FAME

Appuntamento alle 21.00 di lunedì 16 gennaio con un tema di Giorgio Lupo, scrittore e Direttore Artistico del Temini Book Festival! Edizione con limite massimo di caratteri fissato a 4000 spazi inclusi!
Graifus
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FAME

Messaggio#1 » lunedì 16 gennaio 2023, 23:57

FAME
Di Paola Grifo


“Il bambino è troppo magro, per la sua età,” sentenzia il dottore, “gli serve un fratellino”. Giunge dunque una neonata di ben 4 chili, annuncio vivente del peso che avrà, e che dovrà portare, in famiglia.

Paola nasce in giugno, all’ora di pranzo. Dato, questo, che coincide appunto con lo scopo della sua venuta al mondo: permettere al fratello seienne di iniziare ad alimentarsi in modo adeguato, fuori dai riflettori dell’ansia dei genitori e dai relativi teatrini di pappe, minacciose come velivoli in atterraggio fra le sue labbra serrate, per difendersi dai quali lui ha costruito un rifugio antiaereo di digiuni.

Lei è tonda, come tondi sono gli occhi grandi e tonda è la bocca, aperta in un grido, quando il boccone non giunge in tempo.

Mai sazia, incarna il significante destinato a rappresentarla: FAME. Di pappa, approvazione, conoscenza…

Con questa fame impara a leggere e scrivere, a tre anni, nutrendosi della trasmissione del Maestro Manzi, che in tivù ricorda all’Italia analfabeta che “Non è mai troppo tardi”, monito che avrà un eco nella storia futura della bimba.

Fame, non solo simbolica, che la porterà nel tempo a raggiungere risultati di un certo peso, non solo simbolico.

Il peso che Paola trascina però, metaforicamente, sulle spalle (e che in seguito si trasferirà, fuor di metafora, anche sulla fascia addominale) è quello di corrispondere sempre a ciò che suppone l’Altro desideri per lei: brava figlia, allieva, impiegata, fidanzata, sorella… Quest’attitudine, certo, ne sazia il bisogno di riuscita e riconoscimento, ma, via via che ingoia bocconi sempre più indigesti, ecco che il peso le scende nell’anima, la irrigidisce, rendendola sempre più dura e implacabile, con se stessa e con gli altri.

Paola mantiene solo un piccolo spazio leggero, un personalissimo facilitatore metabolico: lei scrive, parole buffe o drammatiche, e inventa storie, che poi chiude in un cassetto. Le pare, così, di poter smaltire le pietanze più tossiche che la vita le propone.

Nel frattempo il fratello prosegue, incurante delle ansie familiari, la sua strada di ricerca di leggerezza ed estasi; purtroppo esagera, e raggiunge, etereo, prima impalpabili paradisi lisergici, poi quelli ancor più evanescenti dell’aldilà.

L’evidente fallimento della sua missione primaria, ha un effetto moltiplicatore sulla fame di successo di Paola, che in quel periodo lavora nella Multinazionale, e la conduce a un’insaziabile bulimia: venditrice dell’anno, del semestre, della settimana, dell’ultimo minuto…

All’apice della carriera, accade però qualcosa che nessuno, tantomeno lei, si sarebbe aspettato.
Complice l’amore finito con un ingegnere romantico come un foglio Excel, ma che lei aveva scambiato per un Pigmalione, Paola inizia a dire qualche “no”, e vomita: casa di proprietà, barca a vela, posto fisso e stipendio prestigioso, in cambio di un futuro incerto, ma meno stomachevole.

Affronta poi una lunga dieta sul triclinio di uno psicoanalista, durante la quale può svuotarsi delle maschere nutrite negli anni, liberarsi di tanti pesi che aveva accumulato, per sentirsi infine più leggera, come del resto il suo conto corrente.

