Atlas

Appuntamento alle 21.00 di lunedì 16 gennaio con un tema di Giorgio Lupo, scrittore e Direttore Artistico del Temini Book Festival! Edizione con limite massimo di caratteri fissato a 4000 spazi inclusi!
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Andrea Furlan
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Atlas

Messaggio#1 » martedì 17 gennaio 2023, 0:39

Quando tutto va storto, solo l’addestramento può salvarti: sii razionale, elabora le alternative, scegli la migliore, agisci senza perdere tempo.
Me lo ripeto come un mantra. Ancora di più quando li sento passare davanti al mio nascondiglio con il loro passo strascicato.
Fa caldo dentro alla tuta: la condensa appare sul visore, sento gocce di sudore rotolarmi sulla pelle. Non posso fare il minimo movimento, mi sentirebbero.
La caviglia fa male. Molto male.
Sarà rotta, dopo la caduta dalla scaletta. Uno di loro mi ha inseguita, sono dovuta saltare per un solo metro e mezzo: sulla Terra non sarebbe stato nulla, ma qui su Atlas, dove la gravità è quasi il doppio, sono piombata giù. Come cadere dal primo piano.
Guardo fuori: l’aliante è di fronte a me, vicino. La cabina pesante, corazzata, lunghe ali affusolate adatte all’atmosfera densa del pianeta.
Percorrere quei pochi passi è morte certa. Ne ho contati almeno quattro che vanno avanti e indietro, come cani da caccia. Ascoltano.
Gloria, arrivata con me pochi giorni fa, ha fatto un rumore di troppo. Due di loro hanno divelto la porta dell’armadio vicino, dove si nascondeva. L’ho sentita rantolare, affogare nel suo stesso sangue: le hanno spezzato le costole con le mani nude, le hanno divorato i polmoni.
Addestramento. Quando lo seguivo, sembrava tutto chiaro. Nessuno mi aveva insegnato a sopravvivere alla follia inspiegabile che a poco a poco ha preso il personale della Base Atlas. Chi si è ucciso, chi ha ucciso.
All’improvviso, sento un’urgenza: stare zitta, immobile. Pochi secondi dopo, ne sento uno passare davanti alla porta, vicinissimo.
La sensazione passa, riprendo fiato con difficoltà. Dopo un paio di minuti, avverto la necessità di correre verso il velivolo. Non può essere, morirò di sicuro. Resisto. Ma una pressione cancella ogni volontà, mi confonde. Aprire, scappare. L’aria nella tuta è sempre più densa, difficile fa respirare.
Grugnisco dando un calcio con la gamba buona: lo sportello si spalanca, mi tiro in piedi a fatica senza guardare il corpo dilaniato della mia amica.
Nessuno.
La porta dell’aliante è vicina: mi trascino a fatica, respirando forte. Sento rumore di qualcuno, qualcosa, che corre. Senza voltarmi, entro e chiudo un attimo prima che un corpo pesante si abbatta all’esterno. Gratta il metallo, urla frustrazione.
Siedo alla console di comando. Le lacrime bruciano, mentre guardo quella distesa di quadranti, indicatori che per me non hanno alcun senso. Ho studiato la vita di Atlas, non come pilotare un maledetto aliante.
Solo che a un certo punto lo so.
Quella leva apre il portello esterno. La sequenza dei comandi per partire mi è chiara: in pochi secondi la nebbia arancione riempie tutto il dock di carico.

L’aliante si è sganciato, è caduto. Per un attimo ho immaginato di schiantarmi al suolo. Invece si è stabilizzato, rimanendo in assetto.
Non ti preoccupare, Eva, ora sei al sicuro.
Le parole si formano da sole, come se le avessi sentite con le orecchie. Ma tutto è silenzio.
Chi sei?
Un’ombra enorme passa davanti al vetro anteriore. Un Drago, penso.
Hai capito bene: ora che sei fuori dalla base, puoi sentirmi. Prima potevo solo darti suggerimenti. Vieni avanti, seguici, ti porteremo a casa nostra.
Muovo la cloche, l’aereo accelera lontano da quell’orrore. In un attimo so qual è il comando per vedere attraverso la nebbia.
Un tramonto colorato si accende su una giungla blu, che si stende a perdita d’occhio. I Draghi sono enormi, planano lenti in traiettorie circolari, sfiorando l’aliante come se volessero accarezzarlo.
Ho studiato tutto: Atlas, le sue creature, ma in nessun testo ho letto della telepatia. Nessuno mi potrebbe mai aver preparato a questo panorama.
Vieni Eva, seguimi. Ora sei come noi, più leggera dell’aria.
Uno dei Draghi affianca l’aereo, si volta a guardarmi: nella testa enorme gli occhi sono piccoli, composti. La bocca sembra quasi sorridere.
Volo verso l’ignoto, sicura che tutto andrà bene.



