ACLLA

Appuntamento fissato per le 21.00 di lunedì 20 marzo con un tema di MOSCABIANCA EDIZIONI e 3000 caratteri a disposizione per scrivere un racconto!
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Shanghai Kid
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ACLLA

Messaggio#1 » lunedì 20 marzo 2023, 23:27

ACLLA
1999, Cordigliera delle Ande, cima del vulcano Llullaillaco
La tempesta durata quattro giorni ha spazzato via le nubi.
“Ho trovato qualcosa!”, Fernand non si sente le mani. Il sangue gli pulsa nelle tempie come un tamburo.
Gli archeologi sono fiaccati dal gelo e dalla fatica. Stavano per mollare.
Poi, il miracolo.
“Penso sia quello che stavamo cercando”, la voce del giovane lascia fievole la sua gola secca.
Il Professor Johan Reinhard si avvicina e osserva le tre piccole mummie: “Questi due sono piccoli, avranno avuto sì e no quattro anni. Lei, invece, era più grande: un’adolescente, credo”.
La doncella, la niña del rayo ed el niño sono immobili, puri e per sempre bambini.


1499, poco dopo la Cerimonia della Capacocha
Sono l’Aclla, la prescelta, devo essere felice.
Tra le fanciulle di tutto il mio popolo, sono la più bella, la più pura.
Da quando mi hanno preso alla mia famiglia e condotta a Cuzco, ho provato soprattutto orgoglio e paura. Pensavo di sapere cosa fosse la paura, ma solo ora so che ha a che fare con la bellezza, con la purezza, con l’onore.
La paura è seduta nel mio stomaco da tante lune, ormai. L’ho addomesticata come si fa con gli animali selvaggi e ora giace quieta, lì, dove gli dei hanno messo per lungo tempo solo verdure.
Le Vergini del Sole mi hanno insegnato che la paura è un puma che va cullato.
Mi hanno dato carne di lama, birra di mais. Ho masticato le foglie di coca, per tante lune.
“Ti serviranno a domare il puma che è pazienza e forza: impara dal puma la pazienza e la forza troverà in te una casa”, una bocca si muove lenta, mentre una mano infila un’altra foglia tra i miei denti.
“Sei l’Aclla, la prescelta. Inti, Pachamama, Keel, Illapa, Apus e gli dei tutti ti hanno scelta”, è una nenia che sento ancora nella testa. Le Vergini del Sole me la sussurrano anche quando non ci sono.
“Hanan Pacha è la tua Terra, con gli dei. Veglierai su di noi dall’Alto insieme ad Apus, Keel, Pachamama e ci sarà anche Inti. Lascerai Kay Pacha e sotto di te non vedrai più serpenti strisciare, ma il volo dei condor e le nuvole”, la voce roca della Mamakuna è come il vento che soffia sull’erba. Sento ancora le sue dita leggere che mi danzano tra i capelli mentre poggio un orecchio sul suo seno caldo: è lì che imparo a cullare il puma, ad addomesticare la paura.
La calma è il seno caldo della Mamakuna. La serenità è nel volere degli dei.
Penso al seno caldo della Mamakuna mentre siedo, insieme alla mia paura, sottoterra. I miei polpastrelli scorrono pesanti sui manufatti di seta che ho sulle ginocchia. Il copricapo di piume mi fa pesare ancor di più la testa sul collo, ma ho addomesticato il puma.
Mie sono la pazienza e la forza.
Sotto i miei piedi voleranno i condor.
Da troppe lune non piove sulle teste della mia gente.
Io sono qui per questo.
Io sono bella e pura.
Io sono stata bambina e quasi donna.
Sono l’Aclla, la prescelta.
Sono il sacrificio e siederò con gli dei.
Sarò pioggia, per il mio popolo.



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antico
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Re: ACLLA

Messaggio#2 » lunedì 20 marzo 2023, 23:31

Ciao Elisa! Tutto ok con i parametri, buona MOSCABIANCA EDITION!

