Finché amore non ci separi

Appuntamento fissato per le ore 21.00 di lunedì 21 novembre
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Gennibo
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Finché amore non ci separi

Messaggio#1 » martedì 22 novembre 2022, 0:58

Gianna è seduta sul divano che guarda l’Eredità. In una mano la sigaretta e nell’altra il bicchiere che ha appena riempito del rosso che ama come prima amava Mario. Forse di più.
Karin esce dalla camera da letto con quella faccia da: “grazie a Dio è venerdì, qui ho finito”.
Si toglie i guanti che butta nel secco sotto il lavello insieme a una siringa, si mette il cappotto e sfila i lunghi capelli biondi dall’interno del collo.
Gianna la guarda incantata, la invidia; lei non è mai stata così bella, così giovane, si sforza di ricordare quando Mario l’ha chiesta in sposa.
“Nella buona e nella cattiva sorte, finché morte non vi separi” Allora Gianna aveva sperato di vivere con Mario il più a lungo possibile. Come mi sbagliavo, pensa adesso.
Mario: se solo l’infarto se lo fosse portato via, invece di rimanere incatenato anima e corpo in una immobilità che spera lui non sia in grado di odiare, perché sarebbe troppo inferno saperlo cosciente e incapace di comunicare.
– Lui è a posto, mi raccomando. – dice Karin buttando gli occhi addosso alla bottiglia di Nero d’Avola appoggiata sul tavolino che separa Gianna dalla televisione – falla sparire prima di domani mattina, che se tua figlia la trova poi se la prende con me che te l’ho comprata.
– Lei non capisce niente. – dice Gianna secca – Sono io che sto qui con Mario tutto il giorno. – si infila in bocca la sigaretta, tira una boccata che quando rilascia contribuisce ad annebbiare la stanza.
– Dai – le dice Karin sedendole accanto e abbracciandola. – ci sono io che ti faccio compagnia durante la settimana.
– Sì, per fortuna che ci sei, per mia figlia siamo solo una palla al piede. Quando viene qui il fine settimana pensa di comandare e pretende che non beva. Una spina nel fianco, ecco cos’è quella stronza.
– Ci vediamo lunedì. – la saluta Karin.
– Grazie. Sei un angelo. – dice Gianna afferrando la mano della ragazza e porgendole delle banconote. – Ho visto che ci sono sei bottiglie in offerta al Tigros.
– Va bene.
Gianna stringe la mano di Karin ancora più forte: – E per la Svizzera, ci porti?
– Tua figlia non sarà contenta.
– Chissenefrega. E poi, sarà uno in meno a cui stare dietro.
– Ci penso, va bene.
Gianna chiude gli occhi insieme a un sospiro di sollievo.



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antico
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Re: Finché amore non ci separi

Messaggio#2 » martedì 22 novembre 2022, 1:01

Ciao Isabella! Parametri ok, buona MICHELE VACCARI EDITION!

Commissa’
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Re: Finché amore non ci separi

Messaggio#3 » giovedì 24 novembre 2022, 9:39

Ciao Isabella, bentrovata. È un testo originale, in alcuni punti non sviluppato al meglio, soprattutto per favorire l’attinenza al tema indicato (i soldi sono per comprare vino, per pagare l’aiuto, per corromperla e portarla in Svizzera per il suicidio assistito?). Anche la frase: “ invece di rimanere incatenato anima e corpo in una immobilità che spera lui non sia in grado di odiare, perché sarebbe troppo inferno saperlo cosciente e incapace di comunicare.” l’ho trovata arzigogolata. Con più tempo sono sicuro che avresti limato i particolari. Buona continuazione

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Gennibo
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Re: Finché amore non ci separi

Messaggio#4 » giovedì 24 novembre 2022, 11:02

Ciao Gabriele e grazie del commento, riguardo i soldi, nella mia idea sono la rappresentazione di qualcosa che la figlia non approverebbe, qualcosa di sbagliato, Karin lo sa e si fa corrompere prendendoli, non importa se parte della cifra sia anche per lei, è comunque sbagliato. Però, in una situazione del genere, cosa è giusto e cosa è sbagliato?

