Domenica Mattina di Alessandro La Fauci

Appuntamento fissato per le 21.00 di lunedì 20 febbraio con un tema del Campione in carica (ex aequo con Davide Mannucci) Andrea Lauro!
Alessandro Tredici
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Domenica Mattina di Alessandro La Fauci

Messaggio#1 » martedì 21 febbraio 2023, 1:16

Domenica Mattina di Alessandro La Fauci

Mi spalmo il dopobarba e mi schiaffeggio le guance. È domenica, finalmente.
Recupero la maglietta dei Ramones appoggiata sul coperchio del water e vado in salotto. Mia moglie è seduta sul divano con le gambe incrociate, in bikini, fissa la tv spenta.
La bacio sulla fronte, indosso la maglietta e raccolgo la chitarra classica sdraiata ai piedi del divano. Me la metto in spalla, soffio sul ciuffo di capelli che mi punge gli occhi ed esco di casa. Il pianerottolo odora di naftalina e piedi lerci, ma va tutto bene: è domenica.
Mi lascio il portone alle spalle e costeggio il palazzo. Sfilo lo Zippo dalla tasca dei jeans e mi accendo una sigaretta. Dalla finestra di Teresa arriva un buon profumo di salsa al pomodoro.
Che bella giornata. Le domeniche dovrebbero essere sempre così: calde e nuvolose, ideali per starsene sulla panchina di un parco a leggere, a suonare, o anche solo a grattarsi le palle per due minuti. Niente iPhone, nessun capo che urla, solo io e l’aria che mi gonfia i polmoni.
Mi addentro nel parco e mi fermo subito. Prendo posto sulla prima panchina, all’ombra della quercia, lontano dal chiosco e dalle altalene. Imbraccio la chitarra, mi piazzo la sigaretta in bocca e arpeggio gli accordi di Like A Rolling Stone.
Una biondina in salopette si ferma a guardarmi. Infila i pollici sotto le bretelle, all’altezza dei seni, e alza il mento verso di me. «Be’, canti o no?»
Mi sfilo la sigaretta dalla bocca. «Cosa?»
Alza le spalle. «Conosci Many of Horror dei Biffy Clyro?»
Aspiro una boccata e scuoto la testa.
Si siede accanto a me. «Come puoi non conoscerla?»
Le faccio spazio e suono dei cromatismi per scaldarmi. «So che i miei capelli dicono vent’anni, ma ne ho trentatré.»
Solleva le gambe sulla panchina e se le abbraccia. La manica della t-shirt gialla si ritrae mostrando parte di una rosa tatuata sul braccio. «Mmh, vediamo, non so come dirtelo…»
Inarco le sopracciglia. «Dirmi cosa?» Butto la sigaretta sul prato e la stritolo sotto la suola delle Converse.
«Ma che cazzo fai?» Scatta in piedi, raccoglie il mozzico e si allontana. Lo getta nel secchio vicino alle altalene e torna da me. «Voler morire giovani di cancro ai polmoni non autorizza a fottersene del pianeta. Perché te ne fotti del pianeta, Sam?»
Sam… «Tu mi conosci?!»
Torna a sedersi. «Certo che ti conosco, non mi sono mica fermata per le tue impercettibili doti artistiche.»
Faccio un respiro. «Che cosa vuoi? E sappi che non voglio morire giovane. Sono del partito Keith Richards, capisci?»
Arriccia il naso, con l’aria di una che deve cambiare un pannolino pieno di merda. «Quale partito?»
Distendo le gambe e alzo gli occhi al cielo. Dio, era una così bella giornata. «Ascolta, ogni domenica mattina io vengo qui e suono la chitarra. E sai perché lo faccio?»
Imita un sorriso. «Che ne so. Forse perché sei un fallito?»
«Sono che?!» Prendo un bel respiro. «Dimmi che cosa vuoi e vattene.»
«Ok, ok.» Si avvicina e mi posa la mano sull’avambraccio. «Sam…» Abbassa lo sguardo e scuote la testa. «Non so come dirtelo…»
Ritraggo il braccio. «Dillo e basta.»
«Sei mio padre.»
Mi scappa da ridere. «Vaffanculo.»
Non sta ridendo. Questa è tutta matta.
«Non è uno scherzo.» Mi posa ancora la mano sull’avambraccio. «Tu sei Sam Fortunato. Ti ho visto su Facebook.»
«E con questo?»
«Mia madre è Sara Rossi.»
«Il mondo è pieno di Sara e di Rossi.»
«Mia madre è bionda come me, e lo avete fatto nel bagno del Roxy. Avevate quindici anni. Tu indossavi una maglietta dei Beatles, lei—»
«Sara…» La guardo negli occhi per la prima volta. Sono azzurri, come quelli di… «Sara.»
Alza le spalle. «Esatto.»
Scatto in piedi, mollo la chitarra sulla panchina e mi passo le mani tra i capelli. «Oh, Dio. Dio!»
«Diana. Il mio nome è—»
«Diana… e hai sedici anni.»
Annuisce.
«E sei mia figlia.»
Annuisce ancora.
La prendo per mano e la tiro. «Vieni, saliamo in casa e parliamone.» La mollo. «Non mi stai prendendo per il culo, vero?»
Rotea gli occhi. «Credi che butterei la domenica mattina con uno come te?»
«Uno come me?» Lascio perdere e le faccio segno di seguirmi.
«E questa?» Recupera la chitarra e me la passa.
Lasciamo il parco, costeggiamo il palazzo e saliamo a casa. Mia moglie è ancora sul divano, non si è mossa. La bacio sulla fronte. «Tesoro, non ti arrabbiare, ma…»
Diana si guarda intorno. «Questa casa è un disastro: c’è roba ovunque.» E mi affianca. «Sono sua figlia.»
Mia moglie ci osserva in silenzio, strilla e scoppia a ridere. Perfetto, è impazzita. Si tira su e si asciuga le lacrime. «Scusatemi, va tutto bene. Ho strillato solo perché ho dovuto: è una terapia che scoperto di recente.» Osserva Diana da capo a piedi e mi guarda. «Sicuro che sia tua figlia? È molto bella… non ti somiglia affatto.»
Diana snuda i denti, con l’aria di una ragazza che deve dire al papà che gli ha rotto la macchina. «Non so come dirvelo.»
Inspiro tutta l’aria che posso. «Che cosa c’è ancora?»
«Be’… io sono davvero la figlia di Sara, ma stavo scherzando.» Alza le spalle. «Mi manda Gianni, il tuo capo. Sono solo la tua nuova assistente. Tu non sei mio padre.»