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Emiliano Maramonte
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Re: ACLLA

Messaggio#3 » martedì 21 marzo 2023, 18:14

Ciao Elisa! Piacere di ritrovarti!
Dunque: sono rimasto interdetto di fronte a questo racconto. Ancora adesso, dopo averci riflettuto un po', non so che pensare. Si respira un forte senso di suggestione, questo è sicuro, e le immagini legate all'antica civiltà Inca sono affascinanti. Ciò che manca, secondo me, è una migliore articolazione dell'intreccio. Alcuni archeologi giungono sulle Ande e scoprono i corpi mummificati di una famiglia precolombiana. Flashback. Il lettore viene catapultato nel 1499 e viene raccontato un rito di passaggio, probabilmente per propiziare la pioggia per le terre assetate. Forse in questo ritroviamo la metamorfosi richiesta da contest, ma non ne sono sicuro, l'appiglio è labile. La storia finisce con una sorta di monologo interiore in cui la protagonista esprime il suo desiderio di essere una benedizione per il suo popolo. Fine. Non c'è molto altro. Ti sei dilungata molto sul puma, sulla paura e sul rito. Si poteva giocare su una descrizione più concreta e meno simbolica del rituale, con tutto ciò che ne consegue in termini narrativi. In sostanza, ciò che viene meno è l'immedesimazione. Alla luce di questo, diverrebbe inutile il cappello introduttivo con la scoperta archeologica. Tanto valeva utilizzare i primi 1000 caratteri per rafforzare la trama ambientata nel 1499. Così com'è, la storia è incompleta.

"... la voce del giovane lascia fievole la sua gola secca". "Fievole" riferito a "gola secca" non l'avevo mai sentito!

Buona gara!
Emiliano.

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Fkafka
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Re: ACLLA

Messaggio#4 » mercoledì 22 marzo 2023, 15:29

Mi è piaciuto molto il ritmo sincopato, ripetitivo e ossessivo in grado di richiamare la masticazione delle foglie di coca e i suoi effetti. E poi premio la capacità di scrivere un racconto davvero completo nella lunghezza stabilita. Tante volte assistiamo a buoni lavori in cui si sente la mancanza di qualche riga in più. Qui no. C’è tutto. Brava. Il tema è secondo me è colto in pieno quanto nell'immaginario religioso della popolazione Inca, il sacrifico della prescelta la tramuterà in pioggia per salvare il popolo. Non ho capito a cosa sia servita la presenza dei cadaveri dei bambini più piccoli, visto che nel viaggio nel tempo non si fa riferimento a loro. E rileggendolo ora anche l'incipit in cui si fa riferimento alla tempesta appena finita mi pare inutile, quindi magari potevi sfruttare meglio le preziosissime righe iniziali.

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giulio.palmieri
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Re: ACLLA

Messaggio#5 » giovedì 23 marzo 2023, 22:18

Ciao Elisa, piacere di leggerti e ben trovata.
Accidenti che racconto. Il tema innanzitutto è centrato in maniera originale (hai caratterizzato bene il contesto antropologico-culturale della cultura Inca). La vicenda scorre con una calma e una serenità quasi crudele, motivata nel contesto narrativo.
L'unico appunto che faccio è legato alla mancanza di un conflitto interno da parte della protagonista, o un contrasto nella sua famiglia, o qualcos'altro insomma che crei un conflitto.
Non perché debba esserci per forza (la narrazione breve spesso ammette narrazioni statiche) però qui, a mio avviso, essendo un racconto di genere storico mi aspetterei un contrasto interno che incuriosisca ancora di più il lettore. Se non sbaglio, nell'ultima edition avevi creato una rappresentazione simile (senza arco di trasformazione del personaggio) sulla figura dell'hikikomori, figura che però ha un riscontro sociale nel mondo moderno, e quindi come dire, porta già in sé la ragione della sua rappresentazione. Cambiando genere (e puntando sullo storico) a mio avviso quindi manca il conflitto di base che porti il lettore dentro il tempo della storia e che renda il brano pienamente narrativo. Formalmente è perfetto. Spero di averti fornito qualche spunto utile. Un saluto e buona edition!

alexandra.fischer
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Re: ACLLA

Messaggio#6 » martedì 28 marzo 2023, 14:52

Tema centrato. La storia è avventurosa e si divide fra il presente, con gli archeologi che trovano le tre mummie a Cuzco, due bambini e un’adolescente e il passato, dove la mummia più grande rivive nella prescelta. Interessante il rituale, con le sacerdotesse che le danno coca insieme alla birra di mais e le insegnano a domare il puma, simbolo della paura. Lei accetta di essere sacrificata affinché la pioggia non manchi mai al suo popolo. Commovente il riferimento della prescelta al seno della sacerdotessa, quasi fosse una madre che la mette al mondo una seconda volta, al cospetto degli dei. Racconto che potrebbe diventare qualcosa di più lungo. Unico neo, infatti, è la mancata reazione dei bambini che l’accompagnano.

