Alec - Giovanni Pratesi

Appuntamento fissato per le ore 21.00 di lunedì 21 novembre
Giovanni P
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Alec - Giovanni Pratesi

Messaggio#1 » lunedì 21 novembre 2022, 23:22

Il vento spazzava la pianura mentre la capsula schizzava verso le nubi, facendosi più piccola agli occhi di chi da terra controllava che la traiettoria fosse giusta. Alec fissava l'oceano, scuro e spezzato dalle increspature, diventare azzurro e brillante, omogeneo come un tessuto. Era la sua quinta missione, la terza negli ultimi dieci mesi. Partire per lo spazio a bordo di una capsula Myaxh è sempre un emozione forte, ma non quella volta e non per Alec. Guardava fuori dall'oblò, rassegnato, come se stesse viaggiando in tram. Il tablet gli confermò che i parametri erano nella norma, insomma nessun rischio, nessuna tragedia imminente.

- Alec, non vorrei che fossi tu ad andare lassù, non questa volta. Sei troppo coinvolto.

Gli sembrava di averlo davanti, lo psicologo del team, con la sua barba bianca, i suoi occhiali e le sue mani affusolate senza un callo. Quelle parole per Alec non significavano nulla, le aveva in testa solo perché le aveva sentite mille volte prima di partire.
Il lavoro è lavoro, e che ci fossero tragedie o meno di mezzo, Alec doveva portare a termine ogni missione, per sé stesso e per gli altri.
La capsula tremava, era entrato nella mesosfera, per la quinta volta in vita sua. Altri dieci minuti e sempre per la quinta volta sarebbe arrivato alla termosfera, il suo punto di arrivo.
Pensò a quei maledetti detriti spaziali, al fatto che potessero colpire anche la sua capsula, a come si fossero formati. C'è chi diceva che i detriti venissero liberati nell'atmosfera di proposito per colpire satelliti o stazioni spaziali, un po' come chi lascia gli aghi infetti sulla spiaggia sperando che il bambino di turno le calpesti.
La capsula smise di tremare, Alec capì di essere entrato nella zone di attrazione della stazione spaziale, bene almeno qualcosa funzionava. La capsula iniziò a fluttuare dolcemente, fino a che non si sentì un "clock". La capsula si era agganciata correttamente, Alec adesso doveva uscire e verificare la situazione. Saltò dalla capsula al portellone della stazione come se dovesse saltare un fosso in campagna.
Strinse i pugni, la situazione era come l'avevano descritta, cioè tragica. I detriti avevano colpito la stazione sventrandola. Gli operatori, due donne e tre uomini non solo erano morti, ma erano schizzati fuori, persi nell'infinito. Alec scattò qualche foto, poi si voltò verso la capsula sulla quale sarebbe salito se qualcosa non lo avesse fermato. Si voltò, ma fra i rottami non c'era nulla di strano, solo distruzione. Poi qualcosa attirò la sua attenzione, qualcosa che si fece vedere per un attimo. Spenzolato fuori da quello che rimaneva dell'involucro il corpo di un operatore fluttuava legato per la cintura. Alec lo portò all'interno assicurandosi che non gli sfuggisse. Guardò quel cadavere dagli occhi bellissimi. Sembrava dormire ad occhi aperti, sereno e incorrotto, malgrado fosse morto da più di un anno. Alec provò qualcosa che non sapeva spiegare, o più facilmente non voleva ammettere di provare. Pensò anche agli altri, alla corruzione che non avrebbe distrutto i loro corpi, al loro innaturale destino. Erano suoi fratelli, loro persi nello spazio, come quel ragazzo immobile fra le sue braccia. Alec sarebbe morto divorato dai vermi, nella corruzione,mentre loro si sarebbero salvati dell'orrore e dalla putrefazione, ma non dalla morte, quella se libera già presi. Alec guardò la terra in lontananza, miseria e gioia, corruzione e nuova vita, ossigeno e morte.



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antico
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Re: Alec - Giovanni Pratesi

Messaggio#2 » lunedì 21 novembre 2022, 23:24

Ciao Giovanni! Caratteri e tempo ok, divertiti in questa MICHELE VACCARI EDITION!

alexandra.fischer
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Re: Alec - Giovanni Pratesi

