La storiella inventata

Appuntamento alle 21.00 di lunedì 16 gennaio con un tema di Giorgio Lupo, scrittore e Direttore Artistico del Temini Book Festival! Edizione con limite massimo di caratteri fissato a 4000 spazi inclusi!
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MatteoMantoani
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La storiella inventata

Messaggio#1 » lunedì 16 gennaio 2023, 23:04

La ragazza si toglie la camicia ed entra nel rivelatore. Faccio partire la scansione, la sonda si appoggia sul suo cuore, aggiusto la calibrazione e leggo la misura: centodue.
Le faccio cenno di avvicinarsi. «Sei idonea, possiamo procedere.»
Si riveste e legge il contratto. «Avrò mille dollari?»
«Meno le tasse.»
Si asciuga le lacrime e firma.

Gli egizi lo sapevano: quando morirai il tuo cuore verrà messo sul piatto di una bilancia per essere confrontato col peso di una piuma. Se peserà di meno, allora andrai in paradiso, se peserà di più, il dio Anubi trasformerà la tua anima in mangime per i coccodrilli.
Si chiama
psicostasia: non è una storiella inventata, quella ve la racconto alla fine.

La ragazza si stende sul lettino e mi fissa con occhi umidi, pare un cucciolo ferito.
«Tranquilla, faremo presto.»
Abbasso gli schermi e aziono la turbina magnetica, l’aumento di potenza mi fa fischiare le orecchie.

Al giorno d’oggi non pesiamo il cuore, ma misuriamo la polarizzazione di spirito. Non è un’idea nuova: Oppenheimer, lo stronzo che inventò la bomba atomica, ci lasciò un manoscritto con la teoria. Ci è voluto qualche secolo, ma adesso possiamo misurare il peso dell’anima. Chi nasce con una polarizzazione alta, nella vita sarà un bastardo, chi ce l’ha bassa sarà un santo. Per capirci, Hitler aveva un valore stimato di milleottocento, Papa Giovanni quarantadue.

Si gira a guardare il vecchio, l’uomo si volta dall’altra parte, le gambe del suo lettino scricchiolano. Aziono il trasferimento, il quadrante mostra i livelli della loro polarizzazione di spirito. Le lancette oscillano in una lenta danza.
La ragazza chiude gli occhi, una lacrima le riga la guancia.

Il secondo grande uomo è Martin Lutero, lui aveva capito che esiste una cosa chiamata predestinazione. Vale a dire che se un uomo nasce con un cuore fatto di piombo, allora potrà fare buone azioni a destra e a manca, ma il suo destino sarà l’inferno.
Nella teoria di Oppenheimer è la stessa cosa: ognuno nasce con una certa polarizzazione di spirito, e quella si terrà per sempre.
Oggi le misurazioni sono operazioni di routine: cosa sarebbe il mondo senza? Vi fareste operare da un chirurgo con polarizzazione troppo alta? Sarebbe come stare sotto i ferri di Jack The Ripper. Come per certi lavori occorre una polarizzazione bassa, per altri c’è bisogno di figli di puttana. Riuscite a immaginare una banca i cui impiegati vogliono aiutare il prossimo? Bene, avete afferrato il concetto.


Leggo i valori indicati dalle lancette: sono in equilibrio a duecentoventi. «Abbiamo finito.»
La ragazza si alza, raccoglie la sua roba e se ne va coi pugni stretti lungo i fianchi.
Il vecchio mi guarda. «Mi spiace molto.»
Sorrido: l’empatia è un effetto collaterale del trattamento, più si è buoni e più si soffre. «Stia fermo, abbiamo altre cinque sedute prima che raggiunga il livello desiderato.»
L’uomo schiocca la lingua. «Mi sento così cattivo, per quello che sto facendo.»
Faccio spallucce. «Quello che conta è il risultato.»

