Gruppo PIETRE: Lista racconti e classifiche

Appuntamento alle 21.00 di lunedì 16 gennaio con un tema di Giorgio Lupo, scrittore e Direttore Artistico del Temini Book Festival! Edizione con limite massimo di caratteri fissato a 4000 spazi inclusi!
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antico
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Gruppo PIETRE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#1 » martedì 17 gennaio 2023, 2:20

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BENVENUTI ALLA GIORGIO LUPO EDITION, LA QUINTA DELLA DECIMA ERA DI MINUTI CONTATI, LA 170° ALL TIME!

Questo è il gruppo PIETRE della GIORGIO LUPO EDITION con GIORGIO LUPO come guest star.

Gli autori del gruppo PIETRE dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo POLPO.

I racconti di questo gruppo verranno commentati e classificati dagli autori del gruppo SANTO.


Questo è un gruppo da OTTO racconti e saranno i primi TRE ad avere diritto alla pubblicazione immediata sul sito e a entrare tra i finalisti che verranno valutati da GIORGIO LUPO. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, e dai miei collaboratori verranno a loro volta ammessi alla vetrina del sito, ma non alla finale. Ricordo che per decidere quanti finalisti ogni gruppo debba emettere cerco sempre di rimanere in un rapporto di uno ogni tre.

Per la composizione dei gruppi ho tenuto conto del seguente metodo: per primi ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK DECIMA ERA, a seguire ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK ALL TIME (il primo nel gruppo A, il secondo nel gruppo B, il terzo nel gruppo C, il quarto nel gruppo A e così via), coloro che non hanno ottenuto punti nei due Rank sono stati assegnati a seguire (primo a postare gruppo X, secondo a postare gruppo Y, terzo a postare gruppo BETA, quarto a postare gruppo X e così via).

E ora vediamo i racconti ammessi nel gruppo PIETRE:

L’orologio del pc, di Stefano Moretto, ore 00.39, 3964 caratteri
Questa piccola grande morte, di Letizia Merello, ore 00.07, 3472 caratteri
Corri, di Pietro D’Addabbo, ore 00.59, 3947 caratteri
Abitudini, di Elisa Belotti, ore 23.04, 3832 caratteri
Il bacio, di Simona Rampini, ore 23.29, 3525 caratteri
Dieta, di LeggErika3, ore 01.24,2632 caratteri MALUS QUATTRO PUNTI
Cenere, di Domenico, ore 00.20, 2958 caratteri
La donna del canto, di Stefano De Luca, ore 00.29, 3564 caratteri

Avrete tempo fino alle 23.59 di giovedì 26 GENNAIO per commentare i racconti del gruppo POLPO Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Per i ritardatari ci sarà un'ora di tempo in più per postare le classifiche e i commenti, quindi fino alle 00.59 del 27 GENNAIO, ma si prenderanno un malus pari alla metà del numero di autori inseriti nel gruppo approssimato per difetto. Vi avverto che sarò fiscale e non concederò un solo secondo in più. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, posterò la mia e stilerò quella finale dei raggruppamenti.
NB: avete DIECI giorni per commentare e classificare i racconti del gruppo POLPO e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare gli altri racconti in gara e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, DIECI giorni sono anche troppo pochi. E ancora: per quanto vi sarà possibile in base ai vostri impegni, date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro.

Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti assegnati al suo gruppo con il corretto numero minimo di caratteri.
– 13 punti malus per chi commenta tutti i racconti assegnati al suo gruppo, ma senza il numero minimo di caratteri.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto di quelli assegnati al suo gruppo.


Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo POLPO.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

E infine: una volta postate e da me controllate, le classifiche non possono più essere modificate a meno di mia specifica richiesta in seguito a vostre dimenticanze. L'eventuale modifica non verrà contabilizzata nel conteggio finale e sarà passibile di malus pari a SETTE punti.

BUONA GIORGIO LUPO EDITION A TUTTI!



Graifus
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Re: Gruppo PIETRE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#2 » mercoledì 18 gennaio 2023, 12:35

Difficilissimo, questo ranking… c’erano cose molto apprezzabili in tutti i vostri lavori. Ed è la prima volta per me, non so se è questo lo spirito, né tantomeno se i miei pareri siano utili. Comunque, ci provo.

Classifica
    1) Abitudini, di Elisa Belotti
    2) Questa piccola grande morte, di Letizia Merello
    3) Cenere, di Domenico
    4) Dieta, di LeggErika3
    5) L’orologio del PC, di Stefano Moretto
    6) Corri, di Pietro D’Addabbo
    7) Il bacio, di Simona Rampini
    8) La donna del canto, di Stefano de Luca

L’orologio del PC, di Stefano Moretto:
L’imprevedibile leggerezza del tema mi pare quella del protagonista con la birra in mano… Complimenti, una lettura che tiene in tensione, con questo susseguirsi di scadenze impossibili, ostacoli sempre più tosti in questo viaggio che il nostro eroe deve affrontare… la “notte nera dell’anima” quando sembra che nessuno gli risponda, e dunque che il suo lavoro sia stato pessimo, e un fantastico happy ending con il licenziamento di Stress Man e la sua promozione. Molto carino.

Questa piccola grande morte, di Letizia Merello:
Tema centrato, Sorella! Divertente, dissacrante, macabro. Ho apprezzato molto la metafora del mozzicone di matita davanti al grande budino al cioccolato. Forse era superfluo precisare “l’insolito rigonfiamento al centro del corpo”, si intuiscono comunque sia il motivo dello scandalo, che le intenzioni tutt’altro che spirituali della Superiora. Il racconto è comunque… godibilissimo! (Mai aggettivo fu più pertinente…)

Corri, di Pietro D’Addabbo:
Forse qui, parafrasando il tema, c’è più che altro l’imprevedibile pesantezza delle motociclette… Anche in questo racconto inseguimenti, tensione che sale e scende, bene. Mi è mancato un po’ capire perché lo inseguissero, a ‘sto povero ragazzo, la borsa da danza mi ha fatto pensare a un gruppetto omofobo di bulli, ma avrei voluto sapere un po’ di più sul protagonista… lo vedo fuggire, ma non capisco bene quali emozioni provi, oltre alla paura. 4000 battute però sono pochissime, lo so. Forse cala un po’ la tensione quando lui entra nella casa, l’idea che le moto salgano le scale, boh, forse ci sta, non me ne intendo… bello comunque il colpo di scena del solaio che crolla sotto il peso delle moto.

