Il ritratto di Andrew Walker

Appuntamento fissato per le 21.00 di lunedì 20 marzo con un tema di MOSCABIANCA EDIZIONI e 3000 caratteri a disposizione per scrivere un racconto!
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Michael Dag
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Il ritratto di Andrew Walker

Messaggio#1 » lunedì 20 marzo 2023, 23:15

Mai avrei pensato ad un simile epilogo per la mia carriera. Né per la mia vita. Mai avrei pensato che le decine di pazienti farfuglianti che ospito nel mio istituto potessero vedere cose che a noi sfuggono. Cose reali, intendo.
Ho condotto il St James Mental Hospital dal 1887, anno della mia nomina a direttore, e per ventisei anni ho avuto a che fare con schizofrenici, isterici, paranoici e allucinati.
Tutto cominciò con l'arrivo dell'ultimo paziente, Andrew Walker, un giovane sordomuto che si esprimeva a versi gutturali quando la sua malattia lo lasciava abbastanza lucido da comunicare.
La famiglia Walker, nome fittizio usato per proteggere la loro identità, lasciò all'ospedale un'ingente somma, a patto che ci prendessimo cura del ragazzo per, cito testuali parole del loro intermediario "molto tempo."
Pensai al rampollo di qualche ricca famiglia che non voleva infangarsi il nome avendo un malato mentale tra la prole.
Si raccomandò di tenerlo lontano da matite, penne, vernici o qualsiasi cosa potesse usare per disegnare.
Quella richiesta m'insospettì, e unita agli evidenti segni di percosse sul corpo del giovane (alcuni vecchi di mesi o anni) mi fece sorgere il dubbio che quella famiglia avesse ben altro da nascondere che un figlio pazzo. Perché non volevano che il giovano comunicasse con qualcuno?
Andrew non presentava nessun comportamento particolare, al di fuori degli usuali sintomi della sua condizione. Anzi, era il più tranquillo e gestibile dei nostri ospiti.
Un giorno, dopo tre mesi, decisi di dargli un foglio e una matita.
Egli mi guardò incredulo, come un ergastolano a cui viene data la chiave della cella. Prese il foglio con la reverenza di una reliquia e iniziò a tracciare un profilo. Lo osservai sorridere, sbirciandomi mentre disegnava. Mi stava facendo un ritratto.
In un minuto scarso, terminò il lavoro e me lo passò, orgoglioso.
L'immagine, incredibilmente ben fatta e dettagliata, mi fece ribrezzo. Un mostro deforme coperto di squame e tentacoli, sulla pelle s'intrecciavano glifi intricati e senza logica. La barba e gli occhiali, disturbantemente simili ai miei.
Da quel giorno, non posso più avvicinarmi a nessuno dei miei pazienti. Appena mi vedono iniziano a urlare e dimenarsi, le crisi epilettiche si sono moltiplicate e già in due hanno tentato il suicidio dopo un mio tentativo di visita.
Anche il resto del personale mi tratta con deferenza. Percepisco il loro disagio quando sono con me, o quando rivolgo loro la parola. L'altro giorno incrociai nel corridoio l'assistente Greens. Gridò in preda al panico appena mi vide. Lasciò il lavoro la sera stessa.
Andrew Walker è l'unico che tollera la mia presenza. Più volte cercai di comunicare con lui, senza risultato. Si guarda intorno soddisfatto e orgoglioso come avesse raggiunto chissà quale scopo.
La mia pelle sta diventando grigia e dura, strane escrescenze iniziano a spuntarmi sulla fronte. Il ritratto è ancora nel mio cassetto, e ogni giorno assume sembianze sempre più umane.



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antico
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Re: Il ritratto di Andrew Walker

Messaggio#2 » lunedì 20 marzo 2023, 23:20

Ciao Michael! Caratteri e tempo ok, buona MOSCABIANCA EDITION!

alexandra.fischer
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Re: Il ritratto di Andrew Walker

Messaggio#3 » martedì 21 marzo 2023, 13:15

Il ritratto di Andrew Walker di Michael Dag Tema centrato. Idea geniale. Il ritratto dello psichiatra mostrificato realizzato dal paziente Andrew Walker gli crea il vuoto intorno: i pazienti lo rifuggono, l’assistente Greens lo abbandona. Bella la scelta del tempo presente, che coinvolge il Lettore in modo efficace. Ben congegnata la storia. A partire dal cognome di Andrew, fittizio, perché la sua ricca famiglia non vuole scandali. Bene anche i segni delle percosse vecchie e nuove sul corpo del giovane e la proibizione da parte dei suoi di farlo disegnare. Bella l’immagine dell’ergastolano a cui è data la chiave della cella, per far capire al Lettore quanto Andrew ami il disegno, un modo di esprimersi, visto che è sordomuto. Peccato che i suoi disegni abbiano una maledizione. Ben tratteggiato l’ambiente ottocentesco della clinica. Geniale il finale, con il ritratto che assume sembianze umane mentre il dottore diventa sempre più mostro.

