IL BACIO di Simona Rampini
IL BACIO di Simona Rampini
Ieri per tutto il tempo, ti ho guardato le labbra mentre parlavi. Te ne sarai accorto?
Le immaginavo sulle mie, di più, le volevo incollate alle mie, lingue guizzanti saliva nella saliva, ma mi è mancato il coraggio di chiederlo. O di prendermelo.
Seduto sulle scale durante l’intervallo, parlavi con Paolo, stavate organizzando il calcetto.
È da un mese che ti osservo. Prendo il tuo stesso autobus, percorro i tuoi passi attraverso i giardini fino a scuola, nella speranza che tu mi noti, ma vedi solo le parole del tuo libro. Vorrei essere pagina.
Un giorno abbiamo fatto un pezzo di strada insieme.
«Tu sei quella della seconda G, l’amica di Paolo, giusto?»
Ho annuito, la bocca all’improvviso riarsa. Il silenzio rimbombava per la via.
«Che musica ascolti?» sono riuscita finalmente a dire.
Ti sei tolto un auricolare e me lo hai passato.
Camminavamo vicini, legati da un filo e un cellulare e la pelle del mio braccio sfiorava la tua.
«Li conosci?»
«Li adoro!» ho risposto.
Ma non era vero, non sapevo neppure chi fossero; solo che non volevo lasciarti andare.
Profumavi di sapone e di dentifricio, o forse era la gomma che masticavi.
Il semaforo era rosso e hai iniziato a parlare dei Talking Heads; tu parlavi della tua musica e io pensavo, perché non mi baci?
Poi siamo arrivati davanti al portone e ‘ciao bro, come butta’, hai preso il tuo auricolare senza chiedere e non ti sei nemmeno girato a salutarmi, inglobato dal gruppo di amici che si è richiuso al tuo passaggio.
Non ci siamo più detti nulla da allora.
Salgo sull’autobus affollato e con lo sguardo cerco il cappuccio nero della felpa con il quale ti copri sempre la testa. Non lo vedo. Scruto allora tra i posti a sedere, giù in fondo a tutti, ma nulla.
Dove sei?
All'improvviso sento che la giornata sarà orribile, di certo verrò interrogata da quella stronza di matematica e mi beccherò un quattro, che poi chi cazzo lo spiega a mamma, si farà venire un’altra crisi isterica per uno stupido voto, e come minimo mi verrà il ciclo e non mi sono portata nemmeno un assorbente, dovrò elemosinarne uno in classe. E poi la Rachi mi chiederà di accompagnarla a quella orribile festa sabato prossimo e non posso dirle di no, ci tiene un sacco, ma non mi va proprio di vedere quelle teste di cazzo dei suoi amici che sono più firmati del registro delle assenze di Giulio che a scuola c’è venuto tre volte in un mese.
Scendo dall’autobus, piove, ti pareva!
Tiro su il cappuccio del giubbotto e infilo le mani in tasca, dopo aver acceso la musica. Dagli auricolari Psycho Killer mi martella in testa.
Una mano mi strattona la manica.
«Hei Virgi! Oh mi senti?»
Mi volto e con mezzo viso coperto dal cappuccio ti vedo.
«Ti ho salutata sull’autobus, non mi hai visto?»
Faccio cenno di no con la testa.
Vista da fuori probabilmente sembro un’orribile goffa orsa, incassata nel giubbotto, con le ciocche di capelli, sfuggiti al cappuccio, appiccicate alle guance e l’espressione ebete di puro stupore.
«Cosa ascolti?» e senza aspettare una risposta ti infili all’orecchio il mio auricolare.
Sorridi e inizi a cantare prendendomi sotto braccio.
Il semaforo è rosso e noi siamo incollati e in petto ho un tamburo che suona.
Un attimo prima del verde ti piazzi davanti a me e appoggi le labbra vicino alla bocca. Qualcuno mi spinge.
«Andate a limonare da un’altra parte!» dice.
«Non stavamo limonando. Ma non è male come idea» rispondi.
È tornato di nuovo rosso, dopo il primo verde e il secondo.
