Gruppo POLPO: Lista racconti e classifiche

Appuntamento alle 21.00 di lunedì 16 gennaio con un tema di Giorgio Lupo, scrittore e Direttore Artistico del Temini Book Festival! Edizione con limite massimo di caratteri fissato a 4000 spazi inclusi!
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Gruppo POLPO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#1 » martedì 17 gennaio 2023, 1:59

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BENVENUTI ALLA GIORGIO LUPO EDITION, LA QUINTA DELLA DECIMA ERA DI MINUTI CONTATI, LA 170° ALL TIME!

Questo è il gruppo POLPO della GIORGIO LUPO EDITION con GIORGIO LUPO come guest star.

Gli autori del gruppo POLPO dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo ANIME.

I racconti di questo gruppo verranno commentati e classificati dagli autori del gruppo PIETRE.


Questo è un gruppo da SETTE racconti e saranno i primi TRE ad avere diritto alla pubblicazione immediata sul sito e a entrare tra i finalisti che verranno valutati da GIORGIO LUPO. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, e dai miei collaboratori verranno a loro volta ammessi alla vetrina del sito, ma non alla finale. Ricordo che per decidere quanti finalisti ogni gruppo debba emettere cerco sempre di rimanere in un rapporto di uno ogni tre.

Per la composizione dei gruppi ho tenuto conto del seguente metodo: per primi ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK DECIMA ERA, a seguire ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK ALL TIME (il primo nel gruppo A, il secondo nel gruppo B, il terzo nel gruppo C, il quarto nel gruppo A e così via), coloro che non hanno ottenuto punti nei due Rank sono stati assegnati a seguire (primo a postare gruppo X, secondo a postare gruppo Y, terzo a postare gruppo BETA, quarto a postare gruppo X e così via).

E ora vediamo i racconti ammessi nel gruppo POLPO:

La Roccia e il Filosofo, di Giuliano Cannoletta, ore 23.23, 3987 caratteri
305, di Emiliano Maramonte, ore 00.46, 3993 caratteri
Un incontro, di Alexandra Fischer, ore 21.21, 1670 caratteri
Atlas, di Andrea Furlan, ore 00.39, 3890 caratteri
Raccolta differenziata, di Sarah Santeusanio, ore 00.49, 3520 caratteri
III Incontri, di Michela Zacheo, ore 23.31, 3131 caratteri
Leggero, di Eugene Fitzherbert, ore 22.32, 1901 caratteri

Avrete tempo fino alle 23.59 di giovedì 26 GENNAIO per commentare i racconti del gruppo ANIME Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Per i ritardatari ci sarà un'ora di tempo in più per postare le classifiche e i commenti, quindi fino alle 00.59 del 27 GENNAIO, ma si prenderanno un malus pari alla metà del numero di autori inseriti nel gruppo approssimato per difetto. Vi avverto che sarò fiscale e non concederò un solo secondo in più. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, posterò la mia e stilerò quella finale dei raggruppamenti.
NB: avete DIECI giorni per commentare e classificare i racconti del gruppo ANIME e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare gli altri racconti in gara e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, DIECI giorni sono anche troppo pochi. E ancora: per quanto vi sarà possibile in base ai vostri impegni, date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro.

Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti assegnati al suo gruppo con il corretto numero minimo di caratteri.
– 13 punti malus per chi commenta tutti i racconti assegnati al suo gruppo, ma senza il numero minimo di caratteri.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto di quelli assegnati al suo gruppo.


Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo ANIME.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

E infine: una volta postate e da me controllate, le classifiche non possono più essere modificate a meno di mia specifica richiesta in seguito a vostre dimenticanze. L'eventuale modifica non verrà contabilizzata nel conteggio finale e sarà passibile di malus pari a SETTE punti.

BUONA GIORGIO LUPO EDITION A TUTTI!



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Sirimedho
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Re: Gruppo POLPO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#2 » mercoledì 18 gennaio 2023, 10:09

Classifica
1. Raccolta differenziata, di Sarah Santeusanio
2. La Roccia e il Filosofo, di Giuliano Cannoletta
3. Un incontro, di Alexandra Fischer
4. 305, di Emiliano Maramonte
5. III Incontri, di Michela Zacheo
6. Leggero, di Eugene Fitzherbert
7. Atlas, di Andrea Furlan

La Roccia e il Filosofo, di Giuliano Cannoletta
Racconto divertente, anche se si sentono forse troppo i fili tirati dallo scrittore per far quadrare il tutto. Il buon colonnello Alfio sembra quasi un robot programmabile, ma è divertente pensare che anche in quel corpaccione ci sia un’anima fatata.
Il finale di riepilogo di quanto il personaggio principale abbia imparato l’ho sentito un po’ troppo staccato dal resto del racconto e, sebbene sia un elenco simpatico, soffre un po’ di questo isolamento.

Il punto di forza del racconto è senz’altro la sua imprevedibilità e l’evidente dissonanza tra l’immagine esterna ed interna del colonnello.

Di debole c’è questo fantasma che risolve un po’ tutto dall’esterno. Non si sa nemmeno come faccia a sapere del desiderio di essere una fata (ci pensa su, quindi non lo sapeva nemmeno lui), che sembra davvero troppo difficile da indovinare. Che il Filosofo fosse già morto si capisce quando scompare alla fine dei consigli.
C’è una frase che mi convince poco: “Lui sollevò le spalle poco convinto, ma io lo interpretai come un cenno di assenso.”: se il personaggio l’ha interpretato come cenno di assenso, perché dice “poco convinto”? Fa uscire un po’ dall’interno della narrazione.

Per migliorarlo, cambierei l’ultimo paragrafo per renderlo più omogeneo; forse già un diverso uso dei tempi renderebbe più scorrevole la lettura, perché quando dice “La prima notte che passai” quel passai fa immaginare che lo stia raccontando dopo molto tempo a qualcuno, e non sembra essere questo il caso. Proverei anche a rendere meno deus ex machina il consiglio del Filosofo.

Tema assolutamente rispettato.

305, di Emiliano Maramonte
Un racconto di trincea e guerra, di paura e mascolinità. Si uccide, si scappa e si muore, e in effetti sembra che in guerra non ci sia molto altro da fare.
All’inizio il racconto mi ha un po’ confuso, mi sembrava che i soldati stessero aspettando il fuoco dei 305 a propria difesa, ma poi invece viene detto che li hanno gli austriaci. Poi dopo sparano e il pallido rifugio della chiesa salta e con loro i soldati all’interno, per poi ritrovarsi probabilmente in una versione pacificata del mondo ordinario, morti compresi.

