Gruppo LA REIETTA: Lista racconti e classifiche

Il tema verrà svelato alle 21.00 di lunedì 19 dicembre e si avranno quattro ore di tempo per scrivere un racconto di massimo 3000 caratteri
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antico
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Gruppo LA REIETTA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#1 » martedì 20 dicembre 2022, 2:28

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BENVENUTI ALLA MASA EDITION, LA QUARTA DELLA DECIMA ERA DI MINUTI CONTATI, LA 169° ALL TIME!

Questo è il gruppo LA REIETTA della MASA EDITION con MASA come guest star.

Gli autori del gruppo LA REIETTA dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo IL CONDOTTIERO.

I racconti di questo gruppo verranno commentati e classificati dagli autori del gruppo IL MALEDETTO.


Questo è un gruppo da OTTO racconti e saranno i primi TRE ad avere diritto alla pubblicazione immediata sul sito e a entrare tra i finalisti che verranno valutati da MASA. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, e dai miei collaboratori verranno a loro volta ammessi alla vetrina del sito, ma non alla finale. Ricordo che per decidere quanti finalisti ogni gruppo debba emettere cerco sempre di rimanere in un rapporto di uno ogni tre.

Per la composizione dei gruppi ho tenuto conto del seguente metodo: per primi ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK DECIMA ERA, a seguire ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK ALL TIME (il primo nel gruppo A, il secondo nel gruppo B, il terzo nel gruppo C, il quarto nel gruppo A e così via), coloro che non hanno ottenuto punti nei due Rank sono stati assegnati a seguire (primo a postare gruppo X, secondo a postare gruppo Y, terzo a postare gruppo BETA, quarto a postare gruppo X e così via). Ho forzato solo per non fare capitare nello stesso gruppo due racconti con Malus.

E ora vediamo i racconti ammessi nel gruppo LA REIETTA:

Una notizia buona, una cattiva, di Mario Pacchiarotti, ore 00.01, 2908 caratteri
Marina, di Letizia Merello, ore 00.16, 2982 caratteri
Ardiglione, di Isabella Valerio, ore 00.58, 2883 caratteri
La porta arcuata, di Alexandra Fischer, ore 21.31, 2634 caratteri
Il viaggio, di Sarah Santeusanio, ore 23.55, 2978 caratteri
Fogli e sigarette, di Giovanni Pratesi, ore 22.49, 2501 caratteri
Metallo e sangue, di Michela Zacheo, ore 00.27, 2744 caratteri
Ciao papà, di Linda Gragnato, ore 01.26, 2990 caratteri MALUS 4 PUNTI

Avrete tempo fino alle 23.59 di giovedì 29 DICEMBRE per commentare i racconti del gruppo IL CONDOTTIERO Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Per i ritardatari ci sarà un'ora di tempo in più per postare le classifiche e i commenti, quindi fino alle 00.59 del 30 DICEMBRE, ma si prenderanno un malus pari alla metà del numero di autori inseriti nel gruppo approssimato per difetto. Vi avverto che sarò fiscale e non concederò un solo secondo in più. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, posterò la mia e stilerò quella finale dei raggruppamenti.
NB: avete DIECI giorni per commentare e classificare i racconti del gruppo IL CONDOTTIERO e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare gli altri racconti in gara e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, DIECI giorni sono anche troppo pochi. E ancora: per quanto vi sarà possibile in base ai vostri impegni, date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro.

Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti assegnati al suo gruppo con il corretto numero minimo di caratteri.
– 13 punti malus per chi commenta tutti i racconti assegnati al suo gruppo, ma senza il numero minimo di caratteri.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto di quelli assegnati al suo gruppo.


Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo IL CONDOTTIERO.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

E infine: una volta postate e da me controllate, le classifiche non possono più essere modificate a meno di mia specifica richiesta in seguito a vostre dimenticanze. L'eventuale modifica non verrà contabilizzata nel conteggio finale e sarà passibile di malus pari a SETTE punti.

BUONA MASA EDITION A TUTTI!



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christianfloris
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Re: Gruppo LA REIETTA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#2 » mercoledì 21 dicembre 2022, 1:06

1. Ciao papà
2. La porta arcuata
3. Ardiglione
4. Una notizia buona, una cattiva
5. Fogli e sigarette
6. Metallo e sangue
7. Marina
8. Il viaggio

Ciao papà

Questo racconto possiede tutti gli elementi giusti per arrivare lontano: uno stile maturo, una storia coinvolgente e a tratti commovente, il rapporto padre-figlio che è narrato in modo a dir poco dirompente. Ci sei, sei sul pezzo in modo meraviglioso e porti il lettore nei tuoi mondi con una bella affabulazione. Vedo centrare il tema nella scoperta, da parte del figlio, del mondo secondario del padre. La forza di questo bel racconto è nello scambio e nella simbiosi forte che si crea fra i due personaggi. Prova molto convincente che ti fa balzare in testa alla classifica. Brava, peccato per il malus.

La mia valutazione è 9,25

La porta arcuata

Per me è un sì. La storia che hai creato è talmente stravagante e sviluppa in modo originale anche un lato ironico, che mi sento di premiarla collocandola sul mio personale terzetto da podio. Buona anche la resa dello stile, il barbecue di cui ci sembra di sentire l’invitante odore, l’ambientazione sufficientemente accurata. Forse da rivedere, in alcuni passaggi, l’uso della punteggiatura. Il paragrafo introduttivo, ad esempio, contiene una gran quantità di punti fermi che spezzettano in modo eccessivo la narrazione e le conferiscono un ritmo un po’ sincopato che non collima in modo pertinente con il racconto (che invece è ancora in fase di un decollo senza sorprese). Al di là di questo aspetto, tranquillamente sistemabile con una variatio sintattica e con la gestione di qualche punto e virgola, è una prova non eccezionale, ma che ho trovato brillante. Il tema è centrato senza tentennamenti, anche in una sfumatura che finora non ho visto sottolineare: non si tratta di semplici mondi, ma di mondi secondari. Non va trascurato.

