Pagina 1 di 1
Gruppo LA REIETTA: Lista racconti e classifiche
Inviato: martedì 20 dicembre 2022, 2:28
da antico
BENVENUTI ALLA MASA EDITION, LA QUARTA DELLA DECIMA ERA DI MINUTI CONTATI, LA 169° ALL TIME!Questo è il gruppo LA REIETTA della MASA EDITION con MASA come guest star. Gli autori del gruppo LA REIETTA dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo IL CONDOTTIERO.
I racconti di questo gruppo verranno commentati e classificati dagli autori del gruppo IL MALEDETTO. Questo è un gruppo da OTTO racconti e saranno i primi TRE ad avere diritto alla pubblicazione immediata sul sito e a entrare tra i finalisti che verranno valutati da MASA. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, e dai miei collaboratori verranno a loro volta ammessi alla vetrina del sito, ma non alla finale. Ricordo che per decidere quanti finalisti ogni gruppo debba emettere cerco sempre di rimanere in un rapporto di uno ogni tre. Per la composizione dei gruppi ho tenuto conto del seguente metodo: per primi ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti
RANK DECIMA ERA, a seguire ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti
RANK ALL TIME (il primo nel gruppo A, il secondo nel gruppo B, il terzo nel gruppo C, il quarto nel gruppo A e così via), coloro che non hanno ottenuto punti nei due Rank sono stati assegnati a seguire (primo a postare gruppo X, secondo a postare gruppo Y, terzo a postare gruppo BETA, quarto a postare gruppo X e così via). Ho forzato solo per non fare capitare nello stesso gruppo due racconti con Malus.
E ora vediamo i racconti ammessi nel gruppo LA REIETTA:Una notizia buona, una cattiva, di Mario Pacchiarotti, ore 00.01, 2908 caratteri
Marina, di Letizia Merello, ore 00.16, 2982 caratteri
Ardiglione, di Isabella Valerio, ore 00.58, 2883 caratteri
La porta arcuata, di Alexandra Fischer, ore 21.31, 2634 caratteri
Il viaggio, di Sarah Santeusanio, ore 23.55, 2978 caratteri
Fogli e sigarette, di Giovanni Pratesi, ore 22.49, 2501 caratteri
Metallo e sangue, di Michela Zacheo, ore 00.27, 2744 caratteri
Ciao papà, di Linda Gragnato,
ore 01.26, 2990 caratteri
MALUS 4 PUNTIAvrete tempo fino alle 23.59 di giovedì 29 DICEMBRE per commentare i racconti del gruppo IL CONDOTTIERO Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Per i ritardatari ci sarà un'ora di tempo in più per postare le classifiche e i commenti, quindi fino alle 00.59 del 30 DICEMBRE, ma si prenderanno un malus pari alla metà del numero di autori inseriti nel gruppo approssimato per difetto. Vi avverto che sarò fiscale e non concederò un solo secondo in più. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, posterò la mia e stilerò quella finale dei raggruppamenti.
NB: avete DIECI giorni per commentare e classificare i racconti del gruppo IL CONDOTTIERO e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare gli altri racconti in gara e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, DIECI giorni sono anche troppo pochi. E ancora:
per quanto vi sarà possibile in base ai vostri impegni, date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro. Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti assegnati al suo gruppo con il corretto numero minimo di caratteri.
– 13 punti malus per chi commenta tutti i racconti assegnati al suo gruppo, ma senza il numero minimo di caratteri.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto di quelli assegnati al suo gruppo. Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la
classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo IL CONDOTTIERO.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.
E infine: una volta postate e da me controllate, le classifiche non possono più essere modificate a meno di mia specifica richiesta in seguito a vostre dimenticanze. L'eventuale modifica non verrà contabilizzata nel conteggio finale e sarà passibile di malus pari a SETTE punti. BUONA MASA EDITION A TUTTI!
Re: Gruppo LA REIETTA: Lista racconti e classifiche
Inviato: mercoledì 21 dicembre 2022, 1:06
da christianfloris
1. Ciao papà
2. La porta arcuata
3. Ardiglione
4. Una notizia buona, una cattiva
5. Fogli e sigarette
6. Metallo e sangue
7. Marina
8. Il viaggio
Ciao papà
Questo racconto possiede tutti gli elementi giusti per arrivare lontano: uno stile maturo, una storia coinvolgente e a tratti commovente, il rapporto padre-figlio che è narrato in modo a dir poco dirompente. Ci sei, sei sul pezzo in modo meraviglioso e porti il lettore nei tuoi mondi con una bella affabulazione. Vedo centrare il tema nella scoperta, da parte del figlio, del mondo secondario del padre. La forza di questo bel racconto è nello scambio e nella simbiosi forte che si crea fra i due personaggi. Prova molto convincente che ti fa balzare in testa alla classifica. Brava, peccato per il malus.
La mia valutazione è 9,25
La porta arcuata
Per me è un sì. La storia che hai creato è talmente stravagante e sviluppa in modo originale anche un lato ironico, che mi sento di premiarla collocandola sul mio personale terzetto da podio. Buona anche la resa dello stile, il barbecue di cui ci sembra di sentire l’invitante odore, l’ambientazione sufficientemente accurata. Forse da rivedere, in alcuni passaggi, l’uso della punteggiatura. Il paragrafo introduttivo, ad esempio, contiene una gran quantità di punti fermi che spezzettano in modo eccessivo la narrazione e le conferiscono un ritmo un po’ sincopato che non collima in modo pertinente con il racconto (che invece è ancora in fase di un decollo senza sorprese). Al di là di questo aspetto, tranquillamente sistemabile con una variatio sintattica e con la gestione di qualche punto e virgola, è una prova non eccezionale, ma che ho trovato brillante. Il tema è centrato senza tentennamenti, anche in una sfumatura che finora non ho visto sottolineare: non si tratta di semplici mondi, ma di mondi secondari. Non va trascurato.
La mia valutazione è 9
Ardiglione
Non è un racconto che mi ha particolarmente colpito per lo stile, ma proprio per questo motivo si fa seguire senza difficoltà. Un buon plot, smisurato sul lato fantasy come del resto il tema suggeriva, personaggi a cui facciamo in tempo anche ad affezionarci. Si perde qualcosa nella conclusione che rimane un po’ sospesa, lasciandoci intuire che la donna, in fondo, aveva sempre giudicato male sua figlia, credendola pazza. Non c’è una complessità nascosta, non c’è un fare il passo più lungo della gamba: è questa linearità senza inutili voli pindarici che ho apprezzato di questa prova. Il tema è colto con pochi e sapienti ingredienti, selezionati e mescolati bene.
La mia valutazione è 8,75
Una notizia buona, una cattiva
E’ un racconto che ha un suo equilibrio fra le parti, i dialoghi e le ambientazioni rientrano in una cornice logica abbastanza definita, la traccia mi sembra sviluppata con sufficiente accuratezza e puntualità. Il difetto, piuttosto evidente anche a una prima lettura, è nel finale che non “morde” quanto dovrebbe, facendo atterrare il lettore in modo un po’ prevedibile sulla pista accidentata di una cosmogonia del multiverso e degli infiniti modi possibili. Intendiamoci, una prova che nel complesso resta più che buona. Peccato però per le ultime righe stiracchiate, il voto sarebbe stato senz’altro più alto, se non avesse prevalso un anticlimax che ha raffreddato le aspettative e ha fatto perdere qualche punto di brillantezza.
La mia valutazione è 8,5
Fogli e sigarette
E’ una prova che è andata liscia per tre quarti, nello sviluppo del plot e del tema ad esso associato. Le situazioni descritte, per quanto contengano una buona dose di surrealismo, fanno intuire il mondo duale e perciò anche secondario. Non c’era bisogno, a mio avviso, di utilizzare la parte finale per spiegare ciò che eri riuscito a comunicare nella parte restante del racconto. Voglio dire che il messaggio sarebbe passato ugualmente, ma forse hai preferito esplicitarlo perché non ti sentivi sicuro sul focus della traccia. Comunque sia, è un testo che non metterei fra i primi tre, ma che, per ora, risulta fra i più centrati a livello di aderenza al tema. Ho ritrovato qualche difetto nella gestione della punteggiatura: alcune virgole avrebbero dato maggiore scorrevolezza al testo.
La mia valutazione è 8,25
Metallo e sangue
E’ la prima volta che mi capita di leggere le gesta di una cyborg-puttana e questo ti fa senz’altro guadagnare punti nell’inventiva. Trovo però che tutto accada in modo un po’ grottesco (il tavolo che viene fracassato con un pugno), fumettistico. Il che non è necessariamente un difetto, se però il registro che viene adottato è costante. Buona idea, soprattutto per l’originalità; sebbene anche questo racconto, come altri che ho letto in questo gruppo, ha sviluppato il tema più sul versante “mondi alternativi” invece che “mondi secondari”. Rimane un buon lavoro, ma lontano dalle primissime posizioni.
La mia valutazione è 8
Marina
Racconto controverso, che ho dovuto rileggere due volte per avere una configurazione definita e definitiva d’insieme. Partiamo dagli aspetti positivi: nelle tue corde c’è senz’altro una grande padronanza nell’uso appropriato dei ferri linguistici del mestiere e questo ti permette di mascherare (o quanto meno di ovviare a) difetti strutturali dello sviluppo della trama, dovuti a una carenza di ispirazione. Dietro una storia che ripropone l’eterno conflitto vita-morte, anche se in salsa fantasy quasi horror, dietro una dislocazione onirica e l’accostamento incongruo di oggetti (“un paio di birilli tozzi”), situazioni (“in equilibrio sul davanzale”) e persone (il marito Giovanni che le canta la serenata), fatico a ritrovare l’attinenza al tema, se non come dimensione sottintesa che il lettore deve intuire nella filigrana delle fantasmagoriche descrizioni, intrise peraltro di significati simbolici. Come forza evocativa, tutto questo immaginario mi evoca canzoni criptiche come Parlando del naufragio della London Valour. Ma l’aderenza alla traccia? E’ sfuggente. E questo, a mio avviso, pur ammaliando chi legge dal principio alla fine, inficia il pur discreto risultato finale.
La mia valutazione è 7,5
Il viaggio
Purtroppo non mi ha coinvolto. Più che un racconto, l’ho trovato un soliloquio: un monologo reso con stile, scritto in modo discreto, ma non è questo il punto in discussione. Perchè, più che essere uno sviluppo del tema assegnato (che viene forse lambito ma in modo troppo tangenziale), sembra un festival delle occasioni perdute nella propria vita, su cui il protagonista riflette portandoci dentro la sua riflessione. Ho riletto il brano due volte, per assicurarmi che non mi fosse sfuggita qualche sfumatura importante; ma si tratta di un resoconto, tutto spiegato e per nulla mostrato. Forse avrebbe conferito più verve alla narrazione far interagire in un dialogo il protagonista con le sue figure di Sé che incontra nel labirinto. Anche l’ambientazione suona di cliché e, per quanto ci sia il tentativo di descrivere la parabola di un’evoluzione interiore, la storia tende ad avvitarsi su stessa in modo asfittico. Ho già letto qualcos’altro di tuo e so che sei capace di esprimerti al meglio. Questa, a mio modesto avviso, è una prova sotto tono rispetto ai tuoi ottimi standard.