Abitudini, di Elisa Belotti:
Tema centratissimo, e straziante nel suo svolgersi. Bell’esercizio di show don’t tell, in cui le piccole ritualità quotidiane, le abitudini “leggere”, divengono la causa dell’orrore di un’altra, ben più atroce leggerezza, che distruggerà la vita del protagonista, oltre che quella della sua bambina. Ho sentito del dolore fisico, leggendo. Ottimo.

Il bacio, di Simona Rampini:
Un racconto fresco, di amori adolescenziali. Mi manca un po’ il tema dell’imprevedibile leggerezza, infatti la protagonista, da brava adolescente, si appesantisce e non poco per il mancato primo bacio! Forse è lui, che nel riagganciarla, le porta un po’ di imprevista leggerezza, almeno io ho capito così. Sul piano stilistico, ho trovato un po’ frusta la metafora delle “lingue guizzanti”, molto bello invece il “vorrei essere pagina”.

Dieta, di LeggErika3:
Il tema è giocato, mi pare, in modo metaforico. Comunque, mi è molto piaciuto, sia per la capacità di raccontare i pensieri scoraggiati e diffidenti del paziente, che per il colpo di scena del medico che per far sentire utile, sensata la vita del paziente che si sta autodistruggendo col cibo, lo mette in posizione di dovergli salvare la vita. Non avrei messo l’ultima frase “Sperò dunque di non cominciare a diventar leggero…”. Forse avresti potuto chiudere con “indispensabile”, o aggiungere qualcosa come “Stranamente, gli si chiuse lo stomaco.” (Dico per dire, è la prima cosa che mi viene in mente, ma è giusto per essere in linea con l’idea sentirsi utili può scacciare un certo tipo di dipendenza dal cibo. Ma forse lo hai fatto per richiamare la questione del tema del Contest)

Cenere, di Domenico:
Tema assolutamente centrato. Molto ben descritta l’ambientazione di questa casa del sud e di questa madre che, pur con una malattia polmonare, passa le sue giornate ferma davanti alla tele, con l’eterna sigaretta, mentre il figlio è rimasto solo a cercare di accudirla, assistendola con l’ossigeno. È amaro il paradosso di una intera famiglia che torna al sud per l’aria buona che serve alla donna, donna che poi si intossica di nicotina. Si intuisce che lei ha perso il marito, (“la vita è imprevedibile”, la cornice d’argento…), quindi non sembra tenere più molto alla propria vita. Di fronte alla scelta del figlio, che certo si sente oppresso da questa situazione ma anche responsabile per lei, per quanto la addolori, gli dice di scegliere “in modo leggero”, non facendosi carico di lei, permettendogli così di vivere la sua vita. Tutto questo detto senza una sola parola di descrizione di emozioni, ma usando sapientemente particolari visivi ed azioni: la cornice, la cenere, il plaid delle diverse stagioni, la tosse… Anche in questo caso, grandissimo esempio di show dont’t tell.

La donna del canto, di Stefano de Luca:
confesso che ci ho capito poco. Bello l’inizio, l’idea del ritmo freddo-umido-fatica come un mantra per segnare i passi, ma poi: che è successo all’amico insanguinato? E perché l’alternativa al proseguire sarebbe il suicidio? Tutto il passaggio dell’ingresso nell’eremo mi è un po’ oscuro (“si apre uno spazio”: come? È una porta? Chi lo apre? ) e appare una ragazza cieca, strana, tu (ti parlo come fossi il protagonista, visto che è in prima persona) sembri stupirtene, poi però dici che sei salito là per lei, “per l’assoluzione”. Quindi te l’aspettavi, di trovarla? E, per inciso, assoluzione da quali peccati? Lasci il lettore con un bel po’ di interrogativi irrisolti.

Poi parte la preghiera, e secondo me il momento mistico, nell’economia di 4000 parole, poteva essere un filo più breve… Comunque, hai trovato la fonte, la santa dimora di Dio, e a quel punto inizia un’ellisse temporale in cui mi perdo, lei è improvvisamente vecchia e muore con la testa sul tuo grembo, tu la lasci lì, esci e vai a cercare fiori che, dici, non ci dovrebbero essere, ma invece no, ci sono i bucaneve, (il che non è miracoloso in effetti, perché i bucaneve crescono appunto nella neve). Mentre li cogli ti vedi anziano, “riflesso”, non capisco bene dove. Una notte che è durata una vita, si direbbe, perché quando torni, tu, protagonista, le metti i fiori sulle mani e poi muori al suo fianco. Forse non ho capito bene, per questo ho provato a raccontare i passaggi, ma decisamente è un po’ troppo esoterica per me, questa storia. Ovviamente, è un gusto personale.

Attenzione: “Esiste davvero, e ne sono dentro”: ho dei dubbi su quel “ne”.