I punti di forza sono i numerosi dettagli, anche storici (l’obice 305, il fucile Carcano…). Si fa un po’ il tifo per i soldati, dimenticando che avrebbero volentieri fatto ai loro nemici tutto quello che stavano provando loro.

Sicuramente dovuto alla mancanza di tempo per la pulitura, ci sono alcuni dettagli che, a mio avviso, rallentano la lettura. Ad es. “tra le braccia del dolore” mi sembra eccessivamente retorica, anche se forse serve ad aumentare la dissonanza del risveglio sucessivo, non così tanto doloroso (ma se è nello stato di morte, perché alcuni dolori li sente ancora e gli altri no?). Altro esempio, il “volto segnato da pennellate di terra impastata col sangue” descrive bene il viso ma in un modo che ho trovato un po’ troppo contorto visto la lettura concitata della fuga (e capisco che è essenziale dirlo, visto che invece alla fine Amedeo ha il viso pulito).

Per migliorarlo suggerirei di pulire quei dettagli di cui ho già parlato.

Tema rispettato.

P.S. Non sapevo cosa fosse il 305, ma sul web ho trovato che erano in possesso degli italiani; forse lo avevano anche gli austriaci?

Un incontro, di Alexandra Fischer
Racconto veloce, ci porta nello spazio prima di Marzia e poi di Caterina, lasciandoci con la speranza che le due si conoscano e diventino amiche.

La nitidezza è il suo punto di forza, così come il contrasto tra le due ragazze.

La brevità consente poco di dare spazio a sapere qualcosa di più su Marzia; mi rimane la curiosità di sapere perché alloggio e lavoro siano stati il regalo della sorte, più che di una sua passione.

Per migliorare il racconto, darei più spazio a Marzia e ritoccherei alcune frasi che mi suonano un po’ strane: vede con piacere le cuffie in cui spera ci sia musica ipnotica e si lamenta pensando “Magari avesse potuto avere qualcosa di simile”: immagino che un cellulare lo avrà avuto, le cuffiette costano pochi euro, perché non le prende anche lei?
La frase “aver trovato una persona come lei che viveva in modo intenso” può essere letta sia come una ragazza come lei ma che invece viveva in modo intenso, o alternativamente proprio come lei (e sembra poco il caso).

Tema rispettato.

Atlas, di Andrea Furlan
Si viene sovrastati delle mille, troppe, idee di questo racconto. Pianeta nuovo, mostri mangiatori di umani, basi spaziali, assassini nelle basi spaziali, telepatia e draghi! Un mix che può andar bene per un romanzo, ma diventa confusione in un testo breve.
Rimangono così troppo domande senza risposta: che c’entra la follia della base con la situazione attuale? La protagonista conosceva già i draghi o no? Come hanno fatto ad entrare i mostri se bastava stare con la porta chiusa per non farli entrare? E altre ancora.

Trovo interessante questo deus ex machina del drago che risolve la situazione per via telepatica e poi porta la nostra protagonista verso l’avventura. Certo, ci si chiede come facesse il drago a conoscere i comandi dell’aliante, perché non potesse comunicare telepaticamente quando lei era nella base, l’aliante come fa a partire e da dove dovrebbe cadere, visto che era sul terreno insieme ai mostri e la protagonista.

Credo si possa migliorare il racconto semplificandolo molto e dandogli un respiro più ampio per raccontare meglio l’ambiente, le motivazioni. Insomma, per far capire almeno un po’ quello che sta succedendo.

Non mi sembra che il tema sia molto rispettato (la leggerezza c’è, ma l’essere?).

Raccolta differenziata, di Sarah Santeusanio
Un bel racconto che mi ha dato una sensazione di calore e soddisfazione. Forse tecnicamente con qualche problema, ma trasmette qualcosa che vale la pena di leggere.

Ha diversi punti di forza: la ragazza viene tratteggiata in modo da essere realistica, così come la madre. Il barbone poeta non è melenso, ma ironico al punto giusto (mi è capitato di conoscere una persona così, sembra incredibile ma ci sono). Anche l’argomento è sin troppo attuale, i ragazzi che si rinchiudono in casa.

Tra i punti deboli, c’è innanzi tutto lo spiegone della morte del padre, che proverei a fare più esperienziale e semplice. Ad es. non metterei “suicida” ma “Si è ammazzato”, per ridurre il peso della frase. Che la ragazza esca dopo settimane solo per averle lasciato un sacchetto in camera mi sembra poco credibile, ma può essere. Forse basta ridurre il tempo (“sono giorni che non esci!”).
Occhio alla punteggiatura; ad es. “Quella mattina sporgendosi” richiede una virgola dopo “quella mattina”.

Per migliorarlo basta pulirlo un po’ avendone il doveroso tempo.

Tema assolutamente rispettato, e complimenti.

III Incontri, di Michela Zacheo
La passione e il giocare di una ragazza che si trasforma poi in tragedia, il medico che non sa rispettare i ruoli e nemmeno i “no”. Il racconto non mi ha avvinto, la protagonista ha vent’anni, un’età in cui ci si aspetterebbe un po’ di raziocinio. Forse ha problemi, ma questo dal racconto non traspare (non è obesa, vuole solo essere più bella, anche se 4 kg. sono davvero tanti se non si è molto sovrappeso). Che il medico fosse molto sopra le righe era evidente sin dal primo SMS (ma chi manda ancora gli SMS?), davvero giocare con il fuoco. Il risultato che mi è passato è “svampita vs. cattivaccio”, troppo film americano per i miei gusti.

Riesce bene a farci vedere i diversi incontri.

Ci sono però delle cose che stonano, tipo la foto della neonata appesa (in uno studio medico? Sembra messo là per farci capire che il cattivaccio tiene anche famiglia) o la questione della signora anziana e la questione dell’obesità che temo di non aver capito. Anche il fatto che è l’ultima e poi però va a mare mi lascia perplesso. Credo che pulendo e chiarendo queste parti il racconto possa essere più leggibile.

Tema rispettato nella leggerezza che la protagonista trova nella prima parte.

Leggero, di Eugene Fitzherbert
Interessante l’idea della persona obesa che perde peso mangiando. Per il resto, il tono piatto uccide la narrazione.

Il punto di forza è l’idea interessante, ma si perde nella velocità estrema dell’esecuzione, in particolare nell’ultimo paragrafo. Mettendo delle scene più esperienziali, che mostrino in particolare il dilemma etico del personaggio, renderebbe il racconto più forte. Rimane la curiosità di capire che succede quando uccide Brigitta: non dipende più dalla pozione? Smette di essere un cannibale?

