Dalì

Il tema verrà svelato alle 21.00 di lunedì 19 dicembre e si avranno quattro ore di tempo per scrivere un racconto di massimo 3000 caratteri
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AndreaCrevola
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Dalì

Messaggio#1 » martedì 20 dicembre 2022, 0:57

Aggancio la telefonata e sbatto la porta. Il mancorrente della scala per il soppalco trema come per un terremoto. Lo afferro a due mani per annullare le sue e le mie vibrazioni. «Vaffanculo! Come ho potuto sposare quella stronza!»
Getto il cellulare sul divano, al buio. Non mi importa se si spacca. Che vada al diavolo, insieme a quella strega.
Illumino la cucina con il frigorifero. Due Moretti da 33, un vasetto di maionese e una confezione di lasagne precotte. Imposto tre minuti nel microonde. Bevo d’un fiato mezza birra. Il sapore amarognolo e gelido mi fa lacrimare.
Fottetevi. Tutti quanti.
Questa sera voglio dimenticare chi sono.
Il blister di Dalì è ancora sul lavandino del bagno. Ingoio due compresse, per sicurezza.
Il campanello del fornetto mi richiama in cucina.
Appoggio la mia monoporzione sul tavolino. Recupero il telefono. Lo innesto nel dock di collegamento.
«Joi, l’app di Dalì.»
Lo schermo del televisore cambia tonalità di nero. Un accordo di pianoforte annuncia il catalogo.
È uscita la nuova serie di Bosch: deve essere uno spasso, ma non è serata. Irene mi ha parlato bene della prima puntata di Rembrandt, ma quei mondi in costume piacciono solo a lei. Di Van Gogh ho già visitato tutto. La Scuola di Atene: troppo sofisticato. Il Giudizio Universale: troppo rumoroso. Le Muse Inquietanti: troppo angoscianti.
I confini dello schermo sono già sfumati. Fatico a mantenere lo sguardo fisso in avanti. L’effetto sta per cominciare. Muovo il cursore sulla scelta random prima che sia tardi. La spirale sovrapposta al logo vortica in senso antiorario. Non riesco più a tenere gli occhi aperti. Maledetta connessione. Finisce che mi sincronizzo con il segnale di caricamento e mi risveglio tra nausea e vomito.
La rotella gira all’infinito. Chiudo gli occhi sconfitto. Odio sprecare in questo modo le pastiglie.
Mi risveglio. La scritta “Samsung” rimbalza sullo schermo. Spengo il televisore. Barcollo fino al telefono. Controllo l’ora sul display. Quattro ore e due pastiglie buttate. Non mi resta che andare a letto.
Ancora intorpidito, mi aggrappo al corrimano e mi sollevo sul primo gradino. Fra una decina di scalini potrò tuffarmi sul materasso.
Tre, cinque, sette, nove.
Undici. Tredici.
Quindici?
Uso lo smartphone come torcia. Davanti a me, un’intera sequenza di gradini. Che vanno in basso. Ma che diavolo. Li scendo di corsa. Il telefono mi sfugge e vola verso il pavimento di sotto. Tento di afferrarlo, perdo l’equilibrio. Cado sul parquet di ginocchio.
«Porca troia, che male!» grido. Strizzo gli occhi e mi mordo la lingua mentre cerco di capire con chi prendermela. Il dolore non se ne vuole andare. Mi sono spaccato qualcosa.
Devo chiamare un’ambulanza. Cerco a tastoni il telefono nel buio. Niente. Mi trascino con la forza delle braccia. Ancora nulla. Un’altra spinta. Il parquet svanisce. Rotolo giù per altre scale.
Di nuovo sul pavimento. Il cuore batte a mille. Ho un lampo di lucidità e trovo la forza di sorridere: che tu sia maledetto, Escher.



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antico
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Re: Dalì

Messaggio#2 » martedì 20 dicembre 2022, 0:59

Ciao Andrea! Se non sbaglio: seconda edizione per te! Caratteri e tempo ok, buona MASA EDITION!

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Proelium
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Re: Dalì

Messaggio#3 » martedì 20 dicembre 2022, 23:44

Ciao Andrea,
piacere di leggerti. Un mondo secondario fatto di pasticche e tecnologia, mi pare di capire, con una caduta a precipizio nel finale che dovrebbe aumentare la tensione... ma che di fatto mi suona abbastanza neutra perché con il protagonista ho empatizzato davvero poco, nonostante la ricerca di immersività attraverso la prima persona presente. A livello tecnico, mi sembra che tu ti stia adoperando per applicare correttamente i principi di stile. Il mio consiglio è di unirli sempre a una caratterizzazione marcata dei personaggi e al tuo "tocco" personale nei toni, nei temi, nei perché questi personaggi scelgono di fare quello che fanno, per scongiurare il rischio di una scrittura asettica e creature artefatte, poco credibili. Il tema è centrato, ma per tutti questi motivi non mi ha entusiasmato molto.

