Ora tocca a te

Appuntamento fissato per le 21.00 di lunedì 20 febbraio con un tema del Campione in carica (ex aequo con Davide Mannucci) Andrea Lauro!
Avatar utente
christianfloris
Messaggi: 179

Ora tocca a te

Messaggio#1 » martedì 21 febbraio 2023, 0:22

Ora tocca a te

Non era un sogno. Il rumore che lo aveva svegliato lo aveva udito davvero. Franco tese l'orecchio, guardò l'orologio e pensò che era troppo presto perché Cinzia, sua moglie, stesse già rincasando dal mercato.
- Non fare confusione, quando ti alzi. Stamattina ho pulito per terra - gli aveva urlato dal salone, mentre si chiudeva la porta alle spalle. Lui nel dormiveglia aveva risposto col monosillabo assiro-babilonese "mh" e si era accomodato meglio la faccia nel cuscino. Sabato era il suo giorno libero, poteva approfittarne per rosicchiare altre due ore di sonno.
In un attimo si sedette nel letto. Gli pareva di sentire un leggero tramestio di passi provenire dalla cucina. Si alzò con cautela, sistemandosi i pantaloni del pigiama e la sua mise dei Manowar col teschio fosforescente. La pistola era in salone, troppo lontana da raggiungere. C'era qualcuno in casa? O si stava immaginando tutto?
Aprì la porta del salone e vide di spalle un tizio incappucciato che aveva aperto il cassetto della consolle e stava iniziando a rovistarci. Franco stropicciò gli occhi e nello stesso istante lo sconosciuto si girò.
- Ladro di merda! - urlò. Il tizio grugnì qualcosa e si lanciò contro di lui brandendo un coltellaccio. Ma Franco si ricordò della mossa di Van Damme nel film visto due giorni prima, con sua moglie imbronciata sul divano accanto a lui a leggere una rivista. In un lampo si distese e arpionò gli stinchi del ladro con una sforbiciata. L'uomo perse l'equilibrio e cadde all'indietro battendo la nuca sulla consolle.
Il contraccolpo fece vibrare un vaso di porcellana di Limoges, "il vaso del cazzo" come amava chiamarlo. Un regalo della suocera per il loro matrimonio. E chi la sentiva Cinzia, se quella schifezza si fracassava in mille frantumi? Poteva costituire una valida causa di divorzio.
Con un balzo da mediano di mischia neozelandese, si tuffò in avanti e portò in salvo l'antico vaso. Ma, per completare la citazione, non fece in tempo a immaginare di bersi un amaro Montenegro che il ladro lo afferrò da dietro con il braccio e gli serrò la gola.
- Aaaaaaah! - urlò l'uomo.
- Smttl d rlr... k j i vcn c-d-n- qnd io e Cnz fccm l'amr...
- Eh? – disse stranito, e allentò la presa. - Ah! - con un rumore di noce che si apre, il gomito destro di Franco gli centrò in pieno il naso: l’uomo cadde di nuovo a terra.
- Smettila di urlare, che già i vicini ci odiano quando io e Cinzia facciamo l'amore.
Il ladro si alzò da terra tossendo e si levò il cappuccio: dal naso gli colava un rivolo copioso di sangue. Poi vide il suo coltellaccio sul pavimento, ma Franco ne aveva intuito le intenzioni e calciò via l’arma.
- Senti, non so chi cazzo sei, ma hai ancora modo di uscirne senza farti troppo…
Ma Franco non fu ascoltato e quella maschera di sangue si avventò su di lui a testa bassa, sporcandogli il pigiama.
- No, cazzo… la felpa dei Manowar! – e Franco gli assestò un manrovescio tra le scapole. Il ladro si accasciò a terra, svenuto.
Chiamo i carabinieri e legò il ladro con del fil di ferro estratto dalla cassetta degli attrezzi: un pensiero di Cinzia per i suoi quarant’anni, ma che da tempo accumulava polvere nel ripiano di uno scaffale di ferro. Sconfortato, stava ancora cercando di capire se tutto quel sangue raggrumato sarebbe andato via senza far perdere la brillantezza dei colori alla scritta Manowar, quando sentì un tintinnio di chiavi nella toppa della porta d’ingresso che subito dopo si aprì. Cinzia s’impietrì con le buste della spesa in mano.
- Già di ritorno, amore?
- E questo? L’ultimo è entrato appena un mese fa…
- Eh.
- Te l’ho detto che dobbiamo cambiare casa. Questo quartiere non è sicuro.
- Ma amore, qua siamo vicini alla palestra di karate dove alleno. Lo sai che…
- L’hai ucciso?
- Ma quando mai… Scusa, anche gli altri quattro mica gli ho uccisi. Vabbè, ora che mi ci fai pensare, uno è finito in ortopedia in prognosi riservata...
- E allora spostalo e mettilo supino. Lo vedi che mi sta sporcando il pavimento? Oggi io ho lavato mentre tu ronfavi: ora tocca a te.
Cinzia si avviò bofonchiando verso la cucina e suo marito la sentì aprire il frigo. Lui si diresse verso il ripostiglio, prese uno straccio, lo intrise d’acqua e cominciò a pulire le macchie di sangue.