Tema rispettato, anche se un po’ meccanicamente.

Sira66
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Re: Gruppo POLPO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#3 » mercoledì 18 gennaio 2023, 21:22

CLASSIFICA:

1. LA ROCCIA E IL FILOSOFO di Giuliano Cannoletta
2. RACCOLTA DIFFERENZIATA di Sarah Santeusanio
3. 305 di Emiliano Marmonte
4. ATLAS di Andrea Furlan
5. UN INCONTRO di alexandra.fischer
6. III INCONTRI di Michela Acheo
7. LEGGERO di Eugene Fitzherbert

COMMENTI:
#1 LA ROCCIA E IL FILOSOFO Giuliano Cannoletta
Ciao Giuliano, molto carino il tuo racconto, l'ho letto con interesse. Mi hai agganciata con questo tentativo maldestro di issare la Roccia e fino alla fine sono restata per sapere come se la sarebbe cavata il protagonista. Mi è piaciuta l'ironia che hai diffuso con leggerezza nella storia e lo stile, pulito. E con la visione surreale di Alfio leggiadro sulle punte ti si perdona il deus ex machina che risolve tutto. Bravo.

#3 305 di Emiliano Marmonte
Ciao Emiliano. Atmosfera centrata in pieno, per restare in tema! I dettagli infatti sono molti e puntuali, segnando perfettamente la situazione cupa di guerra, la paura e l'atrocità che circonda i protagonisti. Direi anche centrato il tema, con quella chiusura inattesa e quasi estraniante. Buona prova. E buona sfida!

#5 UN INCONTRO di alexandra.fischer
Ciao Alessandra, il tema mi sembra centrato. Però mi è rimasta la sensazione che tu abbia delineato una fotografia di una circostanza - quella di Marzia che salita sul bus trova l’agendina - che non lascia spazio a conoscere meglio la protagonista stessa: mi piacerebbe sapere di più del suo regalo di solitudine a soli vent'anni e del perchè per esempio non indossi anche lei delle cuffiette per ascoltare musica (esiste al mondo un ventenne sull'autobus, da solo, privo di auricolari?). Forse potresti darle più spazio anche in così poche battute, tagliando il ragazzo che secondo me non aggiunge nulla di rilevante alla presentazione del personaggio. Bene il finale con la porta aperta verso un mondo meno solitario. Buona sfida!

#4 ATLAS di Andrea Furlan
Ciao Andrea, credo che il tema sia centrato.
Anche se non è esattamente il mio genere di lettura, sono molto affascinata dagli scritti fantasy o di fantascienza perchè ti trasportano sempre in mondi originali.
Qui ci sono molte informazioni da digerire in poche righe, e inizialmente mi hanno un po' confusa, ho dovuto rileggere per comprendere cosa stesse accadendo.
Mi piace l'idea della conversazione risolutiva in formato telepatico tra la principessa e il drago; dal basso della mia scarsa consuetudine al genere ci vedo una favola moderna, con il principe azzurro che finalmente per una volta è assente, e la cosa mi interessa, leggerei ancora. Buona sfida.

#2 RACCOLTA DIFFERENZIATA di Sarah Santeusanio
Ciao Sarah, un bel racconto con due bei personaggi. Lidia ha in sé una leggerezza, a dispetto del suo mostrarsi carica di peso emotivo, che la colloca in quell'età dove non sei più adolescente ma nemmeno ancora adulta e perciò in quel limbo dove tutto può cambiare improvvisamente; il barbone è invece il personaggio più riuscito, ironico ma al tempo stesso delicato. Questo racconto ha un non so che di onirico e perciò lo trovo molto interessante.
Se posso darti un suggerimento, snellirei il dialogo iniziale tra madre (caspita! un gendarme eh?) e figlia che risulta un filo ridondante.
Brava, buona sfida!

#6 III INCONTRI di Michela Acheo
Ciao Michela,
La suddivisione in tre parti funziona, delinea i tre momenti differenti.
Nel primo incontro i personaggi si mostrano con nitidezza e lo stile mi piace, ma a livello di trama noto delle sbavature: i due sembra stiano insieme da tempo, altrimenti non si spiega il messaggio così confidenziale (né che il dottore le scriva un messaggio), mentre credo tu volessi solo far vedere che lui inizia i primi approcci extra-professionali.
Il secondo incontro è invece asettico e quindi resto un po' confusa, mi chiedo se davvero vuole farle delle avance o no.
Nel terzo si palesa (ma perchè quella luce sulla t-shirt a stelline?) e lei cede. Chiaro, anche l'intento di mostrarla un po' confusa nel ciò che vuole davvero.
La chiusura invece arriva lapidaria e mette in luce una ragazza finalmente determinata: sa cosa non vuole, cioè cedere alle pressioni di lui, e di conseguenza anche alla maledetta dieta della quale forse non ha davvero bisogno. Come di lui del resto.
Buona sfida!

#7 LEGGERO di Eugene Fitzherbert
Ciao Eugene,

il tema ben centrato direi, peso-leggerezza come antagonisti che si auto-elidono nell'atto di mangiare carne umana: Andrea dovrebbe "appesantirsi", se non fisicamente, quanto meno nell'animo, invece perde peso.
Però la narrazione è poco godibile, sembra un resoconto asettico di fatti che tuttavia stride con l'uso della prima persona che avrebbe dovuto invece essere coinvolgente. Brigitta poi, che è un personaggio chiave, viene solo accennata e non ci dai modo di capire chi sia e perchè si trovi sulla strada di Andrea ad esaudire i suoi desideri. E poi anche nel finale, restano delle domande sospese: muore perchè ha ucciso Brigitta?

Può essere che tu abbia risentito un po' della tempistica stretta di consegna, ma sono sicura che con un po' più di tempo, possa diventare un racconto molto interessante!
Buona sfida!

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Domenico
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Re: Gruppo POLPO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#4 » giovedì 19 gennaio 2023, 13:24

Tutti i racconti sono di un livello tecnico altissimo. Io, invece, ho appena iniziato a muovere i primi passi in questo mondo. Ho provato a stilare una classifica ma è stata una impresa davvero difficile:

1) La roccia e il filosofo - Giuliano Cannoletta
2) 305 - Emiliano Maramonte
3) Leggero - Eugene Fitzherbert
4) Raccolta differenziata - Sarah Santeusanio
5) Atlas Andrea Furlan
6) Un incontro - Di Alexandra Fischer
7) III Incontri - Michela Zacheo

Leggero
Eugene Fitzherbert

Ciao Eugene,
per me il contrappasso di chi perde peso pur continuando a mangiare (anche se carne umana), come idea, sia davvero carina.
Soprattutto nella chiusa dove sulla bilancia c’è la pace nella liberazione ma macchiata da quale costo?
Bello, scritto bene soprattutto nella sua leggibilità e scorrevolezza.
Il tema ‘bisogna stare attenti a cosa si desidera’ coniugato nella ‘leggerezza’ per il contest, mi è piaciuto molto. Soprattutto è un racconto che rientra nei miei gusti personali.
Va al terzo posto, solo perché i primi due toccano dei livelli tecnici, secondo me, un pelo più alti.
Complimenti!

