L'inglese

Appuntamento fissato per le ore 21.00 di lunedì 21 novembre
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MatteoMantoani
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L'inglese

Messaggio#1 » lunedì 21 novembre 2022, 23:07

Una nuvola di polvere m’investe il viso. Getto da parte il frammento di muro e mi metto a tossire. Fulin si avvicina e mi lancia uno sguardo preoccupato. «Tutto bene, monsignore?»
Ma che domande: non sono neanche in paese da un due settimane che un terremoto butta giù cinque case. I soccorsi nazionali tardano ad arrivare e la gente si perde d’animo. Anche io mi sento come se Dio non ascoltasse le mie preghiere. «Non preoccuparti e scava.»
Fulin alza le spalle. «Inutile, sono tutti morti.»
Scuoto la testa. «Non dobbiamo perdere la speranza, ma confidare nel Signore.»
«Come volete.» Si sfrega i palmi e riprende il lavoro.
Mi asciugo il sudore della fronte con la manica della tonaca. Tutt’intorno, le persone affaccendate a ripulire le macerie svolgono la loro mansione con azioni meccaniche, senza parlare. Stringo le labbra: non sarà facile essere il pastore di questa povera gente.
Un volontario fruga le macerie con più foga degli altri: le sue braccia si muovono con ansia febbrile, senza sosta.
Lo indico. «Chi è quello?»
Fulin raddrizza la schiena. «Un inglese. Meglio stargli alla larga: dicono certe cose, su di lui.» Stringe le labbra e si pinza il lobo dell’orecchio con pollice e indice. «Che è dell’altra sponda, se capite cosa voglio dire.»
Un brivido mi corre lungo la spina dorsale. «Gesù è morto per gli ultimi, per i peccatori. Dobbiamo accogliere tutti e non giudicare.»
Fulin fa spallucce. «Come volete.»
Vorrei sprofondare, mi piego a raccogliere altri calcinacci.
Una donna urla. Fulin si mette a correre. Lo seguo col cuore che mi prende a calci il petto. La donna è in ginocchio, dirige verso di noi il suo viso rugoso e si fa il segno della croce.
La testa del morto spunta dal mucchio di calcinacci imbrattati di cremisi. La mascella strappata giace appoggiata alla gola, il naso schiacciato è ridotto a un bozzo sanguinolento, un occhio è schizzato fuori e penzola a lato trattenuto solo da un filamento lattiginoso. La carne è gonfia, giallastra.
Qualcosa di acido mi risale l’esofago, mi allontano e respiro a fondo per non vomitare.
L’inglese si avvicina trascinando i piedi, tutti si scansano per lasciarlo passare. Con le mani imbiancate, ripulisce le ultime macerie e libera il corpo. Rimane a fissarlo a lungo, in silenzio, poi lo copre con un lenzuolo.
Mi avvicino, allargo le braccia e invito gli altri a raccoglierci in preghiera. I soccorritori formano un cerchio e intonano un Padre Nostro; l’inglese, invece, rimane in disparte. Appena si accorge che lo sto fissando, risponde al mio sguardo con occhi languidi. Le sue labbra molli hanno un sussulto.
Signore, perdona la mia voglia di stringerlo tra le braccia.

