Scegliere tra due mondi

[Pretorian]

Scegliere tra due mondi
Apro gli occhi. Ansimo, prendendo lunghe boccate.
Attorno a me, piastrelle bianche riflettono la luce dei neon. Nell’aria, odore di disinfettante. Sono sdraiata su una superfice liscia e fredda. Provo ad alzarmi, ma il corpo non risponde dal collo in giù.
Devono avermi iniettato dei nanoinibitori muscolari, di quelli usati nelle progioni.
Prendo un respiro profondo.
- Ehi! C’è nessuno? Ho bisogno di aiuto!
- Non serve urlare: le pareti sono molto spesse e qui ci siamo solo noi.
La voce proviene da sinistra. È femminile ed è accompagnata dal brusio di un motore e dal suono di ruote sul pavimento.
- Se cerca soldi, spreca il suo tempo: non ho familiari che potrebbero pagare per…
Mi afferra i capelli e mi obbliga a guardarla.
Il respiro mi si strozza in gola.
Il suo volto è deturpato da un’ustione che le ha scavato la carne fino a mostrare i filamenti dei muscoli. Sul lato sinistro della mandibola il danno scende così in profondità che solo uno strato di pelle mal cicatrizzata è disteso sull’osso. L’occhio sinistro è privo di palpebra, anche se la patina bianca sull’iride mi fa dubitare che possa ancora vedere.
- Guardami bene: ti sembra forse che sia qualcuno a cui interessano i soldi?
Mi sbatte la testa sulla superficie dove sono sdraiata e si allontana. Si muove su una sedia a rotelle e un lenzuolo nasconde il suo corpo dall’inguine in giù… anche se la forma fa intuire che non ci sia molto da nascondere.
Torna verso di me e mi appoggia sul petto una cornice olografica: proietta foto e video di una giovane donna con una bambina. Il ghigno perpetuo in cui la mia carceriera è condannata sembra la parodia dei loro sorrisi.
Un’immagine attira la mia attenzione: ritrae la bambina davanti a un monumento in marmo raffigurante un sistema solare, ogni pianeta raffigurato usando un tipo diverso di minerale.
Spalanco gli occhi.
- Shanxi…
- Ha mai visto qualcuno morire per una bomba al plasma? Se chiudo gli occhi posso ancora vedere la carne della mia Alya liquefarsi e le sue ossa prendere fuoco. Eppure, continuo a pensare che, tra noi due, lei sia stata quella fortunata.
Lacrime mi scivolano lungo le guance.
- Non avevo abbastanza navi per proteggere sia Shanxi che la colonia di Paragon. Potevo salvare un solo mondo e ho dovuto scegliere.
Il ghigno si contrae. La poca pelle rimasta lascia scoperti i denti artificiali, aumentando la somiglianza del volto con un teschio nudo.
- Hai scelto di lasciar morire milioni di persone sotto i bombardamenti planetari… per cosa? Cosa c’era di così importante a Paragon?
- I cantieri navali e le industrie pesanti… non avremmo potuto vincere la guerra se fossero state distrutte.
La donna alza il beccuccio di una fiamma ossidrica e me lo punta in un occhio.
- Hai fatto la tua scelta: ora ne pagherai le conseguenze.
La guardo negli occhi.
- Ho già cominciato a pagare nel momento in cui ho scelto.
- Allora non mi ero sbagliata: tra tutti noi, la mia Alya è stata la più fortunata.
La fiamma ossidrica di accende.


di Agostino Langellotti

[antico]

Ciao Agostino! Per te malus tempo, buona MASA EDITION!

[Polly Russell]

Agostino!! Ma che figata di declinazione! cioè il tuo e proprio il mondo secondario, la seconda scelta. Davvero un’ottima trovata. mi ha colpito.
La storia anche, in sé mi piace. poi te, con queste vendette trucolente sei nel tuo, anche se mi sa che non ti avevo mai visto usare solo personaggi femminili, che sono vittima e carnefice.
Qualche refuso dettato dal tempo e una svista. Se la prima impressione che ha sono dei nanoqualcosa inseriti nel suo corpo, vuol dire che li conosce, quindi ho bisogno di una sensazione peculiare. Perché non ha pensato a un’anestesia, o di essere paralizzata? L’accenno alle prigioni non è sufficiente. magari puoi dire “come quello che usavo nelle prigioni…”
Il finale lo avrei fatto più sospeso, magari falle sentire lo sfrigolio dell’accensione. Se lo accende devo anche sentire il suo dolore.
Per il resto, molto buono.

