Gruppo IL MALEDETTO: Lista racconti e classifiche

Il tema verrà svelato alle 21.00 di lunedì 19 dicembre e si avranno quattro ore di tempo per scrivere un racconto di massimo 3000 caratteri
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Gruppo IL MALEDETTO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#1 » martedì 20 dicembre 2022, 2:21

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BENVENUTI ALLA MASA EDITION, LA QUARTA DELLA DECIMA ERA DI MINUTI CONTATI, LA 169° ALL TIME!

Questo è il gruppo IL MALEDETTO della MASA EDITION con MASA come guest star.

Gli autori del gruppo IL MALEDETTO dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo LA REIETTA.

I racconti di questo gruppo verranno commentati e classificati dagli autori del gruppo L'ERUDITO.


Questo è un gruppo da SETTE racconti e saranno i primi TRE ad avere diritto alla pubblicazione immediata sul sito e a entrare tra i finalisti che verranno valutati da MASA. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, e dai miei collaboratori verranno a loro volta ammessi alla vetrina del sito, ma non alla finale. Ricordo che per decidere quanti finalisti ogni gruppo debba emettere cerco sempre di rimanere in un rapporto di uno ogni tre.

Per la composizione dei gruppi ho tenuto conto del seguente metodo: per primi ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK DECIMA ERA, a seguire ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK ALL TIME (il primo nel gruppo A, il secondo nel gruppo B, il terzo nel gruppo C, il quarto nel gruppo A e così via), coloro che non hanno ottenuto punti nei due Rank sono stati assegnati a seguire (primo a postare gruppo X, secondo a postare gruppo Y, terzo a postare gruppo BETA, quarto a postare gruppo X e così via). Ho forzato solo per non fare capitare nello stesso gruppo due racconti con Malus.

E ora vediamo i racconti ammessi nel gruppo IL MALEDETTO:

Scala di Kardashian, di Matteo Mantoani, ore 23.17,2957 caratteri
Scegliere tra due mondi, di Agostino Langellotti, ore 01.12, 2955 caratteri MALUS 3 PUNTI
Dietro di me il Fiume Grigio, di Debora Dolci, ore 00.57, 2975 caratteri
Nina, di Andrea Furlan, ore 00.44, 2983 caratteri
Il soldato Duecentocinquanta, di Christian Floris, ore 00.26, 2968 caratteri
Aiuti animati, di Dario Cinti, ore 00.53, 2912 caratteri
Il morto col garofano arancio, di Silvia Casabianca, ore 00.31, 2995 caratteri

Avrete tempo fino alle 23.59 di giovedì 29 DICEMBRE per commentare i racconti del gruppo LA REIETTA Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Per i ritardatari ci sarà un'ora di tempo in più per postare le classifiche e i commenti, quindi fino alle 00.59 del 30 DICEMBRE, ma si prenderanno un malus pari alla metà del numero di autori inseriti nel gruppo approssimato per difetto. Vi avverto che sarò fiscale e non concederò un solo secondo in più. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, posterò la mia e stilerò quella finale dei raggruppamenti.
NB: avete DIECI giorni per commentare e classificare i racconti del gruppo LA REIETTA e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare gli altri racconti in gara e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, DIECI giorni sono anche troppo pochi. E ancora: per quanto vi sarà possibile in base ai vostri impegni, date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro.

Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti assegnati al suo gruppo con il corretto numero minimo di caratteri.
– 13 punti malus per chi commenta tutti i racconti assegnati al suo gruppo, ma senza il numero minimo di caratteri.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto di quelli assegnati al suo gruppo.


Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo LA REIETTA.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

E infine: una volta postate e da me controllate, le classifiche non possono più essere modificate a meno di mia specifica richiesta in seguito a vostre dimenticanze. L'eventuale modifica non verrà contabilizzata nel conteggio finale e sarà passibile di malus pari a SETTE punti.

BUONA MASA EDITION A TUTTI!



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Polly Russell
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Re: Gruppo IL MALEDETTO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#2 » lunedì 26 dicembre 2022, 11:49

Eccoci qui, a pancia piena e fegato ingrossato a stilare classifiche.
Ho dato la priorità al l’aderenza al tema e alla declinazione scelta, consapevole del fatto che refusi, salti di pdv e amenità del genere possano sfuggire quando si è di fretta e con una manciata di battute.

1)Scegliere tra due mondi, di Agostino Langellotti
Agostino!! Ma che figata di declinazione! cioè il tuo e proprio il mondo secondario, la seconda scelta. Davvero un’ottima trovata. mi ha colpito.
La storia anche, in sé mi piace. poi te, con queste vendette trucolente sei nel tuo, anche se mi sa che non ti avevo mai visto usare solo personaggi femminili, che sono vittima e carnefice.
Qualche refuso dettato dal tempo e una svista. Se la prima impressione che ha sono dei nanoqualcosa inseriti nel suo corpo, vuol dire che li conosce, quindi ho bisogno di una sensazione peculiare. Perché non ha pensato a un’anestesia, o di essere paralizzata? L’accenno alle prigioni non è sufficiente. magari puoi dire “come quello che usavo nelle prigioni…”
Il finale lo avrei fatto più sospeso, magari falle sentire lo sfrigolio dell’accensione. Se lo accende devo anche sentire il suo dolore.
Per il resto, molto buono.

2) Il soldato Duecentocinquanta, di Christian Floris,
ciao!
un’idea carina per un racconto gradevole (che parlando di una strage non è proprio il termine adatto, ma va beh).
purtroppo il fatto che si tratti di formiche arriva troppo presto, in così pochi caratteri o dai subito tutte le informazioni o cerchi di tenerci in bilico il più a lungo possibile. Ma magari è solo colpa del fatto che avevo scritto una cosa del genere per un MC di parecchi anni fa distinguendo tra esercito nero e rosso. Quindi ho riconosciuto gli escamotage al volo.
Mi piace parecchio la potenza del terremoto e il numero di morti proporzionale al numero delle scarpe.

3) Dietro di me il Fiume Grigio, di Debora Dolci
ottima declinazione del tema, mi piace il fatto che non si miri al colpo di scena, al finale a effetti. è chiaro già da subita che il narrante dia un bambino, chiaro dai termini che usa, dal nome dei nemici. qualche ripetizione, e il “bordo” della guancia XD! ma che non toglie niente a un buon testo.