Busso e attendo. La porta si apre e l’inglese compare sulla soglia, mi riconosce e mi fa cenno di entrare. «Coffee?»
«Va bene, ma mi trattengo poco, voglio solo sapere come stai.» Mi mordo il labbro: non devo balbettare. «E-eri molto scosso questa mattina. D-dopo il ritrovamento. Come se conoscessi quell’uomo.» Mi carezzo la nuca. «Eravate a-amici?» Magari amanti? Signore, perdonami.
L’inglese non risponde, si allontana e sparisce in una stanza da cui proviene una nuvoletta di vapore. Riprendo fiato e lo seguo. L’appartamento è più squallido di quanto pensassi: la sporcizia copre i pavimenti, rimasugli di cibo sono abbandonati a ridosso del muro. Faccio qualche passo e cerco di non infilare le scarpe nella sozzura. Pover’uomo, ha bisogno di aiuto, si capisce dalla scarsa cura che ha per la sua casa.
Alla mia sinistra si apre una stanza ben illuminata, ci sono dei quadri appesi alle pareti e un cavalletto che regge una tela macchiata da pochi tratti di pennello. I colori hanno tinte morte, dal verde al bluastro.
Stringo i denti, lo stomaco si contorce. Sulle tele sono dipinti visi deformati, con mascelle slogate e nasi sfondati, ritratti osceni che mi fissano con occhi lattiginosi che penzolano dalle orbite vuote.
Respiro, mi viene da vomitare.
Ora è tutto chiaro. Ecco perché è così attivo, tra i soccorritori. Cerca cadaveri per assorbire la loro immagine e dipingerli, come un diavolo che si nutre della corruzione della carne. E io che pensavo addirittura di poter… perdonami, Signore.
Un grugnito alle mie spalle mi fa voltare di scatto. Il viso dell’inglese spunta dalle volute di vapore di una tazza di caffè. Alza la mano per porgermi la bevanda bollente, poi sorride e la muove in un arco a indicare lo studio. «Mia passione, mia arte, mio lavoro.» Il vapore serpeggia verso i dipinti orrendi.
Devo andarmene. Lo supero con un brivido e percorro a ritroso il lurido corridoio. Il mio piede si infila in una scodella di minestra ammuffita, mi fermo con la scarpa a mezz'aria. Che schifo.
Il pavimento alle mie spalle scricchiola. Smetto di respirare e mi volto lentamente. Lui mi sorride con lo sguardo furbo di un chierichetto scoperto a rubare le offerte della messa.
Mi faccio il segno della croce. «Rifletti sulle tue azioni, pensa alla tua anima.»
Si mette a ridere. «Ah, soul?» Mi getta il caffè addosso. «Asshole!»



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antico
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Re: L'inglese

Messaggio#2 » lunedì 21 novembre 2022, 23:11

Ciao Matteo! Caratteri e tempo ok, buona MICHELE VACCARI EDITION!

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MatteoMantoani
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Re: L'inglese

Messaggio#3 » lunedì 21 novembre 2022, 23:12

antico ha scritto:Ciao Matteo! Caratteri e tempo ok, buona MICHELE VACCARI EDITION!

Grazie Antico! Tocchiamo legno!

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Davide_Mannucci
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Re: L'inglese

Messaggio#4 » martedì 22 novembre 2022, 14:36

Ciao Matteo, piacere di leggerti di nuovo.
Ho notato come nell’ultima gara, la Vizietto Edition insomma, ti fossi addentrato in campi non proprio tuoi, anche se il tuo stile non ha mai vacillato. Qua invece torni prepotentemente a fare il Mantoani e a rompere gli equilibri. Ho apprezzato molto la storia, il pathos, l’empatia, l’ambiente e le descrizioni perfette. Hai talmente fatto il tuo che lo stile, sempre perfetto anche quando scrivi cagate (con amore, naturalmente), risulta ancora più Mantoanesco, ovvero perfetto. Uno stile tuo, personale che fa scorrere la storia che è un piacere. Rendi bene le sensazioni del protagonista e lo schifo che prova. Si entra subito in sintonia col significato del racconto e si apprezza tutta la lettura, fino a quella perla...Ah soul....asshole... Chapeau. Sei il primo del girone che ho letto, quindi non ho parametri di confronto ma la valutazione è al top. Una prova più che ottima. Complimenti, bravissimo!

Alla prossima

PS
Scherzo per le cagate...ovviamente :P
Davide Mannucci

alexandra.fischer
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Re: L'inglese

Messaggio#5 » martedì 22 novembre 2022, 15:25

L’inglese di Matteo Mantovani Tema centrato. Un monsignore coinvolto in un terremoto conosce un inglese omosessuale con la passione dell’orrido: nelle sue opere si vede la corruzione dei corpi, identica a quella vista dal religioso in una delle vittime del sisma. Molto bella l’evoluzione del personaggio del monsignore, da turbato dall’inglese dalle maniere delicate, come nella scena del corpo che ricopre con il lenzuolo a disgustato dalla visita alla casa dell’inglese, sporca, eccetto la zona dedicata all’arte. Il Lettore capisce perché il monsignore non possa accettare il caffè da un individuo simile. La corruzione ha la sua potenza nel finale, nella scena in cui il monsignore calpesta la scodella di minestra avariata. Capisce di non poter salvare quella pecorella smarrita. Forse causa del terremoto?