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MatteoMantoani
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Re: Finché amore non ci separi

Messaggio#5 » giovedì 24 novembre 2022, 13:21

Ciao Isabella,
Piacere di rileggerti. Il tema della corruzione è presente, certo in senso ancora più ampio. Sei riuscita a esprimerlo mettendolo in una specie di zona grigia, perché sì, l'atto in sé è sbagliato, ma riguarda qualcosa per cui non è così immediato schierarsi a favore o contro.
Lato narrazione nulla da dire, per me tutto ok a parte qualche piccolissima cosa, come "dall'interno del collo", che mi ha fatto proprio pensare a capelli che penetrano nella carne, anche se è evidente che ti riferivi al cappotto (magari usare colletto?)
Molto bella anche la frase iniziale, in cui l'amore per un consorte viene paragonato a quello per l'alcool.
Sicuramente un racconto che valuterò positivamente in classifica.
Buona gara e buona fortuna!

sara lailmil
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Re: Finché amore non ci separi

Messaggio#6 » lunedì 28 novembre 2022, 0:35

Ciao Isabella, piacere di leggerti!
Molto bello il tuo racconto, lascia che chi legge esiti a esprimere un giudizio morale su queste personagge. Mi piace molto la fluidità che da un punto ti porta al successivo, ti fai seguire con pochissime parole, ma che sono quelle giuste, forse anche quelle più dolorose e, per certi versi, impronunciabili. Il sottotesto, enorme, è affidato a una frasetta breve e semplice "E per la Svizzera, ci porti?". Ti segnalo solo un'ambiguità in una frase:
se solo l'infarto se lo fosse portato via, invece di rimanere incatenato anima e corpo...
che funzionerebbe meglio sostituendo "rimanere" con "lasciarlo", altrimenti il soggetto dell'azione resta l'infarto.
A rileggerti!

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Pretorian
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Re: Finché amore non ci separi

Messaggio#7 » martedì 29 novembre 2022, 13:55

Ciao, Isabella e piacere di leggerti. Allora, la tua scrittura è sicuramente avanzata e ho apprezzato il tentativo di esprimere un mostrato approfondito. Di tanto in tanto sei ricaduta nel narrato (come quando specifichi che la protagonista è invidiosa o quando sintetizzi lo stato di Mario in una frase che è troppo artefatta per poter essere un flusso di pensiero della donna). A livello di storia, penso che avrei insistito maggiormente sulla drammaticità della scelta che deve compiere, che viene liquidata in due frasi. Tutto quello che offri è una stretta di mano, un po' pochino per il dramma di una eutanasia. Sono, invece, dubbioso sul rispetto del tema: i soldi dati all'infermiera per l'acquisto del vino mi sembrano abbastanza poco e sono ininfluenti per la trama. Inoltre, non penso si possano considerare "corruzione", dato che è evidente che l'infermiera lo fa più perché vuole bene alla protagonista che per i soldi.

Alla prossima!

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Andrea76
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Re: Finché amore non ci separi

Messaggio#8 » mercoledì 30 novembre 2022, 10:39

Il personaggio di Gianna è avulso da ogni retorica. È un personaggio privo di emozioni (ad eccezione dell’infelicità che lo pervade) e va premiato per il tuo coraggio di averlo messo in scena. E svuotato dalla retorica è anche l’intento di Gianna di porre fine alle sofferenze di Mario, perché alimentato non tanto dall’amore quanto dalla volontà di liberarsi di un peso. Un racconto molto realistico, il tuo.

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SarahSante
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Re: Finché amore non ci separi

Messaggio#9 » mercoledì 30 novembre 2022, 20:29

Ciao Isabella,
bello, mi è piaciuto questo narrare di un amore che un infarto sposta su un altro piano facendolo diventare prigione sia per lui assistito dall’infermiera, che per lei che sta insieme a lui in condizioni diverse da quelle in cui l’ha sposato. È fluido e porta una riflessione profonda sullo scorrere del tempo e sul per sempre che magari non arriva ad esserlo veramente per sempre. La parte della Svizzera arriva poi come una stoccata improvvisa, ma ben assestata. Veramente una buona prova.