Resti piazzato sul marciapiede, il tuo corpo stretto al mio che ormai galleggia e tutto intorno è solo acqua.
Le immaginavo sulle mie, di più, le volevo incollate alle mie, lingue guizzanti saliva nella saliva, ma mi è mancato il coraggio di chiederlo. O di prendermelo.
Seduto sulle scale durante l’intervallo, parlavi con Paolo, stavate organizzando il calcetto.
È da un mese che ti osservo. Prendo il tuo stesso autobus, percorro i tuoi passi attraverso i giardini fino a scuola, nella speranza che tu mi noti, ma vedi solo le parole del tuo libro. Vorrei essere pagina.
Un giorno abbiamo fatto un pezzo di strada insieme.
«Tu sei quella della seconda G, l’amica di Paolo, giusto?»
Ho annuito, la bocca all’improvviso riarsa. Il silenzio rimbombava per la via.
«Che musica ascolti?» sono riuscita finalmente a dire.
Ti sei tolto un auricolare e me lo hai passato.
Camminavamo vicini, legati da un filo e un cellulare e la pelle del mio braccio sfiorava la tua.
«Li conosci?»
«Li adoro!» ho risposto.
Ma non era vero, non sapevo neppure chi fossero; solo che non volevo lasciarti andare.
Profumavi di sapone e di dentifricio, o forse era la gomma che masticavi.
Il semaforo era rosso e hai iniziato a parlare dei Talking Heads; tu parlavi della tua musica e io pensavo, perché non mi baci?
Poi siamo arrivati davanti al portone e ‘ciao bro, come butta’, hai preso il tuo auricolare senza chiedere e non ti sei nemmeno girato a salutarmi, inglobato dal gruppo di amici che si è richiuso al tuo passaggio.
Non ci siamo più detti nulla da allora.
Salgo sull’autobus affollato e con lo sguardo cerco il cappuccio nero della felpa con il quale ti copri sempre la testa. Non lo vedo. Scruto allora tra i posti a sedere, giù in fondo a tutti, ma nulla.
Dove sei?
All'improvviso sento che la giornata sarà orribile, di certo verrò interrogata da quella stronza di matematica e mi beccherò un quattro, che poi chi cazzo lo spiega a mamma, si farà venire un’altra crisi isterica per uno stupido voto, e come minimo mi verrà il ciclo e non mi sono portata nemmeno un assorbente, dovrò elemosinarne uno in classe. E poi la Rachi mi chiederà di accompagnarla a quella orribile festa sabato prossimo e non posso dirle di no, ci tiene un sacco, ma non mi va proprio di vedere quelle teste di cazzo dei suoi amici che sono più firmati del registro delle assenze di Giulio che a scuola c’è venuto tre volte in un mese.
Scendo dall’autobus, piove, ti pareva!
Tiro su il cappuccio del giubbotto e infilo le mani in tasca, dopo aver acceso la musica. Dagli auricolari Psycho Killer mi martella in testa.
Una mano mi strattona la manica.
«Hei Virgi! Oh mi senti?»
Mi volto e con mezzo viso coperto dal cappuccio ti vedo.
«Ti ho salutata sull’autobus, non mi hai visto?»
Faccio cenno di no con la testa.
Vista da fuori probabilmente sembro un’orribile goffa orsa, incassata nel giubbotto, con le ciocche di capelli, sfuggiti al cappuccio, appiccicate alle guance e l’espressione ebete di puro stupore.
«Cosa ascolti?» e senza aspettare una risposta ti infili all’orecchio il mio auricolare.
Sorridi e inizi a cantare prendendomi sotto braccio.
Il semaforo è rosso e noi siamo incollati e in petto ho un tamburo che suona.
Un attimo prima del verde ti piazzi davanti a me e appoggi le labbra vicino alla bocca. Qualcuno mi spinge.
«Andate a limonare da un’altra parte!» dice.
«Non stavamo limonando. Ma non è male come idea» rispondi.
È tornato di nuovo rosso, dopo il primo verde e il secondo.
Resti piazzato sul marciapiede, il tuo corpo stretto al mio che ormai galleggia e tutto intorno è solo acqua.
