In corpore sano

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Pietro D'Addabbo
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In corpore sano

Messaggio#1 » martedì 22 novembre 2022, 0:59

Mi lancio verso il ratto e lo schiaccio con le mani contro le assi del pavimento di legno, una nuvola di polvere schizza fuori dai buchi dei tarli e mi irrita le narici nonostante la bandana.
«Preso!»
Rusty vien fuori dal nascondiglio, si avvicina zoppicando finché non caccia uno starnuto. Quante volte gli avrò detto di starsene al riparo, o almeno di mettersi qualcosa in faccia prima di venire a caccia?
Mostra i denti marci mentre si passa la lingua sulle labbra screpolate.
Gracchia come un corvo «Lo mangiamo! Eh, lo mangiamo?»
La bestiola tenta di liberarsi ma non ha energie, perde sangue scuro dalle ferite che gli piagano il pelo.
«Non è roba che durerebbe a lungo. Lo mangiamo stasera.»
Torco il collo al roditore fino a che si sente un flebile scricchiolio, il corpo si affloscia sotto le mie dita. Mi rimetto in piedi e lo tiro su per la coda.
Non ci sono più i bei ratti polposi delle prime settimane.
Rusty invece gongola «Lo fai arro—»
I progetti gastronomici sono interrotti da passi veloci sulla veranda.
«DOC! DOOOC! Dove sei?»
Riconosco quel tipo di urgenza nella voce. Rusty mi guarda indispettito, l’ha riconosciuta anche lui.
«Addio cena.» sussurra.
Gli lancio la ‘nostra’ preda fra le braccia, l’afferra al volo e ghigna.
Striscia via senza aggiungere altro. Amen, se non mi sbrigo mi lascerà le ossa a malapena, a costo di mangiarsi tutto crudo.
Mi volto senza spostarmi verso la nuova voce e i passi che si avvicinano.
«Sono qua. Che vuoi?»
Un ragazzo irrompe dalla porta, sradicando l’ultima parvenza di cardine. L’anta si abbatte al suolo e il telaio si spacca, un’altra nuvola avvolge me e il nuovo arrivato ma pare che io sia l’unico a risentirne.
«Deve venire, Morena sta male.»
Non ricordo nessuna vacca con questo nome, e in più di vacche, qua intorno, non ce ne sono da mesi. Una capra? Forse l’hanno tenuta nascosta per il latte.
«Sta tranquillo, Flint. Prendimi quella borsa, e fammi strada.»
Potrei farmi pagare con qualche formaggio.
Il ragazzo è un grillo, oppure gli son spuntate le ali ai piedi come a quel dio greco, stargli dietro è un'impresa. Chissà se le chiazze chiare sulle braccia le aveva già prima che arrivasse la Piaga.
Entra in una baracca, una di quelle di lamiera che hanno tirato su in mezzo al parco.
Dei gemiti mi raggiungono prima che a mia volta varchi la tenda: non sono versi di capra, né di nient’altro che mi competa.
Scosto il telo, una ragazza è sdraiata su uno stuoino che ha visto secoli migliori e la separa dalla terra battuta. La pancia gonfia e le gambe divaricate non lasciano dubbi sulle sue intenzioni. E anche sulla natura dell’emergenza. Come diamine possono pensare…
Uno spasmo scuote il corpo della ragazza, lei stringe con la stessa forza le palpebre e la mano, stritolando le dita al ragazzo inginocchiato là accanto.
Quando lei allenta la presa, afferro il ragazzo per il collo della camicia sbrindellata e lo costringo ad uscire all’aperto.
Questa volta sono io che mi costringo a sussurrare.
«Che diamine avete fatto?»
Mi guarda con occhi spaesati.
«Non lo so, Doc. Sono mesi che ingrassa. Ogni tanto la pancia aveva gli spasmi e le faceva male, ma durava poco. Non è mai stata come oggi.»
Gioventù, beata e ignorante.
«Accendi un fuoco, portami dell’acqua, e per tutte le Piaghe, sta fuori dalla baracca finché non è tutto finito.»