Inizia a cercare pietanze affini al suo desiderio, per quanto bizzarre o azzardate siano, senza troppo curarsi della prudenza, e attraversa agile il presente, aspettandosi una sorpresa a ogni angolo: calca il palco dei teatri e le aule universitarie; lavora ascoltando le storie di folli e morenti, e vi scova più vita di tante esistenze sfiorate in passato; sperimenta maternità e adulterio, i fremiti sudati della gioia e i morsi violenti del dolore; scopre stupita di avere ancora un corpo che arde, e accoglie con tenerezza la nuova ruga che segna il suo viso.

Sarebbe oggi in età di bilanci e bilance, ma, incurante, prosegue con levità a cibarsi di nuovi saperi, esperienze, amori… Non è mai troppo tardi per assaggiare nuove emozioni e assimilare conoscenze fresche.

Per digestivo, come sempre, continua a scrivere piccole, grandi storie.



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antico
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Re: FAME

Messaggio#2 » martedì 17 gennaio 2023, 0:04

Ciao Paola e benvenuta nell'Arena! Parametri tutti ok, buona GIORGIO LUPO EDITION!

Su fb, se lo usi, mi trovi come Maurizio Bertino. Ti consiglio, se già non ci sei, di entrare nel gruppo fb di MC perché penso che sia il modo migliore di godersi la partecipazione, dalla prima fila e compartecipando in modo più attivo con il resto della community :)

Cinzia Fabretti
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Re: FAME

Messaggio#3 » mercoledì 18 gennaio 2023, 15:06

Buongiorno, Paola. Tema centrato.
Letto con piacere un racconto che ricapitola un percorso a volte comune, per certe donne cresciute con l’ansia di essere come la famiglia le ha concepite. Brave, in tutti i ruoli possibili. La storia di Paola, affamata di approvazione, che tiene per sé solo un minuscolo spazio nascosto in cui esprimersi con libertà, è ben disegnata e partecipata. La si immagina, la si sente. Ha sostanza di realtà. Ho poco o nulla da dire anche sulla forma. Forse, eviterei di rincarare in certi punti che il peso è simbolo o metafora di una pressione interiore, che si rovescia sul fuori. Lo capiamo bene, anche senza che ci venga più volte suggerito. Evitata questa sottolineatura, il resto è per me davvero piacevole. Complimenti

Graifus
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Re: FAME

Messaggio#4 » mercoledì 18 gennaio 2023, 17:01

Cinzia Fabretti ha scritto:Buongiorno, Paola. Tema centrato.
Letto con piacere un racconto che ricapitola un percorso a volte comune, per certe donne cresciute con l’ansia di essere come la famiglia le ha concepite. Brave, in tutti i ruoli possibili. La storia di Paola, affamata di approvazione, che tiene per sé solo un minuscolo spazio nascosto in cui esprimersi con libertà, è ben disegnata e partecipata. La si immagina, la si sente. Ha sostanza di realtà. Ho poco o nulla da dire anche sulla forma. Forse, eviterei di rincarare in certi punti che il peso è simbolo o metafora di una pressione interiore, che si rovescia sul fuori. Lo capiamo bene, anche senza che ci venga più volte suggerito. Evitata questa sottolineatura, il resto è per me davvero piacevole. Complimenti


Grazie mille, Cinzia, anche per me è la primissima volta su questo spazio di scrittura, e mi sembrano tutti molto, molto bravi! Concordo con la tua sottolineatura, ad esempio quell'avverbio "metaforicamente" è inutile e suona anche male. Grazie anche di questo utile rimando.

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Daniele
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Re: FAME

Messaggio#5 » mercoledì 18 gennaio 2023, 23:43

Ciao Paola, piacere di leggerti!
Prima cosa: non so se era voluto o meno, io l'avevo considerata inizialmente ma mi sarebbe uscita fuori una trashata clamorosa, sei riuscita a centrate il tema anche nel senso letterale del termine. "Leggerezza dell'essere" con l'essere inteso come il fratello maggiore. Fantastico, apprezzatissimo se voluto :)

La storia a livello contenutistico funziona, è molto raccontata, se non del tutto, e questo forse la priva un po' della possibilità di avere dei veri colpi di scena. Tra l'altro uno papabile lo preannunci dicendo "accade però qualcosa che nessuno, tantomeno lei, si sarebbe aspettato" di fatto smorzando il possibile stupore che si sarebbe potuto provare dopo.