Re: IL BACIO di Simona Rampini
Ciao Simona! Caratteri e tempo ok anche per te, buona GIORGIO LUPO EDITION!
Re: IL BACIO di Simona Rampini
Un racconto fresco, di amori adolescenziali. Mi manca un po’ il tema dell’imprevedibile leggerezza, infatti la protagonista, da brava adolescente, si appesantisce e non poco per il mancato primo bacio! Forse è lui, che nel riagganciarla, le porta un po’ di imprevista leggerezza, almeno io ho capito così. Sul piano stilistico, ho trovato un po’ frusta la metafora delle “lingue guizzanti”, molto bello invece il “vorrei essere pagina”.
- MatteoMantoani
- Messaggi: 1220
Re: IL BACIO di Simona Rampini
Ciao Simona, piacere di leggerti.
Ahia, purtroppo sono capitato io a commentarti XD
Sei sfortunata perché sono proprio allergico alle storie di questo tipo, con adolescenti che si vogliono bene e fanno pensieri sul loro innamorato. Insomma, brucerei tutti i libri di Moccia, per intenderci.
L'urticaria che mi è venuta mentre leggevo il tuo racconto mostra come in realtà sia scritto bene, con un filtro del personaggio e un registro ben riuscito e coerente con quello che volevi trasmettere. A parte gli scherzi quindi, il tuo racconto mi pare ben riuscito, e per gli amanti del genere assolutamente godibile.
Se non ti metterò in posizioni alte in classifica è solamente per gusto personale, mi perdonerai :) comunque sono curioso di rileggerti più avanti.
Buona fortuna e buona gara, non ascoltarmi e continua a scrivere quello che ti piace.
Ahia, purtroppo sono capitato io a commentarti XD
Sei sfortunata perché sono proprio allergico alle storie di questo tipo, con adolescenti che si vogliono bene e fanno pensieri sul loro innamorato. Insomma, brucerei tutti i libri di Moccia, per intenderci.
L'urticaria che mi è venuta mentre leggevo il tuo racconto mostra come in realtà sia scritto bene, con un filtro del personaggio e un registro ben riuscito e coerente con quello che volevi trasmettere. A parte gli scherzi quindi, il tuo racconto mi pare ben riuscito, e per gli amanti del genere assolutamente godibile.
Se non ti metterò in posizioni alte in classifica è solamente per gusto personale, mi perdonerai :) comunque sono curioso di rileggerti più avanti.
Buona fortuna e buona gara, non ascoltarmi e continua a scrivere quello che ti piace.
Re: IL BACIO di Simona Rampini
Graifus ha scritto:Un racconto fresco, di amori adolescenziali. Mi manca un po’ il tema dell’imprevedibile leggerezza, infatti la protagonista, da brava adolescente, si appesantisce e non poco per il mancato primo bacio! Forse è lui, che nel riagganciarla, le porta un po’ di imprevista leggerezza, almeno io ho capito così. Sul piano stilistico, ho trovato un po’ frusta la metafora delle “lingue guizzanti”, molto bello invece il “vorrei essere pagina”.
Ciao Graifus e grazie del tuo commento. Sì è proprio così, lo stupore di quel bacio inatteso e tanto agognato è esso stesso fonte di imprevedibile leggerezza. Ti ringrazio per le osservazioni!
Re: IL BACIO di Simona Rampini
MatteoMantoani ha scritto:Ciao Simona, piacere di leggerti.
Ahia, purtroppo sono capitato io a commentarti XD
Sei sfortunata perché sono proprio allergico alle storie di questo tipo, con adolescenti che si vogliono bene e fanno pensieri sul loro innamorato. Insomma, brucerei tutti i libri di Moccia, per intenderci.
L'urticaria che mi è venuta mentre leggevo il tuo racconto mostra come in realtà sia scritto bene, con un filtro del personaggio e un registro ben riuscito e coerente con quello che volevi trasmettere. A parte gli scherzi quindi, il tuo racconto mi pare ben riuscito, e per gli amanti del genere assolutamente godibile.
Se non ti metterò in posizioni alte in classifica è solamente per gusto personale, mi perdonerai :) comunque sono curioso di rileggerti più avanti.
