Gruppo MARITO: Lista racconti e classifiche

Appuntamento fissato per le ore 21.00 di lunedì 21 novembre
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antico
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Gruppo MARITO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#1 » martedì 22 novembre 2022, 2:15

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BENVENUTI ALLA MICHELE VACCARI EDITION, LA TERZA DELLA DECIMA ERA DI MINUTI CONTATI, LA 168° ALL TIME!

Questo è il gruppo MARITO della MICHELE VACCARI EDITION con MICHELE VACCARI come guest star.

Gli autori del gruppo MARITO dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo PRIMAVERA.

I racconti di questo gruppo verranno commentati e classificati dagli autori del gruppo NEMICO.


Questo è un gruppo da OTTO racconti e saranno i primi TRE ad avere diritto alla pubblicazione immediata sul sito e a entrare tra i finalisti che verranno valutati da MICHELE VACCARI. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, e dai miei collaboratori verranno a loro volta ammessi alla vetrina del sito, ma non alla finale. Ricordo che per decidere quanti finalisti ogni gruppo debba emettere cerco sempre di rimanere in un rapporto di uno ogni tre.

Per la composizione dei gruppi ho tenuto conto del seguente metodo: per primi ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK DECIMA ERA, a seguire ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK ALL TIME (il primo nel gruppo A, il secondo nel gruppo B, il terzo nel gruppo C, il quarto nel gruppo A e così via), coloro che non hanno ottenuto punti nei due Rank sono stati assegnati a seguire (primo a postare gruppo X, secondo a postare gruppo Y, terzo a postare gruppo BETA, quarto a postare gruppo X e così via). Ho forzato solo per non fare capitare nello stesso gruppo due racconti con Malus.

E ora vediamo i racconti ammessi nel gruppo MARITO:

Santifica il mio spirito, di Polly Russell, ore 23.42, 4990 caratteri
Privilegiati, di Stefano Tanci, ore 00.14, 4868 caratteri
Un’abitudine, di Daniele Villa, ore 00.50, 3821 caratteri
Finché amore non ci separi, di Isabella Valerio, ore 00.58, 2225 caratteri
A cosa pensi?, di Christian Floris, ore 22.39, 2210 caratteri
L’ultima offerta, di Mario Mazzafoglie, ore 01.30, 4956 caratteri MALUS QUATTRO PUNTI
Alec, di Giovanni Pratesi, ore 23.22, 3450 caratteri
Quattro amici al bar, di Andrea Crevola, ore 00.49, 4901 caratteri

Avrete tempo fino alle 23.59 di giovedì 1 DICEMBRE per commentare i racconti del gruppo PRIMAVERA Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Per i ritardatari ci sarà un'ora di tempo in più per postare le classifiche e i commenti, quindi fino alle 00.59 del 2 DICEMBRE, ma si prenderanno un malus pari alla metà del numero di autori inseriti nel gruppo approssimato per difetto. Vi avverto che sarò fiscale e non concederò un solo secondo in più. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, posterò la mia e stilerò quella finale dei raggruppamenti.
NB: avete DIECI giorni per commentare e classificare i racconti del gruppo PRIMAVERA e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare gli altri racconti in gara e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, DIECI giorni sono anche troppo pochi. E ancora: per quanto vi sarà possibile in base ai vostri impegni, date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro.

Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti assegnati al suo gruppo con il corretto numero minimo di caratteri.
– 13 punti malus per chi commenta tutti i racconti assegnati al suo gruppo, ma senza il numero minimo di caratteri.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto di quelli assegnati al suo gruppo.


Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo PRIMAVERA.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

E infine: una volta postate e da me controllate, le classifiche non possono più essere modificate a meno di mia specifica richiesta in seguito a vostre dimenticanze. L'eventuale modifica non verrà contabilizzata nel conteggio finale e sarà passibile di malus pari a SETTE punti.

BUONA MICHELE VACCARI EDITION A TUTTI!



Commissa’
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Re: Gruppo MARITO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#2 » domenica 27 novembre 2022, 9:52

A cosa pensi, Christian Floris
Ciao Christian, bentrovato. Testo profondo, da rileggere più volte per valutare tutte le sottigliezze raffinate che si possono cogliere solo con un’attenta lettura o dopo aver conosciuto il finale (le parve di percepire…, s'intenerì…, la tazzina che nessuno aveva toccato…). Stile e forma sono perfetti. Un po’ forzata l’aderenza al tema ma lavoro meritevole.

L’ultima offerta, Mario Mazzafoglie
Ciao Mario, piacere di conoscerti. Che devo dirti Mario? Mi hai fatto morire dal ridere, la storia è la più centrata al tema tra tutte, è scritta bene, ha personaggi boccacceschi ben delineati, bei dialoghi, originale, attuale, c’è tutto insomma. Non so in quale posizione finale ti metterò perché i testi del tuo gruppo sono tutti meritevoli, però sappi che hai fatto un gran bel lavoro.

Alec, Giovanni Pratesi
Ciao Giovanni, bentrovato. Anche il tuo è un bellissimo testo. Ambientazione e climax permettono di entrare rapidamente nella storia e di empatizzare col protagonista Alec. Solo sul finale hai calcato troppo la mano sul significato del corrompere divenendo un po’ ridondante, quando non era necessario perché l’hai trasmesso bene da subito. Alleggerirei le ultime frasi. Bravo

Santifica il mio spirito, Polly Russel
Ciao Polly, bentrovato. Ho letto il tuo racconto fantasy con grande coinvolgimento: sai caratterizzare bene i personaggi, sia nelle descrizioni che attraverso i dialoghi, creare il giusto climax di tensione e trasportare il lettore nell’ambientazione che hai in mente con le poche battute a disposizione. Il tema è centrato nella corruzione dello spirito e degli ideali, giusto una cosa non mi è chiara: cosa ha visto Miro nella schiena di Azrael? Mica l’ho capito. Comunque testo ben ideato.

