Giovanni Pratesi - Ortensie

Appuntamento fissato per le 21.00 di lunedì 20 febbraio con un tema del Campione in carica (ex aequo con Davide Mannucci) Andrea Lauro!
Giovanni P
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Giovanni Pratesi - Ortensie

Messaggio#1 » lunedì 20 febbraio 2023, 22:35

- Abbiamo ancora delle opportunità e nessuno si permetta di chiamarle speranze. Se poi la faccenda dovesse farsi dura e prendere una brutta piega ribalteremo la situazione!

Mentre Genci parlava agitando le braccia Iona lo ascoltava tenendo le ortensie fra le mani. Quelle ortensie erano lì da quando erano arrivati, più o meno sei anni prima.

- Magari ci vorrà del tempo, ma anche se tutto andrà male torneremo qua! Noi siamo i Malaj Iona, lo sai te e lo so io, e ti dirò di più lo sanno anche quei maledetti.

Iona annuì, quelle ortensie le aveva curate con l'amore con il quale avrebbe curato un cucciolo. Prima che diventasse la signora della città, regina consorte del suo grande signore Genci Malaj, Iona non aveva nessun interesse per i fiori, ma lì era cambiato tutto. Insieme a suo marito si era insediata in quel palazzo diventato una reggia, ma già dal primo giorno sapeva che prima o dopo sarebbe finito tutto. Aveva deciso di curare i fiori perché non voleva che il suo animo venisse inquinato dall'arroganza, non voleva che la gente la ricordasse come una dispotica che si atteggia a regina d'altri tempi.

- Iona ti assicuro che non usciremo sconfitti da questo evento. È solo un evento, non può cancellare anni di successi.

Iona annuì di nuovo, Genci aveva le lacrime agli occhi, ma riuscì ad evitare di sciogliersi in un pianto. Genci Malaj aveva conquistato quella città sul mare scacciando chi l'aveva oppressa per anni. Ma l'esercito messo in rotta si era riorganizzato e adesso era disposto fuori dalle mura. Genci era rispettato da tutti, persino dai nemici. Questi gli avevano proposto di abbandonare la città, in cambio nessuno scontro, nessuna prigionia, né sangue né rancore. Genci aveva accettato con il gelo bel cuore, era la scelta giusta, ma che ne sarebbe stato del suo orgoglio?

- Quei deficienti si accontentano di una vittoria di Pirro, che cretini Iona...

Questa staccò gli occhi dalle ortensie per guardare suo marito che a sua volta faceva di tutto per non incrociare lo sguardo di sua moglie.
Quanto avrebbe voluto accarezzarlo e baciarlo, dirgli che gli dispiaceva, ma che non importava. Tanta rabbia traboccava da cuore di Genci, ma in fondo per cosa? Iona era devota a suo marito, questo aveva perso la guerra dopo aver vinto molte battaglie, non sarebbero mai tornati lì e lei lo sapeva bene.
Un uomo entrò nella sala, aveva il volto livido ed era in alta uniforme.

- Grande Malaj, dobbiamo andare, il momento è arrivato.

Iona carezzò sorridendo le ortensie, suo marito deglutì, ma mantenne il massimo contegno. Genci prese la mano di sua moglie e insieme si incamminarono verso l'uscita.
Iona ripensò alle cronache di un grande re, anche lui scacciato dalla sua città e alle lacrime che aveva versato prima di vederla in lontananza per un ultima volta. La madre di quel re rinfacciò al figlio la sua debolezza, rimproverandogli di piangere come una donna per una cosa che non aveva saputo difendere da uomo. Il suo Genci non avrebbe pianto, non avrebbe ammesso la sconfitta né la cacciata in quanto tale. Iona non avrebbe rinfacciato le lacrime a suo marito, anzi le avrebbe amate. Insieme uscirono dalle mura, furono salutati con affetto dai cittadini prima e ossequiati con rispetto dai nuovi padroni dopo. Genci teso, Iona serena, solo un pó malinconica. Lui non si voltò mai a rivedere la città, lei sperò che la nuova signora curasse le ortensie.



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antico
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Re: Giovanni Pratesi - Ortensie

Messaggio#2 » lunedì 20 febbraio 2023, 22:47

Ciao Giovanni! Caratteri e tempo ok, buona ANDREA LAURO EDITION!

Giovanni P
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Re: Giovanni Pratesi - Ortensie

Messaggio#3 » lunedì 20 febbraio 2023, 22:48

Ciao Antico, grazie!