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Signor_Darcy
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Re: L'inglese

Messaggio#6 » martedì 22 novembre 2022, 16:15

Racconto ben scritto, particolare, con un qualcosa di cinema d'essai, non saprei.
Il tema è lasciato intendere, pur senza assurgere a protagonista: scelta che direi è in linea con lo stile molto cinematografico del racconto. Racconto che, l'avrai capito, mi mette un po' in crisi in fase di commento, perché ho onestamente poco da dire.

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Emiliano Maramonte
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Re: L'inglese

Messaggio#7 » martedì 22 novembre 2022, 16:27

Ciao Matteo! Sono felice di rileggerti di nuovo!
Diversamente dalla scorsa Edizione, qui ti sei gettato a capofitto nella storia con grande consapevolezza e, soprattutto, sulle ali di una rilevante ispirazione.
Hai centrato il tema in maniera molto intelligente. Quando stavo cercando un'idea per il mio racconto, ho subito pensato alla corruzione della carne, ma poi l'ho accantonata immaginando che sarebbe stata una declinazione molto gettonata. Nel tuo caso, però, hai dato al nucleo tematico una sfumatura particolare: non si tratta solo di tentazione carnale del monsignore (e qui c'è una velata critica anticlericale?) ma la corruzione è quella interiore dell'inglese. E il bello è che il lettore si trova di fronte a vari dilemmi morali o, comunque, a perplessità non da poco: in fondo cosa fa di male l'inglese? Sì, certo, è un'arte macabra e discutibile, ma non ha ucciso nessuno, quindi... E cosa è peggio? Il desiderio omosessuale del prelato o la passione dell'inglese? O addirittura il pregiudizio dei paesani verso i gay? Veramente interessante questa stratificazione di implicazioni e tutto ciò ti fa onore.
A parte qualche piccolissima "ingessatura" tecnica nel primo paragrafo (di cui ti do conto qui sotto), però hai uno stile preciso è perfettamente funzionale alla storia che hai voluto raccontare, quindi per me racconto vincente!

In bocca al lupo!
Emiliano.

______________________________________
BREVI NOTE TECNICHE:
Una nuvola di polvere m’investe il viso. Getto da parte il frammento di muro e mi metto a tossire [qui potevi semplificare: "e tossisco"]. Fulin si avvicina e mi lancia uno sguardo preoccupato. «Tutto bene, monsignore?»
Ma che domande: non sono neanche in paese da un due settimane [meglio: "sono in paese da neanche due settimane..."] che un terremoto butta giù cinque case. I soccorsi nazionali tardano ad arrivare e la gente si perde d’animo. Anche io mi sento come se Dio non ascoltasse le mie preghiere. «Non preoccuparti e scava.»
Fulin alza le spalle. «Inutile, sono tutti morti.»
Scuoto la testa. «Non dobbiamo perdere la speranza, ma confidare nel Signore.»
«Come volete.» Si sfrega i palmi e riprende il lavoro.
Mi asciugo il sudore della fronte con la manica della tonaca. Tutt’intorno, le persone affaccendate a ripulire le macerie svolgono la loro mansione [il termine mansione riconduce al concetto di lavoro in fabbrica et similia, userei "compiti"] con azioni meccaniche, senza parlare. Stringo le labbra: non sarà facile essere il pastore di questa povera gente.
Un volontario fruga le macerie con più foga degli altri: le sue braccia si muovono con ansia febbrile, senza sosta [passaggio troppo enfatizzato: basterebbe anche "senza sosta"].
Lo indico. «Chi è quello?»