Il terzo grande uomo è Rupert Borroughs, il fondatore della Soul Laundry Company: SLC. La termodinamica quantistica dice che le polarizzazioni di spirito tendono a equilibrarsi. Naturalmente, questo in natura non succede, d’altronde nemmeno l’uranio esplode da solo, ma lo si deve ammucchiare nel modo corretto per fare una bomba atomica. Lo stesso principio vale per le polarizzazioni di spirito: Borroughs ha brevettato un modo perché le anime si tocchino, e più è alta la differenza tra i loro livelli più la cosa funziona. La figata è che si può ripetere il procedimento tutte le volte che si vuole, come quando raffreddiamo l’acqua immergendoci tutti i cubetti di ghiaccio che abbiamo.
In pratica: possiamo smerdare tutte le anime che vogliamo per pulirne una sola.
Alla SLC ci vogliono milioni di dollari per pulirsi l’anima come si deve.
Dicono che sia più facile per un cammello passare attraverso la cruna d'un ago, che per un ricco entrare in paradiso: purtroppo, è proprio questa la storiella inventata.



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antico
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Re: La storiella inventata

Messaggio#2 » lunedì 16 gennaio 2023, 23:13

Ciao Matteo! Caratteri e tempo ok, buona GIORGIO LUPO EDITION!

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MatteoMantoani
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Re: La storiella inventata

Messaggio#3 » lunedì 16 gennaio 2023, 23:17

antico ha scritto:Ciao Matteo! Caratteri e tempo ok, buona GIORGIO LUPO EDITION!

Grazie mille Antico, tocco legno!

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Pretorian
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Re: La storiella inventata

Messaggio#4 » martedì 17 gennaio 2023, 23:14

Ciao Matteo e piacere di leggerti.
Allora, a livello stilistico il racconto è davvero di alto livello e ti faccio i miei complimenti. L'unico elemento che ho trovato stonato è la voce narrante che alterna la storia principale. Intendiamoci, la scrittura è essellente anche in quel caso... ma chi è che sta parlando? In queste circostanze di solito si usa la fictio di un'intervista o di un personaggio presente all'interno del testo che racconta delle vicende: è un metodo un po' grossolano per nascondere quello che questi paragrafi sono, alla fine, ossia degli spiegoni al limite dell'infodump che servono per contestualizzare quello che succede nel resto della storia. Per come hai scritto bene anche quella parte, se l'avessi messa in bocca a un personaggio sarebbe stata perfettamente integrata, ma messa in questo modo stona davvero tanto.
A livello di storia, funziona alla grande e lo spiegone contribuisce a dare un utile contesto. Il mio unico dubbio è se davvero ne valga la pena per i clienti ricchi: se già a 200 si rendono conto che stanno facendo qualcosa di orribile, cosa succederà quando il livello scenderà ancora? O si rifiuteranno di proseguire o proseguiranno la loro vita in modo miserabile, consapevoli del male fatto.
Bello il tocco delle mani sui fianchi per rivelare che la ragazza è diventata più "dura".

Alla prossima!

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MatteoMantoani
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Re: La storiella inventata

Messaggio#5 » mercoledì 18 gennaio 2023, 7:58

Pretorian ha scritto:Ciao Matteo e piacere di leggerti.
Allora, a livello stilistico il racconto è davvero di alto livello e ti faccio i miei complimenti. L'unico elemento che ho trovato stonato è la voce narrante che alterna la storia principale. Intendiamoci, la scrittura è essellente anche in quel caso... ma chi è che sta parlando? In queste circostanze di solito si usa la fictio di un'intervista o di un personaggio presente all'interno del testo che racconta delle vicende: è un metodo un po' grossolano per nascondere quello che questi paragrafi sono, alla fine, ossia degli spiegoni al limite dell'infodump che servono per contestualizzare quello che succede nel resto della storia. Per come hai scritto bene anche quella parte, se l'avessi messa in bocca a un personaggio sarebbe stata perfettamente integrata, ma messa in questo modo stona davvero tanto.
A livello di storia, funziona alla grande e lo spiegone contribuisce a dare un utile contesto. Il mio unico dubbio è se davvero ne valga la pena per i clienti ricchi: se già a 200 si rendono conto che stanno facendo qualcosa di orribile, cosa succederà quando il livello scenderà ancora? O si rifiuteranno di proseguire o proseguiranno la loro vita in modo miserabile, consapevoli del male fatto.
Bello il tocco delle mani sui fianchi per rivelare che la ragazza è diventata più "dura".

