il treno, di Angela Mariarita Dipasquale - NON AMMESSO

Appuntamento alle 21.00 di lunedì 17 ottobre con un tema di uno dei due Campioni della Nona Era: Davide Mannucci
dange93
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il treno, di Angela Mariarita Dipasquale - NON AMMESSO

Messaggio#1 » martedì 18 ottobre 2022, 1:32

Il treno sferragliava sulle rotaie ghiacciate in una danza sfrenata, fuori la tempesta di neve non lasciava intravedere neanche il cielo. Cercavo il mio posto quando un controllore sulla cinquantina mi si avvicina e, aguzzando la vista, mi tende la mano. «”Biglietto, signorina!”» Mentre glielo mostro passa lo sguardo ripetutamente dal titolo di viaggio a me, per poi oltrepassarmi bruscamente. Dopo alcuni istanti torna da me e mi ordina di scendere subito, il treno inchioda, il controllore mi spinge verso gli scalini. Il luogo, che pare disabitato, è avvolto da fiocchi di neve, inizio a camminare alla cieca, a pochi passi da me c’è un negozio, entro, una donnina sui settant’anni si avvicina al bancone, chiedendomi come può aiutarmi. «”Mi sono persa, signora, mi sa dire come posso raggiungere lo scrittore Dover?”» Le porgo il biglietto, la donna mi sorride e mi offre un dolcino, «”vuoi anche del latte caldo?”». Il latte ha il gusto zuccheroso di quello che mi preparava nonna. Mentre la ringrazio e faccio per uscire, entra trapelato un signore sulla cinquantina. «”Ah, Franco, arrivi al momento giusto. La signorina deve andare dal Signor Dover, puoi accompagnarla?”». Franco sfoggia un sorriso perfetto e mi fa cenno di seguirlo. Arriviamo in un parco, varchiamo il cancello, gli alberi sono altissimi, non riesco a vederne la cima. Poco davanti a noi si erge un tronco grande quanto un edificio di almeno cinque piani. Noto che alla base del tronco c’è una porta, ci avviciniamo, Franco bussa. Ci apre un uomo sui sessant’anni, con degli spessi occhiali da vista a goccia, sembra sorpreso della visita, ci fa entrare. La casa sembra realmente costruita all’interno di un albero, le pareti sono piene zeppe di libri, ma il soffitto non si scorge, sembra che arrivi fino alle nuvole. «Gerardo, questa ragazza deve andare dal signor Dover, perché non dai un’occhiata prima tu al suo lavoro, d’altronde chi meglio del lettore più antico dell’universo?”. L’uomo, si sfila le lenti a goccia e inforca un paio di doppi occhiali rossi. «”Bene signorina, mi faccia un po’ vedere che sa fare la sua penna.”». Estraggo il manoscritto dalla tracolla e l’anziano lettore procede ad esaminarlo. «”Non vedo l’ora di leggere il libro, lei scrive molto bene. Ad ogni modo dovreste muovervi, se volete trovare il vostro scrittore ancora in casa.”» Franco esce di corsa e mi trascina con sé, si mette a correre, anche se non sembrava un tipo atletico, ci fermiamo davanti ad una casetta in muratura. Busso alla porta ma non risponde nessuno, la porta cigola e si apre. Sul tavolo un bigliettino recita testuali “se hai letto questo sei in ritardo, mi trovi in cima.”. mi volto verso Franco, che sta già guardando verso l’alto. Mi indica una montagna in lontananza, “non posso accompagnarti fin lì, ma ricorda che ci si perde soprattutto quando non si sa dove andare. Inizio la salita, la neve riprende a fioccare, ma non sento freddo. Vedo una piccola casa in legno, il camino acceso, un’ombra che si muove al suo interno. Busso, mi apre una ragazza mora, alta, che potrebbe avere la mia età, mi fa segno di entrare e accomodarmi, senza fiatare. Le chiedo se posso avere qualcosa di caldo da bere e dopo alcuni secondo porta in tavola due tazzoni fumanti. La ringrazio, è gentile, forse estremamente. Le comunico la mia destinazione, mi rivolge un sorriso amaro. «”Tu vivi qui?», le chiedo. «Sì, da molto tempo, temo.»; «” E come sopravvivi?”», «”Suonando, sono una compositrice, mi piace rivivere nei ricordi delle persone, mi piace far da loro colonna sonora. E tu perché sei qui?”». Mi prendo una pausa per rispondere, «”ho vinto un concorso, ora dovrei incontrare questo grande scrittore, che mi aiuterà a editare il mio libro, che verrà pubblicato a nome di entrambi, per la visibilità, capisci?”» Balbettavo mentre spiegavo quella che man mano che la raccontavo sembrava sempre di più essere la miglior trovata manipolatoria del secolo e poi aggiunsi che dovevo proprio andare. La ringrazio ed esco via senza voltarmi indietro, come se non volessi vedere qualcosa che ho già visto. Riprendo la salita ed una melodia di violino si propaga dalla casa della ragazza, rendendo ancora più tragico quel viaggio verso la vetta. Passo dopo passo non riuscivo a vedere più nulla. Una volta in cime scorgo un’ombra nera, di spalle, che mi da il benvenuto. «”Seguimi, sembra che tu abbia bisogno di me.”» Non riesco a scorgere il viso della persona, che non accenna a voltarsi. La bufera sembra peggiorare secondo dopo secondo. «”Non è quello che vuoi? Vuoi che io ti aiuti a liberarti dal tuo peso. Seguimi.”» L’ombra inizia a muoversi attraverso la neve, fino a sparire. Sotto di me un burrone senza fine. Attorno a me solo vento e ghiaccio, mi muovo in direzione della caduta libera, ma mi arresto un attimo prima. Cado in ginocchio ed inizio a singhiozzare. Trascorrono pochi istanti e sento un fischio, un treno si materializza davanti ai miei occhi, dalla porta scende il controllore, mi afferra e mi trascina su. «”Ora devi correre verso l’ultimo vagone, corri e non fermarti a pensare sul perché, il per come, corri e basta e quando arrivi alla fine, salta. Salta più forte e lontano che puoi. Non pensare, lascia andare.” Salto, lascio andare, dietro di me i vagoni svaniscono nella neve e con loro il controllore. Mi risveglio in una stanza d’ospedale immacolata, delle fasce ai polsi, la mia famiglia che quasi mi soffoca per abbracciarmi. È un altro giorno, lontano nel tempo, porto i fiori al cimitero a tutti i miei cari, sono tutti lì, i custodi dei miei sogni e della mia vita.



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antico
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Re: il treno, di Angela Mariarita Dipasquale

Messaggio#2 » martedì 18 ottobre 2022, 1:41

Ciao Mariarita e benvenuta nell'Arena! Purtroppo il tuo racconto supera di oltre 1000 caratteri il limite massimo e pertanto non può essere ammesso all'edizione (come specificato nel post del VIA). Domani provvederò a spostartelo nel Laboratorio. La prossima volta presta più attenzione ai limiti, mi raccomando!

dange93
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Re: il treno, di Angela Mariarita Dipasquale - NON AMMESSO

Messaggio#3 » martedì 18 ottobre 2022, 16:10

Grazie mille, presterò più attenzione!

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