Quella stronza
Quella stronza
Le sue parole continuano a ripetersi nella mia testa come un disco bloccato sullo stesso solco: Tesoro, non arrabbiarti, ma io me ne vado. Lo so, si è trovata un altro, più giovane di me. Quello che la stava aspettando fuori e appena lei è salita sono sgommati via.
Parcheggio davanti al pannello pubblicitario con il cartellone dell’ultimo film in programma al multisala: Magic Mike’s Last Dance. Il corpo scolpito di Channing Tatum mi fa l’occhiolino, è illuminato dal lampione messo strategicamente per farmi dispetto.
Scendo dalla Panda, saluto quell’immagine con un dito medio ed entro al bar.
Da domani vado in palestra, lo giuro. E poi, Tesoro, vediamo cosa dirai di fronte ai miei pettorali Ironmanizzati. Tornerai da me correndo per chiedere scusa, per l’errore madornale che ti sei accorta di aver fatto, str…Tesoro che non sei altro.
– Dammi un cognac doppio Tommy, oggi ho bisogno di annegare i dispiaceri. Anzi, dammi tutta la bottiglia.
– Che ti sfrigola fratello? Confidati con il tuo barman preferito.
Tommy smette di sistemare dietro al bancone i bicchieri che toglie dalla lavastoviglie, sceglie la bottiglia di cognac più vuota che ha, e me la piazza davanti. Protesto:
– Dammene una piena.
– Qui c’è abbastanza alcol da far sentire il tuo fegato proprio come il tuo umore: uno schifo.
– Spiritoso.
Abbasso le lenti da miope e avvicino gli occhi all’etichetta: alcol, 40 gradi.
Spero che bastino a fermare il loop delle parole sbagliate che affiorano nella mia testa, quelle che decretano il fallimento del mio matrimonio, il fallimento della mia vita, che riescano ad annebbiare l’immagine di lei che prende la valigia e se ne va.
In fondo io che cosa avevo fatto di terribile, ero solo stato sincero. Avremmo potuto sistemare tutto.
Dal fondo del locale vedo Rosy che si avvicina, ha gli shorts ad altezza inguine e un push up che le tira su le tette fin quasi al mento, se solo non avesse quella parrucca biondo platino troppo cotonata, e non masticasse continuamente gomme al mentolo. Che stupido sono stato.
Lei si avvicina ancheggiando provocante: – Allora? – dice con una voce profonda resa roca dalle troppe sigarette. – Non dirmelo. Hai la faccia di uno che lo ha detto alla moglie.
– Come potevo tacere? Sei stata una stronza a non dirmelo prima, io mi sono fidato, e poi non potevo mica fare la stessa cosa anche a lei.
– Tesoro, non ti arrabbiare, ma non lo sapevi cosa rischiavi a venire a letto con una come me? E poi, basta andare dal tuo medico, ti prescrive un po’ di antibiotici e sei più sano di prima.
Parcheggio davanti al pannello pubblicitario con il cartellone dell’ultimo film in programma al multisala: Magic Mike’s Last Dance. Il corpo scolpito di Channing Tatum mi fa l’occhiolino, è illuminato dal lampione messo strategicamente per farmi dispetto.
Scendo dalla Panda, saluto quell’immagine con un dito medio ed entro al bar.
Da domani vado in palestra, lo giuro. E poi, Tesoro, vediamo cosa dirai di fronte ai miei pettorali Ironmanizzati. Tornerai da me correndo per chiedere scusa, per l’errore madornale che ti sei accorta di aver fatto, str…Tesoro che non sei altro.
– Dammi un cognac doppio Tommy, oggi ho bisogno di annegare i dispiaceri. Anzi, dammi tutta la bottiglia.
– Che ti sfrigola fratello? Confidati con il tuo barman preferito.
Tommy smette di sistemare dietro al bancone i bicchieri che toglie dalla lavastoviglie, sceglie la bottiglia di cognac più vuota che ha, e me la piazza davanti. Protesto:
– Dammene una piena.
