Mary per sempre

Il tema verrà svelato alle 21.00 di lunedì 19 dicembre e si avranno quattro ore di tempo per scrivere un racconto di massimo 3000 caratteri
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Pietro D'Addabbo
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Mary per sempre

Messaggio#1 » martedì 20 dicembre 2022, 0:59

Tion strofinò le dita come prescritto, ne uscì un suono ottuso e appena percettibile. Al centro della stanza la ramazza continuò a sballonzolare, spazzando un pavimento già lucido. Il ragazzo sbuffò, si tirò su le maniche pendenti scoprendo due braccette ossute, inumidì pollice e medio e riprovò. Questa volta lo schioccò fu imperioso e anche l’ultimo attrezzo ancora all’opera si decise a tornare al suo posto.
La cannonata delle sei scosse pareti e mobilio come al solito, ma un rapido controllo rassicurò Tion, nulla si era spostato in maniera percettibile, il maestro non avrebbe avuto nulla da eccepire.
Dal portaombrelli accanto all’uscita provenne il latrato insistente di un cane. Il ragazzo sgambettò ad afferrare l’ombrello per il collo e si portò il muso da bassotto, in legno di frassino, davanti al viso.
“Scusa l’attesa, Ombrellotto. Appena a casa ti regalo una salsiccia extra.”
La testa di legno tirò fuori la lingua e Tion riuscì a tirar via la faccia prima che gli lappasse il naso. Si asciugò con l’incavo del gomito, anche per nascondere il sorriso. Quando finì aveva una faccia seria, ma ben poco credibile.
“Andiamo, prima che faccia buio.”
Il pensiero dei lampionai in agguato dopo il tramonto lo fece rabbrividire, ma fu solo un istante, c’era tempo in abbondanza per tornare a casa.
Il giovane apprendista uscì in strada tirandosi dietro l’anta. Con la dovuta gentilezza ricordò alla serratura di chiudersi, assicurando che dentro non c’era più nessuno. Quella stiracchiò il foro in una espressione un po’ meno sorpresa prima di far scorrere il chiavistello in posizione.
Soddisfatto, Tion aprì l’ombrello e non attese molto perché il vento lo sollevasse, perfettamente puntuale; quello dell’Est tradiva di rado le attese. Il ragazzo arrivò in pochi istanti al di sopra dei tetti e si lasciò scivolare sulla brezza, godendo degli odori dispersi dai comignoli in piena attività. Pregustava la cena quando una sferzata improvvisa lo colse impreparato e lo spinse nel verso opposto.
Si ricompose a fatica e aguzzò lo sguardo, a destra e a sinistra altri ombrellatori faticavano a mantenere il volo eretto e andavano uccellando a destra e a manca. Si preparò alla nuova sferzata, tentò di resistere, ma l’Ombrellotto finì rovesciato come la maglia di un discolo impaziente di fare il bagno.
L’Occidentale lo trascinò lontano, ma non diritto. Pareva quasi che avesse una meta e ce l’avesse proprio con lui, ma Tion scacciò il pensiero, non era nessuno e soprattutto non aveva niente in sospeso coi Soffianti. Se avesse mollato il bassotto, sarebbe caduto a terra e sarebbe stato libero, ma era affezionato al legno, ce l’aveva da anni.
Solo quando vide il murales verso cui era diretto, abbandonò ogni remora e, con le lacrime agli occhi, mollò la presa al di sopra di un tiglio, per ammortizzare la caduta. Ombrellotto sparì in quella notte nera e disegnata. Tion si avvicinò, passò un dito sul murales e lo ritrasse sporco di carbone.
Era ora di dare l’allarme. Mary doveva sapere.


"Ho solo due cose da lasciarti in eredità, figlio mio, e si tratta di radici ed ali." (William Hodding Carter)

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Re: Mary per sempre

Messaggio#2 » martedì 20 dicembre 2022, 1:03

Ciao Pietro! Parametri ok, buona MASA EDITION!

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Proelium
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Re: Mary per sempre

Messaggio#3 » martedì 20 dicembre 2022, 22:54

Ciao Pietro,
piacere di leggerti. Faccio un po' fatica a capire il senso di questa storia. Abbiamo un worldbuilding/sistema magico con ombrelli animati e volanti alla Mary Poppins. Basta questo a parlare di mondo secondario? Non so. Abbiamo una guerra civile o mondiale in corso (ci sono cannonate), ma non si capisce perché, e se questo influenzi i venti. E abbiamo, appunto, i Venti. Che siano loro, il piano secondario? Lo strato superiore di realtà che permette di volare? Che dà vita agli ombrelli? La situazione narrata desta una certa curiosità, ma i punti oscuri rimangono troppi e l'aderenza al tema non la sento troppo centrata... In effetti, il tema di questa edition non era per nulla semplice, nell'ottica di soli 3000 caratteri.

