Ci penserà il gatto - Maurizio Chierchia

Appuntamento fissato per le 21.00 di lunedì 20 febbraio con un tema del Campione in carica (ex aequo con Davide Mannucci) Andrea Lauro!
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Maurizio Chierchia
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Ci penserà il gatto - Maurizio Chierchia

Messaggio#1 » martedì 21 febbraio 2023, 0:19

Lo sapevo che finiva così!
Gliel’ho ripetuto mille volte che non so badare al gatto. Deve essere lei a occuparsene e soprattutto a farlo rientrare quando scorrazza in giardino. Non posso stare ore con le crocchette in mano a gridare “Ciccioooo” come se non ci fosse un domani, fino a che il principino non decide di rincasare. Che sono, il suo maggiordomo?
Beh, nonostante gliel’abbia detto e ridetto, non mi ha ascoltato. E a ‘sto giro, il principe ha deciso di andarsi a fare un giretto in paese, in piena notte e con un temporale che fa passare la voglia di uscire anche alle nuvole. Ma come gli è venuto in mente? I gatti non odiano l’acqua e il freddo? Ci sono tre gradi sottozero, e questo preferisce le pozzanghere al divano…valli a capire gli animali.
Fatto sta che ora tocca andare a riprenderlo. Metto l’impermeabile e la sciarpa e mi fiondo fuori casa col cellulare in mano. Al primo passo mi si congela il naso, al secondo inizio a lacrimare per il vento che mi sbatte in faccia e al terzo mi domando: perché lo sto facendo?
Perchè sennò quella mi ammazza! Unica risposta a tutti i “Perchè lo faccio?” degli ultimi sette anni.
Ho solo tre ore di tempo, dopodiché, sono fottuto. Se torna a casa lei prima di me posso dichiararmi morto e fuggire a Timbuctù.
Attivo la torcia del cellulare e punto la luce sotto un paio di auto ma del gatto non c’è traccia. Controllo a destra e a sinistra, sotto ogni macchina o cassonetto, scruto ogni angolo della via che porta alla piazza… il nulla totale. Neanche un topo da tingere di nero per farlo assomigliare a Ciccio.
«Cicciooo, Ciccio… vieni qui bello.»
Maledetto me che non mi sono portato neanche dei croccantini, e maledetto me che non ho chiuso la dannata gattaiola prima di farmi la doccia. E già che ci sono, maledetto me che mi sono fatto la doccia e poi sono dovuto uscire per infangarmi di nuovo. Che serata di merda!
Da sopra un muretto a qualche metro di distanza, una sagoma si muove indisturbata. Quando incrocia il suo sguardo con il flash del telefono, gli occhi si accendono come fari. Che sia lui?
«Ciccio, sei tu bello? Vieni qui su, dai che andiamo a casa.» Mi avvicino cauto, senza fare movimenti bruschi. Non capisco se si tratti di un altro gatto, ma dubito che gli altri siano in giro con ‘sto tempo.
Accorcio la distanza tra noi, passo dopo passo gli arrivo a un metro, posso distinguere il pelo nero che riflette la luce bianca della torcia. Devo afferrarlo e sperare che non scappi… o che non lo strangoli. Con un gesto rapido del braccio tento di placcarlo, ma lui è più svelto di me. Senza pensarci troppo mi salta in faccia artigliandomi come un forsennato. Mi divincolo e provo a strattonarlo con la mano libera ma, così in fretta come mi è saltato addosso, in fretta se ne va. Soffiando e sibilando si dilegua nella notte, inoltrandosi per le vie del centro.
Mi tocco il volto, ho la vista appannata. Quel maledetto mi ha ferito l’occhio destro, non riesco ad aprirlo e fa un male cane. Il sangue si raffredda in fretta sulle guance e provoca ancora più fastidio.
«Bastardo! Ti giuro che se ti prendo ti cucino in forno!»
Controllo l’orologio. Meno due ore alla mia esecuzione.
«Vuoi il gioco duro? A noi due allora!»
Infilo il telefono nel taschino dell’impermeabile in modo da avere la torcia puntata di fronte a me. Mi butto all’inseguimento tra le viuzze che circondano la piazza. Svolto due, tre, quattro vie e li, tra il negozietto di scarpe e la gelateria, lo vedo.
«Non mi interessa se hai quattro zampe o diciotto, giuro su Dio che ti prendo!»
Parto alla rincorsa, saranno dieci metri ma non mi importa, correrò per tutta la notte se dovesse servire, ma riprenderò quel fottuto gatto.
Preda delle mie convinzioni, realizzo solo dopo un chilometro che quattro zampe sono meglio di due. E che quattro zampe, oltre che a correre meglio, ti aiutano a superare meglio gli ostacoli. Immagino tutto questo mentre scivolo all’indietro su un sampietrino, sbatto la nuca e con l’unico occhio buono vedo le stelle che mi girano intorno.
Ho tirato una botta fortissima, oltre alla testa ho picchiato sulla schiena e le gambe non danno segno di vita. Non sento male, semplicemente non sento niente. Non sento più le gambe!
Cerco di restare lucido, per fortuna sono sveglio e cosciente. Prendo il telefono dal taschino e… inizia a squillare. «Cazzo!»
«Pronto, amore dove sei? Come mai non sei in casa?»
E adesso che le dico?
«Ascolta cucciola, devo dirti una cosa.»
La pioggia copre la mia voce.
«Cos’hai detto? Non ti sento!»
«Ho detto che devo dirti una cosa. Ho fatto un casino…»
«Amò, io non ti sento, tra la pioggia in sottofondo e Ciccio qui che chiede le crocchette non ci capisco niente. Me lo dici quando arrivi ok?» E butta giù.
Come un idiota inizio a ridere con il gatto che ora mi sta leccando le ferite. Quel bastardo di Ciccio se ne sta al caldo a godersi la cena, e io qui con un randagio a cui piace il mio sangue. Alla fine, perché lo faccio?
Perchè sennò mi ammazza, e se non lo fa lei ci penserà il gatto!
Ultima modifica di Maurizio Chierchia il martedì 21 febbraio 2023, 0:35, modificato 1 volta in totale.