Cerco Rusty nel suo antro, lo trovo seguendo il puzzo delle deiezioni.
Le ossa mal spolpate sono sparse intorno a lui, miste al vomito e al resto. Non mi ha aspettato, non si meriterebbe niente.
Gli affibbio una pedata nel sedere. Mi guarda torvo.
«Guarda che ti ho portato, ingrato. Bello, fresco, pasciuto, e senza nemmeno una piaga.»
Alzo il mio trofeo, un paio di chili abbondanti e una carnee rosea e paffuta, tenendolo per i piedi.


"Ho solo due cose da lasciarti in eredità, figlio mio, e si tratta di radici ed ali." (William Hodding Carter)

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antico
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Re: In corpore sano

Messaggio#2 » martedì 22 novembre 2022, 1:05

Ciao Pietro! Tutto ok con caratteri e tempo, buona MICHELE VACCARI EDITION!

Giovanni P
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Re: In corpore sano

Messaggio#3 » giovedì 24 novembre 2022, 9:58

Buogiorno,

Hai scritto un racconto piacevolmente disgustoso. Mi sono divertito a leggerlo, le descrzioni non sono spiegoni, ma si racconta quello che succede in maniera fluida.
La scena del parto mi ha fatto ridere e rabbrividire, d'altronde bisogna mostrare tutti i punti di vista e te ci sei riuscito, a rileggerti.

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kruaxi
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Re: In corpore sano

Messaggio#4 » lunedì 28 novembre 2022, 2:27

In corpore sano
di Pietro d’Addabbo

Ciao Pietro.

Cosa sia successo al Mondo non è dato saperlo, ma è evidente che tutto sia andato a rotoli.
Il d’Addabbo ci mostra una cartolina assai nitida dal Mondo nuovo… un posto che non conosce
ormai altro che l’istinto di sopravvivenza, dove non esiste ne amore ne solidarietà.
Al di là del “colpo di scena” finale, che funziona benissimo e che rimanda alle grottesche e cattivissime “Cronache del dopobomba” di Bonvi, il racconto ha equilibrio e stile.
Mi è molto piaciuto.

Stefano

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Polly Russell
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Re: In corpore sano

Messaggio#5 » lunedì 28 novembre 2022, 10:46

Oh vacca miseria!
Mi hai stupito.
Cacchio se mi hai stupito. Ho letto altre tue cose, tre o quattro racconti e mi ero fatta un’idea del “tuo genere”, e oggi me l’hai distrutta! Questa tua vena horror proprio non la conoscevo e ti faccio i miei complimenti! Il tuo finale è IL colpo di scena!
Già l’ambientazione mi aveva piacevolmente colpita, gli scenari post apocalisse sono tra i miei preferiti, e il tuo è tratteggiato davvero bene, ma il finale mi ha davvero spiazzata. Ed è fantastico, non solo perché è un vero e proprio colpo di scena, ma perché riesce a completare il world building che hai costruito. Gli dona spessore e lo dona a tutti i personaggi.
il bit di Flint che non sa come nascono i bambini ci fa capire da quanto tempo è accaduto il disastro, le macchie sulla pelle, che tipo di disastro e il finale cosa gli uomini siano disposti a fare per sopravvivergli. Ho letto pochi racconti ma credo che il tuo avrà un posto d’onore.
Unico appunto: se Doc sa che il ragazzo si chiama Flint non può chiamarlo “un ragazzo” in prima battuta. “Il” già andrebbe meglio.
Polly

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Daniele
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Re: In corpore sano

Messaggio#6 » lunedì 28 novembre 2022, 12:49

Ciao Pietro, piacere di leggerti.
La parte iniziale non mi è dispiaciuta, riconosco la bontà dello stile anche se troppo essenziale per i miei gusti, ma è una cosa personale.
La premessa c'è, ma non mi è piaciuto dalla metà in poi. Dal momento in cui compare la ragazza incinta, per quel che mi riguarda, si capisce subito dove andrai a parare e mi è arrivato come una forzatura per andare a chiudere nel modo più macabro possibile.
Una cosa che non mi è chiara riguarda l'ambientazione, vivono come selvaggi ma si esprimono con espressioni a tratti non dico raffinate ma quasi, stessa cosa per il filtro del protagonista che è in prima persona, ma magari in questo worldbuilding hanno comunque modo di acculturarsi e giustamente il limite di caratteri non da modo di chiarire la cosa.
A rileggerti presto!

