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Gruppo ONNIPOTENTE: Lista racconti e classifiche
Inviato: martedì 22 novembre 2022, 2:00
da antico
BENVENUTI ALLA MICHELE VACCARI EDITION, LA TERZA DELLA DECIMA ERA DI MINUTI CONTATI, LA 168° ALL TIME!Questo è il gruppo ONNIPOTENTE della MICHELE VACCARI EDITION con MICHELE VACCARI come guest star. Gli autori del gruppo ONNIPOTENTE dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo NEMICO.
I racconti di questo gruppo verranno commentati e classificati dagli autori del gruppo PRIMAVERA. Questo è un gruppo da OTTO racconti e saranno i primi TRE ad avere diritto alla pubblicazione immediata sul sito e a entrare tra i finalisti che verranno valutati da MICHELE VACCARI. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, e dai miei collaboratori verranno a loro volta ammessi alla vetrina del sito, ma non alla finale. Ricordo che per decidere quanti finalisti ogni gruppo debba emettere cerco sempre di rimanere in un rapporto di uno ogni tre. Per la composizione dei gruppi ho tenuto conto del seguente metodo: per primi ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti
RANK DECIMA ERA, a seguire ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti
RANK ALL TIME (il primo nel gruppo A, il secondo nel gruppo B, il terzo nel gruppo C, il quarto nel gruppo A e così via), coloro che non hanno ottenuto punti nei due Rank sono stati assegnati a seguire (primo a postare gruppo X, secondo a postare gruppo Y, terzo a postare gruppo BETA, quarto a postare gruppo X e così via). Ho forzato solo per non fare capitare nello stesso gruppo due racconti con Malus.
E ora vediamo i racconti ammessi nel gruppo ONNIPOTENTE:Amore e carne morta, di Giuliano Cannoletta, ore 23.39, 4999 caratteri
Ti amo ma ho scelto l’oscurità, di Emiliano Maramonte, ore 00.33, 3571 caratteri
Tenebre, di Stefano Floccari, ore 00.50, 3933 caratteri
Disincanto, di Alexandra Fischer, ore 21.59, 4715 caratteri
Simonia, di Dario Cinti,
ore 01.10, 4256 caratteri
MALUS QUATTRO PUNTIAmore eterno, di Davide Mannucci, ore 00.58, 4923 caratteri
Griselda, di Morena Bergamaschi, ore 23.33, 2623 caratteri
Compromessi, di Matteo Borile, ore 23.46, 4995 caratteri
Avrete tempo fino alle 23.59 di giovedì 1 DICEMBRE per commentare i racconti del gruppo NEMICO Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Per i ritardatari ci sarà un'ora di tempo in più per postare le classifiche e i commenti, quindi fino alle 00.59 del 2 DICEMBRE, ma si prenderanno un malus pari alla metà del numero di autori inseriti nel gruppo approssimato per difetto. Vi avverto che sarò fiscale e non concederò un solo secondo in più. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, posterò la mia e stilerò quella finale dei raggruppamenti.
NB: avete DIECI giorni per commentare e classificare i racconti del gruppo NEMICO e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare gli altri racconti in gara e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, DIECI giorni sono anche troppo pochi. E ancora:
per quanto vi sarà possibile in base ai vostri impegni, date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro. Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti assegnati al suo gruppo con il corretto numero minimo di caratteri.
– 13 punti malus per chi commenta tutti i racconti assegnati al suo gruppo, ma senza il numero minimo di caratteri.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto di quelli assegnati al suo gruppo. Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la
classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo NEMICO.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.
E infine: una volta postate e da me controllate, le classifiche non possono più essere modificate a meno di mia specifica richiesta in seguito a vostre dimenticanze. L'eventuale modifica non verrà contabilizzata nel conteggio finale e sarà passibile di malus pari a SETTE punti. BUONA MICHELE VACCARI EDITION A TUTTI!
Re: Gruppo ONNIPOTENTE: Lista racconti e classifiche
Inviato: lunedì 28 novembre 2022, 14:01
da Maurizio Chierchia
Buongiorno, dopo tante attente riletture eccomi qui a riportare la tanto sudata classifica.
Complimenti a tutti, ho letto parecchie cose interessanti anche se avrei voluto vedere qualche declinazione diversa del tema. Andrò a spulciare gli altri gruppi per vedere come l'hanno gestito.
Ma ora veniamo a noi.
1- Amore e carne morta
2- Tenebre
3- Disincanto
4- Ti amo ma ho scelto l'oscurità
5- Amore eterno
6- Compromessi
7- Griselda
8- Simonia
Amore e carne morta
Ciao Giuliano.
Il tuo racconto mi è piaciuto un sacco. Mi è piaciuta la risoluzione del tema in una sorta di similitudine tra la zOmbificazione e l'AIDS. La scena col bambino e la signora ottusa, la scena iniziale nella camera da letto, sono tutte presentate in maniera pulita e ottima.
Non ho molto da dirti se non che il tuo racconto è sicuramente uno di quelli che ho apprezzato di più.
Complimenti davvero e buona gara.
A rileggerci presto.
Tenebre
Ciao Stefano.
Il tuo racconto mi è piaciuto in buonissima parte. Trovo la tua scrittura interessante e molto fluida.
La cosa che non mi ha fatto impazzire è forse la parte centrale. Capisco che si debba inserire un background logico per dare senso al finale e al tema, ma forse avrei prosciugato un po' quella parte per qualche riga in più alla fine.
Nel complesso comunque è un bel racconto e spero di leggerne ancora di questo tipo.
Complimenti e buona gara.
A rileggerci presto.
Disincanto
Ciao Alexandra.
Eccomi qui nuovamente a commentare un tuo racconto. Devo dire che mi è piaciuto molto, una storia semplice, lineare e purtroppo fin troppo vera. Il finale con il dirigente che gli propone un posto fisso alle elementari è un tocco di classe. Dipinge alla perfezione la realtà in cui il nostro bel paese versa.
Complimenti ancora.
PS: ho notato che a sto giro la fretta non ti ha penalizzata, mi congratulo con te per il miglioramento!
Buona gara e come sempre a rileggerci presto!
Ti amo ma ho scelto l'oscurità
Ciao Emiliano.
Bel racconto, lo stile è come sempre invidiabile. Sai trasmettere bene le sensazioni che vuoi fare provare e sai come trascinare il lettore. Ammetto di aver letto due volte il tuo racconto solo per apprezzarne meglio i dettagli. La corruzione della donna all'inizio sembra qualcosa di vampiresco, ma poi tu ci fai capire che qui si va oltre.
Complimenti e buona gara.
A rileggerci presto.
Amore eterno
Ciao Davide.
La storia fila liscia, senza intoppi. Il tuo stile è davvero calibrato e mirato, complimenti.
Hai inteso corruzione in due modi, la parte del corpo del povero Vittorio che non si deve decomporre, e corruzione interiore di un prete che vacilla nel suo credo. Il tema è sicuramente centrato.
Sinceramente non ho troppo da dire, un testo che fa il suo dovere e arriva al punto.
Complimenti e buona gara. A rileggerti presto!
Compromessi
Ciao Matteo.
Il tuo racconto mi è piaciuto in parte. Devo ammettere anche io che dal punto di vista dello stile e della fluidità vada migliorato parecchio. Molte frasi sono lunghissime o non servono troppo ai fini della scena.
"Mi gratto il mento mal rasato con la destra", questa frase per esempio non mi serve a molto. È vero che se dici: mi gratto con la destra. Devo intuire subito che si tratta della mano, però è un sottinteso che suona male.
Per quanto riguarda la storia, il tema c'è senza dubbio. Non mi fa impazzire l'idea alla base del racconto perchè non percepisco la differenza tra i due poliziotti, e di conseguenza che alla fine uno risulti corrotto non fa ne caldo nè freddo.
Poi c'è una cosa che proprio non ho capito: "a che serve Franco?"... no no, sinceramente, a che serve franco? Non ho capito nè chi sia nè cosa centri in tutto ciò.
Spero di esserti stato utile, buona gara e a rileggerti presto.
Griselda
Ciao Morena.
Il racconto diviso in due parti non l'ho capito, sono sincero. Alla fine la scena è una sola, non c'è chissà che salto temporale dall'arrivo della polizia al ritrovamento del cadavere, quindi non ho capito perchè hai voluto spezzarla. Per quanto riguarda lo stile, devo ammettere che mi piace parecchio come scrivi, fluida, lineare. Il problema sta nella storia secondo me. Non sto parlando del tema, che nella sua declinazione di putrefazione e corruzione della carne ci sta tutto. Parlo piuttosto dell'incoerenza della situazione. Ho provato a leggere il testo in due maniere differenti. Ho provato a leggerlo come una classica commedia, ma mi sono accorto che secondo me qualcosa non funzionava. Tutta la situazione sembra troppo bizzarra e di conseguenza grottesca. Intanto il poliziotto che si inalbera per l'affermazione della protagonista mi sembra esagerato. Ma poi, perchè avrebbero dovuto arrestare la protagonista? Non ha proprio senso. Sembrano poliziotti di cartoni animati dove il protagonista, anche se innocente, finirà catturato per forza per mandare avanti la storia.
Spero che i miei commenti ti possano aiutare. Buona gara e a rileggerti presto.
Simonia
Ciao Dario.
A differenza di altri, che rileggendo più volte il testo hanno capito, io non ci ho capito niente.
Partiamo dal fatto che, nella prima parte, ho intuito chi fosse il protagonista solo nelle ultime battute. Nella seconda parte invece non ho capito proprio niente. Non ho trovato il collegamento con la prima, sicuramente sarò io a dover rileggere ancora meglio, ma veramente mi trovo in difficoltà.
Prima di dare un giudizio finale mi rileggerò più volte il racconto per analizzarlo, ma dopo due letture ancora non mi dice nulla, mi dispiace.
Ti auguro buona gara e a rileggerti presto.
Re: Gruppo ONNIPOTENTE: Lista racconti e classifiche
Inviato: martedì 29 novembre 2022, 14:59
da Debora D
Molto difficile come sempre. Ho premiato la storia e il gusto, a parità vincono stile e correttezza formale. Ma come tutti sappiamo in quattro ore e prima stesura ripetizioni e refusi capitano, perciò sono perdonati.
1.Ti amo ma ho scelto l’oscurità, di Emiliano Maramonte
2.Tenebre, di Stefano Floccari
3.Amore e carne morta, di Giuliano Cannoletta
4.Compromessi, di Matteo Borile
5.Amore eterno, di Davide Mannucci
6.Griselda, di Morena Bergamaschi
7.Simonia, di Dario Cinti
8.Disincanto, di Alexandra Fischer
Compromessi, Matteo Borile
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Ciao Matteo, piacere di leggerti.
Il tema è centrato nella figura del poliziotto corrotto con un tocco finale pure nel fatto che il “buono” prende soldi per consegnare il compare infingardo.
Stile e forma Apprezzo la prima persona e anche il tentativo di focalizzazione, stringendo sul personaggio.
Ho trovato il testo non sempre scorrevole, alcune frasi mi sono sembrate un poco arzigogolate, come se per leggerle fosse necessario trattenere il fiato fino alla fine. Un esempio dalla prima sequenza: Inspiro a fondo un paio di volte, cerco di rallentare il battito del cuore mentre sistemo abbasso di nuovo il bordo della felpa a coprirmi la pancia prominente prima di girarmi verso Zaccaria che mi sorride, rivolgendomi un cenno di incoraggiamento.
In un momento non mi è stato chiaro chi fosse a parlare
Smetto di camminare, sollevo gli occhi verso lo spicchio di cielo arrossato che si intravede attraverso gli squarci dell'eternit del tetto, socchiudo gli occhi.
-Leo?