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christianfloris
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Re: Gruppo PIETRE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#3 » giovedì 19 gennaio 2023, 9:36

1. Abitudini
2. La donna del canto
3. Corri
4. L'orologio del PC
5. Il bacio
6. Dieta
7. Cenere
8. Questa piccola grande morte


Abitudini

A mio giudizio un racconto scritto molto bene. Convincente per stile, rimane in un equilibrio precario fin quasi alla fine, quando scivola all’improvviso su un tragico e ripido piano inclinato. Dentro di me mi sono trovato a urlare “Daniele!” insieme al povero padre e quel titolo di giornale che campeggia nella conclusione sa di epitaffio: un vero pugno allo stomaco. Avrei forse cercato di anticipare l’atrocità del finale con dei segni disseminati qua e là lungo tutto il racconto (una collega che lo avvisa di qualcuno che lo ha cercato al telefono fisso, ad esempio), ma si tratta di piccoli giri di vite da incardinare in una struttura narrativa già di per sé solida per svolgimento e brillante per esito. Tema senz’altro colto con originalità, perché non tutti pensano a “leggerezza” nell’accezione di “negligenza”. I miei complimenti, hai dispiegato le tue potenzialità.

La mia valutazione è 9,75

La donna del canto

Si tratta della prova più “onirica” di questo gruppo, avvolta in una spiritualità francescana, calda e confortante. Lo stile è arioso e, per quanto non vi siano molte parti dialogate, la narrazione scorre come l’acqua di un ghiacciaio a valle. Merito senz’altro di una coordinazione dei periodi per polisindeto che fa spaziare fantasia e immaginazione. Un po’ nebuloso il finale, nel quale mi sembra manchino volutamente alcuni passaggi intermedi che riporterebbero le cose in un assetto di ragionata razionalità distante dall’atmosfera complessiva. Però il tema c’è, si avverte non come episodio forzato, bensì come elemento costitutivo e fondante dell’intera impalcatura del racconto. Che trova la sua sublimazione ultima nella dolce e pacificante memoria del canto. Senz’altro sul podio, vediamo su quale gradino.

La mia valutazione è 9,5

Corri

Buono. Buona l’idea, bene lo sviluppo, il climax della tensione è presente e non si capisce, fino all’ultimo, quale potrà essere la conclusione. Il focus sul tema (senz’altro di non facile svolgimento, chissà se la prossima sarà Mille splendidi soli) è presente anche se, curiosamente, lo si apprezza come in un negativo fotografico: da come i teppisti piombano giù dal tetto pericolante verrebbe da dire che il titolo dell’edition fosse “la prevedibile pesantezza degli stronzi in motocicletta”. Per contro, il povero malcapitato si salva proprio per la sua esile corporatura. In altre parole, lo sviluppo della traccia rientra nei canoni prefissati, ma ci si arriva come in una traiettoria da biliardo, dopo due o tre sponde.
Ciò non toglie che si tratti di un racconto equilibrato, ben scritto, che non mira a stupire con effetti speciali, ma a giungere in meta con una narrazione asciutta e lineare.

La mia valutazione è 9,25

L’orologio del PC

La scrittura è quella della tua “voce” già apprezzata in altre prove: uno stile riconoscibile anche in poche righe, una costruzione della storia per sequenze e scansioni definite, un plot che promette bene.
Mi sembra però che la storia s’incarti proprio sul finale, perché dovrebbe emergere con più chiarezza il tema della sfida e invece si resta un po’ a bocca asciutta. Non che non sia centrato, il sollievo da Stress Man è evidente: ma arriva nei titoli di coda, non come lo sviluppo coerente di un racconto comunque ben costruito. Senz’altro brillante nella progettazione e nello sviluppo, non all’altezza del tema proposto – che comunque era difficile – nelle battute conclusive.

La mia valutazione è 9

Il bacio

Leggi Il bacio ed è subito Hayez, almeno come riferimento iconografico. Qui c’è forse meno romanticismo, ma tanta fisicità, tanto desiderio, metafore appropriate e non trite, una storia che è quella classica dell’innamoramento. Stile che afferra e ti trascina fino alla fine.
Sul tema ho qualche riserva. Nel senso che c’è l’imprevedibilità, ma forse arriva poco la leggerezza. Certamente s’intuisce ma di rimbalzo, non arriva con un impatto diretto. La prova è comunque buona, forse appena migliorabile la collocazione spazio-temporale nella parte centrale del racconto, in termini di precisione. La mia valutazione sarà prevedibile, ma non leggera: avrà il suo buon peso specifico.

La mia valutazione è 8,75


Dieta

Sì, non hai smarginato rispetto al tema: anzi, lo hai declinato anche secondo un’ironia un po’ gotica. C’è il giusto equilibrio fra battute di dialogo e descrizioni narrative, non manca qualche vezzo di stile (“il ventre di un cetaceo”). Il finale arriva col suo plot-twist a far trattenere il fiato al lettore. Chi vincerà? Il peso di Alberto o la forza di gravità?
Ti suggerisco soltanto alcuni punti di lavoro che possono rendere la tua prova più riuscita. Parti bene facendo presagire qualcosa di strano (il medico svagato che guarda le rondini fuori dalla finestra) però poi il racconto perde di grip, perché ci dovrebbero essere altri due o tre step simili al primo che, riletti dopo la fine, fanno comprendere che avremmo dovuto aspettarci una conclusione del genere. In ogni caso, è svolta bene.
Una nota di formalizzazione linguistica: eviterei l’accostamento cacofonico “sperò però”.

La mia valutazione è 8,5

Cenere

A mio modesto avviso è una prova ben congegnata, di ampio respiro e non sembri sarcastica quest’ultima mia notazione, visti i problemi ai polmoni della mamma di Lucio: è di ampio respiro perché è panoramica. Il racconto descrive un arco, si apre e si chiude con una telefonata. In mezzo ci sta tutto il racconto della vita di Lucio e della sua famiglia.
Se l’invito della mamma a prendere easy la vita voleva essere il succo del tema, allora ti dico che certamente lo hai colto. Suona però un po’ didascalico, non emerge dalla storia nella sua interezza.
Veniamo allo stile. Mettiamo da parte i refusi, purtroppo dovuti alla fretta, e non li consideriamo. Attenzione però a non contrassegnare ogni battuta di dialogo con una descrizione perché rischi di ingolfare il motore della leggibilità (che comunque c’è, intendiamoci). Prova più che discreta, un esordio convincente. Non spaventarti se stavolta sei lontano dalle prime posizioni: non sei tu che hai demeritato, a questo giro c'è stato qualcun altro più bravo di te. Ma insisti, perché la stoffa c'è.