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Mario Mazzafoglie
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Re: In corpore sano

Messaggio#7 » lunedì 28 novembre 2022, 21:26

In corpore sano - Pietro D'Addabbo

Ciao Pietro, un piacere leggerti.
Il racconto in sè è carino e significativo, ma anche dopo una seconda rilettura non sono riuscito a trovare il nesso con il tema del contest. Non sono riuscito a trovare alcun elemento che collegasse il racconto a un qualsiasi tipo di corruzione.
Detto questo, visto che ti sei voluto cimentare in una prima persona presente, mi permetto di fare qualche appunto. Se l'intento è quello dell'immersione profonda nel personaggio, questa deve essere a 360°.
Ti faccio un esempio:

«DOC! DOOOC! Dove sei?»
Riconosco quel tipo di urgenza nella voce. Rusty mi guarda indispettito, l’ha riconosciuta anche lui.
«Addio cena.» sussurra.
Gli lancio la ‘nostra’ preda fra le braccia, l’afferra al volo e ghigna.
Striscia via senza aggiungere altro. Amen, se non mi sbrigo mi lascerà le ossa a malapena, a costo di mangiarsi tutto crudo.
Mi volto senza spostarmi verso la nuova voce e i passi che si avvicinano.
«Sono qua. Che vuoi?»
Un ragazzo irrompe dalla porta, sradicando l’ultima parvenza di cardine. L’anta si abbatte al suolo e il telaio si spacca, un’altra nuvola avvolge me e il nuovo arrivato ma pare che io sia l’unico a risentirne.
«Deve venire, Morena sta male.»
Non ricordo nessuna vacca con questo nome, e in più di vacche, qua intorno, non ce ne sono da mesi. Una capra? Forse l’hanno tenuta nascosta per il latte.
«Sta tranquillo, Flint. Prendimi quella borsa, e fammi strada.»

Tutto questo paragrafo non è ottimale perchè solo dopo 15 righe il DOC chiama il ragazzo per nome, mentre prima lo classifica come "una voce" poi "un ragazzo" mentre alla fine si capisce che lui lo conosce e ne conosce persino il nome. Per questo, appena si sente il "«DOC! DOOOC! Dove sei?»" Il pov deve dire che ha riconosciuto la voce di Flint, altrimenti non si può parlare di immersione nel personaggio.
Altro appunto che ti faccio, è sulla "tecnica". Spesso fai partire un dialogo andando a capo, quando in realtà non c'è bisogno, anzi. Quando usi le azione dei personaggi per introdurli in scena gli stai automaticamente dando la parola, per cui puoi benissimo continuare su quel rigo, senza bisogno di andare a capo.
Comunque una buona prova.
A rileggerti.

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Gennibo
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Re: In corpore sano

Messaggio#8 » martedì 29 novembre 2022, 14:46

Ciao Pietro! Il tuo racconto mi ha lasciato un saporaccio in bocca. Il tema è trattato con originalità. Sei riuscito nel tuo intento, e il finale è la giusta ciliegina su di una torta muffita. L’unica cosa che mi ha fatto inciampare un attimo è stata l’immaginarmi Rusty, se non fosse per il fatto che parla avrei pensato a un cane.
Una storia che si insinua nella testa e ne senti l’odore di marcio.
Che dire? Bravo, complimenti e alla prossima.

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AndreaCrevola
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Re: In corpore sano

Messaggio#9 » martedì 29 novembre 2022, 21:27

Il racconto mi è piaciuto. Qui la corruzione è tutta fisica e morale. Sei riuscito a raccontare una storia in un contesto che - pur senza "spiegare" nulla - mi è apparso nitido nella mia immaginazione. Forse perché attinge a un immaginario già esplorato e quindi condiviso da me lettore. Rispetto allo stile non ho osservazioni: scorre bene e non si dilunga mai su dettagli non necessari. La caccia al topo iniziale potrebbe sembrare inutile ma il finale la rende necessaria. Un passaggio mi ha lasciato poco soddisfatto: quando il ragazzo gli parla di "Morena", il protagonista pensa alle mucche anche se sa benissimo che non ce ne sono più.

