Al punto di partenza...?

Appuntamento alle 21.00 di lunedì 16 gennaio con un tema di Giorgio Lupo, scrittore e Direttore Artistico del Temini Book Festival! Edizione con limite massimo di caratteri fissato a 4000 spazi inclusi!
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Michael Dag
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Al punto di partenza...?

Messaggio#1 » martedì 17 gennaio 2023, 0:44

«Beth!» Busso ancora, dalla roulotte nessuna risposta. Se ha iniziato a farsi senza di me mi incazzo.
Apro la porta e l'odore di merda chimica mi prende a pugni il naso, possibile che in tutta l'Arizona non si trovi della roba decente?
Calpesto blister vuoti di medicine e spazzatura varia. Beth è schiantata sul letto, sul panchetto usato da tavolino un paio di cristalli fanno compagnia alla pipa e una busta. Vuota.
«Beth!»
Apre appena gli occhi. «Liam… scusa…»
«Hai iniziato a fumare senza di me?»
«Sono una merda…»
E rieccola, cara vecchia Beth. Non ho voglia di sopportarti, voglio solo fumare. Prendo la busta, mi faccio scivolare in mano i due cristalli. «Dov'è il resto?»
«Scusa…»
«Scusa? Che vuol dire scusa? Dov'è il resto?»
Una lacrima le cola dall'occhio.
«Beth, erano cento dollari. Cento. Ti ho detto "vai da Mike, che siamo amici e non ci frega. Vengo da te alle due." E te che fai? Te la fumi tutta!»
Singhiozza qualcosa e sbava.
Tossica del cazzo, scemo io che mi sono fidato.
Fa per alzarsi, rotola sul pavimento, tira giù il banchetto. Mozziconi di sigarette volano a fare compagnia agli altri sparsi in giro.
Dovrei prenderla a calci, ma servirebbe a qualcosa? Non ho voglia di arrabbiarmi. La prendo e la rimetto su, peserà venti chili.
«Sono… merda… scusa.»
«Senti… non ci pensare, ok? Me ne frego dei soldi. È che non puoi continuare così. Ma lo vedi come sei messa? Siamo amici da anni, e sei arrivata a rubare a me per farti.»
Scoppia a piangere.
«Ti serve aiuto.» La guardo negli occhi rossi «Domani andiamo a parlare con qui tizi della comunità, ok?»


Il fumo mi riempie i polmoni e mi svuota la testa. Cancella l'ansia, la rabbia, il nervoso. Butto giù due sorsi di vinaccio. «Mike, come fai a bere questa roba?»
«Semplice» soffia una nube biancastra «sono povero.»
«Lo siamo tutti, ma… dai.»
«Ma come ti ho detto, potremo non esserlo più.» Appoggia i gomiti alle ginocchia e porta avanti il busto. «È un affare. Credimi.»
Sospiro. La tentazione è forte, ma una vocina mi dice che chi ha fiuto per gli affari, non lo trovi a vendere crack nei vicoli di periferia.
«Ho detto no.»

Il lampeggiante blu mi acceca, lo sbirro mi lancia dentro la macchina e sbatte la portiera. La spalla fa malissimo, come la faccia. Ma sono vivo, non tutti hanno lo stesso lusso.
Sbircio dal finestrino.
I paramedici caricano la barella con l'agente ferito sull'ambulanza.
Non credevo che una bottigliata in testa potesse ridurre un uomo in quelle condizioni. E non credevo che quelli fossero poliziotti. Cazzo, speriamo che non abbia nulla di grave o mi becco l'ergastolo.
Figli di puttana, assalirmi alle spalle così dal nulla. Pensavo fosse un balordo che voleva rubarmi il crack, e invece…
Non si sono identificati, mi hanno aggredito alle spalle e ho reagito alla cieca, questo forse giocherà a mio favore in tribunale. Speriamo che l'avvocato d'ufficio non sia un totale incompetente.
L'ansia mi stritola il petto, o forse sono solo le costole rotte.
Sono stato un coglione. Appena ho visto che erano in divisa, avrei dovuto scappare, non arrendermi.
Sarei riuscito a correre più veloce di un proiettile?


197 Grove Street, garage e fondi in affitto.
Garage 77e. Casa mia. Diavolo, quanto mi sei mancata.
Sollevo la saracinesca dell'unica eredità che mi hanno lasciato i miei. È dura e incrostata di ruggine, sono quattro anni che nessuno la muove.
La puzza di chiuso mi ricorda la cella. Apro la finestra, non voglio mai più sentire quell'odore. Butto la borsa sul materasso, dopo anni di inutilizzo è secco e scricchiola.
Mi inginocchio davanti al comodino, sfilo il cassetto.
Eccola.
La mia dose d'emergenza che mi aspetta da quattro anni.
Mi giro verso i poster alla parete, i rapper hanno sempre qualcosa da dire, in momenti del genere. Nas urla nel microfono "It Was Written". Davvero, Nas?
Beth ha mollato la comunità, è morta di overdose un anno dopo.
Mike si è preso una coltellata, uscito dall'ospedale nessuno l'ha più visto.
Guardo la busta.
Davvero sono tornato al punto di partenza?
Ultima modifica di Michael Dag il martedì 17 gennaio 2023, 0:53, modificato 2 volte in totale.