4) Aiuti animati, di Dario Cinti,
Ciao Dario.
Molto bella la scelta del nome del commissario anche se a questo punto mi sarei limitato ai cartoni di cui la Cristina nazionale ha effettivamente cantato la sigla. Quando ti cienti in un argomento da nerd, devi tenere presente che i nerd (io) sono dei gran rompicoglioni. A questo proposito Ken non avrebbe mai e poi mai consigliato un gancio, potevi inserire Sugar o RpckyJoe, tanto ne hai messi un milione.
Non riesco a collegare le visioni di Avena con la metanfetamina, che per quanto ne so non da allucinazioni. e i personaggi sono troppi per essere una spalla divertente. Mi dispiace perché sono stata obbligata a rileggere il racconto per capire in che modo lo avessero aiutato e apprezzare i loro suggerimenti. forse se ne avessi messi di meno mi sarebbe venuto più facile. In fondo la ragazzina di papà Gambalunga, per esempio, e la tartaruga ninja non sono serviti a nulla. La mia nerdaggine mi ha portato anche a storcere un po’ il naso quando hai inserito la parola “continua” ma non hai usato solo anime.
comunque alla fine un lavoro divertente, che va un po’ limato, ma che è comunque una buona idea

5) Il morto col garofano arancio, di Silvia Casabianca
Ciao Silvia, ho letto che hai avuto problemi con la
formattazione, e forse parte della confusione che si è creata nel testo è per questo motivo. fatto sta che non ho capito tanto bene chi dice cosa, per esempio qui “ «Non può sentirti» sussurrò.
«Ma tu sei morto!»
«Avessi avuto un corpo di sangue e carne ti avrei abbracciato e mangiato di baci».”
o se il babbo è già lì come fantasma o no. nel senso che una foto che “brontola” è strana. come è parecchio inusuale una foto con un libro di poesie in mano.
Prima lo chiama babbo, poi con nome e cognome, che anche questo è strano e manda in confusione. Cioè si può fare, ma non i 3k.
anche la battuta finale, l’avrei articolata meglio, il padre sa che lei non accetterà l’offerta ma gliela fa comunque, sarò rendilo più rassegnato.
Ultimo appunto, se parli di marca e modello
di un’auto mi stai dicendo implicitamente che il pdv se ne intende, io, per dire avrei pensato a “un macchinone” e bona così. però poi dice di essere una contadina. non escludo che una contadina su intenda di macchine, ma
di solito su pochi caratteri si cerca di andare un po’ per stereotipi, per risparmiare battute.
Insomma poteva essere parecchio buono, l’idea mi piace ma va un po’ aggiustato.


6)Scala di Kardashian, di Matteo Mantoani
Orca miseria Matteo, non ci ho capito un cappio.
Ho dovuto rileggerlo, e alla seconda lettura ho capito il senso ma mi sono comunque persa delle parti. per cui, alla fine della fiera l’idea è simpatica e se la su potesse capire al volo farebbe parecchio sorridere. purtroppo però rimane terribilmente fumoso.
Tutta la parte del pensato è complicata, forse basterebbe non usare il “sì signora” e farlo fraseggiare da solo, senza interlocutore immaginario.

7) Nina, di Andrea Furlan,
Ciao! Allora, parto con il dire che la scrittura è fluida e il narrato scorre bene. Purtroppo il finale l’ho dovuto rileggere un paio di volte finché ho dedotto che stefano si sia addormentato con la foto della nonna in mano e abbia sognato un evento plausibile o magari anche accaduto, infilandoci anche l’elemento fantastico.
Ci può stare, anche se avrei preferito farlo destare direttamente con la foto in mano. A parte questo però il problema principale è che non vedo il mondo secondario. Stefano sta solo sognando, o magari anche avendo una visione, ma, in ogni caso non è un altro mondo.
oltretutto a cosa ci serve sapere che la nonna sia malata e che lui non volesse essere lì?
Occhio, perché “badarla” è un regionalismo: badarle.

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Emiliano Maramonte
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Re: Gruppo IL MALEDETTO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#3 » lunedì 26 dicembre 2022, 18:27

Nonostante i bagordi natalizi, sono riuscito a elaborare classifica finale e commenti.
Buona gara a tutti e buone feste!

CLASSIFICA

1. Scala di Kardashian di Matteo Mantoani
2. Dietro di me il Fiume Grigio di Debora Dolci
3. Scegliere tra due mondi di Agostino Langellotti
4. Il soldato Duecentocinquanta di Christian Floris
5. Nina di Andrea Furlan
6. Aiuti animati di Dario Cinti
7. Il morto col garofano arancio di Silvia Casabianca



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COMMENTI

Scala di Kardashian di Matteo Mantoani
Quando ho letto "sfera di Dyson" mi sono venuti gli occhi a stellina! Come ben sai si tratta di uno dei temi più stimolanti della fantascienza e una delle intuizioni più incredibili di uno scienziato, in particolare del fisico britannico Freeman Dyson che illustrò le caratteristiche di queste megastrutture in un articolo del 1960, pubblicato nientemeno che su "Science". Hai descritto anche bene la parte "immaginaria" della tecnica di realizzazione di una di tali sfere e mi sono chiesto: come farà, Matteo, ad amalgamare tutto questo ben di Dio astro/fantascientifico con la trama secondaria appena accennata?
Be', ho dovuto rileggere tre volte il racconto, perché alla prima lettura mi pareva una storia disarticolata, dove gli elementi del mosaico non si incastravano tra di loro. Poi, a ogni rilettura, ho capito tutto e mi è piaciuto.
E in fondo mi sono ritrovato nel personaggio. Anche a me capita spessissimo di lavorare con la testa da un'altra parte (magari in un punto qualsiasi e remoto del cosmo), per poi dover ritornare bruscamente sulla Terra, esattamente come il protagonista del racconto.
Inoltre mi sono divertito a verificare tutti gli incastri e combaciano benissimo!
Mi rendo conto che per chi è poco avvezzo alla fantascienza, questo racconto potrebbe non piacere (anzi annoiare), invece a me è piaciuto proprio per questo bizzarro connubio tra tematica fantascientifica di vasto respiro e una trama secondaria molto più terrena e minuscola in termini cosmici.
Quindi racconto promosso!