E li riapro, guardo di nuovo il mio collega, sento le mie labbra contrarsi ed il respiro farsi più pesante quando trovo la forza di riprendere a parlare.
-A che serve, Franco? Non ci sarà nessuno scambio qui stasera.
Scuoto la testa lentamente, come sé pesasse tonnellate.
-Ma…
Poi ho capito che è perché sei andato a capo in ogni battuta. Lasciando la battuta vicino all’azione che la introduce diventerebbe più facile comprendere.
Nel testo sono presenti molti refusi e imprecisioni ortografiche, non li considero più di tanto date le condizioni in cui scriviamo, ma te li riporto per utilità generale.
Sé con accento è pronome, senza è congiunzione
- questo segno è un meno, — questo invece è em dash, il trattino dei dialoghi.
D eufoniche. Ce ne sono molte, non so se sia una scelta. È un modo di usarle che nelle grammatiche di oggi non è più prediletto, ma so che molte maestre ancora insegnano a scrivere così. E non è un errore, perché è un uso che risale a et e ad latini. In generale la narrativa si è adattata ai grammatici come Migliorini che le sconsigliano. Ecco, così anche tu sai che sono fissata con la Lingua italiana e l'Accademia della Crusca.
Conclusione: Buon finale, poteva buttare i soldi e invece li tiene, questo non è scontato e mi è piaciuto. La storia c’è. Lo stile mi pare non sempre fluido. Il tema è rispettato.
Griselda, Bergamaschi
► Mostra testo
Ciao Morena, piacere di rileggerti!
Tema centrato nel corpo che è già in putrefazione, anche tu hai pensato alla corruzione nel senso di marcescenza, è stata una delle declinazioni più amate, ho visto.
Il testo è ordinato e chiaro, mostra un lavoro di pulizia dello stile.
A parte questo punto in cui il passato entra di soppiatto, tutto a posto.
Mi faccio coraggio ed entro.
La sala era piena di mosche verdi: alcune volavano,
La vicenda scorre, seguiamo la protagonista e attraverso di lei assistiamo al ritrovamento del cadavere. Mi mancano però emozioni particolari, tutto è regolare, non si comprende dove sia la storia come se fosse una scena, comunque ben scritta, di una sceneggiatura più grande. Il guizzo finale dell’arresto risolve un po’ perché il punto di vista è coinvolta in prima persone e le cose che accadono la riguardano, arriva però tardi secondo me, sembra che la storia stia per cominciare ma ecco che è finita.
Conclusione: una buona prova tecnica che si risolve in un finale intelligente anche se affrettato.
Davide Mannucci
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Ciao Davide, scrittura ottima, fluida, molto godibile. Rendi bene il personaggio e la sua abiezione.
Però metto questo racconto dietro ad altri meno perfetti stilisticamente perché mi pare manchi la storia: il personaggio pensa, attraverso i pensieri e desideri ci fa sapere quanto è abietto e corrotto, di fatto però tutto questo avviene all'esterno, all'interno della trama c'è poca azione.
Hai puntato sulla forza dell’idea, sull’orrore che un tizio del genere suscita nel pubblico, si tratta del ritratto di un corrotto, tra l'altro un tipo di corrotto che vedo presente nell'immaginazione di molti, ma la storia non parte davvero.
molto bene lo stile però, sempre più bravo
Simonia, Dario Cinti
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Ciao Dario, piacere di leggerti.
Eccomi qui a spiegarti perché nonostante il racconto sia completo a me non ha preso.
Lo stile è buono, scorrevole senza inciampi o eccessi. La prima sequenza è fluida. La seconda parte l’ho colta meno bene perché mentre prima c’è una sola questione ben trattata (falso miracolo, corruzione) nella seconda hai voluto mettere tantissimo (malattia, relazione padre figlio, altri personaggi sofferenti, senso di colpa). Anche se l’idea è buona, la realizzazione finale mi è parsa un poco pesante. Inoltre non ho capito benissimo il finale. Sei passato da uno stile molto chiaro a un flusso di pensieri anche metaforici.
Il tema è centrato anche se l’argomento e la sua trattazione non mi sono risultati appassionanti. Mi è mancato il coinvolgimento emotivo.
Diciamo che è una buona prova, ma c'è qualche altro racconto che mi ha convinto di più.
Fischer
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Oreste è disoccupato, mamma è morta e gli ha lasciato una lettera che ha lo scopo di comprargli un posto di lavoro. Lui si reca dal direttore scolastico (oggi si dice dirigente) e questi gli assicura un posto nel suo istituto.
La citazione delle MAD è un tocco interessante, ho apprezzato anche “imparare a imparare” con riferimento alla fissazione per le competenze.
Una terza persona onnisciente al presente scorrevole e che ci regala anche qualche bel passaggio. La tua capacità descrittiva e il gusto per i dettagli sono una peculiarità che ti rende riconoscibile, anche se io non sono una fan dell’aggettivazione.
C’è una sequenza di spiegazioni del passato del protagonista che appesantisce un poco la lettura. In generale il testo è molto ricco anche a costo di essere dispersivo.
Questioni tecniche:
Il direttore ha l’aria annoiata: − → - questo è un meno, — questo è em dash il trattino che si usa per i dialoghi e che non ha bisogno dei due punti
Maramonte
► Mostra testo
Ciao, Emiliano,
mi hai detto qualche volta che avermi tra i giudici ti preoccupa ed eccomi che ti ho lasciato per ultimo, molto crudele. Però ti rassicuro: il racconto è davvero ben scritto!
Ho ammirato la prima parte, scorre, è vivida e la tensione si sente tutta.
La seconda parte è un po’ meno fluida, nello sforzo di mostrare si perde un po’ di nitidezza, ma è giusto così. Riconosco e apprezzo la scelta.
Unico neo: la tensione è salita così tanto che mi aspettavo per tutto il tempo che a lui accadesse qualcosa, alla fine quando lei se ne va si è sgonfiata del tutto. Aspettavo qualcosa di atroce e sanguinoso e quindi mi ci è voluta una seconda riflessione per capire che l'abbandono è altrettanto straziante.
Due pupille rosse si accendono in un angolo in penombra. Lo osservano con insistenza. → qui ho faticato un attimo a capire. L’entità in pratica era nella stanza con loro?
Uno dei racconti migliori del girone: completo, fluido e coerente. Avrei voluto un altro finale per amore di trama, ma capisco che non sarebbe stato in linea con quanto volevi raccontare.
Buona Michele Vaccari edition, alla prossima
Floccari
► Mostra testo
Ciao Stefano, il tuo racconto mi ha divertito, alla fine con la rivelazione sul tizio in palestra ho provato quel guizzo di stupore e soddisfazione che mi piace trovare nei racconti brevi, invidio chi riesce ad avere trovate così!
Per me ha solo due difetti: il primo è molto soggettivo, ci sono troppe parolacce e a me dopo la prima vengono a noia, il secondo è strutturale e in così pochi caratteri c’era poco da fare per risolverlo, lo spiegone che appesantisce un po’ la parte centrale.
Ma la spiegazione è il grosso vassoio che ci serve la gustosa tartina del finale, quindi la perdono.
Qualche sbavatura nella forma, tipo in questo passaggio che ho trovato poco chiaro:
via i pochi di buono, sempre con quell'idea del cazzo di lasciare un mondo migliore - a chi, ad altri stronzi come me?
Per il resto ottima prova.
Bravo
Cannoletta
► Mostra testo
Ciao, Giuliano, piacere di leggerti... aspetta, piacere? Aiuto, non lo so...
molti di voi hanno scelto la via macabra e la cosa a me ha fatto proprio taaaanto piacere. Sono iper sensibile, insomma hai scritto così bene tutto quello che riguarda la decomposizione del corpo del poveraccio che ho visualizzato tutto quanto e ho provato un bel po' di disgusto. Molto bravo e allo stesso tempo no, cioè sì, però no. Capito?
Scherzi a parte, testo ben scritto soprattutto nell’incipit.
L’equilibrio e la chiarezza che ho trovato all’inizio si perdono un po’ nella parte centrale. A un certo punto ho visto arrivare il finale: alla cara signora una lezione andava data. Il finale è comunque buono, potevi forse farlo arrivare un po’ prima, evitando questa mia sensazione? Può darsi.
In sintesi la storia da quando escono di casa rallenta, barcolla quando arriva la signora e poi si riprende. A proposito di signora, personaggio odiosissimo che mi ha ricordato certa gente molto radical chic e odiosissima che conosco, bravo anche per questo.
Conclusione: Un bel racconto con una struttura completa, buoni dialoghi e dettagli efficaci. Se poi non sarai sul gradino massimo del podio, sarà per una questione pura e semplice di gusto, perché sono del tutto fuori target.
Re: Gruppo ONNIPOTENTE: Lista racconti e classifiche
Inviato: martedì 29 novembre 2022, 17:49
da antico
Dovete ricevere, oltre alla mia, ancora sette classifiche.
Re: Gruppo ONNIPOTENTE: Lista racconti e classifiche
Inviato: martedì 29 novembre 2022, 20:28
da laleti
Eccomi con la mia classifica. Complimenti a tutt*!
1. Amore eterno
2. Tenebre
3. Amore e carne morta
4. Disincanto
5. Griselda
6. Compromessi
7. Ti amo ma ho scelto l'oscurità
8. Simonia
Amore eterno, di Davide Mannucci
Ciao Davide, ho letto il tuo incipit prima in silenzio e poi ad alta voce e ti faccio i complimenti per la musicalità che sei riuscito a creare. Sembra proprio di entrare in chiesa e di sentire un organo! Credo proprio che la musicalità, l’uso delle allitterazioni e la divisione in “movimenti” siano i punti di forza del tuo testo, oltre alle caratterizzazioni delle comparse, che danno profondità, e all’uso del linguaggio settoriale degli oggetti sacri, che non pregiudica la comprensione del testo ma accende la curiosità. Ti è scappato un piccolo refuso ed è l’unica critica che mi viene da farti: trovo il tuo racconto davvero bello e centrato!
Tenebre, di Stefano Floccari
Ciao Stefano, il tuo racconto mi ha risucchiata dalle prime parole con la descrizione del "bonzo", quasi onomatopeica. Sono molto belli i dettagli sensoriali che dissemini dappertutto: penso che siano loro a rendere speciale la tua storia. Il tuo protagonista è un bell'esempio di come una persona profondamente corrotta resti in fondo anche una persona qualunque, che fuma le Merit e ricorda le parole di una canzone, il che lo rende molto credibile. Mi sembra di vedere un'incoerenza riguardo al movente: nel suo monologo il protagonista torna spesso sul concetto del debito, ma uccidere una tossicodipendente non sembra un gran modo di fare soldi facili. Detto ciò, la tua scrittura è davvero potente!
Amore e carne morta, di Giuliano Cannoletta
Ciao Giuliano, ho letto il tuo racconto con grande piacere. Forse non sono del tutto imparziale perché abbiamo fatto la stessa associazione pensando alla corruzione: gli zombi :) Obiettivamente, oltre al tuo stile fluido e scorrevole, ho apprezzato la naturalezza con cui dialoghi e scene narrate/agite si completano e si amalgamano, e la caratterizzazione dei personaggi, che risulta efficace anche nello spazio di poche battute. In tutto questo ho trovato un pochino forzata la battuta che fai dire al tuo protagonista per spiegare a chi legge che i corrotti non sono contagiosi. Forse è proprio il fatto che venga troncata alla fine che la fa suonare innaturale, anche se probabilmente l'intento era l'opposto. A parte questo dettaglio, un ottimo lavoro!