Alla prossima!

Grazie mille Agostino per questo commento esaustivo e preciso, nonché per i complimenti che, da uno con la tua esperienza, fanno più che piacere.
Concordo sulla possibilità di migliorare l'amalgama delle due narrazioni. L'idea che ho avuto, naturalmente il giorno dopo la gara, è di mettere un intercalare comune tra le battute di dialogo del primo pezzo e lo spiegone del secondo, così da dare l'idea che chi parla al lettore è lo stesso personaggio che lavora per la SLC nel secondo. Questo racconto è un esperimento, mi sono ispirato al buon vecchio Palaniucco che spesso e volentieri rompe la quarta parete durante la narrazione. Vedrò in caso la prossima volta come tenere conto anche di questo aspetto. Grazie ancora e buona gara a te

Cinzia Fabretti
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Re: La storiella inventata

Messaggio#6 » mercoledì 18 gennaio 2023, 14:35

Buongiorno Matteo. Il tema mi sembra centrato. Il racconto si avvia bene. Si coglie presto che per necessità la ragazza sta vendendo qualcosa di sé, ma non si arriva a immaginare cosa, fino al finale. L’autore racconta di un’epoca in cui la tecnologia riesce a ripulire un’anima ‘sporca’ attraverso il contatto con un’anima più pura e leggera. E naturalmente, tale tecnologia è disponibile a pagamento. L’idea disturbante suggerita è che tutto si possa comprare.
Tuttavia, qualcosa non mi torna. A rifletterci, il tema è impostato su categorie tradizionali: buono-cattivo, paradiso-inferno, cattivo che compra un futuro a spese di altri. Io avrei introdotto riflessioni che portassero il lettore a guardare le cose in modo diverso: se un’anima nasce con un suo ‘peso’, come ipotizzato nel racconto, che responsabilità ha il suo portatore, che senza alcuna colpa è già assegnato a un destino? Riequilibrare i pesi non sarebbe immorale, semmai un’opera di equità. Insomma, che colpa ha un ‘bastardo’ se è nato così e non ha alternative? E dunque il vecchio che ingiustamente è diretto all’inferno perché dovrebbe dolersi di farsi ‘aiutare’ a salvarsi? Capovolgere la prospettiva avrebbe offerto una narrazione più intrigante.
Dal punto di vista della forma, scrivere: Il secondo grande uomo fu…, e poco dopo: Il terzo grande uomo fu… richiederebbe logicamente trovare, prima, un: Il primo grande uomo fu… formulazione che manca.
Queste osservazioni non tolgono che il racconto sia interessante e a mio avviso ben scritto.

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MatteoMantoani
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Re: La storiella inventata