Maurizio Chierchia
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antico
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Re: Ci penserà il gatto - Maurizio Chierchia

Messaggio#2 » martedì 21 febbraio 2023, 0:21

Ciao Maurizio! Tutto ok con i parametri, divertiti in questa ANDREA LAURO EDITION!

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Maurizio Chierchia
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Re: Ci penserà il gatto - Maurizio Chierchia

Messaggio#3 » martedì 21 febbraio 2023, 0:35

Grazie mille antico. Incrocio le dita!
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Pretorian
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Re: Ci penserà il gatto - Maurizio Chierchia

Messaggio#4 » mercoledì 22 febbraio 2023, 0:52

Ciao Maurizio e piacere di leggerti. Devo farti i miei complimenti: sia a livello di trama che di stile sei migliorato in modo nettissimo rispetto al tuo ultimo lavoro.. La storia è semplice, ma efficace: non avrebbe guastato descrivere il momento in cui Ciccio scappa fori (lasciando intendere sul finale che sia tornato in casa da qualche altro punto) ma anche così l'incipit da un avvio efficace. A livello di stile ti suggerisco di lavorare per migliorare la susseguenza temporale dei periodi, in modo che sia la descrizione delle azioni a rendere chiara che si stanno svolgendo una dopo l'altra, ma è un elemento che aggiunge qualità a una scrittura che già sta volando su buoni livelli.

Alla prossima.

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Maurizio Chierchia
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Re: Ci penserà il gatto - Maurizio Chierchia

Messaggio#5 » mercoledì 22 febbraio 2023, 10:47

Ciao Pretorian.
Che dire, ricevere un commento del genere da te non può fare altro che rendermi felice.
È vero, ci ho pensato alla fine che ho omesso la fuga finta del gatto e se avessi avuto più tempo avrei corretto. Seguirò i tuoi consigli per quanto riguarda il susseguirsi di azioni perché in effetti è lì che trovo più difficoltà.
Grazie mille ancora, a rileggerci presto.
Maurizio Chierchia
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Domenico
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Re: Ci penserà il gatto - Maurizio Chierchia

Messaggio#6 » sabato 25 febbraio 2023, 22:43

Ciao Maurizio,
è stato divertente leggere il tuo racconto.
Prova molto convincente!
Carino, leggero e per niente scontato.
Tecnicamente non hai commesso nessuna sbavatura, scorre tutto molto fluidamente.
L’unica annotazione, come si legge nei commenti prima del mio, è che avresti dovuto usare qualche semina sulla presunta fuga del gatto.
Anche se sei agli inizi, come me, sei molto bravo e non posso che dirti solo: Continua così!