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Gennibo
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Re: ACLLA

Messaggio#7 » martedì 28 marzo 2023, 21:48

Ciao Elisa e piacere di averti letto, il tema è centrato, dalla mummia passiamo alla ragazza, in un racconto molto intenso e per me scritto con uno stile appropriato alla situazione, belle le immagini della ragazza che sa che andrà a morire e cerca di tenere a bada la paura. Forse avrei scambiato i due momenti, mettendo prima la parte antica, che comunque risulta chiara e poi il ritrovamento, dopo la pioggia che aveva cercato di evocare.
Per me un buonissimo lavoro.

Giovanni P
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Re: ACLLA

Messaggio#8 » mercoledì 29 marzo 2023, 13:58

Buongiorno Elisa,

la tua storia è molto interessante anche se avrei limitato la cornice narrativa rimanedno sul vago invece che entrare nello specifico delle civiltà precolombiane. Devo dire che il ritmo del racconto mi ha tenuto sul pezzo da''inizio alla fine, il tema è centrato e le emozioni della protagostista sono vive senza dover esagerare con dettagli che avrebbero potuto appesantire lo scorrimento della storia.
A presto.

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Pietro D'Addabbo
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Re: ACLLA

Messaggio#9 » giovedì 30 marzo 2023, 6:03

Ciao Elisa, piacere di leggerti.

Sulle prime non avevo colto la metamorfosi, poi ho capito che avevi inserito non solo l'elemento sociale nel tuo testo, ma anche quello magico: la tempesta che si è scatenata per giorni sugli archeologi per tentare di proteggere la sepoltura è la stessa martire, divenuta davvero pioggia. O almeno questo è quello che mi ha suggerito una terza rilettura alla ricerca della metamorfosi. Purtroppo il messaggio è lasciato molto implicito e arriva poco, poiché il lettore è distratto dall'empatia verso la protagonista, di cui tratteggi benissimo nella seconda parte del brano la disponibilità al sacrificio.
Buona prova.
"Ho solo due cose da lasciarti in eredità, figlio mio, e si tratta di radici ed ali." (William Hodding Carter)

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F.M.Rigget
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Re: ACLLA

Messaggio#10 » giovedì 30 marzo 2023, 19:09

Ciao Elisa e piacere di ritrovarti!
Sarò schietta: mi considero la tua fan numero uno, senza troppi complimenti. Ogni volta che leggo i tuoi racconti rimango estasiata e imparo tanto, tantissimo… quindi grazie!
Oggi però sono chiamata a fare da giudice, perciò passo a offrirti le mie osservazioni. Come sempre se ti va sono qui per parlarne insieme!

Per quanto riguarda il tema lo ritengo centrato, ma non nego di aver trovato un po’ di difficoltà a capire il punto di vista tematico.
Mi spiego meglio: per come ho interpretato io il racconto, la metamorfosi la rinveniamo nella fanciulla prescelta che è chiamata a “mutare” in favore del suo popolo, affinché quest’ultimo possa tornare a godere della pioggia (concezione tipica delle popolazioni precolombiane). Un sorta di incarnazione di animale in donna, insomma.
Se la mia visione è corretta, però, non riesco a capire il senso della prima parte del racconto in cui parli degli archeologi. Perché metterla? È un espediente narrativo a cui non ho saputo dare un senso.
Personalmente avrei dato più spazio al tema, ad esempio offrendo, sul finale, uno scorcio della danza della fanciulla che, divenendo ella stessa animale, appunto “mutava”.
Non so se sto riuscendo a spiegarti il mio punto di vista, in caso contrario fammelo presente!