Privilegiati, Kruaxi
Ciao Stefano, bentrovato. Singolare e interessante interpretazione del peccato originale, dove Eva incarna in prima persona il ruolo del serpente tentatore. Ottimo climax, ottime le caratterizzazioni dei personaggi, piccole incongruenze sugli stessi in quanto i primi esseri viventi sulla terra che, in quanto tali, non dovrebbero nemmeno conoscere il significato di alcuni concetti (non abbiamo PAGATO nulla; una coppia col PEDIGREE). Ad ogni modo una buona prova.

Un’abitudine, Daniele Villa
Ciao Daniele, bentrovato. Te lo dico con tutta onestà: l’argomento scelto per sviluppare il tema è quello meno originale, il classico incontro di boxe. Non ti offendere, sappi che è lo stesso su cui ho puntato anch’io perché non mi veniva nient’altro in mente e questo ci penalizzerà entrambi sul piano dell’originalità. Detto ciò, non ho nulla da riferirti sulla forma e sullo stile: scrivi bene, costruisci in modo soddisfacente ambientazione e personaggi, il finale è buono. Spero di rileggerti in future occasioni in cui lo spunto tematico dia a tutti maggiori opportunità di sviluppo nel poco tempo a disposizione. Buona gara

Finché morte non ci separi, Gennibo’
Ciao Gennibo’, bentrovata. È un testo originale, in alcuni punti non sviluppato al meglio, soprattutto per favorire l’attinenza al tema indicato (i soldi sono per comprarle vino, per pagare l’aiuto, per corromperla e portarla in Svizzera per il suicidio assistito?). Anche la frase: “ invece di rimanere incatenato anima e corpo in una immobilità che spera lui non sia in grado di odiare, perché sarebbe troppo inferno saperlo cosciente e incapace di comunicare.” l’ho trovata arzigogolata. Con più tempo sono sicuro che avresti limato i particolari. Buona continuazione

Quattro amici al bar, Andrea Crevola
Ciao Andrea, bentrovato. Se posso essere onesto, il tuo lavoro mi sembra quello meno centrato rispetto al tema proposto. L’impressione è che ti focalizzi troppo sulla ricerca di un colloquio diretto tra il narratore e il lettore perdendo battute utili per la descrizione dei personaggi, dell’ambiente e per la creazione del climax. Punti tutto sulla storia senza dargli calore se non nella parte finale quando arriva il muratore.

È stata dura fare una graduatoria, erano tutti racconti di buon livello:

1 A cosa pensi, Floris
2 L’ultima offerta, Mazzafoglie
3 Alec, Pratesi
4 Santifica il mio spirito, Russel
5 Privilegiati, Kruaxi
6 un’abitudine, Villa
7 Finché morte non ci separi, Gennibo’
8 Quattro amici al bar, Crevola

sara lailmil
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Re: Gruppo MARITO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#3 » lunedì 28 novembre 2022, 0:45

Ciao, ecco la mia classifica e a seguire i commenti:
1) Isabella Valerio - Finché amore non ci separi
2) Giovanni Pratesi - Alec
3) Polly Russell - Santifica il mio spirito
4) Andrea Cervola - Quattro amici al bar
5) Christian Floris - A cosa pensi?
6) Stefano Tanci - Privilegiati
7) Mario Mazzafoglie - L'ultima offerta
8) Daniele Villa - Un'abitudine

Isabella Valerio - Finché amore non ci separi
Molto bello, lascia che chi legge esiti a esprimere un giudizio morale su queste personagge. Mi piace molto la fluidità che da un punto ti porta al successivo, ti fai seguire con pochissime parole, ma che sono quelle giuste, forse anche quelle più dolorose e, per certi versi, impronunciabili. Il sottotesto, enorme, è affidato a una frasetta breve e semplice "E per la Svizzera, ci porti?". Ti segnalo solo un'ambiguità in una frase:
se solo l'infarto se lo fosse portato via, invece di rimanere incatenato anima e corpo...
che funzionerebbe meglio sostituendo "rimanere" con "lasciarlo", altrimenti il soggetto dell'azione resta l'infarto.

Giovanni Pratesi - Alec
L'idea è quella che mi ha colpito di più, tocchi una dimensione che è presente nella vita di ognuno e poni a chi legge una domanda con cui confrontarsi, domanda che tra l'altro è proprio sul tema della corruzione. Molto bene. Sulla costruzione del racconto, sebbene la scrittura sia coinvolgente e favorisca la sospensione dell'incredulità, è pur vero che ci chiediamo se nello spazio un corpo resti davvero integro e sospeso in un destino immobile. Probabilmente no, ma accettiamo lo stesso l'eventualità per amore della storia. Alcune cose però non funzionano. Ad esempio, si può fare a meno delle parole dello psicologo, che non aggiungono nulla e invece sviano dalla direzione a cui il testo punta. Insomma, alcune cose andrebbero sistemata o ripulite, e però resta un racconto affascinante e ben scritto.

Polly Russell - Santifica il mio spirito
Il racconto funziona, ha un buon ritmo, porta a casa una storia che intuiamo sia parte di un tutto più grande che resta sottotesto e di cui vediamo sprazzi. Mi piace molto, anche il tema è presente sebbene marginale, ho trovato molto più forte il tema dell'esitazione. Ti segnalo solo un passaggio dove una diversa punteggiatura avrebbe forse giovato a esprimere con più forza il dubbio di Azrael:
Lì c'è scritto "Gesù ama anche te" e se fosse vero?

Andrea Cervola - Quattro amici al bar
Premessa: starei ore ad ascoltare le chiacchiere da bar e per questo, forse, il tuo racconto mi ha ispirato subito simpatia. C'è una cosa che tu dici e che secondo me è molto vera: "Mi pareva una constatazione che lo avrebbe riportato a considerare quel tremendo spettacolo a cui aveva assistito come se si trattasse di un fatto ovvio, scontato, misurabile. È questo che noi baristi facciamo." Mi piace che il barista non esprima giudizi su ciò che è accaduto, ma si limiti a osservare le reazioni. Non mi ha convinto tanto solo il fatto che sia lui a prendere l'argomento dell'incidente quando fino a una riga sopra si lamenta dei dischi rotti. Sullo stile non ho niente da dirti, togliendo gli stivali magnetici secondo me risolvi anche il problema dell'ambientazione (il fatto che non specifichi cosa sia il fungo per me non è problematico, si capisce che è una costruzione alta e tanto è sufficiente a far funzionare il tutto). Solo un appunto: il tema?