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GiulianoCannoletta
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Re: Il ritratto di Andrew Walker

Messaggio#4 » martedì 21 marzo 2023, 17:45

Ciao Michael, è sempre un piacere leggerti.
Davvero niente male. L'idea di fondo è potente, un orrorifico ritratto alla Dorian Gray. Ma mi ha colpito soprattutto lo stile, questa prima persona al passato che tanto richiama alcuni classici dell'orrore. Quella formula stile "ultime memorie" tanto usata per infarcire i racconti di credibilità.
Se devo trovare un difetto, credo che la storia avrebbe avuto bisogno di tempi più dilatati, una sorta di crescendo, mentre la seconda parte risulta un po' accelerata. Non penso fosse possibile distribuire la narrazione nei tremila caratteri meglio di quanto hai fatto, penso proprio che la storia sarebbe risultata più adatta ai 4 o 5mila.
Comunque un ottimo lavoro.
A rileggerci presto.
Giuliano
“Uno scrittore argentino che ama molto la boxe mi diceva che in quella lotta che si instaura fra un testo appassionante e il suo lettore, il romanzo vince sempre ai punti, mentre il racconto deve vincere per knock out.”
Julio Cortázar

Dash J. Benton
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Re: Il ritratto di Andrew Walker

Messaggio#5 » martedì 21 marzo 2023, 22:10

Ciao Michael,

Mi è piaciuto molto lo stile Lovecraftiano che si nota fin da subito, ben prima di essere confermato dalle vicende del racconto. Un incrocio interessante con il finale alla “ritratto di Dorian Gray”, peraltro annunciato dal titolo. Personalmente avrei forse iniziato da “Tutto cominciò…”, e avrei introdotto nel testo qualche informazione sul direttore invece che nel secondo paragrafo (Ho condotto…).
Nel finale (riuscito) mi è mancato il brivido gelido lungo la schiena che ci si aspetta da un racconto alla Lovecraft. In quel senso forse lasciare qualcosa di più all’immaginazione avrebbe aiutato, per esempio lasciare intendere che il disegno potrebbe essere cambiato, ma senza saperlo con certezza.

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Fagiolo17
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Re: Il ritratto di Andrew Walker

Messaggio#6 » venerdì 24 marzo 2023, 11:10

Ciao Michael,
un ottimo racconto in stile lovecraftiano. Partendo da un inizio che già ci dice che le cose finiranno male, in una ambientazione fine ottocentesca con orrori eldritchiani, ci presenti un retelling di Dorian Gray al contrario.
il racconto funziona anche nei 3.000 caratteri, ma in un paio di passaggi gli eventi accadono troppo veloci. lo spazio è tiranno, quindi c'è poco da fare.
Unica cosa che non mi è piaciuta quel DISTURBANTEMENTE. non perché è un avverbio, non sono un nazi dell'avverbio. ma perché suona proprio male e non mi aggiunge niente. "gli occhiali e la barba identici ai miei" avrebbe avuto lo stesso effetto disturbante su me lettore.
un'ottima prova!

Cinzia Fabretti
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Re: Il ritratto di Andrew Walker

Messaggio#7 » venerdì 24 marzo 2023, 12:58

Il ritratto di Andrew Walker di Michael Dag Tema centrato.
Mamma mia, che bello! Un’idea incredibile, un reietto con un potere inimmaginabile, una famiglia tratteggiata come abusante, che possiamo sospettare invece vittima di una maledizione. Ecco, riassumerei così il miglior pregio di questo testo: in 3000 battute dense, il detto è per forza poco, ma lascia immaginare moltissimo, infiniti scenari. Tutta la mia ammirazione, non sono in grado di individuare un solo punto debole in questo racconto.