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antico
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Re: Atlas

Messaggio#2 » martedì 17 gennaio 2023, 0:46

Ciao Andrea! Parametri rispettati, buona GIORGIO LUPO EDITION anche a te!

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Sirimedho
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Re: Atlas

Messaggio#3 » mercoledì 18 gennaio 2023, 9:29

Buongiorno Andrea.

Si viene sovrastati delle mille, troppe, idee di questo racconto. Pianeta nuovo, mostri mangiatori di umani, basi spaziali, assassini nelle basi spaziali, telepatia e draghi! Un mix che può andar bene per un romanzo, ma diventa confusione in un testo breve.
Rimangono così troppo domande senza risposta: che c’entra la follia della base con la situazione attuale? La protagonista conosceva già i draghi o no? Come hanno fatto ad entrare i mostri se bastava stare con la porta chiusa per non farli entrare? E altre ancora.

Trovo interessante questo deus ex machina del drago che risolve la situazione per via telepatica e poi porta la nostra protagonista verso l’avventura. Certo, ci si chiede come facesse il drago a conoscere i comandi dell’aliante, perché non potesse comunicare telepaticamente quando lei era nella base, l’aliante come fa a partire e da dove dovrebbe cadere, visto che era sul terreno insieme ai mostri e la protagonista.

Credo si possa migliorare il racconto semplificandolo molto e dandogli un respiro più ampio per raccontare meglio l’ambiente, le motivazioni. Insomma, per far capire almeno un po’ quello che sta succedendo.

Non mi sembra che il tema sia molto rispettato (la leggerezza c’è, ma l’essere?).

Buona gara!

Sira66
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Re: Atlas

Messaggio#4 » mercoledì 18 gennaio 2023, 19:11

Ciao Andrea, credo che il tema sia centrato.
Anche se non è esattamente il mio genere di lettura, sono molto affascinata dagli scritti fantasy o di fantascienza perchè ti trasportano sempre in mondi originali.
Qui ci sono molte informazioni da digerire in poche righe, e inizialmente mi hanno un po' confusa, ho dovuto rileggere per comprendere cosa stesse accadendo.
Mi piace l'idea della conversazione risolutiva in formato telepatico tra la principessa e il drago; dal basso della mia scarsa consuetudine al genere ci vedo una favola moderna, con il principe azzurro che finalmente per una volta è assente, e la cosa mi interessa, leggerei ancora. Buona sfida.

LeggErika3
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Re: Atlas

Messaggio#5 » mercoledì 18 gennaio 2023, 23:04

Ciao Andrea, piacere di conoscerti.
La prima parte del racconto (diciamo quella "pesante" per la gravità) mi ha davvero appassionato, mi sono immedesimata e ho fatto il tifo per Eva. E, naturalmente, mi sono chiesta come mai il personale della base fosse impazzito al limite di divorare i polmoni alla gente ( erano loro, vero? O c'era qualche altra creatura?) e cosa fosse il "sesto senso" che le permetteva la sopravvivenza.
La seconda parte (diciamo quella "leggera" del volo) mi ha invece confusa. Ci siamo dimenticati i pazzi sulla base, l'amica divorata e compaiono i Draghi... di più, i Draghi telepatici.
Se fosse l'inizio di un romanzo o di un racconto lungo avresti tutta la mia attenzione e la mia voglia di continuare a leggere. Sul passo breve, la sensazione è che ci sia troppa carne al fuoco per essere giustificata dalla trama.
Spero che tu legga queste osservazioni come una spinta a espandere questo mondo così ricco da risultare stritolato in un testo breve.