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christianfloris
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Re: In corpore sano

Messaggio#10 » mercoledì 30 novembre 2022, 0:33

Partiamo dalle cose che funzionano. Ottima (nella sua repellenza) l’ambientazione, protagonisti ben intonati con lo schifo complessivo, la corruzione che invade e pervade ogni sillaba della narrazione.
Un po’ meno bene la fluidità del racconto, la scorrevolezza delle azioni e delle scene che, nella loro successione, appaiono un po’ meccaniche. Finale orrendo e sorprendente, che riporta senz’altro sopra la linea di galleggiamento tutta la struttura del racconto. In ogni caso, prova più che discreta.

La mia valutazione è 7,75

alexandra.fischer
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Re: In corpore sano

Messaggio#11 » mercoledì 30 novembre 2022, 18:58

Tema centrato. Mostri con grande maestria nell’uso del linguaggio crudo e di un’ambientazione al limite del collasso, che si nota nella casa polverosa e nella porta sul punto di ceder, sono le conseguenze di una Piaga che ha ridotto l’umanità a cibarsi di ratti. Il veterinario protagonista della storia vive con Rusty, e sono alle prese con un ratto, la loro cena. Interrotta dall’arrivo del giovane Flint. Qui il Lettore capisce, dai pensieri di Doc, che è un veterinario. Crede che Morena sia una mucca o una capra. Invece è la ragazza di Flint. Non ci sono dubbi sulle condizioni di lei: sta per partorire. Un figlio concepito nell’ignoranza. Il finale sconvolge il Lettore: la nuova vita sarà un diversivo alla dieta a base di ratti, tanto più che Rusty si è già servito.

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Pietro D'Addabbo
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Re: In corpore sano

Messaggio#12 » giovedì 1 dicembre 2022, 9:33

Salve a tutti, sono molto grato sia per i complimenti (sinceramente inattesi) che per i commenti.
Questi ultimi mi indicano punti in cui la mia scrittura e' stata 'debole' nel trasmettere il mio pensiero e di seguito provo a chiarire qualcosa.

Polly Russell ha scritto:se Doc sa che il ragazzo si chiama Flint non può chiamarlo “un ragazzo” in prima battuta. “Il” già andrebbe meglio.

Mario Mazzafoglie ha scritto: questo paragrafo non è ottimale perchè solo dopo 15 righe il DOC chiama il ragazzo per nome, mentre prima lo classifica come "una voce" poi "un ragazzo" mentre alla fine si capisce che lui lo conosce e ne conosce persino il nome.


Rileggendo il giorno dopo mi sono reso conto di aver saltato un bit. L'idea era che il veterinario riconoscesse Flint solo dopo che la polvere si era posata, potendolo vedere meglio. Ma avrei dovuto farglielo pensare prima, per non far comparire dal nulla il nome del ragazzo nel parlato.

Gennibo ha scritto:L’unica cosa che mi ha fatto inciampare un attimo è stata l’immaginarmi Rusty, se non fosse per il fatto che parla avrei pensato a un cane.


Hai colto una 'fonte di ispirazione'. Volutamente ho descritto Rusty come avrei potuto descrivere un randagio per dare il senso di imbestialimento dell'uomo con cui il veterinario si accompagna. Forse eccessivo, dato che ti lascia il dubbio. Per renderlo subito un uomo agli occhi del lettore avrei potuto farlo parlare prima di descriverlo.
Nella scaletta originale Rusty avrebbe avuto un ruolo piu' attivo nel finale e avrebbe conteso il bambino alla coppia, percio' l'ho pensato uomo. A ripensarci ora e nella forma attuale del racconto, un animale malandato sarebbe stato in effetti un compagno ugualmente adeguato per il veterinario, eliminando il dialogo iniziale.