Dario17
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Re: L'inglese

Messaggio#8 » mercoledì 23 novembre 2022, 16:57

Si sono già spellati le mani in sonori applausi qua sopra per quanto riguarda stile e perizia, evito di sprecare caratteri per confermare in buona parte le buonissime impressioni che hai dato.
Tutto bene monsignore? – Non preoccuparti e scava
Forse sono io il picchiatello ma mi ha raccontato la nota barzelletta:
Papà quanto è lontana l’america? – Zitto Pierino e nuota
Magari ho letto male io il sottotesto, però ho captato che l’omosessuale vero sia il prete protagonista, in piena negazione di se a causa del suo ruolo.
Se così fosse, chapeau. Hai inserito un conflitto interno convincente in così pochi caratteri.
Punti in più per aver utilizzato il tema “corruzione” col significato meno abusato.

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GiulianoCannoletta
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Re: L'inglese

Messaggio#9 » mercoledì 23 novembre 2022, 17:26

Ciao Matteo, piacere di leggerti, come sempre.
Ottimo stile e interessante declinazione del tema, senza dubbio originale.
Il punto di vista del prete, viziato dalle sue emozioni e dai suoi desideri, risulta completamente inaffidabile e si ribalta nel secondo paragrafo, quando si scontra con le reali intenzioni e pulsioni dell'inglese.
La storia funziona e ha una sua chiusura, ma, impressione mia, è come se meritasse un terzo paragrafo, una sintesi dopo la tesi iniziale e l'antitesi del secondo pezzo.
A rileggerci presto.
Giuliano
“Uno scrittore argentino che ama molto la boxe mi diceva che in quella lotta che si instaura fra un testo appassionante e il suo lettore, il romanzo vince sempre ai punti, mentre il racconto deve vincere per knock out.”
Julio Cortázar

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MatteoMantoani
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Re: L'inglese

Messaggio#10 » mercoledì 23 novembre 2022, 20:48

Davide_Mannucci ha scritto:Ciao Matteo, piacere di leggerti di nuovo.
Ho notato come nell’ultima gara, la Vizietto Edition insomma, ti fossi addentrato in campi non proprio tuoi, anche se il tuo stile non ha mai vacillato. Qua invece torni prepotentemente a fare il Mantoani e a rompere gli equilibri. Ho apprezzato molto la storia, il pathos, l’empatia, l’ambiente e le descrizioni perfette. Hai talmente fatto il tuo che lo stile, sempre perfetto anche quando scrivi cagate (con amore, naturalmente), risulta ancora più Mantoanesco, ovvero perfetto. Uno stile tuo, personale che fa scorrere la storia che è un piacere. Rendi bene le sensazioni del protagonista e lo schifo che prova. Si entra subito in sintonia col significato del racconto e si apprezza tutta la lettura, fino a quella perla...Ah soul....asshole... Chapeau. Sei il primo del girone che ho letto, quindi non ho parametri di confronto ma la valutazione è al top. Una prova più che ottima. Complimenti, bravissimo!

Alla prossima

PS
Scherzo per le cagate...ovviamente :P

Ah ma sono d'accordo che è meglio se rimango "nel mio" :) però voglio imparare anche a scrivere racconti che fanno leva sul lato emotivo, proprio perché lì devo migliorare... Però stavolta l'idea mi è venuta abbastanza veloce, complice alcune recenti letture sulla vita di alcuni artisti surrealisti (vedi Francis Bacon) e non ho resistito a tornare sui miei binari.
Ti ringrazio davvero per la simpatia e l'affetto che leggo in questo tuo commento, mi fa sorridere e mi motiva ancora di più a frequentare questi lidi. Stampo il tuo commento, lo incornicio e me lo appendo al muro in casa. Grazie ancora, e buona gara :)

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MatteoMantoani
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Re: L'inglese