La mia valutazione è 7,5

Questa piccola grande morte

E’ un racconto che mi ha lasciato a metà del guado, fra i pregi e i difetti. Sponda sinistra, pregi; sponda destra, difetti.
Iniziamo dalla sponda sinistra: il vero valore aggiunto sono i personaggi che sono protagonisti di un siparietto teatrale al gusto di humour nero. Bene anche la descrizione, in tono con il plot macabro. Ciò che non funziona a dovere è il resto: dialoghi un po’ troppo surreali che rischiano di far perdere il focus sul tema, una traccia che è troppo sublimata nella costruzione delle immagini per stagliarsi con nettezza e convincere il lettore.
Il finale non è semplice da decrittare. Ripeto, si rimane in mezzo alla strada, incerti e un po’ confusi.

La mia valutazione è 7

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MatteoMantoani
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Re: Gruppo PIETRE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#4 » venerdì 20 gennaio 2023, 15:33

1) La donna del canto
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2) Abitudini
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3) Corri
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4) L'orologio del pc
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5) Il bacio
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6) Cenere
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7) Questa piccola grande morte
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8) Dieta
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Andrea76
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Re: Gruppo PIETRE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#5 » martedì 24 gennaio 2023, 17:40

Ecco la mia classifica con commenti:

1. QUESTA PICCOLA GRANDE MORTE, di Letizia Merello
Ciao Letizia, ho apprezzato molto il tuo racconto. L’ho trovato scritto benissimo, divertente e, soprattutto, sorretto da un impianto drammaturgico più che solido. Perché a un’atmosfera compassata, a tratti ottocentesca nelle descrizioni e nelle battute di dialogo, fai subentrare alla fine un’immagine irriverente e grottesca che risulta davvero efficace nel centrare il tema del contest. Sei riuscita in maniera ottimale a creare un contrappunto tra i dialoghi, volutamente formali e “sorpassati” (ma che in bocca a una suora sono assolutamente verosimili), e l’atto finale e sacrilego della donna, evocando in questo modo quella dicotomia tra pesantezza e leggerezza dell’essere che secondo me rimane l’interpretazione più autentica secondo la quale sviluppare il tema. Brava davvero, ti faccio i miei più sinceri complimenti.

2. ABITUDINI, di Elisa Belotti
Ciao Elisa, il tuo racconto mi ha colpito per il finale che evoca una delle mie più grandi paure, cioè quella di perdere un figlio. C’è chi ti ha scritto di aver provato un dolore fisico mentre il protagonista corre verso l’auto dove ha lasciato il piccolo, e posso confermarti che anche io ho avuto una reazione psicosomatica che mi ha reso difficile il respiro. Come sempre apprezzo anche il tuo stile, semplice e chiaro, che coinvolge il lettore impedendogli di distrarsi. Il punto debole del racconto, a mio avviso, sta nella mancanza di una semina che anticipi il finale. Ho avuto cioè la percezione di un protagonista annoiato, ma non distratto. Già il fatto che si ricordi di quanto zucchero Sergio mette nel caffè, sta a dimostrare che è vigile e presente a se stesso. Anche nella seconda scena, l’accenno alla mentalità multitasking delle donne non ha acceso in me nessuna lampadina: sì, è vero che il protagonista rimane stupito della capacità di concentrazione di Giorgia, ma questo non mi è bastato per recepire la sua perdita di contatto con la realtà. Ecco perché il finale, pur di fortissimo impatto, mi arrivato un po’ slegato rispetto al contesto che lo aveva preceduto.

3. L’OROLOGIO DEL PC, di Stefano Moretto
Ciao Stefano, il tuo racconto in sé mi è piaciuto molto. Stilisticamente è un impeccabile esercizio di show don’t tell su cui ho da fare davvero pochi appunti (potrei dirti giusto che considero le onomatopee un’antipatica scorciatoia, per cui ho trovato fuori luogo i bip-bip e i click. Si tratta in ogni caso di un mio gusto personale). La storia, poi, ha un ritmo, oserei dire una suspense che trova il suo culmine quando il programma va in errore: in quel momento riesci a spingere al massimo l’ansia e l’empatia del lettore. Buoni anche i dialoghi e ottimamente scandito il trascorrere del tempo del protagonista davanti al PC. Anche il messaggio di cui il racconto si fa portavoce mi piace: della serie, il lavoro e|o la fatica nel medio o lungo termine alla fine pagano. Insomma, il racconto funziona davvero, ma a mio avviso ha una problematica seria: non riesco a trovarlo pienamente sviluppato rispetto al tema del contest. Per quanto mi sia sforzato di far quadrare il tutto (uno sforzo direttamente proporzionale a quanto il tuo racconto mi sia piaciuto) non sono riuscito a trovare l’imprevedibile leggerezza dell’essere nel protagonista. È vero che la situazione di fatto si alleggerisce dopo il licenziamento del suo capo, ma si tratta di un evento esterno e perciò non derivante da una mutata interiorità del personaggio. In pratica non c’è un vero e proprio arco di trasformazione del personaggio, e questo un po’ mi ha deluso rispetto alle potenzialità del racconto che in sé per sé è scritto benissimo.