Buona edition,
Francesco

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Pietro D'Addabbo
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Re: Mary per sempre

Messaggio#4 » mercoledì 21 dicembre 2022, 5:30

Proelium ha scritto: Abbiamo un worldbuilding/sistema magico con ombrelli animati e volanti alla Mary Poppins... Abbiamo una guerra civile o mondiale in corso ... La situazione narrata desta una certa curiosità, ma i punti oscuri rimangono troppi e l'aderenza al tema non la sento troppo centrata...


Ciao Francesco,
Provo a chiarire i punti oscuri anche se 'troppo tardi', perché fuori dal testo. La cannonata fa anch'essa riferimento a una scena del film di Mary Poppins, c'era il marinaio che dal tetto di casa sua sparava cannonate a salve per segnalare le ore 18 e la fine della giornata lavorativa. Non una guerra quindi, ma una alternativa alle campane.Una situazione tesa però c'è comunque, accade dopo il tramonto, ci sono i lampionai (uno dei quali era il coprotagonista positivo in Mary Poppins 2) in agguato. Dunque un mondo alla Poppins dove però la situazione è degenerata.
Fin qui il mondo primario.
Il mondo secondario a questo sono i disegni in cui Mary portava i ragazzi saltandoci dentro. Solo che in questa variante narrata non c'è nulla di piacevole nel murales fatto con la fuliggine invece che con i gessetti. Qualcuno (ndr: gli spazzacamino) si è alleato con il vento dell'Ovest e ha disegnato questo mondo secondario oscuro per farci cadere dentro quelli che sanno volare con gli Ombrelli. Una trappola. Forse la guerra è davvero imminente.

Spero che questo chiarimento possa farti apprezzare una seconda lettura. Grazie del tuo commento.
Alla prossima.
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GiulianoCannoletta
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Re: Mary per sempre

Messaggio#5 » giovedì 22 dicembre 2022, 17:12

Ciao Pietro, piacere di averti letto.
Allora, direi che c'è veramente tanta carne al fuoco, forse troppa. Metti in campo tanti elementi che destano curiosità e il finale più che chiudere il cerchio lo apre ulteriormente. Ho riletto il testo dopo aver visto la tua spiegazione e mi è rimasta la sensazione che funzionerebbe molto bene come incipit di un lavoro più lungo. Da quel punto di vista c'è tutto, particolari e invenzioni che tengono alta l'attenzione e un senso di urgenza che anticipa qualcosa di nefasto.
Dal punto di vista dello stile, niente da segnalare, il testo scorre bene senza intoppi.
A rileggerci presto!
Giuliano
“Uno scrittore argentino che ama molto la boxe mi diceva che in quella lotta che si instaura fra un testo appassionante e il suo lettore, il romanzo vince sempre ai punti, mentre il racconto deve vincere per knock out.”
Julio Cortázar

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Laura Brunelli
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Re: Mary per sempre