Messaggio#11 » mercoledì 23 novembre 2022, 20:49

alexandra.fischer ha scritto:L’inglese di Matteo Mantovani Tema centrato. Un monsignore coinvolto in un terremoto conosce un inglese omosessuale con la passione dell’orrido: nelle sue opere si vede la corruzione dei corpi, identica a quella vista dal religioso in una delle vittime del sisma. Molto bella l’evoluzione del personaggio del monsignore, da turbato dall’inglese dalle maniere delicate, come nella scena del corpo che ricopre con il lenzuolo a disgustato dalla visita alla casa dell’inglese, sporca, eccetto la zona dedicata all’arte. Il Lettore capisce perché il monsignore non possa accettare il caffè da un individuo simile. La corruzione ha la sua potenza nel finale, nella scena in cui il monsignore calpesta la scodella di minestra avariata. Capisce di non poter salvare quella pecorella smarrita. Forse causa del terremoto?

Grazie mille Alexandra per il tuo commento gentile. No, l'inglese non ha causato il terremoto, ma certamente ne prende vantaggio per i suoi scopi ;) grazie ancora e alla prossima!

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MatteoMantoani
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Re: L'inglese

Messaggio#12 » mercoledì 23 novembre 2022, 20:55

Emiliano Maramonte ha scritto:Ciao Matteo! Sono felice di rileggerti di nuovo!
Diversamente dalla scorsa Edizione, qui ti sei gettato a capofitto nella storia con grande consapevolezza e, soprattutto, sulle ali di una rilevante ispirazione.
Hai centrato il tema in maniera molto intelligente. Quando stavo cercando un'idea per il mio racconto, ho subito pensato alla corruzione della carne, ma poi l'ho accantonata immaginando che sarebbe stata una declinazione molto gettonata. Nel tuo caso, però, hai dato al nucleo tematico una sfumatura particolare: non si tratta solo di tentazione carnale del monsignore (e qui c'è una velata critica anticlericale?) ma la corruzione è quella interiore dell'inglese. E il bello è che il lettore si trova di fronte a vari dilemmi morali o, comunque, a perplessità non da poco: in fondo cosa fa di male l'inglese? Sì, certo, è un'arte macabra e discutibile, ma non ha ucciso nessuno, quindi... E cosa è peggio? Il desiderio omosessuale del prelato o la passione dell'inglese? O addirittura il pregiudizio dei paesani verso i gay? Veramente interessante questa stratificazione di implicazioni e tutto ciò ti fa onore.
A parte qualche piccolissima "ingessatura" tecnica nel primo paragrafo (di cui ti do conto qui sotto), però hai uno stile preciso è perfettamente funzionale alla storia che hai voluto raccontare, quindi per me racconto vincente!

In bocca al lupo!
Emiliano.

______________________________________
BREVI NOTE TECNICHE:
Una nuvola di polvere m’investe il viso. Getto da parte il frammento di muro e mi metto a tossire [qui potevi semplificare: "e tossisco"]. Fulin si avvicina e mi lancia uno sguardo preoccupato. «Tutto bene, monsignore?»
Ma che domande: non sono neanche in paese da un due settimane [meglio: "sono in paese da neanche due settimane..."] che un terremoto butta giù cinque case. I soccorsi nazionali tardano ad arrivare e la gente si perde d’animo. Anche io mi sento come se Dio non ascoltasse le mie preghiere. «Non preoccuparti e scava.»
Fulin alza le spalle. «Inutile, sono tutti morti.»
Scuoto la testa. «Non dobbiamo perdere la speranza, ma confidare nel Signore.»
«Come volete.» Si sfrega i palmi e riprende il lavoro.
Mi asciugo il sudore della fronte con la manica della tonaca. Tutt’intorno, le persone affaccendate a ripulire le macerie svolgono la loro mansione [il termine mansione riconduce al concetto di lavoro in fabbrica et similia, userei "compiti"] con azioni meccaniche, senza parlare. Stringo le labbra: non sarà facile essere il pastore di questa povera gente.
Un volontario fruga le macerie con più foga degli altri: le sue braccia si muovono con ansia febbrile, senza sosta [passaggio troppo enfatizzato: basterebbe anche "senza sosta"].
Lo indico. «Chi è quello?»