Christian Floris



Avatar utente
antico
Messaggi: 7248

Re: Ora tocca a te

Messaggio#2 » martedì 21 febbraio 2023, 0:25

Ciao Christian! Caratteri e tempo ok, buona ANDREA LAURO EDITION!

Avatar utente
christianfloris
Messaggi: 179

Re: Ora tocca a te

Messaggio#3 » martedì 21 febbraio 2023, 0:30

Grazie, Antico.

Avatar utente
Pretorian
Messaggi: 741

Re: Ora tocca a te

Messaggio#4 » mercoledì 22 febbraio 2023, 0:30

Ciao, Christian e piacere di leggerti. Purtroppo, come l'altra volta devo rilevare che il racconto non ha una vera trama. Un tizio si sveglia, trova un ladro, lo mena e poi pulisce casa. Confronta la storia con quelle degli altri racconti in gara (non li ho ancora letti tutti, ma i primi tre andavano bene) nella loro narrazione c'è una tensione narrativa che porta a un punto di svolta. Possiamo discutere sul fatto che in alcuni di loro il punto di svolta e il colpo di scena siano stati gestiti male, ma almeno c'era. nel tuo racconto tutto questo è assente, le cose avvengono e basta. Se a questo unisci il fatto che la storia è zeppa di elementi che dovrebbero rendere questo un racconto "Di meNare" (mi perdonino Mazza e Sensolini se li evoco a sproposito), come la maglietta dei Manowar, le mosse di van Damme, il vaso brutto della suocera, il fatto che il tizio abbia menato quattro ladri in un mese e via discorrendo, capirai come sia possibile che fino alla fine abbia pensato che questa fosse una parodia. Ho letto fino all'ultima riga aspettandomi un momento di svolta che rovesciasse il tutto e rivelasse la farsa della vicenda (anche il più classico "il protagonista sta sognando, quando si sveglia e trova il ladro in realtà si spaventa e si nasconde sotto le coperte") e invece niente. Come racconto serio, offre uno stile che ancora deve maturare e una trama assente, mentre se vuole essere una parodia la scena comica non è costruita bene, perché manca organicità al tutto.
Ricorda: descrivere una successione di eventi non forma una trama, se non crei un percorso narrativo che porti dall'incipit al finale.

Alla prossima!

Avatar utente
christianfloris
Messaggi: 179

Re: Ora tocca a te

Messaggio#5 » mercoledì 22 febbraio 2023, 6:52

Ciao, come al solito non sono d'accordo con la tua valutazione. Ma era messo in conto.

Buona gara.

Avatar utente
christianfloris
Messaggi: 179

Re: Ora tocca a te

Messaggio#6 » mercoledì 22 febbraio 2023, 8:05

Ciao, come al solito non sono d'accordo con la tua valutazione. Ma era messo in conto.
È una parodia, mi sembra piuttosto lampante: lo dimostrano i dettagli grotteschi che vengono inseriti. E poi, essendo la narrazione descrittiva di una scena di lotta (sempre in chiave parodistica), è logico che, in poco tempo, vengano esposti una serie di eventi in rapida successione. Come nei techno-thriller di Tom Clancy, per capirci.
La trama... mah, qui c'è un racconto che, per quanto con toni da farsa, ti porta dall'inizio alla fine. Tutto il racconto mostra a evidenziare il profondo contrasto fra lui, istruttore di karate duro e puro, che però è riverente verso la moglie fin quasi a esserne succube. Di questo sviluppo non trovo traccia nella tua analisi ed è ragionevole pensare che ti sia sfuggito. Peccato.