Disincanto, di Alexandra Fischer
Ciao Alexandra, hai uno stile davvero particolare e che ho trovato affascinante fin dall'inizio. Mi è piaciuto molto come a narrare la storia non siano tanto i personaggi ma gli ambienti che il protagonista attraversa, in un'atmosfera che a tratti fa pensare che sia tutto un sogno: i cubi colorati e fluorescenti, l'austerità del marmo anni trenta, un interno opulento e affollato di oggetti, gli ingranaggi. La potenza evocativa degli scenari resta bene in equilibrio sulle poche "pennellate" che dai del protagonista e della sua storia, equilibrio che si spezza nel paragrafo in cui spieghi i dettagli della lettera della madre, togliendo energia all'atmosfera che avevi creato. Spero di rileggerti ancora perché hai una voce molto interessante!
Griselda, di Morena Bergamaschi
Ciao Morena, hai centrato il tema e la tua scrittura è scorrevole. Hai reso in modo credibile la scoperta del cadavere di Griselda da parte della vicina di casa. Però… sento che manca qualcosa. Forse è un mio problema di aspettative personali, ma quando ho sentito la tua protagonista rispondere ai poliziotti in modo così irriverente e scherzoso ho iniziato ad aspettarmi che ci rivelasse qualche cosa in più sulla morte di Griselda (e sul suo eventuale coinvolgimento nella vicenda). A un certo punto il tempo del racconto passa dal presente al passato per poche righe, da “La sala era piena di mosche verdi…”, non so se sia una scelta voluta di “fuga mentale” dalla vista del cadavere o una svista. Lettura breve ma tutto sommato piacevole!
Compromessi, di Matteo Borile
Ciao Matteo, la tua storia mi è piaciuta, soprattutto per la presenza di una doppia corruzione: quella di Zaccaria che passa le informazioni ai Mannino e quella di Tanzi che consegna il compagno ai colombiani. Ho dovuto rileggere attentamente una seconda volta per chiarirmi bene la vicenda, credo che il problema sia che non si capisce immediatamente chi dei due pronunci le battute. A parte qualche refuso e parole qua e là che suonano innaturali nel contesto (es. è strano che una persona pensi alla sua pancia definendola “prominente”), secondo me il tema è centrato e trattato in modo credibile.
Ti amo ma ho scelto l'oscurità, di Emiliano Maramonte
Ciao Emiliano, ho apprezzato l'atmosfera del tuo racconto, secondo me ben bilanciata tra erotico e inquietante. Tuttavia trovo che sia un po' fuori fuoco a livello di trama. Perché lei sceglie l'oscurità? L'ultimo amplesso con Guglielmo è semplicemente uno sfizio che si vuole togliere o c'è altro dietro? L'ha contaminato in qualche modo? A un certo punto, dalle parole di lei, capiamo che anche Guglielmo conosce l'Antro: è stato lui a farglielo conoscere? Lei vuole vendicarsi? Credo che ci siano tante piccole semine e nessuna che si sviluppa in un fulcro della storia: questo, a mio avviso, non aiuta a immergersi, e infatti ho avuto la sensazione di restare in superficie, ma sarei stata curiosa di vedere qualcosa in più. Spero quindi di rileggerti presto!
Simonia, di Dario Cinti
Ciao Dario, in generale trovo che la seconda parte del racconto sia più fluida della prima, ma il testo nel suo complesso è frammentato e poco coeso. A parte i refusi che sono già stati segnalati, la punteggiatura non sempre è precisa e ho notato un paio di ridondanze (“studio” e “scrivania”, ripetuti due volte nella stessa frase). Il racconto è narrato in terza persona, ma c’è una frase che sembra pensata in prima persona da Lorenzo, che crea un po’ di confusione: “Se non sapessi che questa è la realtà, penserei di essere finito in un filmaccio tra Gomorra e Il Codice da Vinci.” Ho apprezzato l’uso delle immagini (il Cristo e la Madonna dell’inizio) e delle metafore (sentirsi le mani sporche come unte di pollo).
Re: Gruppo ONNIPOTENTE: Lista racconti e classifiche
Inviato: mercoledì 30 novembre 2022, 9:49
da Shanghai Kid
Buongiorno ragazzi.
Mi avete messo in difficoltà, dunque ecco la mia soffertissima classifica.
A rileggervi prestissimo.
1.Amore eterno di Davide Mannucci
2.Amore e carne morta di Giuliano Cannoletta
3.Ti amo ma ho scelto l’oscurità di Emiliano Maramonte
4.Tenebre di Stefano Floccari
5.Griselda di Morena Bergamaschi
6.Disincanto di Alexandra Fischer
7.Simonia di Dario17
8.Compromessi di Matteo Borile
Amore e carne morta
Ciao Giuliano,
che dire? Il tuo è il primo racconto che leggo di questa edition.
Quando ho scoperto il tema, ieri sera, il mio primo pensiero è stato simile al tuo: volevo utilizzare "corruzione" proprio con l'accezione che hai scelto tu. Tuttavia, non sono riuscita a creare un'idea strutturata, quindi ho virato su un'intepretazione molto più classica e banale. Proprio per questo, ho apprezzato moltissimo il tuo scritto, ma non è l'unico motivo. Trovo il tuo racconto veramente molto bello e di una forza rara.
Mi è davvero piaciuto il taglio "sociale" che hai dato e l'ho trovato a tratti commovente.
Complimenti, una prova veramente ottima sotto tutti i punti di vista: chiave di lettura, stile e messaggio.
Non mi sbilancio oltre perchè non ho ancora letto gli altri racconti del girone, ma sono veramente colpita.
A rileggerti presto.
Ti amo ma ho scelto l'oscurità di Emiliano Maramonte
Ciao Emiliano, e piacere di averti letto!
Come sempre il tuo racconto è scritto benissimo e con una fluidità invidiabile (ti segnalo solo un errorino di battitura, ti è scappata una “s” di troppo in “dispotico”).
Come ho scritto a Giuliano, quella che poi avete scelto voi è la prima declinazione del tema che avevo pensato anche io, ma, a differenza vostra, non ho avuto l’energia di strutturare una storia sensata in questa direzione. Già per questo motivo, il tuo pezzo ha il mio apprezzamento. Una cosa che stimo molto della tua scrittura, poi, è che non è per niente didascalica: mostri - con maestria - tutto, non spieghi niente, non ci sono forzature. Penso che questo sia, in tutte le sue sfumature, il merito maggiore del tuo scritto: la fluidità.
Se posso muoverti una critica, un po’ sciocca, nella descrizione del sesso hai utilizzato dei modi che sono un po’ abusati: avrei preferito qualcosa di più originale. Ma proprio per cercare il pelo nell’uovo. Mi piacerebbe che questa storia diventasse qualcosa di più lungo, perchè paga un po’ lo scotto del risicato numero di caratteri.
A rileggerti presto.
Tenebre di Stefano Floccari
Ciao Stefano e piacere di averti letto!
Caspita, questo girone mi sta mettendo davvero in difficoltà. Non ho molto da dire sul tuo racconto, nel senso che mi è piaciuto e fila proprio bene. La storia è carina e mi è anche piaciuto molto come hai tratteggiato il protagonista. Se proprio devo trovare un neo al tuo pezzo, ma è comunque una questione soggettiva, posso dirti che secondo me, un personaggio così bello sarebbe stato ancora più bello se liberato da alcuni stereotipi, specie nella parlata/nel modo di pensare. Ho trovato quella volgarità un po’ fastidiosa, ma solo perchè abusata (anche da me, spesso). Non so, è una cosa che mi sta venendo un po’ a noia, tutto qui. Comunque è proprio un parere personale e capisco che sia anche funzionale a tratteggiare un carattere in poco spazio.
Buona prova, comunque.
A rileggerti presto.
Disincanto di Alexandra Fischer
Ciao Alexandra e piacere di averti letta!
Inizio dicendoti che la storia scorre bene e lascia l’amaro in bocca, soprattutto a chi si è scontrato con il precariato.
Ti segnalo qualche inezia, oltre a quanto ti ha segnalato già Debora, con la quale sono d’accordo.
“La sua ultima eredità.:” qui ti è scappato un punto;
“Dai loro abiti lisi capisce che dovevano essere stati come lui.” scritta così sembra che sia l’attributo a rendere possibile l’identificazione, mentre, immagino, si tratta della tipologia di vestiario;
“Passa lungo un parco giochi dai cubi e dalle altalene dai colori che vanno dall’arancio al verde, tutti fluorescenti, come lo scivolo e il bruco.” In questa frase ripeti quattro volte la preposizione, articolata. Questa scelta, secondo me, appesantisce il testo. Avrei cercato un’altra soluzione, ad esempio: “Passa lungo un parco giochi pieno di cubi e altalene colorati che vanno dall’arancio al verde (...).
Sono tutte sciocchezze, nulla di che.
A rileggerti presto.
Simonia di Dario17
Ciao Dario e piacere di averti letto.
Come ti scrivono altri, anche io ho trovato migliore e più chiara la prima parte del racconto. Poi, devo ammettere che ho un po’ faticato a seguire il discorso. Peccato, perchè l’idea di base è molto buona.
Nel testo ci sono un po’ di refusi, immagino tu l’abbia scritto velocemente. Ti segnalo alcuni passaggi che, per come sono stati scritti, mi hanno reso più complicata la lettura o l’hanno appesantita (anche se immagino che la fretta abbia avuto un ruolo).
“Padre Gujic estrasse un borsone da palestra da sotto la scrivania e lo appoggiò con garbo al centro della scrivania .”, la ripetizione di scrivania è del tutto superflua.
“Dei fogli stretti nella mano di lei, usciti dalla stessa stampante a toner che aveva vergato quelli di suo figlio.
Ma diversi come il giorno e la notte.” Anche la costruzione di questa frase non aiuta.
Ho apprezzato moltissimo, invece, il ruolo che hai dato alle effigi sacre.
A rileggerti presto.
Amore eterno di Davide Mannucci
Ciao Davide e piacere di averti letto.
Beh, che dire? Ho trovato il tuo racconto ottimo sotto tutti i punti di vista: la narrazione scorre fluida e incalzante, catturando l’attenzione del lettore e come se non bastasse l’impatto emotivo, almeno per me, è stato davvero forte.
Sei riuscito, dando una lettura originale e per nulla banale al tema, a intersecare una serie di concetti veramente profondi e a sfruttare una figura controversa e “sacra” come l’intermediario di Dio in un modo per nulla scontato. Anzi, gli hai dato proprio una bella tridimensionalità. Impresa difficile in così poche righe, ma tant’è.
Proprio solo per appuntare qualcosa e fingere un po’ di utilità, “Tutti piangevano, molti fissavano inermi quel maledetto palloncino legato a una panca. Ma lui no, guardava quell’inutile e ridicolo piccolo disco di pane tra le sue mani.” avrei evitato di utilizzare il doppio aggettivo dimostrativo che secondo me appesantisce un po’, ma capisci da solo che stiamo parlando di una sciocchezza anche abbastanza soggettiva.
Ottima prova.
Complimenti.
A rileggerti.
Griselda di Morena Bergamaschi
Ciao Morena e piacere di averti letta.
Sono pienamente d’accordo con alcuni commenti precedenti, quindi non mi dilungherò molto. Il racconto è scritto bene, scorre che è un piacere e stilisticamente non ho proprio nulla da segnalare. La trama di per sè è carina, ma manca qualcosa: ho l’impressione non si arrivi da nessuna parte. Questo fa sì che il tuo racconto nè risenta anche da un punto di vista emotivo: è scritto bene, ma non emoziona. Peccato perchè percepisco in questo scritto tanto potenziale. Con il giusto spazio e il giusto tempo penso tu ne possa ricavare un buon lavoro.
A rileggerti.
Compromessi di Matteo Borile
Ciao Matteo e piacere di averti letto.