Ciao Emiliano, un super grazie per il commento positivo ma anche per l'eccellente editing del primo pezzo, tutto grasso che cola. Ho la tendenza a complicare troppo le frasi, almeno in prima stesura, poi rileggendo faccio più pulizia, stavolta sono andato abbastanza di getto e forse avrei potuto aspettare un po' prima di postare per dedicare un po' di tempo alla rilettura.
La critica anticlericale non è il fulcro del racconto, il monsignore è semplicemente un personaggio con delle pulsioni che cerca qualcosa ma ne trova un'altra, ma sono d'accordo che una velata critica c'è ;)
Grazie ancora per tutto, sono sempre contentissimo quando ti vedo tra i commentatori perché so che da te posso sempre imparare molto.
Buona gara e buona fortuna (il tuo racconto mi è piaciuto, appena i giochi sono fatti magari passo a lasciarti un commento).

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MatteoMantoani
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Re: L'inglese

Messaggio#13 » mercoledì 23 novembre 2022, 20:58

Signor_Darcy ha scritto:Racconto ben scritto, particolare, con un qualcosa di cinema d'essai, non saprei.
Il tema è lasciato intendere, pur senza assurgere a protagonista: scelta che direi è in linea con lo stile molto cinematografico del racconto. Racconto che, l'avrai capito, mi mette un po' in crisi in fase di commento, perché ho onestamente poco da dire.

Ciao Stefano, grazie per il commento. Sì, la prima persona spesso aiuta a creare questo stile cinematografico, detto che praticamente preferisco sia leggere che scrivere in terza, perché ci vedo appunto più spazio per sviluppare un proprio stile.
Grazie mille, buona gara e a presto

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MatteoMantoani
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Re: L'inglese

Messaggio#14 » mercoledì 23 novembre 2022, 21:00

Dario17 ha scritto:Si sono già spellati le mani in sonori applausi qua sopra per quanto riguarda stile e perizia, evito di sprecare caratteri per confermare in buona parte le buonissime impressioni che hai dato.
Tutto bene monsignore? – Non preoccuparti e scava
Forse sono io il picchiatello ma mi ha raccontato la nota barzelletta:
Papà quanto è lontana l’america? – Zitto Pierino e nuota
Magari ho letto male io il sottotesto, però ho captato che l’omosessuale vero sia il prete protagonista, in piena negazione di se a causa del suo ruolo.
Se così fosse, chapeau. Hai inserito un conflitto interno convincente in così pochi caratteri.
Punti in più per aver utilizzato il tema “corruzione” col significato meno abusato.

Ciao Dario, grazie mille per il commento positivo e per l'ottimo posizionamento in classifica. Certo ;) il conflitto interno del prelato è certamente voluto, fa da contrasto alla realtà e mi serviva per raccontare questa storia come me l'ero immaginata. Non era voluto invece il riferimento alla barzelletta XD
A presto e buona gara!

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MatteoMantoani
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Re: L'inglese

Messaggio#15 » mercoledì 23 novembre 2022, 21:01

GiulianoCannoletta ha scritto:Ciao Matteo, piacere di leggerti, come sempre.
Ottimo stile e interessante declinazione del tema, senza dubbio originale.
Il punto di vista del prete, viziato dalle sue emozioni e dai suoi desideri, risulta completamente inaffidabile e si ribalta nel secondo paragrafo, quando si scontra con le reali intenzioni e pulsioni dell'inglese.
La storia funziona e ha una sua chiusura, ma, impressione mia, è come se meritasse un terzo paragrafo, una sintesi dopo la tesi iniziale e l'antitesi del secondo pezzo.
A rileggerci presto.
Giuliano

Ciao Giuliano, grazie mille per il commento positivo. Sì credo di essere d'accordo con te sulla chiusura un po' incompleta, avevo intenzione di lasciare una frase come "corse via giù per le scale" o qualcosa del genere, ma ho preferito lasciare così, anche per questioni di spazio.
Alla prossima e buona gara!

