L'orologio del pc
Inviato: martedì 17 gennaio 2023, 0:39
L'orologio del pc segna le 20:30. Due ore e mezza di straordinari che non mi verranno mai pagati. A quante sono arrivato? Venti? La cena è ancora nella sua vaschetta davanti al microonde. Ci vogliono cinque minuti per riscaldarla, il tempo che mi ci vuole per compilare il codice, più o meno. Lancio la compilazione e mi alzo per prendere la cena.
Il cellulare squilla, la scritta "Stress Man" lampeggia sullo schermo. E anche oggi si mangia domani.
Click
– Dimmi capo.
– Ha chiamato il cliente, non gli piace l'interfaccia della demo.
Sospiro. – In che senso? Non gli piacciono i colori, la disposizione, la forma dei bottoni...
– Ha detto che non gli piace. Rendila decente, carina, fai qualcosa. Abbiamo una presentazione domani mattina alle nove e non possiamo presentargli questa roba.
Click
Scommetto che se metto mano ai colori dell'interfaccia mi becco qualche insulto dal grafico domani, ma non vedo alternative.
Google, aiutami tu. "Palette colori online", cerca.
L'orologio del pc segna le 10:30. Chissà se hanno finito la presentazione.
Bli–Blip
Sullo schermo si apre la chat con Stress Man su Skype.
"Riesci a finire la parte di e–commerce entro stasera?"
È impazzito? Gli avevo preventivato almeno una settimana di lavoro per quello.
"No, devo ancora scrivere tutto e solo per i test poi mi ci vorrà una giornata. La presentazione com'è andata?"
Proviamo a sviare discorso, magari funziona.
"È andata bene, ma l'e–commerce ci serve subito, il cliente ci ha messo massima priorità. Dai lo so che sei in gamba."
Inizio a digitare, ma si mette lo stato "non disturbare". Se gli scrivo di nuovo o mi ignora o si incazza. Fantastico, ho ventiquattro ore per fare il lavoro di una settimana.
L'orologio del pc segna le 23:56. Le palpebre sono pesantissime, gli occhi bruciano. Clicco lo start, compare la rotella di caricamento. Afferro la tazzina di caffè e mi tracanno l'ultimo sorso. Questo era? Il quinto? "I programmatori sono maghi che trasformano il caffè in codice", dovevo proprio comprarla quella maglietta.
Sullo schermo compare un messaggio d'errore: 418. Mi scappa una risata isterica. Tra, tipo, nove ore devo consegnare a Stress Man qualcosa che non funziona neanche a pagarlo.
L'orologio del pc segna le 8:32. Due minuti di ritardo? Strano. Sniffo il profumo del terzo caffè della mattinata nella tazzina. La mano trema un po', mi scolo il caffè prima di rovesciarmelo addosso. Quanto ho dormito? Sono andato a letto alle quattro, sono sveglio da un'oretta... tre ore, tipo? Se dormo un'ora in pausa pranzo forse arrivo vivo a domani. Com'è che Stress Man non mi chiama? Hanno deciso di licenziarmi? Non è neppure online su Skype. Forse mi ha mandato un'email e non l'ho vista. Apro GMail, niente. Accendo lo schermo del cell, nessuna notifica. Ho campo? Sì, c'è. Magari si è impallato. Metto la modalità aereo e la tolgo subito: niente. Cosa succede?
L'orologio del pc segna le 13:00. Cinque ore senza notizie da parte di nessuno. Forse oggi è domenica e non me ne sono accorto? Accendo lo schermo del cellulare. No, è ancora mercoledì. Forse sto dormendo. Mi tiro un pizzicotto.
– Ahia
No, sono sveglio.
Dove sono tutti?
L'orologio del pc segna le 17:01. Il cellulare squilla, numero sconosciuto. Oh mio dio, chi è? Calma, sarà un call center.
Click
– Pronto?
– Ehi, sono Jeffrey delle risorse umane. Hai cinque minuti?
Ecco, lo sapevo, ora mi licenziano. Da quanto non aggiorno Linkedin?
– Ciao... certo, dimmi pure.
Stappo una birra. Fox Mulder, sullo schermo, fissa gli uomini davanti a sé.
– Per quanto continuiate a insabbiarla la verità è dietro l'angolo.
– Diglielo, Mulder!
Tiro giù un sorso di birra e guardo di nuovo l'email sul cellulare. "Come da accordi verbali, riconoscendo l'impegno da lei profuso nelle ultime settimane del progetto, le concediamo la promozione a Team Leader."