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antico
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Re: Al punto di partenza...?

Messaggio#2 » martedì 17 gennaio 2023, 0:50

Ciao Michael! Occhio che con la nota superi leggermente i caratteri (4008), vedi se riesci a sistemare altrimenti sei in malus caratteri!

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antico
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Re: Al punto di partenza...?

Messaggio#3 » martedì 17 gennaio 2023, 0:53

Ora è a posto, buona GIORGIO LUPO EDITION!

alexandra.fischer
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Re: Al punto di partenza...?

Messaggio#4 » martedì 17 gennaio 2023, 12:26

Al punto di partenza? Di Michael Dag Scattina Tema centrato. Storia rude, di Liam alle prese con Beth e il crack. Vivono entrambi in una roulotte. E hanno parecchio di cui litigare, visto che lei si è fumata quasi tutta la dose che lui si è procurato da Mike, il pusher di fiducia. Bene l’evoluzione di Liam, arrestato dopo una trattativa fallita con Mike. Dopo la retata e la prigione, Liam torna nel garage in cui vive e ritrova la sua dose di scorta, pronto a riprendere da dove si è interrotto quattro anni prima, malgrado la morte di Beth per overdose alla faccia del consiglio di Liam di andare in comunità. Interessante la chiusura, il ritorno al punto di partenza. Il tutto sulle note di un rapper.

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GiulianoCannoletta
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Re: Al punto di partenza...?

Messaggio#5 » martedì 17 gennaio 2023, 20:15

Ciao Michael, sempre un piacere leggerti!
Hai costruito il racconto su una serie di istantanee, una vita al limite fra droga ed eccessi che conduce al finale quasi il destino di Liam e delle persone che gli girano intorno fosse già scritto in partenza.
Le scene sono crude e vivide, i dialoghi e i pensieri realistici.
Forse il racconto paga lo scotto della suddivisione in paragrafi, sembra un po' sacrificato, credo che la sua forma migliore sarebbe in un testo più lungo per dare al lettore modo di appassionarsi ai destini incrociati dei personaggi.
Bel lavoro, a rileggerci presto!
Giuliano
“Uno scrittore argentino che ama molto la boxe mi diceva che in quella lotta che si instaura fra un testo appassionante e il suo lettore, il romanzo vince sempre ai punti, mentre il racconto deve vincere per knock out.”
Julio Cortázar

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Emiliano Maramonte
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Re: Al punto di partenza...?

Messaggio#6 » giovedì 19 gennaio 2023, 23:51

Ciao Michael, piacere rileggerti.
Il tuo racconto mi è piaciuto molto. Diversamente da chi mi ha preceduto, ho apprezzato i frammenti narrativi perché con pochi tratti mi hanno suggerito gli eventi (drammatici) delle esistenze dei tossici che hai rappresentato, lasciandomi intravedere un quadro più ampio, e in questo sei stato molto abile. E' una storia cupa, senza redenzione, con un finale, per certi versi, agghiacciante: davvero la vita è così bastarda con chi potrebbe imboccare la strada del riscatto? E l'interrogativo finale è una mazzata sui denti. In fondo ci sono episodi nella vita di ciascuno di noi che ci fanno pensare: ho fatto tanto, mi sono impegnato, ho attraversato mille difficoltà, forse anche l'inferno, per ritrovarmi con un pugno di mosche in mano, al punto di partenza?
Racconto scritto benissimo, punto di forza i dialoghi. Giusto una sbavatura:

"Beth ha mollato la comunità, è morta di overdose un anno dopo.
Mike si è preso una coltellata, uscito dall'ospedale nessuno l'ha più visto.
"
Questa parte sembra un'imbeccata bella e buona al lettore. Avrei fatto:

"Cazzo, Beth, se non avessi mollato la comunità, saresti ancora con me!"
"E tu Mike, dove cazzo sei finito?"

Insomma, qualcosa dei genere (ho improvvisato un po').

Comunque un ottimo lavoro!

Buona gara!
Emiliano.

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Eugene Fitzherbert
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Re: Al punto di partenza...?