Buona gara.

Avatar utente
Pretorian
Messaggi: 741

Re: Ora tocca a te

Messaggio#7 » mercoledì 22 febbraio 2023, 14:10

christianfloris ha scritto:Ciao, come al solito non sono d'accordo con la tua valutazione. Ma era messo in conto.
È una parodia, mi sembra piuttosto lampante: lo dimostrano i dettagli grotteschi che vengono inseriti. E poi, essendo la narrazione descrittiva di una scena di lotta (sempre in chiave parodistica), è logico che, in poco tempo, vengano esposti una serie di eventi in rapida successione. Come nei techno-thriller di Tom Clancy, per capirci.
La trama... mah, qui c'è un racconto che, per quanto con toni da farsa, ti porta dall'inizio alla fine. Tutto il racconto mostra a evidenziare il profondo contrasto fra lui, istruttore di karate duro e puro, che però è riverente verso la moglie fin quasi a esserne succube. Di questo sviluppo non trovo traccia nella tua analisi ed è ragionevole pensare che ti sia sfuggito. Peccato.

Buona gara.



Beh, come ho detto prima, se è una parodia, allora i tempi comici sono sbagliati. Limitarsi ad inserire degli elementi "over the top" non basta se il tutto non è contestualizzato come parodia. È la differenza che ci passa tra una "Pallottola Spuntata" e uno dei tanti epigoni della serie Scary Movie: sono parodie tutti e due, ma i secondi sono considerati ficchi.

Per la trama, certo che l'ho notato, ma due righe all'inizio e due alla fine, ignorate nel resto della storia, non fanno una trama. Il "profondo contrasto" non si sente per niente e non è il motore della storia. Davvero, leggi gli altri racconti del girone: con una eccezione, gli altri sono riusciti a mantenere un tema importante nelle loro vicende. Il tuo racconto no: fosse terminato nel momento in cui il ladro va a terra, non si sarebbe sentita alcuna differenza.

Avatar utente
christianfloris
Messaggi: 179

Re: Ora tocca a te

Messaggio#8 » mercoledì 22 febbraio 2023, 15:33

Ho letto gli altri racconti e continuo a restare della mia idea. Il mondo è bello anche perché i pareri possono essere discordanti.

Un saluto.

Avatar utente
GiulianoCannoletta
Messaggi: 520

Re: Ora tocca a te

Messaggio#9 » giovedì 23 febbraio 2023, 18:10

Ciao Christian, piacere di averti letto!
Allora, a mio avviso la storia c'è e l'intento comico è evidente, costruito sulla presunta drammaticità della scena (combattimento con ladro in casa che cerca di accoltellare il protagonista) e la reazione della moglie, semplicemente infastidita dal disordine. Il tutto condito da scene votate all'esagerazione.
Scrivere racconti di questo tipo è una cosa parecchio difficile. Secondo me potresti asciugare un po' la parte centrale del combattimento, che forse è troppo ingombrante rispetto all'economia del racconto, e cercare un modo per calcare un po' di più il finale, che arriva un po' neutro.
È comunque un racconto che si legge volentieri!
Una curiosità, mi sono soffermato su quel "si fracassava in mille frantumi", sono più abituato a andare in frantumi o andare in mille pezzi, ma suppongo non sia sbagliato, magari poco usato.
A rileggerci presto!
Giuliano
“Uno scrittore argentino che ama molto la boxe mi diceva che in quella lotta che si instaura fra un testo appassionante e il suo lettore, il romanzo vince sempre ai punti, mentre il racconto deve vincere per knock out.”
Julio Cortázar

Avatar utente
christianfloris
Messaggi: 179

Re: Ora tocca a te

Messaggio#10 » venerdì 24 febbraio 2023, 7:02

Ciao Giuliano, grazie per essere passato.