La mia valutazione è 7
Re: Gruppo LA REIETTA: Lista racconti e classifiche
Inviato: mercoledì 21 dicembre 2022, 18:27
da Dario17
CIAO PAPA'
Un racconto etereo in forma di diario, tutto pathos e sentimenti.
Tranne il fulcro di dolore tra padre-figlio con di mezzo la solita infermità che qua su MC va spesso di moda, ci ho capito ben poco e mi ha trasmesso ancora meno.
Non mi prendono i racconti, così brevi poi, in cui devo esser io a pennellare l'intera situazione da cima a fondo per ottenere un quadro generale. I pochi particolari li ho trovati un po' triti e pacchiani.
Sono corso a cercare aiuto nei commenti sotto ma ho trovato solo gente entusiasta. Devo essere io quello non in target per il brano.
Il tema PARE rispettato ma mi fido poco di quello che avrei effettivamente tratto da questo racconto.
METALLO E SANGUE
Niente male la prosa che scorre tranne forse qualche inciampo nella prima parte.
Mi sono sentito un po' perculato quando la protagonista scopre quello che ha sotto le unghie per poi sentirlo dire dalla protagonista righe e righe dopo. Dovevo saperlo subito e poi dalla reazione della portagonista capire che fosse qualcosa di male.
"La porta si apre da sola proiettandola in un ambiente arioso, pulito, ordinato, molto diverso da casa sua" -> qua ci andava una descrizione più minuziosa con particolari precisi e, perchè no, originali, così da poter eleaborare IO che fosse diverso da casa sua.
Dialoghi fiacchini ma nel complesso sufficienti.
Tema assolutamente non centrato. Quale sarebbe il mondo secondario? È di certo ambientato in un altro mondo che non è il nostro, però perchè secondario?
FOGLI E SIGARETTE
Un pezzo in narratore onnisciente che saltella da un personaggio all'altro e che, con troppa premura, mi spiega per filo e per segno chi siano i personaggi e dove dovrei cercare il tema richiesto dalla traccia.
Un po' troppo facile?
A me il narratore onnisciente va più che bene ma devono essere personaggi, dialoghi e azioni a comunicarmi qualcosa e non fungere da semplici comparse.
Piccole note:
Chi pronuncia una frase deve apparire in scena il prima possibile e non dopo troppe righe. Mi riferisco alla guardia X che inveisce contro Sdruccio.
Il fatto che l'assistente sia l'unica che possa tenere testa a Guarducci è una info che puoi benissimo togliere: non suscita nel protagonista una reazione diversa da quella che ci si aspetta e quindi a che pro inserirla?
Tema preso.
IL VIAGGIO
Monologo onirico che, sebbene abbia qui e li degli elementi ben visibili, perde consistenza durante la lettura.
Tutto oleoso e poco concreto.
Avrebbe aiutato e di molto la presenza dei due animali guida che ci vengono solamente citati, vederli guizzare o volare tra iparticolari dell'ambiente sarebbe stata cosa carina. Non mi ha convinto per niente la seconda parte, quella del viaggio a ritroso nella vita del pg e la chiusa filosofeggiante che in così poco tempo non resitutisce nulla al lettore.
Nessuno strafalcione in particolare ma starei attento alle ripetizioni (tamburo-tamburo, grigio-grigio, anima-anima).
Tema preso in modo classico che più classico non si può.
LA PORTA ARCUATA
Pezzo fiabesco, pittoresco e colorato, come lo sono spesso le tue opere.
Non mi è dispiaciuto per niente se non per i dialoghi che ho trovato a volte sconclusionati e un po' campati per aria.
Rimango confuso dal fatto che ci sia una festa in corso ma siano tutti infuriati.
Lo sono per la vicinanza di Gimmi, presumo. Che poi come fa a vederli se ci sono i cespugli in mezzo?
E poi perchè la battuta finale della gatta sul disordine quando Gimmi chiaramente se n'è scappato minacciato dalla situazione? Era sarcasmo?
Al netto di ciò, una prova discreta.
Tema classico.
ARDIGLIONE
Un botta e risposta dall'inizio alla fine su cui scorre praticamente tutto il filo del discorso, worldbuilding compreso.
L'attacco mi aveva convinto molto e anche i primi indizi fantastici, poi però il prolungarsi del dialogo e l'assenza di azione da parte dei protagonisti mi ha un po' frustrato la lettura.
Molto carino il tentativo di dare un senso circolare alla storia ma visto che praticamente per il lettore non esiste scoperta grazie a Emilio che già sapeva tutto e ce lo spiattella, l'effetto è molto annacquato. Come può esserlo il vino, tra l'altro.
Avrei tenuto i timori della nonna come pensieri interni, resa più spigolosa e dura verso il nipote "credulone".
E magari tenuto nascosti tutti questi particolari sul mondo fantastico per rivelarli alla fine.
MARINA
Credo che sia la prima volta che mi trovo davanti a un racconto così asimmetrico: A una proprietà di linguaggio davvero superiore si contrappone un assoluta confusione di soggetti e circostanze fin quasi al nonsense.
Mi ha ricordato un po' i Fantasia della Disney, col dovuto rispetto.
Onirico all'ennesima potenza, ma ultravivido e colorato.
Purtroppo io non sono assolutamente un lettore in target e per come ahimè sono fatto io davvero non riesco a coglierne il messaggio ne a rimanere in qualche modo intrattenuto da una storia-non storia.
Peccato.
Di mondi ce ne sono a iosa, ma quello secondario? Tema non proprio colto.
UNA NOTIZIA BUONA, UNA CATTIVA
Ho letto un pezzo di qualcuno che a parer mio sa scrivere.
Ottimo davvero il ritmo del dialogo iniziale che ci presenta i personaggi e siccome questo non è il primo tuo raccontino che leggo capisco che il botta e risposta sia uno dei tuoi cavalli di battaglia.
Si arriva al dunque e piazzi il colpo di scena che nei pezzi così brevi se non è d'obbligo, poco ci manca.
Solo che nel contesto religioso mi ha stonato non poco.
Che siamo un universo di prova e lungi dall'essere la versione migliore non è una gran cosa da scoprire, ma nell'ottica di un credente, anche se potente come il Papa, cosa gliene può fregare alla fin fine?
La dimostrabilità di Dio è già vincente per un leader religioso che campa parlando nel suo nome.
Secondo me sarebbe stato un bel colpo da KO dire al papa che c'è sì un dio creatore ma che gli stiamo tutti abbondantemente sui maroni! O che suddetto creatore ci ha abbandonati al macero per dedicarsi alla versione successiva!
Che ne dici?
Piccola postilla: "...Venne accompagnato al di là della porta, lungo corridoi scuri e colmi di bellezza..."
Argh! non dirmi che sono belli ma descrivimi che cosa c'è di bello da vedere!
Checchè ne dica, ti piazzi con merito al primo posto della mia classifica.
Tema preso e con molta più originalità degli altri.
1. Una notizia buona, una cattiva
2. La porta arcuata
3. Ardiglione
4. Foglie e sigarette
5. Ciao papà
6. Il viaggio
7. Marina
8. Metallo e Sangue
La maggiorparte di voi si è buttata su mondi fantastici-onirici-spirituali e li ha catalogati come secondari perchè quello della realtà sarebbe il primario.
Certo era un tema soltanto all'apparenza abbordabile, però una spintarella in più alla fantasia mi sarebbe alquanto piaciuta.
Ho valutato i pezzi col solito metodo.
Posizioni più basse per il tema poco o per nulla centrato.
Poi a salire ho premiato lo stile e come parametro principale storia, personaggi e sviluppo.
P.S.
Sei su otto sono donne, mai capitato un gruppo da valutare così.
Re: Gruppo LA REIETTA: Lista racconti e classifiche
Inviato: giovedì 22 dicembre 2022, 9:08
da MatteoMantoani
1) Ciao Papà
► Mostra testo
Ciao Linda, piacere di leggerti e averti tra noi!
Per me, un inizio col botto. Storia accattivante e ben resa, con un forte conflitto tra padre e figlio risolto con un atto di pietà nel finale, a costo di sacrificare la propria dignità e le proprie memorie.
Devo dire che mi hai fregato :) quando ho letto l'inizio ho detto a me stesso: evviva, un'altra storia di figli che assistono genitori infermi che fa leva sui sentimenti di pena. E invece no, hai aggiunto un bel tocco di classe che per me trasforma un racconto banale in un racconto vincente.
Ottima prova. Sei in cima alla mia classifica e, se l'istinto non mi inganna, arriverai in alto anche alla finale.
Buona gara e torna presto a raccontarci le tue storie.
2) La porta arcuata
► Mostra testo
Ciao Alexandra. Piacere di rileggerti.
Devo dire che quando ti ho vista postare dopo una mezz'ora, mi son detto che dovevi aver per forza avuto un'idea folgorante. Quello che ho letto è una storia di stampo abbastanza classico, mondi paralleli che si incrociano senza motivo ed equivoci che ne vengono fuori. Eppure funziona, il punto forte sono i gatti abbigliati da umani, mi viene in mente I Sospiri del mio Cuore, film dello Studio Ghibli meno conosciuto di altri, ma che appunto tra i personaggi aveva questo gatto vestito in modo simile al tuo. Insomma, tutto già visto, ma per qualche ragione il tuo racconto, nella sua semplicità, arriva esattamente dove vuole arrivare. E per me questo è un punto a favore. Brava. Alla prossima.
3) Una notizia buona, una cattiva
► Mostra testo
Ciao Mario, piacere di rileggerti.
Approfitto ora per farti i complimenti per il tuo racconto della scorsa edizione, davvero divertente nella sua semplicità. Hai cercato di cavalcare l'onda anche con questo racconto, ovvero offrire una versione ironica del tema che però, almeno secondo me, è un po' meno originale di quello che hai fatto la precedente edizione. Il tema del mondo olografico era venuto in mente anche a me, ma è stata una delle prime cose che ho scartato perché, appunto, mi aspettavo fosse qualcosa di troppo classico. Sfortunatamente, quando ho letto fisico nucleare e Papa ho intuito dove volessi arrivare, e il finale per me ha perso molto mordente. Nulla toglie al fatto che ti andrà meglio con qualcun altro, perché il racconto di per sé è scritto bene e comunque fa il suo lavoro.