Scegliere tra due mondi di Agostino Langellotti
Bentrovato! Secondo racconto che leggo del girone e secondo racconto di fantascienza! Bene bene, è musica per le mie orecchie!
Nel complesso l'ho gradito. Interpretazione letterale del tema della gara, ma non per questo meno efficace. Una punta di cliché nell'incipit (ormai di personaggi che si svegliano all'improvviso in camere di tortura ne è pieno il mondo letterario...) ma necessario per il prosieguo della storia. Interessante questo conflitto tra due donne, ognuna coi propri (enormi) interessi e raccapricciante al punto giusto la sorte capitata alla carnefice.
Ho fatto fatica a seguire bene le ultime battute. Vero è che per guadagnare qualche carattere in più si deve rinunciare a molti dialogue tag e beat, ma nel dialogo finale insorge nel lettore un po' di confusione su chi dica cosa e questo non è un bene per la chiarezza della vicenda. E anche su questo devo dire che non mi è balzato subito all'occhio tutto e subito: ho dovuto rileggere più di una volta sia l'intero racconto che alcuni passaggi per farmi un'idea precisa di ciò che volevi raccontare.
In ogni caso un racconto che non mi ha deluso.

Dietro di me il Fiume Grigio di Debora Dolci
La prima reazione che ho avuto leggendo il tuo racconto è stata: "Che tenero!" Trasuda tenerezza e delicatezza a ogni passaggio. Avevo la sensazione che tu avessi virato al fantasy, questa volta, ma a metà hai fatto una giravolta e hai rivoltato la trama.
Mi rendo conto che ormai sono stati esplorati (quasi) tutti i colpi di scena possibili e che essere originali è impossibile, tuttavia il tuo twist mi ha lasciato sensazioni contrastanti: da un lato comunque mi ha fatto apprezzare il racconto, dall'altro mi ha fatto quasi raggiungere il livello del "tutto qui?".
Però in sé la storia è molto carina: il rapporto "ludico" tra il ragazzino e la vecchina solitaria è bellissimo ed è un motore narrativo dalle possibilità infinite.
Nulla da dire sulla parte tecnica; il livello che hai raggiunto è invidiabile; qualcosa da dire, invece, sul tema. Il mondo secondario sarebbe quello immaginario di Tommy, se non ho capito male. Se è così, lo hai centrato, dai.

Nina di Andrea Furlan
Parto subito da un elemento positivo: il racconto è scritto benissimo, senza evidenti sbavature. Stile sorvegliato e buona padronanza dei mezzi.
Ora le considerazioni "critiche".
La prima parte è abbastanza gradevole, si respira una buona tensione narrativa, anche se nulla di eclatante. Poi arriva una seconda parte emotivamente più enfatica che si chiude con un colpo di scena. E fin qui tutto bene. Dov'è il problema, allora?
1) Il punto di vista. Come lettore, prendo contatto con un certo Stefano, ossia il personaggio portatore di punto di vista e mi aspetto che faccia qualcosa. Nel primo blocco logico (chiamiamolo così) accade un evento che però, riga dopo riga, genera uno scollamento col PDV di Stefano. Stefano osserva la ragazza, segue lo sviluppo della sua frustrazione, ma non partecipa all'azione. Finché poi non arriva un altro personaggio che interagisce con la ragazza e tutti finisce lì. Il PDV di Stefano, parola dopo parola, si sfalda. Mi sarei aspettato una maggiore partecipazione (anche solo "mentale") di Stefano, non so, con pensieri del tipo "Ora che vuole questo?", oppure "Ma perché quel tipo non la lascia in pace?". Invece inneschi il PDV ma poi lo abbandoni a sé stesso; io come lettore ho perso di vista Stefano e la storia ha perso mordente.
2) La seconda parte. Quando ho concluso la lettura del secondo "blocco logico" ho avuto la stessa identica sensazione di quando guardai per la prima volta "Shining", nell'esatto momento della scena finale con la celeberrima foto del 1921, mi sono chiesto "e quindi"? Credimi, ho letto e riletto almeno una decina di volte la parte finale, ma mi sono rimasti in testa tantissimi dubbi. Mi auguro che le difficoltà di comprensione siano solo mie, in quanto non ho capito se la "riemersione" alla realtà di Stefano sia semplicemente dovuta a visioni, ricordi di un passato diverso, una piano di realtà alternativo... In sostanza, Stefano è nipote di Nina, ma all'epoca era adulto? Oppure era un ragazzo? E guarda Nina e nota che è bellissima e intuiamo che si infatua, in un certo senso, ma allora si infatua della nonna? E alla fine, come sono collocati i piani temporali tra di loro? E' il passato, è il futuro... Mah. la prima parte sembra ambientata ai giorni nostri, però non ci sono veri e propri riferimenti per farcelo capire...
Tutte queste criticità, purtroppo, determinano una forte frattura tra la prima e la seconda parte tale per cui si fa fatica ad apprezzare appieno il racconto. Peccato, perché ci sono buone potenzialità.
Chiudo dicendo che ho avuto difficoltà anche a rintracciare il tema. Dispiace anche per questo.

Il soldato Duecentocinquanta di Christian Floris
Non ho molto da dire sul tuo racconto, nel senso che è ben scritto e fila via liscio. Tutta la vicenda militaresca è gestita in maniera interessante, ingenerando l'equivoco (voluto) che il lettore si trovi nel pieno di una guerra. Unico problema: il colpo di scena è lampante. Hai calcato troppo la mano sulla struttura comunitaria delle formiche e, più o meno a metà del testo, si capisce a cosa fai riferimento. Non che sia un male, ma si sgonfiano un po' l'effetto sorpresa e la tensione narrativa. Si vede che ti sei divertito e il racconto non è molto più di questo. Direi che non ha altre ambizioni.

Aiuti animati di Dario Cinti
E' stato bello ritornare bambino per un po'. Cristina D'Avena, Kenshiro, Candy Candy... avrebbe persino potuto scendermi la lacrimuccia. Di questo ti sono grato. Rievocare quel periodo è sempre un gran piacere.
La storia è gradevole ed è carina l'"intersezione" tra la realtà e il cartone animato. In tanti decenni lo hanno fatto in tanti (soprattutto al cinema) e ogni volta il risultato si è sempre rivelato ad effetto, soprattutto in una storia scritta è molto piacevole che sia il lettore a ricostruire con la mente immagini e disegni animati...
Le modalità di sviluppo della storia sono un po' confuse e forse è proprio il punto di innesco di tutta la vicenda che traballa: in primis per il tipo di sostanza che, a quante ne so, non determina allucinazioni, a meno che il commissario Avena non avesse già delle turbe psichiche tali da generare delle visioni. Ecco, io avrei fatto così: accorciato tutta la fase del ritrovamento della rapita a favore di un paio di input relativi alle motivazioni delle turbe di Avena. In fondo è proprio l'estrinsecazione del "fatal flaw" che rende interessante un personaggio. Mi rendo conto che i caratteri a disposizione sono pochissimi, ma un tentativo si poteva fare. Mi accodo a Polly Russel per le critiche relative all'utilità di qualche personaggio dei cartoni animati come anche del modo improprio in cui è stato usato.
In ogni caso, buon tentativo di dare al tema una declinazione diversa da ciò che mediamente ci si poteva aspettare.

