La Roccia e il Filosofo

Appuntamento alle 21.00 di lunedì 16 gennaio con un tema di Giorgio Lupo, scrittore e Direttore Artistico del Temini Book Festival! Edizione con limite massimo di caratteri fissato a 4000 spazi inclusi!
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GiulianoCannoletta
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La Roccia e il Filosofo

Messaggio#1 » lunedì 16 gennaio 2023, 22:49

La prima notte che passai in turno alla casa di riposo conobbi Alfio, detto la Roccia, un ex colonnello dell'esercito che sfiorava il traguardo del quintale e mezzo. Dormiva beato sul divano della sala comune, russando come un facocero, dopo aver cenato a purè e narcotici.
«Glieli diamo perché a volte la sera diventa rabbioso», aveva detto un collega del turno pomeridiano. «Così invece sta tranquillo.»
«Trova il modo di portarlo a letto», aveva aggiunto un altro. «Noi andiamo che c'è la Champions.»
Mi ritrovai a fissare quei centoquarantotto chili di rabbia narcotizzata insieme al collega in turno con me, tale Corucci detto Voglia, e non perché avesse qualche macchia sulla pelle.
«Dovremmo spostarlo», proposi io.
«Non ne ho voglia», rispose Voglia. E si dileguò, lasciandomi solo a contemplare la Roccia.
Provai ad afferrarlo per una mano, a tirarlo con tutte le mie forze puntando i piedi sul pavimento. La Roccia salutò il mio tentativo con una sonora scorreggia, così mefitica da costringermi a una breve ritirata.
«Non otterrai nulla così.»
Mi voltai, curioso di conoscere il dispensatore di tali ovvietà, e mi ritrovai a tu per tu con un vecchietto secco e curvo dotato di una notevole barba che compensava la testa calva.
«E tu chi sei?»
«Valentino Pancrazi. Ma da queste parti mi chiamano il Filosofo.»
«E che ci fai qui?»
«Soffro d'insonnia.»
Aveva senso, per cui non indagai oltre.
«E sentiamo, come risolveresti questa faccenda?»
«Con la giusta leva anche una grossa Roccia diventa leggera.»
E bravo il nostro Osho di stocazzo. «D'accordo, Filosofo, ma dove la trovo una leva per smuovere questo essere mastodontico?»
«Una leva metaforica, s'intende.»
Il Filosofo mi stava innervosendo, ma forse avevo capito cosa voleva dirmi. «È un ex militare, potrei solleticare il suo subconscio e richiamarlo al dovere.»
Lui sollevò le spalle poco convinto, ma io lo interpretai come un cenno di assenso.
Mi accostai all'orecchio di Alfio e iniziai a sussurrare. «Colonnello! Dobbiamo allontanarci da qui, il nemico potrebbe tenderci un agguato. Si sbrighi, il reggimento è già in marcia.»
Il viso della Roccia, su cui faceva sfoggio un beato sorriso, si deformò in un ghigno brutale. Due braccia grosse come tronchi sferzarono l'aria cercando di ghermirmi. Mi mancarono per un soffio.
«Non ha funzionato.»
«E ci credo bene.» Il Filosofo si avvicinò di un passo. «Pensaci, questo poveretto ha fatto la guerra per tutta la vita. Chissà quante ne ha viste, quante ne ha passate. Cosa ti fa credere che voglia dedicare alla guerra anche la sua serenità senile?»
Il Filosofo sapeva essere convincente. «E quindi? Che leva posso usare?»
Ci pensò su qualche istante. «Forse vorrebbe essere una fata.»
Non aveva nessun senso, ma non mi sembrava di avere molte altre alternative. Mi avvicinai di nuovo all'orecchio della Roccia. «Dolce fatina, la Regina Titania ha bisogno di te.»
Come allo scattare di una molla, la Roccia si issò in piedi. Gli occhi ancora chiusi, ma il sorriso stavolta andava da un orecchio all'altro.
Il Filosofo annuì, invitandomi a continuare.
«La nostra missione è spargere felicità nei sogni dei bambini, ballando e svolazzando fino alla camera.»
La Roccia si mise sulle punte, si esibì in una piroetta, un salto e si avvio in camera a passo di danza.
«Sembra quasi... leggiadro.» Mi voltai verso il Filosofo ma non c'era più. Forse era andato a dormire anche lui. Peccato, avrei voluto ringraziarlo.
Mi affacciai alla stanzina degli operatori, Voglia stava guardando un film al computer.
«Ehi, volevo dirti che ce l'ho fatta. L'ho messo a letto.»
«Bravo. Come hai fatto?»
«Mi ha dato una mano un altro ospite. Valentino Pancrazi.»
Si voltò verso di me. «Ma chi? Il Filosofo?»
«Sì.»
«Non credo proprio. È morto il mese scorso.»