La mia valutazione è 9

Ardiglione

Non è un racconto che mi ha particolarmente colpito per lo stile, ma proprio per questo motivo si fa seguire senza difficoltà. Un buon plot, smisurato sul lato fantasy come del resto il tema suggeriva, personaggi a cui facciamo in tempo anche ad affezionarci. Si perde qualcosa nella conclusione che rimane un po’ sospesa, lasciandoci intuire che la donna, in fondo, aveva sempre giudicato male sua figlia, credendola pazza. Non c’è una complessità nascosta, non c’è un fare il passo più lungo della gamba: è questa linearità senza inutili voli pindarici che ho apprezzato di questa prova. Il tema è colto con pochi e sapienti ingredienti, selezionati e mescolati bene.

La mia valutazione è 8,75

Una notizia buona, una cattiva

E’ un racconto che ha un suo equilibrio fra le parti, i dialoghi e le ambientazioni rientrano in una cornice logica abbastanza definita, la traccia mi sembra sviluppata con sufficiente accuratezza e puntualità. Il difetto, piuttosto evidente anche a una prima lettura, è nel finale che non “morde” quanto dovrebbe, facendo atterrare il lettore in modo un po’ prevedibile sulla pista accidentata di una cosmogonia del multiverso e degli infiniti modi possibili. Intendiamoci, una prova che nel complesso resta più che buona. Peccato però per le ultime righe stiracchiate, il voto sarebbe stato senz’altro più alto, se non avesse prevalso un anticlimax che ha raffreddato le aspettative e ha fatto perdere qualche punto di brillantezza.

La mia valutazione è 8,5

Fogli e sigarette

E’ una prova che è andata liscia per tre quarti, nello sviluppo del plot e del tema ad esso associato. Le situazioni descritte, per quanto contengano una buona dose di surrealismo, fanno intuire il mondo duale e perciò anche secondario. Non c’era bisogno, a mio avviso, di utilizzare la parte finale per spiegare ciò che eri riuscito a comunicare nella parte restante del racconto. Voglio dire che il messaggio sarebbe passato ugualmente, ma forse hai preferito esplicitarlo perché non ti sentivi sicuro sul focus della traccia. Comunque sia, è un testo che non metterei fra i primi tre, ma che, per ora, risulta fra i più centrati a livello di aderenza al tema. Ho ritrovato qualche difetto nella gestione della punteggiatura: alcune virgole avrebbero dato maggiore scorrevolezza al testo.

La mia valutazione è 8,25

Metallo e sangue

E’ la prima volta che mi capita di leggere le gesta di una cyborg-puttana e questo ti fa senz’altro guadagnare punti nell’inventiva. Trovo però che tutto accada in modo un po’ grottesco (il tavolo che viene fracassato con un pugno), fumettistico. Il che non è necessariamente un difetto, se però il registro che viene adottato è costante. Buona idea, soprattutto per l’originalità; sebbene anche questo racconto, come altri che ho letto in questo gruppo, ha sviluppato il tema più sul versante “mondi alternativi” invece che “mondi secondari”. Rimane un buon lavoro, ma lontano dalle primissime posizioni.

La mia valutazione è 8


Marina

Racconto controverso, che ho dovuto rileggere due volte per avere una configurazione definita e definitiva d’insieme. Partiamo dagli aspetti positivi: nelle tue corde c’è senz’altro una grande padronanza nell’uso appropriato dei ferri linguistici del mestiere e questo ti permette di mascherare (o quanto meno di ovviare a) difetti strutturali dello sviluppo della trama, dovuti a una carenza di ispirazione. Dietro una storia che ripropone l’eterno conflitto vita-morte, anche se in salsa fantasy quasi horror, dietro una dislocazione onirica e l’accostamento incongruo di oggetti (“un paio di birilli tozzi”), situazioni (“in equilibrio sul davanzale”) e persone (il marito Giovanni che le canta la serenata), fatico a ritrovare l’attinenza al tema, se non come dimensione sottintesa che il lettore deve intuire nella filigrana delle fantasmagoriche descrizioni, intrise peraltro di significati simbolici. Come forza evocativa, tutto questo immaginario mi evoca canzoni criptiche come Parlando del naufragio della London Valour. Ma l’aderenza alla traccia? E’ sfuggente. E questo, a mio avviso, pur ammaliando chi legge dal principio alla fine, inficia il pur discreto risultato finale.

La mia valutazione è 7,5

Il viaggio

Purtroppo non mi ha coinvolto. Più che un racconto, l’ho trovato un soliloquio: un monologo reso con stile, scritto in modo discreto, ma non è questo il punto in discussione. Perchè, più che essere uno sviluppo del tema assegnato (che viene forse lambito ma in modo troppo tangenziale), sembra un festival delle occasioni perdute nella propria vita, su cui il protagonista riflette portandoci dentro la sua riflessione. Ho riletto il brano due volte, per assicurarmi che non mi fosse sfuggita qualche sfumatura importante; ma si tratta di un resoconto, tutto spiegato e per nulla mostrato. Forse avrebbe conferito più verve alla narrazione far interagire in un dialogo il protagonista con le sue figure di Sé che incontra nel labirinto. Anche l’ambientazione suona di cliché e, per quanto ci sia il tentativo di descrivere la parabola di un’evoluzione interiore, la storia tende ad avvitarsi su stessa in modo asfittico. Ho già letto qualcos’altro di tuo e so che sei capace di esprimerti al meglio. Questa, a mio modesto avviso, è una prova sotto tono rispetto ai tuoi ottimi standard.

La mia valutazione è 7

Dario17
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Re: Gruppo LA REIETTA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#3 » mercoledì 21 dicembre 2022, 18:27

CIAO PAPA'
Un racconto etereo in forma di diario, tutto pathos e sentimenti.
Tranne il fulcro di dolore tra padre-figlio con di mezzo la solita infermità che qua su MC va spesso di moda, ci ho capito ben poco e mi ha trasmesso ancora meno.
Non mi prendono i racconti, così brevi poi, in cui devo esser io a pennellare l'intera situazione da cima a fondo per ottenere un quadro generale. I pochi particolari li ho trovati un po' triti e pacchiani.
Sono corso a cercare aiuto nei commenti sotto ma ho trovato solo gente entusiasta. Devo essere io quello non in target per il brano.
Il tema PARE rispettato ma mi fido poco di quello che avrei effettivamente tratto da questo racconto.