4. CENERE, di Domenico
Ciao Domenico, mi piace la tua scrittura. Sei fedele al mostrato e questo lo apprezzo perché si tratta di una tecnica complessa che aspira a far emergere le emozioni solo dalle azioni e dalle parole dei personaggi messi in scena. Una cosa non facile da raggiungere. Secondo me hai un’ottima padronanza dello show don’t tell, e questo tuo esordio a MC lo dimostra. Il racconto infatti è pulito e senza sbavature e traccia con assoluta trasparenza un quadro familiare ben specifico (una vedova malata e un figlio). Forse mi è mancato il conflitto in questo racconto. Se c’è, come ti è stato detto, emerge solo dalle parole della madre, il che rende il protagonista, Lucio, passivo per tutto il corso della narrazione. Diciamo che a mio avviso manca un guizzo a questo racconto, qualcosa che mi faccia palpitare e di cui Lucio dovrebbe essere artefice prima di arrivare alla scelta finale di accettare il lavoro. In ogni caso, continua assolutamente a scrivere perché hai talento.

5. IL BACIO, di Simona Rampini
Ciao Simona, direi che il paragone con Moccia a mio avviso è ingeneroso. Nel tuo racconto in realtà si percepisce una scrittura forte, sensoriale, mai banale e con un filtro del personaggio assolutamente focalizzato. Il risultato è che le emozioni della protagonista sono realistiche e il lettore stesso finisce con il viverle sulla sua pelle. Il racconto, se ha una pecca, sta nel fatto che al plot-twist ci si arriva non per merito né per un’azione compiuta dalla protagonista. In buona sostanza, lui la bacia senza che lei abbia modificato nulla del suo atteggiamento che era ed è rimasto crepuscolare. In buona sostanza, Virgi rimane passiva durante tutta la narrazione, e proprio per questo manca in lei, a mio avviso, l’elemento “leggerezza” che, se ci fosse stato, ti avrebbe permesso di centrare a pieno il tema del contest.

6. CORRI, di Pietro d’Addabbo
Ciao Pietro, secondo me il racconto è ben scritto. Nonostante la narrazione sia abbastanza esterna rispetto al filtro del personaggio, durante tutto l’inseguimento il testo è permeato da una sottile tensione che personalmente ho apprezzato. Bella la chiusura, con le moto inghiottite dal pavimento di legno. La descrizione dell’ambiente in cui il protagonista si trova a essere inseguito è ben dettagliata Forse anche troppo. Probabilmente per rendere meglio l’immediatezza intrinseca alla scena sarebbe stato meglio non descrivere troppo minuziosamente il casolare. Ad esempio, l’espressione le finestre ad arco, murate quasi completamente con mattoni di tufo bianco fino a lasciare una lunetta vuota l’ho trovata incongruente rispetto a una scena rapida come dovrebbe essere quella del tuo racconto. Penso cioè che se mi trovassi a essere inseguito in una situazione di panico, non mi soffermerei su certi particolari. A parte questa minuzia, ho trovato il tema del contest non totalmente centrato: l’imprevedibilità c’è, non la leggerezza visto che le moto in realtà precipitano a causa del loro peso. Poi, in ultima analisi, mi mancano le motivazioni per cui Stefano venga inseguito da quei teppisti, e questa mancanza riduce l’effetto emotivo sul lettore. C’è un indizio che ci fornisci, ovvero la sacca con il cambio per la danza, ma poi non sviluppi ulteriormente questa informazione e ciò, a mio avviso, rappresenta un ulteriore minus del racconto.

7. DIETA, di LeggErika3
Ciao Erika, ho letto il tuo racconto e l’ho trovato scritto bene. Hai una penna solida e usi metafore e similitudini in maniera efficace e appropriata. La declinazione del tema è letterale, ho apprezzato la tua idea di riferirla al peso di una persona. Il limite del racconto, a mio avviso, è che tende a essere didascalico. L’ho trovato in questo senso una sorta di favola alla Esopo con una morale ben specifica. Come tale funziona e funziona bene, ma è privo di mordente almeno secondo la mia prospettiva. Probabilmente da parte mia c’era il bisogno di sapere il perché il protagonista voglia dimagrire e/o il perché il medico decida di aiutarlo in maniera alternativa. Mancandomi almeno una di queste due motivazioni, non ho avuto modo di “sentire” il racconto dal punto di vista emotivo.

8. LA DONNA DEL CANTO
Ciao Stefano, il tuo racconto lascia parecchi punti di domanda e credo che questo fosse il tuo intento. Ho fatto fatica a capire la consequenzialità di certi eventi, probabilmente per via dell’inserimento di alcuni elementi – tra tutti l’immagine dell’amico insanguinato – che non sono stati sviluppati in itinere. Concordo con chi ha trovato troppo scarna la descrizione dell’ingresso nell’eremo: forse in quel passaggio il lettore meritava più dettagli in modo da avere una visualizzazione più concreta del luogo. La tua scrittura però, al netto di qualche balbettio nella punteggiatura, è sufficientemente potente ed evocativa, tanto che ha catturato la mia attenzione nonostante i fatti descritti mi siano parsi per lo più nebulosi. Il tema, a mio avviso, è centrato nella risoluzione del conflitto tra espiazione e perdono, nel quale la donna cieca è il simbolo della ricerca mistica.

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antico
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Re: Gruppo PIETRE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#6 » mercoledì 25 gennaio 2023, 18:02

Avete ricevuto quattro classifiche. Oltre alla mia, dovranno arrivarvene altre tre.

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Maurizio Chierchia
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Re: Gruppo PIETRE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#7 » mercoledì 25 gennaio 2023, 18:56

Buondì a tutti.
Ecco i commenti e la classifica. Complimenti a tutti per l'impegno, questo tema secondo me era tosto!

1 - Abitudini
Ciao Elisa.
Gran bel racconto!
Mi è piaciuto davvero un sacco. La routine del protagonista e dell'amico, la leggerezza con cui vive le giornate, per poi arrivare al colpo di scena finale che sinceramente non mi aspettavo.
Complimenti davvero! Non ho molto da dire.
Ti auguro buona gara e a rileggerci presto!