III Incontri
Michela Zacheo

Ciao Michela,
capisco la divisione in scene, per creare enfasi e dare pause al testo in modo che possa respirare insieme al lettore. Però per gusto personale, mi sarebbe piaciuto leggere il racconto senza interruzioni. Nell’ultimo paragrafo mi sarebbe piaciuto che si potesse capire meglio cosa è accaduto tra il dottore e la ragazza, non solo intuirlo. Il tema è rispettato e soprattutto aver toccato in questo modo tematiche così delicate mi è piaciuto.
Purtroppo, per gusto personale, in confronto al resto dei racconti va in ultima posizione.
Per via della divisione che mi estranea troppo, e per la risoluzione un po’ troppo lontana nel tempo.

Raccolta differenziata
Sarah Santeusanio

Ciao Sarah,
leggere questo racconto è stato come ricevere una tenera carezza. Molto delicato e dolce, mai melenso.
Sfiora sensibilmente le corde del cuore.
Il tema è rispettato pienamente ed è stato sviluppato molto bene.
L’unico neo, da lettore, che posso trovare è la fase inziale con troppe battute tra madre e figlia. Avrei preferito qualche piccolo bit d’azione tra una riga e l’altra.
Per me è un pelo dietro al racconto di Eugene.
Per il resto, complimenti!

Atlas
Andrea Furlan

Ciao Andrea,
Sul piano tecnico non c’è nulla da dire. Siamo a livelli altissimi.
Il racconto è scritto davvero molto bene. Pieno di dettagli giusti, molto scorrevole e soprattutto ti tiene attaccato alla lettura.
L’unico neo è che, secondo me, ci sono troppi elementi fantastici che rendono il tutto un po’ troppo macchinoso. Mi confonde.
Vista la brevità, avrei preferito meno ‘creature’ e più descrizioni sul piano emotivo che il personaggio abbia potuto provare quando entra in connessione con il drago - se vuoi lasciare i draghi-
In ultimo, non ho colto il tipo di coniugazione che hai dato al tema.
Ma forse è colpa mia.
Per queste cose, rispetto agli altri racconti, lo metto giù nella classifica, un po’ più su del racconto di Alexandra ma solo per tecnica d’esecuzione.

Un incontro
Di Alexandra Fischer

Ciao Alexandra,
racconto breve ma molto intenso.
Per gusto personale lo trovo un po' 'raccontato', ma nella narrativa esiste anche questo.
Però mi pesa un po’.
Mi sarebbe piaciuto leggere qualche dettaglio in più a livello sensoriale da parte del protagonista.
Descrivi bene la leggerezza e la pesantezza del nostro vivere. Io ho empatizzato con Marzia. Quante volte mi perdo nelle routine quotidiane e altrettante volte vorrei avere al mio fianco qualcuno come me. Al mio livello.
Lo sento molto vicino.
Tema, anche qui, centrato. Però lo metto nella parte bassa della classifica, solo perchè confrontato agli altri racconti.


305
Emiliano Maramonte

Ciao Emiliano,
‘la luminosità del crepuscolo era insufficiente per contare i compagni dietro di lui.’
‘Amedeo gli si affiancò: aveva il volto segnato da pennellate di terra impastata col sangue.’

Questo passaggio è bellissimo. Sublime.
Però poi leggo queste due frasi:
‘Amedeo parve dubbioso.’
‘Anche lui aveva paura.’

Qui mi sarebbe piaciuto vedere il dubbio e la paura, ma probabilmente il numero di caratteri e il tempo limitato non hanno giovato.
Ma è l'unica sbavatura, secondo me, di una prova eseguita in modo perfetto.
Racconto con un ritmo calzante e che ti tiene ben attaccato al testo. Tema preso e coniugato perfettamente.
Però, per gusto personale, e per la 'sbavatura' lo metto al secondo posto.
Complimenti!


La roccia e il filosofo
Giuliano Cannoletta

ciao Giuliano,
tecnicamente è un racconto ben scritto. Non posso muovere alcuna critica.
Nella sua brevità dipinge la storia in modo perfetto.
Il racconto è molto divertente. Con quella coda di no-sense che lo rende anche intrigante. C’è questa ironia drammatica che mi ha provocato un sorriso anche se amaro.
I personaggi sono tridimensionali e il tema è portato avanti in modo egregio. Scorre che è una bellezza.
Per me merita la prima posizione, è perfetto sia tecnicamente e soprattutto per il modo in cui ha centrato il tema.
Complimenti!

Ciao a tutti e in bocca al lupo!
Dom
„Che Dio mi conceda la serenità di accettare ciò che non posso cambiare, la tenacia di cambiare ciò che posso e la fortuna di non fare troppe cazzate.“

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laleti
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Re: Gruppo POLPO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#5 » domenica 22 gennaio 2023, 14:26

1. 305, di Emiliano Maramonte
2. Raccolta differenziata, di Sarah Santeusanio
3. Atlas, di Andrea Furlan
4. Un incontro, di Alexandra Fischer
5. La Roccia e il Filosofo, di Giuliano Cannoletta
6. III Incontri, di Michela Zacheo
7. Leggero, di Eugene Fitzherbert

305, di Emiliano Maramonte
Ciao Emiliano, ti faccio i miei complimenti. Il tuo racconto mi è piaciuto molto perché dal mio punto di vista è assolutamente centrato: la leggerezza arriva imprevedibile - anche se ce la aspettiamo, prima o poi, il pregio è che non la vediamo arrivare in anticipo. Hai gestito molto bene il finale, che non rassicura con un lieto fine semplice, la narrazione è immersiva e crea uno spazio e immagini chiare. Nella situazione di emergenza in cui si trovano Giuseppe e Amedeo, credo che le battute dei dialoghi potrebbero essere ancora più secche ed essenziali. Bella prova!

