Fatal Respiro

Appuntamento alle 21.00 di lunedì 16 gennaio con un tema di Giorgio Lupo, scrittore e Direttore Artistico del Temini Book Festival! Edizione con limite massimo di caratteri fissato a 4000 spazi inclusi!
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Pretorian
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Fatal Respiro

Messaggio#1 » martedì 17 gennaio 2023, 0:53

Fatal respiro

Il cancello del cimitero è socchiuso. Le ante sono di metallo nero, con teschi mezzo arrugginiti agganciati a metà altezza.
- Aspettami qui. Cercherò di non metterci troppo.
- Sicura che non vuoi che ti accompagni?
Mi volto. Matteo si stringe nel cappotto. Un soffio di brezza autunnale fa cigolare la porta, ma il battito dei suoi denti è più forte.
Gli accarezzo la guancia.
- Sono sicura. È una cosa che devo fare da sola.
- Ma perché?
- Ho tanto da dirgli. Cose di cui avrei voluto chiedergli scusa, cose per cui avrei voluto che lui mi chiedesse scusa… - Alzo le spalle. – quello che si dice di solito davanti a una tomba, immagino.
Lui mi afferra la mano e la accarezza.
- Potrei tenerti compagnia. Sai, caso mai ti sentissi sola e…
Un soffio di vento gli strappa un brivido.
Sorrido: sembra un cucciolo in inverno.
- Va in macchina o ti verrà l’influenza. Me la caverò.
Lui sospira. Sorride e mi bacia in fronte.
Mi assicuro che rientri in macchina ed entro nel cimitero.
Il custode mi ha detto che papà è sepolto accanto al grande cipresso al centro del complesso, ma non è facile orientarsi in questo labirinto.
Grandi tombe di famiglia si alternano a sepolture singole. Sepolcri di marmo, con statue di angeli e bambini piangenti sono stati sistemati accanto a lapidi su cui non riesco leggere il nome. Poco importa: muffa e ruggine stanno divorando ogni cosa e le tombe più elaborate sono quelle più colpite dall’incuria
Oltrepasso una fila di mausolei e mi trovo davanti un tristo mietitore con falce e clessidra. A differenza delle altre sculture, questa è intatta in ogni dettaglio. La lama della falce sembra pronta per la mietitura e la sabbia nella metà superiore della clessidra sta per esaurirsi.
Il teschio mi scruta dall’alto in basso con un ghigno che mi suscita un brivido lungo la schiena.
Mi affretto a lasciarmelo alle spalle: il cipresso è poco più avanti.
La tomba è sotto i suoi rami. Una semplice lapide di marmo grigio.

Leonardo Nesilen
Attore
11/02/1926 – 28/11/2010
“Qui emetto il fatal respiro”


Sopra la scritta, un paio di occhiali Groucho Marx in bronzo.
Mi mordo le labbra.
- Pagliaccio fino alla fine, eh pa’? Mamma lo diceva che avresti continuato a fare battute anche da morto.
L’unica risposta è il vento che fischia tra i rami. Sospiro.
- Scusami. So che era il tuo modo di volermi bene, ma avevo bisogno di supporto, non di umorismo.
Di fronte alla tomba c’è una panchina di pietra. Mi siedo.
- Per questo me ne sono andata via: volevo essere presa sul serio per una volta. Volevo…
Prooot!
Sento le guance avvampare.
Suono e provenienza sono inequivocabili, ma non sono stata io. Mi inginocchio accanto alla panchina, notando una rientranza sotto il sedile di pietra. Al suo interno è nascosto una sorta di microfono. Appoggio una mano sulla panchina e spingo verso il basso: il rumore si ripete.
Un petofono? Mio padre ha fatto sistemare un petofono davanti alla sua tomba?
Alzo lo sguardo. Sulla rientranza del c’è una piccola scritta, invisibile dall’alto.