Il morto col garofano arancio di Silvia Casabianca
Subito gli elementi positivi: 1 - l'atmosfera, lugubre, cimiteriale, malinconica, avvolgente, questa amalgama ha un certo impatto emotivo. 2 - Una prosa molto particolare che con il sapiente e preciso uso delle parole evoca esattamente le atmosfere di cui ti ho parlato al punto 1. 3 - lo spaccato sul mondo dei morti, o meglio il purgatorio.
E ora le note dolenti. Confusione, tanta confusione. Ho riletto più e più volte tutti i paragrafi del racconto e ancora ho tanti dubbi in testa. Ho intuito che i vari personaggi si incontrano nel limbo, in quanto tutti morti, ma non ne sono sicuro. Inoltre c'è un problema serio di punti di vista. Si inizia con Nilde e Angelo, si prosegue col custode del cimitero (con un accenno a una defunta, tale Ada Belli), passando per Natalino Ferri (e una manciata di dialoghi che non si capisce a chi debbano essere attribuiti) e si conclude con l'incontro tra Natalino e Nilde che parlano del purgatorio. Fine. In sostanza, in quale personaggio, come lettore, devo immedesimarmi? Nell'incipit mi aggancio a un punto di vista per poi vedermelo stravolgere costantemente... e l'esperienza di lettura, in tal modo, diventa frustrante.
Peccato davvero, perché come storia aveva delle premesse ottime!
Il tema mi sembra preso (il mondo secondario, penso, sia quello dei defunti...) ma validità della storia pesantemente condizionata dagli inconvenienti che ho segnalato.

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AndreaCrevola
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Re: Gruppo IL MALEDETTO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#4 » martedì 27 dicembre 2022, 11:05

Ciao a tutti,

ecco la mia classifica e i commenti (che posto anche nei relativi thread).

Classifica del gruppo IL MALEDETTO

1) Scala di Kardashian, di Matteo Mantoani
2) Il soldato Duecentocinquanta, di Christian Floris
3) Scegliere tra due mondi, di Agostino Langellotti
4) Aiuti animati, di Dario Cinti
5) Dietro di me il Fiume Grigio, di Debora Dolci
6) Il morto col garofano arancio
7) Nina, di Andrea Furlan


---- COMMENTI IN ORDINE DI LETTURA, NON DI CLASSIFICA ----

“Il morto col garofano arancio” di Silva Casabianca
Ciao Silvia, piacere di averti letto.
Ho trovato il racconto ben scritto, sebbene non mi siano piaciuti alcuni passaggi. Per esempio, il modo in cui presenti i personaggi (per nome e cognome, anche se si tratta della madre della narratrice) mi ha fatto storcere in naso. Dal punto di vista della trama, m’è parso che ti sarebbero serviti altri capoversi: lasci il personaggio di fronte a una scelta e mi sarebbe piaciuto conoscere la sua decisione, anche perché nel racconto non ci sono elementi che ti potrebbero suggerire quale sia il suo punto di vista rispetto al dilemma che Natalino le sottopone. Il tema è suggerito ma, come detto, sarebbe stato interessante capire se in quel mondo secondario la protagonista ci sarebbe andata.

“Aiuti animati”, di Dario Cinti
Ciao Dario, piacere di averti letto.
Parto sottolineando che il tema mi pare centrato. Dal punto di vista della struttura, il racconto è molto buono. In poche righe sei riuscito a raccontare indagini e scioglimento del mistero: non male! Il breve spazio a disposizione ti ha costretto a essere molto sintetico e sbrigativo in alcuni passaggi, ma dò la colpa alle regole del gioco più che alla tua creatività. Un difetto? Forse ci sono troppi personaggi e la loro presenza mi ha spinto più a pensare ai riferimenti esterni che alla vera e propria trama.

“Il soldato Duecentocinquanta”, di Christian Floris
Ciao Christian, piacere di averti letto.
Premetto che non amo i racconti con una rivelazione finale di questo genere, ma non ho problemi a evidenziare come il tuo lavoro sia riuscito. Tema centrato. Al termine della lettura sono tornato indietro agli indizi che avevi lasciato qua e là e mi hai strappato un sorriso di sorpresa. L’altro lato della medaglia? L’umanizzazione degli animali è sempre rischiosa e, nonostante il “twist” finale, rompe la credibilità del racconto. Riconosco tuttavia che sia un punto di vista personale. Ad altri lettori potrebbe non importare nulla di questo aspetto.

“Nina”, di Andrea Furlan
Ciao Andrea, piacere di averti letto.
Ho trovato il tuo racconto ben scritto dal punto di vista stilistico: i dettagli, le sensazioni, il punto di vista della prima parte. Con la seconda parte, a mio avviso, arriva qualche problema. Il “colpo di scena” sembra un po’ forzato e scontato. Era un sogno? Se così fosse, la prima parte non sembra un sogno. Dal mio punto di vista, le esperienze oniriche sono fantastiche, illogiche, imprecise… quindi rischiose da mettere sulla carta. Non significa che non ci si debba provare, ovviamente: ma in questo caso l’esperimento mi ha lasciato insoddisfatto.

“Dietro di me il Fiume Grigio”, di Debora Dolci
Ciao Debora, piacere di averti letto.
Tema centrato ma non in modo così originale. Il principale commento che mi sento di scrivere riguarda i tempi del racconto. Hai collocato il disvelamento della scena quasi a metà testo: da quel punto in poi, capita la situazione, il resto mi è parso poco rilevante. La parte finale, quando Tommy saluta Irma, non aggiunge granché a quello che già sappiamo. Avresti potuto (mio parere personale) caratterizzare di più la donna che appare a metà racconto, evitando di far riferimento alla cena e mantenendo il tono fantasy-avventuroso del discorso. Anche l’avvicinamento a Irma, quindi, poteva essere ancora descritto come qualcosa di mitico e fantastico. Consegnato il trofeo, Irma avrebbe potuto (più sinteticamente) svelare che si trattava di un gioco da bambini.