Christian Floris - A cosa pensi
Rimango con il dubbio che il racconto possa funzionare meglio al presente invece che al passato perché, se è vero che il passato ti aiuta a mantenere l'ambiguità del racconto, è anche vero che alcuni gesti di lei, come il parlare ad alta voce "per farsi sentire", lasciano intendere che lei viva incastrata in un tempo (anche solo mentale) nel quale Carlo c'è ancora. Lo stile è pulito e risulta naturale: il racconto è scritto molto bene, dalla cura che Amelia mette nei suoi gesti emerge la cura che tu poni nell'osservarla. La storia funziona meno: non si capisce se la morte sia arrivata nel momento stesso in cui Carlo dice che la vita scappa. Forse qualcosa di più forte delle sole parole avrebbe reso più solida la struttura, che così è un po' traballante. Il tema sembra forzato.

Stefano Tanci - Privilegiati
La riscrittura del mito di Adamo ed Eva, forse avrebbe funzionato di più senza il "colpo di scena" finale, ma scoprendo le carte da subito. Resta un buon racconto. Ho apprezzato soprattutto il botta e risposta conclusivo, con Adamo che teme di conoscere la morte senza sapere cosa sia. Alcuni punti andrebbero limati perché risultano un po' stucchevoli. Ad esempio, la frase "Era tutto per lui, fin dal primo momento che l'aveva vista." è ridondante, perché ribadisce il periodo precedente e dà un effetto ancora più zuccheroso.

Mario Mazzafoglie - L'ultima offerta
La corruzione c'è e si vede, mi ha ricordato la gag di Ajeje Brazorf sul tram. Il racconto è certamente attuale, ma l'impressione è quella di una scena ben scritta ma che non sposta nulla: il personaggio è squallido dall'inizio alla fine e quella che è la conclusione in realtà sembra l'inizio di qualcosa che però non mostri, lasciando in chi legge una certa insoddisfazione. Non male, ma non mi ha convinta del tutto.

Daniele Villa - Un'abitudine
La storia funziona e il tema c'è, nella sua accezione classica e forse non particolarmente inedita, ma suona autentica e questo, alla fine, è quello che davvero conta. Si tratta di un racconto che è più di trama che di stile. In effetti, la scrittura è un po' acerba, a volte tende a spiegare e andrebbe asciugata in diversi punti per essere davvero incisiva. Attenzione anche a non appoggiarti troppo sui cliché, come l'abito gessato, il sigaro in bocca e i due gorilla ai lati.

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MatteoMantoani
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Re: Gruppo MARITO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#4 » lunedì 28 novembre 2022, 14:18

1) L'ultima offerta
► Mostra testo


2) Finché Amore non ci separi
► Mostra testo


3) Santifica il mio spirito
► Mostra testo


4) Un'abitudine
► Mostra testo


5)A cosa pensi?
► Mostra testo


6) Privilegiati
► Mostra testo


7) Alec
► Mostra testo


8) Quattro Amici
► Mostra testo

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antico
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Re: Gruppo MARITO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#5 » martedì 29 novembre 2022, 18:05

Oltre a quella de L'INQUISITORE, dovete ancora ricevere altre cinque classifiche.

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Pretorian
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Re: Gruppo MARITO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#6 » martedì 29 novembre 2022, 23:51

Ecco graduatoria e commenti.

1) Santifica il mio spirito, di Polly Russell
Ciao, Polly e piacere di leggerti.

Dunque, devo dire che questo racconto mi sembra al di sotto delle tue capacità. Da un lato, la trama sembra incompleta, come se stessimo vedendo il frammento di un racconto più lungo. In particolare, si intuisce che Azrael possa non essere completamente umano, ma non si capisce se sia a sua volta un licantropo o no, mentre il ruolo di Miro è superfluo. In egual misura, ho percepito la tua urgenza di fornire quante più informazioni possibili per chiarire le relazioni tra i personaggi. Una scelta encomiabile, ma che si è tradotta in un tell abbondante, dove ogni azione è contornata da una spiegazione precisa delle emozioni dei personaggi. Insomma, non un cattivo lavoro, anzi mi da la curiosità di conoscere di più della storia, però di sicuro è al di sotto di quanto mi aspetto da qualcuno di valore come te.

Alla prossima

2)Finché amore non ci separi, di Isabella Valerio
Ciao, Isabella e piacere di leggerti. Allora, la tua scrittura è sicuramente avanzata e ho apprezzato il tentativo di esprimere un mostrato approfondito. Di tanto in tanto sei ricaduta nel narrato (come quando specifichi che la protagonista è invidiosa o quando sintetizzi lo stato di Mario in una frase che è troppo artefatta per poter essere un flusso di pensiero della donna). A livello di storia, penso che avrei insistito maggiormente sulla drammaticità della scelta che deve compiere, che viene liquidata in due frasi. Tutto quello che offri è una stretta di mano, un po' pochino per il dramma di una eutanasia. Sono, invece, dubbioso sul rispetto del tema: i soldi dati all'infermiera per l'acquisto del vino mi sembrano abbastanza poco e sono ininfluenti per la trama. Inoltre, non penso si possano considerare "corruzione", dato che è evidente che l'infermiera lo fa più perché vuole bene alla protagonista che per i soldi.

Alla prossima!

3)L’ultima offerta, di Mario Mazzafoglie

Ciao, Mario e piacere di leggerti.

