Compromessi

Appuntamento fissato per le ore 21.00 di lunedì 21 novembre
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MatteoBorile
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Compromessi

Messaggio#1 » lunedì 21 novembre 2022, 23:46

Cerco di non lasciare troppo di me fra rovi e spuntoni arrugginiti mentre mi contorco attraverso il buco nella recinzione. Mastico una bestemmia tra i denti passando il polpastrello dell'indice sul buco sfilacciato rimasto nel tweed della giacca dopo che mi sono liberato da uno di quelli che non sono riuscito ad evitare. Inspiro a fondo un paio di volte, cerco di rallentare il battito del cuore mentre sistemo abbasso di nuovo il bordo della felpa a coprirmi la pancia prominente prima di girarmi verso Zaccaria che mi sorride, rivolgendomi un cenno di incoraggiamento.
-Questa è la volta buona, no?
Sorridergli di rimando è fisicamente faticoso, sento i muscoli del viso come paralizzati.
- Questa è la volta buona.
Anche annuire è pesante, mi sembra di portare un sacco di cemento sul collo; il sorriso di Zaccaria invece è luminoso, da pubblicità del dentifricio; fa schioccare la lingua sul palato e lancia uno sguardo ad abbracciare l'intera estensione del deposito di autobus dismesso.
Ci incamminiamo, cercando di non calpestare troppi cocci di bottiglia o peggio, guardandoci intorno con più attenzione ogni volta che qualcosa che non riusciamo a vedere fa frusciare le erbacce o gratta fra i detriti.
-Sé riusciamo a intercettare lo scambio fra i nigeriani e i Mannino fai il colpo grosso e te ne vai in pensione da eroe.
Zaccaria sta ancora sorridendo ma ora sussurra e parla più velocemente, concitato; intanto abbiamo raggiunto i capannoni diroccati che riparavano i mezzi pubblici. Mi gratto il mento mal rasato con la destra, cerco di vedere attraverso le ombra all'interno della struttura, strizzo gli occhi dietro alle lenti impolverate.
- Commissario Tanzi, suona bene, no?
Inarco le sopracciglia, non riesco a trattenere del tutto un respiro leggermente affannato.
-Te lo meriti, Leo, ti sei fatto il culo per anni, non sei mai sceso a compromessi, sei un esempio per tutti.
Mi stringo nelle spalle, riporto gli occhi sul mio collega, sulla sua faccia pulita, sui capelli biondi scompigliati dalla brezza della sera che sta calando, borbotto.
-Ho solo fatto quello che mi pareva giusto, adesso testa sul lavoro.
Il sorriso di Zaccaria si allarga, annuisce un paio di volte, gli occhi azzurri non incrociano mai i miei.
-Raggiungiamo la rimessa numero quattro e sé quegli stronzi sono là facciamo arrivare rinforzi.
Un paio di cenni d'assenso con il capo.
-Anche sé hai paura della talpa, avrei preferito informare qualcuno, comunque…
Smetto di camminare, sollevo gli occhi verso lo spicchio di cielo arrossato che si intravede attraverso gli squarci dell'eternit del tetto, socchiudo gli occhi.
-Leo?
E li riapro, guardo di nuovo il mio collega, sento le mie labbra contrarsi ed il respiro farsi più pesante quando trovo la forza di riprendere a parlare.
-A che serve, Franco? Non ci sarà nessuno scambio qui stasera.
Scuoto la testa lentamente, come sé pesasse tonnellate.
-Ma…
E sollevo la mano, bloccando sul nascere qualsiasi cosa stia cercando di dire.
- Ci ho messo un po' ma alla fine ce l'ho fatta anch'io, ho capito chi è che passava informazioni ai Mannino.
Sento un sapore amaro in bocca, diventa anche peggiore quando vedo l'espressione sul viso di lui, il viso che pare andargli a pezzi per un momento e si ricompone, il sogghigno leggero che lo rende un po' meno simile ad un cherubino.
-Sé hai capito tutto, portarmi qui non è stato molto furbo, non credi? Neanche porti il ferro.
Scuoto il capo, guardandolo aprire la lampo del giubbotto, dalle ombre intorno a noi arrivano una serie di scatti metallici, secchi.
-Non mi è mai servito, il ferro.
Il sogghigno di Zaccaria è congelato e scompare rapidamente; le ombre hanno assunto forma solida: felpe e canotte da basket, catene d'oro ed argento al collo ed ai polsi, cappellini da baseball e bandane in testa, tatuaggi da prigione in bella vista, simboli tribali e religiosi che si mescolano fra di loro, armi nere e lucide in pugno.
-Non riuscirò mai a provarlo, lo so.
Mi stringo nelle spalle, rassegnato.
-O forse sono solo stanco di provare fallire.
Sospiro, scuoto il capo.
-Te lo ricordi quel colombiano che hai quasi ammazzato di botte sulla riviera, no? Questi sono i suoi cugini.
Sventolo la mano ad indicare, non perdo troppo tempo a guardare Zaccaria che ha iniziato a tremare; prova in modo scomposto a tuffare la mano all'interno del giaccone, il latino che gli si è portato alle spalle lo fa cadere in ginocchio sbattendogli la pistola sul cranio.
-Gracias
Annuisco, prendendo il rotolo di banconote che un altro dei colombiani mi ha offerto, mi allontano imponendomi di non guardarmi indietro neanche quando i primi gemiti soffocati iniziano a farsi sentire; affretto il passo e mi ritrovo al buco nella recinzione che sto ansimando, i soldi ancora in mano.
Ritorno sulla principale, mi fermo vicino al cestino appeso al lampione, perdo qualche momento a guardarlo, a guardare i soldi che ho in mano, trasalisco al miagolio di un gatto in amore. Mi mordo a sangue le labbra e infilo entrambe le mani in tasca, allontanandomi da lì.