Forse avresti potuto provare a mostrare qualche situazione specifica che simboleggiasse quel che hai raccontato, ma mi rendo conto che nel riassumere una vita intera o quasi i 4000 caratteri e con poco tempo a disposizione è più facile a dirsi che a farsi.

In ogni caso reputo sempre più importante i contenuti dello stile. Il tuo racconto è in grado di lasciare qualcosa a chi legge e per me la prova è positiva.
A rileggerti presto!

Graifus
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Re: FAME

Messaggio#6 » giovedì 19 gennaio 2023, 0:17

Daniele ha scritto:Ciao Paola, piacere di leggerti!
Prima cosa: non so se era voluto o meno, io l'avevo considerata inizialmente ma mi sarebbe uscita fuori una trashata clamorosa, sei riuscita a centrate il tema anche nel senso letterale del termine. "Leggerezza dell'essere" con l'essere inteso come il fratello maggiore. Fantastico, apprezzatissimo se voluto :)

La storia a livello contenutistico funziona, è molto raccontata, se non del tutto, e questo forse la priva un po' della possibilità di avere dei veri colpi di scena. Tra l'altro uno papabile lo preannunci dicendo "accade però qualcosa che nessuno, tantomeno lei, si sarebbe aspettato" di fatto smorzando il possibile stupore che si sarebbe potuto provare dopo.

Forse avresti potuto provare a mostrare qualche situazione specifica che simboleggiasse quel che hai raccontato, ma mi rendo conto che nel riassumere una vita intera o quasi i 4000 caratteri e con poco tempo a disposizione è più facile a dirsi che a farsi.

In ogni caso reputo sempre più importante i contenuti dello stile. Il tuo racconto è in grado di lasciare qualcosa a chi legge e per me la prova è positiva.
A rileggerti presto!


Grazie mille, Daniele! Hai ragione, questo racconto mi è uscito un po’ così, stile « c’era una volta », con un narratore onnisciente non troppo coinvolto e un po’ disincantato. La leggerezza dell’essere, rappresentata dal fratello maggiore, era effettivamente cercata, nel tentativo di giocare un po’ su una cosa molto dolorosa, sono contenta che sia passata al lettore. Hai assolutamente ragione comunque sullo stile un po’ « telefonato », e prometto solennemente che il prossimo racconto sarà all’insegna dello show, don’t tell!
Ti ringrazio molto, degli apprezzamenti e delle sottolineature critiche. A presto leggerti!

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Michael Dag
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Re: FAME

Messaggio#7 » giovedì 19 gennaio 2023, 17:12

Non è mai bello criticare qualcuno, ma questo racconto mi ha annoiato. È la cronaca della vita di una tizia che nono conosco, non so cosa fa, che obbiettivi ha…
Qual è il suo conflitto narrativo? Ci parli di un personaggio senza mai farcelo vedere in azione o farci sentire la sua voce.

Inoltre, l'incipit proprio non l'ho capito.
“Il bambino è troppo magro, per la sua età,” sentenzia il dottore, “gli serve un fratellino”.
Giuro, pensavo a un fantasy/fantascienza dove il fratellino viene usato come nutrimento per il bimbo magro. Nutrimento in senso fisico proprio. Dopo qualche righa ho capito che era una metafora, ma non ho più capito la metafora.
Mi spiace, sarà per la prossima

Graifus
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Re: FAME

Messaggio#8 » giovedì 19 gennaio 2023, 17:24

Credevo che il senso dell’incipit, volutamente paradossale (come solo la realtà sa essere, peraltro) fosse chiarito nel secondo paragrafo: il nuovo arrivato avrebbe dovuto togliere un po’ di pressione genitoriale sul bambino, che a quel punto avrebbe interrotto il suo personale “sciopero della fame”. Clinicamente, si chiama anoressia infantile.
Evidentemente non ci sono riuscita, così come non sono riuscita a trasmetterti l’arco di trasformazione della protagonista, che è riuscita a liberarsi del peso degli obiettivi degli altri per accedere ai propri. Ma è come spiegare le barzellette, se si devono spiegare, evidentemente non sono efficaci. Mi spiace, speriamo di far meglio in futuro.