Purtroppo, devo dire che trovo questo racconto molto al di sotto delle capacità che hai dimostrato nelle scorse edizioni. A livello di stile, si vede che stai cercando di puntare su una narrativa immersiva, ma il narratore è ancora troppo presente, anzi qui diventa decisamente invadente. Anche volendo escludere l'iniziale "Il ventilatore girava sul soffitto senza grande convinzione", il racconto è pieno di interventi palesi dell'autore che non hai nemmeno provato a mascherare da pensieri del narratore/protagonista. E dato che la gran parte di questi sono descrizioni, direi di passare al secondo problema, ossia al protagonista. Allora, capisco che l'idea fosse quella di rendere un personaggio macchiettistico, lo stereotipo del perdigiorno con il RDC, ma qui davvero si va oltre: grasso, con la forfora, brutto, pigro, che si scopa qualunque cosa si muove... non è un protagonista, è un meme! Seriamente, mi aspettavo che da un momento all'altro esclamasse qualcosa del tipo "Oh, pe' San Gennar e Santo Maradona!", oppure che indossasse una sciarpa del Napol, in modo da trasformarsi definitivamente nello stereotipo del terrone scroccone che si vede su Facebook. Ma se carichi un personaggio caricaturale di troppi elementi dispregiativi non lo rendi più divertenti, lo rendi solo assurdo. In egual misura, il navigator ha una descrizione che lo rende più simile al Ragionier Filini che a un integerrimo servitore dello Stato.
Da ultimo la trama: dopo un'introduzione lenta, abbiamo l'arrivo del navigator, uno scambio di battute e poi... fine! Davverp, il finale non risolve la vicenda e sembra così arbitrario che se tu avessi deciso di terminare il racconto un paio di righe prima non si sarebbe notata la differenza.
Peccato, Mario, ma consolati: a mio giudizio il racconto umoristico è forse uno dei più difficili da tentare e posso dirti di averne fallati un bel po' le prime volte, quindi sono sicuro che il prossimo andrà meglio.

Alla prossima!
4)Privilegiati, di Stefano Tanci
Ciao, Kruaxi e piacere di leggerti,
Questo racconto soffre di due problematiche. Il primo è uno stile ancora molto grezzo, che si affida ancora ad un narrato molto pesante per far arrivare le cose al lettore. Avverbi, espressioni, descrizioni di stati d'anomo: tutto contribuisce a creare una separazione tra lettore e testo, rendendo chiaro che si tratta di una storia. Per dire quel "il giovane rea inqueto, addirittura agitato" funziona solo se messo in bocca a un narratore che deve raccontare una vicenda, non a una vicenda che si racconta da sè. Dall'altra parte, abbiamo i due protagonisti che si muovono in uno spazio vuoto. O per meglio dire, per arrivare al colpo di scena finale, hai forzatamente posto i due protagonisti in un vuoto assoluto: nessuna descrizione del loro aspetto, di che li circonda o del loro contesto. Persino i loro dialoghi sono vaghi e generici, senza un'oncia di informazione. Posso capire la necessità di mantenerti per il finale, ma questa scelta è stata eccessiva e rende tuttio ciò che arriva prima della fine solo un accessorio sul resto.

Alla prossima

5) Un’abitudine, di Daniele Villa
Ciao, Daniele e piacere di leggerti.

Il tuo racconto parte penalizzato da due grossi problemi. Il primo è lo stile: è confuso, pesante, con uno stile narrativo che sembra passare senza soluzione di continuità dalla "narrazione" a una sorta di terza persona esterna. Insomma, rileggi la storia e prova a chiederti: se è un padre che sta raccontando la vicenda al figlio, lo farebbe davvero in questo modo? Se, invece, è una storia in terza persona, sono da eliminare le parti in cui il narratore si rivolge direttamente al figlio immaginario. E questo senza volersi addentrare nel mostrato/narrato, aggettivi, avverbi, ecc, perché li siamo già a uno stadio più avanzato. Il secondo problema è la trama: la storia della combine di boxe che non va come dovrebbe è stravecchia: da Dylan Dog a Deardevil a Pulp Fiction è stata messa in scena praticamente in ogni modo possibile e immaginabile e qui aggiungi davvero poco per provare a crearti una strada nuova. Inoltre, se nella prima parte vai lento e ti soffermi su dettagli insignificanti, nella seconda porti tutto in modo molto succinto, senza dare al lettore la possibilità di familiarizzare davvero con il protagonista e suo padre. Il finale, con tutti i suoi limiti, è forse l'unica parte davvero interessante.
Peccato,

Alla prossima

6)Alec, di Giovanni Pratesi
Ciao, Giovanni e piacere di leggerti.
Purtroppo il racconto è molto grezzo sia a livello di stile che di storia. Per la storia, la vicenda è confusa: non si capisce bene quale sia il compito di Alec, perché gli altri insistano perché lui non vada (e, di contro, perché lui vada: da quel che so gli astronauti non possono partire in missione se non vengono giudicati idonei a livello psicologico), non si comprende bene cosa siano i detriti (il fatto che un astronauta non sappia cosa siano e si debba affidare all'analogia degli aghi sulla spiaggia è inverosimile) ne cosa lo colpisca tanto nell'astronauta morto. A livello di stile, siamo nel narrato più profondo, reso ancora più confuso e pesante da eccessive aggettivazioni, periodi confusi (la scena dello psicologo sembra un flashback, poi si rivela essere solo una memoria e addirittura aggiungi "non sapeva perché l'avesse in mente" che al lettore suona come un "quello che hai letto ora non serve a nulla") e da espressioni che non hanno un vero significato ("Guardava fuori dall'oblò, rassegnato, come se stesse viaggiando in tram" [?] "Saltò dalla capsula al portellone della stazione come se dovesse saltare un fosso in campagna." [??]).
L'elegia finale sull'incorruttibilità della carne esce fuori dal nulla e sembra totalmente scollegata con il resto della storia, quasi sia stata aggiunta solo per provare a rientrare nel tema.
Mi spiace, ma c'è molto ma migliorare.
Alla prossima!

7) A cosa pensi?, di Christian Floris
Ciao, Christian è piacere di leggerti.