Il tuo è un racconto carino. Sono d’accordo con gli appunti che ti hanno fatto a livello stilistico. Ho trovato parecchi refusi, ma quello è proprio il meno, si sistemano in un batter d’occhio, ma il vero problema è la costruzione di alcuni periodi che rendono un po’ ostica la lettura o, quantomeno, la sua fluidità. Non sempre, per esempio l’incipit del tuo racconto, anche se sicuramente non è il più efficace possibile, mi è piaciuto molto: “Cerco di non lasciare troppo di me fra rovi e spuntoni arrugginiti mentre mi contorco attraverso il buco nella recinzione.”
A livello di contenuto, mi piace la chiusura, ma non mi sono sentita pienamente coinvolta.
Insomma, il tuo è un testo perfettibile, ma con una buonissima base.
Attendo con ansia di leggere altro di tuo perchè penso ci sia potenziale.
Re: Gruppo ONNIPOTENTE: Lista racconti e classifiche
Inviato: mercoledì 30 novembre 2022, 20:27
da F.M.Rigget
Classifica e commenti:
1. Amore e Carne Morta
2. Ti amo ma ho scelto l'oscurità
3. Amore eterno
4. Tenebre
5. Disincanto
6. Griselda
7. Compromessi
8. Simonia
Amore e Carne Morta► Mostra testo
Giuliano ciao e piacere di conoscerti!
Dunque, esordisco dicendo che ho amato il tuo racconto dalla prima all’ultima parola, perciò ti ringrazio per averlo scritto, perché è stato un vero piacere leggerlo!
Ciò detto, passo alla mia analisi. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensi, se ti va, così da poterci confrontare insieme!
Il tema lo ritengo centrato. La sintassi è pulita e la lettura scorre fluida.
Lo sprazzo della quotidianità di chi è definito “corrotto” è interessante. Il bigottismo e la pietà della gente (atteggiamenti più che consueti tra le persone che non sanno come gestire qualcosa che non capiscono) sono rese perfettamente.
Ho trovato, tuttavia, una difficoltà nel comprendere pienamente cosa si intende per “corruzione”.
Nel testo si legge: “È una predisposizione genetica”, talsì che, alla luce della scena del bacio che si ha subito dopo, ho interpretato tutto nell'ottica di un amore omosessuale. Ma allora perché, mi chiedo, è solo Alberto a soffrirne, e non anche il protagonista?
Ho supposto, pertanto, che fosse un concetto più generale, innato magari, eppure nel testo si legge: “Prima che Alberto scoprisse di essere un corrotto, prima che iniziasse a decomporsi.”. Quindi prima era normale? Da cos’è scaturita la decomposizione? Come funziona il processo?
Non riuscendo a rispondere a queste domande mi sono sentita un po' confusa, però non vorrei essermi persa qualcosa io circa l’interpretazione del testo (sono settimane di inferno a lavoro, dormo pochissimo e sono arrivata io stessa a decompormi -solo mentalmente, per fortuna). C'è anche da considerare che lo spazio a disposizione è poco, il tempo è tiranno e alla fine, diciamocelo, dopo una giornata di lavoro siamo tutti stanchi!
Se ti va mi piacerebbe comunque sentire la tua opinione su questo, quantomeno per avere uno sneak peek nei retrocescena del racconto! ^^
Ho comunque apprezzato tanto la lettura e spero di poter leggere presto qualcos’altro!
Federica
Ti amo ma ho scelto l'oscurità► Mostra testo
Emiliano ciao, buongiorno!
Ho letto il tuo racconto tutto d’un fiato. Poi l’ho riletto, perché volevo essere sicura di fare una buona analisi, che adesso ti ripropongo. Se ti va, mi piacerebbe sentire anche il tuo punto di vista, così da poterci confrontare!
Per quanto riguarda il tema, ritengo che sia centrato, per quanto forse piuttosto astratto. Non è spiegato il motivo per il quale la ragazza sceglie l’oscurità, o cosa, invero, rappresenti tale oscurità, ma ritengo che questo non azzoppi la storia. Ai miei occhi l’avidità, la smania della ragazza che “non poteva fare a meno di”, che “non pensava ad altro”, che finalmente si sente completa nella scelta che ha fatto, risponde al tema. Ho trovato difficoltà, personalmente, a immaginare di che tipo di corruzione stiamo parlando, tuttavia mi rendo anche conto che potrebbe essere un limite mio!
La sintassi è pulita, così come la forma. In merito alla punteggiatura, invece, ho rilevato un uso impegnativo del punto, che in talune occasioni frammenta forse troppo la narrazione.
Ho interpretato la scelta stilistica alla luce del fatto che il racconto è veloce e incalzante. Il punto aiuta a mantenere il fiato sospeso e tiene vigile l’attenzione del lettore, pertanto non l’ho disprezzato, tuttavia ho singhiozzato un poco nella lettura ad alta voce. Tu che ne pensi?
La descrizione dell’amplesso è buona. L’immagine che offri è nitida, il che è un punto di merito perché in questo genere di narrazioni spesso non si capisce cosa succede.
Nel complesso ho letto con piacere, perciò spero di potermi confrontare presto con qualcos’altro di tuo!
A presto,
Federica
Amore eterno► Mostra testo
Ciao Davide!
Eccomi qua al tuo racconto, che ho letto una sola volta prima di prendermi ben due giorni per rileggerlo una seconda. Ti propongo qui di seguito le mie osservazioni, e se ti va, mi piacerebbe parlarne insieme!
Per quanto riguarda il tema, lo trovo perfettamente centrato. La narrazione scorre fluidamente, così da rendere molto piacevole l’esperienza di lettura. La forma è chiara e lineare, permettendo al lettore di inquadrare in poche battute la situazione di cui si discorre e il tipo di personaggio con cui si è alle prese.
Anche dal punto di vista stilistico, in realtà, non ho molto da dire, se non che ho apprezzato particolarmente l’uso del salmo, posto in corsivo, come diversivo per scandire e ritmare i pensieri del protagonista, in un crescendo che, da un principio tiepido, ci ha portato ad inorridire sul finale.
A mio avviso ci vuole un grande coraggio per buttare sul tavolo un argomento di questo tipo, ma è quel genere di coraggio che non posso che apprezzare in quanto, ai miei occhi, risulta la denuncia di un problema reale. Ed è esattamente per questo che, nel mio piccolo, anche io scrivo.
Per questa ragione ti ringrazio di aver scritto questo racconto che, per quanto indigesto, è necessario.
È stato un vero piacere di leggerti e spero di poter replicare quanto prima!
Federica
Tenebre► Mostra testo
Ciao Stefano!
Eccomi qui alle prese con il tuo racconto. Se ti va mi piacerebbe sapere cosa ne pensi delle osservazioni che andrò a fare, così magari possiamo parlarne insieme!
Nel complesso ritengo che il tema sia centrato. La narrazione scorre bene, la forma del testo è valida.
Il personaggio sul tapis-roulant, che inizialmente sembra del tutto buttato lì a caso (un errore che invece io ho fatto nel mio racconto) viene magistralmente ripreso sul finale, dando una circolarità di lettura che ho trovato piacevole, avendo risposto alla domanda che mi era rimasta sospesa sulla testa tutto il tempo.
Per quanto riguarda la punteggiatura, invece, ritengo che ci siano delle imperfezioni. Non ho le competenze per dire cosa sia grammaticalmente giusto o meno, pertanto le mie osservazioni sono puramente di gusto personale. Se ti va di confrontarci mi farebbe piacere!
Un esempio di quello a cui mi riferisco lo troviamo nel terzo paragrafo, dove si legge: “Urlava come un disperato, gli ho chiesto scusa mentre facevo media con il primo colpo infilando il secondo nella nuca, sangue dappertutto, lacrime dappertutto.”
Ecco, io personalmente qui avrei messo: “--nella nuca. Sangue dappertutto. Lacrime dappertutto.”
Poco dopo, ancora, si legge: “Ho pensato di suicidarmi, molte volte.”
Anche qui, forse avrei messo un punto, oppure non avrei messo nulla.
Non sono errori, quindi è puramente un’opinione mia! Tu cosa ne pensi?
Nel complesso posso dire che ciò che ho apprezzato maggiormente sono le immagini che hai saputo evocare (“Talmente bucata che il foro del proiettile quasi non si notava.” mi ha colpito con forza).
Ti ringrazio per aver scritto questo racconto, è stato un piacere leggerti ^^
Federica
Disincanto► Mostra testo
Ciao Alexandra, piacere di conoscerti!
Sono ancora una novellina alle prime armi, ma se ti fa piacere troverei splendido potermi confrontare con te sulle osservazioni che mi accingo a fare! Fammi sapere cosa ne pensi!
Per quanto riguarda il tema, ritengo sia centrato.
Ho letto il tuo racconto con un groppo alla gola e non nego un certo spaesamento. La tua scrittura mi ha messo su un’altalena emotiva per la quale, se da una parte mi sentivo sollevare verso i problemi attuali della società (la disoccupazione, il caro bollette, i senza fissa dimora emarginati), dall’altra mi sentivo precipitare.
L’avvilimento del protagonista me lo sono sentito tutto addosso, soprattutto sul finale, quando afferma di essere abilitato al liceo, ma viene recluso al livello elementare. L’ennesimo schiaffo in faccia dalla vita.
La storia è quieta, ma completa. La descrizione della realtà contemporanea è portata avanti da una narrazione puntuale.
Non posso dire che sia un racconto che mi ha profondamente affascinata, ma è indubbio che mi abbia indotto ad una seconda lettura per i criteri che lo contraddistinguono. La forma, ad esempio, l’ho trovata buona, e ottimo è l’uso dello spazio a disposizione: l’idea viene sviluppata con linearità, senza sbavature, talsì che sia semplice per il lettore inquadrare il protagonista, così come la figura della madre e del Direttore.
Nel complesso sono felice di averti letto e spero che di poter leggere presto qualcos’altro di tuo!
A presto,
Federica
Griselda► Mostra testo
Ciao Morena, piacere di conoscerti!
Ho letto il tuo racconto con piacere e ti ripropongo qui di seguito le mie impressioni. Se ti va, mi piacerebbe parlarne insieme!
Per quanto riguarda il tema lo ritengo centrato. Lo stile narrativo è pulito, il testo scorre fluidamente.
Ciò che colpisce di più è la forma, chiara e lineare. Abbiamo un’ottima amministrazione dello spazio a disposizione: in poche battute dipingi uno scenario alla portata di tutti e riesci a dargli un finale degno. Rimane la domanda del perché Griselda sia morta, ma questo, alla fine, è lo scotto da pagare per i pochi caratteri e il poco tempo, quindi non ho vissuto male questo interrogativo lasciato in sospeso (per quanto forse qualche accenno sarebbe stato utile per dare maggior completezza: forse Griselda aveva la lingua tagliente? Ha pestato i piedi alla persona sbagliata? In realtà era una famosa maîtresse in pensione, dedita ad amministrare informazioni segrete per clienti facoltosi?).
Anche sullo stile di scrittura ho poco da dire, perché lo ritengo molto piacevole.
Ad essere onesta non posso affermare che sia un racconto avvincente, che mi abbia colpito in modo particolare, ma sono anche dell’opinione che un buon testo non necessariamente deve tirarti uno schiaffo al primo incontro: può rimanere impresso per altri motivi. È questo il caso.
Ti ringrazio per aver scritto e spero di poter presto leggere qualcos’altro di tuo!
A presto,
Federica
Compromessi► Mostra testo
Ciao Matteo!
Eccomi al tuo racconto. Sono una totale pivella, ma se ti fa va mi piacerebbe confrontarmi con te sulle osservazioni che mi accingo a fare!