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ItaliaLeggendaria
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Re: L'inglese

Messaggio#16 » venerdì 25 novembre 2022, 11:32

Ciao Matteo.
Ho riletto il tuo pezzo più volte e ho letto anche i commenti che ti hanno fatto. Dopo tutto ciò, credo di poter dire che questo testo non faccia per me.
Nonostante le riletture ho fatto fatica a capire il protagonista, non sono riuscita a perdermi nei suoi pensieri o a capire cosa volesse trasmetterci. Ammetto che non sono stata capace di capire neanche bene la figura dell'inglese: una sorta di doppia faccia, ma che, forse per il poco spazio a disposizione, sembra solo uno con personalità multiple e un non-so-che di schizofrenia o altra malattia mentale.
Il tema c'è, non posso dire il contrario, ma non aver capito la vicenda mi lascia quel senso di insoddisfazione che prevale su tutto.
Mi dispiace.

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MatteoMantoani
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Re: L'inglese

Messaggio#17 » venerdì 25 novembre 2022, 12:27

ItaliaLeggendaria ha scritto:Ciao Matteo.
Ho riletto il tuo pezzo più volte e ho letto anche i commenti che ti hanno fatto. Dopo tutto ciò, credo di poter dire che questo testo non faccia per me.
Nonostante le riletture ho fatto fatica a capire il protagonista, non sono riuscita a perdermi nei suoi pensieri o a capire cosa volesse trasmetterci. Ammetto che non sono stata capace di capire neanche bene la figura dell'inglese: una sorta di doppia faccia, ma che, forse per il poco spazio a disposizione, sembra solo uno con personalità multiple e un non-so-che di schizofrenia o altra malattia mentale.
Il tema c'è, non posso dire il contrario, ma non aver capito la vicenda mi lascia quel senso di insoddisfazione che prevale su tutto.
Mi dispiace.

Gasp! :(

I due personaggi sono fatti così:
- Il monsignore è un omosessuale represso che prova una specie di curiosità morbosa verso l'inglese, perché l'inglese è emarginato e omosessuale anche lui
- l'inglese è un artista che ha in testa solo la sua arte, tanto che le azioni di soccorso per cui si presta con tanta dedizione in realtà sono cacce al tesoro per i suoi dipinti macabri (storia vera del pittore Francis Bacon).
I due si incontrano perché il monsignore cerca di approcciarsi all'inglese equivocando il suo interesse per l'uomo morto rinvenuto durante la mattinata, e si scontrano perché le vere intenzioni dell'inglese vengono fuori.
Fine.

Se ho dovuto spiegartelo e non ci sei arrivata allora è colpa mia, e vorrei capirlo (se hai la voglia e il tempo di dirmelo).
Se invece si tratta di gusti è sacrostanto ma non posso farci niente, so di avere gusti particolari e spesso ho difficoltà a far arrivare agli altri quello che scrivo... d'altro canto se provo a scrivere quello che penso possa piacere agli altri va a finire ancora peggio (vedi la scorsa edizione).
Fammi sapere :) e grazie per la tua sincerità.

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Davide_Mannucci
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Re: L'inglese

Messaggio#18 » venerdì 25 novembre 2022, 12:41

Ti ringrazio davvero per la simpatia e l'affetto che leggo in questo tuo commento,



Simpatia...affetto? ma come ti permetti di attribuirmi sentimenti che non provo? E poi....sentimenti? PUAH! Che schifo i sentimenti... Non permetterti mai più di darmi del sentimentale....eccheccaspita!

Comunque....non stampare né incorniciare nulla...ti mando una mia foto con gufetto di Natale....quella puoi tenerla come santino in tasca. :P
Davide Mannucci

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MatteoMantoani
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Re: L'inglese

Messaggio#19 » venerdì 25 novembre 2022, 12:56

Davide_Mannucci ha scritto:
Ti ringrazio davvero per la simpatia e l'affetto che leggo in questo tuo commento,



Simpatia...affetto? ma come ti permetti di attribuirmi sentimenti che non provo? E poi....sentimenti? PUAH! Che schifo i sentimenti... Non permetterti mai più di darmi del sentimentale....eccheccaspita!