La prima notte che passai in turno alla casa di riposo imparai che un fantasma è più utile di un collega stronzo, che con la leva giusta puoi spostare una Roccia e che dentro un vecchio militare di centoquarantotto chili può battere un cuore di fata.
Non male come inizio.
Ultima modifica di GiulianoCannoletta il lunedì 16 gennaio 2023, 23:23, modificato 6 volte in totale.


“Uno scrittore argentino che ama molto la boxe mi diceva che in quella lotta che si instaura fra un testo appassionante e il suo lettore, il romanzo vince sempre ai punti, mentre il racconto deve vincere per knock out.”
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antico
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Re: La Roccia e il Filosofo

Messaggio#2 » lunedì 16 gennaio 2023, 22:51

Ed ecco il leader del Rank d'Era: Giuliano Cannoletta! Tutto ok con caratteri e tempo: divertiti in questa GIORGIO LUPO EDITION!

LeggErika3
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Re: La Roccia e il Filosofo

Messaggio#3 » martedì 17 gennaio 2023, 12:36

Ciao Giuliano, piacere di conoscerti.
Il mio giudizio su questo racconto è inficiato dal fatto che tocchi tre miei punti deboli: il clima sgrauso degli ambienti assistenziali di notte (con annesso operatore sanitario scazzato, figura archetipica di chiunque lavori in quel campo), i fantasmi (più fantasmi per tutti, sempre) e l'impennata fantastica e straniante del vecchio militare, fatina in fondo all'anima. Con un trittico così, per me il racconto avresti potuto anche scriverlo male. Invece è scritto bene, con quel giusto tono fra l'ironico fatalista che si presta a lanciare Cose Importanti e a nascondere subito la mano. Forse qualcuno dirà che il Valentino Pancrazi fantasma è un po' telefonato, ma gli rispondo subito io al tuo posto: non è la sorpresa del racconto (infatti neppure il narratore non si scompone a scoprirlo), che si chiude sull'elenco di quanto imparato, dove si ritrovano pesantezza e leggerezza come richiesto dal tema.

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GiulianoCannoletta
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Re: La Roccia e il Filosofo

Messaggio#4 » martedì 17 gennaio 2023, 15:23

Ciao Erika, piacere di conoscerti!
Sì, è proprio come dici, più che il colpo di scena sul fantasma mi interessava rendere l'atmosfera di quei luoghi un po' sospesi in cui pare che tutto possa accadere.
Grazie per il commento, a rileggerci presto!
Giuliano
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Sirimedho
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Re: La Roccia e il Filosofo

Messaggio#5 » martedì 17 gennaio 2023, 20:29

Bentrovato Giuliano.

Racconto divertente, anche se si sentono forse troppo i fili tirati dallo scrittore per far quadrare il tutto. Il buon colonnello Alfio sembra quasi un robot programmabile, ma è divertente pensare che anche in quel corpaccione ci sia un’anima fatata.
Il finale di riepilogo di quanto il personaggio principale abbia imparato l’ho sentito un po’ troppo staccato dal resto del racconto e, sebbene sia un elenco simpatico, soffre un po’ di questo isolamento.

Il punto di forza del racconto è senz’altro la sua imprevedibilità e l’evidente dissonanza tra l’immagine esterna ed interna del colonnello.