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MatteoMantoani
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Re: Giovanni Pratesi - Ortensie

Messaggio#4 » martedì 21 febbraio 2023, 19:37

Ciao Giovanni, piacere di rileggerti.
Primo, fa' un pochino più di attenzione all'effetto Minuti Contati (refusi e errori vari, tipo dispotica per dire despota).
Secondo, la storia che hai raccontato non mi ha granché entusiasmato, mi pare un po' didascalica e poco verosimile. Il dialogo mi sembra un po' forzato, poco naturale.
Chi sono questi sovrani amati che se ne vanno con la folla che li acclama? Boh.
Anche questa regina, che per non sembrare una despota si dedica completamente al giardinaggio... perché il popolo la dovrebbe amare? Insomma, mi manca un po' di contesto in più per inquadrare questi personaggi.
Buona invece l'immagine delle ortensie, e la nostalgia che traspare nel finale.
Alla prossima e buona gara!

LeggErika3
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Re: Giovanni Pratesi - Ortensie

Messaggio#5 » giovedì 23 febbraio 2023, 8:43

Ciao Giovanni, piacere di leggerti.
La sensazione che ho avuto è che il tuo racconto facesse riferimento a eventi precisi, che hai voluto narrare da un punto di vista specifico (quello dei regnanti in fuga). Ammetto di non essere riuscita a identificare il contesto storico, anche quando i protagonisti fanno riferimento a un altro episodio analogo che, immagino, sia stato ricordato proprio per orientare il lettore.
Ho qualche dubbio sulla psicologia dei personaggi (re-regina-popolo). Il sovrano è molto amato perché ha cacciato degli invasori crudeli, ma ora li lascia tornare per evitare ulteriori spargimenti di sangue: capisco la logica, ma non credo che questo ne farebbe un re acclamato dal popolo. La regina che si dedica alle ortensie invece che al governo, forse non sembrerà una despota ma quanto meno un'oziosa (si dedicasse alla cura dei capelli, per il popolo farebbe lo stesso):più che amata, credo risulterebbe indifferente a tutti. Trovo invece poetico e ben descritto il rapporto di rispetto e stima fra i due coniugi.
Il tono del racconto è solenne ma l'enfasi crolla su questa battuta
Quei deficienti si accontentano di una vittoria di Pirro, che cretini Iona...

sia come scelta lessicale che come costruzione mi pare inadatta alla ieraticità del personaggio.
Oltre tutto le vittorie di Pirro mi risulta siano quelle con migliaia di morti, che rendono dunque inconsistente il concetto di vittoria teorica. In questo caso, i nemici entrano nella città senza spargimenti di sangue e con l'abbandono del re, dunque si tratta esattamente dell'opposto.
Credo sia un racconto con molte potenzialità ma che debba essere ancora messo a punto in maniera ottimale.

Giovanni P
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Re: Giovanni Pratesi - Ortensie

Messaggio#6 » giovedì 23 febbraio 2023, 10:00

MatteoMantoani ha scritto:Ciao Giovanni, piacere di rileggerti.
Primo, fa' un pochino più di attenzione all'effetto Minuti Contati (refusi e errori vari, tipo dispotica per dire despota).
Secondo, la storia che hai raccontato non mi ha granché entusiasmato, mi pare un po' didascalica e poco verosimile. Il dialogo mi sembra un po' forzato, poco naturale.
Chi sono questi sovrani amati che se ne vanno con la folla che li acclama? Boh.
Anche questa regina, che per non sembrare una despota si dedica completamente al giardinaggio... perché il popolo la dovrebbe amare? Insomma, mi manca un po' di contesto in più per inquadrare questi personaggi.
Buona invece l'immagine delle ortensie, e la nostalgia che traspare nel finale.
Alla prossima e buona gara!


Buongiorno Matteo, grazie per avermi letto.

grazie per il commento e i consigli, ma dispotica non dovrebbe essere un errore, magari dovevo contestualizzarlo e spiegare, o meglio mostrare, di più. La folla non li acclama, ma li saluta con affetto, anche qua avrei dovuto contestualizzare meglio il perchè, ma avevo paura di sforare i caratteri imposti. Mi fa piacere che qualcosa ti sia piaciuto.
Buona gara alla prossima.