Comunque....non stampare né incorniciare nulla...ti mando una mia foto con gufetto di Natale....quella puoi tenerla come santino in tasca. :P

Manda manda XD i gufetti mi piacciono tanto

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Re: L'inglese

Messaggio#20 » sabato 26 novembre 2022, 16:37

Ciao omonimo, piacere di averti letto; ho visto che bene o male le varie possibili imprecisioni ti sono state segnalate più o meno e considerato il contesto in cui è scriviamo non sto a ripetere o girare coltelli nella piaga. Per quello che riguarda il tema trovo che il racconto sia centrato, indaga un accezione un po' alla Wilde e lo fa in maniera molto efficace e sul pezzo; personalmente ho trovato la conclusione un po' perentoria e in qualche modo ha rotto il ritmo della narrazione che avevo trovato molto scorrevole e fluido fino a lì; più che altro l'ho sentito un po' come un brusco cambio di registro diciamo, anche se sono fondamentalmente considerazioni personali. Per me è molto buono, comunque, complimenti.

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MatteoMantoani
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Re: L'inglese

Messaggio#21 » domenica 27 novembre 2022, 12:03

MatteoBorile ha scritto:Ciao omonimo, piacere di averti letto; ho visto che bene o male le varie possibili imprecisioni ti sono state segnalate più o meno e considerato il contesto in cui è scriviamo non sto a ripetere o girare coltelli nella piaga. Per quello che riguarda il tema trovo che il racconto sia centrato, indaga un accezione un po' alla Wilde e lo fa in maniera molto efficace e sul pezzo; personalmente ho trovato la conclusione un po' perentoria e in qualche modo ha rotto il ritmo della narrazione che avevo trovato molto scorrevole e fluido fino a lì; più che altro l'ho sentito un po' come un brusco cambio di registro diciamo, anche se sono fondamentalmente considerazioni personali. Per me è molto buono, comunque, complimenti.

Grazie mille Matteo, sono contento che il racconto ti sia piaciuto. Buona gara e alla prossima!

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ItaliaLeggendaria
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Re: L'inglese

Messaggio#22 » giovedì 1 dicembre 2022, 16:27

MatteoMantoani ha scritto:Gasp! :(

I due personaggi sono fatti così:
- Il monsignore è un omosessuale represso che prova una specie di curiosità morbosa verso l'inglese, perché l'inglese è emarginato e omosessuale anche lui
- l'inglese è un artista che ha in testa solo la sua arte, tanto che le azioni di soccorso per cui si presta con tanta dedizione in realtà sono cacce al tesoro per i suoi dipinti macabri (storia vera del pittore Francis Bacon).
I due si incontrano perché il monsignore cerca di approcciarsi all'inglese equivocando il suo interesse per l'uomo morto rinvenuto durante la mattinata, e si scontrano perché le vere intenzioni dell'inglese vengono fuori.
Fine.

Se ho dovuto spiegartelo e non ci sei arrivata allora è colpa mia, e vorrei capirlo (se hai la voglia e il tempo di dirmelo).
Se invece si tratta di gusti è sacrostanto ma non posso farci niente, so di avere gusti particolari e spesso ho difficoltà a far arrivare agli altri quello che scrivo... d'altro canto se provo a scrivere quello che penso possa piacere agli altri va a finire ancora peggio (vedi la scorsa edizione).
Fammi sapere :) e grazie per la tua sincerità.


Scusa se ti rispondo solo ora.
Qualcosa l'ho capito dopo un paio di riletture, ma non ero arrivata a darmi una spiegazione logica del tutto. Ma vedendo i commenti degli altri credo di essere io a non avere la giusta sensibilità/capacità per comprendere il testo.
In una rilettura pensavo anche che alla fine l'inglese avrebbe ucciso il monsignore per farne un dipinto, in un'altra che il monsignor lo volesse salvare, ma non che fosse omosessuale anche lui. Insomma non riuscivo ad avere un quadro completo.
Forse se fossi stata più inserita nella testa del monsignore, e quindi avessi visto i suoi pensieri veri sull'inglese omosessuale, forse avrei capito di più.
Ma ripeto che potrebbe essere solo un problema mio.
Grazie a te per i chiarimenti.

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