– Qui c’è abbastanza alcol da far sentire il tuo fegato proprio come il tuo umore: uno schifo.
– Spiritoso.
Abbasso le lenti da miope e avvicino gli occhi all’etichetta: alcol, 40 gradi.
Spero che bastino a fermare il loop delle parole sbagliate che affiorano nella mia testa, quelle che decretano il fallimento del mio matrimonio, il fallimento della mia vita, che riescano ad annebbiare l’immagine di lei che prende la valigia e se ne va.
In fondo io che cosa avevo fatto di terribile, ero solo stato sincero. Avremmo potuto sistemare tutto.
Dal fondo del locale vedo Rosy che si avvicina, ha gli shorts ad altezza inguine e un push up che le tira su le tette fin quasi al mento, se solo non avesse quella parrucca biondo platino troppo cotonata, e non masticasse continuamente gomme al mentolo. Che stupido sono stato.
Lei si avvicina ancheggiando provocante: – Allora? – dice con una voce profonda resa roca dalle troppe sigarette. – Non dirmelo. Hai la faccia di uno che lo ha detto alla moglie.
– Come potevo tacere? Sei stata una stronza a non dirmelo prima, io mi sono fidato, e poi non potevo mica fare la stessa cosa anche a lei.
– Tesoro, non ti arrabbiare, ma non lo sapevi cosa rischiavi a venire a letto con una come me? E poi, basta andare dal tuo medico, ti prescrive un po’ di antibiotici e sei più sano di prima.
Re: Quella stronza
Ciao Isabella! Parametri tutti ok, divertiti in questa ANDREA LAURO EDITION!
Re: Quella stronza
Ciao Isabella e piacere di leggerti. Posto lo stile, nettamente superiore a quello delle precedenti edizioni, mi trovi un po' confuso sulla trama. Da come descrivi l'inizio, sembra che il protagonista sia stato lasciato dalla moglie in favore di un ragazzo più giovane e prestante, ma nel finale lasci intendere che lui le abbia confessato di aver avuto una relazione extraconiugale e di averle passato una malattia venerea. Ma se le cose stanno così, che senso ha la frase pronunciata dalla moglie? Gli chiede scusa per essersi fatta passare la malattia? E come fa il protagonista a pensare che sia per un altro uomo, quando dice chiaramente nel finale che è tutto dovuto alla malattia? Non so: ho l'impressione che la ricerca del colpo di scena ti abbia costretto a conciliare due elementi difficilmente riconducibili.
Alla prossima!
Alla prossima!
Re: Quella stronza
Ciao Agostino e grazie del tuo feedback! Il mio "Tesoro" dell'inizio nel mio intento era molto ironico, della serie, ti dico tesoro, ma penso tutt'altro, ed è la scusa che la moglie aspettava per andarsene via da un tipo per nulla simpatico che oltretutto è un narratore per nulla affidabile, che trova tutte le scuse per dare la colpa alla moglie per essere andata via, invece di ammettere che è colpa sua. Stessa cosa succede a lui quando dice Tesoro che non sei altro.
Visto che tu me lo stai facendo notare mi sa che avrei dovuto gestire meglio l'inizio.
A presto e buona edition!
Visto che tu me lo stai facendo notare mi sa che avrei dovuto gestire meglio l'inizio.
A presto e buona edition!
- GiulianoCannoletta
- Messaggi: 536
Re: Quella stronza
Ciao Isabella, è sempre un piacere leggerti!
Lo stile è molto buono e scorrevole e la scelta dei particolari aiuta a figurarsi bene la scena.
Ho letto la tua spiegazione sulla trama e apprezzo il tentativo di un narratore inaffidabile che se la racconta un po' come gli pare. Ci sono comunque degli aspetti che non mi convincono. Proprio perché il marito le aveva offerto un buon pretesto, confessando il suo tradimento, non mi convince la reazione della moglie. Quel "...non arrabbiarti ma io me ne vado", che lui riporta come frase della moglie, una volta svelato il finale pare un po' forzato (per quanto sia simpatico il richiamo nel finale con le parole di Rosy).