2-L'orologio del pc
Ciao Stefano.
Il tuo racconto mi è piaciuto molto. Forse non troppo aderente al tema, ma su quello ormai ci ho dato su.
Mi è piaciuto molto il duetto telefonico tra il protagonista e il capo, e la botta di culo finale del protagonista mi ha rallegrato.
Dal punto di vista tecnico scrivi molto bene secondo me. I dialoghi sono molto credibili e tutta la sequenza è ben introdotta.
Ti faccio i miei complimenti, gran bel racconto.
A rileggerci presto!

3- Il bacio
Ciao Simona.
Sono un po' confuso. Non per la bellezza del racconto, ma per la gestione stilistica.
Vado con ordine.
Le storie d'amore mi piacciono... in realtà mi piacciono tutte le storie, basta che siano interessanti. La tua, nella sua semplicità, riesce comunque a riportarmi indietro nel tempo, a quei "baci sperati, desiderati, tra i banchi della prima C". Ho rivisto scene della mia adolescenza ed è il motivo per cui anche queste storie mi intrigano. Quindi, lato storia, tutto ok!
Per quanto riguarda la parte stilistica, intendo dire che la prima parte sembra un po' staccata dalla seconda. Ripeto, non per la storia in sè, ma per come hai scritto la storia.
Fino al punto in cui loro due si separano la prima volta sembra quasi una poesia. Usi periodi cortissimi a differenza della seconda parte. Forse i troppi capoverso mi hanno confuso.
In ogni caso, un'ottima storia!
Complimenti e a rileggerti presto.

4- Cenere
Ciao Domenico.
A differenza dei commenti precedenti di persone ben più abili e capaci di me, io mi limito a darti la mia osservazione da puro lettore e umile aspirante-aspirante-aspirante-scrittore.
Devo dire che il tono leggero della storia mi è piaciuto, fa scorrere bene il testo sotto gli occhi e ben si aggancia alla leggerezza della madre. Il tema secondo me è centrato. Alla fine lui decide di partire, alleggerito dal peso che la madre gli ha tolto. Non ho capito se è il tuo primo racconto qui su Minuti Contati, ma in tal caso ha fatto davvero un buon lavoro.
Complimenti e a rileggerti presto.

5- Dieta
Ciao Erika.
Il tuo racconto mi è piaciuto, ma solo a tre quarti.
Sarò sincero, e sicuramente sarà una mia mancanza, ma non ho capito il finale. Perchè il medico si butta di sotto? Sembra quasi che tu sia arrivata fino a quel punto e poi ti sei resa conto di aver rimasto pochi minuti per concludere. È un peccato perchè la storia mi stava intrigando, ma arrivati a quel "avvenne tutto in un istante", mi è scesa la tensione.
Ti auguro buona gara e a rileggerti presto!

6- Corri
Ciao Pietro.
Allora, il racconto mi è piaciuto in parte. L'inizio me lo sono gustato, mi ha ricordato la scena dell'omosessuale buttato giù dal ponte in IT. La fine invece mi ha deluso un po'. Secondo me potevi impegnarti un po' di più nel descrivere la caduta dei motorini, ho riletto più volte perchè all'inizio pensavo fossero fantasmi.
In ogni caso nel complesso è un buon lavoro.
Ti auguro buona gara e a rileggerci presto!

7- Questa piccola grande morte
Ciao Letizia.
Che dire? Il racconto mi ha lasciato un po' perplesso. Primo perchè non ci ho capito molto all'inizio. Il punto di vista non mi era chiaro e ancora devo capire quante persone ci siano di preciso al centro della scena.
Secondo, perchè non ne ho capito il senso. Lasciando perdere il tema, perchè mai la suora dovrebbe farsi un morto? La storiella dell'aiutarlo ad andare nell'aldilà non mi convince.
Purtroppo ho trovato difficoltoso leggerlo, mi dispiace ma non mi ha fatto impazzire. Mi piace la blasfemia, se usata correttamente, ma qui ci ho trovato più un'imitazione del blasfemo.
Ti auguro buona gara e a rileggerci presto.

8- La donna del canto
Ciao Stefano.
Purtroppo il racconto non mi è piaciuto. Non ho capito dove volevi andare a parare.
Il protagonista arriva in cima a un eremo, trova una donna cieca e con lei canta e dorme. Poi si sveglia e lei è vecchia e le è morta tra le braccia. Dopo lui vede il suo stesso riflesso e si vede invecchiato.
Non so, sarò io che non sono andato troppo a fondo nella storia, ma questo è quello che ci ho trovato.
Mi dispiace deluderti con questo commento ma questo è il massimo che riesco a esprimere.
Ti auguro comunque una buona gara e a rileggerci presto.
Maurizio Chierchia
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F.M.Rigget
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Re: Gruppo PIETRE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#8 » mercoledì 25 gennaio 2023, 20:53

Classifica:
1. Abitudini – Elisa Belotti
2. L’orologio del pc – Stefano Moretto
3. Il bacio – Simona Rampini
4. Cenere – Domenico
5. Corri – Pietro d’Addabbo
6. La donna del canto – Stefano De Luca
7. Dieta – LeggErika3
8. Questa piccola grande morte – Letizia Merello


Commenti:
La donna del canto
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Il bacio
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Corri
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antico
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Re: Gruppo PIETRE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#9 » giovedì 26 gennaio 2023, 19:02

Oltre alla mia, dovete ancora ricevere una classifica.

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AndreaCrevola
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Re: Gruppo PIETRE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#10 » giovedì 26 gennaio 2023, 19:13

Ciao,

ecco la mia classifica.

1) Corri, di Pietro D’Addabbo
2) Abitudini, di Elisa Belotti
3) Dieta, di LeggErika3
4) Il bacio, di Simona Rampini
5) Questa piccola grande morte, di Letizia Merello
6) Cenere, di Domenico
7) L’orologio del pc, di Stefano Moretto
8) La donna del canto, di Stefano De Luca

Di seguito i commenti in dettaglio. Li posto anche nei relativi spazi.