Buona fortuna e buona gara, non ascoltarmi e continua a scrivere quello che ti piace.
Ciao Matteo, mi hai fatto molto ridere con il tuo commento! Grazie per questa imprevedibile leggerezza serale ;)
Guarda, non sono nemmeno io amante del genere, perciò difficile mi ritroverai su questo pezzo, ma scervellandomi su cosa scrivere mi è apparso il ricordo (uh tanto tanto lontano...) di quel binomio di pesantezza e inspiegabile leggerezza che prende gli adolescenti in maniera repentina e li fa saltellare dall'una all'altra con una destrezza che è solo di quell'età. Mi pareva sensato dargli ascolto.
Grazie comunque dei tuoi commenti e buona sfida!
- christianfloris
- Messaggi: 179
Re: IL BACIO di Simona Rampini
Leggi Il bacio ed è subito Hayez, almeno come riferimento iconografico. Qui c’è forse meno romanticismo, ma tanta fisicità, tanto desiderio, metafore appropriate e non trite, una storia che è quella classica dell’innamoramento. Stile che afferra e ti trascina fino alla fine.
Sul tema ho qualche riserva. Nel senso che c’è l’imprevedibilità, ma forse arriva poco la leggerezza. Certamente s’intuisce ma di rimbalzo, non arriva con un impatto diretto. La prova è comunque buona, forse appena migliorabile la collocazione spazio-temporale nella parte centrale del racconto, in termini di precisione. Dopo questa disamina il mio giudizio sarà prevedibile, ma non leggero: avrà il suo buon peso specifico.
La mia valutazione è 8,75
Sul tema ho qualche riserva. Nel senso che c’è l’imprevedibilità, ma forse arriva poco la leggerezza. Certamente s’intuisce ma di rimbalzo, non arriva con un impatto diretto. La prova è comunque buona, forse appena migliorabile la collocazione spazio-temporale nella parte centrale del racconto, in termini di precisione. Dopo questa disamina il mio giudizio sarà prevedibile, ma non leggero: avrà il suo buon peso specifico.
La mia valutazione è 8,75
Re: IL BACIO di Simona Rampini
christianfloris ha scritto:Leggi Il bacio ed è subito Hayez, almeno come riferimento iconografico. Qui c’è forse meno romanticismo, ma tanta fisicità, tanto desiderio, metafore appropriate e non trite, una storia che è quella classica dell’innamoramento. Stile che afferra e ti trascina fino alla fine.
Sul tema ho qualche riserva. Nel senso che c’è l’imprevedibilità, ma forse arriva poco la leggerezza. Certamente s’intuisce ma di rimbalzo, non arriva con un impatto diretto. La prova è comunque buona, forse appena migliorabile la collocazione spazio-temporale nella parte centrale del racconto, in termini di precisione. Dopo questa disamina il mio giudizio sarà prevedibile, ma non leggero: avrà il suo buon peso specifico.
La mia valutazione è 8,75
Grazie Christian per i tuoi commenti e il tuo giudizio, ne farò tesoro. Mi spiace che non si colga la leggerezza, volevo che fosse tangibile nel passaggio dal greve pessimismo (nelle previsioni che lei fa sulla sua giornata) al galleggiare nell'acqua (conseguente la constatazione che anche lui la cerca), farò meglio alla prossima. Buona sfida!
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- Messaggi: 3145
Re: IL BACIO di Simona Rampini
Tema centrato. Il primo amore adolescenziale che sboccia improvviso malgrado le incertezze iniziali della protagonista. Bella l’immagine del desiderio di essere la pagina del libro letto dal suo lui. Lo è anche lo spaccato della scuola, con la professoressa cerbero di matematica, la madre giustamente esigente con i voti, i compagni superficiali quando non assenteisti come Giulio. Ottimo l’uso degli auricolari con la musica per trovare qualcosa che unisce i due protagonisti. Interessante anche il mondo che hai creato con i particolari intimi, le fantasie erotiche di lei e l’allusione al ciclo mestruale irregolare. Molto ben descritto lui, con il cappuccio e l’aria di mistero, mentre lei, pur avendo il cappuccio dà un’idea di allegro disordine anche se non si piace.