Per quanto riguarda il tema, lo ritengo centrato. Il racconto ha uno sviluppo lineare: si comprende subito dove ci troviamo e cosa sta succedendo. Anche il finale è chiaro e rispetta il criterio indicato per questa edizione.
Ho notato però delle pecche nella forma, che in taluni punti hanno reso la lettura un po’ claudicante, complice anche la punteggiatura, assente dove mi sarebbe piaciuto vederla.
Ti premetto che non ho alcuna competenza per effettuare correzioni grammaticali o sintattiche, pertanto ti prego di prendere le mie osservazioni come le indicazioni di una lettrice!
Ad esempio, proprio all’inizio del racconto si legge: “Inspiro a fondo un paio di volte, cerco di rallentare il battito del cuore mentre sistemo abbasso di nuovo il bordo della felpa a coprirmi la pancia prominente prima di girarmi verso Zaccaria che mi sorride, rivolgendomi un cenno di incoraggiamento.”
Ho trovato difficoltà a leggere questo periodo. Andando avanti mi sono resa conto che altre frasi sono costruite in modo simile: molto lunghe, un po’ confusionarie, tali da rendere faticosa la lettura. Tu cosa ne pensi?
Nel complesso posso dirti che non sono un’appassionata di polizieschi, però sono riuscita ad arrivare in fondo al tuo, perciò direi che non è male!
Ti ringrazio per aver participato e avermi dato modo di leggere il tuo racconto, spero di replicare presto!
A presto,
Federica
Simonia► Mostra testo
Ciao Dario!
Esordisco dicendo che ho letto il tuo racconto ben tre volte, per essere sicura di non essermi persa nulla (sono vittima del mio lavoro, dormire è un’illusione, il riposo è solo una speranza… il che conduce il mio cervello ad una progressiva distruzione, abbi pazienza, ti prego).
Ti ripropongo le mie osservazioni e sarei felice di parlarne con te, se ti va!
Per quanto riguarda il tema, ritengo che sia centrato. La narrazione scorre a discapito di alcuni errori di battitura (“asserrà” e “primvarelile” i due più evidenti), che riconduco tuttavia al poco tempo a disposizione e alla stanchezza della giornata.
La voce narrativa, invece, mi ha forse indotto più riflessioni, in quanto ho trovato alcuni inceppamenti, ma su questo vorrei davvero confrontarmi con te!
Ad esempio, una cosa che mi ha lasciata un po’ interdetta è stato questo passaggio, che si legge verso la fine del primo paragrafo: “Pazzesco. Sta davvero succedendo. Se non sapessi che questa è la realtà, penserei di essere finito in un filmaccio tra Gomorra e Il Codice da Vinci.”
Il racconto è scritto in terza persona, eppure qui improvvisamente abbiamo un cambio di prospettiva. Il narratore diventa il protagonista stesso, senza però che in qualche modo venga riallacciato alla narrazione precedente e a quella che, subito dopo, riprende a scorrere. Di nuovo in terza persona.
Non ho le competenze narratologiche (ma neanche grammaticali o sintattiche, per carità) per poter correggere qualcuno, quindi ti prego di prendere la mia osservazione come l’opinione di una lettrice!
Forse avrebbe tutto assunto una forma migliore chiudendo l'osservazione personale del protagonista con, per esempio: “- pensò Lorenzo, spalancando una bocca”.
Che ne pensi?
Nel complesso il racconto non mi è dispiaciuto, probabilmente perché l’ho sentito reale. Nel senso drammatico del termine.
Ti ringrazio di aver proposto lo scritto e spero di avere altre occasioni di leggere qualcosa di tuo!
Federica
Re: Gruppo ONNIPOTENTE: Lista racconti e classifiche
Inviato: mercoledì 30 novembre 2022, 23:07
da Pietro D'Addabbo
1. Amore eterno, di Davide Mannucci
2. Amore e carne morta, di Giuliano Cannoletta
3. Simonia, di Dario Cinti
4. Compromessi, di Matteo Borile
5. Tenebre, di Stefano Floccari
6. Ti amo ma ho scelto l’oscurità, di Emiliano Maramonte
7. Disincanto, di Alexandra Fischer
8. Griselda, di Morena Bergamaschi
Amore e carne morta, di Giuliano Cannoletta
Hai sfruttato molto bene il tema per costruire un parallelo fra la tua ambientazione e l'attualità del problema delle discriminazioni.
Due dettagli ho trovato stonati.
Quello più lieve è l'apparente incoerenza della donna che chiede al protagonista se non ha paura di infettarsi e contemporaneamente invita il figlio a interagire per empatizzare, senza temere per lui. Il problema però è lieve perché occorre poco per rendersi conto che la via di trasmissione fra individui non è esplicitata nel racconto, e questo potrebbe rendere la signora certa che il figlio sia al sicuro; dunque si tratta solo di un piccolo inciampo.
Più problematico è stato invece tener dietro allo sbrindellarsi continuo di quel corpo; hai saputo descrivere bene gli episodi ma la sensazione è stata che, a quella velocità, un corpo sarebbe rimasto ben poco tempo in grado di muoversi, poiché seminava letteralmente pezzi in giro e non mi è arrivato nessun meccanismo di 'rimarginazione' o recupero dei pezzi persi.
Resta il fatto che il racconto mi è piaciuto, anche perché quello che poteva essere solo un testo horror l'hai reso una distopia con una morale molto chiara ed edificante.
Ti amo ma ho scelto l’oscurità, di Emiliano Maramonte
Abbiamo a che fare con una neo-succuba, soltanto che lei non è in scena per fare una vittima ma per salutare il suo compagno rimasto ancora umano.
Forse perché ho letto tue storie in quasi tutte le edizioni a cui ho partecipato, ho avuto la sensazione che per questo testo tu sia stato piuttosto 'sperimentale' rispetto alle tue corde classiche, finendo per rifugiarti in una descrizione dettagliata piuttosto che sul lasciare intuire gli eventi. Proprio alcuni dettagli però ingarbugliano tutto, nella scena 'caliente' ad un certo punto mi sembrava che il protagonista venisse rimesso a sedere quando mi aspettavo che fosse a busto eretto, o viceversa.
Anche qualche scelta lessicale mi ha lasciato perplesso, su tutte ho letto e riletto "rinfodera la lingua", ma ogni volta sentivo la voce di Luca durante gli 'spuntini narrativi' e mi partiva in testa la gag del film di Roger Rabbit delle spade canterine.
In conclusione una storia che racconta di un lungo saluto prima della dannazione eterna, che si lascia leggere senza dare troppe scosse.
Tenebre, di Stefano Floccari
Sei partito con un 'mostrato' molto ben fatto che mi ha portato a pregustarmi un bel racconto d'azione, ma nella seconda parte la narrazione 'si siede' su quei gradini insieme con il protagonista, comincia di fatto una lunga riflessione sul passato del POV che e' del tutto 'narrata' e contrasta con quel che precede.
Il racconto mi ha dato l'impressione di essere due differenti testi tenuti insieme dalla battuta finale, una cesura riuscita ma che non basta a farmi entusiasmare per quella parte di ricordi.
Disincanto, di Alexandra Fischer
Il racconto e' ben scritto, l'ambientazione ben descritta e riconoscibilmente metaforica, il tutto riesce a fare empatizzare il lettore con il protagonista. Tuttavia ho notato gia' in altri racconti su MinutiContati che descrivere un protagonista apatico, poco reattivo a quel che gli accade, porta il lettore nello stesso stato verso quello che legge, quasi di indifferenza.
Mentre leggevo il racconto mi sentivo come se mi stessi prosciugando della possibilita' di entusiasmarmene.
Ti riconosco il merito di aver messo in scena una situazione condivisa da molti 'non-piu-giovani' precari e l'usanza italianissima della bustarella, ma ho finito la lettura con un vuoto emotivo. Perfettamente in sintomia con l'eroe, ma senza l'effetto 'ricreativo' che mi aspetto da un racconto.
Simonia, di Dario Cinti
Il Dottore, ossia l'uomo di Scienza, protesta contro le truffe della Religione, ma sceglie un approccio cinico/pragmatico pur di poter fare anonimamente del bene; finisce pero' oppresso dai sensi di colpa per non aver fermato quella bieca struttura truffaldina che lucra sulle malattie e sul dolore.
Lo stile mi sembra mostrare alcuni limiti che credo supererai facilmente con la pratica. Ad esempio, chiamare il protagonista con il solo nome rende la narrazione piu' intima, ma ti serviva il cognome per rafforzare il collegamento al figlio malato, quindi hai avuto la necessita' di sottolineare piu' volte l'intero nome e cognome, appesantendo moltissimo la lettura.
Un altro inciampo e' la descrizione della 'donazione anonima' che metti in bocca a un personaggio secondario perche' la dica al protagonista per farla sapere al lettore; forse hai gia' sentito la frase "As you known, Bob", e' uno dei peccati veniali della scrittura.
Ma mi piace molto la trama circolare che hai creato, e con quella guadagni alcune posizioni nella mia personale graduatoria.
Amore eterno, di Davide Mannucci
Ogni paragrafo arricchisce con maestria la 'torta' di marciume che è l'animo di questo officiante. L'azione in scena è poca ma siamo in un racconto, non in un romanzo, la messa fa da cornice secondaria per la narrazione principale che sono i trascorsi del prete.
Il finale è un'ananas amara sulla torta. E non uso 'ciliegina' perché a quella sarei stato preparato. Forse serviva una semina in più, per quanto nascosta, di questo amore necrofilo. Il palloncino da solo non basta, a mio parere.
Onore al merito, mi accodo e sottoscrivo tutti i complimenti che hai già ricevuto.
Griselda, di Morena Bergamaschi
Fino all'arresto finale, ero convinto di stare leggendo un horror e che ci sarebbe stata una svolta demoniaca o zombie. In subordine, potevo essere entrato in un mistery in cui il dilemma stava nella contrapposizione fra tonfo recente e cadavere vecchio di settimane (per avere già le larve deve esserlo, se non ci si mette di mezzo il soprannaturale).
La conclusione invece mi precipita in una commedia degli equivoci, della quale l'unico sentore era nel soprannome giraffino affibbiato a un poliziotto.
A questa premessa/promessa di storia manca una scelta precisa di genere per valorizzare la tua capacità di scrittura, che a mio parere è evidente.
Compromessi, di Matteo Borile
Hai scritto un bel racconto, a cui è mancata una buona rilettura, spero più per problemi di tempo che di volontà perché avrebbe meritato.
Appoggio il consiglio di semplificare le frasi, ma cercando di non farlo troppo.
Ti segnalo in più che dai la sensazione che si muovevano fra i capannoni, esternamente, ma all'improvviso c'è un soffitto sopra la loro testa. Dettagli così distraggono il lettore e smorzano la suspence e il piacere della lettura.
Comunque una buona prova, piacevole.
Re: Gruppo ONNIPOTENTE: Lista racconti e classifiche
Inviato: mercoledì 30 novembre 2022, 23:53
da Andrea Furlan
Ciao a tutti, amici dell’Onnipotente.
Girone difficile per me, soprattutto per scegliere fra i primi due posti che avrei messo assolutamente a parimerito, ma scelgo di dare il primato a Davide per una struttura più evoluta. Difficili anche le ultime posizioni: tutte idee buone, ma migliorabili nella realizzazione.