Buona edition,
Francesco

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AndreaCrevola
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Re: Dalì

Messaggio#4 » mercoledì 21 dicembre 2022, 10:27

Ciao Francesco,

grazie del commento e del consiglio!
Dopo una prima partecipazione decisamente campata per aria, questa volta ho cercato di lavorare soprattutto sulla forma / stile e sulla struttura del racconto, sempre nei limiti dati dalla formula del contest. Ora so su cosa lavorare per la prossima edizione :-)

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GiulianoCannoletta
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Re: Dalì

Messaggio#5 » mercoledì 21 dicembre 2022, 18:01

Ciao Andrea, piacere di averti letto.
L'idea di fondo mi è piaciuta tantissimo, ottima declinazione del tema con queste esperienze di immersione artistica selezionabili da un catalogo tipo piattaforma di streaming. E anche il finale arriva con un colpo di scena ben seminato, di quelli che ti fanno pensare alla risposta poco prima di leggerla, quindi ben fatto.
Passo ora agli aspetti che mi hanno convinto di meno. L'empatia con il protagonista poteva essere costruita meglio. Assistiamo a un litigio con la moglie che sa un po' di trito, senza saperne i motivi, e un generico "fottetevi tutti". In sostanza possiamo immaginare che abbia avuto una giornataccia, ma ci mostri solo le sue reazioni passivo aggressive, rendendolo poco simpatico. A riguardo credo avrebbero funzionato meglio una-due righe di pensieri indiretti su quello che gli era capitato quel giorno per giustificare la sua voglia di staccare la spina per un po'.
Lo stile mi pare più che buono, forse in alcuni passaggi potevi concederti frasi più lunghe invece che tante frasi brevi.
A rileggerci presto!
Giuliano
“Uno scrittore argentino che ama molto la boxe mi diceva che in quella lotta che si instaura fra un testo appassionante e il suo lettore, il romanzo vince sempre ai punti, mentre il racconto deve vincere per knock out.”
Julio Cortázar

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AndreaCrevola
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Re: Dalì

Messaggio#6 » giovedì 22 dicembre 2022, 9:02

Ciao Giuliano,

grazie a te per aver dedicato del tempo al mio raccontino.
Ti ringrazio molto per il consiglio puntuale relativo ai pensieri indiretti.

Andrea

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Michael Dag
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Re: Dalì

Messaggio#7 » lunedì 26 dicembre 2022, 16:11

Un misto di droga e tecnologia che ti permette di immergerti realmente nelle opere d'arte.
Molto interessante, davvero.
La pecca del racconto è il protagonista un po' lontano dalla pagina. Sappiamo che ha avuto una giornata storta, ma non sappiamo perché, non sappiamo chi è ne cosa gli è successo. Però mi rendo conto che lo spazio stavolta era davvero poco.
Per il resto è un'idea molto originale, e credo dovresti sfruttarla per qualcosa di più elaborato.
Hai uno stile che mi piace. Un buon mostrato, liscio e scorrevole e i piccoli errori che hai fatto (hai teletrasportato il pg dalla cucina al bagno poi di nuovo in cucina il sole tre righe) sono sicuramente dati dalla fretta e dal poco spazio.

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gcdaddabbo
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Re: Dalì

Messaggio#8 » martedì 27 dicembre 2022, 18:55

Complimenti, Andrea! Il racconto si sviluppa in maniera avvincente lasciando il lettore nel dubbio su dove andrà a parare fino alla fine. Il tema è pienamente centrato. Il protagonista in prima persona è in un momento di crisi che sembra voler superare con droghe visive di ultima generazione. L’ambientazione crea un mondo fantastico che si sviluppa in modo avvolgente. La stesura è curata. Il finale con l’imprecazione strappa un sorriso che non è cosa da poco. A ben rileggerti a presto!. Buona Masa edition e buon 2023!

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kruaxi
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Re: Dalì

Messaggio#9 » martedì 27 dicembre 2022, 21:17

Dalì

Ciao Andrea.
Ho grossi problemi con questo racconto. Da un lato mi ha intrigato moltissimo, il finale è davvero divertente, dall'altro mi ha lasciato un po' perplesso. La parte iniziale poteva forse essere scritta meglio, lo sfogo del protagonista è reso in modo poco coinvolgente, mentre le disavventure lisergiche “programmate”, pur non essendo originalissime, sono assai intriganti. Potrei contestare i gusti un po' troppo eclettici del protagonista nel campo dell'arte ma, pensandoci, il tipo di uso che ne fa probabilmente giustifica l'eterogeneità delle esperienze citate. A suo modo, tema rispettato.