In bocca al lupo per l'edition

ciao
Dom
Ultima modifica di Domenico il domenica 26 febbraio 2023, 18:32, modificato 1 volta in totale.
„Che Dio mi conceda la serenità di accettare ciò che non posso cambiare, la tenacia di cambiare ciò che posso e la fortuna di non fare troppe cazzate.“

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Pietro D'Addabbo
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Re: Ci penserà il gatto - Maurizio Chierchia

Messaggio#7 » domenica 26 febbraio 2023, 14:59

Ciao Maurizio, piacere di leggerti.

Carina l'idea alla base del racconto, il protagonista insegue il felino della compagna con disavventure degne del film Disney "FBI operazione gatto" ma scopre che il micio non si è mai mosso da casa.
La realizzazione mostra un po' di limiti, primo fra tutti quello di 'raccontare' molto dettagli invece di mostrarli o anche solo di 'confermarli' con quanto avviene in scena. Mi riferisco ad esempio alla paura del protagonista di essere maltrattato dalla sua ragazza, l'unica volta che lei agisce parla calma e tranquilla. Potevi sfruttare l'occasione per giustificare la paura che lei scatena, con una frase del genere: "Per una volta che torno a casa in anticipo, non ti trovo? Dove diamine sei? Ti avevo anche chiesto di badare a Ciccio, è qui e miagola disperato per la fame. Dove sei andato a imbucarti, da qualcuno dei tuoi amici poco di buono?".
Particolarmente debole l'incipit, che non parte con una azione del protagonista ma con una serie di pensieri che servono a comunicare il background ai lettori. Molto meglio, a mio parere, se avessi fatto cominciare il racconto dalla frase "Metto l'impermeabile..." per diluire poi le frasi che hai messo prima di quel punto nel testo seguente. Quindi lui agisce e, mentre lo fa, recrimina. Così il blocco di pensieri iniziale ce lo fa immaginare ancora amorfo, fermo a girarsi i pollici mentre fa le sue considerazioni.
Migliorabile secondo me con un po' di riscrittura, ma comunque una prova discreta e una buona idea.
"Ho solo due cose da lasciarti in eredità, figlio mio, e si tratta di radici ed ali." (William Hodding Carter)

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BruceLagogrigio
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Re: Ci penserà il gatto - Maurizio Chierchia

Messaggio#8 » domenica 26 febbraio 2023, 20:21

Ciao Maurizio, i testi sui gatti hanno sempre buon successo! Spero ne avrai anche tu.
In prima persona. Tempo verbale: presente. Ambientazione moderna.Tema centrato.
Piacevole lettura con alcuni punti molto divertenti. Personalmente non vedo difetti. Avrei un po’ accorciato l’inseguimento in alcuni punti ma va a gusti. Il breve susseguirsi di azioni con frasi corte, dal ritmo al testo e trasmette l’ansia della ricerca del gatto. (Ansia non tanto dovuta per le sorti del gatto, ma per le conseguenze a casa…) e qui c’è l’aggancio al tema del contest.
Bello il finale con lo scambio di ruoli tipo una Poltrona per due. Mi immagino il gatto accarezzato dalla padrona sul divano in pelle, al caldo, con la pancia piena e il pelo liscio e profumato mentre il marito vagabonda per le strade, infreddolito, umidiccio, ferito e sconfitto.
Complimenti.
Bruce Lagogrigio
L'uomo prudente, con una frase elegante, si cava fuori da ogni garbuglio, e sa usar la lingua con la leggerezza di una piuma. Umberto Eco

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GiulianoCannoletta
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Re: Ci penserà il gatto - Maurizio Chierchia

Messaggio#9 » lunedì 27 febbraio 2023, 9:38

Ciao Maurizio, piacere di averti letto.
Gran bel racconto, una prima persona con una sua voce, che emerge bene dai pensieri durante la ricerca.
Buona l'idea di fondo e buona anche la risoluzione finale, ci sono alcune aggiustature che secondo me potresti dare per migliorare un po' la forma, ma niente di che.
Per esempio nel finale, prima dici che picchia la testa, poi aggiungi nella frase successiva che ha picchiato anche la schiena e le gambe, mentre forse era meglio specificarlo subito.
A rileggerci presto!
Giuliano
“Uno scrittore argentino che ama molto la boxe mi diceva che in quella lotta che si instaura fra un testo appassionante e il suo lettore, il romanzo vince sempre ai punti, mentre il racconto deve vincere per knock out.”
Julio Cortázar