Re: IL BACIO di Simona Rampini
Ciao Simona, direi che il paragone con Moccia a mio avviso è ingeneroso. Nel tuo racconto in realtà si percepisce una scrittura forte, sensoriale, mai banale e con un filtro del personaggio assolutamente focalizzato. Il risultato è che le emozioni della protagonista sono realistiche e il lettore stesso finisce con il viverle sulla sua pelle. Il racconto, se ha una pecca, sta nel fatto che al plot-twist ci si arriva non per merito né per un’azione compiuta dalla protagonista. In buona sostanza, lui la bacia senza che lei abbia modificato nulla del suo atteggiamento che era ed è rimasto crepuscolare. In buona sostanza, Virgi rimane passiva durante tutta la narrazione, e proprio per questo manca in lei, a mio avviso, l’elemento “leggerezza” che, se ci fosse stato, ti avrebbe permesso di centrare a pieno il tema del contest.
- Maurizio Chierchia
- Messaggi: 303
Re: IL BACIO di Simona Rampini
Ciao Simona.
Sono un po' confuso. Non per la bellezza del racconto, ma per la gestione stilistica.
Vado con ordine.
Le storie d'amore mi piacciono... in realtà mi piacciono tutte le storie, basta che siano interessanti. La tua, nella sua semplicità, riesce comunque a riportarmi indietro nel tempo, a quei "baci sperati, desiderati, tra i banchi della prima C". Ho rivisto scene della mia adolescenza ed è il motivo per cui anche queste storie mi intrigano. Quindi, lato storia, tutto ok!
Per quanto riguarda la parte stilistica, intendo dire che la prima parte sembra un po' staccata dalla seconda. Ripeto, non per la storia in sè, ma per come hai scritto la storia.
Fino al punto in cui loro due si separano la prima volta sembra quasi una poesia. Usi periodi cortissimi a differenza della seconda parte. Forse i troppi capoverso mi hanno confuso.
In ogni caso, un'ottima storia!
Complimenti e a rileggerti presto.
Sono un po' confuso. Non per la bellezza del racconto, ma per la gestione stilistica.
Vado con ordine.
Le storie d'amore mi piacciono... in realtà mi piacciono tutte le storie, basta che siano interessanti. La tua, nella sua semplicità, riesce comunque a riportarmi indietro nel tempo, a quei "baci sperati, desiderati, tra i banchi della prima C". Ho rivisto scene della mia adolescenza ed è il motivo per cui anche queste storie mi intrigano. Quindi, lato storia, tutto ok!
Per quanto riguarda la parte stilistica, intendo dire che la prima parte sembra un po' staccata dalla seconda. Ripeto, non per la storia in sè, ma per come hai scritto la storia.
Fino al punto in cui loro due si separano la prima volta sembra quasi una poesia. Usi periodi cortissimi a differenza della seconda parte. Forse i troppi capoverso mi hanno confuso.
In ogni caso, un'ottima storia!
Complimenti e a rileggerti presto.
Maurizio Chierchia
"Domani è già vicino"
"Domani è già vicino"
Re: IL BACIO di Simona Rampini
alexandra.fischer ha scritto:Tema centrato. Il primo amore adolescenziale che sboccia improvviso malgrado le incertezze iniziali della protagonista. Bella l’immagine del desiderio di essere la pagina del libro letto dal suo lui. Lo è anche lo spaccato della scuola, con la professoressa cerbero di matematica, la madre giustamente esigente con i voti, i compagni superficiali quando non assenteisti come Giulio. Ottimo l’uso degli auricolari con la musica per trovare qualcosa che unisce i due protagonisti. Interessante anche il mondo che hai creato con i particolari intimi, le fantasie erotiche di lei e l’allusione al ciclo mestruale irregolare. Molto ben descritto lui, con il cappuccio e l’aria di mistero, mentre lei, pur avendo il cappuccio dà un’idea di allegro disordine anche se non si piace.