METALLO E SANGUE

Niente male la prosa che scorre tranne forse qualche inciampo nella prima parte.
Mi sono sentito un po' perculato quando la protagonista scopre quello che ha sotto le unghie per poi sentirlo dire dalla protagonista righe e righe dopo. Dovevo saperlo subito e poi dalla reazione della portagonista capire che fosse qualcosa di male.
"La porta si apre da sola proiettandola in un ambiente arioso, pulito, ordinato, molto diverso da casa sua" -> qua ci andava una descrizione più minuziosa con particolari precisi e, perchè no, originali, così da poter eleaborare IO che fosse diverso da casa sua.
Dialoghi fiacchini ma nel complesso sufficienti.
Tema assolutamente non centrato. Quale sarebbe il mondo secondario? È di certo ambientato in un altro mondo che non è il nostro, però perchè secondario?

FOGLI E SIGARETTE

Un pezzo in narratore onnisciente che saltella da un personaggio all'altro e che, con troppa premura, mi spiega per filo e per segno chi siano i personaggi e dove dovrei cercare il tema richiesto dalla traccia.
Un po' troppo facile?
A me il narratore onnisciente va più che bene ma devono essere personaggi, dialoghi e azioni a comunicarmi qualcosa e non fungere da semplici comparse.
Piccole note:
Chi pronuncia una frase deve apparire in scena il prima possibile e non dopo troppe righe. Mi riferisco alla guardia X che inveisce contro Sdruccio.
Il fatto che l'assistente sia l'unica che possa tenere testa a Guarducci è una info che puoi benissimo togliere: non suscita nel protagonista una reazione diversa da quella che ci si aspetta e quindi a che pro inserirla?
Tema preso.

IL VIAGGIO
Monologo onirico che, sebbene abbia qui e li degli elementi ben visibili, perde consistenza durante la lettura.
Tutto oleoso e poco concreto.
Avrebbe aiutato e di molto la presenza dei due animali guida che ci vengono solamente citati, vederli guizzare o volare tra iparticolari dell'ambiente sarebbe stata cosa carina. Non mi ha convinto per niente la seconda parte, quella del viaggio a ritroso nella vita del pg e la chiusa filosofeggiante che in così poco tempo non resitutisce nulla al lettore.
Nessuno strafalcione in particolare ma starei attento alle ripetizioni (tamburo-tamburo, grigio-grigio, anima-anima).
Tema preso in modo classico che più classico non si può.

LA PORTA ARCUATA
Pezzo fiabesco, pittoresco e colorato, come lo sono spesso le tue opere.
Non mi è dispiaciuto per niente se non per i dialoghi che ho trovato a volte sconclusionati e un po' campati per aria.
Rimango confuso dal fatto che ci sia una festa in corso ma siano tutti infuriati.
Lo sono per la vicinanza di Gimmi, presumo. Che poi come fa a vederli se ci sono i cespugli in mezzo?
E poi perchè la battuta finale della gatta sul disordine quando Gimmi chiaramente se n'è scappato minacciato dalla situazione? Era sarcasmo?
Al netto di ciò, una prova discreta.
Tema classico.

ARDIGLIONE
Un botta e risposta dall'inizio alla fine su cui scorre praticamente tutto il filo del discorso, worldbuilding compreso.
L'attacco mi aveva convinto molto e anche i primi indizi fantastici, poi però il prolungarsi del dialogo e l'assenza di azione da parte dei protagonisti mi ha un po' frustrato la lettura.
Molto carino il tentativo di dare un senso circolare alla storia ma visto che praticamente per il lettore non esiste scoperta grazie a Emilio che già sapeva tutto e ce lo spiattella, l'effetto è molto annacquato. Come può esserlo il vino, tra l'altro.
Avrei tenuto i timori della nonna come pensieri interni, resa più spigolosa e dura verso il nipote "credulone".
E magari tenuto nascosti tutti questi particolari sul mondo fantastico per rivelarli alla fine.

MARINA

Credo che sia la prima volta che mi trovo davanti a un racconto così asimmetrico: A una proprietà di linguaggio davvero superiore si contrappone un assoluta confusione di soggetti e circostanze fin quasi al nonsense.
Mi ha ricordato un po' i Fantasia della Disney, col dovuto rispetto.
Onirico all'ennesima potenza, ma ultravivido e colorato.
Purtroppo io non sono assolutamente un lettore in target e per come ahimè sono fatto io davvero non riesco a coglierne il messaggio ne a rimanere in qualche modo intrattenuto da una storia-non storia.
Peccato.
Di mondi ce ne sono a iosa, ma quello secondario? Tema non proprio colto.

UNA NOTIZIA BUONA, UNA CATTIVA
Ho letto un pezzo di qualcuno che a parer mio sa scrivere.
Ottimo davvero il ritmo del dialogo iniziale che ci presenta i personaggi e siccome questo non è il primo tuo raccontino che leggo capisco che il botta e risposta sia uno dei tuoi cavalli di battaglia.
Si arriva al dunque e piazzi il colpo di scena che nei pezzi così brevi se non è d'obbligo, poco ci manca.
Solo che nel contesto religioso mi ha stonato non poco.
Che siamo un universo di prova e lungi dall'essere la versione migliore non è una gran cosa da scoprire, ma nell'ottica di un credente, anche se potente come il Papa, cosa gliene può fregare alla fin fine?
La dimostrabilità di Dio è già vincente per un leader religioso che campa parlando nel suo nome.
Secondo me sarebbe stato un bel colpo da KO dire al papa che c'è sì un dio creatore ma che gli stiamo tutti abbondantemente sui maroni! O che suddetto creatore ci ha abbandonati al macero per dedicarsi alla versione successiva!
Che ne dici?
Piccola postilla: "...Venne accompagnato al di là della porta, lungo corridoi scuri e colmi di bellezza..."
Argh! non dirmi che sono belli ma descrivimi che cosa c'è di bello da vedere!
Checchè ne dica, ti piazzi con merito al primo posto della mia classifica.
Tema preso e con molta più originalità degli altri.


1. Una notizia buona, una cattiva
2. La porta arcuata
3. Ardiglione

4. Foglie e sigarette
5. Ciao papà
6. Il viaggio
7. Marina
8. Metallo e Sangue

La maggiorparte di voi si è buttata su mondi fantastici-onirici-spirituali e li ha catalogati come secondari perchè quello della realtà sarebbe il primario.
Certo era un tema soltanto all'apparenza abbordabile, però una spintarella in più alla fantasia mi sarebbe alquanto piaciuta.
Ho valutato i pezzi col solito metodo.
Posizioni più basse per il tema poco o per nulla centrato.
Poi a salire ho premiato lo stile e come parametro principale storia, personaggi e sviluppo.