È comunque una buona prova.
A rileggerci presto!
Giuliano
Lo stile è molto buono e scorrevole e la scelta dei particolari aiuta a figurarsi bene la scena.
Ho letto la tua spiegazione sulla trama e apprezzo il tentativo di un narratore inaffidabile che se la racconta un po' come gli pare. Ci sono comunque degli aspetti che non mi convincono. Proprio perché il marito le aveva offerto un buon pretesto, confessando il suo tradimento, non mi convince la reazione della moglie. Quel "...non arrabbiarti ma io me ne vado", che lui riporta come frase della moglie, una volta svelato il finale pare un po' forzato (per quanto sia simpatico il richiamo nel finale con le parole di Rosy).
È comunque una buona prova.
A rileggerci presto!
Giuliano
“Uno scrittore argentino che ama molto la boxe mi diceva che in quella lotta che si instaura fra un testo appassionante e il suo lettore, il romanzo vince sempre ai punti, mentre il racconto deve vincere per knock out.”
Julio Cortázar
Julio Cortázar
Re: Quella stronza
Ciao Giuliano e grazie delle belle parole e anche di quelle che mi fanno riflettere. Il tuo commento, insieme a quello di Agostino, mi hanno aiutato a capire i punti deboli della storia e le possibili soluzioni.
Alla prossima e buona edition!
Alla prossima e buona edition!
- Pietro D'Addabbo
- Messaggi: 398
- Contatta:
Re: Quella stronza
Ciao Isabella, piacere di leggerti.
Un punto debole a mio pare sta nell'incipit, concentrato sulla fuga di una moglie che non entrerà più nella narrazione invece che focalizzarsi sul dove e quando del protagonista, cui invece dedichi il secondo paragrafo.
A mio parere immergerebbe di più il lettore se il testo partisse con "Parcheggio davanti..." e tutto il paragrafo che precede quel punto fosse inserito dopo "pettorali Ironmanizzati".
Un simpatico imbecille, il tuo protagonista.
Cerca di assolversi da quanto è accaduto ma finisce per dipingere un autoritratto del tutto impietoso.
Risultato finale piacevole.
Un punto debole a mio pare sta nell'incipit, concentrato sulla fuga di una moglie che non entrerà più nella narrazione invece che focalizzarsi sul dove e quando del protagonista, cui invece dedichi il secondo paragrafo.
A mio parere immergerebbe di più il lettore se il testo partisse con "Parcheggio davanti..." e tutto il paragrafo che precede quel punto fosse inserito dopo "pettorali Ironmanizzati".
Un simpatico imbecille, il tuo protagonista.
Cerca di assolversi da quanto è accaduto ma finisce per dipingere un autoritratto del tutto impietoso.
Risultato finale piacevole.
"Ho solo due cose da lasciarti in eredità, figlio mio, e si tratta di radici ed ali." (William Hodding Carter)
Re: Quella stronza
Ciao Pietro, grazie mille per il tuo feedback, mi piace il tuo suggerimento.
A presto e buona edition!
A presto e buona edition!
- BruceLagogrigio
- Messaggi: 454
Re: Quella stronza
Ciao Gennibo. Buon gara anche a te!
Narratore in prima persona. Tempo: Presente. Ambientazione moderna (2023 uscita del film citato nel testo). Tema centrato.
La lettura del racconto scorre bene, le battute dal bar sono perfette, sfiorano il cliché senza mai toccarlo. La trama a mio parere è un po’ confusa e non capisco se è voluto o perché il protagonista è alterato o meno.
“Sei stata una stronza a non dirmelo prima, io mi sono fidato, e poi non potevo mica fare la stessa cosa anche a lei”
Non ho proprio capito questa frase.