Ciao Alexandra e grazie del tuo commento così generoso! Mi fa piacere che i dettagli ti siano arrivati.
Re: IL BACIO di Simona Rampini
Andrea76 ha scritto:Ciao Simona, direi che il paragone con Moccia a mio avviso è ingeneroso. Nel tuo racconto in realtà si percepisce una scrittura forte, sensoriale, mai banale e con un filtro del personaggio assolutamente focalizzato. Il risultato è che le emozioni della protagonista sono realistiche e il lettore stesso finisce con il viverle sulla sua pelle. Il racconto, se ha una pecca, sta nel fatto che al plot-twist ci si arriva non per merito né per un’azione compiuta dalla protagonista. In buona sostanza, lui la bacia senza che lei abbia modificato nulla del suo atteggiamento che era ed è rimasto crepuscolare. In buona sostanza, Virgi rimane passiva durante tutta la narrazione, e proprio per questo manca in lei, a mio avviso, l’elemento “leggerezza” che, se ci fosse stato, ti avrebbe permesso di centrare a pieno il tema del contest.
Ciao Andrea e grazie per le tue osservazioni. Prendo nota del plot-twist mancato che penso sia uno spunto interessante di riflessione. Per quanto riguarda invece la scelta di rappresentare l'elemento "leggerezza", ho cercato di esprimerlo proprio in contrasto con la pesantezza dei suoi pensieri: quanto più si incupisce per ciò che le sta accadendo, tanto più si alleggerisce quando scopre che anche lui la nota e, forse, la studia da lontano in silenzio. Lo stupore ("imprevedibile" del tema) è tutto lì e si tramuta in sorpresa che annichilisce. Peccato non esserci riuscita come avrei voluto!
Re: IL BACIO di Simona Rampini
Maurizio Chierchia ha scritto:Ciao Simona.
Sono un po' confuso. Non per la bellezza del racconto, ma per la gestione stilistica.
Vado con ordine.
Le storie d'amore mi piacciono... in realtà mi piacciono tutte le storie, basta che siano interessanti. La tua, nella sua semplicità, riesce comunque a riportarmi indietro nel tempo, a quei "baci sperati, desiderati, tra i banchi della prima C". Ho rivisto scene della mia adolescenza ed è il motivo per cui anche queste storie mi intrigano. Quindi, lato storia, tutto ok!
Per quanto riguarda la parte stilistica, intendo dire che la prima parte sembra un po' staccata dalla seconda. Ripeto, non per la storia in sè, ma per come hai scritto la storia.
Fino al punto in cui loro due si separano la prima volta sembra quasi una poesia. Usi periodi cortissimi a differenza della seconda parte. Forse i troppi capoverso mi hanno confuso.
In ogni caso, un'ottima storia!
Complimenti e a rileggerti presto.
Ciao Maurizio, ti ringrazio per i tuoi commenti. La scelta stilistica della seconda parte è funzionale alla storia: il fatto che Virgi non veda l'oggetto dei suoi desideri sull'autobus e non possa quindi struggersi di sguardi e speranze, rende la sua giornata orribile e pesante come quel lungo periodo, brontolio di "sfighe". Poi all'improvviso si squarcia l'ombrosità (con l'arrivo di lui e le sue rivelazioni) e le frasi diventano frammentate perchè volevo rendere il respiro interrotto dallo stupore (imprevedibile appunto) che coglie la protagonista di fronte alla scoperta di essere ricambiata. Proverò a fare meglio la prossima volta.
- F.M.Rigget
- Messaggi: 84
Re: IL BACIO di Simona Rampini
Ciao Simona, piacere di conoscerti!
Ho letto il tuo racconto con un sorriso stampato in faccia che mi ha fatto capire una cosa agghiacciante: sto invecchiando. Giuro, mentre leggevo mi dicevo “che carina, si vede che è giovane”. Sono preoccupata per me stessa, ma andiamo avanti.
Di seguito ti offro le mie osservazioni e se ti andrà di parlarne insieme mi farebbe piacere!
Per quanto riguarda il tema lo ritengo centrato.