Messaggio#3 » martedì 22 novembre 2022, 16:58

Tema centrato. Molto ben resa la descrizione del viaggio spaziale di Alec con credibile terminologia scientifica (mesosfera, zona di attrazione della stazione spaziale). Originale la scelta del nome, Myax, per la capsula. Bello il paragone del passaggio capsula stazione- salto di un fosso. E anche il paragone detriti-ago lasciato nella spiaggia per pungere apposta un bambino. Rendi molto bene l’angoscia dell’incidente alla stazione orbitante per colpa dei detriti lanciati nell’atmosfera e il corpo ritrovato da Alec, intatto nel gelo dello spazio. C’è una corruzione gelida. Da quello che scrivi il Lettore sa che Alec si salverà, ma dovresti mostrare come. Per il resto, racconto godibilissimo.
Attenzione:
C’è troppo autore nella frase: Partire per lo spazio a bordo di una capsula Myax è sempre un’emozione forte, ma non quella volta e non per Alec. Io la riscriverei: Partire per lo spazio a bordo di una capsula Myax non fu la solita emozione forte per Alec, non quella volta. Attenzione anche allo psicologo del team. Se lo trova troppo coinvolto per lasciarlo partire, e Alec parte lo stesso, dovresti mettere nel dialogo la replica di Alec, qualcosa tipo: − Ma no, dottore, ci sono abituato.
Alec capì di essere entrato nella zona di attrazione

Giovanni P
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Re: Alec - Giovanni Pratesi

Messaggio#4 » martedì 22 novembre 2022, 17:04

Grazie mille per il suggerimento preziosissimo.

Commissa’
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Re: Alec - Giovanni Pratesi

Messaggio#5 » giovedì 24 novembre 2022, 9:33

Ciao Giovanni, bentrovato. Anche il tuo è un bellissimo testo. Ambientazione e climax permettono di entrare rapidamente nella storia e di empatizzare col protagonista Alec. Solo sul finale hai calcato troppo la mano sul significato del corrompere divenendo un po’ ridondante, quando non era necessario perché l’hai trasmesso bene da subito. Alleggerirei le ultime frasi. Bravo

Giovanni P
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Re: Alec - Giovanni Pratesi

Messaggio#6 » giovedì 24 novembre 2022, 10:56

Grazie mille per il consiglio, a rileggerti.

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MatteoMantoani
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Re: Alec - Giovanni Pratesi

Messaggio#7 » giovedì 24 novembre 2022, 17:19

Ciao Giovanni, piacere di leggerti.
Alooooora.. :) di questa storia ho apprezzato la declinazione del tema, la situazione "spaziale" e la conclusione macabra.. un po' meno alcuni dettagli (direi che nello spazio un cadavere non rimane ibernato, ma verrebbe ridotto un po' male perché l'acqua nel vuoto bolle e il corpo si gonfierebbe come un pallone, inoltre la radiazione cosmica lo vaporizzerebbe lentamente).
Lato stile andrei a rivedere la narrazione per renderla più scorrevole: ci sono parecchi incisi e molto "narrato": per i miei gusti un po' troppo "narrato". Attenzione anche a delineare il conflitto sin dalle prime righe: Alec parte con una capsula (situazione certamente pericolosa), ma è indifferente. Se è indifferente e non sente il pericolo, e il narratore non fa percepire il pericolo da nessuna parte, perché il lettore dovrebbe pensare che ci sia qualcosa di conflittuale in arrivo?
Insomma, per me un nì.
Alla prossima e buona fortuna per la gara!

Giovanni P
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Re: Alec - Giovanni Pratesi

Messaggio#8 » giovedì 24 novembre 2022, 18:11

Ciao Matteo,

grazie mille per i consigli, proverò a valutare e a rivedere il racconto tenendo conto di quello che mi hai suggerito, buona gara anche a te.

sara lailmil
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Re: Alec - Giovanni Pratesi

Messaggio#9 » lunedì 28 novembre 2022, 0:40

Ciao Giovanni, piacere di leggerti.
La tua idea è quella che mi ha colpito di più, tocchi una dimensione che è presente nella vita di ognuno e poni a chi legge una domanda con cui confrontarsi, domanda che tra l'altro è proprio sul tema della corruzione. Molto bene. Sulla costruzione del racconto, sebbene la scrittura sia coinvolgente e favorisca la sospensione dell'incredulità, è pur vero che ci chiediamo se nello spazio un corpo resti davvero integro e sospeso in un destino immobile. Probabilmente no, ma accettiamo lo stesso l'eventualità per amore della storia. Alcune cose però non funzionano. Ad esempio, si può fare a meno delle parole dello psicologo, che non aggiungono nulla e invece sviano dalla direzione a cui il testo punta. Insomma, alcune cose andrebbero sistemata o ripulite, e però resta un racconto affascinante e ben scritto.
A rileggerti!

Giovanni P
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Re: Alec - Giovanni Pratesi

Messaggio#10 » martedì 29 novembre 2022, 10:30

Grazie mille, i vostri suggerimenti sono veramente utili.