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Michael Dag
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Re: FAME

Messaggio#9 » giovedì 19 gennaio 2023, 17:33

A dire il vero avevo capito benissimo il senso del racconto , è che manca tutto il resto (soprattutto, mio opinione, l'empatia con la protagonista)
4.000 caratteri sono troppo pochi per creare un 'arco di trasformazione lungo una vita.

Quella cosa dell'anoressia infantile non l'avevo mai sentita, ma detta così mi pare un po... come dire... un teoria bizzarra, ecco.
Se i genitori hanno un atteggiamento sbagliato nei confronti del figlio, tanto da mettergli ansia fino all'anoressia, fargli fare un altro figlio per "distrarli" non mi pare una genialata :) !

Graifus
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Re: FAME

Messaggio#10 » venerdì 20 gennaio 2023, 15:11

No, convengo con te che non è una "genialata"... Ma nei primi anni 60, anni in cui la psicologia infantile era ancora qualcosa di assai lontano della mentalità piccolo borghese, poteva capitare (ed è capitato!) che un pediatra suggerisse questo escamotage, così, in modo magari ingenuo e un po' selvaggio, dopo aver verificato il livello di pressione e aspettative su un bambino che a quell'ansia rispondeva con una restrizione alimentare importante. Peraltro, il suggerimento ha avuto qualche effetto positivo, almeno sul sintomo alimentare. Questa mia nota è volta solo a ribadire che a volte la realtà propone cose che ci sembrano totalmente assurde, non è comunque una contestazione del tuo sentire. Infatti, quanto alla tua opinione sulla qualità dello scritto, e alla tua difficoltà ad empatizzare con la protagonista, ne prendo atto; spero che ci saranno altre occasioni in cui il mio lavoro potrà coinvolgerti e interessarti di più.

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Pretorian
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Re: FAME

Messaggio#11 » sabato 21 gennaio 2023, 1:53

Ciao, Paola e piacere di leggerti.
Allora, il racconto soffre alla base del fatto di essere impostato nella narrazione più pura. Non si opera una finzione che cerca di mostrare la storia come in avvenimento, ma vede direttamente il racconto di una vicenda, come potrebbe essere quello di un personaggio a un altro. Per di più, si tratta di una narrazione riassuntiva, che racchiude un intero arco di vita in poche righe, con sbalzi temporali, accellerazioni e momentanei soffermi su singoli elementi. Con questa impostazione, più che una storia vera e propria mi ha ricordato quei riassunti dei romanzi che si trovano sui libri di letteratura italiana delle scuole, in cui in due o tre righe si devono condensare avvenimenti di decine o centinaia di pagine. Posto questo problema narrativo, è anche difficile valutare la trama: una bambina viene concepita come "supporto emotivo" al fratellino e cresce con la costante ansia di dover provare sé stessa, finché non decide di accontentarsi. è una trama impegnativa, che dovrebbe svilupparsi con cura e con il necessario approfondimento e che non si può pensare di condensare in poche righe. C'è una ragione se l'Ulisse di Joyce non è un racconto breve.

Alla prossima!

Graifus
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Re: FAME

Messaggio#12 » sabato 21 gennaio 2023, 10:21

Grazie del commento, Pretorian. Come ho già detto in altre risposte, è stata una scelta quella di optare per una sorta di “favola”: chiaro che in 4000 caratteri non si condensa una vita, speravo solo di aver tratteggiato, in questa narrazione breve, il contrasto pesantezza-leggerezza. Anche trattando, se vogliamo con un registro leggero, una vicenda che in sé aveva delle evidenti pesantezze. Ma si sa, tra il dire e il fare… evidentemente non ci sono riuscita.
Chissà? Magari questa storia potrà svilupparsi in altro modo, in uno spazio più consono e in un altro stile. Vedremo.
A presto leggerti.