A presto e buona gara!
4) Ardiglione
► Mostra testo
Ciao Isabella, piacere di rileggerti.
Ahia, sebbene di solito apprezzi molto i tuoi racconti, stavolta mi hai lasciato abbastanza indifferente. La colpa è di sicuro del finale, un esito scontato per una storia che invece vedevo promettente. Lato tecnico c'è un po' di artificiosità nelle battute di dialogo della nonna, all'inizio secondo me si va addirittura verso l'as you know Bob. Certo, il tema della gara stavolta era veramente diabolico, e per me ti è mancata l'ispirazione. Mi dispiace, so che puoi fare molto meglio. Sarà per la prossima volta.
5) Metallo e sangue
► Mostra testo
Ciao Michela. Piacere di leggerti e benvenuta tra noi.
Allora, devo dire che questo è uno dei racconti del gruppo che trovo scritti meglio. Narrazione buona, che va giù liscia senza troppi intoppi. Situazione interessante, con questa prostituta robotica che non si ricorda i suoi appuntamenti passati.
Manca qualche pezzo per capire tutto il contesto, ad esempio chi è questo umano importante con cui Marisol ha avuto l'ultimo rapporto.
Nota dolente è l'attinenza al tema. Dove dovrei trovare i mondi secondari? Aiutami tu.
Per il resto un inizio molto promettente, sono curioso di vederti ancora all'opera.
A rileggerci presto!
6) Marina
► Mostra testo
Ciao Letizia,
Piacere di leggerti. Accidenti, mi metti in seria difficoltà. Da un lato trovo una narrazione molto efficace, con figure sensoriali chiare e vivide, dall'altro vedo tante scene al limite del surrealismo che non riesco a collegare per avere una chiave di lettura corretta. Sebbene le sequenze oniriche mi piacciano, mi piace anche riuscire a dare un'interpretazione alla storia che risulti più o meno coerente. In questo caso buio, non so proprio di cosa stai parlando, anche se ho letto il racconto più di una volta. Direi che si tratta di una donna che sta trapassando e ha diverse visioni della sua vita trascorsa e del suo funerale. Ma non posso confermare né smentire quest'ipotesi perché non ho elementi che mi aiutino a capire.
Vediamo un po' se chi ti commenta dopo di me avrà il lampo di genio, e riuscirà a unire i pezzi del puzzle. Ma io purtroppo non ci sono arrivato, e per questo sono costretto al momento a fermarmi su un nì.
7) Il viaggio
► Mostra testo
Ciao Sarah, piacere di rileggerti.
Hai scelto di declinare il tema in modo abbastanza classico, mi vengono in mente i racconti di Lovecraft legati alla terra dei sogni, non so se hai presente. Jung chiamerebbe il percorso del tuo personaggio "principio di individuazione", ovvero al ricerca del proprio Io: il finale si rifà certamente a questo. Trovo migliorabile il modo in cui hai deciso di raccontare questa storia, per rendere tutto meno Tell e più mostrato. Guarda che se sta cosa te la dico io, che non sono un discepolo dello Show don't Tell che insegnano i noti guru di internet, vuol dire che si sente parecchio. Perché non costruire una scena con dettagli utili, anziché far sì che il protagonista debba girarsi verso il lettore e spiegare il contesto? Non c'era bisogno di quell'introduzione sul tamburo sciamanico, potevi mostrare la scena direttamente senza spiegare, e la voce narrante poteva dare l'accento ai dettagli giusti per permettere al lettore di capire il contesto. Anche la discesa verso il mondo sciamanico è un po' confusionaria, citi un mondo verde e poi lo ribalti di colpo in qualcosa di decadente e grigio. Potevi rendere questa trasformazione graduale, il tuo personaggio poteva mettersi a chiamare i suoi animali guida e sentirsi triste perché non venivano, ma per come hai fatto tu hai depotenziato il conflitto e la possibilità di drammatizzazione. La parte finale, con quel lungo ricordo, è pesante. Perché non fondere le cose e mettere tutto nella stessa linea temporale? Il personaggio scende nel suo mondo spirituale, che trova diverso dal solito, poi il vecchio lo porta nel labirinto e capisce perché il mondo è mutato..
Per me, purtroppo, il tuo racconto è riuscito a metà. Hai trovato certamente qualcosa di bello da raccontare, ma ti occorre affilare i ferri del mestiere per riuscire a farlo nel modo migliore. Coraggio, ci siamo passati tutti. Andrà meglio la prossima volta.
8) Fogli e sigarette
► Mostra testo
Caio Giovanni. Non mi ricordo se ti ho già commentato, quindi: piacere di leggerti.
Aloooora, occhio all'effetto minuti contati su refusi e punteggiatura. So che è un'orario infame, ma troppi errori inficiano la lettura. Tema declinato in modo abbastanza classico direi. Sebbene l'inizio mi sia sembrato accattivante, la conclusione, col narratore che spiattella in bella mostra la morale della storia, depotenzia tutto. Bastava raccontare la storia di modo che il tuo messaggio fosse chiaro, per quanto banale.
Per me siamo verso un nì. Mi spiace, per me non hai avuto molta ispirazione, mi rendo conto che il tema era ostico..
Re: Gruppo LA REIETTA: Lista racconti e classifiche
Inviato: giovedì 22 dicembre 2022, 22:19
da Pretorian
Ecco qui commenti e classifica:
1) Marina, di Letizia Merello
Ciao Letizia e piacere di leggerti.
Allora, questo racconto è strano e mi mette davvero in seria difficoltà. La prosa surrealista mi ha catturato e devo dire che, nonostante non sia propriamente il mio genere, è dannatamente efficace e trascende ogni giudizio di "narrato e mostrato". mi sembra (ma non e sono sicuro) che il racconto tratti di una donna che tenta il suicidio dopo che la figlia è morta strangolata dal cordone ombelicale dopo il parto. Niente, non so cosa aggiungere: non mi è mai capitato un racconto che, allo stesso tempo, mi è piaciut0 così tanto, ma di cui non ho molte cose da dire in positivo o negativo.
Alla prossima"
2) Metallo e sangue, di Michela Zacheo
Ciao Michela e piacere di leggerti.
Il racconto è una buona prova, con lo stile che necessita di una ulteriore ripulita dai residui elementi di mostrato (come le indicazioni temporali delle azioni o gli avverbi, che però sono molto pochi, quindi ok). La presentazione di Marisol è forse un pochino "stereotipata", soprattutto sull'idea del robot che beve olio per star meglio, che mi ha ricordato sia Bender di Futurama che l'Uomo di Latta del Mago di Oz, ma si tratta di un elemento secondario. Il problema principale della storia è il finale, che non risolve davvero la questione e sembra quasi tirato via perché eri rimasta senza caratteri.
Diciamo un lavoro buono al 70%.
Alla prossima!
3) Una notizia buona, una cattiva, di Mario Pacchiarotti
Ciao, Mario è piacere di leggerti.
Allora, noto un deciso miglioramento rispetto al tuo ultimo lavoro, segno del tuo impegno nel migliorare lo stile e lo apprezzo. Certo, c'è ancora molto lavoro da fare, soprattutto sui dialoghi che risultano ancora troppo artefatti, in particolar modo all'inizio, dove le continue interruzioni del papà nei confronti del segretario sono visibilmente dei tentativi di salvare caratteri in punti dove avresti rischiato di scrivere troppo. Carina la scena di Smith che passeggia avanti e indietro per mostrare il suo nervosismo, ma quel "Di tanto in tanto" da un'indicazione temporale che fa scivolare tutto sul narrato, similmente a quel "qualche mezza parola gli sfuggiva di bocca". La trama, pur non essendo eccezionale, è arguta e mi ha lasciato un sorriso al colpo di scena finale.
Nel complesso, un lavoro interessante che testimonia il cammino del tuo miglioramento.
Alla prossima
4)Ardiglione, di Isabella Valerio
Ciao Isabella e piacere di leggerti.
Allora, partendo dallo stile, noto dei miglioramenti rispetto ai precedenti racconti, però ci sono almeno un paio di suggerimenti che mi sento di darti:
1) Attenta ai rimasugli di narrato che sono rimasti qui e li. Ad esempio in "Alza gli occhi al cielo, spazientita", l'ultimo "spazientita" non è necessario, perché già nell'atto di alzare gli occhi al cielo stai rendendo l'idea del fatto che la nonna sia infastidita;
2) Più di metà del racconto è composto da un flusso ininterrotto di dialoghi. So che ti serviva per fornire informazioni sul contesto della vicenda, ma a livello di azioni succede poco e nulla e il continuo passaggio tra i beat dopo un po' stanca Personalmente, cerco di non andare mail oltre i quattro/cinque beat di fila, se non strettamente necessario.
La trama è confusa e da l'impressione che si faccia riferimento a un contesto predefinito, ma questo finisce per rendere il tutto solo più confuso, soprattutto il finale. Senza contare che quel "tagliare la lingua" fa sembrare la nonna una regina, non una semplice proprietaria terriera.
Quondi, un racconto valido, ma con parecchi problemi da risolvere.
Alla prossima!
5) La porta arcuata, di Alexandra Fischer
Ciao Shanda e piacere di leggerti.
Ho apprezzato l'atmosfera fiabesca, quasi da "Alice nel Paese delle Meraviglie", ma per il resto la vicenda lasci molto a desiderare. Tenendo da parte i problemi di stile, di cui abbiamo parlato tante volte, in questa storia la problematica maggiore è il modo con cui il protagonista reagisce all'apparizione dei gatti umani e al pericolo che loro rappresentano. Insomma, sembra spaventato da quelli nascosti nei cespugli, ma sembra reagire a quelli che vede con assoluta naturalezza, come se fosse abituato a vedere esseri da altri mondi. Il problema è che non fornisci nulla che possa spiegare per questa stranezza, quindi resta tutto troppo confuso.
Peccato, Shanda.
Alla prossima!
6) Ciao papà, di Linda Gragnato
Ciao, Linda e piacere di leggerti.
Il tuo racconto ha una premessa interessante ed è uno dei pochi per cui davvero posso rilevare lo sforzo di offrire un'interpretazione interessante del tema "Mondi secondari". Purtroppo, le premesse annegano in un racconto dalla trama confuso e dallo stile acerbo. La trama è confusa al punto che ho dovuto leggere due o tre volte per capire di cosa trattasse e penso che sia stata spiegata molto male la questione del padre che entra nel computer, senza contare che il tutto si svolge su almeno tre diversi passaggi temporali, il che rende tutto ancora più incasinato. Lo stile, come dicevo, è molto acerbo, specialmente dal punto di vista del mostrato sul narrato, quindi ti consiglio di lavorare molto in queste due direzioni per migliorare la tua scrittura.