P.S.

Sei su otto sono donne, mai capitato un gruppo da valutare così.

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MatteoMantoani
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Re: Gruppo LA REIETTA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#4 » giovedì 22 dicembre 2022, 9:08

1) Ciao Papà
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2) La porta arcuata
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3) Una notizia buona, una cattiva
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4) Ardiglione
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5) Metallo e sangue
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6) Marina
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7) Il viaggio
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8) Fogli e sigarette
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Pretorian
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Re: Gruppo LA REIETTA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#5 » giovedì 22 dicembre 2022, 22:19

Ecco qui commenti e classifica:

1) Marina, di Letizia Merello
Ciao Letizia e piacere di leggerti.

Allora, questo racconto è strano e mi mette davvero in seria difficoltà. La prosa surrealista mi ha catturato e devo dire che, nonostante non sia propriamente il mio genere, è dannatamente efficace e trascende ogni giudizio di "narrato e mostrato". mi sembra (ma non e sono sicuro) che il racconto tratti di una donna che tenta il suicidio dopo che la figlia è morta strangolata dal cordone ombelicale dopo il parto. Niente, non so cosa aggiungere: non mi è mai capitato un racconto che, allo stesso tempo, mi è piaciut0 così tanto, ma di cui non ho molte cose da dire in positivo o negativo.
Alla prossima"

2) Metallo e sangue, di Michela Zacheo
Ciao Michela e piacere di leggerti.

Il racconto è una buona prova, con lo stile che necessita di una ulteriore ripulita dai residui elementi di mostrato (come le indicazioni temporali delle azioni o gli avverbi, che però sono molto pochi, quindi ok). La presentazione di Marisol è forse un pochino "stereotipata", soprattutto sull'idea del robot che beve olio per star meglio, che mi ha ricordato sia Bender di Futurama che l'Uomo di Latta del Mago di Oz, ma si tratta di un elemento secondario. Il problema principale della storia è il finale, che non risolve davvero la questione e sembra quasi tirato via perché eri rimasta senza caratteri.
Diciamo un lavoro buono al 70%.

Alla prossima!

3) Una notizia buona, una cattiva, di Mario Pacchiarotti
Ciao, Mario è piacere di leggerti.

Allora, noto un deciso miglioramento rispetto al tuo ultimo lavoro, segno del tuo impegno nel migliorare lo stile e lo apprezzo. Certo, c'è ancora molto lavoro da fare, soprattutto sui dialoghi che risultano ancora troppo artefatti, in particolar modo all'inizio, dove le continue interruzioni del papà nei confronti del segretario sono visibilmente dei tentativi di salvare caratteri in punti dove avresti rischiato di scrivere troppo. Carina la scena di Smith che passeggia avanti e indietro per mostrare il suo nervosismo, ma quel "Di tanto in tanto" da un'indicazione temporale che fa scivolare tutto sul narrato, similmente a quel "qualche mezza parola gli sfuggiva di bocca". La trama, pur non essendo eccezionale, è arguta e mi ha lasciato un sorriso al colpo di scena finale.

Nel complesso, un lavoro interessante che testimonia il cammino del tuo miglioramento.

Alla prossima

4)Ardiglione, di Isabella Valerio
Ciao Isabella e piacere di leggerti.

Allora, partendo dallo stile, noto dei miglioramenti rispetto ai precedenti racconti, però ci sono almeno un paio di suggerimenti che mi sento di darti:

1) Attenta ai rimasugli di narrato che sono rimasti qui e li. Ad esempio in "Alza gli occhi al cielo, spazientita", l'ultimo "spazientita" non è necessario, perché già nell'atto di alzare gli occhi al cielo stai rendendo l'idea del fatto che la nonna sia infastidita;

2) Più di metà del racconto è composto da un flusso ininterrotto di dialoghi. So che ti serviva per fornire informazioni sul contesto della vicenda, ma a livello di azioni succede poco e nulla e il continuo passaggio tra i beat dopo un po' stanca Personalmente, cerco di non andare mail oltre i quattro/cinque beat di fila, se non strettamente necessario.

La trama è confusa e da l'impressione che si faccia riferimento a un contesto predefinito, ma questo finisce per rendere il tutto solo più confuso, soprattutto il finale. Senza contare che quel "tagliare la lingua" fa sembrare la nonna una regina, non una semplice proprietaria terriera.

Quondi, un racconto valido, ma con parecchi problemi da risolvere.

Alla prossima!

5) La porta arcuata, di Alexandra Fischer
Ciao Shanda e piacere di leggerti.
Ho apprezzato l'atmosfera fiabesca, quasi da "Alice nel Paese delle Meraviglie", ma per il resto la vicenda lasci molto a desiderare. Tenendo da parte i problemi di stile, di cui abbiamo parlato tante volte, in questa storia la problematica maggiore è il modo con cui il protagonista reagisce all'apparizione dei gatti umani e al pericolo che loro rappresentano. Insomma, sembra spaventato da quelli nascosti nei cespugli, ma sembra reagire a quelli che vede con assoluta naturalezza, come se fosse abituato a vedere esseri da altri mondi. Il problema è che non fornisci nulla che possa spiegare per questa stranezza, quindi resta tutto troppo confuso.

Peccato, Shanda.

Alla prossima!

6) Ciao papà, di Linda Gragnato
Ciao, Linda e piacere di leggerti.
Il tuo racconto ha una premessa interessante ed è uno dei pochi per cui davvero posso rilevare lo sforzo di offrire un'interpretazione interessante del tema "Mondi secondari". Purtroppo, le premesse annegano in un racconto dalla trama confuso e dallo stile acerbo. La trama è confusa al punto che ho dovuto leggere due o tre volte per capire di cosa trattasse e penso che sia stata spiegata molto male la questione del padre che entra nel computer, senza contare che il tutto si svolge su almeno tre diversi passaggi temporali, il che rende tutto ancora più incasinato. Lo stile, come dicevo, è molto acerbo, specialmente dal punto di vista del mostrato sul narrato, quindi ti consiglio di lavorare molto in queste due direzioni per migliorare la tua scrittura.
Alla prossima.