Dunque, parto subito con il tema, che è la parte più semplice: mi spiace, ma non è rispettato. Nulla nella storia lascia intendere una forma di corruzione e la frase finale della protagonista sembra quasi più un'aggiunta fatta apposta per provare a rientrare nei canoni, ma non la ritengo sufficiente.
A livello di trama, penso siamo borderline: non abbiamo una vera e propria storia, ma una serie di azioni che Amelia compie prima di essere pronta per il funerale, però c'è comunque in filo narrativo che dovrebbe portare al crescendo del colpo di scena finale (purtroppo, abbastanza telefonato). Lo stile funziona abbastanza bene, forse ancora una prevalenza del narrato sul mostrato, ma la breve dimensione del racconto non ha aiutato.

All an prossima!!

8)Quattro amici al bar, di Andrea Crevola
Ciao, Andrea e piacere di leggerti.

Purtroppo, devo dire come questo racconto sia insufficiente sotto tutta la linea. A livello di tema, penso sia totalmente fuori. A livello di stile abbiamo un testo lento, gonfio di aggettivi e confuso. Vorrebbe essere una sorta di flusso di coscienza, un racconto del narratore al lettore, ma sembra procedere a casaccio e con parti che mi hanno lasciato più dubbi che altro ("Mi pareva una constatazione che lo avrebbe riportato a considerare quel tremendo spettacolo a cui aveva assistito come se si trattasse di un fatto ovvio, scontato, misurabile. È questo che noi baristi facciamo." l'ho letto quattro volte e ancora non trovo un senso).
A livello di trama... nulla. Non c'è una vera trama. Ci sono dei vecchi che giocano a carte e commentano un incidente. Un muratore entra, li sente e si arrabbia. Stop. Sembra uno stralcio preso a caso di un testo più lungo, e potrebbe finire o iniziare in qualsiasi altro punto senza che cambi nulla.
Mi spiace, ma davvero non ci siamo.
Alla prossima

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SarahSante
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Re: Gruppo MARITO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#7 » mercoledì 30 novembre 2022, 21:58

1 - Santifica il tuo spirito
2 – Finché amore non ci separi
3 – L’ultima offerta
4 – Alec
5 - A cosa pensi?
6 - Privilegiati
7 – Un’abitudine
8_ 4 amici al bar

Santifica il tuo spirito
Ciao Polly,
molto intenso il racconto, mi ha tenuto incollata fino alla fine per sapere come andava a finire. Scritto bene, ben strutturato, personaggi ben caratterizzati, il vescovo così nell’ombra e così certo di essere nel vero da manipolare Azrael arrivando a piegare la sua volontà e le sue stesse convinzioni etiche. Azrael, bisognoso di amore e di approvazione al punto di dubitare completamente di se stesso e Miro che non vorrebbe eseguire l’ordine del vescovo ma alla fine cede. Bello.

Finché amore non ci separi
Ciao Isabella,
bello, mi è piaciuto questo narrare di un amore che un infarto sposta su un altro piano facendolo diventare prigione sia per lui assistito dall’infermiera, che per lei che sta insieme a lui in condizioni diverse da quelle in cui l’ha sposato. È fluido e porta una riflessione profonda sullo scorrere del tempo e sul per sempre che magari non arriva ad esserlo veramente per sempre. La parte della Svizzera arriva poi come una stoccata improvvisa, ma ben assestata. Veramente una buona prova.

L’ultima offerta
Ciao Mario,
mi hai fatto veramente ridere in più passaggi e questo l’ho molto apprezzato. L’inizio del racconto l’ho trovato un po’ lento con frasi eccessivamente lunghe poi la narrazione ha preso un buon ritmo. Il finale, se volessi rivedere il racconto, lo puoi sicuramente strutturare meglio perché arriva un po’ risicato a fronte di una parte centrale sicuramente più ampia e strutturata, ma mi rendo conto che con il poco tempo a disposizione hai fatto quello che hai potuto. Buono comunque.

Alec
Ciao Giovanni,
l’inizio parte bene con la descrizione di quello che vede il protagonista. E l’intervento dello psicologo sembra aggiungere una backstory (perché lui non deve partire? Perché è troppo coinvolto?), che poi non viene raccontata e che mantiene il lettore sospeso in attesa di una spiegazione che non arriva. Comunque lui arriva, la capsula si aggancia, forse arriverà la spiegazione tanto attesa, ma semplicemente lui vede un ragazzo morto, ben conservato (e anche io mi sono chiesta se funzioni così nello spazio) e parte una dissertazione sul tema della morte e la corruzione del corpo sulla terra che sembra un po’ posticcio. Mi sarei aspettata che trovasse il cadavere di qualcuno a lui caro che avrebbe spiegato le parole dello psicologo. Per il resto l’ho trovato scritto bene, solo con alcuni passaggi un po’ farraginosi.

A cosa pensi
Ciao Christian,
ho intuito fin dalla seconda frase che il marito era morto e mi sono chiesta se fosse nella vasca da bagno in decomposizione visto che lei visto che il tema dei racconti era la corruzione e quindi sarebbe stata una buona declinazione quella della corruzione del corpo. Il fatto che lei si stesse semplicemente preparando per la messa del trigesimo mi ha un po’ deluso. Per il resto, niente da dire sulla scrittura, il testo scorre, è scritto bene, e alcuni particolari li ho trovati molto azzeccati, come il caffè, lei che si liscia i capelli o lui che la riempie di complimenti e baci.

Privilegiati
Ciao Stefano,
mi è piaciuta soprattutto la parte iniziale in cui si parlava di un amore impari e di una donna che voleva e vedeva altro rispetto all’uomo. Mi ha ricordato la canzone di De André la ballata dell’amore cieco e pensavo andasse a parare in qualcosa di simile anche se declinato diversamente. A metà della lettura ho capito che si stava parlando di Adamo ed Eva e sono rimasta un po’ delusa anche se mi è piaciuta la parte finale in cui tratti il tema della responsabilità e del fare le cose da soli e non come riflesso della grandezza di un altro.