Messaggio#6 » lunedì 26 dicembre 2022, 10:07

Tion strofinò le dita come prescritto [Io avrei mostrato come le strofina, togliendo il riferimento al fatto che lo fa nel modo prescritto. La frase successiva, già suggerisce che, anche se ha fatto il gesto in modo corretto, non gli è venuto bene, ed è questo il vero motivo per cui la magia non gli riesce.], ne uscì un suono ottuso e appena percettibile. Al centro della stanza la ramazza continuò a sballonzolare, spazzando un pavimento già lucido. Il ragazzo sbuffò, si tirò su le maniche pendenti scoprendo due braccette ossute, inumidì pollice e medio e riprovò. Questa volta lo schioccò fu imperioso e anche l’ultimo attrezzo ancora all’opera si decise a tornare al suo posto.
La cannonata delle sei scosse pareti e mobilio come al solito, ma un rapido controllo rassicurò Tion, nulla si era spostato in maniera percettibile, il maestro non avrebbe avuto nulla da eccepire.
Dal portaombrelli accanto all’uscita provenne il latrato insistente di un cane. Il ragazzo sgambettò ad afferrare l’ombrello per il collo e si portò il muso da bassotto, in legno di frassino, davanti al viso.
“Scusa l’attesa, Ombrellotto. Appena a casa ti regalo una salsiccia extra.”
La testa di legno tirò fuori la lingua e Tion riuscì a tirar via [sostituirei con “allontanare” sia per evitare la ripetizione tirò/tirar, sia per una questione di sonorità della frase, piena di t che producono un’allitterazione fastidiosa] la faccia prima che gli lappasse il naso. Si asciugò con l’incavo del gomito, anche per nascondere il sorriso. [Qui c’è una contradizione apparente, immagino non vista in sede di revisione. Tion è riuscito ad evitare che il cane lo leccasse, quindi non dovrebbe asciugarsi.] Quando finì aveva una faccia seria, ma ben poco credibile.
“Andiamo, prima che faccia buio.”
Il pensiero dei lampionai in agguato dopo il tramonto lo fece rabbrividire, ma fu solo un istante, c’era tempo in abbondanza per tornare a casa.
Il giovane apprendista uscì in strada tirandosi dietro l’anta. Con la dovuta gentilezza ricordò alla serratura di chiudersi, assicurando che dentro non c’era più nessuno. Quella stiracchiò il foro in una espressione un po’ meno sorpresa [“Un po’ meno” rispetto a cosa? Io le toglierei per risparmiare caratteri e per non creare confusione nel lettore.] prima di far scorrere il chiavistello in posizione.
Soddisfatto, Tion aprì l’ombrello e non attese molto perché il vento lo sollevasse, perfettamente puntuale; quello dell’Est tradiva di rado le attese [capisco che questa frase ti sia servita per introdurre l’elemento dei venti, ma è un po’ ridondante. Io riformulerei per non ripetere il concetto di puntualità]. Il ragazzo arrivò in pochi istanti al di sopra dei tetti e si lasciò scivolare sulla brezza, godendo degli odori dispersi dai comignoli in piena attività. Pregustava la cena quando una sferzata improvvisa lo colse impreparato e lo spinse nel verso opposto.
Si ricompose a fatica e aguzzò lo sguardo, a destra e a sinistra altri ombrellatori faticavano a mantenere il volo eretto e andavano uccellando a destra e a manca. Si preparò alla nuova sferzata, tentò di resistere, ma l’Ombrellotto finì rovesciato come la maglia di un discolo impaziente di fare il bagno.
L’Occidentale lo trascinò lontano, ma non diritto. Pareva quasi che avesse una meta e ce l’avesse proprio con lui, ma Tion scacciò il pensiero, non era nessuno e soprattutto non aveva niente in sospeso coi Soffianti. Se avesse mollato il bassotto, sarebbe caduto a terra e sarebbe stato libero, ma era affezionato al legno, ce l’aveva da anni.
Solo quando vide il murales verso cui era diretto, abbandonò ogni remora e, con le lacrime agli occhi, mollò la presa al di sopra di un tiglio, per ammortizzare la caduta. Ombrellotto sparì in quella notte nera e disegnata. Tion si avvicinò, passò un dito sul murales e lo ritrasse sporco di carbone.
Era ora di dare l’allarme. Mary doveva sapere.
Commento:
Tion strofinò le dita come prescritto [Io avrei mostrato come le strofina, togliendo il riferimento al fatto che lo fa nel modo prescritto. La frase successiva, già suggerisce che, anche se ha fatto il gesto in modo corretto, non gli è venuto bene, ed è questo il vero motivo per cui la magia non gli riesce.], ne uscì un suono ottuso e appena percettibile. Al centro della stanza la ramazza continuò a sballonzolare, spazzando un pavimento già lucido. Il ragazzo sbuffò, si tirò su le maniche pendenti scoprendo due braccette ossute, inumidì pollice e medio e riprovò. Questa volta lo schioccò fu imperioso e anche l’ultimo attrezzo ancora all’opera si decise a tornare al suo posto.
La cannonata delle sei scosse pareti e mobilio come al solito, ma un rapido controllo rassicurò Tion, nulla si era spostato in maniera percettibile, il maestro non avrebbe avuto nulla da eccepire.
Dal portaombrelli accanto all’uscita provenne il latrato insistente di un cane. Il ragazzo sgambettò ad afferrare l’ombrello per il collo e si portò il muso da bassotto, in legno di frassino, davanti al viso.
“Scusa l’attesa, Ombrellotto. Appena a casa ti regalo una salsiccia extra.”
La testa di legno tirò fuori la lingua e Tion riuscì a tirar via [sostituirei con “allontanare” sia per evitare la ripetizione tirò/tirar, sia per una questione di sonorità della frase, piena di t che producono un’allitterazione fastidiosa] la faccia prima che gli lappasse il naso. Si asciugò con l’incavo del gomito, anche per nascondere il sorriso. [Qui c’è una contradizione apparente, immagino non vista in sede di revisione. Tion è riuscito ad evitare che il cane lo leccasse, quindi non dovrebbe asciugarsi.] Quando finì aveva una faccia seria, ma ben poco credibile.
“Andiamo, prima che faccia buio.”
Il pensiero dei lampionai in agguato dopo il tramonto lo fece rabbrividire, ma fu solo un istante, c’era tempo in abbondanza per tornare a casa.
Il giovane apprendista uscì in strada tirandosi dietro l’anta. Con la dovuta gentilezza ricordò alla serratura di chiudersi, assicurando che dentro non c’era più nessuno. Quella stiracchiò il foro in una espressione un po’ meno sorpresa [“Un po’ meno” rispetto a cosa? Io le toglierei per risparmiare caratteri e per non creare confusione nel lettore.] prima di far scorrere il chiavistello in posizione.
Soddisfatto, Tion aprì l’ombrello e non attese molto perché il vento lo sollevasse, perfettamente puntuale; quello dell’Est tradiva di rado le attese [capisco che questa frase ti sia servita per introdurre l’elemento dei venti, ma è un po’ ridondante. Io riformulerei per non ripetere il concetto di puntualità]. Il ragazzo arrivò in pochi istanti al di sopra dei tetti e si lasciò scivolare sulla brezza, godendo degli odori dispersi dai comignoli in piena attività. Pregustava la cena quando una sferzata improvvisa lo colse impreparato e lo spinse nel verso opposto.
Si ricompose a fatica e aguzzò lo sguardo, a destra e a sinistra altri ombrellatori faticavano a mantenere il volo eretto e andavano uccellando a destra e a manca. Si preparò alla nuova sferzata, tentò di resistere, ma l’Ombrellotto finì rovesciato come la maglia di un discolo impaziente di fare il bagno.
L’Occidentale lo trascinò lontano, ma non diritto. Pareva quasi che avesse una meta e ce l’avesse proprio con lui, ma Tion scacciò il pensiero, non era nessuno e soprattutto non aveva niente in sospeso coi Soffianti. Se avesse mollato il bassotto, sarebbe caduto a terra e sarebbe stato libero, ma era affezionato al legno, ce l’aveva da anni.
Solo quando vide il murales verso cui era diretto, abbandonò ogni remora e, con le lacrime agli occhi, mollò la presa al di sopra di un tiglio, per ammortizzare la caduta. Ombrellotto sparì in quella notte nera e disegnata. Tion si avvicinò, passò un dito sul murales e lo ritrasse sporco di carbone.
Era ora di dare l’allarme. Mary doveva sapere.