Intanto, mi fa piacere che abbia visto la storia e il suo sviluppo: l'intento era parodistico e il lettore doveva immaginarsi questo combattimento che fa il verso ai vari B-movie d'azione alla Steven Seagal. Sulla durata ritengo però che debba avere lo spazio che le ho dato.
Sul finale che arriva neutro consentimi di dissentire: bisogna immaginarsi la casa in disordine, col pavimento macchiato di sangue e il contrasto un po' grottesco tra lui - una macchina da colpi - che diventa arrendevole come un agnellino appena arriva la moglie.
È coerente con la linea narrativa sviluppata fino a quel momento.

Grazie e buona gara!

Avatar utente
Pietro D'Addabbo
Messaggi: 363
Contatta:

Re: Ora tocca a te

Messaggio#11 » domenica 26 febbraio 2023, 12:51

Ciao Christian, piacere di leggerti.

La storia ha di positivo che centra il tema: un marito esperto di arti marziali sottomette l'ennesimo ladro che entra in casa ma la lotta mette in disordine, perciò deve scusarsi con la consorte e rimediare al disastro.
Lo stile usato porta a una lettura molto lenta, a partire dalle prime righe. Ad esempio, usi «col monosillabo assiro-babilonese "mh"» e quindi ben quindici sillabe per comunicarci un mugugno del protagonista.
Alcune scelte lessicali complicano la comprensione, come "accomodare la faccia nel cuscino" che sembra una crasi fra "affondare la faccia nel" e "accomodare la testa sul", che suggeriscono azioni del tutto diverse anche come stato d'animo.
Di nuovo "sedersi nel letto" invece che "sul" dà la sensazione che invece di essere in procinto di alzarsi si sia messo seduto ma ben coperto da lenzuoli e piumone. Forse mi sbaglio e si tratta di normali regionalismi?
Dal punto di vista della dinamica della lotta, ci sono diversi buchi di coerenza che, ancora, frenano la comprensione della scena che invece volevo fosse centrale nella storia. La presenza di un coltello nelle mani del ladro, ad esempio, non è giustificato se non troppo tardi, quando apprendiamo che è un quartiere pericoloso. Questo individuo ha un coltello ma, quando è in vantaggio tanto da afferrare e zittire il protagonista, lo afferra alle spalle per il collo invece di pugnalarlo alla schiena. Anche il modo in cui lo afferra... il protagonista si è tuffato per prendere il vaso, per afferrarlo dal collo il ladro si è tuffato su di lui?
Leggo nei commenti che il tuo intento era parodistico, ma quel che arriva invece è paradossale, trattato con un registro troppo serio e aulico da riuscire nell'intento di fare sorridere. Occorreva forse esordire fin dalle prime righe con qualcosa che chiarisse la tua chiave di lettura del racconto.
"Ho solo due cose da lasciarti in eredità, figlio mio, e si tratta di radici ed ali." (William Hodding Carter)

Avatar utente
Domenico
Messaggi: 145

Re: Ora tocca a te

Messaggio#12 » domenica 26 febbraio 2023, 16:53

Ciao Christian,
è stato molto piacevole leggere il tuo racconto.
Leggero e divertente.
Il tema è centrato ma, secondo me, ci sono delle parti che si potrebbero migliorare, per esempio:

-La pistola era in salone-
Questo è un pensiero di qualcosa che esiste e che poi però non viene usato. Per me un po' inutile aggiungere questo particolare. Io avrei scelto di non inserirlo.
-Ma Franco si ricordò della mossa di Van Damme-
Questa affermazione mi ha dato l'impressione che il protagonista non fosse un esperto di arti marziali. Invece poi si viene smentiti nel finale. Un po' incongruente per me.
-Ma Franco non fu ascoltato e quella maschera di sangue si avventò su di lui a testa bassa, sporcandogli il pigiama.-
Qui mi sarebbe piaciuto vedere direttamente la reazione del ladro. La vedo un po' raccontata.
Per il resto il racconto fila liscio e si fa leggere con piacere!