Stefano aka Kruaxi

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Laura Brunelli
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Re: Dalì

Messaggio#10 » mercoledì 28 dicembre 2022, 10:43

Aggancio la telefonata e sbatto la porta. Il mancorrente della scala per il soppalco trema come per un terremoto. Lo afferro a due mani per annullare le sue e le mie vibrazioni. «Vaffanculo! Come ho potuto sposare quella stronza!»
Getto il cellulare sul divano, al buio. Non mi importa se si spacca. Che vada al diavolo, insieme a quella strega.
Illumino la cucina con il frigorifero. Due Moretti da 33, un vasetto di maionese e una confezione di lasagne precotte. [Il frigo vuoto potrebbe essere un bel dettaglio carico di significati, ma così da solo, mi sembra un po’ fuori contesto. Sembra quello di un single, ma dici che è sposato. Ok, potrebbe essere divorziato, ma non mi dai elementi a supporto di questa teoria, quindi rimango con il dubbio. Forse, una battuta più cara sul perché la moglie è una stronza avrebbe consentito di farmi un quadro più completo. O anche quando apre il frigorifero, una battuta sul fatto che fosse lei a riempirlo] Imposto tre minuti nel microonde. Bevo d’un fiato mezza birra. Il sapore amarognolo e gelido mi fa lacrimare.
Fottetevi. Tutti quanti.
Questa sera voglio dimenticare chi sono. [Invece, a noi, piacerebbe conoscere qualcosa di più su di lui.]
Il blister di Dalì è ancora sul lavandino del bagno. Ingoio due compresse, per sicurezza.
Il campanello del fornetto mi richiama in cucina.
Appoggio la mia monoporzione sul tavolino. Recupero il telefono. Lo innesto nel dock di collegamento. [Qui unirei le frasi per rendere meno sincopata la lettura: “Appoggio la mia monoporzione sul tavolino, recupero il telefono e lo innesto nel dock di collegamento.”]
«Joi, l’app di Dalì.»
Lo schermo del televisore cambia tonalità di nero. Un accordo di pianoforte annuncia il catalogo.
È uscita la nuova serie di Bosch: deve essere uno spasso, ma non è serata. Irene [Chi è Irene? La moglie stronza? Un’amica? La nuova compagna? Una collega? Se è un’amica/collega, ok, ma è una comparsata piuttosto inutile in questo punto del racconto, forse un nome maschile avrebbe evitato l’equivoco. Ti serviva una comparsa per delineare il SW e ci sta, ma con il nome di una donna, mi si aprono mille interrogativi anche sul dettaglio del frigorifero vuoto.] mi ha parlato bene della prima puntata di Rembrandt, ma quei mondi in costume piacciono solo a lei. Di Van Gogh ho già visitato tutto. La Scuola di Atene: troppo sofisticato. Il Giudizio Universale: troppo rumoroso. Le Muse Inquietanti: troppo angoscianti. [Inquietanti/angoscianti brutta allitterazione]
I confini dello schermo sono già sfumati. Fatico a mantenere lo sguardo fisso in avanti. L’effetto sta per cominciare. Muovo il cursore sulla scelta random prima che sia tardi. La spirale sovrapposta al logo vortica in senso antiorario. Non riesco più a tenere gli occhi aperti. Maledetta connessione. Finisce che mi sincronizzo con il segnale di caricamento e mi risveglio tra nausea e vomito. [Questa parte non è molto chiara. Dato che non sappiamo come avviene l’ingrasso nel mondo virtuale e non dai elementi per capire che questo non è il modo corretto, non l’ho capito subito. Il tutto diventa chiaro con la frase “odio sprecare in questo modo le pastiglie”, e ho dovuto rileggere il pezzo un paio di volte. Vero che è già evidente che qualcosa stia andando storto, ma potrebbe anche significare solo che cha avrà un brutto “trip”, passami il termine. Che, peraltro, è proprio quello che accade.]
La rotella gira all’infinito. Chiudo gli occhi sconfitto. Odio sprecare in questo modo le pastiglie.
Mi risveglio. La scritta “Samsung” rimbalza sullo schermo. Spengo il televisore. Barcollo fino al telefono. Controllo l’ora sul display. Quattro ore e due pastiglie buttate. Non mi resta che andare a letto.
Ancora intorpidito, mi aggrappo al corrimano e mi sollevo sul primo gradino. Fra una decina di scalini potrò tuffarmi sul materasso.
Tre, cinque, sette, nove.
Undici. Tredici.
Quindici?
Uso lo smartphone come torcia. Davanti a me, un’intera sequenza di gradini. Che vanno in basso. Ma che diavolo. Li scendo di corsa. Il telefono mi sfugge e vola verso il pavimento di sotto. Tento di afferrarlo, perdo l’equilibrio. Cado sul parquet di ginocchio.
«Porca troia, che male!» grido. Strizzo gli occhi e mi mordo la lingua mentre cerco di capire con chi prendermela. Il dolore non se ne vuole andare. Mi sono spaccato qualcosa.
Devo chiamare un’ambulanza. Cerco a tastoni il telefono nel buio. Niente. Mi trascino con la forza delle braccia. Ancora nulla. Un’altra spinta. Il parquet svanisce. Rotolo giù per altre scale.
Di nuovo sul pavimento. Il cuore batte a mille. Ho un lampo di lucidità e trovo la forza di sorridere: che tu sia maledetto, Escher.