[Emiliano Maramonte]

Ciao Agostino!
Bentrovato! Secondo racconto che leggo del girone e secondo racconto di fantascienza! Bene bene, è musica per le mie orecchie!
Nel complesso l'ho gradito. Interpretazione letterale del tema della gara, ma non per questo meno efficace. Una punta di cliché nell'incipit (ormai di personaggi che si svegliano all'improvviso in camere di tortura ne è pieno il mondo letterario...) ma necessario per il prosieguo della storia. Interessante questo conflitto tra due donne, ognuna coi propri (enormi) interessi e raccapricciante al punto giusto la sorte capitata alla carnefice.
Ho fatto fatica a seguire bene le ultime battute. Vero è che per guadagnare qualche carattere in più si deve rinunciare a molti dialogue tag e beat, ma nel dialogo finale insorge nel lettore un po' di confusione su chi dica cosa e questo non è un bene per la chiarezza della vicenda. E anche su questo devo dire che non mi è balzato subito all'occhio tutto e subito: ho dovuto rileggere più di una volta sia l'intero racconto che alcuni passaggi per farmi un'idea precisa di ciò che volevi raccontare.
In ogni caso un racconto che non mi ha deluso.

Buona Edition!
Emiliano.

[Pretorian]

Grazie Polly ed Emiliano: commenti da scrittori veterani come voi fanno sempre piacere.

Allora, quando mi sono approcciato al tema per questo racconto, avevo tre punti fermi nella mia testa:

1) un racconto con protagonista e "antagonista" entrambi femminili. Non l'avevo mia fatto ed è una cosa che vorrei esplorare meglio in entrambi i sensi;

2) scrivere una "storia", cioè qualcosa che avesse un inizio, uno svolgimento e una fine nel senso narrativo del termine. Per questo ho scartato diverse altre idee che erano più focalizzate sui dialoghi per esprimere i POV;

3) mantenere vittima e carnefice su due posizioni ideali diverse, ma entrambi comprensibili. Una ha perso la figlia ed è deturpata, l'altra è devastata dal rimorso per le scelte compiute. Qui penso di non essere riuscito al 100%, perché non sono riuscito a rendere il fatto che la vittima, nonostante il rimorso, ritenga ancora di aver fatto la scelta giusta per il bene del suo paese. Shame on me.

Suo refusi, avete perfettamente ragione: purtroppo, sono arrivato a fine racconto fuori tempo massimo e mezzo addormentato, quindi non sono riuscito a dare alla storia la ripulitura che meritava.

Polly, l'idea è che la vittima riconosca l'effetto dei nanoinibitori perché non può muovere il corpo dal collo in giù, ma può ancora sentire tutto al tatto. Avrei dovuto mostrarlo meglio.

Grazie ancora

[Mario Mazzafoglie]

Ciao Agostino, un piacere leggerti.
Il tema è centrato, con una declinazione semplice ed efficace.
Per il resto, mi trovo abbastanza d'accordo con il commento che ti è già stato fatto da Emiliano: un incipit un po' clichè, e un finale che forse necessitava qualche beat in più per essere maggiormente chiaro. Ma nulla di particolarmente rilevante nell'economia generale del racconto, anche perchè abbiamo dovuto lottare tutti con il limite dei caratteri.
Per quanto riguarda altre cose, molto bene la gestione del conflitto con questo rapporto tra le due donne.
Per me una buona prova, alla prossima.

[alexandra.fischer]

Tema centrato. Storia di vendetta. Una madre acceca la statista responsabile della distruzione del pianeta Shanxi a favore del più progredito Paragon. La statista, gravemente ferita e ricoverata in un ospedale in apparenza abbandonato, incontra la madre deturpata dalle bombe al plasma al punto di assomigliare a uno scheletro vivente. Usa la fiamma ossidrica dopo averle mostrato olo immagini di un tempo felice nel quale viveva con la figlia Alya, morta durante un’esplosione. Racconto molto particolare, con qualcosa da sistemare, che ho scritto qui sotto.

Attenzione:
Devono avermi iniettato dei nanoinibitori muscolari, di quelli usati nelle prigioni
La fiamma ossidrica si accende.

[Andrea76]

Ho trovato la voce narrante un po’ neutra, il che non mi ha consentito di provare le emozioni che prova la protagonista. Di contro lo stile è apprezzabile e il racconto si lascia leggere, per quanto si avverte soprattutto nel finale la necessità di condensare le battute penalizzando la chiarezza di alcuni dialoghi. Ho apprezzato molto questo passaggio: Il suo volto è deturpato da un’ustione che le ha scavato la carne fino a mostrare i filamenti dei muscoli.

[Pretorian]

Ho trovato la voce narrante un po’ neutra, il che non mi ha consentito di provare le emozioni che prova la protagonista. Di contro lo stile è apprezzabile e il racconto si lascia leggere, per quanto si avverte soprattutto nel finale la necessità di condensare le battute penalizzando la chiarezza di alcuni dialoghi. Ho apprezzato molto questo passaggio: Il suo volto è deturpato da un’ustione che le ha scavato la carne fino a mostrare i filamenti dei muscoli.

Ciao, Andrea. Posso chiederti cosa intendi con "Voce narrante olun po' neutra"? Forse avrei dovuto esternare maggiormente i pensieri della protagonista?

[AndreaCrevola]

Ciao Agostino, piacere di averti letto.
Tema interpretato usando il termine “secondario” nella sua accezione di “secondo, non necessario, sacrificabile”. Non avrei fatto questa scelta, ma non la metto in discussione. I tratti con cui hai descritto il volto e il corpo della aguzzina sono decisamente vividi e concreti. Tramite la descrizione fisica, mi è arrivata anche la follia e la disperazione di questo personaggio. Paradossalmente, questo ha reso il protagonista/narratore meno interessante.