Messaggio#7 » mercoledì 18 gennaio 2023, 15:35

Cinzia Fabretti ha scritto:Buongiorno Matteo. Il tema mi sembra centrato. Il racconto si avvia bene. Si coglie presto che per necessità la ragazza sta vendendo qualcosa di sé, ma non si arriva a immaginare cosa, fino al finale. L’autore racconta di un’epoca in cui la tecnologia riesce a ripulire un’anima ‘sporca’ attraverso il contatto con un’anima più pura e leggera. E naturalmente, tale tecnologia è disponibile a pagamento. L’idea disturbante suggerita è che tutto si possa comprare.
Tuttavia, qualcosa non mi torna. A rifletterci, il tema è impostato su categorie tradizionali: buono-cattivo, paradiso-inferno, cattivo che compra un futuro a spese di altri. Io avrei introdotto riflessioni che portassero il lettore a guardare le cose in modo diverso: se un’anima nasce con un suo ‘peso’, come ipotizzato nel racconto, che responsabilità ha il suo portatore, che senza alcuna colpa è già assegnato a un destino? Riequilibrare i pesi non sarebbe immorale, semmai un’opera di equità. Insomma, che colpa ha un ‘bastardo’ se è nato così e non ha alternative? E dunque il vecchio che ingiustamente è diretto all’inferno perché dovrebbe dolersi di farsi ‘aiutare’ a salvarsi? Capovolgere la prospettiva avrebbe offerto una narrazione più intrigante.
Dal punto di vista della forma, scrivere: Il secondo grande uomo fu…, e poco dopo: Il terzo grande uomo fu… richiederebbe logicamente trovare, prima, un: Il primo grande uomo fu… formulazione che manca.
Queste osservazioni non tolgono che il racconto sia interessante e a mio avviso ben scritto.

Ciao Cinzia, grazie per il commento.
Ho preso il tema della presentazione tale e quale a come è presentato nel calvinismo. In sostanza, secondo questa dottrina ognuno nasce con una certa quantità di favore di Dio, che poi nella vita si manifesta col successo personale, economico e sociale. Chi nasce senza favore è destinato all'inferno. Capisco benissimo che se portata alle estreme conseguenze questa dottrina ha una visione del mondo abbastanza cupa, ed è proprio quello che ho cercato di trasmettere. Il vecchio nasce col cuore nero, accumula ricchezze nella vita a spese di altri e facendo del male, ma arrivato a un certo punto decide di comprarsi il paradiso alleggerendo la sua anima.
È un what if abbastanza drastico e complicato, ma la morale di tutto è quella che tu hai saputo trarre nel modo corretto, ovvero immaginare un mondo in cui anche il favore divino si possa comprare.
Riguardo al discorso dei tre uomini, pensa che volevo infatti intitolare il racconto "Tre grandi uomini" :) il primo è ovviamente Oppenheimer, ci sta che si possa introdurlo dicendo "il primo grande uomo è", però alla fine il succo penso si capisca lo stesso.
Grazie mille per il commento e buona fortuna per la gara!

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Daniele
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Re: La storiella inventata

Messaggio#8 » giovedì 19 gennaio 2023, 0:05

Ciao Matteo, piacere di leggerti!
Premetto una cosa: io ho inteso che le parti in corsivo siano un narrato diretto del narratore al lettore.

Secondo me riceverai pareri discordanti, ti do il mio.
Hai fatto una serie di cose, secondo me, che i puristi della scrittura definirebbero errori o mancanze: c'è un sacco di raccontato, sfondi la quarta parete, sembri partire dalla terza persona ma in realtà sei in prima... il risultato è che ho apprezzato un sacco :)
Mi piace quando le "regole" vengono infrante con il cervello e con un valido motivo per farlo ottenendo un risultato, è una cosa che personalmente adoro fare (non ancora nella scrittura, sto ancora imparando le basi diciamo) in diversi campi.
Il racconto secondo me funziona molto bene, denota anche una certa cultura/studio dietro alle premesse e immaginazione, fantasia ma allo stesso tempo coerenza nell'evoluzione.

Il finale fa riflettere, potrebbe sembrare un finale demotivante del tipo "con i soldi si può comprare tutto", in realtà però ci vedo una riflessione diversa: uno che nasce "cattivo" dovrebbe morire cattivo, ma grazie ai soldi può modificare in meglio (o in peggio, ma in questo caso in meglio) la propria natura. Io non ci vedo tanto un "con i soldi puoi comprare tutto" ma un "se nasci tondo non è detto che tu non possa morire quadrato", uno schiaffo alla predeterminazione e una speranza per chi vuole costruirsi da solo il proprio destino e decidere la propria natura. Con l'impegno o i soldi o altro ancora posso diventare buono anche se parto da una natura cattiva.