Raccolta differenziata, di Sarah Santeusanio
Ciao Sarah, devo dire che il tuo racconto mi ha stupita! Dalle battute iniziali non avrei mai indovinato dove saresti andata a parare, e secondo me sei stata molto brava a declinare il tema con un’atmosfera leggera e dolce, che non diventa mai stucchevole. Le uniche note stonate le ho percepite nel dialogo iniziale: la madre è un personaggio duro e pragmatico, ma ho trovato troppo verbose le sue battute e fuori luogo il commento sul padre “non cattivo, solo debole” ai fini della storia. Un altro spunto: avendo scelto di non mostrarci la poesia che l’uomo sussurra a Lidia, forse avresti potuto mostrare qualche dettaglio dei disegni di Lidia: sono sempre ritratti dell’uomo che ha conosciuto davanti ai cassonetti o c’è altro? Hanno qualche particolare interessante? Sul finale ho sorriso. Brava!

Atlas, di Andrea Furlan
Ciao Andrea! Hai avuto una bella idea e a mio avviso l’hai sviluppata molto bene, inserendo le informazioni di cui il lettore ha bisogno con naturalezza, pur con qualche punto meno scorrevole qua e là. Ad esempio sposterei la frase dell’incipit più al centro del racconto, perché troppo “informativa” e razionale. Credo che iniziare, ad esempio, con “li sento passare davanti al mio nascondiglio” sarebbe più scorrevole e aumenterebbe la tensione. Ho trovato efficaci, invece, quell’urgenza e quella pressione che Eva sente poco prima della fuga, che in seguito trovano spiegazione come “suggerimenti” da parte del drago. Non ho capito cos’è la nebbia arancione nel dock di carico: forse un dispositivo di difesa?

Un incontro, di Alexandra Fischer
Ciao Alexandra, lieta di rileggerti! Mi piace il tuo racconto perché ha il pregio di condensare un piccolo arco di evoluzione della tua protagonista in poche righe. Lo trovo tuttavia molto “compresso” dal punto di vista grafico e credo che qualche a capo nei punti giusti agevolerebbe la lettura. Penso anche che, prendendoti un po’ più di spazio, avresti potuto mostrare ciò che accadeva invece di spiegarlo didascalicamente. Quando ho finito di leggere mi sono immaginata una nuova amicizia che nasce tra Marzia e Caterina: questo vuol dire che in poche righe sei riuscita a farmi affezionare alla storia. Brava!

La Roccia e il Filosofo, di Giuliano Cannoletta
Ciao Giuliano, come sempre è un piacere leggerti! Anche se ho trovato il tuo racconto divertente, ben scritto e leggero, non solo nel tema ma anche nello stile, penso che il Filosofo abbia deciso di svelare fin troppo in fretta al protagonista come spostare la Roccia. Un altro tentativo a vuoto, magari basato sulla sola iniziativa del protagonista, senza imbeccate da parte del Filosofo, sarebbe risultato più verosimile e forse avrebbe giustificato anche lo scetticismo nei confronti dell’”Osho de stocazzo” che dispensa consigli non richiesti.

III Incontri, di Michela Zacheo
Ciao Michela! Del tuo racconto mi piace che inizi con la leggerezza delle fantasticherie della protagonista e si chiuda con l’alleggerirsi da una relazione che non le dà più nulla. Inoltre ho apprezzato anche la tua prosa scorrevole, che sei riuscita bene a focalizzare sul corpo di lei, o meglio su come lei lo percepisce. Trovo invece che sia un punto debole del racconto la suddivisione in tre parti, che spezza lo svolgersi della storia, anche per l’aggiunta di una quarta parte di cui si sente la separazione rispetto al trittico che costituisce il vero nucleo della storia. C’è del buon materiale su cui costruire, se vorrai lavorarci ancora.

Leggero, di Eugene Fitzherbert
Ciao Eugene! Intrigante l’idea alla base del tuo racconto, avrei voluto solo… vederla di più. Più che un racconto la tua mi è sembrata una sinossi di una storia: capisco chiaramente quello che succede, ma non riesco a entrarci dentro. Mantenendo una narrazione in prima persona a posteriori, simile a un diario, come quella che hai scelto, potresti provare a restare più dentro le sensazioni e le emozioni di Andrea, sviluppando anche il suo incontro con Brigitta e giocando di più sulle potenzialità di questo secondo personaggio.

LeggErika3
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Re: Gruppo POLPO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#6 » domenica 22 gennaio 2023, 16:36

Chiedo venia ai moderatori, ho accidentalmente postato doppio ( ma non riesco a cancellare tutto il messaggio)
Ultima modifica di LeggErika3 il domenica 22 gennaio 2023, 16:50, modificato 3 volte in totale.

LeggErika3
Messaggi: 133

Re: Gruppo POLPO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#7 » domenica 22 gennaio 2023, 16:45

CLASSIFICA
1. LA Roccia e il Filosofo, di Giuliano Cannoletta

Ciao Giuliano, piacere di conoscerti.
Il mio giudizio su questo racconto è inficiato dal fatto che tocchi tre miei punti deboli: il clima sgrauso degli ambienti assistenziali di notte (con annesso operatore sanitario scazzato, figura archetipica di chiunque lavori in quel campo), i fantasmi (più fantasmi per tutti, sempre) e l'impennata fantastica e straniante del vecchio militare, fatina in fondo all'anima. Con un trittico così, per me il racconto avresti potuto anche scriverlo male. Invece è scritto bene, con quel giusto tono fra l'ironico fatalista che si presta a lanciare Cose Importanti e a nascondere subito la mano. Forse qualcuno dirà che il Valentino Pancrazi fantasma è un po' telefonato, ma gli rispondo subito io al tuo posto: non è la sorpresa del racconto (infatti neppure il narratore non si scompone a scoprirlo), che si chiude sull'elenco di quanto imparato, dove si ritrovano pesantezza e leggerezza come richiesto dal tema.

2. 305, di Emiliano Marmante

Buongiorno Emiliano, un buon racconto per il quale il primo aggettivo che mi viene in mente è "solido". Fatti, eventi, movimento che porta avanti la storia. Competenza sui particolari d'epoca, psicologia di chi è costretto a scegliere in continuo fra lotta e fuga. L'empatia con Giuseppe mi è sfuggita un po' (forse perché ha pensato a madre e sorella in maniera generica, senza una minima personalizzazione; anche "l'orrore in cui vagava da mesi" è generico, preferisco le immagini più circostanziate, come la scarpa con il piede amputato).
Il tema è declinato correttamente, con una scelta di realismo che apprezzo. Condivido le osservazioni di quanti hanno trovato qualche passaggio un po' pesante (qualche aggettivo/avverbio ridondante) o individuato una formula retorica, ma sono parole che cascano giù dalla penna quando si scrive di getto, in genere poi è più facile limare in un secondo momento.