Alla prossima.
7) Il viaggio, di Sarah Santeusanio
Ciao, Sarah e piacere di leggerti. L'idea del viaggio sciamanico come viaggio a ritroso nella memoria per incontrare le proprie "radici" è interessante, ma il racconto è confuso. Un sacco di elementi ("mondo di sopra", "mondo di sotto", gli animali guida, il vecchio) appaiono e sembrano dover rivestire un certo interesse, ma non li inserisci in nessun contesto. Insomma, se non so come il mondo dovrebbe apparire e cosa sta succedendo, come posso essere stupito dal cambiamento? Inoltre, non conoscendo il contesto del viaggio, non sappiamo cosa il protagonista stia cercando e sembra quasi che sia una casualità. Questo rende il colpo di scena finale molto più debole, perché non percepiamo il trauma che dovrebbe essere sotteso dalla separazione.
Insomma, carina l'idea, ma il resto è da rivedere in toto.
Alla prossima
8) Fogli e sigarette, di Giovanni Pratesi
Ciao, Giovanni e piacere di leggerti.
Allora, questo racconto soffre di parecchi problemi. In primis il narratore, che sembra oscillare tra un narratore onnisciente e una narrazione in terza persona senza soluzione di continuità. Poi, dopo una prima parte in cui hai tentato di dare il tutto una parvenza di trama e di storia, la seconda parte diventa una sorta di flusso di coscienza che mescola, senza un vero senso, le opinioni dei due personaggi. In questo modo hai rinunciato a esprimere il tuo messaggio tramite la storia, ma hai espresso il messaggio in modo esplicito, un errore che on dovrebbe essere fatto.
Peccato.
Alla prossima.
Re: Gruppo LA REIETTA: Lista racconti e classifiche
Inviato: mercoledì 28 dicembre 2022, 17:57
da antico
Quattro classifiche ricevute e sono tutte regolari. Oltre a quella de L'INQUISITORE, dovete ancora riceverne altre tre.
Re: Gruppo LA REIETTA: Lista racconti e classifiche
Inviato: mercoledì 28 dicembre 2022, 18:39
da Debora D
Gruppo La Reietta
1. Una notizia buona, una cattiva, di Mario Pacchiarotti
2. Ardiglione, di Isabella Valerio
3. Ciao papà, di Linda Gragnato
4. Marina, di Letizia Merello
5. Fogli e sigarette, di Giovanni Pratesi
6. Metallo e sangue, di Michela Zacheo
7. La porta arcuata, di Alexandra Fischer
8. Il viaggio, di Sarah Santeusanio
Marina, di Letizia Merello
► Mostra testo
Ciao Letizia, ben trovata!
Leggendoti ho capito di avere di fronte a una grande fantasia lasciata libera di scorrere. Ci sono tante immagini, alcune si colgono meglio di altre, alcune mi restano a livello di suggestione.
Nel tuo racconto l’immaginazione in atto è quella di una persona in fase terminale. Almeno io ho capito questo. Quindi per quanto riguarda la declinazione del tema credo che il mondo secondario sia nella commistione tra realtà e sogno, tra malattia e frutto della mente che mescola ricordi e immaginazione, una declinazione laterale che c’è ma è per me un pochino più debole di altre soluzioni.
Hai deciso in tremila caratteri di buttarti su qualcosa di complicatissimo come il descrivere uno stato di mancata coscienza o razionalità.
Io ho sofferto moltissimo a leggere Un oscuro scrutare di Dick, per dire.
Il testo è ricchissimo ma è proprio la ricchezza che mi ha lasciato anche un lieve senso di fatica.
Provo a spiegarmi con una metafora e poi con un esempio. Mi pare che la tua scrittura sia ora un grande fiume che score senza argini come il Nilo degli Egizi, mi pare che per aiutare i contadini lettori che arrivano alle tue acque ci sia bisogno di una Diga di Assuan. Cioè hai bisogno di argini solidi che in questo caso mi sono mancati.
Ora esco dalla metafora con l'esempio
Questo è il passaggio che ho apprezzato di più perché crea un equilibrio.
Il bianco igienico delle lenzuola le aprì un varco nel buio. Uno dopo l'altro, tanti punti in movimento rischiararono la stanza: non lucciole, ma persone verniciate di bianco, che intrecciavano le loro traiettorie evitando accuratamente il suo letto.
Qui il fiume ha i suoi argini. Cioè ci sono elementi concreti e immaginabili che danno sensazioni certe e costruiscono la scena come il bianco, le lenzuola, il letto, questi elementi si uniscono alle pennellate più oniriche come l’espressione evocativa “verniciate di bianco.”
Nel resto del testo a volte sono mancati gli appigli e le immagini erano così tante da non farmi capire bene e immaginare tutto.
Spero di esserti stata utile, tutto è comunque frutto della mia esperienza di lettura, fanne pure l'uso che preferisci.
Dovrò stilare una classifica progressiva alla fine, ma al di là del risultato, sono convinta che tu sia una bella penna, spero di rileggerti presto!
Ciao papà, Linda Gragnato
► Mostra testo
Ciao, Linda, ho letto il racconto due volte, alla prima non avevo proprio capito.
Mi pare a un certo punto ci sia un elemento fantastico/fantascientifico. Intendo in questo punto.
Mio padre allungò la mano verso quel mondo, la punta delle dita sembrava dissolversi in un'interferenza di onde e luce. Ero raggelato, soltanto il cuore sbatteva impazzito contro la cassa toracica. Allungai d'istinto il braccio e afferrai il suo. Una scarica elettrica e poi nulla. Guardai lo schermo e lui era là dentro. Una casa accogliente, la luce calda del sole lo incrociava ancora; ero in una specie di trans finché non sentii gridare “papà, papà” da vocine stridule. Richiusi con orrore quell'aggeggio e respirai affannosamente, non era lui mi ripetevo, non poteva essere lui.
Il padre entra in un mondo altro attraverso lo schermo del portatile. Se ho capito, allora il tema è centrato e l’idea è intrigante.
Riflettendo sulla realizzazione, trovo che la prima scena sia ben scritta, chiara e fluida. Capisco la situazione, i dettagli sono quelli giusti per creare la scena, c’è un conflitto ben delineato tra padre e figlio.
Trovo più debole la seconda scena, entra in gioco l’elemento non realistico che richiederebbe maggiore spazio, per aiutare a cogliere il senso e la verità sul padre: non un marinaio, ma un viaggiatore tra i mondi.
La terza sequenza alla seconda lettura è chiara e funziona, sempre i dettagli sono il punto di forza. Sono toccanti il figlio che asciuga le lacrime sul portatile, il suo pensiero diretto preoccupato per l’oggetto e il saluto finale.
Stile. C’è una buona scelta di lessico e dettagli, anche la struttura delle flassi aiuta la figurazione.
La parte che mi sembra meno efficace è questa, quella dove ancora mi manca la comprensione completa.
Non lo vedevo da anni, da quando nel tentativo di placare il suo senso di colpa era tornato a cercarmi, con un sacchetto di carta pieno di soldi. Ricordo solo che gli strinsi un gomito attorno al collo, lo trascinai fuori dalla porta e gli scagliai addosso quel ridicolo obolo di vergogna.
Mia madre era morta e la mia dignità lo era da molto tempo prima. Avevo nove anni ed ero innamorato di mio padre. All'ennesima sua partenza e attanagliato dalla nostalgia lo precedetti di nascosto in garage, volevo attraversare gli oceani insieme al mio eroe.
Mi sembra ci sia un cambio di passo rispetto al resto. La mossa del ragazzo che blocca il padre ha contrastato con l’immagine di un bambino di nove anni che c'è subito dopo. In pratica penso di non aver compreso bene la successione dei fatti.
Conclusione: idea originale e buona declinazione. C'è un uomo che ha davvero un mondo secondario e una doppia vita. Rivedendolo post gara penso potrai dargli molta più giustizia ampliando la parte centrale. Buona Masa edition, alla prossima
Metallo e sangue, Marina Zacheo
► Mostra testo
Ciao, Marina, piacere di leggerti
Il tema è centrato anche se in pratica si declina nella scelta stessa dell’ambientazione, siamo su un altro pianeta o in un qualche futuro.
Mi piace la fantascienza anche quella più classica e ho apprezzato tutti i dettagli che ci mostrano come la protagonista deve vivere con il suo corpo. L’ambientazione, il personaggio e il contesto sono intriganti.
Penso dovresti proprio lavorarci su, a parte il risultato della gara che è secondario come i mondi.
Per questo ti riporto un paio di considerazioni che potrebbero esserti utili per editare il testo e ampliarlo. Ogni osservazione deriva dal mio gusto, perciò fanne pure l’uso che preferisci.
Ho avuto qualche difficoltà di comprensione in alcuni punti e te li riporto.
Merisol tira via la mano e scaccia via la bestia con un gesto lieve ma deciso: si guarda le mani, poi sgrana gli occhi. Non può essere.
Un urlo di rabbia le sgorga dalle viscere. Bere, deve bere: è quasi a secco.
Qui prima la sua attenzione è sulle mani e poi sul bere. Dato che hai scelto una prima persona focalizzata sul punto di vista del personaggio suona innaturale che non vediamo anche noi ciò che vede lei, dovremmo avere la descrizione di ciò che vede. Invece poi arriva la questione del bere (uno dei dettagli gustosi di cui dicevo prima) che sembra legata alle dita ma qualcosa stride.
Il secondo elemento che non mi è del tutto chiaro è quanto riguarda L’umano. Lei non si è accorta? È controllata a distanza? Cosa significa il chip? Sono molte domande che tracimano lo spazio del raccolto.
Infine alcune battute mi sono parse un po’ eccedenti:
- Pezzo di merda pervertito. Non posso stare più di un minuto in tua presenza senza desiderare di spaccarti qualcosa su quella bella testolina bionda.
Questa per esempio mi è suonata artefatta perché tanto lunga. Per formulare un pensiero così complesso ci deve essere una mente che ha voglia di fare dell'ironia più che rabbia con la testa in fiamme. Gusto mio comunque.
Conclusione: un bello scorcio di scifi che vorrebbe proprio più spazio.
Fogli e sigarette, Pratesi
► Mostra testo
Ciao Giovanni,
hai scelto una via difficoltosa e interessante per questo contest.
Il narratore onnisciente si sposta in una specie di cerchio tra i personaggi per darci un messaggio che ho interpretato così: a pochi passi due mondi si sfiorano, quello della ricchezza e dell’egoismo e quello della miseria.
Apprezzo il messaggio e trovo coraggiosa l’idea.
La realizzazione poi ha qualche pecca per forza di cose perché un’idea così in 3000 caretteri e in quattro ore esce fuori in prima stesura bisognosa di un po' di revisione. Spero tu vorrai prendere il testo, ampliarlo e dargli la sua meritata forma.