Finale migliorabile. Comunque piacevole lettura. Asciutta e con bei rimandi. Molto bello l’inizio e i dialoghi.
Complimenti!
Bruce Lagogrigio.
Narratore in prima persona. Tempo: Presente. Ambientazione moderna (2023 uscita del film citato nel testo). Tema centrato.
La lettura del racconto scorre bene, le battute dal bar sono perfette, sfiorano il cliché senza mai toccarlo. La trama a mio parere è un po’ confusa e non capisco se è voluto o perché il protagonista è alterato o meno.
“Sei stata una stronza a non dirmelo prima, io mi sono fidato, e poi non potevo mica fare la stessa cosa anche a lei”
Non ho proprio capito questa frase.
Finale migliorabile. Comunque piacevole lettura. Asciutta e con bei rimandi. Molto bello l’inizio e i dialoghi.
Complimenti!
Bruce Lagogrigio.
L'uomo prudente, con una frase elegante, si cava fuori da ogni garbuglio, e sa usar la lingua con la leggerezza di una piuma. Umberto Eco
Re: Quella stronza
Ciao Lagogrigio e grazie per le belle parole, riguardo il dialogo che non ti è chiaro, il protagonista sta rimproverando la prostituta con cui è andato a letto per avergli trasmesso una malattia venerea. Volevo scrivere di un tipo che si lamenta perché la sua donna lo ha lasciato, ma in realtà lui sta cercando di giustificare l'ingiustificabile.
Re: Quella stronza
Ciao Isabella,
il racconto è carino e scorre via fluido.
Il tema per me è centrato, ma il 'volersela raccontare' del protagonista, cercando una giustificazione falsa sul perché la moglie è andata via, non mi è arrivata.
L'ho capito solo leggendo i commenti.
Penso che avresti dovuto trovare un modo per far capire al lettore che lui è un bugiardo quasi subito, senza arrivare fino alla fine per poi scoprire la verità.
Per il resto nulla da dire!
Buona edition
ciao
Dom
il racconto è carino e scorre via fluido.
Il tema per me è centrato, ma il 'volersela raccontare' del protagonista, cercando una giustificazione falsa sul perché la moglie è andata via, non mi è arrivata.
L'ho capito solo leggendo i commenti.
Penso che avresti dovuto trovare un modo per far capire al lettore che lui è un bugiardo quasi subito, senza arrivare fino alla fine per poi scoprire la verità.
Per il resto nulla da dire!
Buona edition
ciao
Dom
„Che Dio mi conceda la serenità di accettare ciò che non posso cambiare, la tenacia di cambiare ciò che posso e la fortuna di non fare troppe cazzate.“
Re: Quella stronza
Ciao Domenico e grazie del commento, hai ragione, avrei dovuto aggiungere qualcosa in più all'inizio per far capire meglio l'inaffidabilità del protagonista.
- SarahSante
- Messaggi: 186
Re: Quella stronza
Ciao Isabella,
l'ho dovuto rileggere un paio di volte per capire le dinamiche, ma una volta capito il senso mi sono goduta il racconto.
All'inizio non si sa se empatizzare con questo uomo (è miope, la moglie lo lascia per uno più giovane, non ha il fisico di magic Mike, quell'altro sgomma e lui ha la Panda) poi quando comincia a dire che è solo stato sincero qualcosa comincia incrinarsi e la storia gira in modo diverso. E' lui l'inqualificabile uomo che va con le prostitute e passa alla moglie le malattie veneree, ma che fino alla fine si trincera nella sua molto soggettiva verità per cui la moglie avrebbe dovuto apprezzarlo per non essere stato bugiardo. Buona prova
l'ho dovuto rileggere un paio di volte per capire le dinamiche, ma una volta capito il senso mi sono goduta il racconto.