In bocca al lupo per l'edition!

ciao
Dom
„Che Dio mi conceda la serenità di accettare ciò che non posso cambiare, la tenacia di cambiare ciò che posso e la fortuna di non fare troppe cazzate.“

Avatar utente
BruceLagogrigio
Messaggi: 281

Re: Ora tocca a te

Messaggio#13 » domenica 26 febbraio 2023, 19:58

In terza persona. Tempo verbale: passato remoto. Ambientazione moderna, casa familiare. Tema centrato.

Ciao Christian. Testo molto divertente da leggere. Trasuda testosterone ad ogni riga e “spacconaggine” ad libitum. Credo sia l’estratto di quello che pensa il 90% degli uomini quando sentono un rumore nella notte (anche se qui è mattina) pensando ci sia un ladro. Peccato che la realtà sia poi molto diversa…
Da ascoltare con musica metal e magari aggiungendoci subito dopo una partita a Tekken.

“Era troppo presto perché Cinzia, sua moglie, stesse già rincasando dal mercato.” Qui avrei evitato di specificare sua moglie. Sembra un intervento del narratore esterno che in realtà non c’è. In seguito si capisce chiaramente che è la moglie.

Il finale non mi ha fatto impazzire, ma è divertente come lui faccia lo spaccone ma alla fine sia succube della moglie (Altro che buona scusa per il divorzio) eheh. Complimenti.

Bruce Lagogrigio
L'uomo prudente, con una frase elegante, si cava fuori da ogni garbuglio, e sa usar la lingua con la leggerezza di una piuma. Umberto Eco

Avatar utente
SarahSante
Messaggi: 170

Re: Ora tocca a te

Messaggio#14 » lunedì 27 febbraio 2023, 19:11

Ciao Christian,
mi sono divertita a leggere il tuo racconto, soprattutto da un certo punto in poi. Nella parte iniziale alcune cose (anche rileggendolo) mi avevano lasciato perplessa (perchè un ladro entra di sabato mattina invece che di notte visto che è più rischioso? Perché il protagonista, che poi si scopre essere istruttore di karate, ha una pistola in soggiorno?). Poi quando comincia il combattimento il racconto prende un buon ritmo e la fine con la moglie che torna, non si stupisce dell'uomo legato a terra perché è il quarto in un mese e si lamenta solo che è da spostare per non sporcare il pavimento di sangue ci sta.

Avatar utente
Shanghai Kid
Messaggi: 342

Re: Ora tocca a te

Messaggio#15 » lunedì 27 febbraio 2023, 21:37

Ciao Christian,
piacere di averti letto.
Nonostante il taglio che ha scelto per il tuo racconto non sia propriamente nelle mie corde, l’ho trovato leggero e divertente. Ho anche apprezzato l’uso dei clichè e alcune scelte stilistiche un po’ sui generis, la trovo una scelta coraggiosa e non c’è niente di più bello che giocare con le parole.
Ci sono racconti che mi hanno colpito di più, ma è una buona prova.
A rileggerti presto,
Elisa

StefanoGalardini
Messaggi: 97

Re: Ora tocca a te

Messaggio#16 » martedì 28 febbraio 2023, 9:48

Ciao Christian!
Mi sono divertito molto a leggere il tuo racconto, come te adoro le esagerazioni comiche che sfociano nel grottesco (soprattutto in quello splatter-provinciale che ha fatto la fortuna del primo Ammaniti e di libri come Diario Pulp). Ti sei impelagato in alcune forzature linguistiche che ti hanno già fatto notare altri, ma anche quello ci potrebbe stare, nella tua scrittura tutto è eccessivo e a parer mio è un punto di apprezzamento. Forse l'unica vera pecca che posso riscontrare è il poco spazio a disposizione. Per rendere giusto merito a tutte le sfumature che avevi in mente (le leggo nelle risposte agli altri commenti) avevi bisogno di più battute, di pagine e pagine. Qui sei riuscito soltanto ad accennare il rapporto tra lui e la moglie ed è risultato forse troppo coperto dalle scene d'azione centrali. Non era indubbiamente facile, ma fa piacere leggere racconti meno introspettivi. Viva l'azione!

Avatar utente
christianfloris
Messaggi: 179

Re: Ora tocca a te

Messaggio#17 » martedì 28 febbraio 2023, 12:00

Grazie a tutti i partecipanti che hanno letto la mia prova.
Ovviamente non concordo con chi l'ha valutata in modo negativo e ringrazio chi, pur non attribuendo un posto alto in classifica, ne ha colto l'intento che era sostanzialmente ironico.