3. Raccolta differenziata, di Sarah Santeusanio

Ciao Sarah, piacere di conoscerti.
Il racconto mi è piaciuto dal punto di vista dei contenuti e formalmente ben confezionato.In un paio di casi ti posso dire cosa avrei preferito, senza considerare comunque sbagliate le tue scelte, perché fanno parte della sacrosanta libertà dell'autore e se, a tratti, non incontrano appieno il mio gusto questa è la ragione perché io ti metto al terzo posto (dopo due racconti non "migliori" in senso assoluto, ma che mi piacciono semplicemente di più) ma non ritengo di consigliarti di fare altrimenti. La prima parte è un dialogo molto secco, fin troppo confrontata alla seconda dove alle parole fanno da contrappunto i gesti: io ho preferito quest'ultima, riuscivo a visualizzarla meglio. L'origine della tristezza della ragazza non è un generico mal di vivere, ma la risposta circostanziata alla morte del padre. Fa contrasto la vaghezza della cura, cioè la poesia del clochard. Forse avrei gradito di più capire qual è la scintilla che conferisce alla protagonista voglia di vivere, io lo capisco poco. Una bella poesia (che non tratta di sentimenti, forse di libertà, ma libertà da cosa? Come si rapporta con il padre suicida?) che sembra risolvere tutto, ma così è un po' deus ex machina.
Il finale, coerente, mi riporta però allo stesso quesito: come fanno queste poesie a cambiare la visione della protagonista? Anche se, a questo punto, un soffio di realismo magico ( i due che volano via) mi aiuta ad affrontare i dubbi con meno puntiglio.

4. III Incontri, di Michela Zacheo

Ciao Michela, piacere di conoscerti. Ho letto il tuo racconto varie volte perché non riuscivo a capire come potesse piacermi e... non piacermi allo stesso tempo. Alla fine ho capito (forse). La descrizione umana, l'emotività, la motivazione dei tuoi protagonisti sono davvero ben costruiti. Lei non è una svampita insicura, è una ragazza che prova un'esperienza. Un po' se la racconta (nella parte I sogna la relazione, pur consapevole della sua banalità). La foto della neonata non è per sottolineare che lui sia traditore, ma che anche lei, pur piena di dubbi, sa benissimo di giocare fuori dal campo dell'etica. Lui lancia l'amo, poi si fa prendere un po' la mano. Lei è già oltre. Insomma, vita vera. Anche quella maglietta a stelline, riporta tutto sul pianeta terra, annulla il romanticismo: alla fine di un abbraccio resta negli occhi una stampa sul cotone. Davvero ben fatto.
Quello invece che non mi è piaciuto, alla fine, è il tentativo di costruire la storia con uno schema, a mio parere un po' forzato. La scena numero 1 non è un incontro ma la presentazione della situazione. Non è un momento preciso. Lo sono invece 2 e 3. Ma poi diventa indispensabile una conclusione (ottima, per altro, nel suo malinconico spegnimento di ogni passione) che non prevede un incontro: dunque non si capisce se fa parte del paragrafo 3 o, giustamente, è cosa a sé e infatti lo separi dal resto con una piccola greca. Forse si poteva raccontare tutto di filato, senza troppe compartimentazioni. Forse si poteva separare ma senza specificare che in ogni paragrafo ci dovesse essere un incontro (perché, in effetti, poi non è così).
Sarò stata chiara? Boh, chissà

5. Un incontro, di Alexandra Fischer

Ciao Alexandra, ti ho letta spesso in passato ed è bello ritrovarti.
Devo ammettere che portavo con me il pregiudizio di vecchi racconti in cui avevo trovato una complessità che non sempre mi convinceva, pur portandomi ad applaudire alla tua inventiva.
Invece questo racconto è lineare, semplice. Un piccolo spaccato di quotidiana fatica di vivere, il luccichio di un minuscolo barlume di speranza. E' una miniatura, assai piacevole, in cui è la precisione dei particolari a dare profondità:il profumo alla salita del bus, i disegni degli animali. Ho apprezzato meno quando la fretta (perché? hai postato prestissimo!) ti ha portato a essere generica, facendo perdere nitidezza al quadro. I generici "lutti famigliari" mi dicono poco di Caterina, così come le "estati lontane", certo meno dell'adesivo a violette, del piccolo arcobaleno. Bastavano restringere il campo (che so, il titolo del libro che leggeva la mamma/nonno/zia quando è morto/a, le conchiglie della spiaggia di XXX dove giocava con YYY) e tutto (mi) sarebbe sembrato più cesellato. Mah, chissà se si capisce cosa intendo.
Non voglio cercare il tema con l'analisi ma con le sensazioni, e la leggerezza e l'imprevisto si percepiscono appieno. Alla prossima!

6. Atlas, di Andrea Furlan

Ciao Andrea, piacere di conoscerti.
La prima parte del racconto (diciamo quella "pesante" per la gravità) mi ha davvero appassionato, mi sono immedesimata e ho fatto il tifo per Eva. E, naturalmente, mi sono chiesta come mai il personale della base fosse impazzito al limite di divorare i polmoni alla gente ( erano loro, vero? O c'era qualche altra creatura?) e cosa fosse il "sesto senso" che le permetteva la sopravvivenza.
La seconda parte (diciamo quella "leggera" del volo) mi ha invece confusa. Ci siamo dimenticati i pazzi sulla base, l'amica divorata e compaiono i Draghi... di più, i Draghi telepatici.
Se fosse l'inizio di un romanzo o di un racconto lungo avresti tutta la mia attenzione e la mia voglia di continuare a leggere. Sul passo breve, la sensazione è che ci sia troppa carne al fuoco per essere giustificata dalla trama.
Spero che tu legga queste osservazioni come una spinta a espandere questo mondo così ricco da risultare stritolato in un testo breve.