1) Corri, di Pietro D’Addabbo
Ciao Pietro, piacere di averti letto.
Il racconto mi è piaciuto. Seguire la fuga dell’uomo è una trama lineare che rischia di essere banale, ma mi pare che tu abbia dato il ritmo giusto ai vari passaggi. Nonostante il protagonista compia numerose azioni, ho trovato semplice seguire i vari accadimenti. Ho trovato anche facile visualizzare le scene grazie ai dettagli che hai inserito nel testo.
Il tema è rispettato.
Alcune imperfezioni: avrei chiarito meglio le motivazioni della fuga, anche per empatizzare di più; il numero dei teppisti all’inseguimento non è precisato (prima sono due, poi ci sono tre moto…), dunque non capisco se alla fine il protagonista sia salvo oppure no.

2) Abitudini, di Elisa Belotti
Ciao Elisa, piacere di averti letto.
Il racconto colpisce molto. Mi sono immedesimato molto nella parte di vita frenetica e - purtroppo - normale, così che il finale è ancora più amaro e difficile da digerire. Forse la prima parte è un po’ fuori contesto rispetto al resto: il personaggio si lamenta delle sue abitudini in modo forse un po’ troppo calcato. Avrei risparmiato qualche riga per portare l’attenzione sul caldo all’esterno, evitando di ripetere il tema della routine abitudinaria del protagonista.
Lo stile mi pare buono, anche se ammetto che altri sono più bravi di me a rilevare problemi (quindi tienine conto!). L’unica nota stonata l’ho trovata nella frase “Non penso a quello che sto facendo, mi viene in automatico”, ma in realtà ci sta pensando eccome! :-)
Infine, secondo me potevi evitare il titolo di giornale finale. Sembra sia stato messo solo per usare la parola “leggerezza”.

3) Dieta, di LeggErika3
Ciao Erika, piacere di averti letto.
Il racconto mi è piaciuto. La scena è un po’ paradossale, ma ci sta. Mi è piaciuto il contrasto tra i due personaggi, sia a livello fisico sia psicologico. Avrei reso il medico un po’ più pazzoide, a lasciar intendere che potesse compiere un gesto sopra le righe per dimostrare la sua tesi e preparare per il finale. Il tema è rispettato. Alcune formule le ho trovate un po’ stereotipate o già sentite, ma nulla su cui si possa lavorare con maggiore calma per ottenere un effetto di maggiore unicità nella voce dei personaggi.

4) Il bacio, di Simona Rampini
Ciao Simona, piacere di averti letto.
Parto dal tema. Secondo me volevi esprimere il concetto di leggerezza attraverso lo stato emotivo della voce narrante, tuttavia devo ammettere che ci ho dovuto riflettere un po’ prima di trovare questa chiave di lettura. Credo però sia un problema del tema, in generale. Forse lo avrei esplicitato maggiormente, tutto qui.
A livello di stile, non mi è piaciuto che la voce passi dal rivolgersi all’amato al parlare di se stessa e dei suoi problemi. Avrei cercato di mantenere quella impostazione, perché forse avrebbe reso di più la concentrazione della protagonista sul ragazzo e avrebbe reso più magico il finale (un po’ scontato, però).

5) Questa piccola grande morte, di Letizia Merello
Ciao Letizia, piacere di averti letto.
Il primo problema che ho riscontrato è nell’identificazione dei personaggi in scena. Sebbene tu abbia messo degli indizi sul fatto che abbiamo davanti una suora e un dottore, ho faticato un po’ a definirli e a visualizzarli. Forse è una questione di banale punteggiatura, oppure potevi restituire un quadro generale iniziale. Avrei scritto: “Il dottore stese le braccia secche” anziché usare “omuncolo”, che è troppo generico nell’incipit.
La trama è buona e il finale (per quanto un po’ disturbante) è d’effetto. Il conflitto tra i due personaggi è ben evidente. Forse una questione di tono: avrei provato a scrivere in uno stile più “comico” e leggero, dato che la vicenda assomiglia a certe novelle di Boccaccio.
Non ho colto la relazione con il tema, però.

6) Cenere, di Domenico
Ciao Domenico, piacere di averti letto.
Il tema è rispettato. Il tuo racconto mi è piaciuto però devo dire che il giudizio complessivo deriva da un lato positivo e da un altro meno. Il primo è la caratterizzazione dei personaggi (anche se a mio avviso la mamma è un po’ incoerente: ha appena pulito il mobiletto eppure soffre di asma e da l’idea di essere praticamente inferma sul suo divano) e il senso di realismo che loro e la scena trasmettono. Dall’altro lato, tuttavia, i dialoghi vanno un po’ per conto loro e si chiudono un po’ troppo rapidamente sulla “tesi” della madre, che suona un po’ come “morale della favola”.


7) L’orologio del pc, di Stefano Moretto
Ciao Stefano, piacere di averti letto.
Premetto che sono del mestiere, quindi avrei tutta una serie di osservazioni nel merito del lavoro svolto dal protagonista. Non ho pertanto trovato il personaggio adeguato pur all’interno della finzione narrativa.
Ho trovato lo svolgimento della trama un po’ piatto: seguiamo il protagonista nel suo lavoro, nei piccoli inconvenienti e preoccupazioni del mestiere del programmatore, ma non mi pare accada nulla di davvero interessante. E’ tutto ben scritto, ma poco emozionante.
In merito allo stile, in alcuni passaggi ho trovato buoni dettagli ma credo che in alcuni casi rallentino il ritmo più che portare il lettore verso la fine del racconto.