In quel mondo altalenante che è l’adolescenza, l’imprevedibile leggerezza dell’essere la ritroviamo nella mezza confessione scucita dal belloccio di turno e beh... è tutto davvero molto carino (al contrario di Matteo io adoro il romance HAHAHAH)!
Per quanto riguarda la sintassi la trovo pulita, la narrazione scorrevole. Alcune volte la punteggiatura mi ha reso difficoltosa la lettura (un esempio su tutti: “Ieri per tutto il tempo, ti ho guardato le labbra mentre parlavi”, perché la virgola lì? Mi ha spezzato il fiato!).
La focalizzazione del personaggio, a mio avviso, è davvero riuscita. Io da adolescente ero una dark-gothic di poche parole e dallo sguardo di fuoco, ma non nego di aver avuto anche io il batticuore della protagonista: tu me lo hai ricordato perfettamente.
Anche i dialogue tag e i beat sono ben dosati, pertanto, nel complesso, la lettura è stata molto piacevole.
Grazie per il racconto, sono felice di averti letto e spero che avremo altre occasioni di confronto!
Federica
Ho letto il tuo racconto con un sorriso stampato in faccia che mi ha fatto capire una cosa agghiacciante: sto invecchiando. Giuro, mentre leggevo mi dicevo “che carina, si vede che è giovane”. Sono preoccupata per me stessa, ma andiamo avanti.
Di seguito ti offro le mie osservazioni e se ti andrà di parlarne insieme mi farebbe piacere!
Per quanto riguarda il tema lo ritengo centrato.
In quel mondo altalenante che è l’adolescenza, l’imprevedibile leggerezza dell’essere la ritroviamo nella mezza confessione scucita dal belloccio di turno e beh... è tutto davvero molto carino (al contrario di Matteo io adoro il romance HAHAHAH)!
Per quanto riguarda la sintassi la trovo pulita, la narrazione scorrevole. Alcune volte la punteggiatura mi ha reso difficoltosa la lettura (un esempio su tutti: “Ieri per tutto il tempo, ti ho guardato le labbra mentre parlavi”, perché la virgola lì? Mi ha spezzato il fiato!).
La focalizzazione del personaggio, a mio avviso, è davvero riuscita. Io da adolescente ero una dark-gothic di poche parole e dallo sguardo di fuoco, ma non nego di aver avuto anche io il batticuore della protagonista: tu me lo hai ricordato perfettamente.
Anche i dialogue tag e i beat sono ben dosati, pertanto, nel complesso, la lettura è stata molto piacevole.
Grazie per il racconto, sono felice di averti letto e spero che avremo altre occasioni di confronto!
Federica

"La vita alle volte è anche questo."
#ladonnadaicommentilunghi
- AndreaCrevola
- Messaggi: 215
Re: IL BACIO di Simona Rampini
Ciao Simona, piacere di averti letto.
Parto dal tema. Secondo me volevi esprimere il concetto di leggerezza attraverso lo stato emotivo della voce narrante, tuttavia devo ammettere che ci ho dovuto riflettere un po’ prima di trovare questa chiave di lettura. Credo però sia un problema del tema, in generale. Forse lo avrei esplicitato maggiormente, tutto qui.
A livello di stile, non mi è piaciuto che la voce passi dal rivolgersi all’amato al parlare di se stessa e dei suoi problemi. Avrei cercato di mantenere quella impostazione, perché forse avrebbe reso di più la concentrazione della protagonista sul ragazzo e avrebbe reso più magico il finale (un po’ scontato, però).
Parto dal tema. Secondo me volevi esprimere il concetto di leggerezza attraverso lo stato emotivo della voce narrante, tuttavia devo ammettere che ci ho dovuto riflettere un po’ prima di trovare questa chiave di lettura. Credo però sia un problema del tema, in generale. Forse lo avrei esplicitato maggiormente, tutto qui.
A livello di stile, non mi è piaciuto che la voce passi dal rivolgersi all’amato al parlare di se stessa e dei suoi problemi. Avrei cercato di mantenere quella impostazione, perché forse avrebbe reso di più la concentrazione della protagonista sul ragazzo e avrebbe reso più magico il finale (un po’ scontato, però).