Di debole c’è questo fantasma che risolve un po’ tutto dall’esterno. Non si sa nemmeno come faccia a sapere del desiderio di essere una fata (ci pensa su, quindi non lo sapeva nemmeno lui), che sembra davvero troppo difficile da indovinare. Che il Filosofo fosse già morto si capisce quando scompare alla fine dei consigli.
C’è una frase che mi convince poco: “Lui sollevò le spalle poco convinto, ma io lo interpretai come un cenno di assenso.”: se il personaggio l’ha interpretato come cenno di assenso, perché dice “poco convinto”? Fa uscire un po’ dall’interno della narrazione.

Per migliorarlo, cambierei l’ultimo paragrafo per renderlo più omogeneo; forse già un diverso uso dei tempi renderebbe più scorrevole la lettura, perché quando dice “La prima notte che passai” quel passai fa immaginare che lo stia raccontando dopo molto tempo a qualcuno, e non sembra essere questo il caso. Proverei anche a rendere meno deus ex machina il consiglio del Filosofo.

Tema assolutamente rispettato.

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GiulianoCannoletta
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Re: La Roccia e il Filosofo

Messaggio#6 » mercoledì 18 gennaio 2023, 17:06

Ciao Stefano, ben ritrovato!
In questo racconto ho provato a sperimentare la prima persona al passato, che uso raramente, è l'ho interpretata proprio nella forma del personaggio che ripercorre un evento passato. In questo senso, mi sembrava simpatico concludere provando a rielaborare una sorta di morale su quanto successo, ma capisco che a qualcuno possa non piacere.
concordo con la frase segnalata da te, quella dell'alzata di spalle, che andava resa un po' meglio.
Grazie dei consigli, alla prossima!
Giuliano
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Sira66
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Re: La Roccia e il Filosofo

Messaggio#7 » mercoledì 18 gennaio 2023, 18:24

Ciao Giuliano, molto carino il tuo racconto, l'ho letto con interesse. Mi hai agganciata con questo tentativo maldestro di issare la Roccia e fino alla fine sono restata per sapere come se la sarebbe cavata il protagonista. Mi è piaciuta l'ironia che hai diffuso con leggerezza nella storia e lo stile, pulito. E con la visione surreale di Alfio leggiadro sulle punte ti si perdona il deus ex machina che risolve tutto. Bravo.

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Domenico
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Re: La Roccia e il Filosofo

Messaggio#8 » giovedì 19 gennaio 2023, 15:05

ciao Giuliano,
tecnicamente è un racconto ben scritto. Non posso muovere alcuna critica.
Nella sua brevità dipinge la storia in modo perfetto.
Il racconto è molto divertente. Con quella coda di no-sense che lo rende anche intrigante. C’è questa ironia drammatica che mi ha provocato un sorriso anche se amaro.
I personaggi sono tridimensionali e il tema è portato avanti in modo egregio. Scorre che è una bellezza.
Per me merita la prima posizione, è perfetto sia tecnicamente e soprattutto per il modo in cui hai centrato il tema.
Complimenti!
„Che Dio mi conceda la serenità di accettare ciò che non posso cambiare, la tenacia di cambiare ciò che posso e la fortuna di non fare troppe cazzate.“

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Pietro D'Addabbo
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Re: La Roccia e il Filosofo

Messaggio#9 » sabato 21 gennaio 2023, 13:20

Ciao Giuliano, piacere di leggerti.

Racconto che testimonia la tua capacità di scrivere rapidamente racconti in tema e stilisticamente puliti, in maniera quasi perfetta. Ho aggiungo il 'quasi' perché anch'io ho inciampato nella lettura arrivando alla doppia interpretazione delle spallucce fatte dal fantasma. Il punto è che ho apprezzato da subito la prima persona al passato, mi piace sempre che sia il testimone principale delle avventure, cioè l'eroe stesso, a raccontarmi la storia; inoltre mi hai ingolosito lasciando che la narrazione non fosse 'onnisciente' come sarebbe stato possibile visto che il narratore sa come va a finire. Quella piccola 'anticipazione' della vera natura del gesto è una lieve stonatura, del tutto veniale.
Complimenti.
Alla prossima.
"Ho solo due cose da lasciarti in eredità, figlio mio, e si tratta di radici ed ali." (William Hodding Carter)

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laleti
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Re: La Roccia e il Filosofo

Messaggio#10 » sabato 21 gennaio 2023, 14:53

Ciao Giuliano, come sempre è un piacere leggerti! Anche se ho trovato il tuo racconto divertente, ben scritto e leggero, non solo nel tema ma anche nello stile, penso che il Filosofo abbia deciso di svelare fin troppo in fretta al protagonista come spostare la Roccia. Un altro tentativo a vuoto, magari basato sulla sola iniziativa del protagonista, senza imbeccate da parte del Filosofo, sarebbe risultato più verosimile e forse avrebbe giustificato anche lo scetticismo nei confronti dell’”Osho de stocazzo” che dispensa consigli non richiesti.