1 - Amore eterno di Davide Mannucci
2 - Amore e carne morta di Giuliano Cannoletta
3 - Ti amo ma ho scelto l'oscurità di Emiliano Maramonte
4 - Tenebre di Stefano Floccari
5 - Simonia di Dario Cinti
6 - Disincanto di Alexandra Fischer
7 - Griselda di Morena Bergamaschi
8 - Compromessi di Matteo Borile
Amore e carne morta di Giuliano Cannoletta
Ciao Giuliano,
un meccanismo che funziona alla perfezione, questo è il tuo racconto, di sicuro da finale. La situazione che spiazza dall’inizio, un misto di repulsione e affetto che coinvolge la coppia e il mondo intero fuori dalla loro porta, accentuata dal fatto che i corrotti bisogna tenerli al guinzaglio e alla muserola per farli accettare dalla società. Ritengo un grande plus il fatto che tu abbia scelto di raccontare la storia di due uomini innamorati. Solo una piccola perplessità sul fatto irreale che il corrotto perda pezzi di sé per strada a ogni paragrafo, ma ci sta nell’economia generale, dando un senso di disperazione irrecuperabile a tutto il pezzo. Bravissimo!
Ti amo ma ho scelto l'oscurità di Emiliano Maramonte
Ciao Emiliano,
ottima prova, una buona costruzione in crescendo. Riesci a coinvolgere il lettore da subito facendolo diventare partecipe della storia. I due personaggi sono ben tratteggiati, con dettagli (ottime semine) che preparano il campo per l’inevitabile conclusione. Mi è piaciuto anche questo essere demoniaco tentatore che è molto presente in oggetti ed elementi appena accennati ma non viene mai nominato. Solo due appunti: ho trovato sia la descrizione del sesso che l’idea di fondo un po’ distaccati, mi sarei aspettato un po’ più di emozione espressa fra le righe.
Tenebre di Stefano Floccari
Ciao Stefano,
il tuo racconto mi è piaciuto, soprattutto l’ultima frase che non definirei un plot twist, ma comunque un’ottima chiusura che dà senso a tutto. A tre quarti mi ero un po’ confuso, senza capire dove volessi andare a parare, se il protagonista fosse diventato completamente cattivo un omicidio dopo l’altro prendendoci gusto o se a un certo punto ci fosse stata una redenzione. La parte centrale è molto narrata, ma nel complesso generale ci sta e di sicuro ti ha consentito di restare nel limite dei caratteri. Purtroppo ho trovato diverse imprecisioni come ripetizioni (ad esempio il vomitare nelle descrizioni degli omicidi) o termini incongrui che mi hanno un po’ allontanato dall’immersione completa. Nel complesso una buona prova che forse poteva essere migliore con un paio di riletture in più.
Disincanto di Alexandra Fischer
Ciao Alexandra,
Ho trovato il tuo racconto discreto, con una buona struttura e costruzione che porta da A a B, anche fisicamente (per il protagonista). Belle le descrizioni dell'ambientazione che accompagnano l'odissea di Oreste. Forse un po' troppo raccontato, magari lo avresti potuto impostare sul dialogo fra il protagonista e il direttore, dove il primo racconta i suoi trascorsi familiari e le sue perplessità. Ci sono diverse ripetizioni (su tutte la figura della madre che forse potevi rendere meglio) e la costruzione di alcune frasi non molto scorrevole che mi hanno allontanato dalla storia. Per migliorare l’aderenza al tema, che pure mi sembra chiaramente centrato, avrei scelto una professione pubblica ma non nella scuola, dove credo che le possibilità di un direttore o preside non arrivino a imporre l'assunzione di qualcuno. In sintesi una buona prova che avrei rivisto in alcuni passaggi.
Simonia di Dario Cinti
Ciao Dario,
Buon racconto, soprattutto nella prima parte che ho trovato molto fluida e ben costruita, con pochi flash che catturano il lettore. Ottima l'immagine delle sculture sacre che sembrano imbarazzate e guardano altrove, geniale la frase "Dio scrive dritto anche sulle righe storte degli uomini" ripresa nel finale.
La seconda parte mi ha un po' spiazzato e ho trovato il finale un po' confuso, tanto che non sono sicuro di aver capito bene: il figlio si salva grazie alla "donazione", cioè i soldi dati dal prete, mentre Lorenzo si emoziona a pensare che altri sono stati meno fortunati? Peccato perché con una seconda parte più chiara sarebbe stato ottimo.
Amore eterno di Davide Mannucci
Ciao Davide,
Un'altra ottima prova: un flusso di coscienza robusto e chiaro, stile evoluto, la scelta di inframmezzare la storia con il salmo che porta alla chiusura, la figura del chierichetto che fa da contraltare critico, backstory del protagonista che appare col contagocce e fornisce le informazioni chiave per chiudere il cerchio. Davvero complimenti, non saprei che altro aggiungere. Sicuramente da podio!
Griselda di Morena Bergamaschi
Ciao Morena,
Il tuo racconto parte da buone basi e incuriosisce da subito, ma poi purtroppo si rivela impreciso. Il tempo è al presente tranne nella parte centrale dove passa all'imperfetto. Le chiusure mi sembrano troppo brusche, sia alla fine della prima parte che, soprattutto, nel finale. Ci sono semine ma non sembrano molto organiche alla storia. I tempi fra la segnalazione alla polizia e lo sviluppo delle mosche sul cadavere mi sembra che non corrispondano. Infine, rimane il dubbio se sia davvero stata la protagonista, che immagino fosse voluto.
In sintesi, soprattutto la seconda parte poteva essere gestita meglio, peccato perché le premesse erano buone.
Compromessi di Matteo Borile
Ciao Matteo,
Del tuo racconto ho apprezzato l'intreccio e lo sviluppo, il tema rispettato e la costruzione dei personaggi. Invece ho trovato molto pesanti diverse frasi, fra cui alcune non interrotte dalla punteggiatura, e i numerosi errori, tutte cose che mi hanno allontanato dalla storia e che altri ti hanno già segnalato con maggiore dettaglio. Ti consiglio di lavorare ulteriormente sul testo nel laboratorio, le premesse sono buone ma la realizzazione ha grandi margini di miglioramento.
Re: Gruppo ONNIPOTENTE: Lista racconti e classifiche
Inviato: giovedì 1 dicembre 2022, 12:44
da Stefano.Moretto
Classifica
1.Amore e carne morta
2.Amore eterno
3.Tenebre
4.Compromessi
5.Ti amo ma ho scelto l’oscurità
6.Disincanto
7.Griselda
8.Simonia
Commenti
Amore e carne morta
► Mostra testo
Ciao Giuliano.
Che dire, questo pezzo è un gran bel pezzo. Il modo in cui hai riportato lo stigma sociale verso una condizione che ignora la volontà delle persone coinvolte colpisce nel vivo. Soprattutto ho notato una scelta oculata delle parole ed espressioni usate, come "sono tollerante, ma...". Mi è sembrato tutto molto realistico nelle reazioni umane (purtroppo).
Hai descritto molto bene la condizione dei corrotti e l'hai fatto in modo molto naturale, forse l'unico punto un po' meno fluido è il pezzo in cui viene spiegato che le persone si aspettano di vedere i corrotti a quattro zampe, ma con pochi caratteri a disposizione non credo si potesse fare più di così.
L'unico appunto che posso fare è che in un racconto così breve è difficile così tanto in empatia col personaggio da non trovare un po' disgustosa la scena finale, col pezzo di carne morta che gli scivola in bocca. Forse anche per l'espressione "carne morta" che, nel contesto del racconto, richiama quell'odore rancido di carne andata a male.
Diciamo che se tu ci facessi un racconto più lungo o un romanzo su queste premesse, probabilmente lo leggerei.
Oppure aspetterei che ci facciano il film.
Ti amo ma ho scelto l’oscurità
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Ciao Emiliano.
Non c'è bisogno di dire che la tua scrittura è molto nitida e scorrevole, ho letto il racconto senza quasi nessuna interruzione, giusto un'unica frase mi ha costretto a fermarmi:
"Lei tira fuori un oggetto dalla sua borsa, posata sulla sedia ai piedi del letto."
Qui sono inciampato un po' nella lettura e ho avuto bisogno di rileggerla, perché ci sono troppi elementi messi uno concatenato all'altro: un oggeto -> dalla borsa -> posata sulla sedia -> ai piedi del letto. Praticamente a ogni aggiunta ho dovuto modificare l'immagine mentale che mi ero fatto fino a quel momento. È una sottigliezza, una sola frase in un intero racconto, ma proprio perché il resto è scritto in modo così fluido questa frase mi è saltata agli occhi.
Per quanto riguarda la trama, sono rimasto un po' deluso dal finale: non mi aspettavo il solito cliché di lei che lo uccide perché è diventata un demone (sarei stato decisamente molto deluso se fosse finito in modo così scontato), però così mi sembra che manchi un pezzo. Mi dà una sensazione di incompletezza, non sappiamo cos'era il viaggio, non sappiamo che tipo di patto ha fatto per diventare quello che è diventata, non sappiamo praticamente nulla, solo che ha deciso di andare via. A un certo punto sembra che stiano parlando di droga (soprattutto da come ne parla lei, ma pure quando lui parla di viaggi per fare esperienze nuove). Con la tensione che avevi montato mi aspettavo un qualche tipo di "qualcosa", magari non una spiegazione, ma che succedesse qualcosa di inatteso o rivelatore, invece lei dopo l'amplesso prende e va via. Più che un racconto stand-alone, mi dà l'impressione di essere un (bel) secondo capitolo di una storia molto più lunga.
Tenebre
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Ciao Stefano.
Di questo racconto la cosa che mi piace di più è come hai organizzato tutto esclusivamente in vista della chiusura. Quella mi è piaciuta davvero molto, ribalta totalmente l'iniziale ostilità che volontariamente provochi nei confronti del narratore, che fai passare inizialmente come un rozzo (e antipatico) assassino.
Riguardo quanto ti è stato detto sulla parte centrale, penso che il problema lì sia che il passato del protagonista viene buttato lì come se fosse un lungo flashback senza scopo, quando in realtà la sua utilità diventa palese alla fine. Probabilmente avresti potuto trovare un altro modo per far raccontare al protagonista le sue prime uccisioni fingendo un'utilità della narrazione per altri fini. Esempio a caso: il protagonista si costituisce e va alla polizia, dove racconta tutto; oppure scrive le sue memorie prima di suicidarsi come a un certo punto dice di aver pensato di fare. Insomma una "finta" che faccia pensare che quel passato stia venendo raccontato per un motivo, in questo modo il finale arriva ancora più inatteso perché il lettore non ha passato le ultime 30 righe a chiedersi perché gli sta raccontando quelle cose.
Riguardo l'apertura vorrei farti notare una cosa che mi è risultata problematica alla prima lettura:
"Mi avvicino all’uomo, abbastanza da sentire la puzza del suo sudore. La sua enorme trippa rimbalza a destra e a sinistra come un enorme paté di vitello, le sue gambe cadono con pesantezza sul nastro del tapis-roulant"
Qui passano quasi 200 caratteri prima di avere la parola "nastro", io fino a quel momento non stavo capendo cosa stavo leggendo perché c'era trippa che rimbalza senza contesto. È una sottigliezza, però prima dai il singolo elemento di ambientazione che serve e meglio è. Qui per esempio avresti potuto dire subito che il ciccione è sul tapis-roulant e poi dire che il protagonista si avvicina.
Disincanto
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Ciao Alexandra
Il tuo racconto mi colpisce molto anche perché ho diversi amici che vivono situazioni abbastanza simili e comprendo il dolore di volere a tutti i costi riuscire a raggiungere un'indipendenza che sembra sempre più una chimera impossibile. Forse l'appunto maggiore che posso fare è che il racconto è un po' "piatto", ovvero il protagonista è molto trascinato dagli eventi senza che lui faccia effettivamente qualcosa. Un po' questo si sente subito all'inizio: un forte senso di rassegnazione per tutto ciò che ha già subito; un po' si vede anche da come si rapporta con gli avvenimenti: ha un guizzo di iniziativa quando capisce di rischiare di finire senza casa, ma poi quando gli viene detto di andare a insegnare alle elementari fa solo una timida protesta che viene interrotta subito sul nascere. Sarebbe interessante vedere uno sviluppo più approfondito di questo racconto, magari come mai OReste è stato ridotto in questo stato di passiva accettazione, o se in futuro riuscirà a riscattarsi e diventare più attivo.