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antico
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Re: Domenica Mattina di Alessandro La Fauci

Messaggio#2 » martedì 21 febbraio 2023, 1:23

Ciao Alessandro e benvenuto nell'Arena! Caratteri ok, sei in malus minimo tempo. Buona ANDREA LAURO EDITION!

Su fb, se lo usi, mi trovi come Maurizio Bertino. Ti consiglio, se già non ci sei, di entrare nel gruppo fb di MC perché penso che sia il modo migliore di godersi la partecipazione, dalla prima fila e compartecipando in modo più attivo con il resto della community :)

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Pretorian
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Re: Domenica Mattina di Alessandro La Fauci

Messaggio#3 » giovedì 23 febbraio 2023, 21:27

Ciao Alessandro, piacere di leggerti e benvenuto a Minuti Contati. A livello di trama, il racconto fa uno strano giro per cui sembra che vada in una direzione, ma poi termina di botto in tutt'altro senso e non in modo positivo. Mi spiego: abbiamo un inizio in cui il protagonista va fuori ed esce per suonare in un parco, poi incontra Diana e abbiamo una parte lunghissima in cui sembra che lei dica cose assolutamente a caso, facendo intendere che conosca il protagonista, fino alla rivelazione della paternità, poi abbiamo il loro rientro a casa con la rivelazione alla moglie, che dovrebbe essere un momento di risuluzione della trama... ma, sorpresa, Diana si è inventata una balla e fornisce una spiegazione che rende insensato non solo tutto lo scherzo precedente (seriamente, quale assistente si fingerebbe la figlia di qualcuno che non conosce, rischiando di fargli anche rompere il matrimonio così, a caso for lulz?) ma rende ancora più incomprensibile tutta la parte precedente del dialogo sconclusionato, perché a questo punto non più nemmeno ipotizzabile che Diana dicesse cose a caso perché era nervosa. Una così la caccerei fuori di casa subito, altro che assistente!
A livello di stile, dimostri una certa maestria nel narrato e ti faccio i miei complimenti. Se posso darti un suggerimento, evita periodi troppi lumghi con coordinate, perché sono efficaci nell'indicare azioni che si susseguono una dopo l'altra, ma avere periodi troppo lunghi li rende anche lenti e pesanti.