8) La donna del canto, di Stefano De Luca
Ciao Stefano, piacere di averti letto.
Secondo me il tuo racconto ha una intenzione, il che è un aspetto positivo. In altri termini è scritto in questo modo perché volevi esprimerti in un modo evocativo e che chiedesse al lettore di “riempire” con la propria immaginazione i vuoti che hai lasciato. Per me è un aspetto positivo perché ti rende riconoscibile.
Meno positivo, d’altra parte, è lo sviluppo della trama. Ci sono delle premesse non mantenute (sta scappando? deve espiare una colpa perché l’amico è morto?) Di conseguenza la scena delle preghiere e del “funerale” della donna lasciano un senso di attesa che meritava di essere legato meglio alle premesse iniziali. Alla fine non è chiaro cosa succede e perché, e il tema della “leggerezza” è fin troppo tra le righe.

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Re: Gruppo PIETRE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#11 » venerdì 27 gennaio 2023, 8:55

Avete ricevuto tutte le classifiche, nei prossimi giorni arriverà anche la mia.

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antico
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Re: Gruppo PIETRE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#12 » sabato 4 febbraio 2023, 14:54

Chiedendo scusa per il gran ritardo, ecco a voi i miei commenti e classifica.

1) Abitudini, di Elisa Belotti
Probabilmente migliorabile (e gli appunti di Spinelli mi sembrano ottimi in questo senso), ma già così è ottimo. Davvero un buon lavoro cui manca appena un pizzico in più di alienazione del protagonista (ma sono sensazioni). Per il resto: tema ottimamente declinato e gestione precisa e senza sbavature. Per me un pollice quasi su.
2) Cenere, di Domenico Foglia
Estremamente coerente per tutta la sua durata, un testo in cui dimostri grande capacità di controllo e in cui riesci a trasmettere un messaggio attraverso le azioni. Detto questo, non sono riuscito a empatizzare al massimo con il protagonista, mi sembra che sia un qualcosa in cui avresti potuto lavorare meglio. Certo, arriva tutto, ma senza pathos, mi ha fatto vibrare poco, compresa la sua scelta finale. Per me un pollice tendente al positivo in modo solido e anche brillante.
3) Il bacio, di Simona Rampini
Bello stile, mi è piaciuto. C'è un piccolo MA: sono arrivato alla fine e mi è mancato qualcosa, forse un po' più di preparazione perché la soluzione finale contrasta con l'infatuazione della protagonista. Vero, fin da subito mette in chiaro che vorrebbe un bacio e quello arriva, quindi un focus sul contatto fisico, ma la gestione del racconto sembra suggerire un risvolto romantico mentre poi si chiude, con soddisfazione di entrambi, su un bacio casuale che risulta intrigante e quindi viene prolungato, con buona pace del romanticismo. Da finalizzare un pelo sotto questo aspetto, insomma. Per la valutazione direi un pollice tendente al positivo in modo solido e anche brillante.
4) Corri, di Pietro D’Addabbo
Un shot bello preciso che rimane coerente per tutta la sua durata. Certo, più contesto non avrebbe fatto schifo e questo l'hai pagato al tempo e ai caratteri, quindi è da conteggiare come un malus. Bene il tema, declinato quasi letteralmente e allora ecco che, in effetti, a poco serve il contesto e bene che non ci sia, cosa che limita il malus. Per me un pollice tendente al positivo in modo solido e quasi brillante.
5) Questa piccola grande morte, di Letizia Merello
Apprezzo molto la tuo voglia di osare, non per niente il finale mi è piaciuto parecchio. Male, però, i dialoghi: forzati, lenti nel dipanarsi e nel seminare informazioni, poco incisivi. Fa bene Fitzherbert a dire che, a quel punto, tanto valevo esasperarli ancora di più perché ne avresti tratto maggior vantaggio in quanto a coerenza interna. Il tema riesco a vederlo e, anche qui, apprezzo la declinazione. Per me un pollice tendente al positivo in modo brillante anche se non solido.
6) L’orologio del pc, di Stefano Moretto
Un buon racconto, gestito bene, che però non "buca" nel finale con una chiusa quasi, scusa la parola, banale. Ok il messaggio, ma questo essere ricompensato per i propri sforzi, così a gratis, non sembra proprio roba da Italia e quindi sembra mancare qualcosa che giustifichi il lieto fine riconducendo il tutto a una critica più spietata del Sistema. Cerco di approfondire: ok, lui si adagia una volta promosso, ma questo a cosa porta? Il messaggio finisce lì? A mio avviso, un po' poco. Detto questo: tema presente. Per me un pollice tendente al positivo in modo solido, ma non brillante.
7) La donna del canto, di Stefano De Luca
Racconto che punta in alto e che si sviluppa bene partendo, però, da una piccola, grande, problematica di base: il tema della colpa non mi è arrivato assolutamente e, leggendo gli altri commenti, mi sembra sia stato difficoltoso anche per altri. Ecco, il fatto è che l'ho apprezzato una volta letta la tua spiegazione ho provato a rileggerlo senza però trovare elementi che mi potessero portare, autonomamente, in quella direzione. Poi la parte centrale e la chiusa di livello davvero alto, ma la valutazione deve per forza di cose valutare quel problema fondante e devo fermarmi a un pollice tendente al positivo anche se non solido, ma quasi brillante.
8) Dieta, di Erika Adale
Sì, devi oliarti un po', a volte capita quando si torna nell'Arena dopo tanto tempo. La tua penna si vede tutta, ma si vede che hai iniziato quando il tempo già scarseggiava e ne risulta un testo che vive sull'ottima idea di partenza senza che tu sia riuscita finalizzarla. Mancano soprattutto i perché riguardanti il comportamento del medico e quella "zampa" non si può vedere perché, soprattutto in un racconto così breve, porta il lettore a pensare che in scena ci siano personaggi non umani e, di conseguenza, confonde. Per me un pollice tendente verso il positivo, ma non solido e neppure brillante.

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