Un’abitudine
Ciao Daniele,
ho trovato il racconto confuso soprattutto nelle parti inziali, più sciolto nel finale. Ho dovuto rileggere un paio di volte per capire chi era sul ring, non capivo se il padre o il figlio e chi era Christian Cyborg o certi passaggi tra presente e passato, tra il figlio bambino e il padre che dice le cose e poi il figlio che le dice al padre. Anche il passaggio sul figlio che torna tardi e il padre che ha lo stesso sguardo che si trova ad avere sul ring mi ha confuso, perché non ne ho capito il senso. Era arrabbiato? Era deciso? La fine mi è piaciuta, sarà anche scontata ma comunque evocativa e commovente

Quattro amici al bar
Ciao Andrea,
ho trovato il tuo racconto un po’ confuso. Si sofferma tanto su questi quattro vecchietti al bar che infastidiscono il barista che li osserva e che vorrebbe farli smettere perché gli mandano via i clienti, ma è un qualcosa che gira a vuoto finché non arriva il muratore, Saverio, che ha assistito all’incidente. Lì si sente una svolta che non viene approfondita quanto potrebbe. Ho pensato che avresti virato su di lui che vede il cadavere a terra e quindi sulla corruzione del corpo, ma questa parte non c’è e rimane quindi vago l’accenno al tema.

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jimjams
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Re: Gruppo MARITO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#8 » giovedì 1 dicembre 2022, 0:21

Ecco la mia classifica

1. Santifica il mio spirito, di Polly Russell
Buonasera Polly, ci si incrocia spesso, ma è un bene vedo. Passiamo al racconto. Ma che bello, che bello, che bello! Davvero una buona idea di base e un'ottima resa tecnica. Mi affascina questa situazione, che si trova così spesso nella realtà. Ci vuole infatti poco per trasformare una vittima in aguzzino, un orfano rapito in uccisore del proprio popolo (mi viene in mente che forse molti bambini ucraini saranno allevati in qualche luogo sperduto della russia con quest'ottica, chissà). Insomma un richiamo potente a tantissime situazioni della realtà. Bello.

2. L’ultima offerta, di Mario Mazzafoglie
Ciao, Mario. Il racconto è scritto in maniera impeccabile. L'ironia lo pervade e il tutto mi ricorda tanto cose come "Avventure in città" o simili. Il che, per chi non conoscesse la citazione, è un bene. Tema ovviamente centrato, in maniera divertente. E storia quanto mai attuale. Molto gustosi i particolari, credo che ogni lettore si sia fatto rapidamente un'immagine chiarissima del nostro protagonista, dei luoghi, degli altri personaggi. Se posso indicare un difetto, almeno per me, è la chiosa. Mi lascia un sottile senso di incompletezza. Non so, magari sono io, ma alla vista della Cinzia l'occhialuto navigator non può che soccombere. O no? ;-)

3. A cosa pensi?, di Christian Floris
Ciao, Christian. Un racconto dolce amaro che mi è piaciuto sia emotivamente che per la narrativa delicata. Mi aspettavo qualcosa del genere, è abbastanza evidente fin dalle prime battute dove saremmo andati a parare, ma non è necessariamente un male. Non capisco perché utilizzare un anniversario, il trigemino, quando avresti potuto tranquillamente agganciarti al funerale stesso. Credo sarebbe stato più interessante sul piano emotivo. Avevi in fondo ancora parecchio spazio per giocarci. Tema tristemente centrato.

4. Privilegiati, di Stefano Tanciù
Ciao, Stefano. Il racconto centra il tema con un'idea che ho intuito rapidamente ma che è interessante per il legame particolare con il tema. Buona la scrittura, per quanto mi riguarda. L'insieme funziona abbastanza bene, specialmente all'inizio e rende rapida e fluida la lettura. Poi, almeno nel mio caso, arriva l'identificazione dei personaggi e si arriva al finale un po' per inerzia. Non male nell'insieme.

5. Finché amore non ci separi, di Isabella Valerio
Ciao, Isabella. Anche il tuo racconto mi metterà in forte imbarazzo una volta arrivato il momento di mettere in ordine una classifica. Nel tuo caso la storia mi colpisce a livello personale, e dunque ci sto dentro emotivamente. Dal punto di vista tecnico invece ci sono molte cose che potevano essere migliorate. Alcune frasi sono un po' troppo complicate e lunghe. Ricorda che, in special modo quando stai affrontando un racconto che punta sul coinvolgimento emotivo del lettore, più brevi sono le frasi, più incalzante la storia, più il lettore sarà coinvolto. Non deve essere distratto dal tentativo di capire cosa stai dicendo. Inoltre avevi ancora molti caratteri da utilizzare e quindi alcuni passi un po' raccontati potevi forse gestirli meglio. Nell'insieme un buon racconto.

6. Un’abitudine, di Daniele Villa
Ciao, Daniele. Di questo racconto mi piace parecchio la storia, la trama diciamo. Quello che difetta un pochino è la fluidità della scrittura. Niente che non si possa risolvere con un minimo di revisione direi. I più pignoli diranno che è un po' troppo raccontato, e forse è così, ma credo sia una necessità in questo caso. Avrò qualche imbarazzo nel piazzarti in classifica, perché per certi versi mi piace molto e per altri aspetti c'è un po' da lavorare. In ogni caso la storia c'è, e per me questo conta molto.

7. Alec, di Giovanni Pratesi
Ciao, Giovanni. Una declinazione della corruzione decisamente materiale la tua. Credo tu sia partito proprio dall'idea della corruzione delle carni e dalla sua assenza in mancanza di aria (sarà vero? Fino a che punto? Non sono esperto) per delineare la storia. E diciamo che l'obiettivo di centrare il tema con questa sua particolare interpretazione è centrato. Resta tuttavia una storia che potevi caricare di maggiore coinvolgimento emotivo, giustificando anche l'introduzione, per esempio uno dei morti poteva essere un parente stretto etc. Qualcosa da migliorare anche sulla tecnica di scrittura, ma per quanto mi riguarda questa è la parte più facile da imparare (e magari poi da ignorare). Hai margini di miglioramento, continua che scrivere è un percorso.