Pensando a una tua eventuale riscrittura ti scrivo le mie riflessioni, personali e dettate dal mio gusto di lettrice e dalla mia esperienza quindi usa il tuo discernimento per farne ciò che preferisci.
Incipit.
Cominciare con una battuta è difficile perché non prepara la scena, la battuta vola e non si sa chi l’abbia pronunciata, è una scelta che trovo poco funzionale, ma volendo mantenerla sarebbe necessario subito dopo dare qualche indicazione su chi sta agendo perché la battuta non si disperda.
Secondo elemento è l’uso del verbo passivo che relega l’azione del vento e lo sbattere della porta sul piano delle cose subite e fuori campo. Questa però è proprio una questione di focalizzazione. I verbi passivi nascono a posteriori, le cose sono compiute, quindi dipende da che scelta fai con il narratore.
Mentre Sdruccio scappava verso la sua zona, un tugurio che condivideva con altre diecimila persone come lui,al settimo piano di un palazzo liberty Guarducci, dopo aver offeso le segretarie fino a farle piangere, si stava fumando la centesima sigaretta della giornata.
Periodo molto arzigogolato con tante proposizioni di vario grado, la proposizione principale si perde un po’. Tra l’altro, dato che il foglio di carta che vola giù è un filo conduttore della storia che giustifica del tutto la scelta della terza persona onnisciente, qui ci starebbe benissimo un altro elemento che sale verso la finestra. Grida, clacson ecc. Altrimenti dobbiamo limitarci solo alla telecamera guidata dal narratore che è meno suggestiva.
Infine nella sequenza finale con i pensieri di Guarducci c’è tanta attenzione al tema, si legge proprio la tua paura di non essere compreso, lo capisco, e penso che nasca dal fatto che hai scelto proprio qualcosa di difficile.
Conclusione: Declinazione del tema originale, idea ambiziosa che avrebbe avuto bisogno di più tempo e cura. Il risultato mi ha confuso un poco ma non mi è dispiaciuto
Il viaggio, Sarah Santeusanio
► Mostra testo
Ciao, Sarah, piacere di leggerti.
Tema centrato e del tutto calzante.
C’è moltissimo in questa storia: un’ambientazione stratificata che muta con lo sprofondare della coscienza, frammenti del passato del protagonista, una storia di separazione terribile con un vero trauma infantile rivissuto.
Come già dicevo a un'altra compagna di sfida, trovo che raccontare esperienze al limite tra sogno e realtà sia davvero una delle cose più difficile della scrittura.
Intanto perché i racconti hanno una struttura claustrofobica rispetto all'immensità che si vuole descrivere. In pratica c'è tantissimo ma è molto compresso a causa dello spazio così limitato.
La storia ha bisogno di qualche lettura in più dopo la prima, almeno per me è stato così perché non conosco molto l’argomento. Se ho ben capito, tu invece sei esperta e mi pare che in questa tua esperienza stiano sia il punto di forza che quello di debolezza: da una parte una grande ricchezza, dall’altra la difficoltà ad accompagnare dentro chi è meno esperto.
Rimane un esperimento interessante anche se ai fini della gara c’è qualche altra storia che mi ha convinto di più.
Alexandra Fischer
► Mostra testo
Ciao, Alexandra, ben ritrovata.
Gimmi fa una passeggiata, entra nel giardino dei vicini attraverso una porta arcuata e si ritrova in un mondo assurdo dove incontra gatti parlanti.
Carina la sequenza iniziale, bel dettaglio quello olfattivo relativo al barbecue.
Hai consegnato in trentuno minuti, non so se tu sia stata costretta a farlo dalle circostanze (io per esempio ho avuto una riunione e ho dovuto impiegare l’ultima ora), comunque sia questo ti ha impedito di rileggere e sistemare non solo le ripetizioni ma anche lo spessore di Gimmi come personaggio. Un peccato perché i gatti del mondo secondario erano un'idea carina e la battuta finale della gatta sul disordine ci fa pensare che quello strano sia Gimmi.
In pratica la mancanza di tempo ha pregiudicato un po' il risultato che trovo meno fluido dell'altra volta e meno solido e suggestivo di altri tuoi testi che ho avuto piacere di piazzare meglio.
Sono certa che con la tua esperienza riuscirai a fare tesoro dell'esperienza.
Alla prossima
Ardiglione, di Isabella Valerio
► Mostra testo
Ciao Isabella, ben trovata!
il tuo racconto è molto carino, sei riuscita a concentrare in pochi caratteri tantissime cose e hai azzeccato il tema con il mondo Flippo.
Hai affidato ai dialoghi la maggior parte dello svolgimento ed è un'idea efficace dato lo spazio. Escono bene sia il carattere della nonna che quello del bambino.
I capoversi battuta però non sempre mi sono sembrati bilanciati. C’è qualche elemento forzato tipo questo
- dice l'anziana donna sbattendo con rabbia il bastone nel terreno provocando un rumore metallico.
Il verbo dire non serve a molto dato che lei poi agisce. Usare come indicazione del parlante l’azione ti avrebbe evitato pure il doppio gerundio.
Qui ho trovato qualche problema di struttura. C’è la battuta di un personaggio che si trova nello stesso capoverso con l’azione di un altro.
– La vedi questa valle? Quando sarai grande toccherà a voi gestire la Cantina Asprina. È bene che andiate d'accordo. Non come quelle due smidollate delle mie figlie che hanno deciso di fare altro.– Un luccichio accende gli occhi prima tristi del ragazzino.
– Io seguirò le orme di mio padre.
– Ma se non l'hai neanche conosciuto?
– Mamma ne parla bene, dice che ha salvato la tenuta dalla distruzione. – l'anziana donna alza gli occhi al cielo spazientita.
Un luccichio ecc. è riferito al bambino, quindi lo avrei visto meglio nella stessa riga della sua battuta. Così come l'alzare al cielo gli occhi della nonna.
Hai gestito l’azione in modo più chiaro qui:
– Sai perché sei qui con me?
Lui si piega alla ricerca di qualche sasso piatto da lanciare nel laghetto che divide la proprietà dal bosco.
Infine ti segnalo questo errore che come per refusi e ripetizioni non considero nella valutazione finale (mi sono ammorbidita).
Dì un’altra parola. -> Dì sarebbe giorno, Di’ è l’imperativo di dire.
Un racconto che per me spicca nel girone e si merita il podio. Alla prossima
Pacchiarotti
► Mostra testo
Ciao, Mario, ho letto il tuo racconto due volte e con piacere. La prima sequenza è un gioiellino.
Si vede che hai acquisito una certa padronanza con il numero di caratteri perché questa storia non mi sembra tracimare come altre, sta giusta nel suo spazio ed è completa. Il racconto è scorrevole, simpatico e finisce con un tocco che dà senso a tutto.
Trovo che la scrittura sia fluida e che tu abbia inserito dettagli che mostrano la scena nel modo giusto.
Il fatto che tu abbia tenuto da subito un ritmo brillante chiarisce che si sta per leggere qualcosa di ironico e quindi ti dà la libertà di muoverti tra i punti di vista e le persone narrative.
Dovendo cercare qualcosa da aggiustare, a parte i refusi, mi pare che il Papa sorrida molto; intendo dire che usi tre volte il verbo sorridere come puntello per movimenti e battute.
Ci sono un paio di disse che sprecano caratteri perché si capisce bene che è il Papa a parlare senza specificarlo.
Il Papa fece un sorriso divertito. «Va bene — disse — vada avanti.»
Mi hai divertito e per me sali sul podio
Alla prossima
Re: Gruppo LA REIETTA: Lista racconti e classifiche
Inviato: mercoledì 28 dicembre 2022, 19:01
da SilviaCasabianca
La mia classifica:
1. Il viaggio, di Sarah Santeusanio
2. Ardiglione, di Isabella Valerio
3. Una notizia buona, una cattiva, di Mario Pacchiarotti
4. Metallo e Sangue, di Michela Zacheo
5. Ciao papà, di Linda Gragnato
6. La porta arcuata, di Alexandra Fischer
7. Fogli e Sigarette, di Giovanni Pratesi
8. Marina, di Letizia Merello
Commenti:
Il viaggio
Ciao Sarah,
Grazie del tuo racconto.
Mah, che dire? Mi sa che andrò controcorrente anche questa volta perché a me il tuo racconto è piaciuto molto!
Cercherò di spiegarti perché.
Non ti conosco ma attraverso queste righe mi sono sentita "coccolata". E' vero che l'idea del viaggio sciamanico si è già vista ma in fondo non ho letto nessuno che abbia portato qualcosa di puramente originale, o meglio, forse qualcuno è stato più originale di altri ma non vedo perché dovrebbe essere un criterio di giudizio così importante. Ovviamente questa è la mia opinione ma a me la tua prova mi è piaciuta molto. Nella sua semplicità ci ho visto autenticità. Finale toccante.
Brava!
Piccoli suggerimenti:
... per me sono più reali del mondo grigio e quieto in cui vivo.
Qui ci stava bene un dettaglio personale del protagonista: perché trova il suo mondo grigio? Le è successo qualcosa di recente che collega alla sensazione di grigio e noioso?
Mi presentarono un anziano dalla pelle rugosa e gli occhi vispi
Un po' clichè. Se è anziano ci immaginiamo già che abbia la pelle rugosa. Meglio dire qualcosa di più particolare legato a quest'uomo.
Ardiglione
Ciao Isabella. Grazie di questo racconto.
Allora stile semplice ma molto comprensibile, sebbene forse scegliere la strada del tutto dialogo sia un po' facilitante, però è anche vero che quando si ha così poco spazio una scelta la si deve prendere. Mi piace il fatto che con pochi caratteri e poche selezionatissime parole riesci a condensare molte emozioni e pensieri. Apprezzo che tu abbia scelto di declinare il tema in maniera diversa da molti. Mi ha intrattenuto molto e comunque sono riuscita a cogliere tutto, non c'era ambiguità. Se devo trovare un difetto è che questa scelta di azzerare qualsiasi possibilità di ambiguità confina un po' con il rischio Mister Ovvio. Ciò che conta però, almeno per me, è sempre come mi sento a fine lettura. E tu mi hai fatto sentire bene. Ai tuoi personaggi: Emilio, la nonna, Filippo, perfino la mamma appena nominata come "pazza da manicomio", mi ci sono affezionata subito. Non è facile in così pochi caratteri, non trovi? Brava.
Una notizia buona, una cattiva
Ciao Mario,
Il tuo racconto mi ha convinto molto, anche se a un certo punto mi ha ricordato un po' troppo la serie 1899, che ho visto da poco, soprattutto quando dici:
«L’esistenza di Dio?»