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Stefano.Moretto
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Re: La Roccia e il Filosofo

Messaggio#11 » domenica 22 gennaio 2023, 17:06

Ciao Giuliano, divertente il racconto e scritto molto bene, si legge velocemente senza inciampi. La prima persona al passato sinceramente non mi ha dato nessun fastidio, l'hai gestita molto bene, e lo dico da non–fan della cosa. L'unica cosa che avrei evitato è la scoperta della morte del Filosofo, che – a parte l'essere telegrafata – è abbastanza inutile alla trama: trasformare il racconto in un fantasy non dà niente in più alla storia, che era già molto carina di suo, e nell'ultimo paragrafo "un fantasma" lo potevi rimpiazzare con "un vecchio con la demenza senile" ed era uguale (caratteri permettendo, non ho verificato).
Comunque il racconto resta molto bello, come ci si aspetta da un futuro campione d'Era

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Shanghai Kid
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Re: La Roccia e il Filosofo

Messaggio#12 » lunedì 23 gennaio 2023, 22:12

Ciao Giuliano,
come sempre è un piacere leggerti. Con te si rischia davvero di essere ripetitivi. Il racconto è godibilissimo e mi è piaciuto. Scorre davvero bene e diverte il lettore. Inoltre, come ti è già stato detto, i personaggi assumono davvero tridimensionalità in poche battute e questo è un pregio mica da ridere.
Se proprio devo farti una critica è nelle ultime tre righe che ho trovato inutilmente didascaliche e un po’ ripetitive. Personalmente, le avrei eliminate.
Ma è proprio un cavillo.
Buona edition,
a rileggerti.
Elisa

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GiulianoCannoletta
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Re: La Roccia e il Filosofo

Messaggio#13 » giovedì 26 gennaio 2023, 17:00

Ciao! Torno per darvi una risposta collettiva.
Intanto grazie per tutti i vostri commenti e considerazioni. Ho scritto questo racconto cercando di allontanarmi un po' dalle mie abitudini (di solito evito la prima al passato) ed è stato apprezzato più di quanto pensassi.
Su alcuni aspetti vedo pareri contrastanti, ad esempio la presenza del fantasma o le righe finali sulla lezione imparata, ad alcuni sono piaciute ad altri no.
Su altri passaggi non posso che trovarmi d'accordo, quel fraintendimento sull'alzata di spalle andava scritto meglio.
Mi sono divertito a scrivere una storia (apparentemente) più leggera, senza dita mozzate o cose del genere, senza dubbio ci proverò ancora!
A rileggerci presto.
Giuliano
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Re: La Roccia e il Filosofo

Messaggio#14 » lunedì 30 gennaio 2023, 18:10

Ciao Giuliano, esperimento riuscito, direi. Una prima narrante leggera e ironica che racconta un episodio spassoso e tenero senza grosse sbavatura. Racconto ben calibrato e ben gestito, forse un po' povero sul versante "idea", ma comunque buono. Il fantasma sul finale è quel tipo di cliché che mentre leggi pensi "fa che non sia il solito fantasma, fa che non si giri e non c'è più...", ma devo dire che con quella chiosa finale (a mio parere perfettamente in linea con la tipologia di racconto che hai costruito) hai spostato l'attenzione dalla trovata ritrita dandole una connotazione più ironica e ti sei mezzo salvato.
Direi un pollice quasi su e pure divertito. Non azzardo al pollice alto perché lo riservo per racconti memorabili che quadrino in toto, anche con l'idea (e anche perché temo le ramanzine dell'Antico in caso d'abuso).
Buona prova!

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