AndreaCrevola ha scritto:Un passaggio mi ha lasciato poco soddisfatto: quando il ragazzo gli parla di "Morena", il protagonista pensa alle mucche anche se sa benissimo che non ce ne sono più.


Ho trasmesso piu' sicurezza di quanta nella mia testa ne attribuivo al veterinario.
Invece di "non ce ne sono da mesi" avrei dovuto scrivere "non ne vedo da mesi". Sottintendendo che c'era la remota possibilita' che qualcuno ne avesse nascoste o trovate in giro.

Daniele ha scritto:mi è arrivato come una forzatura per andare a chiudere nel modo più macabro possibile...
... in questo worldbuilding hanno comunque modo di acculturarsi


Nell'ambientazione che immaginavo chi ha cultura non la dimentica (il protagonista e' un veterinario, un vero "Doc" laureato, non un praticone di campagna) mentre i due giovani sono cresciuti senza scuola, nessun tipo di istruzione o educazione, come "Laguna blu" ma in un contesto post-apocalittico.

La chiusura in effetti e' in qualche modo "forzata". Doveva essere Rusty, nella prima concezione del racconto, a presentarsi e suggerire di mangiarsi il bambino e il veterinario essere messo di fronte al dilemma fra accontentarlo e nutrirsi o doversi occupare di una bocca da sfamare in piu'. Avevo caratteri a sufficienza, ma non il tempo per stendere in maniera convincente questo finale, cosi' ho seguito una ispirazione piu' drastica e anche piu' macabra.
A leggerlo il giorno dopo mi sono reso conto che probabilmente ha fatto la sua parte la mia predilezione per il racconto 'la Sentinella' e per quelle ultime righe scolpite a fuoco nella mia testa.

Grazie ancora a tutti,
alla prossima.
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Re: In corpore sano

Messaggio#13 » giovedì 1 dicembre 2022, 15:41

Ahhh ecco ok, io mi ero immaginato una dinamica diversa, pensavo ad un futuro postapocalittico o simile in cui non ci fosse una civiltà avanzata, per quello il mio commento al fatto che fossero "acculturati" i personaggi, probabilmente è una mancanza mia nella lettura. Anche nel finale a sto punto devo aver frainteso una dinamica essendomi immaginato questo presupposto. Mi spiace, magari non fraintendendo quell'aspetto sarebbe cambiata anche la mia visione globale sul racconto :(

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Re: In corpore sano

Messaggio#14 » domenica 4 dicembre 2022, 17:12

Ciao Pietro

tema centratissimo direi. A mio giudizio, questo lo ritengo uno dei tuoi racconti meglio riusciti, tra quelli che ho letto. Ho francamente poco da recriminare. L'unica increspatura mi è parsa la reazione che i ragazzi hanno avuto quando li sono venuti a chiamare. Nominano una donna e, chissà per qualche motivo, il protagonista pensa che sia un animale. Non mi è chiaro il passaggio logico che c'è dietro a questa reazione. Alla fine del racconto, mi è parso un veloce escamotage o una semina last minute per creare un po' di aspettativa. Ma leggendo quel passaggio, mi sarei aspettato esattamente quello che poi compare in scena, cioè una donna. Riflettendoci meglio, forse non era nemmeno necessario tentare l'ambiguità. Di fatto il racconto svolta nell'ultima terribile (nel senso di drammatica) scena e rende bene l'idea di cosa si intenda per "corruzione".

per me un pollice verso l'alto, ma con qualche opacità sulla punta.

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Pietro D'Addabbo
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Re: In corpore sano

Messaggio#15 » venerdì 9 dicembre 2022, 7:27

Ciao Saggio.

Il passaggio della 'mucca' voleva suggerire che nel mondo decadente in cui si muovono i protagonisti, la cosa più simile a un Dottore in questa comunità è in realtà un Veterinario.
Nonostante sia ormai chiamato Doc, il protagonista per 'deformazione professionale' e per la speranza di guadagnarsi un formaggio pensa all'animale per il quale era più spesso chiamato in passato.
Avrei dovuto essere più esplicito.

Grazie del commento e del lusinghiero giudizio.
Alla prossima.
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