“Scegliere tra due mondi”, di Agostino Langellotti
Ciao Agostino, piacere di averti letto.
Tema interpretato usando il termine “secondario” nella sua accezione di “secondo, non necessario, sacrificabile”. Non avrei fatto questa scelta, ma non la metto in discussione. I tratti con cui hai descritto il volto e il corpo della aguzzina sono decisamente vividi e concreti. Tramite la descrizione fisica, mi è arrivata anche la follia e la disperazione di questo personaggio. Paradossalmente, questo ha reso il protagonista/narratore meno interessante.

“Scala di Kardashian”, di Matteo Mantoani
Ciao Marco, piacere di averti letto.
Il racconto mi è piaciuto molto. La scena è davvero gradevole e divertente. Nel punto in cui il protagonista viene ripreso dal collega (“Oi, mona, ci sei o no?”) mi è sembrato che ce l’avessero con me… visto che la parte iniziale mi aveva convinto a spaziare con l’immaginazione sugli scenari interplanetari descritti. È stato come se mi fossi a mia volta risvegliato da un momento di fantasia. Un piccolo appunto: nei passaggi “fantascientifici” i rimandi alla “signora” sono forse un po’ posticci (anche se divertenti), visto che i paragrafi in cui il collega richiama Vanni sono già una semina sufficiente per intuire che qualcosa stia per rovesciare la situazione. Avrei tenuto o gli uni o gli altri.

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Mario Mazzafoglie
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Re: Gruppo IL MALEDETTO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#5 » martedì 27 dicembre 2022, 23:35

1) Il soldato duecentocinquanta - Cristian Floris
2) Scala di Kardashian - Matteo Mantoani
3) Dietro di me il fiume grigio - Debora Dolci

4) Scegliere tra due mondi - Agostino Langellotti
5) Il morto col garofano arancio - Silvia Casabianca
6) Aiuti animati - Dario Cinti
7) Nina - Andrea Furlan


Scala di Kardashian - Matteo Mantoani

Ciao Matteo, un piacere leggerti.
Parto col dire che ho dovuto rileggere due volte il racconto per capire tutto, perchè alla sola prima lettura non sono stato in grado di farmi un vero quadro generale di quello che stesse succedendo. Questo, e lo dico sempre nei commenti, non è un aspetto che mi fa impazzire, anzi.
Detto questo, per quanto riguarda poi il racconto in sè, devo dire di esserne stato piacevolmente colpito.
L'idea di fondo è molto carina, e il tema è declinato bene.
La struttura forse necessitava un minimo accenno all'ambientazione, ma solo perchè dopo il pensiero del protagonista c'è quel "Vanni, sei pronto?" che cade in mezzo alla pagina senza farci capire nè chi parla, nè dove siamo. Come attenuante c'è sicuramente il limite di caratteri che imponeva di sottrarre qualcosa da qualche parte.
Per quanto riguarda l'empatia col protagonista, come diceva Emiliano, è evidente, perchè ognuno di noi, in quanto scrittori dilettanti, durante le nostre giornate spesso ci perdiamo a pensare ad altro mentre assolviamo i nostri doveri. Forse sarebbe dovuta arrivare prima, ma sinceramente non so come avresti potuto farlo, vista l'impostazione di tutta la storia.
Buona prova e buone feste, alla prossima.

Il morto col garofano arancio - Silvia Casabianca

Ciao Silvia, un piacere leggerti.
Nel tuo racconto sicuramente abbiamo un tema centrato, con un ambientazione forse al limite del clichè, ma per me molto buona.
Per quanto riguarda l'esecuzione, si nota la voglia di migliorarsi con la narrazione immersiva in terza persona, con la quale noi dilettanti, non padroneggiandola al meglio, spesso cadiamo in errori.
L'esempio più stupido che ti faccio è questo:
Una Chrysler Crown nuova di zecca e guarda come la tratta! Sicuramente non avrebbe patito la fame accanto a lui...
Tecnicamente, qui, quando attacca la seconda frase, il soggetto è ancora la Chrysler, o addirittura potrebbe essere il suo fidanzato che la tratta male, ma di sicuro non può essere la ragazza che parla.
Per il resto, anche io, come chi ti ha commentato in precedenza, ho fatto un po' di confusione con i personaggi, e quando ritorno indietro per rileggere dei paragrafi poco chiari non sono mai particolarmente contento.
Per me una buona prova, ma con moltissimi punti migliorabili.
Alla prossima, buona edition.

Scegliere tra due mondi - Agostino Langellotti

Ciao Agostino, un piacere leggerti.
Il tema è centrato, con una declinazione semplice ed efficace.
Per il resto, mi trovo abbastanza d'accordo con il commento che ti è già stato fatto da Emiliano: un incipit un po' clichè, e un finale che forse necessitava qualche beat in più per essere maggiormente chiaro. Ma nulla di particolarmente rilevante nell'economia generale del racconto, anche perchè abbiamo dovuto lottare tutti con il limite dei caratteri.
Per quanto riguarda altre cose, molto bene la gestione del conflitto con questo rapporto tra le due donne.
Per me una buona prova, alla prossima.

Aiuti animati - Dario Cinti

Ciao Dario, un piacere leggerti.
Il tema è sicuramente centrato, e il fatto che il mondo secondario sia generato dall'uso di droghe gli conferisce particolare originalità.
Per quanto riguarda altri aspetti positivi, mi piace quando qualcuno gioca con i nomi, per cui il fatto di scoprire, man mano che va avanti la storia, che il nome Avena non è casuale ma è stato scelto appositamente, mi strappa sempre un sorriso.
Detto questo, vengo a quello che non mi è piaciuto.
Parto dall'aspetto personaggi: davvero troppi per così pochi caratteri. Non c'è un minimo di presentazione e davanti ai nostri occhi vediamo comparire in pochissime righe batman, kenshiro etc. che per il lettore sono immagini forti e suggestive, però compaiono dal nulla e non ci fanno capire moltissimo.
Sempre in merito ai pochi caratteri, non ho apprezzato particolarmente nemmeno il fatto di spezzare il racconto in addirittura 3 paragrafi. Di solito non mi piace nemmeno quando ce ne sono 2 (in questa edition li ho utilizzati anche io, ci mancherebbe) ma 3 sono troppi.
Per cui, per concludere, l'idea iniziale mi è piaciuta molto, mentre lo svolgimento un po' meno.
A rileggerti, buona edition.