All'inizio non si sa se empatizzare con questo uomo (è miope, la moglie lo lascia per uno più giovane, non ha il fisico di magic Mike, quell'altro sgomma e lui ha la Panda) poi quando comincia a dire che è solo stato sincero qualcosa comincia incrinarsi e la storia gira in modo diverso. E' lui l'inqualificabile uomo che va con le prostitute e passa alla moglie le malattie veneree, ma che fino alla fine si trincera nella sua molto soggettiva verità per cui la moglie avrebbe dovuto apprezzarlo per non essere stato bugiardo. Buona prova
- Shanghai Kid
- Messaggi: 433
Re: Quella stronza
Ciao Gennibo,
piacere di averti letta.
Ho letto i commenti precedenti e sono d’accordo su tutto. Lo stile c’è e il racconto scorre bene, anche io ho preferito questo genere di scrittura a quella di racconti tuoi precedenti. Devo dire che ho trovato alcune scelte un po’ affettate, ma crei immagini vivide e questo aiuta sempre. Sono tuttavia d’accordo anche con la critica rispetto alla trama: secondo me regge poco ed è un po’ confusa.
A rileggerti presto,
Elisa
piacere di averti letta.
Ho letto i commenti precedenti e sono d’accordo su tutto. Lo stile c’è e il racconto scorre bene, anche io ho preferito questo genere di scrittura a quella di racconti tuoi precedenti. Devo dire che ho trovato alcune scelte un po’ affettate, ma crei immagini vivide e questo aiuta sempre. Sono tuttavia d’accordo anche con la critica rispetto alla trama: secondo me regge poco ed è un po’ confusa.
A rileggerti presto,
Elisa
-
- Messaggi: 97
Re: Quella stronza
Ciao Gennibo!
Innanzitutto è stato un piacere leggerti, hai una scrittura molto vivace, ho letto il tuo racconto in un fiato, tanto che mi sono chiesto se non fosse troppo corto... e invece hai "solo" una penna frizzante! Il personaggio - narratore è molto ben caratterizzato, si capisce molto bene che razza di uomo sia senza che tu abbia dovuto caricaturarlo. L'intento del racconto è molto chiaro anche se mi sarebbe piaciuto leggere un po' più di trama, piuttosto che semplicemente il risultato di tutta l'azione (il nocciolo della questione succede tutto fuori campo e qui noi rimaniamo soltanto con le conseguenze ineluttabili). Lavora sui dialoghi perché sono a mio parere un po' troppo "hollywoodiani" (– Dammi un cognac doppio Tommy, oggi ho bisogno di annegare i dispiaceri. Anzi, dammi tutta la bottiglia.
– Che ti sfrigola fratello? Confidati con il tuo barman preferito. è tutto un po' troppo; nessuno si esprime davvero così e per quanto un'opera letteraria debba essere verosimile e non realistica, qui l'eccesso nei dialoghi fa sorridere è quasi parodistico: era voluto?)
Mi spiace un po' per Rosy che rimane relegata a semplice mezzo meccanico per giustificare tutta l'azione, ma nel complesso una buona prova.
Innanzitutto è stato un piacere leggerti, hai una scrittura molto vivace, ho letto il tuo racconto in un fiato, tanto che mi sono chiesto se non fosse troppo corto... e invece hai "solo" una penna frizzante! Il personaggio - narratore è molto ben caratterizzato, si capisce molto bene che razza di uomo sia senza che tu abbia dovuto caricaturarlo. L'intento del racconto è molto chiaro anche se mi sarebbe piaciuto leggere un po' più di trama, piuttosto che semplicemente il risultato di tutta l'azione (il nocciolo della questione succede tutto fuori campo e qui noi rimaniamo soltanto con le conseguenze ineluttabili). Lavora sui dialoghi perché sono a mio parere un po' troppo "hollywoodiani" (– Dammi un cognac doppio Tommy, oggi ho bisogno di annegare i dispiaceri. Anzi, dammi tutta la bottiglia.
– Che ti sfrigola fratello? Confidati con il tuo barman preferito. è tutto un po' troppo; nessuno si esprime davvero così e per quanto un'opera letteraria debba essere verosimile e non realistica, qui l'eccesso nei dialoghi fa sorridere è quasi parodistico: era voluto?)