[Pietro D'Addabbo]

Ciao Agostino, piacere di leggerti.

Sono d'accordo con Andrea, nel dire che la voce narrante arriva piatta.
Credo dipenda dai limiti che ti sei autoimposto e hai imposto alla protagonista, che non è semplicemente legata ma immobilizzata da naniti. Veramente dura 'mostrare' invece che narrare i sentimenti che dovrebbero agitarsi nella protagonista. Tutta la sua reazione corporea agli eventi è quindi limitata a un respiro mozzato, uno spalancare d'occhi e qualche lacrima.
Altro particolare 'di troppo' mi sembra la presenza della sedia a rotelle. Arduo immaginare come una persona così limitata fisicamente possa aver avuto il modo di ridurre all'impotenza qualcuno in grado di decidere il destino di interi pianeti (e che in genere ha scorte armate e quant'altro).
Riuscitissima la descrizione della antagonista.
Un racconto che si lascia leggere con piacere, senza però riuscire a farmi empatizzare.

[Rick Faith]

Ciao Agostino, felice di rileggerti.
La bella fiamma ossidrica vecchia scuola, mi piace! Il brano funziona, il conflitto è diretto e la tua penna è sempre molto pulita.
Non ritenermi noioso, ma ti farò lo stesso appunto dell'altra volta (il brano dello scrittore deluso nella All star edition): mi piacerebbe sentire di più la parte emotiva della protagonista (ottimo che si capisca il pdv femminile subito al secondo rigo).
Evidentemente, penso, è un qualcosa che ti trovi a sacrificare per via del limite dei caratteri, ma si crea una distanza con il punto di vista che nella prima persona si sente particolarmente. Per esempio non c'è una reazione emotiva al rendersi conto di essere bloccata in un luogo che non conosce, oppure al guardare il volto horror dell'altra donna (che sia paura, disgusto, compassione o altro). Anche le sensazioni fisiche contribuiscono a far sembare la protagonista fin troppo "glaciale". Hai variato ottimamente le percezioni dei sensi come olfatto (il disinfettante), tatto (la superficie fredda), vista (la splendida descrizione del volto) e udito (la sedia a rotelle), ma per fare un altro esempio quando le sbatte la testa non sente dolore, nè ha una reazione o un pensiero.
A parte questo funziona tutto, il tema c'è, le motivazioni dei personaggi sono comprensibili e si nota un quadro più ampio dietro la scena descritta. Direi un buon lavoro.

Buona edition e buone feste!

[F.M.Rigget]

Ciao Agostino, piacere di conoscerti!
Ho letto il tuo racconto ben due volte: la prima mi aveva lasciato un attimo stordita, e la seconda mi ha aiutata ad assestarmi meglio. Di seguito ti offro le mie osservazioni, e se ti va mi farebbe piacere sapere cosa ne pensi!

Per quanto riguarda il tema lo trovo ampiamente centrato.
Hai delineato un mondo secondario a tutti gli effetti, e a mio avviso, questa, è una delle interpretazioni più interessanti che si poteva dare del tema!
Il rischio di creare da zero un mondo fantascientifico in un contest di questo tipo è il numero massimo di caratteri, che non ci permette di esprimerci come vorremmo. Ecco, questo limite, nel tuo racconto, l’ho avvertito solo durante la prima lettura. Alla seconda, l’impressione era del tutto svanita.
Non ti posso negare che inizialmente ho avuto un po’ di difficoltà ad orientarmi nel testo - in cui mi sono sentita buttata in mezzo con una certa brutalità -, ma riconosco che in una certa misura questo dipenda dalla mia stanchezza mentale (pensavo che il Natale mi avrebbe fatta rilassare, ma probabilmente salvare personalmente Shanxi avrebbe sortito, su di me, un effetto maggiormente calmante).

Per quanto riguarda lo stile, lo trovo piacevole e scorrevole. Qualche refuso a cui far attenzione, come ti è già stato fatto presente, ma comprensibile dato l’orario e la stanchezza della giornata!
Avrei magari usufruito maggiormente dei beat, e contestualizzato meglio i dialoghi, tuttavia – ribadisco – mi rendo conto che con un numero di caratteri come quello che ci è stato concesso, era meglio privilegiare la descrittività per evitare di lasciare il lettore con troppe domande senza risposta; qualcosa a cui tu hai adempiuto, a mio avviso, egregiamente.

Nel complesso un racconto piacevole che, nonostante il risvolto forse un po’ prevedibile, ho trovato molto intrigante!

Spero di avere presto l’occasione di leggere qualcos’altro di tuo!

Federica

[Il Saggio]

Ciao

un racconto dalla buona resa drammaturgica. Una prosa che fila via senza intoppi (al netto di qualche piccolo errore di ortografia) con un finale abbastanza telefonato però. Nel complesso una buona performance

Pollice su con qualche opacità sulla punta