Ciao Andrea,
Piacere di leggerti.
Tema centrato.
Punti forti: idea interessante, non tanto il trip, quanto la sua declinazione in campo artistico. Buna anche la scrittura immersiva, anche se ci sono margini di miglioramento, soprattutto per il ritmo, troppe frasi di tre quattro parole che rendono la lettura un po’ sincopata.
Punti deboli: Il personaggio. I dettagli sono buoni e danno un po’ l’idea del personaggio, la litigata con la moglie e il frigo vuoto mi hanno fatto subito pensare a un divorziato, ma sono troppo pochi per farmi empatizzare con lui. L’ambientazione che non è ben delineata. Ok i pochi caratteri, però il fatto che illumini la cucina con il frigorifero, dettaglio, peraltro, carino, fa supporre che la casa sia al buio, ma lui si è mosso e ha agito come se ci fosse la luce.

Un racconto carino che è riuscito a strapparmi un sorriso. Mi è piaciuta l’idea, originale del mondo secondario a tema artistico e la scelta, nel finale di proiettare il protagonista nel mondo di Escher.
Alla prossima e buona edition

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Shanghai Kid
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Re: Dalì

Messaggio#11 » mercoledì 28 dicembre 2022, 18:44

Ciao Andrea,
piacere di averti letto!
Mi accodo a quanto ti è già stato detto. Io ho trovato la tua idea geniale, oltre che molto, molto divertente e mi dispiace che il numero di caratteri di questa edizione fosse così risicato perchè sono certa che con più spazio saresti riuscito a rendere la tua idea ancora migliore.
Con il finale ho riso di gusto e funziona.
Concordo però con le critiche che ti sono state mosse circa il protagonista e la sua vicenda personale.
Comunque una buona prova.
In bocca al lupo per l’edition.
A rileggerti,
Elisa

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Stefano.Moretto
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Re: Dalì

Messaggio#12 » giovedì 29 dicembre 2022, 22:49

Ciao Andrea,
devo dire che me l'hai fatta: all'inizio ho creduto che il protagonista avesse sprecato le sue quattro ore e due pasticche, lasciando questa tecnologia "magica" all'immaginazione del lettore, e sono rimasto anche molto deluso. Ho pensato "ma come, mi introduci questo elemento e poi non me lo fai vedere davvero, stai a vedere che il racconto sarà piattissimo". E invece ci hai piazzato la sorpresa del mondo fatto di illusioni ottiche. Un'idea molto carina, la cui unica pecca è che richiede una certa conoscenza di elementi di cultura non proprio generale (ammetto che un paio di nomi li ho cercati).
Anche la prosa è decisamente buona, solo in un punto, secondo me, avresti potuto fare meglio:
Getto il cellulare sul divano, al buio. Non mi importa se si spacca. Che vada al diavolo, insieme a quella strega.
Illumino la cucina con il frigorifero.

Questa frase mi ha bloccato un attimo per capire cosa stava succedendo: prima era su una scala, ora è in cucina e c'è un frigo. Poi ho collegato che è sceso dalle scale, è arrivato in cucina e ha aperto il frigo, ma il cambio è stato troppo brusco; inoltre inverti gli elementi importanti: apre il frigo –> la cucina si illumina, altra piccola cosa che, insieme a quanto già detto, ha contribuito a fare confusione nella mia testa.
Per me comunque è un'ottima prova.

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