Alla prossima!

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Domenico
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Re: Domenica Mattina di Alessandro La Fauci

Messaggio#4 » sabato 25 febbraio 2023, 21:56

Ciao Alessandro!
È stato un vero piacere leggere il tuo racconto.
Molto simpatico ed è scritto molto bene. Ottima tecnica!
Arrivano molto bene tutte le sensazioni e gli stati d'animo del protagonista. Ben fatto. Mi piacerebbe molto scrivere con questo livello di tecnica. Bravo!
L'unica pecca, penso, è la doppia rilevazione. Mi ha fatto perdere tensione e mi sono sentito smarrito.
Penso si potesse chiudere nel momento in cui c'è il confronto con la moglie.
Per il resto nulla da dire.
In bocca al lupo per l'edition!


ciao
Dom
„Che Dio mi conceda la serenità di accettare ciò che non posso cambiare, la tenacia di cambiare ciò che posso e la fortuna di non fare troppe cazzate.“

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Pietro D'Addabbo
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Re: Domenica Mattina di Alessandro La Fauci

Messaggio#5 » domenica 26 febbraio 2023, 18:51

Ciao Alessandro, piacere di leggerti.

La narrazione mi sembra focalizzata male, a partire dal titolo. Sottolinei infatti che sia domenica come se il fatto che sia giorno di riposo costituisca qualcosa di importante, mentre l'intera trama ruota intorno all'arrivo di una sedicente assistente inviata (di domenica?) dal capo del protagonista. Ho tentato di cogliere indizi sul lavoro di questo chitarrista della domenica, ma non ne ho trovati, sarebbero stati almeno una semina nascosta del fatto che il protagonista un lavoro lo avesse.
Il racconto comunque è simpatico e strappa un paio di sorrisi.
"Ho solo due cose da lasciarti in eredità, figlio mio, e si tratta di radici ed ali." (William Hodding Carter)

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GiulianoCannoletta
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Re: Domenica Mattina di Alessandro La Fauci

Messaggio#6 » lunedì 27 febbraio 2023, 8:51

Ciao Alessandro, piacere di averti letto!
Il racconto è molto simpatico e ben scritto, hai usato la prima presente dandole, secondo me, un buon ritmo. Giusto qualche dettaglio, proprio perché è una prima persona avrei evitato di scrivere "mia moglie" e avrei usato il nome proprio.
Forse potevi gestire meglio l'equilibrio del racconto, c'è una lunga premessa un dialogo centrale abbastanza ingombrante e poi due ribaltamenti un po' compressi nel finale. Il fatto che non ci sia una semina sull'ultimo colpo di scena lo indebolisce. Non è obbligatorio, ma è più coinvolgente quando nel testo sono seminati dei piccoli indizi che il lettore può reinterpretare alla luce della rivelazione finale. Per esempio, invece che domenica mattina, poteva essere una giornata di smart working che Sam sceglie di trascorrere all'aperto, introducendo già dalle prime righe il capo Gianni, che invece arriva all'improvviso nel finale.
Ultimo appunto, vista la contro-rivelazione finale, mi fa un po' strano che la ragazza sappia così tanto di quella notte di tanti anni prima. Cioè, ci sta che la madre le abbia raccontato di aver avuto una relazione con lui, ma i dettagli sul bagno del locale e la maglietta che indossava mi pare troppo :)
Una curiosità, perché la moglie è seduta a fissare il televisore spento? È per sottolineare lo stato di stress?
A rileggerci presto!
Giuliano
“Uno scrittore argentino che ama molto la boxe mi diceva che in quella lotta che si instaura fra un testo appassionante e il suo lettore, il romanzo vince sempre ai punti, mentre il racconto deve vincere per knock out.”
Julio Cortázar