8. Quattro amici al bar, di Andrea Crevola
Ciao, Andrea. Il tuo racconto mi ha sollevato qualche perplessità. Nella parte iniziale hai scelto uno stile fatto di frasi molto lunghe, con qualche stranezza, forse volendo ricordare qualche modalità regionale che tuttavia mi sfugge. In ogni caso è un po' pesante. Poi, da dove iniziano i dialoghi, la cosa migliora nettamente e il tutto scorre molto meglio. Il registro tra l'ironico e il critico non mi dispiace. Il tema è molto sullo sfondo, possiamo intuire che il fungo non sia certo stato costruito senza ungere ingranaggi a destra e a manca. Anche qui mi ricorda un po' l'amato "Avventure in città".

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Andrea76
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Re: Gruppo MARITO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#9 » giovedì 1 dicembre 2022, 14:33

CLASSIFICA E COMMENTI:

1. A COSA PENSI? Di Stefano Floris
Mia madre è venuta a mancare qualche giorno fa, e mio padre nel discorso che ha fatto in chiesa ha parlato proprio di una foto che ritraeva la giovinezza d’entrambi. Con questo racconto hai toccato le corde del mio animo, e non poteva essere altrimenti. In ogni caso trovo anche che sia ottimamente scritto.

2. L’ULTIMA OFFERTA, di Mario Mazzafoglie
Gran pezzo. Sarà che Ivan è un personaggio che rientra proprio nelle mie corde, sarà che l'habitat che descrivi ricorda contesti bukowskiani a me cari. Non ci ho trovato nemmeno un senso di incompiuto nel tuo racconto, perché la parabola del personaggio va a cadere lì dove non poteva evitare di farlo: la corruzione di un funzionario pubblico con un'offerta tutt'altro che allettante, un atto che combacia precisamente con la psicologia del personaggio da te tratteggiato.

3. FINCHÈ AMORE NON CI SEPARI, di Isabella Valerio
Il personaggio di Gianna è avulso da ogni retorica. È un personaggio privo di emozioni (ad eccezione dell’infelicità che lo pervade) e va premiato per il tuo coraggio di averlo messo in scena. E svuotato dalla retorica è anche l’intento di Gianna di porre fine alle sofferenze di Mario, perché alimentato non tanto dall’amore quanto dalla volontà di liberarsi di un peso. Un racconto molto realistico, il tuo.

4. PRIVILEGIATI, di Stefano Tanci
L’ironia alla “Boris” avrebbe funzionato meglio se la storia fosse stata subito contestualizzata. Così però ti saresti bruciato il plot-twist che almeno con me ha funzionato. La cosa più riuscita del racconto è che sembra un normale dialogo uomo-donna in cui emergono le banali divergenze dei rispettivi modi di pensare, e invece poi si scopre che è del Primo Uomo e della Prima Donna che si parla, il che rende il tutto piuttosto universale.

5. SANTIFICA IL MIO SPIRITO, di Polly Russell
Un testo che fa il suo perchè scritto da una penna solida. Come già ti è stato detto, la cieca devozione di Azrael per il vescovo è la parte più interessante del racconto. Poi c'è quella che, per quanto mi riguarda, è una criticità: il fatto che il testo sia solo la parte di un tutto rappresenta un minus. Le informazioni che ci fornisci sono tante e non tutto risulta chiaro. Perché Azrael esita nell’uccidere gli abomini? Forse non sono così cattivi? Mi manca troppo di loro (in primis la messa in scena) per riuscire a empatizzare con il conflitto interiore del protagonista.

6. QUATTRO AMICI, di Andrea Crevola
Mi è piaciuto il tono (mai retorico) che hai dato al racconto, quantomeno mi ha portato a leggerlo fino alla fine senza il minimo sforzo. Le criticità a mio avviso si concentrano tutte sulla questione “tema” che a mio avviso hai appena sfiorato. Immagino che il fungo ne rappresentasse l’elemento catalizzatore, ma concordo con chi ti ha detto che c’è una mancanza di equilibrio nel testo che ti ha fatto concentrare su dettagli interessanti (i quattro anziani al bar, ad esempio) ma poco funzionali a far sì che la tua storia aderisse con l’argomento del contest.

7. UN’ABITUDINE, di Daniele Villa
Uno stile troppo contaminato (show don’tell, tell, pensiero diretto, pensiero indiretto, ecc.) penalizza la storia che seppur inflazionata era costruita bene. In realtà la scena dell’incontro è godibile e ha anche il suo pathos culminato nell’abbandono degli spalti da parte di Don Lucio. Il finale, però, che si esaurisce in una sorta di riassunto dei fatti susseguenti a quell’incontro, risulta freddo e impersonale azzerando, a mio avviso, ogni coinvolgimento emotivo da parte del lettore.

8. ALEC
Concordo con quanto ti hanno detto riguardo all’eccessiva presenza dell’autore nel testo. Lo stile, molto narrato e poco immersivo, penalizza la declinazione del tema la cui premessa era potenzialmente interessante. Mi è mancato il patos, un po’ anche perché non sei riuscito, a mio avviso, a delineare un vero e proprio conflitto (Alec appare indifferente rispetto al pericolo che sta per correre). Spero di leggere qualcos’altro di tuo in futuro.

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antico
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Re: Gruppo MARITO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#10 » giovedì 1 dicembre 2022, 18:42

Oltre a quella de L'INQUISITORE, dovete ancora ricevere una sola classifica.

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DamianoMeloni
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Re: Gruppo MARITO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#11 » giovedì 1 dicembre 2022, 22:17

Classifica
1. Privilegiati
2. Santifica il mio spirito
3. L’ultima offerta
4. A cosa pensi
5. Finché amore non ci separi
6. Un’abitudine
7. Alec
8. Quattro amici al bar



Privilegiati
Ciao!
Ottimo il conflitto inziale tra i due personaggi. Carina anche l’idea della rielaborazione del peccato originale.
Un paio di piccole note a mio avviso. La prima è occhio ai termini, come già qualcuno ha fatto notare, è difficile che i protagonisti siano a conoscenza di alcuni concetti (per esempio pedigree) e inserirli è un errore a mio avviso.
Secondo, ma è più un consiglio che altro, alla fine è chiaro che sia Eva la donna, forse sarebbe meglio chiamarla direttamente per nome in “Lei, Eva,…” oppure dar per scontato che il lettore l’abbia capito e mantenere solo il “Lei”.
Nel complesso l’ho trovato molto carino.