“Qui il fatal respiro lo hai emesso tu”

Mi alzo in piedi e mi guardo attorno.
Tombe consumate. Statue mangiate dalla muffa. Giardini e viali abbandonati al degrado. E in tutto questo, mio padre ha voluto che nella sua tomba ci fosse uno scherzo da bambini.
Mi cade lo sguardo sulla statua del mietitore. Non avevo notato quando fosse sgraziata. Le braccia sono troppo lunghe e la piega delle gambe sotto il saio è innaturale. Da questa prospettiva, sembra un equilibrista che stia cercando di mantenersi in piedi su uno spazio troppo piccolo.
Scoppio a ridere. Rido fino farmi uscire lacrime dagli occhi. Rido tirando fuori tutto quello che avevo dentro.
Mi asciugo gli occhi e torno a sedermi sulla lapide. Il rumore del petofono non mi sembra più così anomalo.
– Ti ho detto che ho un nuovo fidanzato? Si chiama Matteo. Lo adoreresti: pensa che ride persino alle mie di battute.


di Agostino Langellotti



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antico
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Re: Fatal Respiro

Messaggio#2 » martedì 17 gennaio 2023, 0:58

Ciao Agostino! Tutto ok con i parametri, buona GIORGIO LUPO EDITION!

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GiulianoCannoletta
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Re: Fatal Respiro

Messaggio#3 » martedì 17 gennaio 2023, 10:43

Ciao Agostino, sempre un piacere leggerti.
Il tuo racconto mi è piaciuto molto, è chiaro e riesce a destreggiarsi con eleganza tra gli aspetti più divertenti e quelli più intimi legati alla morte.
Sul tema in questa edizione sarò di ampie vedute, io per primo ho avuto molte difficoltà a interpretarlo, ma la tua mi è parsa una delle interpretazioni più complete. C'è la leggerezza e c'è l'imprevedibilità, quindi ottimo.
Qualche errore dovuto alla fretta, qui per esempio credo ti sia saltata una parola (Sulla rientranza del [...] c’è una piccola scritta, invisibile dall’alto.) ma niente che infici la lettura.
Bella prova, a rileggerci presto!
Giuliano
“Uno scrittore argentino che ama molto la boxe mi diceva che in quella lotta che si instaura fra un testo appassionante e il suo lettore, il romanzo vince sempre ai punti, mentre il racconto deve vincere per knock out.”
Julio Cortázar

alexandra.fischer
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Re: Fatal Respiro

Messaggio#4 » martedì 17 gennaio 2023, 12:18

Fatal respiro di Agostino Langellotti Tema centrato. Molto efficace l’ambientazione cimiteriale, con tutta l’aria della decadenza autunnale. La protagonista va a rendere omaggio alla tomba del padre, noto attore comico. Vuole farlo da sola, malgrado il fidanzato desideri accompagnarla e fin qui la parte cupa. La storia diventa dolcemente malinconica quando lei si siede sulla panchina davanti alla tomba del padre, ancora recente e con tanto di cupa figura del Mietitore. C’è un petofono. E anche la battuta finale dell’attore riguardo a chi ha messo per ultimo il fatal respiro. A quel punto il grande Mietitore ha più dell’equilibrista che della minaccia del destino comune all’umanità. Bello il particolare degli occhiali alla Groucho.

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Emiliano Maramonte
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Re: Fatal Respiro

Messaggio#5 » giovedì 19 gennaio 2023, 23:36

Ciao Agostino, bentrovato!
Devo dire che il tuo racconto mi ha stupito. Inizia in maniera malinconica e cupa e finisce in una... macchietta! Ma tutto è così ben calibrato che non ci sono stonature. Sei riuscito a farmi immedesimare nella protagonista e con pochi tratti di penna mi hai fatto conoscere suo padre, vero e proprio travolgente istrione! Ha ragione Giuliano quando dice che la tua declinazione del tema è la più completa. Qui c'è tutto: l'imprevedibilità, ma sopra ogni cosa la leggerezza, che si traduce nelle risate finali della figlia del comico, la quale si leva un peso dal cuore e può vivere il ricordo del padre con maggiore serenità.
Qualche sbavatura, soprattutto nella prima parte, con un dialogo migliorabile e qualche assonanza di troppo (rientri/entro, cipresso/complesso) ma nulla di compromettente.
Ottimo lavoro!

In bocca al lupo!
Emiliano.

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Eugene Fitzherbert
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Re: Fatal Respiro

Messaggio#6 » sabato 21 gennaio 2023, 18:12

Agsoti', stavolta mi hai sorpreso, perché sei andato al cimitero e non ci hai messo dentro neanche uno zombie o un mostro qualsiasi. E il risultato, per quanto lontano dai terreni abituali in cui ti muovi, è davvero encomiabile. Struggente, triste, e quell'alone di tristezza pervade anche il finale ridanciano, ma dove si capisce perfettamente che non c'è neinte da ridere.
Bravo davvero. Sul serio. Bravo.