7) Il viaggio, di Sarah Santeusanio
Ciao, Sarah e piacere di leggerti. L'idea del viaggio sciamanico come viaggio a ritroso nella memoria per incontrare le proprie "radici" è interessante, ma il racconto è confuso. Un sacco di elementi ("mondo di sopra", "mondo di sotto", gli animali guida, il vecchio) appaiono e sembrano dover rivestire un certo interesse, ma non li inserisci in nessun contesto. Insomma, se non so come il mondo dovrebbe apparire e cosa sta succedendo, come posso essere stupito dal cambiamento? Inoltre, non conoscendo il contesto del viaggio, non sappiamo cosa il protagonista stia cercando e sembra quasi che sia una casualità. Questo rende il colpo di scena finale molto più debole, perché non percepiamo il trauma che dovrebbe essere sotteso dalla separazione.
Insomma, carina l'idea, ma il resto è da rivedere in toto.

Alla prossima


8) Fogli e sigarette, di Giovanni Pratesi
Ciao, Giovanni e piacere di leggerti.

Allora, questo racconto soffre di parecchi problemi. In primis il narratore, che sembra oscillare tra un narratore onnisciente e una narrazione in terza persona senza soluzione di continuità. Poi, dopo una prima parte in cui hai tentato di dare il tutto una parvenza di trama e di storia, la seconda parte diventa una sorta di flusso di coscienza che mescola, senza un vero senso, le opinioni dei due personaggi. In questo modo hai rinunciato a esprimere il tuo messaggio tramite la storia, ma hai espresso il messaggio in modo esplicito, un errore che on dovrebbe essere fatto.
Peccato.

Alla prossima.

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antico
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Re: Gruppo LA REIETTA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#6 » mercoledì 28 dicembre 2022, 17:57

Quattro classifiche ricevute e sono tutte regolari. Oltre a quella de L'INQUISITORE, dovete ancora riceverne altre tre.

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Debora D
Messaggi: 310

Re: Gruppo LA REIETTA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#7 » mercoledì 28 dicembre 2022, 18:39

Gruppo La Reietta
1. Una notizia buona, una cattiva, di Mario Pacchiarotti
2. Ardiglione, di Isabella Valerio
3. Ciao papà, di Linda Gragnato
4. Marina, di Letizia Merello
5. Fogli e sigarette, di Giovanni Pratesi
6. Metallo e sangue, di Michela Zacheo
7. La porta arcuata, di Alexandra Fischer
8. Il viaggio, di Sarah Santeusanio

Marina, di Letizia Merello
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Ciao papà, Linda Gragnato
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Metallo e sangue, Marina Zacheo
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Fogli e sigarette, Pratesi
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Il viaggio, Sarah Santeusanio
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Alexandra Fischer
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Ardiglione, di Isabella Valerio
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Pacchiarotti
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SilviaCasabianca
Messaggi: 108

Re: Gruppo LA REIETTA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#8 » mercoledì 28 dicembre 2022, 19:01

La mia classifica:

1. Il viaggio, di Sarah Santeusanio
2. Ardiglione, di Isabella Valerio
3. Una notizia buona, una cattiva, di Mario Pacchiarotti
4. Metallo e Sangue, di Michela Zacheo
5. Ciao papà, di Linda Gragnato
6. La porta arcuata, di Alexandra Fischer
7. Fogli e Sigarette, di Giovanni Pratesi
8. Marina, di Letizia Merello

Commenti:

Il viaggio

Ciao Sarah,

Grazie del tuo racconto.
Mah, che dire? Mi sa che andrò controcorrente anche questa volta perché a me il tuo racconto è piaciuto molto!
Cercherò di spiegarti perché.
Non ti conosco ma attraverso queste righe mi sono sentita "coccolata". E' vero che l'idea del viaggio sciamanico si è già vista ma in fondo non ho letto nessuno che abbia portato qualcosa di puramente originale, o meglio, forse qualcuno è stato più originale di altri ma non vedo perché dovrebbe essere un criterio di giudizio così importante. Ovviamente questa è la mia opinione ma a me la tua prova mi è piaciuta molto. Nella sua semplicità ci ho visto autenticità. Finale toccante.

Brava!

Piccoli suggerimenti:

... per me sono più reali del mondo grigio e quieto in cui vivo.

Qui ci stava bene un dettaglio personale del protagonista: perché trova il suo mondo grigio? Le è successo qualcosa di recente che collega alla sensazione di grigio e noioso?

Mi presentarono un anziano dalla pelle rugosa e gli occhi vispi

Un po' clichè. Se è anziano ci immaginiamo già che abbia la pelle rugosa. Meglio dire qualcosa di più particolare legato a quest'uomo.

Ardiglione

Ciao Isabella. Grazie di questo racconto.

Allora stile semplice ma molto comprensibile, sebbene forse scegliere la strada del tutto dialogo sia un po' facilitante, però è anche vero che quando si ha così poco spazio una scelta la si deve prendere. Mi piace il fatto che con pochi caratteri e poche selezionatissime parole riesci a condensare molte emozioni e pensieri. Apprezzo che tu abbia scelto di declinare il tema in maniera diversa da molti. Mi ha intrattenuto molto e comunque sono riuscita a cogliere tutto, non c'era ambiguità. Se devo trovare un difetto è che questa scelta di azzerare qualsiasi possibilità di ambiguità confina un po' con il rischio Mister Ovvio. Ciò che conta però, almeno per me, è sempre come mi sento a fine lettura. E tu mi hai fatto sentire bene. Ai tuoi personaggi: Emilio, la nonna, Filippo, perfino la mamma appena nominata come "pazza da manicomio", mi ci sono affezionata subito. Non è facile in così pochi caratteri, non trovi? Brava.

Una notizia buona, una cattiva

Ciao Mario,

Il tuo racconto mi ha convinto molto, anche se a un certo punto mi ha ricordato un po' troppo la serie 1899, che ho visto da poco, soprattutto quando dici:

«L’esistenza di Dio?»
«Un creatore — sussurrò Smithson —

E non so se sono io che avendola vista da poco collego troppo oppure se ti sei ispirato molto. Diciamo che comunque il finale prende le distanze, almeno in parte,da 1899, quindi ok.
Parliamo del finale, che poi è la scelta di tutto il racconto. Un'umanità beta è un'idea che mi intriga molto perché apre una serie di scenari: l'imperfezione umana, i bug nel cervello, i creatori stessi che potrebbero essere, tanto per dirne alcuni, alieni, altri umani venuti dal futuro, divinità, altri essere viventi come animali evolutissimi ma anche demoni, tentativi di psicologie perverse e chi più ne ha più ne metta. Insomma questo per dire che mi è piaciuta questa sensazione che mi ha lasciato, di "wow, voglio continuare per saperne di più!".

