Gizmo

Appuntamento fissato per le 21.00 di lunedì 20 marzo con un tema di MOSCABIANCA EDIZIONI e 3000 caratteri a disposizione per scrivere un racconto!
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Andrea Furlan
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Gizmo

Messaggio#1 » martedì 21 marzo 2023, 0:37

L’ho visto, mentre Mamma mi leggeva la favola. È strisciato fuori dall’armadio, si è nascosto nel castello dei Playmobil. Rapido come un serpente fatto di ombra. Mamma non l’ha notato neanche mentre usciva dalla stanza, ma io sì.
«Gizmo, eccolo. Ho paura!»
«Jack, ti difendo io, non ti preoccupare.»
La stanza è tutta buia. La lucina verde che mi ha regalato Papà non illumina niente, invece crea ombre terrificanti. Stringo la pelliccia morbida di Gizmo fra il petto e le ginocchia. Tengo la sua manina nella mia, impugniamo insieme la spada sotto alle coperte.
«Credi che lo stupido pupazzo di tua madre possa aiutarti?» La risata del Maledetto. Unghie su una lavagna. «No, Giacomo, in fondo lo sai. È andato via per colpa sua. Se vuoi che torni, l’unico modo è farla sparire. Ma devi aiutarmi.»
«Jack, non ascoltarlo. Sei al sicuro, non può farvi nulla, fidati di me. Devi crederci.» Gizmo ha una voce dolce e sicura. Come quella di Mamma quando me lo ha dato, per farmi dormire tranquillo.
«Credere? A cosa? Lo sai che lei lo ha fatto arrabbiare, e allora ha dovuto punirla.» Quando parla mi ricorda Papà, ma è più cattivo. Ha il tono che usa mentre litigano, la rabbia di quando ha voglia di picchiarci.
Ripenso alle volte che Papà si è tolto la cintura, la sua pelle si riempiva di strisce rosse.
Apro gli occhi per non vederlo più, ma è un errore: il Maledetto si alza dal castello. Mentre c’era Mamma era piccolo, non faceva paura. Ma ora lo vedo crescere, diventa una nuvola nera, enorme. Copre tutto lo spazio sopra al letto.
Gizmo corre fuori dalle coperte, mi salta in piedi sul petto. Le nostre mani gli puntano la spada contro, insieme.
«Vai via, Maledetto!» Urla Gizmo. Io però sto zitto, sono confuso.
In mezzo all’ombra si formano due triangoli verdi. Ci fissano, cattivi.
«Certo, me ne vado subito. Se solo Giacomo me lo ordina.» Vorrei mandarlo via, ma non riesco. Ha un tono strano, come se volesse dire una cosa ma poi ne dice un’altra. Mi sembra Papà quando Mamma gli ha urlato quella roba della Zia Susanna che non ho capito.
All’improvviso la nuvola indietreggia, cambia forma.
La porta si apre.

Anna sente un rumore nella stanza di Jack. Si alza più veloce che può, il mal di testa la tormenta. Ma deve andare a vedere: da quando Antonio se n’è andato il piccolo soffre di sonnambulismo.
Percorre il corridoio immerso nell’oscurità. Impugna la maniglia gelida.
Nella luce verdognola, intuisce una figura in piedi sul letto.
Ricorda quello che le ha detto il medico. Non svegliarlo mai. Piuttosto mettersi vicino a lui, abbracciarlo, fargli sentire la sua presenza.
Mentre si siede sul bordo del letto tocca qualcosa di morbido con un piede, ma non ci fa caso. Prende la mano di Jack. Sta per dirgli qualcosa, ma si blocca per la sorpresa. Sta impugnando un oggetto allungato, freddo.
«È tutta colpa tua se è andato via! Tutta colpa tua!» La sua voce è graffiante, aspra. Sembra avvolto nell’ombra, gli occhi neri che mandano riflessi verdastri.
Anna grida, quando riceve la pugnalata.
Ultima modifica di Andrea Furlan il martedì 21 marzo 2023, 0:52, modificato 2 volte in totale.



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antico
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Re: Gizmo

Messaggio#2 » martedì 21 marzo 2023, 0:39

Ciao Andrea! Tutto ok con i paramentri, buona MOSCABIANCA EDITION!

alexandra.fischer
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Re: Gizmo

Messaggio#3 » martedì 21 marzo 2023, 13:38

Gizmo di Andrea Furlan. Tema centrato. Racconto complesso, ma in senso buono. Gizmo è il pupazzo spadaccino che protegge Jack dal Mostro Notturno, e lo aiuta a superarne gli inganni. Questa paura è intrecciata ai brutti ricordi di Jack del padre violento e di certo adultero: vedi l’allusione alla zia Susanna. Molto ben reso il crescendo di potere del mostro, visibile nel castello che descrivi. Ed è incredibile che il punto debole del mostro sia il fatto di un eventuale ordine di Jack di andarsene. Invece, Jack è troppo impaurito da lui per farlo. Bella la contrapposizione mondo reale: Jack è sonnambulo per via del trauma causato dal padre e quello fantastico: la trasformazione di Jack nel mostro, che incolpa la madre per via dell’abbandono del padre e la pugnala. Il Mostro simboleggia il senso di colpa di Jack e la sua nevrosi nei riguardi della madre: se il padre la colpiva, di certo aveva ragione lui. Bella la luce verde nella stanza, fredda come gli occhi di Jack nel finale.