Ciao Pietro,
Piacere di leggerti.
Tema centrato.
Punti Forti: Anche se scarna e insufficiente a trasmettere tutte le informazioni necessarie al lettore per comprendere il mondo in cui Tion si muove (insufficienza, a mio avviso, dovuta al limite dei caratteri), trovo che il punto di forza in questo racconto sia il modo in cui presenti l’ambientazione e le sue regole. A parte qualche ridondanza e una piccola incongruenza che ti ho segnalato nel testo, le informazioni trovano una loro collocazione che non risulta forzata.
Punti deboli: I punti deboli, a mio parere sono due. Il primo riguarda il difetto di informazioni. Se, all’inizio, la carenza di informazioni incuriosisce il lettore spingendolo a continuare la lettura, dalla metà in poi del racconto e, soprattutto nel finale, diventa eccessiva e rende incomprensibile il senso del racconto, che sembra incompleto. E questo è il secondo punto debole del testo. In realtà un testo del genere potrebbe funzionare bene come prologo di un romanzo, piuttosto che come racconto.
Nel complesso il brano risulta piacevole da leggere e mi incuriosisce, però mi sembra incompleto, come racconto. A mio avviso hai inserito troppe informazioni di dettaglio sul mondo fisico nella prima parte, che ti hanno poi costretto a velocizzare e a inserire troppe informazioni parziali nella seconda parte. impedendo al lettore di comprendere cosa, effettivamente, stia succedendo. Peraltro, non si capisce nemmeno il senso del titolo, che pare buttato lì a caso.
Alla prossima e buona edition

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Michael Dag
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Re: Mary per sempre

Messaggio#7 » lunedì 26 dicembre 2022, 10:50

Purtroppo so molto, molto poco di Mary Poppins per poter apprezzare questo racconto. La storia di per se non è male: si empatizza bene col protagonista, l'ambientazione mi è piaciuta e avevo capito che la cannonata era un specie di orologio cittadino.
Anche lo stile, narrato, è giustissimo per questo tipo di racconto.
Però manca la storia in se.
Chi sono i soffianti? E i lampionari? Cosa deve sapere mary?
Una buona fan fiction, credo, ma che purtroppo non mi ha coinvolto