Il soldato duecentocinquanta - Cristian Floris

Ciao Cristian, un piacere leggerti.
Racconto molto carino, con il colpo di scena finale che invece secondo me è riuscito bene.
Tanto se tu non avessi messo nessun riferimento in mezzo al testo ti avrebbero detto che "Oh, no. Il colpo di scena arriva troppo di colpo, senza semina" giusto per dire qualcosa.
Invece hai sparso tracce e poi hai svelato alla fine.
Non ho avuto bisogno di riletture, al contrario di quasi tutti i racconti del tuo gruppo, perchè tutto quello che leggi ti fa sì, creare delle domande, ma poi le risposte vengono date tutte, senza bisogno di tornare a leggere dall'inizio perchè magari c'era da ricollegare altre cose.
Bello l'aspetto del numero delle scarpe, molto bello.
A me il racconto è piaciuto molto.
A rileggerti, buona edition.

Andrea Furlan - Nina

Ciao Andrea, un piacere leggerti.
Voglio essere subito schietto e sincero: non ci ho capito molto.
Ho letto anche i commenti precedenti ai miei per vedere se fosse un mio problema, ma mi sembra di aver capito che è stata una sensazione generale. Rileggere per due/tre volte un breve racconto senza riuscire ad avere la certezza di aver compreso appieno di cosa si parli non è stato il massimo.
Il tuo stile di scrittura però è molto buono, in linea con gli standard a cui ormai ci hai abituato.
Forse era proprio l'idea di fondo che, anche se carina, era di difficile sviluppo in così pochi caratteri, o magari hai dovuto tagliare (come tutti noi) qualche pezzo che favoriva la comprensione del tutto.
Alla prossima, buona edition.

Dietro di me il fiume grigio - Debora Dolci

Ciao Debora, un piacere leggerti.
In merito al tema, io direi centrato, con una declinazione molto efficace.
Per quanto riguarda lo stile, niente da eccepire, nel senso che tutto è al posto giusto.
La pecca del racconto, secondo me, è dal punto di vista strutturale. Io personalmente non ho apprezzato il fatto di scoprire solo verso la fine che si trattava di un protagonista bambino, perchè come ben sai, io lettore mi sono fatto tutto un film mentale nell'immaginarmi la scena, e poi quando di colpo vengo a scoprire che non si tratta di un adulto mi tocca tornare indietro e ripartire da capo cancellando tutto ciò che fino a quel momento avevo immaginato. Non è stato semplice.
Per me una buona prova, ma al di sotto dei tuoi standard.
A rileggerti, buona edition.

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F.M.Rigget
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Re: Gruppo IL MALEDETTO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#6 » mercoledì 28 dicembre 2022, 14:39

1. Scegliere tra due mondi
2. Scala di Kardashian
3. Il soldato duecentocinquanta
4. Dietro di me il Fiume Grigio
5. Aiuti animati
6. Nina
7. Il morto col garofano arancio


Commenti:

Scegliere tra due mondi
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Il soldato duecentocinquanta
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Dietro di me il Fiume Grigio
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Re: Gruppo IL MALEDETTO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#7 » mercoledì 28 dicembre 2022, 17:38

1. Aiuti animati di Dario Cinti
2. Il soldato Duecentocinquanta di Christian Floris
3. Scala di Kardashian di Matteo Mantoani
4. Dietro di me il Fiume Grigio di Debora Dolci
5. Scegliere tra due mondi di Agostino Langellotti
6. Il morto col garofano arancio di Silvia Casabianca
7. Nina di Andrea Furlan

Scala di Kardashian
Il racconto guadagna punti con le riletture, perché il finale chiarisce il ripetersi di quelle frasi senza risposta che interrompono una 'conferenza' di argomento fantascientifico ad una signora evidentemente ignorante in materia. Sono proprio il punto debole, avrei preferito un beat che mantenesse l'equivoco ma definisse chi parlava..
Il dettaglio che non rende pienamente riuscita la storia (una volta compresa) sono le reazioni del protagonista.
Vanni sta facendo qualcosa e fantastica, ma il suo 'stato di incoscienza' viene alterato con successo dalle parole del collega, infatti annuisce e poi prende lo strumento e lo collega alla corrente. Sono reazioni che apparentemente lo reimmergono nella realtà circostante, che riesca a continuare la propria fantasia con la stessa facilità che in precedenza mi risulta strano, specie se confrontato con situazioni personali simili.
Comunque un ottimo racconto che metterò in alto per stile e idea.

Dietro di me il Fiume Grigio
L'incipit mi ha frenato un po' nell'entrare in questo secondo mondo. Parte con una descrizione ambientale che impone un piccolo sforzo di immaginazione e purtroppo non è esaustiva. In particolare non ho capito (se non alla fine del quinto capoverso) che il bambino era in basso e non sopra una scarpata.
Bella la scena con la vicina di casa, capisco che l'abbia inserita per chiarire i due mondi ed estendere potenzialmente il conteggio a molti altri: i pirati e chissà che altro.
Avrei trovato efficacissimo che il testo terminasse alla frase della madre ai compagni. Leggere oltre invece ha diluito l'effetto sorpresa e ho terminato con la sensazione 'sbiadita' di quella punch-line. Anche così però un bel racconto.

Scegliere tra due mondi
La voce narrante arriva piatta. Credo dipenda dai limiti che ti sei autoimposto e hai imposto alla protagonista, che non è semplicemente legata ma immobilizzata da naniti. Veramente dura 'mostrare' invece che narrare i sentimenti che dovrebbero agitarsi nella protagonista. Tutta la sua reazione corporea agli eventi è quindi limitata a un respiro mozzato, uno spalancare d'occhi e qualche lacrima.
Altro particolare 'di troppo' mi sembra la presenza della sedia a rotelle. Arduo immaginare come una persona così limitata fisicamente possa aver avuto il modo di ridurre all'impotenza qualcuno in grado di decidere il destino di interi pianeti (e che in genere ha scorte armate e quant'altro).
Riuscitissima la descrizione della antagonista.
Un racconto che si lascia leggere con piacere, senza però riuscire a farmi empatizzare.