«Un creatore — sussurrò Smithson —
E non so se sono io che avendola vista da poco collego troppo oppure se ti sei ispirato molto. Diciamo che comunque il finale prende le distanze, almeno in parte,da 1899, quindi ok.
Parliamo del finale, che poi è la scelta di tutto il racconto. Un'umanità beta è un'idea che mi intriga molto perché apre una serie di scenari: l'imperfezione umana, i bug nel cervello, i creatori stessi che potrebbero essere, tanto per dirne alcuni, alieni, altri umani venuti dal futuro, divinità, altri essere viventi come animali evolutissimi ma anche demoni, tentativi di psicologie perverse e chi più ne ha più ne metta. Insomma questo per dire che mi è piaciuta questa sensazione che mi ha lasciato, di "wow, voglio continuare per saperne di più!".
L'unico dispiacere che ho provato è stato rispetto alla scelta del protagonista: il Papa. Perché proprio il Papa? Cioè posso immaginare il ragionamento che hai fatto, però non mi è piaciuto tanto. Mi avresti senza dubbio conquistata al 100% se avessi scelto di mettere a capo di certe ricerche un uomo qualunque, con i suoi interrogativi, col suo conflitto certo, ma uno di noi insomma. Non è solo il papa a farsi domande su chi siamo e da dove veniamo, non trovi? =)
Inoltre questo Papa è troppo Papa, cioè è solo Papa, è un ruolo, non sento la persona che c'è dietro, che c'è dentro. Questo è arrivato a me almeno.
Semmai vorrai sviluppare questa storia (cosa che ti consiglio) ti prego di valutare la mia proposta di optare per un altro protagonista molto più interessante e alla nostra portata, secondo me faresti davvero bingo!
"...Venne accompagnato al di là della porta, lungo corridoi scuri e colmi di bellezza...", qui sono d'accordo con Dario. La bellezza è un concetto troppo soggettivo. Descrivere un particolare ovviamente sarebbe stata una scelta molto migliore ma bastava anche solo usare: sfarzo, lusso, almeno, sebbene non mi davi dettagli sensoriali, almeno mi davi un'idea più oggettiva di ciò che può esserci in quel corridoio.
Bravo!
Metallo e sangue
Ciao Michela,
Grazie per il racconto.
Dunque io ci ho messo un po' a capire se mi piacesse o meno. Ti spiego: Lo stile è, non ottimo, ottimissimo, però poi a monte di un buon ritmo, un ottimo equilibrio dei dialoghi, azione e descrizioni e una bella chiarezza, mi vai a mettere non due, ma ben 4 aggettivi di seguito per descrivere un posto. Non sempre gli aggettivi sono sbagliati ma a parte il mio gusto personale, qua abbiamo un tema che si presta a dare il proprio meglio nel restituire un world building. E non è che hai sacrificato spazio per l'azione o per altro, hai semplicemente scelto ben 4 aggettivi invece di restituirmi almeno un dettaglio sensoriale. Ahia.
Il cyborg meretrice è una scelta che non so se mi piace o meno, quindi diciamo che non scelgo di usare questa cosa come parametro, per non confondermi.
Poi, non ho capito perché lei ha del sangue sotto le unghie dopo la nottata hot, e in fondo non lo voglio manco sapere, però allora boh, perchè proprio il sangue? Mi lasci aperta degli interrogativi che però non voglio avere. Mi da l'idea di dettaglio splatter gratuito.
Le reazioni della protagonista poi sono estreme (rompe il tavolo con un pugno, urla), ma non ci spieghi perché. Perché gli umani noo? che le hanno fatto, pori cocchi? Che poi sarei pure stata d'accordo con lei eh, noi umani facciamo schifo! Però così posso solo ipotizzare.
Dialoghi si, un po' stereotipati, però non è gravissimo per me. Tema per me centrato.
Ritmo davvero notevole, c'è da imparare da te.
Non so come concludere, ci devo pensare, sei fra due estremi. =)
Comunque, ottima prova.
ciao papà
Ciao Linda,
Piacere di conoscerti e grazie per questo bel racconto.
Comincio con il dirti che l'incipit è funzionale: ho subito capito grazie a pochi elementi ben messi dove mi trovassi, con chi e perché. Mi arriva poco del personaggio del narratore, perché hai voluto lasciare spazio alla narrazione dell'altro personaggio, che un tempo solcava mari inarrestabile e aveva una doppia vita e ora invece, si è arrestato, così tanto che appare quasi irriconoscibile, in una sorta di estraneità fra ciò che si vede, il corpo, e ciò che semplicemente si conosce o si pensa di conoscere
Ci ho messo un po' a individuare il tema perché mi ha fatto pensare a qualcosa di più classico diciamo, però poi rileggendo l'ho individuato e forse mi è solo un po' dispiaciuto che tu abbia speso tutto quello spazio per lo status di partenza per poi lasciartene poco per parlarci di questo mondo secondario. Lo stile è molto buono, il contenuto profondo ed emotivo, l'idea originale. Complimenti per i dettagli, tipo le lacrime sulle tastiera. Brava.
La porta arcuata
Ciao Alexandra,
Grazie del tuo racconto. Un pezzo fiabesco, per molti versi quasi infantile (in senso buono ovviamente). Il tema è centratissimo e l'idea c'era.
Ho apprezzato l'originalità e la chiarezza dello stile. Tuttavia, per mio personale gusto, eccessiva chiarezza. Non amo molto lo stile così telegrafico, con una serie di frasi a capo con ripetizione del soggetto. Lo stile mi sembra buono, non noto imperfezioni, però rimane poco coinvolgente, un po' succinto, stringato. Tanto, troppo dialogo, descritto dai vari: annuì, disse, osservò a voce alta. Alcune scelte stilistiche le rivedrei. Tipo cominciare la frase con A un certo punto. Quale certo punto? Se lo togli non fila lo stesso la frase? O anche si mise a tremare, così sembra un'azione cominciata di proposito come si mise a pulire il forno, invece è un'emozione. Diciamo che per stile e tema la vedrei bene come favola per bambini, però in tal caso avresti dovuto semplificare il linguaggio, quindi non credo fosse una tua intenzione.
Tutte mie personalissime valutazioni ovviamente.
Comunque brava.
Fogli e sigarette
Ciao Giovanni,
Non so se è il tuo esordio ma noi ci incontriamo per la prima volta quindi benvenuto. Come sempre mi trovo in difficoltà a dover motivare il mio giudizio e spero di essere chiara e esaustiva. Se non lo sono, dimmi tu. Non farti problemi.
Il narratore scelto mi sembra onnisciente. Non è una scelta che io condanno a priori, anzi, ma nel tuo caso ci stava voler approfondire la psicologia dei personaggi visto che a livello di azione in macro non c'è molto e che piuttosto vai di introspettivo.
Ci sono poi degli errori di battitura che un po' danno fastidio, nel senso che non aiutano ad apprezzare il momento.
Riguardo alla caratterizzazione dei personaggi, Il problema principale credo sia l'assenza di mostrato.
Guarducci, dopo aver offeso le segretarie fino a farle piangere, si stava fumando la centesima sigaretta della giornata.
Non vediamo le offese, non capiamo perché addirittura finiscono a piangere. E' un narrato al passato e per me lo show don't tell ci vuole.
Ma dottor Guarducci nel suo ufficio e Sdruccio per strada pensavano spesso ad una cosa, e cioè che nella vita le vie di mezzo sono troppo felici per un mondo progettato per essere crudele.
La morale soffre di un problema, e cioè che sebbene sia esplicitata, non si comprende molto bene. In che senso le vie di mezzo sono troppo felici? Nel senso che essere ordinari è una scelta troppo facile? Il modo è progettato per essere crudele? Da chi? Chi l'ha progettato così? e perchè? Infine non capisco perché Guarducci lancia la sigaretta sperando di cogliere qualcuno. E' arrabbiato col mondo, ok, ma perchè così tanto?
Marina
Ciao Letizia e grazie del tuo racconto.
Sicuramente non si può dire non sia originale. Hai una bella e vividissima fantasia! hai anche centrato il tema sebbene più che mondo secondario qua abbiamo mondi infiniti.
Purtroppo tutta la tua intenzione si condensa in una sensazione di sballottamento claustrofóbico fra immagini importanti. Immagini che mentre ti stai ancora domandando cosa significhino, cosa hai appena letto, cambiano subito scenario.
Capisco la difficoltà di rendere l'idea però secondo me avresti dovuto un attimo riflettere e decidere di rendere due o tre scene al massimo e usare i caratteri rimanenti per offrire al lettore un minimo di contesto, una manciata di realismo, un antipasto di logica.
Brava comunque!
Re: Gruppo LA REIETTA: Lista racconti e classifiche
Inviato: mercoledì 28 dicembre 2022, 23:45
da Andrea Furlan
Ciao a tutti,
alla prima lettura questo tema mi era sembrato facile, invece leggendo i vostri racconti mi rendo conto che di fatto è stato piuttosto insidioso. Ho trovato un bel girone pieno di esordienti, con racconti che mi sono goduto nonostante rese non sempre ottimali: viste le premesse, credo che ne vedremo delle belle nelle prossime edizioni.
1 - Una notizia buona e una cattiva di Mario Pachiarotti
2 - La porta arcuata di Alexandra Fischer
3 - Ciao papà di Linda Gragnato
4 - Il viaggio di Sarah Santeusanio
5 - Marina, di Letizia Merello
6 - Ardiglione di Isabella Valerio
7 - Metallo e sangue di Michela Zacheo
8 - Fogli e sigarette di Giovanni Pratesi
Una notizia buona e una cattiva di Mario Pachiarotti
Ciao Mario,
mi sono goduto il tuo racconto che alla fine mi ha strappato un sorriso. Ben strutturato e organizzato come punti di vista che sostengono la narrazione in modo efficace: la prima parte dove il Papa decide di ascoltare l’ennesimo visitatore un po’ annoiato che viene introdotto al lettore con poche pennellate (compresa la fondamentale “è uno dei nostri…”). La seconda dove la tensione si alza per il colloquio importante che lo scienziato deve sostenere. L’improvvisa partecipazione del Papa e la stoccata finale, ironica e garbata. Che ansia essere “una versione di test”…
Non ho suggerimenti, solo complimenti per l’ottima prova.
Marina, di Letizia Merello
Ciao Letizia,
il tuo racconto mi ricorda un gioco da tavolo chiamato “Dixit”, tutto basato su immagini graficamente bellissime e volutamente ambigue, che associano significati diversi, a volte contrapposti, lasciando al lettore/giocatore un’infinità di interpretazioni possibili.