Re: IL BACIO di Simona Rampini
F.M.Rigget ha scritto:Ciao Simona, piacere di conoscerti!
Ho letto il tuo racconto con un sorriso stampato in faccia che mi ha fatto capire una cosa agghiacciante: sto invecchiando. Giuro, mentre leggevo mi dicevo “che carina, si vede che è giovane”. Sono preoccupata per me stessa, ma andiamo avanti.
Di seguito ti offro le mie osservazioni e se ti andrà di parlarne insieme mi farebbe piacere!
Per quanto riguarda il tema lo ritengo centrato.
In quel mondo altalenante che è l’adolescenza, l’imprevedibile leggerezza dell’essere la ritroviamo nella mezza confessione scucita dal belloccio di turno e beh... è tutto davvero molto carino (al contrario di Matteo io adoro il romance HAHAHAH)!
Per quanto riguarda la sintassi la trovo pulita, la narrazione scorrevole. Alcune volte la punteggiatura mi ha reso difficoltosa la lettura (un esempio su tutti: “Ieri per tutto il tempo, ti ho guardato le labbra mentre parlavi”, perché la virgola lì? Mi ha spezzato il fiato!).
La focalizzazione del personaggio, a mio avviso, è davvero riuscita. Io da adolescente ero una dark-gothic di poche parole e dallo sguardo di fuoco, ma non nego di aver avuto anche io il batticuore della protagonista: tu me lo hai ricordato perfettamente.
Anche i dialogue tag e i beat sono ben dosati, pertanto, nel complesso, la lettura è stata molto piacevole.
Grazie per il racconto, sono felice di averti letto e spero che avremo altre occasioni di confronto!
Federica
Ciao Federica, grazie del tuo commento.
Sentiti assolutamente compresa perchè io non sono affatto giovane (anzi...). Sono contenta che ti sia arrivata la storia e i personaggi; su quella virgola fuori posto, beh, hai ragione caspita! Che ci fa lì? Forse volevo metterne una anche dopo "ieri" ma in ogni caso non avrebbe avuto senso. Potere della rilettura con occhi esterni! Grazie e a rileggerci presto.
Re: IL BACIO di Simona Rampini
AndreaCrevola ha scritto:Ciao Simona, piacere di averti letto.
Parto dal tema. Secondo me volevi esprimere il concetto di leggerezza attraverso lo stato emotivo della voce narrante, tuttavia devo ammettere che ci ho dovuto riflettere un po’ prima di trovare questa chiave di lettura. Credo però sia un problema del tema, in generale. Forse lo avrei esplicitato maggiormente, tutto qui.
A livello di stile, non mi è piaciuto che la voce passi dal rivolgersi all’amato al parlare di se stessa e dei suoi problemi. Avrei cercato di mantenere quella impostazione, perché forse avrebbe reso di più la concentrazione della protagonista sul ragazzo e avrebbe reso più magico il finale (un po’ scontato, però).
Ciao Andrea e grazie per le tue osservazioni. Hai colto nel segno sul progetto, mi spiace che non ti abbia soddisfatto il modo in cui ho trattato il tema. Sul passaggio da lui a se stessa, sinceramente è un flusso di pensieri della protagonista e mi sembrava fluido che passasse dal ricordo di lui a se stessa. Peccato non ti sia piaciuto, ma terrò conto dei tuoi commenti per la prossima prova. Grazie!
Re: IL BACIO di Simona Rampini
Bello stile, mi è piaciuto. C'è un piccolo MA: sono arrivato alla fine e mi è mancato qualcosa, forse un po' più di preparazione perché la soluzione finale contrasta con l'infatuazione della protagonista. Vero, fin da subito mette in chiaro che vorrebbe un bacio e quello arriva, quindi un focus sul contatto fisico, ma la gestione del racconto sembra suggerire un risvolto romantico mentre poi si chiude, con soddisfazione di entrambi, su un bacio casuale che risulta intrigante e quindi viene prolungato, con buona pace del romanticismo. Da finalizzare un pelo sotto questo aspetto, insomma. Per la valutazione direi un pollice tendente al positivo in modo solido e anche brillante.
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