Il soldato Duecentocinquanta
Il rischio quando si entra in un POV diversi da quello umano è di contaminare di umanità il narratore 'alieno'.
Ad esempio il secondo scambio di frasi mi ha perplesso.
Non avevo assolutamente pensato alla taglia delle scarpe, anche perché non ho mai visto scarpe lasciare nell'impronta il numero se non ciabatte sulla sabbia fine.
Ciò detto, il Twist con me ha funzionato e mi ha divertito. Una riuscita che trovo mediamente superiore a quella di altre storie di Minuti contati con il pov in un animale.

Nina
Immagino che il Secondo mondo non sia solo nel contrasto fantasia/realtà ma anche in quello dei tempi antico/moderno. Purtroppo mancano un po' di dettagli che permettano di consolidare nel passato la prima parte, i pantaloni alla zuava e la macchina a tracolla danno un senso retrò al tutto ma non abbastanza da collocare a metà del 1900 questa vicenda, come immagino volessi.
La prima parte è molto ricca di descrizioni sensoriali del narratore, che sta immaginando, mentre paradossalmente sono assenti nella seconda, dove invece agisce davvero.
Buona l'idea per questo tema.

Aiuti animati
Ho apprezzato molto il racconto. Avrei gradito molto che i personaggi citati fossero ancora di più. Infatti (quasi) ogni azione è 'condizionata' da un personaggio sul quale il detective non ha controllo, però il combattimento risulta 'monopolizzato' da un unico personaggio, Ken. Ogni colpo poteva essere suggerito da un cartone animato differente!
Ottimo.

Il morto col garofano arancio
Il tuo racconto gotico ha alcuni punti che mi hanno lasciato un po' perplesso. Il primo è la scelta di inserire brevi incursioni in dialetto. Il secondo è la tempistica della morte di Natalino. Come mai aspetta 2 anni per farsi vedere dalla ragazza, che come figlia del custode dovrebbe essere spesso nel cimitero? E perché sceglie proprio lei per fare una domanda alla quale, lo dice nel finale, tutti danno risposta negativa e dimenticano? Il finale avrebbe dovuto rimanere 'aperto' sul dilemma morale e non su altre informazioni non chiarite.
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Re: Gruppo IL MALEDETTO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#8 » mercoledì 28 dicembre 2022, 17:48

Cinque classifiche ricevute e sono tutte regolari. Ne dovete ricevere, oltre a quella de IL SAGGIO, altre tre.

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Re: Gruppo IL MALEDETTO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#9 » mercoledì 28 dicembre 2022, 18:05

Errata corrige: avete già ricevuto sei classifiche e ve ne mancano due oltre a quella de IL SAGGIO.

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Re: Gruppo IL MALEDETTO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#10 » giovedì 29 dicembre 2022, 12:59

Ahi ahi, il momento più ingrato di ogni edition, la classifica! Un girone molto equilibrato. Devo dire che rispetto alle altre volte non c'è un brano che abbia amato al punto da aver prenotato il primo posto già in fase di lettura, ma d'altro canto non ce n'è nemmeno uno che non mi sia proprio piaciuto. Qualcuno si sentirà sicuramente maltrattato da una posizione bassa ed è leggittimo. Proverò almeno a spiegare la scelta.
Voglio premiare "Il soldato Duecentocinquanta" di Floris per la difficoltà di scrivere un racconto di (quasi) solo dialoghi, molto carino e decisamente apprezzato. Argento per "Dietro di me il Fiume Grigio" di Dolci che per certi versi è quello che ho letto con più piacere, ma secondo me perde un po' di focus nella parte centrale. Concludo il podio con "Scala di Kardashian" di Mantoani che ho apprezzato molto per idea e intenzione, ma che manca di quel pizzico di pepe in grado di dargli quell'ultima spinta in più.
Nel blocco centrale metto moralmente a pari merito "Scegliere tra due mondi" di Langellotti e "Il morto col garofano arancio" di Casabianca, diversi in tutto, ma che condividono un (secondo i miei gusti) eccessivo distacco emotivo con la protagonista. Di Langellotti ho apprezzato in particolare l'ottima sensorialità, di Casabianca la selezione dei dettagli.
Chiudo mio malgrado con "Aiuti animati" di Cinti e "Nina" di Furlan. Del racconto di CInti ho apprezzato l'inventiva e la capacità dell'autore di sorprendermi ancora una volta, ma come ho scritto nel commento l'idea sembra aver preso il sopravvento sul resto. Mi dispiace infine della posizione di "Nina" che in altre circostanze non sarebbe da settimo posto, lo stile dell'autore è per me una certezza e la declinazione è riuscita. Tuttavia ho trovato la scelta del punto di vista poco efficace ed è uno di quegli elementi inluenza di più il coinvolgimento nella lettura.
Vi rinnovo i miei auguri per il Natale appena passato, a rileggerci nell'anno nuovo!


Classifica:
1) Il soldato Duecentocinquanta
2) Dietro di me il Fiume Grigio
3) Scala di Kardashian
4) Il morto col garofano arancio
5) Scegliere tra due mondi
6) Aiuti animati
7) Nina

Commenti:
Scala di Kardashian, di Matteo Mantoani
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Scegliere tra due mondi, di Agostino Langellotti
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Dietro di me il Fiume Grigio, di Debora Dolci
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Nina, di Andrea Furlan
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Il soldato Duecentocinquanta, di Christian Floris
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Aiuti animati, di Dario Cinti
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Il morto col garofano arancio, di Silvia Casabianca
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Andrea76
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Re: Gruppo IL MALEDETTO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#11 » giovedì 29 dicembre 2022, 16:43

Ecco i miei commenti e la relativa calssifica:

1. SCALA DI KARDASHIAN, di Matteo Mantoani
A mio avviso il racconto ha una struttura che è funzionale all’effetto che deve fare sul lettore: prima un senso di smarrimento e solo dopo la consapevolezza che si tratta dell’alternanza tra la fantasia e la realtà di uno scrittore. Dunque, una sorta di meta-racconto che centra il suo bersaglio e può essere una sorta di dedica per tutti i concorrenti di questo contest.

2. IL SOLDATO DUECENTOCINQUANTA, di Christian Floris
Racconto che era molto difficile da scrivere per due motivi: un testo con soli dialoghi può creare lo spiacevole effetto delle teste parlanti nel vuoto; usare animali come protagonisti può generare battute didascaliche e poco realistiche. In questo caso l’autore ha evitato entrambi gli errori portando avanti la storia nei dialoghi e utilizzando le formiche per una riuscita metafora sul tema della sopravvivenza.