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Shanghai Kid
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Re: Mary per sempre

Messaggio#8 » martedì 27 dicembre 2022, 13:11

Ciao Pietro,
piacere di averti letto!
Io ho trovato la tua idea (e anche l’occhiolino al film di Marco Risi) veramente godibile e bella e alla fine ho pensato che mi sarebbe piaciuto leggere un racconto lungo (o addirittura un romanzo) su questa storia.
Sono tuttavia d’accordo con altri commentatori: temo che per la lunghezza prevista ci sia un po’ troppa carne al fuoco e che questo renda la lettura un po’ confusa. Peccato perchè l’idea è davvero originale e bella.
Resta una buona prova, anche se non bilanciatissima.
In bocca al lupo per l’edition.
A rileggerti,
Elisa

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Re: Mary per sempre

Messaggio#9 » martedì 27 dicembre 2022, 18:37

Ciao, Pietro! Mi è piaciuto leggere il tuo racconto. Sapeva di Semola, Mago Merlino e “la spada nella roccia” e poi di Mary Poppins, lampionai e spazzacamini. Il mondo è secondario per grado di importanza rispetto a quello reale? Bene! Accetto perché trovo la risposta supercalifragilisticaespiralidosa. L’ambientazione è veramente stuzzicante. Sicuro di non dovere i diritti alla Walt Disney Productions? La storia è carina e la descrizione simpatica. Non capisco però il nucleo di quello che succede. Dobbiamo essere preoccupati perché il vento è cambiato o perché il murales lascia il dito sporco di carbone? Avrei preferito qualcosa di già definito e completo. Buona Masa edition e buon 2023!

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kruaxi
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Re: Mary per sempre

Messaggio#10 » martedì 27 dicembre 2022, 21:26

Mary per sempre

Ciao Pietro.
Sarò onesto... se i rimandi all'apprendista stregone mi sono sembrati chiari, non ho potuto godere dei riferimenti alle avventure della nota bambinaia magica, non conoscendo affatto la storia. Quel che rimane, e non è poco, è una buona prosa e un'ambientazione interessante. Insomma... non ci ho capito molto ma immagino sia per colpa mia. Mi sfugge l'aderenza al tema. Titolo “clickbait”.

Stefano aka Kruaxi

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Re: Mary per sempre

Messaggio#11 » giovedì 29 dicembre 2022, 0:43

Ciao Pietro, non so come fai ma i mondi che crei sono sempre intriganti in qualche modo.
Ho trovato molto affascinante il modo in cui riesci a rendere normale il mondo fantastico in cui hai ambientato la storia, hai fatto muovere molto bene il tuo protagonista attraverso vari espedienti magici (gli strumenti animati alla mago Merlino, l'ombrello–cane, eccetera), anche se con qualche piccola pecca che mi ha costretto a rileggere un paio di volte per capire bene. Ti faccio un esempio:
Dal portaombrelli accanto all’uscita provenne il latrato insistente di un cane. Il ragazzo sgambettò ad afferrare l’ombrello per il collo e si portò il muso da bassotto, in legno di frassino, davanti al viso.

Okay, hai detto che qualcuno abbaia dentro il porta ombrelli e il ragazzo tira fuori un ombrello, ma da qui a dare per scontato che il manico sia una faccia di cane ce ne corre un po'. Ho dovuto fermarmi un attimo per mettere insieme le informazioni e capire il tutto. Un modo semplice con cui avresti potuto rendere tutto più intuitivo avrebbe potuto essere, per esempio, dare qualche descrizione dinamica dell'ombrello anticipando l'azione della leccata.
La testa canina di legno in cima al manico tirò fuori la lingua

ho aggiunto un paio di parole per rendere più chiaro il tutto; mettendo questo pezzo subito dopo all'estrazione dal porta ombrelli sarebbe stato immediatamente chiaro com'era fatto l'ombrello senza doversi fermare a fare 2+2 (lo so che fare 2+2 è facile, ma nella lettura non è sempre immediato mettere insieme le informazioni).
Questo vale per più di un punto del racconto, ma in particolare ho trovato critica la parte finale, in cui veramente non ho capito nulla di quello che stava succedendo e ho avuto bisogno di leggere il tuo commento chiarificatore. Stesso discorso per il tema: senza il tuo commento per me l'aderenza al tema sarebbe stata una mancanza assoluta.
Mi dispiace perché riesci a creare dei mondi di ambientazione (o in questo caso, reimpastarli) in modo veramente spettacolare.

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