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antico
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Re: Compromessi

Messaggio#2 » lunedì 21 novembre 2022, 23:50

Ciao Matteo e bentornato nell'Arena! Parametri tutti ok, buona MICHELE VACCARI EDITION!

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Debora D
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Re: Compromessi

Messaggio#3 » giovedì 24 novembre 2022, 18:08

Ciao Matteo, piacere di leggerti.
Il tema è centrato nella figura del poliziotto corrotto con un tocco finale pure nel fatto che il “buono” prende soldi per consegnare il compare infingardo.
Stile e forma Apprezzo la prima persona e anche il tentativo di focalizzazione, stringendo sul personaggio.
Ho trovato il testo non sempre scorrevole, alcune frasi mi sono sembrate un poco arzigogolate, come se per leggerle fosse necessario trattenere il fiato fino alla fine. Un esempio dalla prima sequenza: Inspiro a fondo un paio di volte, cerco di rallentare il battito del cuore mentre sistemo abbasso di nuovo il bordo della felpa a coprirmi la pancia prominente prima di girarmi verso Zaccaria che mi sorride, rivolgendomi un cenno di incoraggiamento.

In un momento non mi è stato chiaro chi fosse a parlare
Smetto di camminare, sollevo gli occhi verso lo spicchio di cielo arrossato che si intravede attraverso gli squarci dell'eternit del tetto, socchiudo gli occhi.
-Leo?
E li riapro, guardo di nuovo il mio collega, sento le mie labbra contrarsi ed il respiro farsi più pesante quando trovo la forza di riprendere a parlare.
-A che serve, Franco? Non ci sarà nessuno scambio qui stasera.
Scuoto la testa lentamente, come sé pesasse tonnellate.
-Ma…

Poi ho capito che è perché sei andato a capo in ogni battuta. Lasciando la battuta vicino all’azione che la introduce diventerebbe più facile comprendere.

Nel testo sono presenti molti refusi e imprecisioni ortografiche, non li considero più di tanto date le condizioni in cui scriviamo, ma te li riporto per utilità generale.

con accento è pronome, senza è congiunzione
- questo segno è un meno, — questo invece è em dash, il trattino dei dialoghi.
D eufoniche. Ce ne sono molte, non so se sia una scelta. È un modo di usarle che nelle grammatiche di oggi non è più prediletto, ma so che molte maestre ancora insegnano a scrivere così. E non è un errore, perché è un uso che risale a et e ad latini. In generale la narrativa si è adattata ai grammatici come Migliorini che le sconsigliano. Ecco, così anche tu sai che sono fissata con la Lingua italiana e l'Accademia della Crusca.