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Pretorian
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Re: Alec - Giovanni Pratesi

Messaggio#11 » martedì 29 novembre 2022, 23:23

Ciao, Giovanni e piacere di leggerti.
Purtroppo il racconto è molto grezzo sia a livello di stile che di storia. Per la storia, la vicenda è confusa: non si capisce bene quale sia il compito di Alec, perché gli altri insistano perché lui non vada (e, di contro, perché lui vada: da quel che so gli astronauti non possono partire in missione se non vengono giudicati idonei a livello psicologico), non si comprende bene cosa siano i detriti (il fatto che un astronauta non sappia cosa siano e si debba affidare all'analogia degli aghi sulla spiaggia è inverosimile) ne cosa lo colpisca tanto nell'astronauta morto. A livello di stile, siamo nel narrato più profondo, reso ancora più confuso e pesante da eccessive aggettivazioni, periodi confusi (la scena dello psicologo sembra un flashback, poi si rivela essere solo una memoria e addirittura aggiungi "non sapeva perché l'avesse in mente" che al lettore suona come un "quello che hai letto ora non serve a nulla") e da espressioni che non hanno un vero significato ("Guardava fuori dall'oblò, rassegnato, come se stesse viaggiando in tram" [?] "Saltò dalla capsula al portellone della stazione come se dovesse saltare un fosso in campagna." [??]).
L'elegia finale sull'incorruttibilità della carne esce fuori dal nulla e sembra totalmente scollegata con il resto della storia, quasi sia stata aggiunta solo per provare a rientrare nel tema.
Mi spiace, ma c'è molto ma migliorare.
Alla prossima!

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SarahSante
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Re: Alec - Giovanni Pratesi

Messaggio#12 » mercoledì 30 novembre 2022, 20:31

Ciao Giovanni,
l’inizio parte bene con la descrizione di quello che vede il protagonista. E l’intervento dello psicologo sembra aggiungere una backstory (perché lui non deve partire? Perché è troppo coinvolto?), che poi non viene raccontata e che mantiene il lettore sospeso in attesa di una spiegazione che non arriva. Comunque lui arriva, la capsula si aggancia, forse arriverà la spiegazione tanto attesa, ma semplicemente lui vede un ragazzo morto, ben conservato (e anche io mi sono chiesta se funzioni così nello spazio) e parte una dissertazione sul tema della morte e la corruzione del corpo sulla terra che sembra un po’ posticcio. Mi sarei aspettata che trovasse il cadavere di qualcuno a lui caro che avrebbe spiegato le parole dello psicologo. Per il resto l’ho trovato scritto bene, solo con alcuni passaggi un po’ farraginosi.

Giovanni P
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Re: Alec - Giovanni Pratesi

Messaggio#13 » mercoledì 30 novembre 2022, 21:16

Buona sera,

grazie mille per il commento e i suggerimenti, si purtroppo alcuni particolari sono usciti così perché la storia superava i caratteri di troppe battute, quindi ho dovuto riadattarla.
Mi fa piacere che qualcosa ti sia piaciuto, in bocca al lupo per la gara

Giovanni P
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Re: Alec - Giovanni Pratesi

Messaggio#14 » mercoledì 30 novembre 2022, 21:20

Pretorian ha scritto:Ciao, Giovanni e piacere di leggerti.
Purtroppo il racconto è molto grezzo sia a livello di stile che di storia. Per la storia, la vicenda è confusa: non si capisce bene quale sia il compito di Alec, perché gli altri insistano perché lui non vada (e, di contro, perché lui vada: da quel che so gli astronauti non possono partire in missione se non vengono giudicati idonei a livello psicologico), non si comprende bene cosa siano i detriti (il fatto che un astronauta non sappia cosa siano e si debba affidare all'analogia degli aghi sulla spiaggia è inverosimile) ne cosa lo colpisca tanto nell'astronauta morto. A livello di stile, siamo nel narrato più profondo, reso ancora più confuso e pesante da eccessive aggettivazioni, periodi confusi (la scena dello psicologo sembra un flashback, poi si rivela essere solo una memoria e addirittura aggiungi "non sapeva perché l'avesse in mente" che al lettore suona come un "quello che hai letto ora non serve a nulla") e da espressioni che non hanno un vero significato ("Guardava fuori dall'oblò, rassegnato, come se stesse viaggiando in tram" [?] "Saltò dalla capsula al portellone della stazione come se dovesse saltare un fosso in campagna." [??]).
L'elegia finale sull'incorruttibilità della carne esce fuori dal nulla e sembra totalmente scollegata con il resto della storia, quasi sia stata aggiunta solo per provare a rientrare nel tema.
Mi spiace, ma c'è molto ma migliorare.
Alla prossima!