Giovanni P
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Re: Giovanni Pratesi - Ortensie

Messaggio#7 » giovedì 23 febbraio 2023, 10:06

LeggErika3 ha scritto:Ciao Giovanni, piacere di leggerti.
La sensazione che ho avuto è che il tuo racconto facesse riferimento a eventi precisi, che hai voluto narrare da un punto di vista specifico (quello dei regnanti in fuga). Ammetto di non essere riuscita a identificare il contesto storico, anche quando i protagonisti fanno riferimento a un altro episodio analogo che, immagino, sia stato ricordato proprio per orientare il lettore.
Ho qualche dubbio sulla psicologia dei personaggi (re-regina-popolo). Il sovrano è molto amato perché ha cacciato degli invasori crudeli, ma ora li lascia tornare per evitare ulteriori spargimenti di sangue: capisco la logica, ma non credo che questo ne farebbe un re acclamato dal popolo. La regina che si dedica alle ortensie invece che al governo, forse non sembrerà una despota ma quanto meno un'oziosa (si dedicasse alla cura dei capelli, per il popolo farebbe lo stesso):più che amata, credo risulterebbe indifferente a tutti. Trovo invece poetico e ben descritto il rapporto di rispetto e stima fra i due coniugi.
Il tono del racconto è solenne ma l'enfasi crolla su questa battuta
Quei deficienti si accontentano di una vittoria di Pirro, che cretini Iona...

sia come scelta lessicale che come costruzione mi pare inadatta alla ieraticità del personaggio.
Oltre tutto le vittorie di Pirro mi risulta siano quelle con migliaia di morti, che rendono dunque inconsistente il concetto di vittoria teorica. In questo caso, i nemici entrano nella città senza spargimenti di sangue e con l'abbandono del re, dunque si tratta esattamente dell'opposto.
Credo sia un racconto con molte potenzialità ma che debba essere ancora messo a punto in maniera ottimale.


Buongiorno Erika e grazie per avermi letto.

Non esiste un contesto storico preciso, è una storia totalmente inventata.
Col concetto di vittoria di Pirro intendevo dire che la conquista della città sia solo una magra consolazione per l'esercito entrante, naturalmente non è così, è solo un modo che ha Genci di sminuire la sua sconfitta che è palese, anche se è in effetti la cosa giusta da fare.
Genci è un perdente, ma non vuole ammettere di esserlo, sopratutto davanti alla consorte che però lo ama lo stesso.

Grazie mille per il commento e i consigli.
Buona gara.

Sira66
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Re: Giovanni Pratesi - Ortensie

Messaggio#8 » giovedì 23 febbraio 2023, 16:54

Ciao Giovanni.
tema centrato direi. Il racconto ha un po' di refusi di sicuro causati dall'effetto Minuti Contati.
Ho dovuto rileggere il racconto perché ho fatto fatica a seguire la storia, penso che con il tempo dalla tua parte, potresti rivederlo e ampliarlo dando più respiro al contesto in cui si svolge e al personaggio femminile un po' compresso. Buono invece il ritratto del re. Non mi ha convinto tanto lo stile che da storico-solenne a tratti sfociava in "popolano", ma ripeto, potrebbe aprirsi in una bella storia in tutti i sensi. Buona sfida!

Giovanni P
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Re: Giovanni Pratesi - Ortensie

Messaggio#9 » giovedì 23 febbraio 2023, 21:20

Ciao

grazie per avermi letto e per i consigli. Si credo che riprenderò in mano la storia per ampliarla e modificarla.

Buona gara!

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Michael Dag
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Re: Giovanni Pratesi - Ortensie

Messaggio#10 » venerdì 24 febbraio 2023, 10:49

La cosa più difficile in questo racconto è stato identificare il protagonista/pdv.
Hai usato un narratore onniscente molto pesante, saltellando tra i due, iona e genci e dando spiegazioni molto raccontate a un evento di grandissima portata.
Insomma… troppi spiegoni e pochi dettagli.
anche nei dialoghi, senza tag o riferimenti è difficile capire chi sta parlando e ci ho messo un po' a prendere il "polso della lettura".
La storia in se però non è male, anche l'interpretazione è piuttosto singolare. Genci chiede scusa alla moglie e iona chiede scusa alle ortensie.

Giovanni P
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Re: Giovanni Pratesi - Ortensie

Messaggio#11 » venerdì 24 febbraio 2023, 16:02

Ciao Michael,

grazie per avermi letto, ma non capisco cosa intendi per narratore "pesante". Il narratore è onnisce punto, segue quello che fanno i personaggi e racconta un po' del loro trascorso.
Ti ringrazio per la precisazione dei dialogue tags, ma secondo me è piuttosto semplice capire chi stia parlando, non ho sentito il bisogno di specificare l'ovvio.
Iona non si scusa con le ortensie, ne Genco si scusa con lei, semmai non vuole ammettere il suo fallimento; forse la tua è una battuta di umorismo sottilissimo, o forse ci hai capito poco.
Comunque sia i tuoi consigli sono utili e ti ringrazio, vedrò di sistemarla.

Grazie e buona gara.