Stress Man ha avuto il benservito, finalmente. Non ricordavo che ci si potesse sentire così bene.
Che ore sono? Fuori dalla finestra è buio. Boh, saranno le nove?
E chi se ne frega.
Il cellulare squilla, la scritta "Stress Man" lampeggia sullo schermo. E anche oggi si mangia domani.
Click
– Dimmi capo.
– Ha chiamato il cliente, non gli piace l'interfaccia della demo.
Sospiro. – In che senso? Non gli piacciono i colori, la disposizione, la forma dei bottoni...
– Ha detto che non gli piace. Rendila decente, carina, fai qualcosa. Abbiamo una presentazione domani mattina alle nove e non possiamo presentargli questa roba.
Click
Scommetto che se metto mano ai colori dell'interfaccia mi becco qualche insulto dal grafico domani, ma non vedo alternative.
Google, aiutami tu. "Palette colori online", cerca.
L'orologio del pc segna le 10:30. Chissà se hanno finito la presentazione.
Bli–Blip
Sullo schermo si apre la chat con Stress Man su Skype.
"Riesci a finire la parte di e–commerce entro stasera?"
È impazzito? Gli avevo preventivato almeno una settimana di lavoro per quello.
"No, devo ancora scrivere tutto e solo per i test poi mi ci vorrà una giornata. La presentazione com'è andata?"
Proviamo a sviare discorso, magari funziona.
"È andata bene, ma l'e–commerce ci serve subito, il cliente ci ha messo massima priorità. Dai lo so che sei in gamba."
Inizio a digitare, ma si mette lo stato "non disturbare". Se gli scrivo di nuovo o mi ignora o si incazza. Fantastico, ho ventiquattro ore per fare il lavoro di una settimana.
L'orologio del pc segna le 23:56. Le palpebre sono pesantissime, gli occhi bruciano. Clicco lo start, compare la rotella di caricamento. Afferro la tazzina di caffè e mi tracanno l'ultimo sorso. Questo era? Il quinto? "I programmatori sono maghi che trasformano il caffè in codice", dovevo proprio comprarla quella maglietta.
Sullo schermo compare un messaggio d'errore: 418. Mi scappa una risata isterica. Tra, tipo, nove ore devo consegnare a Stress Man qualcosa che non funziona neanche a pagarlo.
L'orologio del pc segna le 8:32. Due minuti di ritardo? Strano. Sniffo il profumo del terzo caffè della mattinata nella tazzina. La mano trema un po', mi scolo il caffè prima di rovesciarmelo addosso. Quanto ho dormito? Sono andato a letto alle quattro, sono sveglio da un'oretta... tre ore, tipo? Se dormo un'ora in pausa pranzo forse arrivo vivo a domani. Com'è che Stress Man non mi chiama? Hanno deciso di licenziarmi? Non è neppure online su Skype. Forse mi ha mandato un'email e non l'ho vista. Apro GMail, niente. Accendo lo schermo del cell, nessuna notifica. Ho campo? Sì, c'è. Magari si è impallato. Metto la modalità aereo e la tolgo subito: niente. Cosa succede?
L'orologio del pc segna le 13:00. Cinque ore senza notizie da parte di nessuno. Forse oggi è domenica e non me ne sono accorto? Accendo lo schermo del cellulare. No, è ancora mercoledì. Forse sto dormendo. Mi tiro un pizzicotto.
– Ahia
No, sono sveglio.
Dove sono tutti?
L'orologio del pc segna le 17:01. Il cellulare squilla, numero sconosciuto. Oh mio dio, chi è? Calma, sarà un call center.
Click
– Pronto?
– Ehi, sono Jeffrey delle risorse umane. Hai cinque minuti?
Ecco, lo sapevo, ora mi licenziano. Da quanto non aggiorno Linkedin?
– Ciao... certo, dimmi pure.
Stappo una birra. Fox Mulder, sullo schermo, fissa gli uomini davanti a sé.
– Per quanto continuiate a insabbiarla la verità è dietro l'angolo.
– Diglielo, Mulder!
Tiro giù un sorso di birra e guardo di nuovo l'email sul cellulare. "Come da accordi verbali, riconoscendo l'impegno da lei profuso nelle ultime settimane del progetto, le concediamo la promozione a Team Leader."
Stress Man ha avuto il benservito, finalmente. Non ricordavo che ci si potesse sentire così bene.
Che ore sono? Fuori dalla finestra è buio. Boh, saranno le nove?
E chi se ne frega.