3. DIETRO DI ME IL FIUME GRIGIO, di Debora Dolci
Racconto che ricorda le atmosfere di “Io non ho paura”. Personalmente ho intuito che si trattava di un bambino solo quando lo hai esplicitato, per cui con me l’effetto sorpresa ha funzionato. Ho qualche dubbio sul fatto che Tommy possa definire “donna” sua madre quando la vede richiamare all’ordine i suoi amici. Capisco però che non potevi chiamarla “mamma” per non anticipare il plot-twist.

4. AIUTI ANIMATI, di Dario Cinti
La declinazione del tema, caratterizzata dalle allucinazioni dovute all’assunzione di droghe, è il punto forte del racconto. Ho apprezzato di meno il word building per via dell’overdose dei personaggi in scena e per la ripartizione in tre paragrafi che mi ha impedito di seguire con filo logico la lettura. Uno spunto eccellente, peccato per la resa a mio avviso non all’altezza dell’idea.


5. SCEGLIERE TRA DUE MONDI, di Agostino Langellotti
Ho trovato la voce narrante un po’ neutra, il che non mi ha consentito di provare le emozioni che prova la protagonista. Di contro lo stile è apprezzabile e il racconto si lascia leggere, per quanto si avverte soprattutto nel finale la necessità di condensare le battute penalizzando la chiarezza di alcuni dialoghi. Ho apprezzato molto questo passaggio: Il suo volto è deturpato da un’ustione che le ha scavato la carne fino a mostrare i filamenti dei muscoli.

6. IL MOSTRO COL GAROFANO ARANCIO, di Silvia Casabianca
Il racconto ha una serie di criticità non trascurabili, tra tutte i salti di pdv che generano equivoci sia nell’identità dei personaggi (Natalino e il babbo sono la stessa persona? Forse è un problema mio ma non sono riuscito a capirlo) sia in alcuni casi nella chiarezza per il lettore sul “chi dice cosa”. Di contro la storia è suggestiva così come l’ambientazione cimiteriale che ne rappresenta il contesto, oltre che splendida - a mio avviso - è la battuta finale del racconto.


7. NINA, di Andrea Furlan
Lo stile è pulito e il racconto è chiaramente scritto da una penna solida. Il problema sta nella passività del pdv della prima parte del racconto che rende la narrazione troppo esterna e priva di mordente. Per quanto riguarda la seconda parte, devo accodarmi a quanti ti hanno già espresso le loro perplessità sullo sviluppo e la conclusione del racconto. Purtroppo non sono riuscito a comprendere la relazione che intercorre tra lo Stefano del presente e lo Stefano del passato.

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Re: Gruppo IL MALEDETTO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#12 » giovedì 29 dicembre 2022, 19:41

Vi manca solamente la classifica de IL SAGGIO.

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Re: Gruppo IL MALEDETTO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#13 » sabato 31 dicembre 2022, 17:17

Questa la mia classifica:

1. Scala di Kardashian

Racconto divertente e di denuncia, se così si può dire. Mi ci sono ritrovato in qualche modo, ho empatizzato con il venditore-sognatore, con le sue aspirazioni. L'ho trovato piuttosto originale, sia nella trama che nello stile.
Direi un pollice su bello convinto

2. Il morto col garofano arancio

Racconto molto evocativo che mi è piaciuto. Forse avrei evitato i pensieri diretti in un registro con la terza persona al passato (per qualche ragione mi risuonano parecchio; magari con una prima funziona, ma con una terza al passato forse sono un inciampo stilistico). Metto il racconto subito sotto quello di Mantoani, perché ho trovato il finale sospeso (e non aperto, come qualcuno potrebbe interpretare) il che rende questo racconto non chiuso, di fatto. Malgrado ciò, mi sembra abbia un grosso potenziale. Per me un pollice su, ma con qualche interferenza.

3. Aiuti animati

tema centrato su un racconto non particolarmente originale, ma che mi ha divertito molto. La storia fila abbastanza liscia, sebbene si sarebbe potuto fare a meno di qualche personaggio superfluo. Nel complesso una buona performance. Per me un pollice tendente all'alto con qualche spintarella.



4. Scegliere tra due mondi

un racconto dalla buona resa drammaturgica. Una prosa che fila via senza intoppi (al netto di qualche piccolo errore di ortografia) con un finale abbastanza telefonato però. Nel complesso una buona performance. Pollice su con qualche opacità sulla punta.



5. Dietro di me il fiume grigio

un racconto ben scritto, ma che non mi lascia molto. L'uso della prima persona ha il vantaggio di rendere immediata la percezione del protagonista, ma credo che in questo caso mi abbia un po' confuso. Per qualche ragione mi è arrivata solo alla fine l'informazione che il protagonista fosse un bambino. Chiedendomi il perché, mi sono risposto (marzullianamente) che un bambino (di un'età imprecisata, per la verità) non ragiona utilizzando pensieri o descrizioni cosi articolate. Anche l'uso di certi vocaboli mi è sembrato non esattamente in target (per es. infimo o stizza). Forse sbaglio, ma di fatto non mi ha dato l'impressione che fosse un bambino a parlare. Per il resto il tema c'è.Per me un pollice verso l'alto ma con qualche turbolenza di troppo.



6. Il soldato duecentocinquanta

Tema centrato. Il racconto fila liscio e gli scambi dialogici sono buoni, anche se onestamente non ho ben capito dove voglia andare a parare. Il finale, che dovrebbe essere una specie di colpo di scena, dapprincipio mi è sembrata una metafora. Il formicaio potrebbe essere infatti una specie di eufemismo per parlare di una caserma, o qualcosa del genere. Ho capito che si trattava veramente di un formicaio solo leggendo gli altri commenti. Alla luce di ciò ho avuto la sensazione che abbia puntato tutto su questo finale a sorpresa (la storia del grano doveva farmi capire che si trattavano di formiche, ma non è arrivata come semina), perché si parla certo di un conflitto ma non c'è un conflitto. Per me un pollice "beh?".



7. Nina

Un racconto che ho fatto fatica a comprendere fino in fondo in relazione al tema. Al netto di questo, ho dovuto rileggerlo un paio di volte per capire (forse) che alla fine Nina ci ha parlato con Stefano. Ma è forse la nonna Argentina? Anche lui soffre di alzheimer? Ci sono molti punti interrogativi che spingono ad inserire questo racconto in fondo alla classifica. Per me un pollice "uhm".

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