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Domenico
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Re: Atlas

Messaggio#6 » giovedì 19 gennaio 2023, 15:02

Ciao Andrea,
Sul piano tecnico non c’è nulla da dire. Siamo a livelli altissimi.
Il racconto è scritto davvero molto bene. Pieno di dettagli giusti, molto scorrevole e soprattutto ti tiene attaccato alla lettura.
L’unico neo è che, secondo me, ci sono troppi elementi fantastici che rendono il tutto un po’ troppo macchinoso. Mi confonde.
Vista la brevità, avrei preferito meno ‘creature’ e più descrizioni sul piano emotivo che il personaggio abbia potuto provare quando entra in connessione con il drago - se vuoi lasciare i draghi-
In ultimo, non ho colto il tipo di coniugazione che hai dato al tema.
Ma forse è colpa mia.
Per queste cose, rispetto agli altri racconti, lo metto giù nella classifica, un po’ più su del racconto di Alexandra ma solo per tecnica d’esecuzione.
„Che Dio mi conceda la serenità di accettare ciò che non posso cambiare, la tenacia di cambiare ciò che posso e la fortuna di non fare troppe cazzate.“

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Pietro D'Addabbo
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Re: Atlas

Messaggio#7 » domenica 22 gennaio 2023, 12:38

Ciao Andrea, piacere di leggerti.

Per apprezzare come merita questa trama mi è mancata un po' di chiarezza nel delineare lo status del(la) protagonista.
In primo luogo proprio il fatto che sia una donna, lo capisco solo ad "inseguita". Un aggettivo con un genere già nella lista iniziale, tipo "sii saggia", avrebbe instradato meglio l'immaginazione.
Dunque lei è in tuta (spaziale) ed è caduta da poco da una scaletta con gli effetti di una caduta dal balcone del primo piano, quindi la immagino al suolo, all'aperto e nei pressi di una astronave da cui è uscita in fretta, e anche la metafora collabora all'inganno, invece trovo un "Guardo fuori" che spiazza me e trasloca la protagonista dentro qualcosa, probabilmente un edificio vicino a una finestra. Leggo 'aliante' e penso che è sfortunata perché gli alianti procedono senza motore planando e quindi dal suolo non può ripartire senza essere trainata da un altro mezzo volante, ma almeno la cabina corazzata sarà una buona protezione anche restando a terra.
"Percorrere quei pochi passi è morte certa. Ne ho contati almeno quattro", leggendola così sicuramente anche tu hai pensato che quattro fossero i passi, solo che nel racconto la frase continua e 'corregge' il sottinteso di quel Ne iniziale. ;-)
"Due di loro hanno divelto la porta dell’armadio vicino", solo qui capisco finalmente che la protagonista è in un armadio anche lei, e quindi il fuori di prima era fuori dall'armadio. Per avere un aliante in vista da un armadio, entrambi si trovano dentro un hangar. Ancora penso che si voglia chiudere là dentro come in una stanza di sicurezza blindata perché siamo al suolo. D'altra parte BASE Atlas invece che Stazione, o Velivolo, conferma ancora qualcosa di stabilmente al suolo.
"All’improvviso, sento un’urgenza" mi ha strappato un sorriso, le mie figlie usano "urgenza" come parola in codice quando siamo in giro e scappa loro qualcosa. Sono sincero nel dirti che ho pensato la stessi svoltando sul sfarsesco e che scappasse anche a lei, dentro la tuta che è dentro l'armadio che è dentro l'hangar presidiato da zombie famelici dal buon udito e che si sarebbe fatta prendere pur di provare la leggerezza di una vescica vuota. Sarebbe stato in tema.
Invece mi hai sorpreso con una inattesa svolta che inizialmente mi pareva horror,con le sensazioni forse ispirate dal fantasma della sbranata.
Dopo la spaziatura invece scopro che la svolta è fantasy, che lascia aperti e apre ancora tantissimi interrogativi. Ma ha il pregio di essere molto ben scritta.
La sensazione conclusiva è di aver letto un cappello fantascientifico tratto da un Urania sopra il vero incipit di una storia Steamfantasy sul genere di Nausicaa della Valle del Vento.
Purtroppo non posso trascurare del tutto il cappello e considerare solo la parte finale nello scegliere la posizione in graduatoria.
Alla prossima.
"Ho solo due cose da lasciarti in eredità, figlio mio, e si tratta di radici ed ali." (William Hodding Carter)