Messaggio#7 » sabato 21 gennaio 2023, 18:24

Ogni volta che qualcuno scrive di droga, molti tendono a ricordare trainspotting, come se fosse l'unico termine di paragone a riguardo. Il tuo racconto, frammentato e disperso come le vite dei protagonisti, mi ha ricordato Un oscuro scrutare, dove la droga è dipinta anche come disperazione.
Non è la storia più originale del mondo, ma sicuramente è ben scritta e tiene fino alla fine.
L'unica cosa che mi ha fatto storcere il naso è il dialogo tra il protagonista e Beth: lui non parla da tossico, ma da persona pulita. Sarebbe stato meglio se l'avesse trovata quasi moribonda e l'avesse gettata davanti alla porta della comunità e avrebbe anche dato il legame con il finale.
A parte questo, il resto del testo è fluido.
Mi è piaciuto.

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SarahSante
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Re: Al punto di partenza...?

Messaggio#8 » lunedì 23 gennaio 2023, 9:46

Ciao Michael,
mi è piaciuto soprattutto il primo dialogo con Beth in cui ancora sembra che lui se la possa cavare rispetto a lei, ormai destinata – e lo rendi bene – ad autodistruggersi. Anche io non ho amato la divisione in paragrafi (anche se ci sta con il limite dei caratteri) perché mi è rimasta la curiosità di sapere come sia progressivamente avvenuta la discesa agli inferi del protagonista che l’ha portato in prigione dopo aver colpito con una bottiglia un agente. Il finale con lui che dopo quattro anni cerca la dose ci sta in questa storia di autodistruzione senza speranza

Michela Zacheo
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Re: Al punto di partenza...?

Messaggio#9 » lunedì 23 gennaio 2023, 17:54

Ciao Michael, ben ritrovato.
Mi piace la tua storia: trovo che anche questa volta tu sia riuscito a costruire una narrazione interessante e per certi versi appassionante. Gli accenni con cui tratteggi le vite di Liam e dei suoi amici, infatti, mi hanno messo la voglia di saperne di più a proposito delle loro vicende personali e delle loro esistenze al limite.
Di contro però devo dirti che non sono riuscita a percepire aderenza con il tema della sfida: ho fatto fatica a sentire sia l’imprevedibilità che la leggerezza. Spero potrai illuminarmi tu.
Nell’insieme lo trovo comunque un buon racconto, funziona e pone delle riflessioni non banali.

Alla prossima :)
Michela

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Michael Dag
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Re: Al punto di partenza...?

Messaggio#10 » mercoledì 25 gennaio 2023, 9:37

Ciao a tutti, e grazie dei commenti.
il tema l'ho interpretato sul filo del rasoio... il finale dovrebbe aprire nel personaggio la riflessione "davvero è stato tutto inutile?"
lui è sempre stato il migliore tra i peggiori, ma comunque ha perso amici ed è finito in carcere per una serie di sfortunati eventi.
non so se si capisce, forse non troppo, ma lui non finisce dentro per l'affare con mike: quello lo ha rifiutato.


Sarah Santeusanio ha scritto:Ciao Michael,
mi è piaciuto soprattutto il primo dialogo con Beth in cui ancora sembra che lui se la possa cavare rispetto a lei, ormai destinata – e lo rendi bene – ad autodistruggersi.


Eugene Fitzherbert ha scritto:L'unica cosa che mi ha fatto storcere il naso è il dialogo tra il protagonista e Beth: lui non parla da tossico, ma da persona pulita.


Adoro questo posto :)

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Andrea Furlan
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Re: Al punto di partenza...?

Messaggio#11 » mercoledì 25 gennaio 2023, 23:20

Ciao Michael,
Ottimo racconto, col tuo stile molto riconoscibile, duro e acido al punto giusto. Tratta un tema difficile dove si rischia di cadere nello stereotipo molto facilmente: forse avrei un po' smorzato i toni da film americano e lo avrei ambientato in una qualsiasi città italiana dove purtroppo storie di questo tipi non mancano. Inoltre ho un po' faticato a trovare l'aderenza al tema. Tolti questi punti è comunque un buona prova, con il finale circolare che da un vero valore aggiunto e toglie la speranza della redenzione.

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Il Saggio
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Re: Al punto di partenza...?

Messaggio#12 » domenica 29 gennaio 2023, 13:03

Ciao

mi è piaciuto molto l'idea del racconto "ciclico". Un inferno che ritorna, quando sembrava finalmente alle spalle. Ci sono però due aspetti stilistici che condizioneranno il mio giudizio. Il primo è lo scambio iniziale. Sembra esserlo tra due tossici (a meno di aver frainteso) uno decisamente più lucido dell'altro. Mi sembra eccessivo, diciamo pure irrealistico, che uno dei due tossici dica all'altro di andarsi a disintossicare.
Nella penultima parte c'è poi un evidente "as you know bob". Il pensato sembra un dialogo interiore, ma ho avuto la netta sensazione che sia stato messo per raccontare al lettore quello che è successo. Mi è sembrato troppo smaccato e mi ha trascinato fuori dalla storia. Peccato.

Per me un pollice tendente verso altro, ma con forti turbolenze da nord

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