Conclusione: Buon finale, poteva buttare i soldi e invece li tiene, questo non è scontato e mi è piaciuto. La storia c’è. Lo stile mi pare non sempre fluido. Il tema è rispettato.

StefanoGalardini
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Re: Compromessi

Messaggio#4 » venerdì 25 novembre 2022, 19:01

Ciao Matteo! piacere di leggerti, devo dirlo: finalmente! mi aspettavo molti più racconti di genere noir su questo tema, invece siamo finiti tutti o quasi nel pozzo della marcescenza fisica. Dunque dicevamo noir e assolutamente non banale. Nonostante il tema sia declinato nell'annosa questione tra essere giusto e fare ciò che si ritiene più giusto, qui la sfumatura è a mio parere ancora più profonda. Come ha giustamente fatto notare qualcun altro, i soldi alla fine poteva buttarli invece il buon Leo decide in piena coscienza di essere coerente. Corrotto per corrotto, va fino in fondo, vende il collega che intende punire e si tiene i soldi e facendo questo non scende alla bassezza di un Giuda qualsiasi che si macchia di "tradimento" e poi si pente del suo gesto e lo rinnega. Qui Leo Tanzi è coerente con sé stesso e anche il lettore capisce e a parer mio non può condannarlo. Non c'era altro modo che dannarsi l'anima e commettere un crimine, per punirne uno più grosso. Non si indaga se la scelta sia valida oppure no, è un dato di fatto. Questo racconto è la narrazione di una scelta già avvenuta. Non entro nel merito degli errori di battitura o di lessico, con il poco tempo a disposizione ci possono stare, e non li conterò negativamente nei miei commenti, ma qui c'è tutto: personaggi, motivazioni, ritmo e una bella capacità di scrivere, di far muovere i personaggi e di creare tensione. Bravo bravo!

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F.M.Rigget
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Re: Compromessi

Messaggio#5 » domenica 27 novembre 2022, 11:57

Ciao Matteo!
Eccomi al tuo racconto. Sono una totale pivella, ma se ti fa va mi piacerebbe confrontarmi con te sulle osservazioni che mi accingo a fare!

Per quanto riguarda il tema, lo ritengo centrato. Il racconto ha uno sviluppo lineare: si comprende subito dove ci troviamo e cosa sta succedendo. Anche il finale è chiaro e rispetta il criterio indicato per questa edizione.

Ho notato però delle pecche nella forma, che in taluni punti hanno reso la lettura un po’ claudicante, complice anche la punteggiatura, assente dove mi sarebbe piaciuto vederla.
Ti premetto che non ho alcuna competenza per effettuare correzioni grammaticali o sintattiche, pertanto ti prego di prendere le mie osservazioni come le indicazioni di una lettrice!
Ad esempio, proprio all’inizio del racconto si legge: “Inspiro a fondo un paio di volte, cerco di rallentare il battito del cuore mentre sistemo abbasso di nuovo il bordo della felpa a coprirmi la pancia prominente prima di girarmi verso Zaccaria che mi sorride, rivolgendomi un cenno di incoraggiamento.”
Ho trovato difficoltà a leggere questo periodo. Andando avanti mi sono resa conto che altre frasi sono costruite in modo simile: molto lunghe, un po’ confusionarie, tali da rendere faticosa la lettura. Tu cosa ne pensi?

Nel complesso posso dirti che non sono un’appassionata di polizieschi, però sono riuscita ad arrivare in fondo al tuo, perciò direi che non è male!

Ti ringrazio per aver participato e avermi dato modo di leggere il tuo racconto, spero di replicare presto!

A presto,
Federica
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"La vita alle volte è anche questo."