Ormai qualche sfida di Minuti Contati l'ho fatta e mi sono un po' reso conto di ciò che piace o non piace: in generale, ritengo che bisognerebbe abituarsi a ridere un po' di più. Valutazione personale, intendiamoci. Ma è ciò che ho visto finora.

Avatar utente
Il Saggio
Messaggi: 81

Re: Ora tocca a te

Messaggio#18 » giovedì 9 marzo 2023, 10:21

Ciao Christian

L'intento parodistico del tuo racconto è chiaro fin dall'inizio e anche la scelta del registro del narratore onniscente è coerente con questo obiettivo. Tuttavia riconosco che il risultato è sotto le attese. Ben inteso: scrivere un racconto umoristico non è cosa facile e bisogna calibrare bene ogni passaggio per non fallire, quindi l'idea di avventurarsi in questo genere è di per se un operazione meritoria. Questa tuttavia è una gara quindi, al di lá delle buon intenzioni, bisogna valutare i risultati.

Rivelo due principali problemi:

1. Il personaggio. Non è ben delineato. Si capisce che è un maestro di Karate solo alla fine. Fino all'ultima chiacchierata con la moglie, sembra un semplice esaltato. E questa prima ipotesi (rivelatasi poi errata) forse avrebbe reso il protagonista piú diverente, proprio perchè più assurda in senso parodico (cosa c´è di più divertente di uno che si crede un maestro di arti marziali solo perchè guarda dei film di Van Damme?). Invece, alla fine, ci porti alla realtà. Lui è veramente un maestro di Karate. Questa cosa ridimensione fortemente la vis comica del personaggio, perchè è fin troppo verosimile che un maestro di Karate metta ko un ladro che si introduce in casa. Anche ammesso che la cosa dovesse essere vista nell'ottica del rapporto con la moglie, non capisco che relazione c'è tra l'abilità marziale e il rapporto di sottimossione con la moglie. Dove sta la contraddizione? Se avessi messo L'amministratore delegato di una multinazionale abituato a sbraitare contro il suoi subalterni oppure un imperatore sanguinario abituato a dare ordini senza obiezioni, il contrasto sopraffazione/sottomissione sarebbe stato palese. Ma nel caso di questo racconto non è così.

2. I tempi comici. Metti al centro della tua storia il rapporto del protagonista con la moglie, ma la moglie non si vede, se non all'inizio e alla fine. Ci fai intuire il rapporto di sottomissione con l'episodio del vaso, ma non è abbastanza. Tieni un ritmo serrato fino alla fine, ma poi quando entra la moglie il ritmo si abbassa,il racconto si annacqua, non c'è botta e risposta, insomma non ci trovo risposte esplosive.

Ci sarebbero altre cose da dire, ma direi che i due punti principali li ho indicati.
per me pollice "insom"

Avatar utente
christianfloris
Messaggi: 179

Re: Ora tocca a te

Messaggio#19 » giovedì 9 marzo 2023, 19:54

Grazie per essere passato a leggere, anche se non concordo con le tue valutazioni.

1) non vedo perché un maestro di karate non possa essere anche un esaltato che guarda Van Damme. Non cambia nulla, a mio modo di vedere, dirlo all'inizio o alla fine o mettere in relazione le due caratteristiche.

2) non condivido nemmeno il fatto che non funzioni il rapporto/conflitto tra lui e la moglie. Il contrasto fra un personaggio che non ha paura di affrontare a mani nude chiunque ma che si accuccia come un cagnolino quando la moglie fa la voce grossa è, di per sé, surreale e curioso.

3) il finale doveva essere di una normalità quotidiana anch'essa inserita in un quadro surreale. Non si deve per forza terminare con i fuochi d'artificio, se i fuochi d'artificio ci sono stati nelle sequenze centrali del racconto.

Parere mio, ovvio. Ma è per spiegare perché non mi trovo in accordo col tuo giudizio.

Torna a “171° All Time - Andrea Lauro Edition - la 6° della Decima Era”

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 3 ospiti