Per quanto riguarda lo stile, invece, non posso dire niente.
La sintassi è pulita, la narrazione scorrevole e come è stato detto prima di me, il ritmo sincopato è perfetto per questo tipo di racconto. Focalizzazione, a mio avviso, magistralmente gestita.

Ti ringrazio per aver scritto questo racconto, ti aspetto alla prossima edizione!

Federica
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"La vita alle volte è anche questo."

#ladonnadaicommentilunghi

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Il Saggio
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Re: ACLLA

Messaggio#11 » martedì 4 aprile 2023, 21:33

Ciao Elisa

scrivi maledettamente bene. Dosi le parole con l'abilità della scrittrice navigata che misura il suono di ogni termine per renderlo musicale, come la note su uno spartito. Combini tutto in una prosa melodica che diventa litania, una di quelle che scivola nella testa e ti convince che il sacrificio è il priviliegio più grande a cui ambire. Il sacrificio di sangue che restituisce la vita. Così questo racconto si fa poesia. E sembra tutto così organico, naturale, spontaneo.

Come per Matteo, anche questo racconto non presenta un conflitto, ma è bello così.

Pollice su senza troppe discussioni.

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Shanghai Kid
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Re: ACLLA

Messaggio#12 » lunedì 10 aprile 2023, 20:10

F.M.Rigget ha scritto:Ciao Elisa e piacere di ritrovarti!
Sarò schietta: mi considero la tua fan numero uno, senza troppi complimenti. Ogni volta che leggo i tuoi racconti rimango estasiata e imparo tanto, tantissimo… quindi grazie!
Oggi però sono chiamata a fare da giudice, perciò passo a offrirti le mie osservazioni. Come sempre se ti va sono qui per parlarne insieme!

Per quanto riguarda il tema lo ritengo centrato, ma non nego di aver trovato un po’ di difficoltà a capire il punto di vista tematico.
Mi spiego meglio: per come ho interpretato io il racconto, la metamorfosi la rinveniamo nella fanciulla prescelta che è chiamata a “mutare” in favore del suo popolo, affinché quest’ultimo possa tornare a godere della pioggia (concezione tipica delle popolazioni precolombiane). Un sorta di incarnazione di animale in donna, insomma.
Se la mia visione è corretta, però, non riesco a capire il senso della prima parte del racconto in cui parli degli archeologi. Perché metterla? È un espediente narrativo a cui non ho saputo dare un senso.
Personalmente avrei dato più spazio al tema, ad esempio offrendo, sul finale, uno scorcio della danza della fanciulla che, divenendo ella stessa animale, appunto “mutava”.
Non so se sto riuscendo a spiegarti il mio punto di vista, in caso contrario fammelo presente!

Per quanto riguarda lo stile, invece, non posso dire niente.
La sintassi è pulita, la narrazione scorrevole e come è stato detto prima di me, il ritmo sincopato è perfetto per questo tipo di racconto. Focalizzazione, a mio avviso, magistralmente gestita.

Ti ringrazio per aver scritto questo racconto, ti aspetto alla prossima edizione!

Federica


Ciao Federica,
scusami se rispondo solo ora.
Sono davvero lusingata dalle tue parole e terrò in considerazione le tue critiche.
Grazie di cuore ancora.
A rileggerci,
Elisa

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Shanghai Kid
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Re: ACLLA

Messaggio#13 » lunedì 10 aprile 2023, 20:12

Il Saggio ha scritto:Ciao Elisa

scrivi maledettamente bene. Dosi le parole con l'abilità della scrittrice navigata che misura il suono di ogni termine per renderlo musicale, come la note su uno spartito. Combini tutto in una prosa melodica che diventa litania, una di quelle che scivola nella testa e ti convince che il sacrificio è il priviliegio più grande a cui ambire. Il sacrificio di sangue che restituisce la vita. Così questo racconto si fa poesia. E sembra tutto così organico, naturale, spontaneo.

Come per Matteo, anche questo racconto non presenta un conflitto, ma è bello così.

Pollice su senza troppe discussioni.


Ciao Saggio,
scusami se ti rispondo solo ora, ma ero persa per altre lande.
Non sai quanto mi faccia piacere questo tuo commento.
Ti ringrazio davvero di cuore, mi incoraggia molto.
A presto,
Elisa

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