Santifica il mio spirito
Ciao Polly! Ti faccio i miei complimenti per questo racconto, mi è piaciuto leggerlo e mi sono veramente divertito. Bei personaggi e ottimo il conflitto/amore, ottima anche l’idea di fondo. Complimenti!
Detto questo, mi ha fatto un po’ storcere il naso il fatto che più che un racconto con un inizio ed una fine mi sembra un breve capitolo di un romanzo o, comunque, di una storia più complessa. Si intravede un mondo complesso sullo sfondo, ricco di elementi e spunti interessanti. Purtroppo, secondo me, l’inserimento di tutti questi elementi in 5000 caratteri sono un po’ dispersivi e mi hanno fatto sorgere molte domande che mi hanno distratto dalla lettura.
Nel complesso l’ho trovata un’ottima prova, ancora complimenti.
Spero di veder ampliata la storia in futuro.


L’ultima offerta
Ciao Mario, piacere di leggerti.
Il racconto è molto originale e mi è piaciuto per questo e mi è piaciuto lo sforzo che hai fatto per dare un taglio ironico alla vicenda. Quello che mi ha fatto storcere il naso è stata l’estrema caricatura dei due personaggi: un super-perdigiorno abbastanza squallido e un burocrate inflessibile. Forse un po’ meno sarebbe stato meglio a mio avviso, ma niente di grave.
Ultima nota, ho avvertito un senso di urgenza nel concludere il racconto, probabilmente dovuto dal limite dei caratteri. Forse sarebbe stato meglio snellire la parte inziale, che risulta più lenta, a favore di un finale più elaborato.


A cosa pensi
Ciao Christian. Un lavoro veramente ben fatto, a mio avviso. La lettura è stata scorrevole e mi ha preso abbastanza. Mi piace il modo con cui la protagonista svolge la sua routine mattiniera meccanicamente, come se tutto fosse normale. Bello e toccante il finale. Unica nota un po’ negativa è che il tema della corruzione è leggermente accennato.
Spero di rileggerti presto!



Finché amore non ci separi
Ciao Isabella, piacere di leggerti.
Ho trovato molto bella la tua rielaborazione del tema della corruzione ed il fatto di aver presentato due personaggi che si schierano nella zona grigia della moralità.
Dal lato della scrittura, a mio avviso alcune frasi sono molto articolate e il significato l’ho dovuto ricercare con una seconda lettura. Ti consiglierei di eliminare qualche “che”.
Detto questo ho trovato veramente piacere nel leggerti. A presto.


Un’abitudine
Ciao Daniele, piacere di conoscerti. Il tema è centrato alla perfezione. Sinceramente non mi dispiace se il racconto tratta in maniera originale o meno il tema assegnato. Bella la morale del racconto.
Il problema principale che ho riscontrato è nello stile di scrittura: all’inizio sembra una storia in terza persona, poi si passa ad un padre che racconta al figlio (più o meno da “Christian “Cyborg” Giudici diventò una furia. Avresti dovuto vederlo, che classe. ”). Devo dire che mi ha fatto un po’ storcere il naso, perché ho dovuto rileggere quel passaggio un paio di volte prima di proseguire. La parte finale è un riassunto veloce di quello che è successo. Un elenco di fatti che fanno estraniare il lettore dalla vicenda. Un consiglio: cerca di evitare i cliché banali del boss con sigaro, gorilla.
Detto questo, spero di leggerti ancora.

Alec
Ciao Giovanni, piacere di leggerti.
Mi piace l’idea originale di ambientare il racconto nello spazio. Purtroppo, non mi piace molto lo stile narrativo puro. Il racconto, secondo me, manca sia di pathos che di empatia, non provo nulla per il protagonista e sinceramente non ho capito perché sia dovuto andare nello spazio (una missione di recupero cadaveri?). Sistemando questi punti, dando uno scopo al protagonista e facendogli affrontare qualche ostacolo (magari usando i detriti?) si potrebbe ricavare un ottimo racconto, vista la bella idea iniziale.


Quattro amici al bar
Ciao Andrea, piacere di leggerti.
Purtroppo, come già detto dagli altri, il racconto l’ho trovato al limite del fuori-tema, forse qualcosa legato alla relazione tra corruzione negli appalti pubblici e le morti bianche, ma vado a immaginazione. Per quanto riguarda lo stile, non ho niente da dirti, anzi mi è piaciuto che hai cercato di creare un contatto tra barista e lettore.

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antico
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Re: Gruppo MARITO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#12 » giovedì 1 dicembre 2022, 23:00

Dovete solo più ricevere la classifica de L'INQUISITORE.

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L'inquisitore
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Re: Gruppo MARITO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#13 » lunedì 5 dicembre 2022, 12:15

Non è stato facile stilare la classifica questa volta. La spiego brevemente per giustificare certe scelte sui miei parimerito.
Mario batte Isabella per una maggiore aderenza al tema.
Stessa cosa per Polly e Christian che hanno fatto un buon lavoro, anche se meno buono dei primi due. Qui Polly batte Chrisitan sull'aderenza al tema.
Gli ultimi quattro posti li ho stabiliti concentrandomi sulla qualità dei racconti, posto che tutti sono inferiori a quelli precedenti, il pezzo di Stefano ha più struttura e colpo di scena finale onesto, mentre lo stile di Andrea risulta migliore di quello di Daniele e Giovanni che metto ultimo per l'inconsistenza del racconto che avrebbe sicuramente guadagnato diverse posizioni se avesse sfruttato la semina per il coinvolgimento emotivo.

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4. A cosa pensi
5. Privilegiati
6. Quattro amici al bar
7. Un’abitudine
8. Alec

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