Per fortuna c'è tantissimo da migliorare, anche perché ho iniziato a scrivere racconti da un anno.
Considerazioni personali a parte, ti ringrazio perché i tuoi consigli sono preziosi. Hai fatto un analisi profonda di quello che manca e anche se non sono d'accordo con tutti i tuoi punti ti ringrazio molto.

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SarahSante
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Re: Alec - Giovanni Pratesi

Messaggio#15 » mercoledì 30 novembre 2022, 22:13

Giovanni P ha scritto:Buona sera,

grazie mille per il commento e i suggerimenti, si purtroppo alcuni particolari sono usciti così perché la storia superava i caratteri di troppe battute, quindi ho dovuto riadattarla.
Mi fa piacere che qualcosa ti sia piaciuto, in bocca al lupo per la gara


Non solo qualcosa, nel complesso, e al netto delle cose che ti ho scritto, mi è piaciuto il racconto , infatti ti ho messo al quarto posto nella mia classifica :)

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jimjams
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Re: Alec - Giovanni Pratesi

Messaggio#16 » giovedì 1 dicembre 2022, 0:08

Ciao, Giovanni.
Una declinazione della corruzione decisamente materiale la tua. Credo tu sia partito proprio dall'idea della corruzione delle carni e dalla sua assenza in mancanza di aria (sarà vero? Fino a che punto? Non sono esperto) per delineare la storia. E diciamo che l'obiettivo di centrare il tema con questa sua particolare interpretazione è centrato. Resta tuttavia una storia che potevi caricare di maggiore coinvolgimento emotivo, giustificando anche l'introduzione, per esempio uno dei morti poteva essere un parente stretto etc. Qualcosa da migliorare anche sulla tecnica di scrittura, ma per quanto mi riguarda questa è la parte più facile da imparare (e magari poi da ignorare). Hai margini di miglioramento, continua che scrivere è un percorso.

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Andrea76
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Re: Alec - Giovanni Pratesi

Messaggio#17 » giovedì 1 dicembre 2022, 14:22

Concordo con quanto ti hanno detto riguardo all’eccessiva presenza dell’autore nel testo. Lo stile, molto narrato e poco immersivo, penalizza la declinazione del tema la cui premessa era potenzialmente interessante. Mi è mancato il patos, un po’ anche perché non sei riuscito, a mio avviso, a delineare un vero e proprio conflitto (Alec appare indifferente rispetto al pericolo che sta per correre). Spero di leggere qualcos’altro di tuo in futuro.

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L'inquisitore
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Re: Alec - Giovanni Pratesi

Messaggio#18 » lunedì 5 dicembre 2022, 12:14

Ciao Giovanni, ti commento per la prima volta, quindi benvenuto su MC anche da me.
Come ti hanno già fatto notare, il tuo racconto soffre del fatto che tu non abbia declinato la questione personale che suggerisci con un paio di frasi a inizio racconto. Un peccato, perché quello avrebbe aumentato notevolmente il valore del pezzo e avresti soddisfatto la promessa fatta al lettore. Promessa che, invece, così pare caduta nel testo per caso.
La parte interessante del racconto non è lo spazio o la morte di alcuni personaggi sconosciuti, ma cosa tutto questo significhi per il protagonista. Anche per questo le sue reazioni fredde non sembrano una scelta molto felice, visto che non vengono motivate nel racconto.
Anche la mancanza di un minimo di documentazione su cosa accade a un corpo nello spazio penalizza il tuo racconto, ma, come dicevo a Stefano, spesso il tempo per questo manca durante la prova classica di MC.
Sul piano stilistico ci sono alcune incertezze che mostrano una certa inesperienza. Parlo di cose come: «era entrato nella mesosfera, per la quinta volta in vita sua». Il numero cinque dovrebbe suggerire esperienza o inesperienza? E questo che significato ha per Alec? Inoltre aggiungere «in vita sua» è pleonastico. Anche nel periodo dopo reiteri questo evidenziare la quinta volta, che però rimane ancora senza significato.
Sono certo che leggerò tuoi racconti migliori in futuro.
Pollice ni che poteva essere senz’altro più alto se tu avessi sfruttato l’interessante semina fatta.

Giovanni P
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Re: Alec - Giovanni Pratesi

Messaggio#19 » lunedì 5 dicembre 2022, 13:51

Buongiorno Inquisistore,

grazie per il commento e i suggerimenti, riuscirò a sviluppare meglio questo racconto.

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