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SarahSante
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Re: Fatal Respiro

Messaggio#7 » lunedì 23 gennaio 2023, 9:45

Ciao Agostino,
All’inizio del racconto mi aspettavo che la visita fosse in notturna e che ci sarebbe stato qualcosa di macabro. Invece il racconto ha preso un’altra piega più intimista ma con ironia. Ho trovato molto simpatica l’idea del petofono sotto la panchina e gli occhiali di Groucho Marx (che io adoro) sulla tomba del padre, una bella variazione sul tema visita alla tomba del padre con deriva sentimentale. Per il resto, un racconto ben scritto, sfaccettato e con una caratterizzazione dei personaggi riuscita

Michela Zacheo
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Re: Fatal Respiro

Messaggio#8 » lunedì 23 gennaio 2023, 17:55

Ciao Agostino e piacere di leggerti :)
La tua storia mi piace molto perché originale, divertente ed equilibrata. Fai un uso diligente del mostrato, capace di trasportare con facilità il lettore nell’ambiente in cui si muove la protagonista. Personalmente sono anche riuscita ad avvertire il suo sbilanciamento interiore, tra angoscia e tristezza prima e “imprevedibile leggerezza” poi. E poi ho un debole per i peti, quindi penso che solo per questo ti premierò! Ahaha
Molto bravo davvero.

Alla prossima,

Michela

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Pretorian
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Re: Fatal Respiro

Messaggio#9 » lunedì 23 gennaio 2023, 23:37

Ringrazio tutti per i commenti e vo svelo un dettaglio: l'idea della tomba con il petofono mi è venuta in mente leggendo della tomba di Leslie Nielsen, uno dei miei attori comici preferiti, e di come l'attore abbia fatto inserire come epitaffio un riferimento alla sua abitudine di usare cuscini petofoni per fare scherzi agli altri attori sui set dei suoi film.

Emiliano Maramonte ha scritto:Ciao Agostino, bentrovato!
Devo dire che il tuo racconto mi ha stupito. Inizia in maniera malinconica e cupa e finisce in una... macchietta! Ma tutto è così ben calibrato che non ci sono stonature. Sei riuscito a farmi immedesimare nella protagonista e con pochi tratti di penna mi hai fatto conoscere suo padre, vero e proprio travolgente istrione! Ha ragione Giuliano quando dice che la tua declinazione del tema è la più completa. Qui c'è tutto: l'imprevedibilità, ma sopra ogni cosa la leggerezza, che si traduce nelle risate finali della figlia del comico, la quale si leva un peso dal cuore e può vivere il ricordo del padre con maggiore serenità.
Qualche sbavatura, soprattutto nella prima parte, con un dialogo migliorabile e qualche assonanza di troppo (rientri/entro, cipresso/complesso) ma nulla di compromettente.
Ottimo lavoro!

In bocca al lupo!
Emiliano.


Emiliano, potrei chiederti in cosa i dialoghi sarebbero igliorabili? >Forse risultano banali?

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Andrea Furlan
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Re: Fatal Respiro

Messaggio#10 » mercoledì 25 gennaio 2023, 23:19

Ciao Agostino,
Quando ho letto l'incipit ho pensato: "Ecco il solito horror fantascientifico alla Pretorian". Ci ho creduto fino al petofono, poi ho riso anche io con la protagonista, pur sentendo forte anche la malinconia della perdita. Leggerezza centrata e così il tema, in equilibrio fra tante emozioni diverse. Forse per migliorare avrei inserito un altro stratagemma ridicolo legato alla statua del tristo mietitore, così alla Monty Pyton, giusto per farlo ancora più leggero... :-) Ottima prova, bravissimo!

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Il Saggio
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Re: Fatal Respiro

Messaggio#11 » domenica 29 gennaio 2023, 12:51

Ciao

un racconto divertente e delicato allo stesso tempo. I dettagli ambientali sono essenziali e ben distribuiti, l'intreccio equilibrato. per me un pollice su con convinzione.

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