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Michael Dag
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Re: Il ritratto di Andrew Walker

Messaggio#8 » domenica 26 marzo 2023, 17:07

Grazie a tutti degli apprezzamenti, non avrei mai pensato di far stare un racconto del genere in 3k caratteri e comunque renderlo godibile. Sono davvero sorpreso.


Fagiolo17 ha scritto:Ciao Michael,
un ottimo racconto in stile lovecraftiano. Partendo da un inizio che già ci dice che le cose finiranno male, in una ambientazione fine ottocentesca con orrori eldritchiani, ci presenti un retelling di Dorian Gray al contrario.
il racconto funziona anche nei 3.000 caratteri, ma in un paio di passaggi gli eventi accadono troppo veloci. lo spazio è tiranno, quindi c'è poco da fare.
Unica cosa che non mi è piaciuta quel DISTURBANTEMENTE. non perché è un avverbio, non sono un nazi dell'avverbio. ma perché suona proprio male e non mi aggiunge niente. "gli occhiali e la barba identici ai miei" avrebbe avuto lo stesso effetto disturbante su me lettore.
un'ottima prova!

Ed ecco la mia grande nemesi di minuti contati: quell'elemento, quel singolo elemento che inserisco apposta con la fierezza di chi ha avuto l'illuminazione viene SEMPRE criticato. è incredibile.
Quella parola l'ho inserita perche mi piace, credo sia la parola più lovecraftiana della nostra lingua. non sono nemmeno sicuro che esista davvero. ma ormai lo so, ho gusti particolari.

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Fagiolo17
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Re: Il ritratto di Andrew Walker

Messaggio#9 » lunedì 27 marzo 2023, 9:14

Michael Dag ha scritto:Grazie a tutti degli apprezzamenti, non avrei mai pensato di far stare un racconto del genere in 3k caratteri e comunque renderlo godibile. Sono davvero sorpreso.


Fagiolo17 ha scritto:Ciao Michael,
un ottimo racconto in stile lovecraftiano. Partendo da un inizio che già ci dice che le cose finiranno male, in una ambientazione fine ottocentesca con orrori eldritchiani, ci presenti un retelling di Dorian Gray al contrario.
il racconto funziona anche nei 3.000 caratteri, ma in un paio di passaggi gli eventi accadono troppo veloci. lo spazio è tiranno, quindi c'è poco da fare.
Unica cosa che non mi è piaciuta quel DISTURBANTEMENTE. non perché è un avverbio, non sono un nazi dell'avverbio. ma perché suona proprio male e non mi aggiunge niente. "gli occhiali e la barba identici ai miei" avrebbe avuto lo stesso effetto disturbante su me lettore.
un'ottima prova!

Ed ecco la mia grande nemesi di minuti contati: quell'elemento, quel singolo elemento che inserisco apposta con la fierezza di chi ha avuto l'illuminazione viene SEMPRE criticato. è incredibile.
Quella parola l'ho inserita perche mi piace, credo sia la parola più lovecraftiana della nostra lingua. non sono nemmeno sicuro che esista davvero. ma ormai lo so, ho gusti particolari.


Sai che hai ragione ahahahah è una delle più lovecraftiane che conosco!

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christianfloris
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Re: Il ritratto di Andrew Walker

Messaggio#10 » mercoledì 29 marzo 2023, 11:49

Lo stile diaristico è sicuramente fra le tue migliori corde (già apprezzato, in questa edizione, nel racconto del pirata che passa in rassegna il suo passato) e sicuramente questa tua incursione nel fantasy-horror sfrutta al meglio questa tua capacità. In questo caso, hai senz’altro fatto un omaggio a Oscar Wilde e al suo Dorian Gray: non solo il titolo ma il finale, in tal senso, è da leggere come un’unica, grande citazione.
Il racconto non ha un vero e proprio climax, ma in questo caso non costituisce un problema: nel senso che si mantiene su un livello di tensione medio-alto fin dall’inizio. Il suo limite intrinseco è che è troppo didascalico: sono personaggi che vediamo agire su un foglio, ma non prendono la consistenza corporea di protagonisti a tutto tondo. Non parlo dell’arco di trasformazione di un personaggio, in 3.000 battute non si può nemmeno accennare a un percorso di questo tipo: è proprio il fatto che qualche dialogo ben strutturato, intervallato opportunamente nelle pur ben congegnate descrizioni, avrebbe giovato a renderci il protagonista e la serie di personaggi che gli ruotano intorno più inquietanti.
Una prova decisamente discreta, ma a mio modesto avviso non da podio.