Dash J. Benton
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Re: Gizmo

Messaggio#4 » martedì 21 marzo 2023, 22:17

Ciao Andrea!

La ricreazione della stanzetta e delle paure e nevrosi di un bambino che ha assistito a delle scene di violenza famigliare è ben fatta. Tuttavia il dialogo a tre tra Giacomo, Gizmo e il Maledetto è forse poco fluido, un po’ confuso. Anche la metamorfosi del bimbo in essere malefico (con riflessi verdi negli occhi) sembra un po’ innecesaria. Fino a quel punto abbiamo pensato che tutto fosse nella sua testa, nelle ultime righe vediamo che il Maledetto è reale, e forse anche Gizmo? Mi è sembrato forzato.

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Fagiolo17
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Re: Gizmo

Messaggio#5 » giovedì 23 marzo 2023, 14:28

Ciao Andrea,
racconto interessante con questo cambio di prospettiva dal sogno del piccolo al suo sonnambulismo omicida. il passaggio coi tre personaggi in scena è stato un filo confusionario e ho dovuto rileggerlo per comprenderlo appieno, con le memorie del bambino che si mischiano alla voce dell'ombra che lo corrompe.
il secondo paragrafo è un po' troppo didascalico con la mamma che ci dice che il padre è andato via e che il bambino soffre di sonnambulismo. anche se capisco la necessità di dovere cambiare punto di vista per poterci mostrare cosa succede, avrei preferito fossero passate queste informazioni in modo da sembrare meno forzate a favore del lettore
comunque un buon racconto, che fa il suo!

Cinzia Fabretti
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Re: Gizmo

Messaggio#6 » venerdì 24 marzo 2023, 13:01

Gizmo di Andrea Furlan. Tema centrato. Altro bel racconto, molto denso. Forse un filo troppo. Ho riletto un paio di volte, prima di essere convinta del tutto di aver afferrato la trama.
Quando nel racconto il mostro parla di qualcuno che è andato via, non ero certa di chi parlasse. Un fratellino morto? Poi non ho pensato subito che il mostro accusasse la mamma, fin lì la mamma è descritta premurosa, racconta le favole, gli regala Gizmo. E il mostro l’accusa e il bambino, che ne ha paura e lo giudica, appunto, un mostro, l’ascolta? Cercavo un’altra lei (perché il mostro parla al femminile) da far sparire. Una baby sitter? Insomma alla prima lettura ero fuori strada. Persino quando parli di Anna, usando solo un nome proprio femminile, per un attimo mi son chiesta se non fosse magari una sorella maggiore. Ciò non toglie che rileggendo, e componendo meglio il quadro, abbia potuto apprezzare la scena vivida e le emozioni forti che le parole sanno comunicare.

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GiulianoCannoletta
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Re: Gizmo

Messaggio#7 » venerdì 24 marzo 2023, 16:33

Ciao Andrea, piacere di averti letto!
Hai scritto un racconto con un livello di difficoltà bello alto, diversi personaggi (in scena o citati) e cambio di punto di vista nel finale. Il risultato per me è più che buono, anche se ho dovuto rileggerlo più di una volta per essere certo di afferrarlo del tutto.
Molto belle le motivazioni del trauma del bambino che emergono via via durante il racconto, avrei preferito che alcune fossero rimaste più "sotto traccia", allusioni che facessero emergere l'indole violenta del padre, invece che parlare esplicitamente delle cinghiate, ma è un gusto personale.
Piccolo appunto da lettore "distratto": il protagonista, chiamato a volte Giacomo a volte Jack a una prima lettura veloce mi aveva confuso :)
A rileggerci presto!
Giuliano
“Uno scrittore argentino che ama molto la boxe mi diceva che in quella lotta che si instaura fra un testo appassionante e il suo lettore, il romanzo vince sempre ai punti, mentre il racconto deve vincere per knock out.”
Julio Cortázar

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christianfloris
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Re: Gizmo