#ladonnadaicommentilunghi

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Maurizio Chierchia
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Re: Compromessi

Messaggio#6 » domenica 27 novembre 2022, 12:33

Ciao Matteo.
Il tuo racconto mi è piaciuto in parte. Devo ammettere anche io che dal punto di vista dello stile e della fluidità vada migliorato parecchio. Molte frasi sono lunghissime o non servono troppo ai fini della scena.
"Mi gratto il mento mal rasato con la destra", questa frase per esempio non mi serve a molto. È vero che se dici: mi gratto con la destra. Devo intuire subito che si tratta della mano, però è un sottinteso che suona male.
Per quanto riguarda la storia, il tema c'è senza dubbio. Non mi fa impazzire l'idea alla base del racconto perchè non percepisco la differenza tra i due poliziotti, e di conseguenza che alla fine uno risulti corrotto non fa ne caldo nè freddo.
Poi c'è una cosa che proprio non ho capito: "a che serve Franco?"... no no, sinceramente, a che serve franco? Non ho capito nè chi sia nè cosa centri in tutto ciò.
Spero di esserti stato utile, buona gara e a rileggerti presto.
Maurizio Chierchia
"Domani è già vicino"

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Shanghai Kid
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Re: Compromessi

Messaggio#7 » lunedì 28 novembre 2022, 9:43

Ciao Matteo e piacere di averti letto.
Il tuo è un racconto carino. Sono d’accordo con gli appunti che ti hanno fatto a livello stilistico. Ho trovato parecchi refusi, ma quello è proprio il meno, si sistemano in un batter d’occhio, ma il vero problema è la costruzione di alcuni periodi che rendono un po’ ostica la lettura o, quantomeno, la sua fluidità. Non sempre, per esempio l’incipit del tuo racconto, anche se sicuramente non è il più efficace possibile, mi è piaciuto molto: “Cerco di non lasciare troppo di me fra rovi e spuntoni arrugginiti mentre mi contorco attraverso il buco nella recinzione.”
A livello di contenuto, mi piace la chiusura, ma non mi sono sentita pienamente coinvolta.
Insomma, il tuo è un testo perfettibile, ma con una buonissima base.
Attendo con ansia di leggere altro di tuo perchè penso ci sia potenziale.
Elisa

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laleti
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Re: Compromessi

Messaggio#8 » martedì 29 novembre 2022, 19:39

Ciao Matteo, la tua storia mi è piaciuta, soprattutto per la presenza di una doppia corruzione: quella di Zaccaria che passa le informazioni ai Mannino e quella di Tanzi che consegna il compagno ai colombiani. Ho dovuto rileggere attentamente una seconda volta per chiarirmi bene la vicenda, credo che il problema sia che non si capisce immediatamente chi dei due pronunci le battute. A parte qualche refuso e parole qua e là che suonano innaturali nel contesto (es. è strano che una persona pensi alla sua pancia definendola “prominente”), secondo me il tema è centrato e trattato in modo credibile.

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Pietro D'Addabbo
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Re: Compromessi

Messaggio#9 » mercoledì 30 novembre 2022, 19:11

Ciao Matteo, piacere di leggerti.

Hai scritto un bel racconto, a cui è mancata una buona rilettura, spero più per problemi di tempo che di volontà perché avrebbe meritato.
Appoggio il consiglio di semplificare le frasi, ma cercando di non farlo troppo (lo confesso, questo è il mio peccato).
Ti segnalo in più che dai la sensazione che si muovevano fra i capannoni, esternamente, ma all'improvviso c'è un soffitto sopra la loro testa. Dettagli così distraggono il lettore e smorzano la suspence e il piacere della lettura.
Comunque una buona prova, piacevole.
"Ho solo due cose da lasciarti in eredità, figlio mio, e si tratta di radici ed ali." (William Hodding Carter)

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Andrea Furlan
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Re: Compromessi

Messaggio#10 » mercoledì 30 novembre 2022, 23:53

Ciao Matteo,
Del tuo racconto ho apprezzato l'intreccio e lo sviluppo, il tema rispettato e la costruzione dei personaggi. Invece ho trovato molto pesanti diverse frasi, fra cui alcune non interrotte dalla punteggiatura, e i numerosi errori, tutte cose che mi hanno allontanato dalla storia e che altri ti hanno già segnalato con maggiore dettaglio. Ti consiglio di lavorare ulteriormente sul testo nel laboratorio, le premesse sono buone ma la realizzazione ha grandi margini di miglioramento.