Non so se sia la giusta chiave di lettura o meno, ne tantomeno se ce ne sia una giusta in assoluto, fatto sta che mi son messo a pensare a queste cose, sintomo del fatto che il tuo racconto ha funzionato di brutto.

In alternativa potrei aver esagerato io con l'amaro del capo e mi sono fatto dei trip ingiustificati :D

Gran bella prova per me, a rileggerti presto!

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MatteoMantoani
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Re: La storiella inventata

Messaggio#9 » giovedì 19 gennaio 2023, 7:30

Daniele ha scritto:Ciao Matteo, piacere di leggerti!
Premetto una cosa: io ho inteso che le parti in corsivo siano un narrato diretto del narratore al lettore.

Secondo me riceverai pareri discordanti, ti do il mio.
Hai fatto una serie di cose, secondo me, che i puristi della scrittura definirebbero errori o mancanze: c'è un sacco di raccontato, sfondi la quarta parete, sembri partire dalla terza persona ma in realtà sei in prima... il risultato è che ho apprezzato un sacco :)
Mi piace quando le "regole" vengono infrante con il cervello e con un valido motivo per farlo ottenendo un risultato, è una cosa che personalmente adoro fare (non ancora nella scrittura, sto ancora imparando le basi diciamo) in diversi campi.
Il racconto secondo me funziona molto bene, denota anche una certa cultura/studio dietro alle premesse e immaginazione, fantasia ma allo stesso tempo coerenza nell'evoluzione.

Il finale fa riflettere, potrebbe sembrare un finale demotivante del tipo "con i soldi si può comprare tutto", in realtà però ci vedo una riflessione diversa: uno che nasce "cattivo" dovrebbe morire cattivo, ma grazie ai soldi può modificare in meglio (o in peggio, ma in questo caso in meglio) la propria natura. Io non ci vedo tanto un "con i soldi puoi comprare tutto" ma un "se nasci tondo non è detto che tu non possa morire quadrato", uno schiaffo alla predeterminazione e una speranza per chi vuole costruirsi da solo il proprio destino e decidere la propria natura. Con l'impegno o i soldi o altro ancora posso diventare buono anche se parto da una natura cattiva.

Non so se sia la giusta chiave di lettura o meno, ne tantomeno se ce ne sia una giusta in assoluto, fatto sta che mi son messo a pensare a queste cose, sintomo del fatto che il tuo racconto ha funzionato di brutto.

In alternativa potrei aver esagerato io con l'amaro del capo e mi sono fatto dei trip ingiustificati :D

Gran bella prova per me, a rileggerti presto!

Cia Daniele, grazie mille del commento.
Anche io una volta sarei stato tra i "puristi" della scrittura immersiva, ma ho passato quella fase :) il mio pezzo è assolutamente un esperimento, e sono conscio che lato stile potrebbe piacere o non piacere.
Sull'interpretazione della morale del racconto, ti dico che quello che hai trovato è coerente con il mio intento, che comunque era quello di stimolare una riflessione nel lettore e lasciargli qualche idea folle su cui rimuginare. La predestinazione calvinista è una brutta bestia, e la tecnologia del racconto permette di sbarazzarsene, ma al costo di rovinare altre persone. In questo senso è vero che ci si può affidare ai soldi per cambiare il proprio destino, ma il male non si sconfigge perché si trasferisce solo verso altri.
La visione che ho avuto quando mi è venuta l'idea è abbastanza negativa, la tua interpretazione ne aggiunge complessità, e vedere che questo racconto suscita nel lettore molte possibili interpretazioni e sfaccettature è una cosa che mi fa piacere.
Buona gara e alla prossima!