Simonia
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Ciao Dario
Anch'io purtroppo mi devo accodare nella fila di quelli che hanno avuto bisogno di rileggere più volte per capire meglio il racconto. Forse la colpa è dell'inizio un po' troppo brusco, un'apertura che non permette di capire fino in fondo in che tipo di storia ci stiamo immergendo. Un'altra parte problematica è nel finale: ho dovuto fermarmi a rileggere per capire chi stava parlando di andare al santuario, colpa principalmente dei pronomi "anonimi" che mi hanno tratto un po' in inganno. Qualche riferimento più specifico mi avrebbe aiutato a capire meglio.
La storia in sé è carina, per quanto anche qui un po' "piatta", nel senso che accade molto poco e c'è poco a cui il lettore possa appigliarsi per avere un aggancio emotivo. La malattia viene presentata quando già sconfitta e usata come "pretesto" per giustificare l'avvenuta corruzione, ma messa così è meno efficiente di quanto avrebbe potuto essere un elemento del genere. L'unica cosa che fa veramente venire un po' il magone è il dialogo finale tra i due poveretti che devono fare i conti con una malattia incurabile e che verranno presto truffati.
Nel complesso penso che ci sia alla base un'idea molto valida, ma che non sia stata sfruttata bene quanto avrebbe potuto.
Amore eterno
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Ciao Davide
Che bello tornare nel MannucciVerse, con tanto di bara bianca e palloncino. Sono un po' deluso che Vittorio non fosse un pompiere, ma non si può avere tutto.
Cretinate a parte (sorry) è incredibile come riesci a creare qualcosa di lineare, coerente e soprattutto non noioso con un semplice flusso di coscienza quasi ininterrotto. Di fatto nel racconto non succede pressoché nulla, ma ci fai entrare perfettamente nella testa del prete che celebra controvoglia la messa, dandoci i giusti spunti per capire la sua mentalità con piccoli tocchi qui e lì. Giusto un paio di punti ho trovato meno chiari del resto:
Uno è l'inizio:
"L’ostia consacrata sovrastava l’assemblea e osservava genuflessioni, pentimenti, preghiere e lacrime, come ogni benedetta domenica"
Messa così, senza sapere il mondo di ambientazione, potrebbe essere un fantasy dove c'è effettivamente un'ostia senziente che sovrasta e osserva (ricordo un altro racconto di un paio d'anni fa con cose simili, anche se più in salsa weird). Forse avresti potuto trovare un incipit più intuitivo per far capire che comunque è tutto "regolare".
"Il ragazzino cambiò espressione, sembrava spaventato, e guardò da un’altra parte. "
Qui invece non ho capito perché il ragazzo si spaventa, okay il prete è scocciato però non ho capito se ha fatto qualcosa effettivamente per spaventarlo.
A parte questi due non ho sinceramente altri appunti da farti. Se non che ti odio perché fino a ora avevo una classifica chiara in testa e mi costringi a cambiarla.
Griselda
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Ciao Morena
Ho trovato molto efficace la descrizione del cadavere, l'attenzione della donna è focalizzata sugli aspetti principali, non perdi tempo a descrivere cose secondarie a cui non avrebbe fatto caso e descrivi ogni cosa esattamente con le parole mentali che userebbe il personaggio, senza nessuna intromissione per spiegare (mi riferisco nello specifico alle "macchie bianche"). È una sottigliezza, ma dimostra quanto sei maturata negli ultimi anni come scrittrice.
Dall'altro lato c'è una storia un po' traballante, che finisce con un plot twist che mi è sembrato molto "a caso": perchè l'arrestano? Hanno delle prove? Non c'eran nessun altro nell'edificio che poteva essere il colpevole? Non hanno provato a cercare segni di scasso o collutazione? Insomma, okay i pochi caratteri, ma veramente è troppo rapida come conclusione. Ci può stare, sì, se la donna è pazza e quindi c'è qualcosa che evidentemente mostra che è stata lei ma lei è così fuori di testa da non farci caso; tuttavia in questa casistica c'è bisogno che l'elemento trovi un modo per saltare fuori, tipo mezzo trafiletto di rapporto della polizia a riguardo, altrimenti per come è adesso sembra un incipit di un racconto giallo/thriller/horror (dipendentemente da come andrebbe avanti).
Altra nota a margine: nella narrazione passi da passato a presente con i tempi verbali. Facci più attenzione perché è un errore abbastanza grave -a meno che- non sia fatto intenzionalmente per motivi narrativi (che io non ho colto). Es:
Mi faccio coraggio ed ENTRO. <-- presente
La sala ERA piena di mosche verdi <-- passato
[...]
Giraffino mi MISE una mano sulla spalla. «Non tocchi nulla e si allontani.» <-- passato
«Voglio sapere cosa è successo a Griselda!» Mi DIVINCOLO dalla sua presa e mi DIRIGO in cucina. <-- presente
Compromessi
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Ciao Matteo
Mi metti in crisi, perché da una parte la storia mi piace davvero molto, dall'altro lato mi piace meno l'ordine in cui sono esposti gli eventi.
Per esempio: l'informazione che il protagonista è un poliziotto arriva dopo 1200 caratteri, nel frattempo ho avuto tutto il tempo di pensare, data la situazione, che fosse un criminale che stava entrando in un deposito per rubare qualcosa.
Altro esempio: l'informazione che c'è una talpa, fondamentale per il testo, arriva a 2360 caratteri, praticamente a metà. Essendo così centrale e per il modo in cui hai dato questa informazione, diventa palese al lettore cosa sta per succedere, rovinando molto l'effetto sorpresa (in sostanza: è chiarissimo a quel punto che uno dei due è la talpa, resta solo da sapere chi dei due, ma il resto del racconto è scontato; dato che hai reso evidente che il protagonista sa benissimo quello che fa, sia che la talpa sia lui, sia che sia l'altro, sarà sempre Zaccaria a restarci secco, è palese)
Di contro, mi è piaciuto moltissimo il modo in cui hai reso la psiche del protagonista: si SENTE che è combattuto per quello che sta facendo, sa che è la cosa "giusta" da fare, sa che non ci sono altri modi per fermare Zaccaria, ma al tempo stesso sa che è altrettanto sbagliato far finire le cose in quel modo e ci soffre. Questo dualismo della sua anima lo rende estremamente umano.
Ti segnalo anche un altro punto (che mi permetterai di far valere come esempio generale) in cui la narrazione poteva essere svolta in modo più fluido:
"Mastico una bestemmia tra i denti passando il polpastrello dell'indice sul buco sfilacciato rimasto nel tweed della giacca dopo che mi sono liberato da uno di quelli che non sono riuscito ad evitare."
Qui c'è un esempio classico di inversione di causa ed effetto. L'ordine degli eventi è:
1) gli si impiglia la giacca
2) libera la giacca
3) la giacca si buca
4) passa il polpastrello nel buco
5) profit- cioè, bestemmia
Quello che hai scritto invece è:
1) bestemmia
2) passa il polpastrello nel buco
3) la giacca si buca
4) libera la giacca
5) gli si impiglia la giacca
Vedi che il flusso informativo è esattamente l'opposto di ciò che è accaduto nel racconto. Sembra una cosa da nulla, magari se la sequenza fosse stata di 2-3 elementi non si sarebbe neanche notato troppo, ma quando ci sono frasi così lunghe, per te che scrivi è tutto chiaro, ma per il lettore diventa una frase potenzialmente problematica che potrebbe costringerlo a fermarsi e rileggere la frase per rimettere insieme i pezzi (non dare mai per scontato che alla fine della frase il lettore si ricordi com'è iniziata).
Spero possa esserti utile.
Re: Gruppo ONNIPOTENTE: Lista racconti e classifiche
Inviato: giovedì 1 dicembre 2022, 17:01
da antico
Oltre alla mia, dovete ancora ricevere una sola classifica.
Lista racconti e classifiche
Inviato: giovedì 1 dicembre 2022, 17:19
da StefanoGalardini
Buonasera! Mi scuso per essermi preso fino all'ultimo giorno, ma eccomi alla fine a stilare la mia classifica.
Complimenti a tutti i partecipanti, una bellissima esperienza. Era la mia prima volta a Minuti Contati, non sarà l'ultima!
1. Amore eterno
2.Compromessi
3.Disincanto
4.Griselda
5.Ti amo ma ho scelto l'oscurità
6.Simonia
7.Amore e carne morta
8.Tenebre
Amore e carne morta
Ciao Giuliano!
Piacere di averti potuto leggere, il tuo racconto riesce a essere molto delicato e crudo allo stesso tempo. Il tuo maggior talento in questa prova è stato quello di unire caratteristiche disgustose alla purezza di un amore vero, che quasi riesce a far sentire in colpa il lettore per non riuscire a condividere con il protagonista il trasporto per la corruzione fisica e i particolari solitamente raccapriccianti della sua fisicità in disfacimento. Qualche passaggio un po' ingenuo (ho sentito la mancanza di una spiegazione, di motivazioni dietro questo mondo e le sue regole, ma è pura pignoleria, la mia, visto i pochi caratteri a disposizione) che comunque non inficiano la resa finale del racconto: l'amore adulto e consenziente è dalla parte del giusto in ogni sua possibile forma. Sempre. Ogni altro argomento è soltanto un'ingiustizia. Bellissimo messaggio, bravo!
Ti amo ma ho scelto l'oscurità
Ciao Emiliano!
Mi è piaciuto il tuo racconto, alla prima lettura per il tuo stile disinvolto, alla seconda anche il contenuto, che avevo giudicato troppo superficialmente in un primo momento. Mi ero lasciato ingannare dal connubio storicamente vamoiresco donna fatale - carica sessuale - oscurità, mentre a una lettura più attenta è qualcosa di più terreno e qualcosa di più astratto. Posso azzardarti a parlare di orrore cosmico? Non riesco a decidermi se il tuo racconto sia più Fanta-horror o più lovecraftiano, con queste tenebre papabili e il personaggio mai menzionato per nome di cui però si percepisce la presenza, costante ovunque... Ottima l'atmosfera e la scrittura. Gran bella prova.
Tenebre
Ciao Stefano, piacere di leggerti!
Come da titolo, Tenebre è un racconto a tinte fosche, che gira per quasi tutta la sua lunghezza come un cronografo ben tarato: lo stile è molto scorrevole e si vede che conosci molto bene la materia di cui scrivi (da lettore voglio sperare!). Spiace un po' che nel finale, forse per la fretta di trovare una chiusa, la narrazione perda un po' della sua naturale scorrevolezza e si abbia la sensazione che inciampi un po' nei concetti. SE devo trovare un altro difetto, alcuni tratti del tuo protagonista mi sembrano un po' troppo stereotipati (per carità, il cliché ci sta sempre, ma qui il "tipo" è un po' usurato/abusato), ma è un peccato veniale, non bisogna dimenticare il poco tempo a disposizione!
E poi in definitiva, alcuni tratti che hai saputo dargli, sono dei lampi molto vividi che lo rendono reale e mostrano l'eleganza della tua scrittura dietro il paravento del "duro, marcio fino al midollo": la citazione di Patty Pravo, il parallelo tante lacrime, tanto sangue del primo omicidio, il graduale evolversi dell'indifferenza verso quell'atto che l'aveva così sconvolto all'inizio. In generale un ottima prova, che dimostra quanto tu sappia scrivere. Peccato per non aver osato qualcosa di diverso con il personaggio, ma peccatuccio assolutamente comprensibile se si pensa che sono tutti scritti concepiti in meno di quattro ore!