L'unico dispiacere che ho provato è stato rispetto alla scelta del protagonista: il Papa. Perché proprio il Papa? Cioè posso immaginare il ragionamento che hai fatto, però non mi è piaciuto tanto. Mi avresti senza dubbio conquistata al 100% se avessi scelto di mettere a capo di certe ricerche un uomo qualunque, con i suoi interrogativi, col suo conflitto certo, ma uno di noi insomma. Non è solo il papa a farsi domande su chi siamo e da dove veniamo, non trovi? =)
Inoltre questo Papa è troppo Papa, cioè è solo Papa, è un ruolo, non sento la persona che c'è dietro, che c'è dentro. Questo è arrivato a me almeno.

Semmai vorrai sviluppare questa storia (cosa che ti consiglio) ti prego di valutare la mia proposta di optare per un altro protagonista molto più interessante e alla nostra portata, secondo me faresti davvero bingo!

"...Venne accompagnato al di là della porta, lungo corridoi scuri e colmi di bellezza...", qui sono d'accordo con Dario. La bellezza è un concetto troppo soggettivo. Descrivere un particolare ovviamente sarebbe stata una scelta molto migliore ma bastava anche solo usare: sfarzo, lusso, almeno, sebbene non mi davi dettagli sensoriali, almeno mi davi un'idea più oggettiva di ciò che può esserci in quel corridoio.

Bravo!


Metallo e sangue

Ciao Michela,
Grazie per il racconto.

Dunque io ci ho messo un po' a capire se mi piacesse o meno. Ti spiego: Lo stile è, non ottimo, ottimissimo, però poi a monte di un buon ritmo, un ottimo equilibrio dei dialoghi, azione e descrizioni e una bella chiarezza, mi vai a mettere non due, ma ben 4 aggettivi di seguito per descrivere un posto. Non sempre gli aggettivi sono sbagliati ma a parte il mio gusto personale, qua abbiamo un tema che si presta a dare il proprio meglio nel restituire un world building. E non è che hai sacrificato spazio per l'azione o per altro, hai semplicemente scelto ben 4 aggettivi invece di restituirmi almeno un dettaglio sensoriale. Ahia.

Il cyborg meretrice è una scelta che non so se mi piace o meno, quindi diciamo che non scelgo di usare questa cosa come parametro, per non confondermi.

Poi, non ho capito perché lei ha del sangue sotto le unghie dopo la nottata hot, e in fondo non lo voglio manco sapere, però allora boh, perchè proprio il sangue? Mi lasci aperta degli interrogativi che però non voglio avere. Mi da l'idea di dettaglio splatter gratuito.

Le reazioni della protagonista poi sono estreme (rompe il tavolo con un pugno, urla), ma non ci spieghi perché. Perché gli umani noo? che le hanno fatto, pori cocchi? Che poi sarei pure stata d'accordo con lei eh, noi umani facciamo schifo! Però così posso solo ipotizzare.

Dialoghi si, un po' stereotipati, però non è gravissimo per me. Tema per me centrato.
Ritmo davvero notevole, c'è da imparare da te.

Non so come concludere, ci devo pensare, sei fra due estremi. =)
Comunque, ottima prova.

ciao papà

Ciao Linda,

Piacere di conoscerti e grazie per questo bel racconto.
Comincio con il dirti che l'incipit è funzionale: ho subito capito grazie a pochi elementi ben messi dove mi trovassi, con chi e perché. Mi arriva poco del personaggio del narratore, perché hai voluto lasciare spazio alla narrazione dell'altro personaggio, che un tempo solcava mari inarrestabile e aveva una doppia vita e ora invece, si è arrestato, così tanto che appare quasi irriconoscibile, in una sorta di estraneità fra ciò che si vede, il corpo, e ciò che semplicemente si conosce o si pensa di conoscere
Ci ho messo un po' a individuare il tema perché mi ha fatto pensare a qualcosa di più classico diciamo, però poi rileggendo l'ho individuato e forse mi è solo un po' dispiaciuto che tu abbia speso tutto quello spazio per lo status di partenza per poi lasciartene poco per parlarci di questo mondo secondario. Lo stile è molto buono, il contenuto profondo ed emotivo, l'idea originale. Complimenti per i dettagli, tipo le lacrime sulle tastiera. Brava.

La porta arcuata

Ciao Alexandra,

Grazie del tuo racconto. Un pezzo fiabesco, per molti versi quasi infantile (in senso buono ovviamente). Il tema è centratissimo e l'idea c'era.
Ho apprezzato l'originalità e la chiarezza dello stile. Tuttavia, per mio personale gusto, eccessiva chiarezza. Non amo molto lo stile così telegrafico, con una serie di frasi a capo con ripetizione del soggetto. Lo stile mi sembra buono, non noto imperfezioni, però rimane poco coinvolgente, un po' succinto, stringato. Tanto, troppo dialogo, descritto dai vari: annuì, disse, osservò a voce alta. Alcune scelte stilistiche le rivedrei. Tipo cominciare la frase con A un certo punto. Quale certo punto? Se lo togli non fila lo stesso la frase? O anche si mise a tremare, così sembra un'azione cominciata di proposito come si mise a pulire il forno, invece è un'emozione. Diciamo che per stile e tema la vedrei bene come favola per bambini, però in tal caso avresti dovuto semplificare il linguaggio, quindi non credo fosse una tua intenzione.
Tutte mie personalissime valutazioni ovviamente.

Comunque brava.

Fogli e sigarette

Ciao Giovanni,

Non so se è il tuo esordio ma noi ci incontriamo per la prima volta quindi benvenuto. Come sempre mi trovo in difficoltà a dover motivare il mio giudizio e spero di essere chiara e esaustiva. Se non lo sono, dimmi tu. Non farti problemi.