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gcdaddabbo
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Re: Giovanni Pratesi - Ortensie

Messaggio#12 » venerdì 24 febbraio 2023, 23:13

Ciao Giovanni! Ho letto più volte il tuo racconto, ma non sono riuscito ad appassionarmi alla sconfitta di questi due eroi decadenti, lontani dalla realtà, occasionalmente appassionati a delle ortensie, un fiore sensibile all’acidità del terreno. Conosco il turbamento e lo sconforto che colpiscono a volte nello scrivere quando i minuti sono contati e le idee e le parole non fluiscono come si vorrebbe. Peccato che oltretutto ti siano sfuggiti diversi refusi. Prova a lavorare con più calma. Dovresti riuscire a migliorarti. Buona Edition!

Giovanni P
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Re: Giovanni Pratesi - Ortensie

Messaggio#13 » venerdì 24 febbraio 2023, 23:41

Buonasera,

grazie per avermi letto, cercherò di sistemare il racconto, grazie per i consigli.

A presto buona gara!

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Daniele
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Re: Giovanni Pratesi - Ortensie

Messaggio#14 » lunedì 27 febbraio 2023, 18:50

Ciao Giovanni, piacere di leggerti. Ho trovato il tuo racconto interessante a livello concettuale, ma pesantuccionda leggere. Non tanto per l'onniscente, quanto per una prima parte con qualche "as you know Bob" e in generale tanto raccontato... il doppio punto di vista sarebbe anche potuto essere interessante se scelto con più decisione puntandoci forte. Non sempre sei riuscito a mantenere lo stesso tono poi nel racconto, passi da espressioni più alte e solenni ad altre più terra terra. Racconto che considero interessante per l'inventiva, carino davvero il riferimento alle ortensie, ma che non mi ha convinto a livello di stile. A rileggerti presto!

Giovanni P
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Re: Giovanni Pratesi - Ortensie

Messaggio#15 » lunedì 27 febbraio 2023, 22:07

Ciao Daniele grazie per avermi letto, cercherò di riprendere il racconto e migliorarlo, grazie per i consigli

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antico
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Re: Giovanni Pratesi - Ortensie

Messaggio#16 » mercoledì 1 marzo 2023, 16:45

Ciao Giovanni. Ricontrolla la lunghezza dei tuoi commenti perché non tutti rispettano i 300 caratteri (ricordo che non conteggio i vari CIAO PINCO PALLO) e pertanto sei attualmente in malus (pur essendo valida la tua classifica perché hai commentato tutti. Hai tempo fino a scadenza per aggiustare modificando direttamente il post della tua classifica.

Giovanni P
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Re: Giovanni Pratesi - Ortensie

Messaggio#17 » mercoledì 1 marzo 2023, 17:19

Ciao

ho ricontrollato e sono tutti sopra i 300 caratteri

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Andrea76
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Re: Giovanni Pratesi - Ortensie

Messaggio#18 » giovedì 2 marzo 2023, 19:36

L’idea del racconto è affascinante, con queste due figure sovrane decadenti ma illuminate, che rinunciano al trono pur di evitare ulteriori spargimenti di sangue alla loro città. Lo stile però, a mio avviso, smorza le potenzialità della storia, perché manca di fatto una vera e propria messa in scena della detronizzazione, cosa che si percepisce soprattutto nel finale affidato a un semplice riassunto a posteriori, che purtroppo compromette la possibilità di emozionare fino in fondo il lettore.

Leonidas
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Re: Giovanni Pratesi - Ortensie

Messaggio#19 » giovedì 2 marzo 2023, 22:22

Ciao Giovanni, perdonami per il ritardo nel commentarti.
La tua storia mi ha colpito per i temi trattati: ci troviamo in un castello in quello che penso sia un mondo medievale dove dei sovrani giusti decidono di abbandonare la loro posizione per evitare spargimenti di sangue. Tuttavia, a parer mio, un personaggio decisamente troppo irrealistico. Pensaci, nessuno rifiuterebbe una vita di lusso come quella di un re semplicemente abbandonando la sua posizione. Nel complesso però è un bel racconto!

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antico
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Re: Giovanni Pratesi - Ortensie

Messaggio#20 » giovedì 9 marzo 2023, 18:40

Qui c'è un po' di lavoro da fare e quindi t'invito a provare a proporlo al Laboratorio. A partire dall'idea che non mi sembra vincente, ma tant'è: quale idea è veramente vincente? A fare la differenza è quasi sempre l'esecuzione. Tutto molto raccontato, i personaggi vibrano poco nel lettore, forma non convincente a partire dalla proposta grafica con linee di dialogo separate dal resto e poco incisive per arrivare a tutta una serie di espressioni che definirei poco usuali che fanno tanto amatoriale (questo, questi, con il quale) che definire sbagliati non è corretto perché contestualizzati possono avere senso, ma che qui non mi hanno convinto. Insomma, direi un pollice ni, questa volta.

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