Messaggio#8 » mercoledì 29 marzo 2023, 11:38

La citazione dai Gremlins non poteva passare inosservata, fin dal titolo. Ed è il racconto che mi ha incuriosito di più. Senz’altro ben costruito, che affronta anche un tema molto doloroso e lo trasfigura in una declinazione horror-fantasy. I fantasmi dei sensi di colpa e degli errori degli adulti si affacciano come ombre inquietanti e sinistri mostricciattoli in un contesto di quotidianità. Ed è proprio questo l’aspetto terrificante: la normalità della realtà che diviene incubo delirante.
Finale che chiude col brivido, azzeccato e molto coinvolgente, che dà un senso alla metamorfosi del tema. Ma questo è dovuto all’impalcatura che lo sorregge, dove ogni cosa va al suo posto. C’è soltanto un po’ di difficoltà nella prima parte, nel seguire chi dice cosa quando i dialoghi si fanno concitati. Ma la prova è senz’altro la più brillante che ho letto di te da quando partecipo a MC e merita la finale col primo posto.
Bravo, ottimo lavoro.

La mia valutazione è 9,75.

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Rick Faith
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Re: Gizmo

Messaggio#9 » giovedì 30 marzo 2023, 16:00

Ciao Andrea, ben ritrovato!
Racconto oscuro e interessante, mi piace molto come sei riuscito a intrecciare gli eventi con un sottotesto familiare burrascoso a fare da guida e collante di tutto il pezzo, il tutto in maniera molto naturale.
Nel primo paragrafo abbiamo seguito la vicenda attraverso gli occhi di Jack, sentendo i suoi pensieri, i ricordi, le sensazioni. Nel secondo invece ti sei mantenuto esterno al personaggio della madre, ottendo una scrittura più legata, poco amalgamata al resto del racconto e di conseguenza, a mio avviso, meno efficace. Funziona, ma secondo me perde un po' di impatto sul finale. Detto questo, sicuramente una buona prova e una lettura apprezzata!

Ti saluto e auguro una buona edition, a rileggerci!

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AndreaCrevola
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Re: Gizmo

Messaggio#10 » giovedì 30 marzo 2023, 19:52

Ciao Andrea, piacere di averti letto.
Il racconto è interessante. Mi è piaciuto lo sviluppo della trama e le due situazioni / scene che portano all’epilogo. Un racconto di ispirazioni “kinghiana”, direi, in cui il male prende la forma di oggetti e soggetti inaspettati e per questo ancora più terrificanti. In questo caso, direi, la metamorfosi è più spirituale che fisica… ma per me va bene.
Cosa non mi è piaciuto (commenti costruttivi): la prima parte l’ho percepita un po’ confusa: tra avvenimenti reali, voce del cattivo, pensieri del protagonista… si rischia un po’ di fare minestrone. Può darsi sia semplicemente una questione tipografica, che si risolve andando un po’ più spesso a capo. Lo evidenzio perché nel finale usi il “corsivo” per denotare la voce del bambino (che è diventato il mostro? non l’ho capito bene) e secondo me ci si confonde.

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Andrea76
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Re: Gizmo

Messaggio#11 » giovedì 30 marzo 2023, 20:23

Mi è piaciuto come hai costruito la scena, e ho apprezzato molto il dettaglio della spada del di Gizmo. Ho trovato alcuni passaggi un po’ nebulosi durante il dialogo a tre, ma a una seconda lettura ho compreso tutto e la prima parte, considerando la difficoltà tecnica del tuo racconto, è davvero buona. Peccato per il finale, in cui il passaggio dal mostrato al raccontato secondo me toglie un po’ di mordente all’omicidio della madre.

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Andrea Furlan
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Re: Gizmo

Messaggio#12 » venerdì 31 marzo 2023, 1:19

Grazie a tutti per I vostri commenti da cui si capiscono bene punti di forza e di debolezza del mio racconto. Un ringraziamento particolare a Christian per il commento super positivo e la prima posizione in classifica! Mi sembra che Gizmo sia piaciuto nel complesso, ma che sia troppo "denso" o non chiaro nella prima parte e un po' troppo esterno o forzato nella seconda. L'intenzione era proprio quella di prendere una situazione familiare molto difficile e di vederla nella contrapposizione della fantasia di Giacomo fra i due esseri che simboleggiano le parti in cui la sua coscienza si dibatte. Alla fine Giacomo sceglie come risolvere la situazione, in un modo o nell'altro.

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L'inquisitore
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Re: Gizmo

Messaggio#13 » sabato 1 aprile 2023, 18:45

Ciao Andrea! Probabilmente anche tu leggendo i commenti ti sarai reso conto che il racconto è arrivato in modo diverso ai diversi lettori. Il tutto è un po' confuso e sfugge alla comprensione. L'idea c'è e la tecnica per rendere l'ambiente e le sensazioni anche, ma la resa è nebulosa e il finale tragico arriva poco significativo e un po' forzato.
Pollice a ore tre per te!

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