Disincanto
Ciao Alexandra, piacere di leggerti!
Che pugno allo stomaco questo tuo Disincanto! L'atmosfera è centratissima, un affresco piuttosto realistico della situazione di chi si trova solo, senza appigli emotivi, a naufragare nel mare in tempesta che è l'odierno mondo del lavoro.
Si sente tutto, dalla depressione al senso di sconfitta, fino alla parvenza di vittoria priva di soddisfazione del finale. Il disincanto totale, la fine di ogni orgoglio e dignità personale, la fine di ogni valore. Sei molto capace a rendere benissimo tutte queste sfumature, ma forse è anche questo che congela un po' troppo l'azione in un paesaggio emotivo fin troppo carico. Non si avvertono azione e movimento. Non si intende la scelta vera e propria di Oreste di farsi raccomandare, di vendere l'anima al diavolo, per così dire, ma tutto sembra succedergli passivamente (non so, forse era un effetto voluto, che io non ho saputo cogliere e apprezzare?) e quindi a mio parere depotenzia molto l'impatto di un uomo che, abbandonato al mondo, decide di lasciarsi corrompere dal sistema. Peccato, perché di voce, intesa come capacità di scrittura, ne hai un sacco!
Simonia
Ciao Dario, interessante questo tuo racconto, lascia il lettore in una posizione moralmente scomoda. Il protagonista si lascia corrompere e grazie alla corruzione riesce a fare qualcosa di buono, ma l'ombra del peccato originale (la coppia che decide di rivolgersi al guaritore) rimane come una spada di Damocle sulla felice conclusione della storia personale del protagonista. Ci si può interrogare su quante persone truffate sia costata quella cura miracolosa finanziata con i soldi elargiti per perpetrare la truffa. E l'arzigogolo morale è sicuramente la parte più riuscita di tutto il racconto, davvero complimenti, non è per niente facile.
Anche la struttura è buona, con la frase quasi oracolare di padre Gujic
-Dio scrive dritto anche sulle righe storte degli uomini-
che suona sia come un tentativo di giustificare il proprio operato, quanto, nel finale, un'accettazione della casualità della vita e dei meccanismi imperscrutabili (di dio? del fato? del caso?).
Riguardo alla scrittura, credo che il racconto paghi di una certa fretta o impossibilità di rileggere alcune parti. Peccato, con qualche aggiustata qua e là sarebbe potuto essere anche migliore, ma soprattutto nella seconda parte si perde un po' di chiarezza. Complimenti comunque per avere saputo condensare in così poche battute un dilemma così complesso!!
Amore eterno
Ciao Davide! Piacere di leggerti!
Leggo che sei uno dei campioni in carica e leggendo il tuo racconto non faccio fatica a crederci. "Amore eterno" è molto ben strutturato, sei chirurgico nella costruzione di più strati narrativi uno sull'altro (ne leggo quattro, correggimi se sbaglio: i passaggi canonici della messa, il flusso di coscienza di don Verdiano, la sua storia d'amore con Vittorio, le intromissioni di Giovannino). Hai chiaramente una "voce" e uno stile tutto tuo, riconoscibili e molto musicali. Questo è uno di quei racconti che hanno una ritmica, si lasciano leggere con il pilota automatico tanto sono scorrevoli e se in alcuni casi c'è il rischio di risultare fin troppo soporiferi con una ritmica troppo ordinata e senza picchi, qui è il tuo più grande punto di forza. Perché tutto sembra molto prevedibile, chi legge sente di sapere già dove vuoi portarlo e ci si fa portare volentieri dalla tua scrittura, salvo poi essere gettati in un pozzo all'improvviso. Il colpo di scena arriva inaspettato e nel momento giusto.
Centodieci e lode e bacio accademico.
Griselda
Ciao Morena! Piacere di leggerti! Che dire? Dopo un'inizio semplice semplice, quasi timido il racconto mi ha spiazzato con le sue immagini di lucida ferocia nella descrizione della povera Griselda (un omaggio a Manchette?).
Anche il finale, troncato così di netto, mi è piaciuto: lascia tutto sospeso, taglia ogni certezza al lettore. Sarà stata davvero lei? Rimane vittima di una situazione inaspettata?
Nella parte centrale del racconto, in cui la protagonista mette piede sulla scena del delitto, è molto forte l'impressione che la sua sia tutta una commedia e che in realtà guardi allo scempio e alla corruzione del corpo con inquietante indifferenza. Era un effetto voluto?
Una scrittura scorrevole, a tratti per mio gusto forse troppo trattenuta che esplode nella parte centrale in una cruda scena molto efficace. Il finale ribadisco, è secondo me il punto forte: lascia senza fiato, ad annaspare nel dubbio. Quella sensazione dei fatti di cronaca particolarmente efferati, dove tutti cercano il mostro e invece e sempre soltanto uno di noi.
Compromessi
Ciao Matteo! piacere di leggerti, devo dirlo: finalmente! mi aspettavo molti più racconti di genere noir su questo tema, invece siamo finiti tutti o quasi nel pozzo della marcescenza fisica. Dunque dicevamo noir e assolutamente non banale. Nonostante il tema sia declinato nell'annosa questione tra essere giusto e fare ciò che si ritiene più giusto, qui la sfumatura è a mio parere ancora più profonda. Come ha giustamente fatto notare qualcun altro, i soldi alla fine poteva buttarli invece il buon Leo decide in piena coscienza di essere coerente. Corrotto per corrotto, va fino in fondo, vende il collega che intende punire e si tiene i soldi e facendo questo non scende alla bassezza di un Giuda qualsiasi che si macchia di "tradimento" e poi si pente del suo gesto e lo rinnega. Qui Leo Tanzi è coerente con sé stesso e anche il lettore capisce e a parer mio non può condannarlo. Non c'era altro modo che dannarsi l'anima e commettere un crimine, per punirne uno più grosso. Non si indaga se la scelta sia valida oppure no, è un dato di fatto. Questo racconto è la narrazione di una scelta già avvenuta. Non entro nel merito degli errori di battitura o di lessico, con il poco tempo a disposizione ci possono stare, e non li conterò negativamente nei miei commenti, ma qui c'è tutto: personaggi, motivazioni, ritmo e una bella capacità di scrivere, di far muovere i personaggi e di creare tensione. Bravo bravo!
Re: Gruppo ONNIPOTENTE: Lista racconti e classifiche
Inviato: giovedì 1 dicembre 2022, 18:44
da antico
Dovete solo più ricevere la mia classifica.
Re: Gruppo ONNIPOTENTE: Lista racconti e classifiche
Inviato: mercoledì 7 dicembre 2022, 19:07
da antico
Scusandomi per il ritardo, ecco a voi la mia classifica.
1) Amore e carne morta, di Giuliano Cannoletta
Molto, molto bello. Un testo in cui non vedo grosse debolezza, anche pulito dal punto di vista di refusi (perlomeno, non mi sono saltatai all'occhio). Storia semplice, ma perfettamente funzionale. Tema declinato in modo decisamente buono. Per me un pollice SU senza se e senza ma.
2) Amore eterno, di Davide Mannucci
Quoto Polly e sottolineo la svolta gore (che hai sempre bella latente, ma che qui espliciti con maestria senza sbandierarla): davvero un racconto di quelli bastardi, scritto bene e cattivo il giusto, ma senza dire o svelare troppo, riuscendo sempre a mantenere un certo grado di indeterminatezza, quella giusta. Forse ho un pelo faticato a entrare nel mood, ma poi è filato via liscio e cattivo. Tema perfettamente declinato. Per me pollice SU.
3) Disincanto, di Alexandra Fischer
Una prova più che buona anche se mi sento di confermare in toto il commento che ti ha fatto Galardini per quanto riguardo il lavoro sul protagonista: non si avverte la giusta tensione nel suo cedere definitivamente alla corruzione. In generale, questo è correlato alle problematiche che contraddistinguono il tuo stile in cui tutto è sempre troppo vincolato a un A che arriva a B in modo troppo diretto. Detto questo, c'è da sottolineare che la forza del racconto rimane comunque evidente con un messaggio forte che risulta ben declinato. Per me, nonostante le problematiche, un pollice quasi su.
4) Ti amo ma ho scelto l’oscurità, di Emiliano Maramonte
Un racconto molto buono con un problema che tu stesso ti sei autocreato perché è giusto lasciare tutto al lettore e dire il meno possibile però a questo punto perché hai dovuto suggerire un back partito dal protagonista stesso? Questo porta il lettore ad aspettarsi qualcosa di più perché tu stesso hai integrato quel qualcosa in più nel tuo testo e il fatto che non ci sia si tramuta in una problematica medio grave, almeno per me. Ed è un peccato perché se ti fossi limitato a una semina su di lei, su sue attrazioni per l'oscuro non condivise dal protagonista, allora sì che avrebbe funzionato senza lasciare un senso di incompletezza nel lettore e il pollice sarebbe stato su senza se e senza ma. Allo stato attuale, invece, si tratta di un pollice tendente al positivo in modo solido e brillante e in classifica ti piazzo davanti al parivalutato racconto di Floccari perché la lettura del tuo è più fluida e mi è risultata più piacevole.
5) Tenebre,di Stefano Floccari
Un racconto efficace, questo il suo maggiore pregio e in un corto è fondamentale. Si vede però che è stato scritto di getto a causa di tante piccole e sparse ripetizioni, imprecisioni che si notano. Forse avresti anche potuto lavorare di più sul protagonista, nel senso che il suo "passare al lato oscuro" è tratteggiato, ma ho come l'impressione che ci si sarebbe potuto lavorare meglio, che sia troppo dato per scontato con una motivazione poco chiara che porta a una chiusa, pur perfetta nella circolarità del testo, che poco ci svela sul suo futuro. Tema ben declinato. Per me siamo dalle parte di un pollice tendente al positivo in modo solido e brillante.
6) Simonia, di Dario Cinti
Anche tu paghi dazio al tempo. Non so quanto ne abbia avuto, ma penso poco, perché parecchie imprecisioni non ti appartengono (su tutte, quando passi alla prima persona). Il tutto arriva, ma privo della giusta forza, quasi tu abbia faticato a dargli una struttura e anche qui ci vedo la fretta e il poco tempo. Interessante, del resto, l'idea: complessa da realizzare e forse il peccato originario è stato di puntare su di lei invece che su qualcosa di più semplice che avresti potuto gestire meglio. Direi un pollice tendente al positivo, ma al pelo.
7) Compromessi, di Matteo Borile
Bell'intreccio, ma penso ci sia spazio per lavorare meglio sui protagonisti. Franco passa in modo troppo repentino da imberbe pieno di entusiasmo a pezzente e non è ben espresso, mio parere, il contrasto interiore che porta Leo a questa decisione. Il tutto è reso più difficoltoso da uno scambio di battute in cui ho trovato spesso difficile capire chi attaccasse. Aggiungo inoltre una partenza piuttosto difficile, arzigogolata, che ha complicato, e non poco, l'inizio della mia lettura. Sul tema, nulla da dire: ben declinato. In buona sostanza direi un pollice tendente verso il positivo, ma un po' al pelo.
8) Griselda, di Morena Bergamaschi
Direi che in questo racconto si percepisce un po' di ruggine e ci sta dopo una così lunga assenza dall'arena. In effetti, ci sono delle imprecisioni che non ti riconosco, si fatica a empatizzare con i personaggi e manca una semina adeguata che possa indirizzare il lettore o quanto meno fornirgli chiavi di lettura. Sembra che tutto proceda in modo quasi gratuito con eventi che si succedono perché così devono essere e senza un'adeguata preparazione. Ti aspetto il prossimo mese. Per questa volta, la mia valutazione è un pollice ni.