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Stefano.Moretto
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Re: Compromessi

Messaggio#11 » giovedì 1 dicembre 2022, 12:42

Ciao Matteo
Mi metti in crisi, perché da una parte la storia mi piace davvero molto, dall'altro lato mi piace meno l'ordine in cui sono esposti gli eventi.
Per esempio: l'informazione che il protagonista è un poliziotto arriva dopo 1200 caratteri, nel frattempo ho avuto tutto il tempo di pensare, data la situazione, che fosse un criminale che stava entrando in un deposito per rubare qualcosa.
Altro esempio: l'informazione che c'è una talpa, fondamentale per il testo, arriva a 2360 caratteri, praticamente a metà. Essendo così centrale e per il modo in cui hai dato questa informazione, diventa palese al lettore cosa sta per succedere, rovinando molto l'effetto sorpresa (in sostanza: è chiarissimo a quel punto che uno dei due è la talpa, resta solo da sapere chi dei due, ma il resto del racconto è scontato; dato che hai reso evidente che il protagonista sa benissimo quello che fa, sia che la talpa sia lui, sia che sia l'altro, sarà sempre Zaccaria a restarci secco, è palese)
Di contro, mi è piaciuto moltissimo il modo in cui hai reso la psiche del protagonista: si SENTE che è combattuto per quello che sta facendo, sa che è la cosa "giusta" da fare, sa che non ci sono altri modi per fermare Zaccaria, ma al tempo stesso sa che è altrettanto sbagliato far finire le cose in quel modo e ci soffre. Questo dualismo della sua anima lo rende estremamente umano.

Ti segnalo anche un altro punto (che mi permetterai di far valere come esempio generale) in cui la narrazione poteva essere svolta in modo più fluido:
"Mastico una bestemmia tra i denti passando il polpastrello dell'indice sul buco sfilacciato rimasto nel tweed della giacca dopo che mi sono liberato da uno di quelli che non sono riuscito ad evitare."
Qui c'è un esempio classico di inversione di causa ed effetto. L'ordine degli eventi è:
1) gli si impiglia la giacca
2) libera la giacca
3) la giacca si buca
4) passa il polpastrello nel buco
5) profit- cioè, bestemmia
Quello che hai scritto invece è:
1) bestemmia
2) passa il polpastrello nel buco
3) la giacca si buca
4) libera la giacca
5) gli si impiglia la giacca
Vedi che il flusso informativo è esattamente l'opposto di ciò che è accaduto nel racconto. Sembra una cosa da nulla, magari se la sequenza fosse stata di 2-3 elementi non si sarebbe neanche notato troppo, ma quando ci sono frasi così lunghe, per te che scrivi è tutto chiaro, ma per il lettore diventa una frase potenzialmente problematica che potrebbe costringerlo a fermarsi e rileggere la frase per rimettere insieme i pezzi (non dare mai per scontato che alla fine della frase il lettore si ricordi com'è iniziata).
Spero possa esserti utile.

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antico
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Re: Compromessi

Messaggio#12 » lunedì 5 dicembre 2022, 14:57

Bell'intreccio, ma penso ci sia spazio per lavorare meglio sui protagonisti. Franco passa in modo troppo repentino da imberbe pieno di entusiasmo a pezzente e non è ben espresso, mio parere, il contrasto interiore che porta Leo a questa decisione. Il tutto è reso più difficoltoso da uno scambio di battute in cui ho trovato spesso difficile capire chi attaccasse. Aggiungo inoltre una partenza piuttosto difficile, arzigogolata, che ha complicato, e non poco, l'inizio della mia lettura. Sul tema, nulla da dire: ben declinato. In buona sostanza direi un pollice tendente verso il positivo, ma un po' al pelo.

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