La mia valutazione è 7,5.

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Polly Russell
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Re: Il ritratto di Andrew Walker

Messaggio#11 » giovedì 30 marzo 2023, 9:29

Ma: sto cacchio, che pezzo Dag!
posso avere un racconto lungo su Andrew Walker?
Polly

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Michael Dag
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Re: Il ritratto di Andrew Walker

Messaggio#12 » giovedì 30 marzo 2023, 11:17

Polly Russell ha scritto:Ma: sto cacchio, che pezzo Dag!
posso avere un racconto lungo su Andrew Walker?

in teoria (molta teoria) AW è uno dei personaggi del mio secondo romanzo, che sto iniziando a progettare ora. quindi, dammi una decina di anni e sarai accontentata!

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Rick Faith
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Re: Il ritratto di Andrew Walker

Messaggio#13 » giovedì 30 marzo 2023, 19:38

Bello bello Michael,
ormai ci becchiamo spesso, no? Se il racconto del pirata mi era piaciuto, questo è addirittura meglio. Ecco, leggerti mi ricorda che il come è sempre più importante del cosa. In molti casi quando leggo una prima al passato mi viene voglia di farmi una dormita, invece tu hai catturato le giuste vibrazioni che il pezzo richiedeva. Un po' Dorian Gray (ovviamente), un po' il Dottor Seward di Dracula e mi sa, per quanto mi riguarda, anche un po' primo posto nella mia classifica personale.
A rileggerci

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AndreaCrevola
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Re: Il ritratto di Andrew Walker

Messaggio#14 » giovedì 30 marzo 2023, 19:53

Ciao Michele, piacere di averti letto.
Una rivisitazione weird del Ritratto di Dorian Gray, raccontata come un resoconto clinico da parte di quella che - alla fine - è la vittima del potere del ragazzo. Secondo me un buon racconto, che mi ha attirato fino all’ultima riga d’un fiato. L’unico passaggio un po’ meno solido è l’errore commesso dal dottore: d’un tratto, gli offre carta e matita, senza grandi spiegazioni se non che il ragazzo non desse motivi di preoccupazione. Ecco, avrei provato a motivare meglio questa scelta del narratore. Tema ok.

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Andrea76
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Re: Il ritratto di Andrew Walker

Messaggio#15 » giovedì 30 marzo 2023, 20:29

L’idea di base è davvero buona, con un quadro che rappresenta la versione mostruosa di un uomo e con la progressiva inversione di ruolo dei due elementi. Un’idea che potrebbe essere adattata a una novella se non a un romanzo, mentre condensata in un instant-story perde forse di efficacia e di impatto emotivi, affidata com’è a una sorta di riassunto per altro ben scritto ma a mio avviso asettico rispetto all’esplosività dell’idea che lo ha generato.

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L'inquisitore
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Re: Il ritratto di Andrew Walker

Messaggio#16 » sabato 1 aprile 2023, 18:45

Ciao Michael! Ottima scrittura a parte un paio di momenti in cui ho storto il naso alla lettura. Uno è sicuramente l'avverbio lovcraftiano, dove per lovcraftiano intendo "scrittodimerda", l'altro è quel "gestibile" che ho trovato un po' fuori posto rispetto al personaggio narrante, al suo ruolo e al tempo del racconto.
Ad ogni modo il resto funziona molto bene anche tecnicamente. In molti hanno lodato l'idea, mentre io la trovo la cosa più debole di questo bel racconto e anche la cosa che hai gestito peggio. Quando cominci a parlare di matite e penne lo fai bene, lasci il dubbio dell'autolesionismo e della comunicazione con l'esterno, ma il TITOLO ha già rovinato questo tentativo e sappiamo che Andrew disegnerà. E sentendo il tono del racconto immaginavo ci portassi verso disegni maledetti alla "Il modello di Pickman" e, troppo ovviamente, Dorian Gray. Anzi, sul finale ti ci appoggi proprio al fatto che tutti conosciamo il classico di Wilde per la comprensione di ciò che sta accandendo. Questo dimostra che l'idea è tutt'altro che originale e, in qualche modo, lo confessi.
Ma MC non è il lido dove l'originalità dimora, quindi la mia non è una rimostranza, ma solo una constatazione.
Direi un pollice quasi su, ma proprio per un pelo!

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