Quello che ho capito: ci sono quattro sogni/stanze/immagini/mondi. Il filo conduttore sembrano essere i momenti chiave della vita di Marina: l’infanzia (forse), il marito, la figlia, la morte o comunque un momento di sofferenza che potrebbe ancora essere legato alla figlia. Tutto molto vivido e interessante, per uno come me a cui piacciono molto gli universi onirici e surreali. Ma che continua a spiazzarmi anche dopo quattro o cinque letture.
Un suggerimento per incanalare la tua ottima capacità di racconto per immagini potrebbe essere di comunicare il messaggio che vuoi dare usando elementi ripetitivi che tornano: ad esempio mi sono chiesto che funzione avessero le unghie gialle, o il colore bianco che ritorna in diverse parti del racconto. Forse chiarendo con poche, giuste parole (o forse meglio indizi?), miglioreresti la possibilità di comprensione: è una cosa che sto imparando a fare io stesso edizione dopo edizione.
Ardiglione di Isabella Valerio
Ciao Isabella,
il tuo racconto non mi ha convinto del tutto: ho trovato lo stile basato quasi esclusivamente sul dialogo un po’ pesante, mentre avrei preferito qualche particolare in più sull’ambientazione che ti avrebbe anche aiutato a passare meglio il messaggio generale, anche considerando che alcuni passi di azione non mi sembrano organici alla storia. Incipit un po’ debole e finale un po’ scontato, i nomi che confondono (mondo Flippo, zio Filippo: ti costringe a tornare indietro per capire di che si tratta), Cantina Asprina dove sembra che manchi una lettera, infine lo gnomo Ardiglione che sembra importante nello svolgimento ma alla fine appare solo una volta. Ho apprezzato di più la linearità della storia, l’attenzione al tema, centrato pienamente, e la tensione che hai creato nel dialogo fra la nonna e il nipote a riguardo della madre: forse avrei spinto di più in questa direzione per rendere il tutto più interessante tramite il conflitto fra la figura della nonna e della madre.
In sintesi, purtroppo non l’ho apprezzato molto, ma trovo comunque qualche elemento positivo.
La porta arcuata di Alexandra Fischer
Ciao Alexandra,
devo dire che questo racconto mi ha convinto molto di più dei tuoi precedenti. Lineare, tema centrato in modo chiaro, storia non proprio originale ma declinata con precisione, interessante la spavalderia dei gatti/vicini che danno tutto per scontato, trattando il vicino curioso come un intruso e al lettore la sensazione di credibilità. Ti segnalo qualche piccolo errore: “La carbonella aveva ancora qualche cenere sotto la brace.” Sarebbe il contrario, cioè la brace sotto la cenere. “cappelli dalla piuma” sarebbe forse “cappelli con la piuma”. Mi rimane sempre una sensazione di ingenuità, come nei tuoi precedenti scritti, ma in questo sembra tutto più maturo. Brava!
Il viaggio di Sarah Santeusanio
Ciao Sarah,
ho apprezzato l’idea di questo viaggio sciamanico e le sue immagini oniriche anche se non sono espresse al meglio. Conducono il lettore in questo “mondo di sotto” che ho trovato credibile e interessante da esplorare. Mi è piaciuta soprattutto la parte finale dove il protagonista ritrova immagini di sé stesso nel passato, un segreto terribile che forse non ricordava neanche e la domanda che tiene il finale aperto ma al tempo stesso lo chiude inesorabilmente. Ho trovato la parte centrale che richiama la precedente esplorazione un po’ confusionaria, tanto che alla prima lettura mi ero perso il riferimento: lavorare sullo stesso piano temporale avrebbe aiutato una narrazione più lineare. Concordo anche con i commenti degli altri che potevi usare di più il mostrato, ma ritengo che sia una normale evoluzione: partecipare qui ti aiuterà tantissimo, come è successo a me e a tanti altri.
Fogli e sigarette di Giovanni Pratesi
Ciao Giovanni,
piacere di leggerti e ben arrivato nell’Arena.
Un’idea discreta (su cui ho comunque qualche dubbio di aver capito bene): la contrapposizione dei due mondi, primario e secondario, palazzo e fuori dal palazzo, Guarducci e Sdruccio. Bella l’idea di dare nomi simili ma antitetici ai due personaggi, despota chiuso nella sua fortezza il primo, sognatore e perso il secondo. La buona idea però è purtroppo ridotta nella resa da diversi elementi che potevi gestire meglio: su tutto la scelta del narratore e del punto di vista che mi hanno portato un po’ fuori strada. Inoltre potevi farci spiegare cosa trova Sdruccio nel foglio, altrimenti troppo artefatto e dove la motivazione per il suo interesse non si capisce. Il finale che poteva essere gestito meglio, dando più potenza alla frase finale incentrata sugli oggetti che rappresentano i due mondi (che ritengo un punto di forza), ma che viene anticipata malamente dalla frase precedente, troppo rivelatrice.
Metallo e sangue di Michela Zacheo
Ciao Michela,
benvenuta!
Il tuo racconto sviluppa un’idea discreta e un buono worldbuilding (comunque sempre difficile da rendere in pochi caratteri), ma a mio avviso in modo non ottimale. Prima di capire il contesto bisogna arrivare circa a metà, mentre è meglio dare le informazioni chiave nella prima parte, soprattutto con racconti brevi come quelli di MC. Soprattutto la presenza della gatta disorienta perché non mi sembra funzionale alla storia. Lo sviluppo è discreto e dà le informazioni chiave in poche parole, sicuramente un fattore positivo. Il dialogo continua su questa linea ma in modo un po’ più artefatto, quindi l’ho trovato meno efficace. Il finale finisce troppo bruscamente: se il carattere della protagonista è qualcosa di importante per la storia che racconti, lo dovresti trasmettere prima. L’aderenza al tema è un po’ laterale. Leggendo le tue risposte ho realizzato che avevi in mente una storia molto più complessa, dove gli elementi chiave non vengono percepiti, ma continua a svilupparla magari in modo ancora più originale, perché mi sembra che ne valga la pena.
Ciao papà di Linda Gragnato
Ciao Linda,
Benvenuta e piacere di leggerti.
Un racconto pieno di immagini contrastanti: una prima parte ben scritta che emoziona, descrive un bel conflitto e fa immedesimare il lettore, la seconda che non c’entra nulla e getta in un contesto fantastico tutto diverso, per chiudere con la terza che tira le fila della storia. Tema centrato, con il mondo secondario che appare, appena accennato, nell’oggetto del portatile. Non male, peccato per alcune incoerenze che non mi hanno fatto godere la storia e aumentato il senso di confusione: come fa il protagonista ad avere nove anni quando accadono gli avvenimenti della seconda parte che svelano il segreto del padre? Come può avere tenuto il portatile così a lungo visto che sembra adulto quando avviene la prima parte? Cosa c’entra il passo all’inizio della seconda parte? “Trans” sarebbe “trance”, altro dettaglio che mi ha fatto perdere il filo.
Comunque una buona prova, dove concordo con gli altri che il punto di forza sono i dettagli che riesci a descrivere in modo efficace e funzionale alla storia.
Re: Gruppo LA REIETTA: Lista racconti e classifiche
Inviato: giovedì 29 dicembre 2022, 19:45
da antico
Vi manca solamente la classifica de L'INQUISITORE.
Re: Gruppo LA REIETTA: Lista racconti e classifiche
Inviato: lunedì 2 gennaio 2023, 19:22
da L'inquisitore
Eccomi, chiedo scusa per il ritardo ma ho molte giustificazioni questa volta.
Ci sono molti nuovi nomi che circolano e questo mi fa molto piacere. Chiedo a tutti di non farsi scoraggiare dalla mia "cattiveria". La ritengo spiacevole quanto necessaria e vi garantisco che nutro molta stima per tutti coloro che si mettono in gioco qui dentro al di là dei risultati ottenuti volta per volta. Inoltre sono convinto che assieme possiamo migliorare tutti rapidamente, finché restiamo schietti e accoglienti.
Veniamo alla...
CLASSIFICA
1. Una notizia buona e una cattiva di Mario Pachiarotti
2. Ardiglione di Isabella Valerio
3. La porta arcuata di Alexandra Fischer
4. Ciao papà di Linda Gragnato
5. Metallo e sangue di Michela Zacheo
6. Marina, di Letizia Merello
7. Fogli e sigarette di Giovanni Pratesi
8. Il viaggio di Sarah Santeusanio
COMMENTI
Una notizia buona, una cattivadi Mario Pachiarotti
► Mostra testo
Ciao Mario, è tanto che non ti commento. Racconto che ha il pregio di intrattentere con curiosità e con uno stile, non perfetto, ma leggero e concentrato sul contenuto.
La scienza che dà conferme alla religione è una trovata che funziona spesso e tu l'hai declinata in modo originale e ironico con uno svelamento che si attua con l'ultima battuta e che porta significati che vanno oltre al testo e vengono intuiti dal lettore (è un test: ecco perché va tutto così storto!), perciò ottimo per un racconto breve. Chi critica il racconto per la sua prevedibilità IN RAGIONE del fatto che il tema era noto, pecca come minimo di superficialità. Una cosa del genere non dovrebbe essere presa in considerazione nell'analisi del testo per ovvie ragioni.
Buona anche la struttura, coerente ed efficace con gli obbiettivi del racconto, non ci sono parti superflue.
Sono d'accordo con chi ti ha detto che risulta poco credibile che un fisico vada personalmente a parlare col Papa di una cosa del genere. Il contesto risulta poco credibile, anche se hai provato a sistemare la cosa rendendo il nostro scienziato un vero credente.
Stilisticamente non è male, anche se sarebbe possibile un po' di pulizia ulteriore levando quel "disse poi" che non aggiunge nulla e un po' troppa enfasi sul disagio di Smithson che lo rende un po' troppo macchietta. Inotlre ti segnalo i puntini di sospensione usati a sproposito nella prima parte. In ogni caso nulla di grave o che infici la godibilità del pezzo.
Direi un buon racconto che non prende il pollice su della perfezione (l'Antico è molto severo con noi suoi sottoposti) solo per via di questa imperfezione stilistica e, forse, per la possibilità di caratterizzare un po' di più il personaggio del Papa.
Per me potresti farti una passata di laboratorio per accedere alla vetrina. Valuta tu.
Marinadi Letizia Merello
► Mostra testo
Ciao Letizia, penso sia la prima volta che ti incrocio. Apprezzo chi utilizza l'arena per sperimentare: è una cosa furba e nobile. Compito dei commentatori far parte dell'esperimento parlando della sua riuscita o meno, commentando cosa ha funzionato e cosa no per l'arricchimento comune.
Quindi, in questo ruolo, la prima cosa che segnalo è una cosa di cui sono pienamente convinto: non possiamo chiedere tanta pazienza al lettore. Il lettore non ci deve nulla e si mette a leggerci con delle speranze, delle aspettative. La pazienza c'è raramente e qui tu ne chiedi tanta.