7. Leggero, di Eugene Fitzherbert

Felice di conoscerti Eugene Fitzherbert ( o Flynn Rider?).
Veniamo al racconto "Leggero". Ho apprezzato l'idea, assolutamente in tema con l'argomento proposto: obeso dimagrisce grazie a una pozione che lo rende cannibale, torturato da una fame che si estingue solo dopo aver sbranato colei che gli ha donato l'intruglio maledetto. Quello che mi ha convinto meno è il fatto che tutta la storia sia raccontata e quasi riassunta. Raccontata bene, in modo scorrevole. Ma, pur senza che io sia una talebana dello "Show don't tell", ho avuto la sensazione che si trattasse della sinossi del racconto. E che mancassero quei particolari, quelle spiegazioni che rendono gustoso calarsi nella vicenda. Brigitta è un priva di contorni precisi: sappiamo che è vecchia, allettata (come si sono incontrati? Lui era il suo infermiere? Il corriere di Amazon? Il tecnico del letto elettrico?), inizialmente amichevole e poi latrice inspiegabile di una maledizione che perderà entrambi. Resta un mistero perché e come lo faccia. Come viva il fatto di essere vittima della sua vittima, se sia voluto o casuale. Insomma, mancano dei pezzi che avrei letto volentieri e che avrebbero sostenuto meglio la storia.
A presto

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Stefano.Moretto
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Re: Gruppo POLPO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#8 » domenica 22 gennaio 2023, 20:09

Classifica

1.La Roccia e il Filosofo
2.305
3.Un incontro
4.Raccolta differenziata
5.Atlas
6.III Incontri
7.Leggero


Commenti

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Shanghai Kid
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Re: Gruppo POLPO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#9 » martedì 24 gennaio 2023, 18:14

Eccomi come sempre a svolgere l’ingrato compito, difficile come in ogni edition.
Grazie per i vostri racconti: sono sempre un’ottima compagnia.
Bando alle ciance, ecco la mia classifica e i miei commenti:

1. LA ROCCIA E IL FILOSOFO di Giuliano Cannoletta
2. 305 di Emiliano Maramonte
3. RACCOLTA DIFFERENZIATA di Sarah Santeusanio
4. UN INCONTRO di Alexandra Fischer
5. ATLAS di Andrea Furlan
6. III INCONTRI di Michela Zacheo
7. LEGGERO di Eugene Fitzherbert


La Roccia e il Filosofo di Giuliano Cannoletta
Ciao Giuliano,
come sempre è un piacere leggerti. Con te si rischia davvero di essere ripetitivi. Il racconto è godibilissimo e mi è piaciuto. Scorre davvero bene e diverte il lettore. Inoltre, come ti è già stato detto, i personaggi assumono davvero tridimensionalità in poche battute e questo è un pregio mica da ridere.
Se proprio devo farti una critica è nelle ultime tre righe che ho trovato inutilmente didascaliche e un po’ ripetitive. Personalmente, le avrei eliminate.
Ma è proprio un cavillo.


305 di Emiliano Maramonte
Ciao Emiliano,
come sempre è un piacere leggerti e anche con te si rischia davvero di essere ripetitivi.
Il tuo racconto mi è piaciuto e più di tutto mi è piaciuta la declinazione che hai dato al tema. Arrivata alla liberazione ho davvero tirato un sospiro di sollievo e ho provato una sensazione di leggerezza. Questo ci dice che sei riuscito a farmi empatizzare bene con il protagonista e che sicuramente il racconto è molto buono.
Lo stile, come sempre, molto bello.
Un appunto sciocco: io avrei fatto a meno di quei puntini di sospensione.


Un incontro di Alexandra Fischer
Ciao Alexandra,
il tuo racconto è lineare, semplice, nitido e, soprattutto, leggero.
La cosa che ho apprezzato maggiormente in questo tuo scritto è la mimesi tra contenuto-forma-tema.
Avrei cercato di essere meno didascalica, evitando per esempio l’utilizzo delle parole “peso” e “leggerezza”.
Ti segnalo un errorino: “e lei mostrò all’autista il biglietto evitando di fare il meno rumore possibile.”


Atlas di Andrea Furlan
Ciao Andrea,
come sempre, leggerti è un piacere!
Ho apprezzato il tuo stile, ma questo lo sai bene. Mi unisco al coro nel dirti che il tuo racconto, seppur godibile e ben scritto, è veramente denso e questo rende la lettura più difficile. Io penso che tutto sia dovuto al poco spazio a disposizione, perchè credo che la storia abbia un suo perchè (mi ha molto incuriosito) e meriti di essere sviluppata davvero, ma in questa sede viene un po’ mortificata. Voglio però porre l’accento sull’estremo potenziale che evidentemente ha e suggerirti di farne qualcosa.
Si coglie bene il passaggio dalla pesantezza a una leggerezza letteralmente aerea.
Comunque una buona prova.


Raccolta differenziata di Sarah Santeusanio
Ciao Sarah,
piacere di leggerti. Che dire, la tua è una vera e propria fiaba che ha l’effetto di una carezza. Quello che apprezzo maggiormente del tuo testo è la lievità che si inizia a provare con la poesia segreta e sussurrata e si amplifica nel finale, con i due che volano via.
Quella poesia che il lettore può solo immaginare o agognare è una trovata molto bella.
Se posso farti un paio di critiche ti dico che alcune scelte sono un po’ poco credibili (anche se non impossibili), come l’uso della parola “nerbo” e la fermezza con cui la madre parla del marito morto.
Manca qualche virgola, ma queste sono inezie.


III Incontri di Michela Zacheo
Ciao Michela,
piacere di leggerti! Il primo capitoletto del tuo racconto mi aveva molto incuriosita e devo dire che l’idea di base c’è ed è interessante, anche se non resa al meglio. Al netto di un po’ di errori di battitura (che possono capitare, chissenefrega), quello che secondo me davvero manca un po’ al tuo brano (e che puoi migliorare) è che non c’è una vera crescita di tensione e rimane tutto un po’ fumoso. Per questo ti faccio una critica che viene spesso fatta anche a me: manca un po’ di “semina” che renda la narrazione più interessante e coesa.
Buona l’idea, però.


Leggero di Eugene Fitzherbert
Ciao Eugene,
piacere di leggerti! Insomma, ci è capitato in sorte di leggerci e commentarci a vicenda in due contest diversi ;)
Ho molto apprezzato la declinazione che hai dato al tema: leggerezza che diventa in qualche modo pesantezza. “Attento a quel che desideri” o a come esprimi i tuoi desideri.
L’ho trovato originale, interessante e meritevole di riflessione.
Se posso avanzare delle critiche, ti dico che avrei preferito che approfondissi “il contrappasso” in cui si è ritrovato il tuo protagonista e che mostrassi gli eventi, più che raccontarli. Penso che la tua idea, veramente buona, ne avrebbe beneficiato.