Mi spiace un po' per Rosy che rimane relegata a semplice mezzo meccanico per giustificare tutta l'azione, ma nel complesso una buona prova.
- Emiliano Maramonte
- Messaggi: 1244
- Contatta:
Re: Quella stronza
Ciao Isabella! Era da un po' che non ti leggevo.
Nel complesso il racconto è molto gradevole anche perché ci presenta un bellimbusto che si dibatte in una tela di tradimenti e bugie, dalla quale cerca di trovare scampo (non riuscendovi).
Un po' di confusione nella trama non aiuta a comprendere bene la vicenda, come anche la brevità del testo. Un migliaio di caratteri in più, con qualche input aggiuntivo, avrebbe chiarito i punti critici della vicenda. Al netto, però, di questi inconvenienti, già ben segnalati da altri concorrenti, il racconto è gradevole, se non altro per lo stile "scanzonato" (posso dirlo?) e amaramente ironico.
Buona gara!
Emiliano.
Nel complesso il racconto è molto gradevole anche perché ci presenta un bellimbusto che si dibatte in una tela di tradimenti e bugie, dalla quale cerca di trovare scampo (non riuscendovi).
Un po' di confusione nella trama non aiuta a comprendere bene la vicenda, come anche la brevità del testo. Un migliaio di caratteri in più, con qualche input aggiuntivo, avrebbe chiarito i punti critici della vicenda. Al netto, però, di questi inconvenienti, già ben segnalati da altri concorrenti, il racconto è gradevole, se non altro per lo stile "scanzonato" (posso dirlo?) e amaramente ironico.
Buona gara!
Emiliano.
Re: Quella stronza
Emiliano Maramonte ha scritto:Ciao Isabella! Era da un po' che non ti leggevo.
Nel complesso il racconto è molto gradevole anche perché ci presenta un bellimbusto che si dibatte in una tela di tradimenti e bugie, dalla quale cerca di trovare scampo (non riuscendovi).
Un po' di confusione nella trama non aiuta a comprendere bene la vicenda, come anche la brevità del testo. Un migliaio di caratteri in più, con qualche input aggiuntivo, avrebbe chiarito i punti critici della vicenda. Al netto, però, di questi inconvenienti, già ben segnalati da altri concorrenti, il racconto è gradevole, se non altro per lo stile "scanzonato" (posso dirlo?) e amaramente ironico.
Buona gara!
Emiliano.
Grazie di essere passato Emiliano, delle belle parole e dei consigli sempre utilissimi e puntuali!
Re: Quella stronza
Ciao Isabella
Racconto ben scritto, con dettagli ambientali evocativi. Ammetto però di non aver compreso il focus della storia. Non è chiaro se il protagonista sia più crucciato per la malattia o per il tradimento. Credo che mi abbia condizionato negativamente il dialogo finale. L'ho trovato un po' straniante, a tratti surreale. È rivelatorio solo per il lettore, non per il protagonista, che sa già tutto dall'inizio alla fine. Quindi non c'è un cambio di valore per il protagonista, quello che accade è un esposizione di quello che è già accaduto, non un progresso di eventi. Per me un pollice che oscilla verso l'alto, ma che subisce la forza delle turbolenze da nord
Racconto ben scritto, con dettagli ambientali evocativi. Ammetto però di non aver compreso il focus della storia. Non è chiaro se il protagonista sia più crucciato per la malattia o per il tradimento. Credo che mi abbia condizionato negativamente il dialogo finale. L'ho trovato un po' straniante, a tratti surreale. È rivelatorio solo per il lettore, non per il protagonista, che sa già tutto dall'inizio alla fine. Quindi non c'è un cambio di valore per il protagonista, quello che accade è un esposizione di quello che è già accaduto, non un progresso di eventi. Per me un pollice che oscilla verso l'alto, ma che subisce la forza delle turbolenze da nord
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