Costruisci un racconto irreale, astratto senza nessun appiglio di significato. Anche a voler riportare tutto a uno svelamento sorprendente finale che raggruppi l'intero raccontato in un'esperiena riconoscibile, lo sforzo per arrivarci sarebbe stato eccessivo. I commentatori di MC sono costretti a leggerci, non dobbiamo farci ingannare dalla loro attenzione al nostro pezzo.
Qui abbiamo molte immagini che si inseguono in modo caotico. Un caos che confonde, ma non penso sia in grado di suscitare alcun interesse nel lettore.
Diversi hanno apprezzato la proprietà linguistica, ma fuori dalle barriere del senso e della struttura tutti saremmo capaci di cose simili. Anche questa è una trappola. Non lo dico per levarti i tuoi meriti, ma per metterti in guardia: non fare troppo affidamento alla poprietà linguistica. A volte siamo tentati di puntare sui nostri "punti di froza", ma prima è sempre più costruttivo cercare di limare i nostri difetti. Per ora il tuo modo di raccontare assomiglia più alla pittura che alla narrativa.
Quindi assegno a questo tuo racconto un pollice ni, ma sono desideroso di vedere le tue prossime prove.
Ardiglionedi Isabella Valerio
► Mostra testo
Ciao Isabella, anch'io condivido l'apprezzamento con l'idea del racconto, premessa di un fantasy infantile che promette qualcosa di molto godibile. Sul versante stilistico ti sei un po' persa, forse a causa dell'enorme numero di informazioni che ti serviva dare e che ti ha portata verso l'infodump mescolato con un dialogo a tratti surreale. I personaggi non si parlano davvero, vanno ognuno per la propria strada e il racconto stesso parte da un punto casuale un po' disorientante. Il dialogo è molto pretestuoso, sopra le righe, manca di sottotesto e a tratti usa un lessico poco credibile. Visto che fai molto affidamento sul dialogo nel racconto, questo problema si fa pesante. Ad ogni modo la premessa è molto intrigante, quanto ricca: abbiamo una storia famigliare drammatica, aspettative, conflitto, mistero, fantastico, scoperta e promessa per qualcosa di prodigioso che cambi tutto. Davvero buono.
A causa dello squilibrio tra trama e stile ti assegno un pollice ni tendente al positivo, ma valuta di sistemarlo nel laboratorio per portarlo in vetrina.
La porta arcuatadi Alexandra Fischer
► Mostra testo
Ciao Alexandra! Non ti avevo ancora incrociato in qualità di inquisitore!
Racconto surreale, forse onirico che racconta di Gimmi che sconfina incontrando ciò che non si aspettava: gli abitanti felini di un altro mondo. L'apparente stranezza diventa presto terribile e terrificante per Gimmi che si pente della sua curiosità e fugge. Resta solo il lettore a scoprire la reale natura dei "mostri" che altro non sono che vicini diversi.
La natura surreale della vicenda non viene spiegata e si ha l'impressione che il racconto sia solo una suggestione ben trascritta. Sicuramente trovo una chiarezza espositiva non frequente nei tuoi racconti, cosa che aumenta il valore del pezzo. Niente male! Pollice tendente al positivo ma ancora non sollevato per la mancanza di un guizzo che giustifichi il racconto oltre allo sviluppo del tema.
Il viaggiodi Sarah Santeusanio
► Mostra testo
Ciao Sarah. Terza edizione e hai la sfortuna di capitarmi per la seconda volta... Mi spiace!
Racconto che mostra la tua inesperienza. Non è un male, è una condizione necessaria da attraversare, ma sono qui per commentare il racconto, quindi passiamo al testo.
Parti col presente e passi al passato remoto, da una confessione superflua a un racconto poco incisivo di un'esperienza personale poco permeata sulla curiosità di ciò che sta per accadere. Il protagonista rischia qualcosa o sta solo meditando? Al lettore non è chiara la posta in gioco. Un po' ridondante quando, in così poche righe, ricordi che Scoiattolo e Aquila sono le guide e che ci troviamo nel mondo di sotto (intendo che citi queste informazioni più volte). Queste ripetizioni rendono un testo poco accattivante ancor più pesante alla lettura, facci caso.
Non ci sono immagini nitide, ma ti limiti a raccontare con apparente distacco attraverso frasi come "Avanzavo lentamente nella fitta boscaglia". Una frase simile non dà sufficienti coordinate contestuali per coinvolgere ed è appesantita da un avverbio modale e da un aggettivo sbrigativo e formulare.
Una frase come "ansioso di incontrare i miei avi che vivevano nel mondo di sotto, avi di anima che mai avrei potuto conoscere e che eppure conoscevo in questo mondo selvaggio e impossibile" non propone nulla di interessante al lettore che non capisce di che si parla. Non si coglie l'elemento interessante per il protagonista né le motivazioni che lo portano a queste considerazioni. Il lettore è distante. Quando lo informi "ero io a vent'anni" l'informazione cade nel vuoto, perché non abbiamo idea dell'età del protagonista. Potrebbe averne anche solo ventidue, o trenta, ma anche cento. E quindi? Quali sono le implicazioni?
Seguono domande retoriche senza risposta che non aumentano la curiosità del lettore e, dopo un viaggio di cui ancora non si capisce l'importanza o l'impellenza, finiamo con il protagonista che si trova internamente disgregato, ma il finale non concorda col l'inizio e pare tutto superfluo.
Insomma, c'è poca consapevolezza del lettore e poca attenzione al risultato.
La mia impressione è che tu ti stia ancora concentrando troppo su te stessa e sul tuo vissuto. Non è sbagliato, ma hai bisgono di affinare la tua tecnica e di conoscere meglio gli strumenti del mestiere per arrivare al lettore con tutto il tuo ricco bagaglio interiore.
Mi spiace Sarah, ma ti assegno un timido pollice ni. Sicuramente farai meglio andando avanti, non mollare (nonostante la mia crudeltà)!
Fogli e sigarettedi Giovanni Pratesi
► Mostra testo
Ciao Giovanni. Anche tu hai la sfortuna di rincontrarmi così presto!
Altro racconto che mostra inesperienza e carenze stilistiche che sono sicuro colmerai in fretta. Dagli errori di punteggiatura a frasi passive a salti di pdv fin troppo grossolani, personaggi che parlano senza comparire che manifestano scarsa considerazione dell'immaginato del lettore, poco controllo sul narratore che appare e scompare quando fa comodo, battute che, per quanto poche e brevi, risultano artificiali e carenti di sottotesto. La formulazione del tema è forzata e poco originale nella sua declinazione. Il testo non presenta una situazione interessante, ma si limita a dire che ci sono gli alti dirigenti e i senza tetto. Una polarizzazione che forza la riflessione in modo capzioso e per nulla convincente. Probabilmente non era serata o il tema non ti ha ispirato molto. Assegno anche a te un tiepido pollice ni. Non prendertela, tutti abbiamo le serate no. Leggendo i tuoi commenti sono certo che il tuo atteggiamento di ricerca dello scambio e del parere altrui ti aiuterà a migliorare molto più e molto più in fretta di quanto speri. E tutti ne guadagneremo!
Metallo e sanguedi Michela Zacheo
► Mostra testo
Ciao Michela, piacere di conoscerti e benvenuta su MC anche da parte mia.
Veniamo al tuo racconto. L'inizio presenta subito uno di quegli errori che fanno storcere il naso: usi il trapassato prossimo al posto del passato prossimo. Il proseguo mi fa pensare che ti manchi un po' il collegamento tra la prosa e l'interiorità del punto di vista. Merisol accarezza dolcemente sulla testolina il gatto che poi diventa una bestia scacciata. Un dettaglio come questo, unito a una frase come "Un urlo di rabbia le sgorga dalle viscere" che risultao ritrita nell'essere un cliché linguistico ed esagerata nella sua formulazione, manifesta un livello stilistico ancora basso. Oltre allo stile c'è anche scarsa consapevolezza e cura quando mi rendo conto che Marisol è un robot che beve gasolio e ha dita metalliche. Di che viscere parliamo? Queste e altre cose simili sono molto presenti in questo tuo racconto.
Dal punto di vista della trama invece sei riuscita a costruire della curiosità che porta il lettore nel proseguo della lettura, e questo non è affatto scontato. Purtroppo col finale ci si rende conto che siamo di fronte a niente di più che un brano inconcludente di qualcosa che necessiterebbe di una maggiore ampiezza per trovare il suo significato. In ogni caso c'è una buona capacità narrativa che ti esorto a coltivare.
Riguardo all'aderenza al tema tendo a dare ragione a chi ti fa notare che non sia centrato in pieno: il tuo è un mondo secondario se assumiamo che il nostro sia il primario, la qual cosa non è affatto scontata. Tuttavia non mi sento di dire che tu l'abbia ignorato, quindi per me il tema va bene.
Un pollice ni in ascesa per questo tuo racconto.
Ciao papàdi Linda Gragnato
► Mostra testo
Ciao Linda, benvenuta su Minuti Contati. Eccomi a commentare il tuo racconto e perdona la durezza per la quale sono tristemente famoso: non c'è nulla di personale. Sono un idealista.
Hai scelto una narrazione vera e propria, senza immagini, senza hic et nunc, senza dialoghi. Una scelta facile, ma non felice che propone spesso un testo poco coinvolgente.
Stilisticamente non ci sono evidenti problemi. Dal punto di vista della trama, esposizione a parte, sono naufragato all'arrivo del portatile in auto. Il padre è stato riscucchiato dal computer perché aveva una seconda vita all'interno di un dispositivo elettronico? Io ho capito questo, il che significa che potrebbe essere esattamente quello che hai scritto, ma se così fosse perché sarei così spaesato? Perché questa mia ipotesi non è chiarita o presentata dal tuo pezzo e non ho modo di sapere se ho intuito correttamente se non chiedendolo all'autrice. L'ultima cosa che il lettore desidera da un racconto è la confusione. Per questo la chiarezza è una delle priorità di chi scrive (e qui su MC ci si sbatte fin troppe volte).
Ho letto ora gli altri commenti e mi sento di concordare in toto col commento di Debora. Gli elementi che hai abbozzato permettono una comprensione intuitiva, ma il lettore ha bisogno di essere convinto delle sue percezioni e ipotesi, non si accontenta quasi mai delle mere intuizioni, al limite sospende il giudizio in attesa di conferme che qui non sono arrivate. In ogni caso hai tentato una costruzione interessante. Due personaggi non sono troppi, devi solo gestirli meglio.
Sono certo che se ti affezionerai alla dura palestra di MC guadagnerai molti strumenti per i tuoi testi, com'è stato anche per me e per molti altri. Un polliche tendente al positivo per questo tuo primo racconto. Sono curioso di leggere i prossimi!