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Shanghai Kid
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Re: Ci penserà il gatto - Maurizio Chierchia

Messaggio#10 » lunedì 27 febbraio 2023, 21:48

Ciao Maurizio,
piacere di averti letto.
Cosa devo dirti? A me piace sempre leggerti e se in passato mi hai commossa, in questo caso mi hai fatto molto ridere (mi hai ricordato la storia di una mia amica, ma questo è un altro discorso). La storia è semplice, ma davvero spassosa e lo stile ottimo. La lettura scorre che è un piacere.
Ottima prova!
A rileggerti presto,
Elisa

StefanoGalardini
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Re: Ci penserà il gatto - Maurizio Chierchia

Messaggio#11 » martedì 28 febbraio 2023, 9:58

Ciao Maurizio! Da proprietario di tre gatti (due e mezzo in realtà) non riesco a capire se il tuo racconto ha un intento ironico oppure semplicemente cronachistico! Scherzi a parte, davvero divertente, inserito in un filone consolidato, ma con un piglio tutto personale. Adesso vorrei sapere anche io perché lo fa! Conoscere meglio la sua compagna, il loro rapporto... Il punto di forza maggiore è l'aura del good guy del protagonista, che impreca, maledice, ma poi si fa in quattro per il gatto di lei, "perché se no lo ammazza", ma in realtà sotto sotto, per sa che lei ci starebbe male. Sensazione mia? O il tuo protagonista è il classico uomo (come siamo spesso) che deve darsi un tono ma sotto sotto è buono come il pane?
Dal punto di vista della scrittura è molto scorrevole, si legge bene, ci sono alcune ingenuità (non amo molto le domande retoriche dei personaggi che narrano in prima persona, se ti va la prossima volta facci caso e prova a non utilizzarle, secondo me ne gioverebbe il ritmo della narrazione) ma anche le scene più concitate, che sono generalmente più difficili, ti riescono molto bene.
Ottima prova!

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SarahSante
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Re: Ci penserà il gatto - Maurizio Chierchia

Messaggio#12 » martedì 28 febbraio 2023, 18:48

Ciao Maurizio,
la parte che ho apprezzato di più è stata quella dell'inseguimento del gatto nero con relative botte e aggressioni, scorrevole e movimentata.
Mi ha convinto meno il ripetere del protagonista "se no mi ammazza" e simili riferito alla compagna, perché non lo ritrovo nel personaggio di lei alla fine e perché non lo contestualizzi (in che senso, lei è isterica, lo tratta male, lui è succube, perché lui dice che rischia di dichiararsi morto e fuggire a Timbuctu) e quindi mi è rimasta come nota stonata. Il finale l'avevo intuito circa a metà del racconto, ma l'ho trovato comunque simpatico

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Michael Dag
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Re: Ci penserà il gatto - Maurizio Chierchia

Messaggio#13 » giovedì 2 marzo 2023, 20:34

sono stato attratto dal titolo e ne sono contento.
È un buon racconto: il flusso di azioni/pensieri e ben equilibrato, i dettagli sono giusto giusto quelli che servono e il finale fa tirare un respiro di sollievo. Mi ha coinvolto, anche perché hai descritto una scena a cui sono abituato, seppur in maniera meno "epica & romanzata".
Un unico appunto, se posso: il gatto ha un nome molto generico. dargli un nome (anche un banale "oscar" oppure "nerino", "macchietta"...) gli avrebbe conferito più personalità
buona fortuna!

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Il Saggio
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Re: Ci penserà il gatto - Maurizio Chierchia

Messaggio#14 » giovedì 9 marzo 2023, 16:10

Ciao Maurizio
racconto ben scritto, che lascia il giusto spazio ai pensieri del protagonista senza cadere nell'inutile ridondanza. Hai intrecciato gli eventi in modo che si arrivi fino in fondo alla storia con la voglia di vedere come vada a finire, malgrado racconti un semplice fatto quotidiano. L'epilogo è tanto crudele quanto divertente. L'unico dubbio è sul senso della frase finale. Forse non è ben focalizzata. è un po' un peccato, perchè è un piccolo neo su un intreccio altrimenti perfetto.

Comunque un pollice su con dignità.

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