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Shanghai Kid
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Re: Domenica Mattina di Alessandro La Fauci

Messaggio#7 » lunedì 27 febbraio 2023, 22:27

Ciao Alessandro,
piacere di averti letto.
Il tuo racconto è carino, scorre bene e ho apprezzato la svolta finale, in quanto svolta, ma non ha secondo me pienamente funzionato. L’ho trovato “poco ad effetto” ed anche un po’ poco credibile. Mi sono parse poco credibili anche le reazioni dei personaggi nella parte precedente. Avrei forse accorciato il brodo all’inizio per permettere più spazio a questi passaggi.
A rileggerti presto.
Elisa

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BruceLagogrigio
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Re: Domenica Mattina di Alessandro La Fauci

Messaggio#8 » lunedì 27 febbraio 2023, 22:58

Ciao Alessandro, piacere di leggerti.

In prima persona. Tempo verbale: presente. Focalizzazione interna. Ambientazione moderna, parco e casa familiare.

Sunday morning is everyday, for all I care (Lithium). Mi sembrava di sentirli i Nirvana mentre prende la chitarra sulle sue All Stars e si incammina verso il parco a strimpellare con un bel chissenefrega (Nevermind) in tasca. Il confronto generazionale è epico. Certo che lui 33 anni… Rolling Stones e Bob Dylan idoli del padre probabilmente, però ci sta. Cielo, adesso che ci penso le strimpello anche io… come le suoni le canzoni moderne con sei corde? ;)
Dialoghi ottimi.
Il finale non mi ha fatto impazzire.
Nel complesso buono. Complimenti!
Bruce Lagogrigio
L'uomo prudente, con una frase elegante, si cava fuori da ogni garbuglio, e sa usar la lingua con la leggerezza di una piuma. Umberto Eco

StefanoGalardini
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Re: Domenica Mattina di Alessandro La Fauci

Messaggio#9 » martedì 28 febbraio 2023, 10:48

Ciao Alessandro! Piacere di averti letto! Hai uno stile davvero piacevole, ti si segue bene anche in un racconto in cui, a mio parere, ti mancavano un po' le idee. La storia non parte e non si conclude e sembra tutto la premessa per una narrazione più grande, quasi che tu abbia preso un brano di un romanzo che stai scrivendo e ci abbia usato come beta reader! (nel caso, facci leggere il resto! sono curiosissimo!) Questa sensazione perché comunque i personaggi sono molto ben caratterizzati, per tutti riesci a inserire un particolare, un profumo... anche per la Teresa, che non vediamo mai ma che ci possiamo immaginare perfettamente, come se ce l'avessi descritta per cinque pagine. Complimenti davvero, scrivi proprio bene. Peccato per la fretta dei minuti contati che ti hanno forse penalizzato, ma non scherzavo, se hai altro da far leggere io lo leggerei molto volentieri!

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SarahSante
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Re: Domenica Mattina di Alessandro La Fauci

Messaggio#10 » martedì 28 febbraio 2023, 21:53

Ciao Alessandro,
il racconto è scritto bene e sono ben riusciti anche i dialoghi e la caratterizzazione dei personaggi. Quello che
non mi ha convinto è il doppio ribaltamento. Ad un certo momento del racconto ho pensato, vista la fretta con cui il protagonista porta la ragazza a casa, che la moglie fosse depressa (e per questo seduta davanti alla tv spenta) perché non arrivava un bambino e che la rivelazione di una figlia di lui avrebbe, nell'idea di lui, ristabilito l'equilibrio del rapporto incrinato con il marito. Ma la rivelazione finale che fosse tutto uno scherzo mi ha lasciato un po' fredda perché non mi è risultato chiaro il motivo dello scherzo oltretutto da parte di una nuova assistente e di domenica. Tolto il finale il racconto mi è piaciuto

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Il Saggio
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Re: Domenica Mattina di Alessandro La Fauci

Messaggio#11 » venerdì 10 marzo 2023, 14:07

Ciao Alessandro

Un racconto ben scritto, poco da dire. Dettagli vividi, dialoghi convincenti. La storia di uno scherzo praticamente. Forse avresti potuto osare di più sul finale, ma direi che il tuo pezzo si piazza in cima alla mia personale classifica

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