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Michael Dag
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Re: La storiella inventata

Messaggio#10 » giovedì 19 gennaio 2023, 16:12

La storiella inventata, di Matteo Mantoani,
Bella pensata e interessante acrobazia filosofica. Ci si potrebbe ragionare tantissimo, se uno è cattivo, perché dovrebbe voler diventare buono? Di solito è il contrario, e infatti quando il tizio diventa più bravo si pente eccetera.
Ma in tutto questo si presume che ci siano prove certe della vita dopo la morte e del giudizio divino, giusto?
Però a quel punto chi si sporcherebbe l'anima per soldi?

Bella, l'idea mi è piaciuta, anche la voce esterna narrante è ben fatta.
Avrei nominato ghandi invece che il papa, ma quello è parere personale.

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MatteoMantoani
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Re: La storiella inventata

Messaggio#11 » giovedì 19 gennaio 2023, 19:15

Michael Dag ha scritto:La storiella inventata, di Matteo Mantoani,
Bella pensata e interessante acrobazia filosofica. Ci si potrebbe ragionare tantissimo, se uno è cattivo, perché dovrebbe voler diventare buono? Di solito è il contrario, e infatti quando il tizio diventa più bravo si pente eccetera.
Ma in tutto questo si presume che ci siano prove certe della vita dopo la morte e del giudizio divino, giusto?
Però a quel punto chi si sporcherebbe l'anima per soldi?

Bella, l'idea mi è piaciuta, anche la voce esterna narrante è ben fatta.
Avrei nominato ghandi invece che il papa, ma quello è parere personale.

Grazie mille Michael per il commento e per il posizionamento in classifica.
Avevo scritto Gandhi, poi ho cambiato perché mi sembrava troppo scontato :)
Mi fa piacere che il racconto ti abbia lasciato qualcosa su cui riflettere e speculare, era un po' il mio intento :) chi accetta di farsi pagare in cambio di rinunciare al paradiso? Possono esistere persone talmente disperate da accettare soldi per farsi sporcare l'anima? Se ammettiamo che possa esistere qualcuno pronto a vendere l'anima al diavolo, perché no? XD
Grazie ancora, alla prossima e buona gara e buona fortuna!

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gcdaddabbo
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Re: La storiella inventata

Messaggio#12 » sabato 21 gennaio 2023, 16:11

Ciao Matteo! Ho letto più volte il tuo racconto per poterne apprezzare tutte le sfumature. Anubi, Martin Lutero, Oppenheimer, Borroughs? Sembra un trattato di dinamica spirituale. Il tema indubbiamente è centrato. La storia è un po’ sacrificata dalle citazioni, ma resta piacevole nonostante l’abbondante amaro cinismo di fondo. Non concordo su alcune valutazioni, ma chi sono io per giudicare? Lo stile è eccellente. Riesci a ridurre al minimo i passaggi tra il racconto e le considerazioni reali, realistiche, fantasiose o fantastiche. A mio giudizio, una buona prova.

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MatteoMantoani
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Re: La storiella inventata

Messaggio#13 » sabato 21 gennaio 2023, 19:56

gcdaddabbo ha scritto:Ciao Matteo! Ho letto più volte il tuo racconto per poterne apprezzare tutte le sfumature. Anubi, Martin Lutero, Oppenheimer, Borroughs? Sembra un trattato di dinamica spirituale. Il tema indubbiamente è centrato. La storia è un po’ sacrificata dalle citazioni, ma resta piacevole nonostante l’abbondante amaro cinismo di fondo. Non concordo su alcune valutazioni, ma chi sono io per giudicare? Lo stile è eccellente. Riesci a ridurre al minimo i passaggi tra il racconto e le considerazioni reali, realistiche, fantasiose o fantastiche. A mio giudizio, una buona prova.