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Pretorian
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Re: FAME

Messaggio#13 » sabato 21 gennaio 2023, 14:16

Graifus ha scritto:Grazie del commento, Pretorian. Come ho già detto in altre risposte, è stata una scelta quella di optare per una sorta di “favola”: chiaro che in 4000 caratteri non si condensa una vita, speravo solo di aver tratteggiato, in questa narrazione breve, il contrasto pesantezza-leggerezza. Anche trattando, se vogliamo con un registro leggero, una vicenda che in sé aveva delle evidenti pesantezze. Ma si sa, tra il dire e il fare… evidentemente non ci sono riuscita.
Chissà? Magari questa storia potrà svilupparsi in altro modo, in uno spazio più consono e in un altro stile. Vedremo.
A presto leggerti.


Ne sono sicuro. è raro che ai primi tentativi si riesca a otenere un buon risultato e i racconti brevi sono una branca della narrativa che è semplice solo in apparenza. Sono sicuro che con un po' di esperienza migliorerai in fretta. A presto rileggerti da parte mia.

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gcdaddabbo
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Re: FAME

Messaggio#14 » sabato 21 gennaio 2023, 16:34

Ciao Paola! Ben arrivata qui a Minuti Contati! Ho letto il tuo racconto che è la storia di una vita, anzi di due. Difficile con un limite di quattromila caratteri riuscire a coinvolgere il lettore. Paola, la tua alter ego, ha un nome che significa piccolo, ma non ha quasi nulla di piccolo. Hai tratteggiato una Paola nata e vissuta con la fame di tutto. La prima lettura non mi ha coinvolto. Solo l’ipotesi che si tratti della tua descrizione virtuale mi ha fatto entrare nel personaggio che inventa storie che poi chiude in un cassetto e mi sono appassionato alle vicende di una sconosciuta appena arrivata in un gruppo di appassionati scrittori o scribacchini. Spero di rileggerti presto. Buona Giorgio Lupo Edition!

Graifus
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Re: FAME

Messaggio#15 » sabato 21 gennaio 2023, 16:45

Grazie, anche per aver avuto la pazienza di una seconda lettura, dopo che la prima non ti aveva coinvolto.
Ebbene sì, questo alter ego muove i primi passi nell’Arena, ma non ha mezze misure… e così si è buttato sul romanzone biografico sperando di poterlo zippare in 4000 caratteri!
Ma come diceva Jennifer Egan, “Ogni cosa che faccio inizia come qualcosa che non so fare”. Quindi non mi perdo d’animo.
Alla prossima!

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Polly Russell
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Re: FAME

Messaggio#16 » mercoledì 25 gennaio 2023, 18:34

Ciao! Potrebbe essere la prima volta che ti leggo, ma il ho la memoria di un pesce rosso, quindi, se non lo è, fammi un pat lat sulla spalla e passa oltre.
Veniamo a noi. Sinceramente il narratore che hai scelto proprio non mi piace, ma questo è un gusto personale. il problema vero è l’aver condensato una vita in 4000 battute.
Per forza poi non entriamo in empatia col personaggio.
Mi piacciono molto alcuni trick letterari che hai usato. Bilancio e bilancia, per nominare solo l’ultimo in ordine cronologico. Mi hanno fatto sorridere e hanno dato la leggerezza richiesta dal tema, a tutto il pezzo.
L’inizio non l’ho proprio capito, e per un momento ho sperato in un novello Johnny Freak in versione cannibale, ma la mia vena gore si è spenta al secondo capoverso. mannaggia!
Il problema vero però è che, per quanto lo stile mi abbia divertita, io di Paola non so niente. So quello che il narratore mi racconta, ma non so cosa pensa, cosa spera. Non so come si rapporta col mondo, visto che hai scelto di non inserire i dialoghi.
insomma, al netto della leggerezza vedrei questo stile e questa trama, su un racconto lungo.
Polly