Il narratore scelto mi sembra onnisciente. Non è una scelta che io condanno a priori, anzi, ma nel tuo caso ci stava voler approfondire la psicologia dei personaggi visto che a livello di azione in macro non c'è molto e che piuttosto vai di introspettivo.
Ci sono poi degli errori di battitura che un po' danno fastidio, nel senso che non aiutano ad apprezzare il momento.
Riguardo alla caratterizzazione dei personaggi, Il problema principale credo sia l'assenza di mostrato.

Guarducci, dopo aver offeso le segretarie fino a farle piangere, si stava fumando la centesima sigaretta della giornata.

Non vediamo le offese, non capiamo perché addirittura finiscono a piangere. E' un narrato al passato e per me lo show don't tell ci vuole.

Ma dottor Guarducci nel suo ufficio e Sdruccio per strada pensavano spesso ad una cosa, e cioè che nella vita le vie di mezzo sono troppo felici per un mondo progettato per essere crudele.

La morale soffre di un problema, e cioè che sebbene sia esplicitata, non si comprende molto bene. In che senso le vie di mezzo sono troppo felici? Nel senso che essere ordinari è una scelta troppo facile? Il modo è progettato per essere crudele? Da chi? Chi l'ha progettato così? e perchè? Infine non capisco perché Guarducci lancia la sigaretta sperando di cogliere qualcuno. E' arrabbiato col mondo, ok, ma perchè così tanto?

Marina

Ciao Letizia e grazie del tuo racconto.

Sicuramente non si può dire non sia originale. Hai una bella e vividissima fantasia! hai anche centrato il tema sebbene più che mondo secondario qua abbiamo mondi infiniti.
Purtroppo tutta la tua intenzione si condensa in una sensazione di sballottamento claustrofóbico fra immagini importanti. Immagini che mentre ti stai ancora domandando cosa significhino, cosa hai appena letto, cambiano subito scenario.
Capisco la difficoltà di rendere l'idea però secondo me avresti dovuto un attimo riflettere e decidere di rendere due o tre scene al massimo e usare i caratteri rimanenti per offrire al lettore un minimo di contesto, una manciata di realismo, un antipasto di logica.

Brava comunque!

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Andrea Furlan
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Re: Gruppo LA REIETTA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#9 » mercoledì 28 dicembre 2022, 23:45

Ciao a tutti,
alla prima lettura questo tema mi era sembrato facile, invece leggendo i vostri racconti mi rendo conto che di fatto è stato piuttosto insidioso. Ho trovato un bel girone pieno di esordienti, con racconti che mi sono goduto nonostante rese non sempre ottimali: viste le premesse, credo che ne vedremo delle belle nelle prossime edizioni.

1 - Una notizia buona e una cattiva di Mario Pachiarotti
2 - La porta arcuata di Alexandra Fischer
3 - Ciao papà di Linda Gragnato
4 - Il viaggio di Sarah Santeusanio
5 - Marina, di Letizia Merello
6 - Ardiglione di Isabella Valerio
7 - Metallo e sangue di Michela Zacheo
8 - Fogli e sigarette di Giovanni Pratesi

Una notizia buona e una cattiva di Mario Pachiarotti

Ciao Mario,
mi sono goduto il tuo racconto che alla fine mi ha strappato un sorriso. Ben strutturato e organizzato come punti di vista che sostengono la narrazione in modo efficace: la prima parte dove il Papa decide di ascoltare l’ennesimo visitatore un po’ annoiato che viene introdotto al lettore con poche pennellate (compresa la fondamentale “è uno dei nostri…”). La seconda dove la tensione si alza per il colloquio importante che lo scienziato deve sostenere. L’improvvisa partecipazione del Papa e la stoccata finale, ironica e garbata. Che ansia essere “una versione di test”…
Non ho suggerimenti, solo complimenti per l’ottima prova.


Marina, di Letizia Merello
Ciao Letizia,
il tuo racconto mi ricorda un gioco da tavolo chiamato “Dixit”, tutto basato su immagini graficamente bellissime e volutamente ambigue, che associano significati diversi, a volte contrapposti, lasciando al lettore/giocatore un’infinità di interpretazioni possibili.
Quello che ho capito: ci sono quattro sogni/stanze/immagini/mondi. Il filo conduttore sembrano essere i momenti chiave della vita di Marina: l’infanzia (forse), il marito, la figlia, la morte o comunque un momento di sofferenza che potrebbe ancora essere legato alla figlia. Tutto molto vivido e interessante, per uno come me a cui piacciono molto gli universi onirici e surreali. Ma che continua a spiazzarmi anche dopo quattro o cinque letture.
Un suggerimento per incanalare la tua ottima capacità di racconto per immagini potrebbe essere di comunicare il messaggio che vuoi dare usando elementi ripetitivi che tornano: ad esempio mi sono chiesto che funzione avessero le unghie gialle, o il colore bianco che ritorna in diverse parti del racconto. Forse chiarendo con poche, giuste parole (o forse meglio indizi?), miglioreresti la possibilità di comprensione: è una cosa che sto imparando a fare io stesso edizione dopo edizione.


Ardiglione di Isabella Valerio

Ciao Isabella,
il tuo racconto non mi ha convinto del tutto: ho trovato lo stile basato quasi esclusivamente sul dialogo un po’ pesante, mentre avrei preferito qualche particolare in più sull’ambientazione che ti avrebbe anche aiutato a passare meglio il messaggio generale, anche considerando che alcuni passi di azione non mi sembrano organici alla storia. Incipit un po’ debole e finale un po’ scontato, i nomi che confondono (mondo Flippo, zio Filippo: ti costringe a tornare indietro per capire di che si tratta), Cantina Asprina dove sembra che manchi una lettera, infine lo gnomo Ardiglione che sembra importante nello svolgimento ma alla fine appare solo una volta. Ho apprezzato di più la linearità della storia, l’attenzione al tema, centrato pienamente, e la tensione che hai creato nel dialogo fra la nonna e il nipote a riguardo della madre: forse avrei spinto di più in questa direzione per rendere il tutto più interessante tramite il conflitto fra la figura della nonna e della madre.
In sintesi, purtroppo non l’ho apprezzato molto, ma trovo comunque qualche elemento positivo.