Ciao Giovanni. Grazie per il tuo commento. Il tuo giudizio mi interessa, invece. Mi piacerebbe capire, se hai voglia, in cosa non sei d'accordo con gli altri. Più opinioni ho più mi è utile per imparare. Grazie mille :)

Giovanni P
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Re: La storiella inventata

Messaggio#14 » lunedì 23 gennaio 2023, 10:43

Buongiorno Matteo,

hai scritto qualcosa di bello e complesso, una sorta di vendita dell'anima, qualcosa che mi ricorda in qualche modo la vendita delle indulgenze, ma in una chiave molto più inquietante.
Il racconto mostra poco, ma quel poco è più che efficace per calarsi nel racconto e creare empatia e antipatia.

Complimenti.

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Polly Russell
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Re: La storiella inventata

Messaggio#15 » lunedì 23 gennaio 2023, 19:00

Ciao Matteo!
Questo pezzo è nato per far discutere, vedo!
Allora, i miei due spicci sull’idea, che è e resta una figata. Gli egizi pensavano che Anubi pesasse il cuore, è vero, ma la leggerezza era data dalle azioni in vita, Quindi citazione carina, ‘sta storia del peso del cuore fa sempre la sua porca figura, ma fuori contesto.
Per il resto ci sta che un vecchio in fin di vita si pulisca il cuore per assicurarsi il paradiso, ma cacchio, stai ammettendo che Dio esiste e che ci odia!

A parte questo, il pezzo mi piace, ma dovresti fare “qualcosa” per quella voce fuori campo. Metterla in corsivo non cesserà di farla essere infodump.
però l’idea della quarta parete è perfetta, quindi dovresti insistere su quella è far capire, senza ombra di dubbio, che la voce fuori campo sia a tutti gli effetti il personaggio e che stia parlando con noi.
Tutto sommato una gran bella prova.
Polly

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MatteoMantoani
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Re: La storiella inventata

Messaggio#16 » lunedì 23 gennaio 2023, 19:27

Giovanni P ha scritto:Buongiorno Matteo,

hai scritto qualcosa di bello e complesso, una sorta di vendita dell'anima, qualcosa che mi ricorda in qualche modo la vendita delle indulgenze, ma in una chiave molto più inquietante.
Il racconto mostra poco, ma quel poco è più che efficace per calarsi nel racconto e creare empatia e antipatia.

Complimenti.

Grazie mille per il commento e per i complimenti :) buona gara e buona fortuna a te!

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MatteoMantoani
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Re: La storiella inventata

Messaggio#17 » lunedì 23 gennaio 2023, 19:33

Polly Russell ha scritto:Ciao Matteo!
Questo pezzo è nato per far discutere, vedo!
Allora, i miei due spicci sull’idea, che è e resta una figata. Gli egizi pensavano che Anubi pesasse il cuore, è vero, ma la leggerezza era data dalle azioni in vita, Quindi citazione carina, ‘sta storia del peso del cuore fa sempre la sua porca figura, ma fuori contesto.
Per il resto ci sta che un vecchio in fin di vita si pulisca il cuore per assicurarsi il paradiso, ma cacchio, stai ammettendo che Dio esiste e che ci odia!

A parte questo, il pezzo mi piace, ma dovresti fare “qualcosa” per quella voce fuori campo. Metterla in corsivo non cesserà di farla essere infodump.
però l’idea della quarta parete è perfetta, quindi dovresti insistere su quella è far capire, senza ombra di dubbio, che la voce fuori campo sia a tutti gli effetti il personaggio e che stia parlando con noi.
Tutto sommato una gran bella prova.

Ciao Polly, grazie mille per il commento.
Grazie per i complimenti, la predestinazione calviniana è una brutta bestia, se ammettiamo che possa essere vera, sì: sarebbe come ammettere che Dio ama alcuni e odia altri. Una visione pessimista della vita, ma che potrebbe trovare una certa attinenza alla realtà, se siamo abbastanza cinici. Ma qui sconfiniamo :)
Buona gara e buona fortuna! Alla prossima

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