Giovanni P
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Re: FAME

Messaggio#17 » giovedì 26 gennaio 2023, 14:04

Ciao Paola,

il tuo racconto probalminte non è il massimo dell'immersività, ma a me piace moltissimo. Ci sono molte riflessioni da fare dopo averlo letto e nessuna di queste è banale.
Dal fratello venuto a mancare per la ricerca malata di leggerezza, alla protagonista che diventa una vincente grazie alla sua pesantezza tossica, che però a suo modo riesce a trovare il suo equilibrio.

Complimenti.

Graifus
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Re: FAME

Messaggio#18 » giovedì 26 gennaio 2023, 14:49

Giovanni P ha scritto:Ciao Paola,

il tuo racconto probalminte non è il massimo dell'immersività, ma a me piace moltissimo. Ci sono molte riflessioni da fare dopo averlo letto e nessuna di queste è banale.
Dal fratello venuto a mancare per la ricerca malata di leggerezza, alla protagonista che diventa una vincente grazie alla sua pesantezza tossica, che però a suo modo riesce a trovare il suo equilibrio.

Complimenti.


Caro Giovanni,
Sono felice che tu abbia saputo entrare in sintonia con la protagonista: il tono del narratore, volutamente ironico e distaccato per non scadere nel melodrammatico (almeno questa era l’intenzione, poi magari non ha sortito l’effetto desiderato) ha avuto come effetto per qualcuno una sorta di fastidio e disaffezione alla storia. Apprezzo dunque moltissimo la tua sensibilità e ti ringrazio per i tuoi complimenti. A presto leggerti!

Graifus
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Re: FAME

Messaggio#19 » giovedì 26 gennaio 2023, 14:58

Polly Russell ha scritto:Ciao! Potrebbe essere la prima volta che ti leggo, ma il ho la memoria di un pesce rosso, quindi, se non lo è, fammi un pat lat sulla spalla e passa oltre.
Veniamo a noi. Sinceramente il narratore che hai scelto proprio non mi piace, ma questo è un gusto personale. il problema vero è l’aver condensato una vita in 4000 battute.
Per forza poi non entriamo in empatia col personaggio.
Mi piacciono molto alcuni trick letterari che hai usato. Bilancio e bilancia, per nominare solo l’ultimo in ordine cronologico. Mi hanno fatto sorridere e hanno dato la leggerezza richiesta dal tema, a tutto il pezzo.
L’inizio non l’ho proprio capito, e per un momento ho sperato in un novello Johnny Freak in versione cannibale, ma la mia vena gore si è spenta al secondo capoverso. mannaggia!
Il problema vero però è che, per quanto lo stile mi abbia divertita, io di Paola non so niente. So quello che il narratore mi racconta, ma non so cosa pensa, cosa spera. Non so come si rapporta col mondo, visto che hai scelto di non inserire i dialoghi.
insomma, al netto della leggerezza vedrei questo stile e questa trama, su un racconto lungo.


Ciao Polly, è la prima volta, tranquilla. È anche la prima volta che partecipo a questa Arena.
Grazie dei tuoi rimandi: mi dici che lo stile ti ha divertito, forse anche per te come per altri è stato oscuro il passaggio sul fratello anoressico e la sorellina come “cura”, evidentemente trattato in modo troppo sbrigativo per esigenze di spazio. Detto ciò, poiché sei la seconda persona qui che mi dice che la storia meriterebbe un respiro e uno spazio maggiore… beh, che dire? Lo prendo come un complimento, vuol dire che l’antipatica, o sconosciuta, protagonista, in compagnia del suo saccente alter ego narratore, ha comunque mosso i suoi lettori aprendo degli interrogativi, delle curiosità, e magari un piccolo desiderio di saperne di più… la cosa mi stimola a lavorarci ancora, magari per farne un racconto lungo, o qualcosa di più, chissà…
Quindi grazie da una new entry come me! A presto leggerti.

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