La porta arcuata di Alexandra Fischer

Ciao Alexandra,
devo dire che questo racconto mi ha convinto molto di più dei tuoi precedenti. Lineare, tema centrato in modo chiaro, storia non proprio originale ma declinata con precisione, interessante la spavalderia dei gatti/vicini che danno tutto per scontato, trattando il vicino curioso come un intruso e al lettore la sensazione di credibilità. Ti segnalo qualche piccolo errore: “La carbonella aveva ancora qualche cenere sotto la brace.” Sarebbe il contrario, cioè la brace sotto la cenere. “cappelli dalla piuma” sarebbe forse “cappelli con la piuma”. Mi rimane sempre una sensazione di ingenuità, come nei tuoi precedenti scritti, ma in questo sembra tutto più maturo. Brava!


Il viaggio di Sarah Santeusanio

Ciao Sarah,
ho apprezzato l’idea di questo viaggio sciamanico e le sue immagini oniriche anche se non sono espresse al meglio. Conducono il lettore in questo “mondo di sotto” che ho trovato credibile e interessante da esplorare. Mi è piaciuta soprattutto la parte finale dove il protagonista ritrova immagini di sé stesso nel passato, un segreto terribile che forse non ricordava neanche e la domanda che tiene il finale aperto ma al tempo stesso lo chiude inesorabilmente. Ho trovato la parte centrale che richiama la precedente esplorazione un po’ confusionaria, tanto che alla prima lettura mi ero perso il riferimento: lavorare sullo stesso piano temporale avrebbe aiutato una narrazione più lineare. Concordo anche con i commenti degli altri che potevi usare di più il mostrato, ma ritengo che sia una normale evoluzione: partecipare qui ti aiuterà tantissimo, come è successo a me e a tanti altri.


Fogli e sigarette di Giovanni Pratesi

Ciao Giovanni,
piacere di leggerti e ben arrivato nell’Arena.
Un’idea discreta (su cui ho comunque qualche dubbio di aver capito bene): la contrapposizione dei due mondi, primario e secondario, palazzo e fuori dal palazzo, Guarducci e Sdruccio. Bella l’idea di dare nomi simili ma antitetici ai due personaggi, despota chiuso nella sua fortezza il primo, sognatore e perso il secondo. La buona idea però è purtroppo ridotta nella resa da diversi elementi che potevi gestire meglio: su tutto la scelta del narratore e del punto di vista che mi hanno portato un po’ fuori strada. Inoltre potevi farci spiegare cosa trova Sdruccio nel foglio, altrimenti troppo artefatto e dove la motivazione per il suo interesse non si capisce. Il finale che poteva essere gestito meglio, dando più potenza alla frase finale incentrata sugli oggetti che rappresentano i due mondi (che ritengo un punto di forza), ma che viene anticipata malamente dalla frase precedente, troppo rivelatrice.

Metallo e sangue di Michela Zacheo

Ciao Michela,
benvenuta!
Il tuo racconto sviluppa un’idea discreta e un buono worldbuilding (comunque sempre difficile da rendere in pochi caratteri), ma a mio avviso in modo non ottimale. Prima di capire il contesto bisogna arrivare circa a metà, mentre è meglio dare le informazioni chiave nella prima parte, soprattutto con racconti brevi come quelli di MC. Soprattutto la presenza della gatta disorienta perché non mi sembra funzionale alla storia. Lo sviluppo è discreto e dà le informazioni chiave in poche parole, sicuramente un fattore positivo. Il dialogo continua su questa linea ma in modo un po’ più artefatto, quindi l’ho trovato meno efficace. Il finale finisce troppo bruscamente: se il carattere della protagonista è qualcosa di importante per la storia che racconti, lo dovresti trasmettere prima. L’aderenza al tema è un po’ laterale. Leggendo le tue risposte ho realizzato che avevi in mente una storia molto più complessa, dove gli elementi chiave non vengono percepiti, ma continua a svilupparla magari in modo ancora più originale, perché mi sembra che ne valga la pena.

Ciao papà di Linda Gragnato

Ciao Linda,
Benvenuta e piacere di leggerti.
Un racconto pieno di immagini contrastanti: una prima parte ben scritta che emoziona, descrive un bel conflitto e fa immedesimare il lettore, la seconda che non c’entra nulla e getta in un contesto fantastico tutto diverso, per chiudere con la terza che tira le fila della storia. Tema centrato, con il mondo secondario che appare, appena accennato, nell’oggetto del portatile. Non male, peccato per alcune incoerenze che non mi hanno fatto godere la storia e aumentato il senso di confusione: come fa il protagonista ad avere nove anni quando accadono gli avvenimenti della seconda parte che svelano il segreto del padre? Come può avere tenuto il portatile così a lungo visto che sembra adulto quando avviene la prima parte? Cosa c’entra il passo all’inizio della seconda parte? “Trans” sarebbe “trance”, altro dettaglio che mi ha fatto perdere il filo.
Comunque una buona prova, dove concordo con gli altri che il punto di forza sono i dettagli che riesci a descrivere in modo efficace e funzionale alla storia.

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Re: Gruppo LA REIETTA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#10 » giovedì 29 dicembre 2022, 19:45

Vi manca solamente la classifica de L'INQUISITORE.

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Re: Gruppo LA REIETTA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#11 » lunedì 2 gennaio 2023, 19:22

Eccomi, chiedo scusa per il ritardo ma ho molte giustificazioni questa volta.
Ci sono molti nuovi nomi che circolano e questo mi fa molto piacere. Chiedo a tutti di non farsi scoraggiare dalla mia "cattiveria". La ritengo spiacevole quanto necessaria e vi garantisco che nutro molta stima per tutti coloro che si mettono in gioco qui dentro al di là dei risultati ottenuti volta per volta. Inoltre sono convinto che assieme possiamo migliorare tutti rapidamente, finché restiamo schietti e accoglienti.
Veniamo alla...

CLASSIFICA
1. Una notizia buona e una cattiva di Mario Pachiarotti
2. Ardiglione di Isabella Valerio
3. La porta arcuata di Alexandra Fischer
4. Ciao papà di Linda Gragnato
5. Metallo e sangue di Michela Zacheo
6. Marina, di Letizia Merello
7. Fogli e sigarette di Giovanni Pratesi
8. Il viaggio di Sarah Santeusanio

COMMENTI

Una notizia buona, una cattiva
di Mario Pachiarotti
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Marina
di Letizia Merello
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Ardiglione
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La porta arcuata
di Alexandra Fischer
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Il viaggio
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Fogli e sigarette
di Giovanni Pratesi
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Ciao papà
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