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laleti
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Re: Atlas

Messaggio#8 » domenica 22 gennaio 2023, 13:26

Ciao Andrea! Hai avuto una bella idea e a mio avviso l’hai sviluppata molto bene, inserendo le informazioni di cui il lettore ha bisogno con naturalezza, pur con qualche punto meno scorrevole qua e là. Ad esempio sposterei la frase dell’incipit più al centro del racconto, perché troppo “informativa” e razionale. Credo che iniziare, ad esempio, con “li sento passare davanti al mio nascondiglio” sarebbe più scorrevole e aumenterebbe la tensione. Ho trovato efficaci, invece, quell’urgenza e quella pressione che Eva sente poco prima della fuga, che in seguito trovano spiegazione come “suggerimenti” da parte del drago. Non ho capito cos’è la nebbia arancione nel dock di carico: forse un dispositivo di difesa?

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Stefano.Moretto
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Re: Atlas

Messaggio#9 » domenica 22 gennaio 2023, 18:37

Ciao Andrea, sono abbastanza daccordo con chi ti ha già commentato nel dire che hai messo veramente tanta carne al fuoco, il che sarebbe accettabile se ci fosse un chiaro filo conduttore, ma in questo caso il filo non c'è: non si sa perché la gente impazzisce, dei draghi lo scopriamo dopo la prima metà, non si capisce se sapevano della follia prima di arrivare lì e nel caso perché ci sono voluti andare ugualmente; in realtà per un bel pezzo non avevo neanche capito che quelli che davano la caccia erano umani impazziti, col fatto che era un altro pianeta e la protagonista è in tuta spaziale, pensavo fossero alieni quelli che le davano la caccia. La storia in sé sembra veramente molto interessante, ma per rendere avrebbe avuto bisogno di molto più spazio – oppure di meno elementi.

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Shanghai Kid
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Re: Atlas

Messaggio#10 » martedì 24 gennaio 2023, 16:52

Ciao Andrea,
come sempre, leggerti è un piacere!
Ho apprezzato il tuo stile, ma questo lo sai bene. Mi unisco al coro nel dirti che il tuo racconto, seppur godibile e ben scritto, è veramente denso e questo rende la lettura più difficile. Io penso che tutto sia dovuto al poco spazio a disposizione, perchè credo che la storia abbia un suo perchè (mi ha molto incuriosito) e meriti di essere sviluppata davvero, ma in questa sede viene un po’ mortificata. Voglio però porre l’accento sull’estremo potenziale che evidentemente ha e suggerirti di farne qualcosa.
Si coglie bene il passaggio dalla pesantezza a una leggerezza letteralmente aerea.
Comunque una buona prova.
A rileggerti,
Elisa

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L'inquisitore
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Re: Atlas

Messaggio#11 » lunedì 30 gennaio 2023, 21:15

Ciao Andrea. In effetti la svolta che hai dato al racconto porta fuori strada e non mantiene la promessa narrativa creata nella prima parte. L'effetto è che gli elementi si affastellino senza ordine e che siano troppi. In realtà nella prima parte hai ottimamente dosato le informazioni delineando passo passo un quadro coerente e appassionante senza mai derogare al tuo intento di mostrare e coinvolgere. Per questo credo che se gli elementi fossero stati introdotti seguendo una costruzione più sensata e coerente, invece che virare per cercare il tema, saresti riuscito a incastrare tutto nonostante i pochi caratteri.
Ad ogni modo una prova tecnicamente molto buona! Pollice quasi su per te!

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Andrea Furlan
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Re: Atlas

Messaggio#12 » martedì 31 gennaio 2023, 1:42

Grazie a tutti per I vostri commenti e scusate se non ho risposto prima, ma il periodo è davvero intenso al lavoro e anche il racconto purtroppo lo riflette. Penserò ai vostri utili suggerimenti per le prossime edizioni.

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