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Pietro D'Addabbo
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Re: Gruppo POLPO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#10 » mercoledì 25 gennaio 2023, 13:06

1. La Roccia e il Filosofo, di Giuliano Cannoletta
2. Un incontro, di Alexandra Fischer
3. Raccolta differenziata, di Sarah Santeusanio
4. 305, di Emiliano Maramonte
5. III Incontri, di Michela Zacheo
6. Atlas, di Andrea Furlan
7. Leggero, di Eugene Fitzherbert

La Roccia e il Filosofo
Racconto che testimonia la tua capacità di scrivere rapidamente racconti in tema e stilisticamente puliti, in maniera quasi perfetta. Ho aggiungo il 'quasi' perché anch'io ho inciampato nella lettura arrivando alla doppia interpretazione delle spallucce fatte dal fantasma. Il punto è che ho apprezzato da subito la prima persona al passato, mi piace sempre che sia il testimone principale delle avventure, cioè l'eroe stesso, a raccontarmi la storia; inoltre mi hai ingolosito lasciando che la narrazione non fosse 'onnisciente' come sarebbe stato possibile visto che il narratore sa come va a finire. Quella piccola 'anticipazione' della vera natura del gesto è una lieve stonatura, del tutto veniale.

Un incontro
La storia ci presenta molto bene una protagonista schiacciata da una vita che indoviniamo averle tolto gli affetti familiari, imprigionata in una routine solitaria. In una agenda perduta da un'altra ragazza con una routine almeno in parte sovrapponibile, poiché prendono almeno lo stesso autobus, la protagonista trova la molla per uscire dal suo isolamento e cercare un contatto umano. Complimenti. Ti segnalo l'errore "evitando di fare il meno rumore possibile" che sembra la fusione di due alternative corrette della frase che volevi scrivere.

Raccolta differenziata
Ho avuto qualche dubbio circa l'assenza di reazione della madre quando la ragazza svuota l'armadio in favore del clochard. Un cuore arido verso un marito defunto può guardare con indifferenza alla generosità verso uno sconosciuto? Forse sì, visto che erano abiti proprio di quel marito, se non eliminati nei mesi precedenti proprio per volere della figlia.
Una storia assolutamente molto realistica, in cui la ragazza sembra trovare la figura paterna persa in uno sconosciuto dall'animo poetico. La frase finale porta la poesia nel racconto stesso, abbandonando il realistico, ma personalmente avrei preferito una chiusura meno metafisica.
Davvero molto bello l'intero racconto, costituito quasi esclusivamente di dialoghi che riescono comunque a disegnare perfettamente nella testa del lettore i tre personaggi. Un ottimo lavoro sotto questo aspetto.

305
Mi ha bloccato qualche secondo quel "rallentare l'inarrestabile avanzata", mi ha costretto a rileggere il periodo per capire cosa mi sembrava stonato. Forse sarebbe bastato "rallentare l'avanzata" per evitare tutte quelle R ravvicinate.
Relativamente al Carcano e al 305, non conoscevo nessuno dei due, ma sul secondo dai subito il dettaglio della potenza e degli effetti, quindi un'immagine si forma in testa, invece del Carcano sappiamo solo che tuona. Se avessi accennato alla necessità di impugnarlo, oppure a un grilletto da tirare avresti dato qualche indizio in più per confermare che si tratti di un fucile.
In merito alla storia, mi lascia perplesso la rilassatezza dei soldati appena entrati nella chiesa. I protagonisti non sanno in quanti sono e non pensano a riunirsi e contarsi, ma a sigaretta e cioccolata. Questo ha creato il contrasto 'rilassato' che cercavi ma non mi è sembrato congruo al contesto di un teatro di guerra a battaglia in corso con un cannone in arrivo.
Ho comunque empatizzato con i protagonisti, per cui hai dimostrato di cavartela bene anche con il racconto storico.

III incontri
Mi è piaciuta l'idea di usare quattro episodi che raccontano una storia intera lasciando al lettore di riempire con la fantasia i passaggi intermedi. Però avrei preferito che questo quattro 'puntelli' della struttura fossero meglio piantati. Mi sono arrivati poco chiari la prima e l'ultima arcata di questo ponte, perché resto con il dubbio che dopo il singolo SMS siano seguite o meno altre manifestazioni 'da remoto' di interesse da parte del Dottore, e perché alla fine la protagonista credo sia incinta ma non sono certo di aver interpretato correttamente gli indizi che hai usato per mostrarlo senza dirlo.
In totale una buona prova.

Atlas
Per apprezzare come merita questa trama mi è mancata un po' di chiarezza nel delineare lo status del(la) protagonista.
In primo luogo proprio il fatto che sia una donna, lo capisco solo ad "inseguita". Un aggettivo con un genere già nella lista iniziale, tipo "sii saggia", avrebbe instradato meglio l'immaginazione.
"All’improvviso, sento un’urgenza" mi ha strappato un sorriso, le mie figlie usano "urgenza" come parola in codice quando siamo in giro e scappa loro qualcosa. Sono sincero nel dirti che ho pensato la stessi svoltando sul farsesco e che scappasse anche a lei, dentro la tuta che è dentro l'armadio che è dentro l'hangar presidiato da zombie famelici dal buon udito e che si sarebbe fatta prendere pur di provare la leggerezza di una vescica vuota. Sarebbe stato in tema.
Invece mi hai sorpreso con una inattesa svolta che inizialmente mi pareva horror, con le sensazioni forse ispirate dal fantasma della sbranata. Dopo la spaziatura invece scopro che la svolta è fantasy, che lascia aperti e apre ancora tantissimi interrogativi. Ma ha il pregio di essere molto ben scritta. La sensazione conclusiva è di aver letto un cappello fantascientifico tratto da un Urania sopra il vero incipit di una storia Steamfantasy sul genere di Nausicaa della Valle del Vento.
Purtroppo non posso trascurare del tutto il cappello, né considerare solo la parte finale nello scegliere la posizione in graduatoria.

Leggero
L'idea mi è piaciuta, ma il modo in cui è raccontata la rende 'acerba'.
Lo vedo in quella ripetizione di informazioni che arriva nell'unica frase pronunciata dal protagonista.
A volte questo tipo di ripetizione dà una precisa connotazione al protagonista, che prima pensa e poi parla, ma è usata una sola volta in un testo lungo la metà del possibile e consegnato in meno della metà del tempo utile. Diventano tre indizi che mi danno l'idea che tu abbia scritto rapidamente una sinossi, iniziato a convertire il tutto in racconto a partire dai dialoghi, e infine abbia consegnato il tutto senza completarlo. Non posso che relegarla in fondo alla classifica.
"Ho solo due cose da lasciarti in eredità, figlio mio, e si tratta di radici ed ali." (William Hodding Carter)

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Re: Gruppo POLPO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#11 » mercoledì 25 gennaio 2023, 17:18

Avete ricevuto tutte le classifiche, vi manca ancora quella de L'INQUISITORE.

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Re: Gruppo POLPO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#12 » lunedì 30 gennaio 2023, 21:57

Girone non male davvero. Eccomi al mio dovere:

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