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jimjams
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Re: Finché amore non ci separi

Messaggio#10 » mercoledì 30 novembre 2022, 23:43

Ciao, Isabella.
Anche il tuo racconto mi metterà in forte imbarazzo una volta arrivato il momento di mettere in ordine una classifica. Nel tuo caso la storia mi colpisce a livello personale, e dunque ci sto dentro emotivamente. Dal punto di vista tecnico invece ci sono molte cose che potevano essere migliorate. Alcune frasi sono un po' troppo complicate e lunghe. Ricorda che, in special modo quando stai affrontando un racconto che punta sul coinvolgimento emotivo del lettore, più brevi sono le frasi, più incalzante la storia, più il lettore sarà coinvolto. Non deve essere distratto dal tentativo di capire cosa stai dicendo. Inoltre avevi ancora molti caratteri da utilizzare e quindi alcuni passi un po' raccontati potevi forse gestirli meglio. Nell'insieme un buon racconto.

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Gennibo
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Re: Finché amore non ci separi

Messaggio#11 » venerdì 2 dicembre 2022, 0:38

jimjams ha scritto:Ciao, Isabella.
Anche il tuo racconto mi metterà in forte imbarazzo una volta arrivato il momento di mettere in ordine una classifica. Nel tuo caso la storia mi colpisce a livello personale, e dunque ci sto dentro emotivamente. Dal punto di vista tecnico invece ci sono molte cose che potevano essere migliorate. Alcune frasi sono un po' troppo complicate e lunghe. Ricorda che, in special modo quando stai affrontando un racconto che punta sul coinvolgimento emotivo del lettore, più brevi sono le frasi, più incalzante la storia, più il lettore sarà coinvolto. Non deve essere distratto dal tentativo di capire cosa stai dicendo. Inoltre avevi ancora molti caratteri da utilizzare e quindi alcuni passi un po' raccontati potevi forse gestirli meglio. Nell'insieme un buon racconto.

Verissimo Mario, farò tesoro del tuo consiglio. Un abbraccio e a rileggerci!

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Gennibo
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Re: Finché amore non ci separi

Messaggio#12 » venerdì 2 dicembre 2022, 0:39

Sarah Santeusanio ha scritto:Ciao Isabella,
bello, mi è piaciuto questo narrare di un amore che un infarto sposta su un altro piano facendolo diventare prigione sia per lui assistito dall’infermiera, che per lei che sta insieme a lui in condizioni diverse da quelle in cui l’ha sposato. È fluido e porta una riflessione profonda sullo scorrere del tempo e sul per sempre che magari non arriva ad esserlo veramente per sempre. La parte della Svizzera arriva poi come una stoccata improvvisa, ma ben assestata. Veramente una buona prova.

Grazie mille delle belle parole Sarah! <3

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L'inquisitore
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Re: Finché amore non ci separi

Messaggio#13 » lunedì 5 dicembre 2022, 12:12

Ciao Isabella! Per quanto non ami la terza presente devo dire che è ottimamente gestita. L’incipit del racconto è perfetto: mostra la situazione, il personaggio e suggerisce l’elemento di stranezza che incarna la promessa narrativa aggiungendo elementi personali con quel «Forse di più». Ottimo lavoro.
In pochissimi caratteri descrivi una scena chiara, vivida e credibile. Direi che tecnicamente non puoi chiedere di più. Non c’è un movimento emotivo, ma una staticità credibile con cui è possibile empatizzare e su cui è possibile riflettere.
Peccato per la scelta della terza presente che ti costringe a queste cose: «Allora Gianna aveva sperato di vivere con Mario il più a lungo possibile. Come mi sbagliavo, pensa adesso.»
Qui, invece che portare il lettore dentro Gianna come non avresti avuto alcun problema a fare, lo tieni fuori con quel «pensa adesso». Mi permetto di fare questa considerazione solo perché credo che rimanere esterni in questa situazione non porti un vero vantaggio alla fruizione del racconto.
Anche il tema non mi sembra proprio preso in pieno, come ti ha fatto notare Agostino.
Se ci fosse stato un guizzo finale, meno staticità emotiva, un’inversione di valore di quelle che hanno da dire qualcosa al lettore, e il tema più presente ti avrei dato un pollice su. Quindi pollice quasi su, per un pelo.

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