Gruppo MAMMIFERI PREISTORICI: Lista racconti e classifiche

Appuntamento fissato per le 21.00 di lunedì 20 marzo con un tema di MOSCABIANCA EDIZIONI e 3000 caratteri a disposizione per scrivere un racconto!
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Gruppo MAMMIFERI PREISTORICI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#1 » martedì 21 marzo 2023, 2:11

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BENVENUTI ALLA MOSCABIANCA EDITION, LA SETTIMA DELLA DECIMA ERA DI MINUTI CONTATI, LA 172° ALL TIME!

Questo è il gruppo MAMMIFERI PREISTORICI della MOSCABIANCA EDITION con SILVIA LA POSTA come guest star.

Gli autori del gruppo MAMMIFERI PREISTORICI dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo ESSERI FATATI.

I racconti di questo gruppo verranno commentati e classificati dagli autori del gruppo CREATURE ESTINTE.


Questo è un gruppo da OTTO racconti e saranno i primi TRE ad avere diritto alla pubblicazione immediata sul sito e a entrare tra i finalisti che verranno valutati da SILVIA LA POSTA. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, e dai miei collaboratori verranno a loro volta ammessi alla vetrina del sito, ma non alla finale. Ricordo che per decidere quanti finalisti ogni gruppo debba emettere cerco sempre di rimanere in un rapporto di uno ogni tre.

Per la composizione dei gruppi ho tenuto conto del seguente metodo: per primi ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK DECIMA ERA, a seguire ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK ALL TIME (il primo nel gruppo A, il secondo nel gruppo B, il terzo nel gruppo C, il quarto nel gruppo A e così via), coloro che non hanno ottenuto punti nei due Rank sono stati assegnati a seguire (primo a postare gruppo X, secondo a postare gruppo Y, terzo a postare gruppo BETA, quarto a postare gruppo X e così via).

E ora vediamo i racconti ammessi nel gruppo MAMMIFERI PREISTORICI:

Stendhal, di Polly Russell, ore 22.52, 2986 caratteri
Il ritratto di Andrew Walker, di Michael Dag Scattina, ore 23.15, 2978 caratteri
Josef, di David Galligani, ore 00.20, 1940 caratteri
Greta, di Sarah Santeusanio, ore 00.01, 2992 caratteri
Gizmo, di Andrea Furlan, ore 00.52, 2988 caratteri
Smeraldina, di Dario Cinti, ore 01.20, 2988 caratteri MALUS QUATTRO PUNTI
Il fumo, di Domenico Foglia, ore 23.49, 2984 caratteri
Tra due mondi, di Salvatore Stefanelli, ore 22.05, 2999 caratteri

Avrete tempo fino alle 23.59 di giovedì 30 MARZO per commentare i racconti del gruppo ESSERI FATATI Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Per i ritardatari ci sarà un'ora di tempo in più per postare le classifiche e i commenti, quindi fino alle 00.59 del 31 MARZO, ma si prenderanno un malus pari alla metà del numero di autori inseriti nel gruppo approssimato per difetto. Vi avverto che sarò fiscale e non concederò un solo secondo in più. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, posterò la mia e stilerò quella finale dei raggruppamenti.
NB: avete DIECI giorni per commentare e classificare i racconti del gruppo ESSERI FATATI e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare gli altri racconti in gara e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, DIECI giorni sono anche troppo pochi. E ancora: per quanto vi sarà possibile in base ai vostri impegni, date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro.

Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti assegnati al suo gruppo con il corretto numero minimo di caratteri.
– 13 punti malus per chi commenta tutti i racconti assegnati al suo gruppo, ma senza il numero minimo di caratteri.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto di quelli assegnati al suo gruppo.


Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo ESSERI FATATI.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

E infine: una volta postate e da me controllate, le classifiche non possono più essere modificate a meno di mia specifica richiesta in seguito a vostre dimenticanze. L'eventuale modifica non verrà contabilizzata nel conteggio finale e sarà passibile di malus pari a SETTE punti.

BUONA MOSCABIANCA EDITION A TUTTI!



alexandra.fischer
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Re: Gruppo MAMMIFERI PREISTORICI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#2 » martedì 21 marzo 2023, 14:15

Buon pomeriggio, ecco i miei commenti e relativa classifica:

Stendhal di Polly Russell Tema centrato. Il protagonista va a una mostra di disegni, ed è catturato, letteralmente dall’Angelo che cerca di staccarsi dal nugolo di insetti che lo opprime, tenendolo a terra. Si vede una sola ala libera, dalle piume grigie. Il protagonista lo vede addirittura uscire dalla carta per farglisi incontro e diventare parte di lui. Descrivi molto bene il suo malessere: è la Sindrome di Stendhal. Bene l’intervento della guardia giurata, la quale temeva che il protagonista avesse avuto un infarto. Bene anche la comparsa dei curiosi intorno al protagonista: interessante finché sta bene, dopo un po’ meno. Bello il finale con la piuma grigia che il protagonista trova fra i biglietti. Il Lettore non può che tirare un sospiro di sollievo per la ripresa del protagonista e per l’assenza di Catia, che si è evitata il malessere.

Il ritratto di Andrew Walker di Michael Dag Tema centrato. Idea geniale. Il ritratto dello psichiatra mostrificato realizzato dal paziente Andrew Walker gli crea il vuoto intorno: i pazienti lo rifuggono, l’assistente Greens lo abbandona. Bella la scelta del tempo presente, che coinvolge il Lettore in modo efficace. Ben congegnata la storia. A partire dal cognome di Andrew, fittizio, perché la sua ricca famiglia non vuole scandali. Bene anche i segni delle percosse vecchie e nuove sul corpo del giovane e la proibizione da parte dei suoi di farlo disegnare. Bella l’immagine dell’ergastolano a cui è data la chiave della cella, per far capire al Lettore quanto Andrew ami il disegno, un modo di esprimersi, visto che è sordomuto. Peccato che i suoi disegni abbiano una maledizione. Ben tratteggiato l’ambiente ottocentesco della clinica. Geniale il finale, con il ritratto che assume sembianze umane mentre il dottore diventa sempre più mostro.

Josef di David Galligani Tema centrato. Idea notevole. Josef si appresta a portare dei fiori alla donna della quale si è innamorato, ma il Rabbino lo ferma, ricordandogli che è un Golem, quindi non può amare. Notevole l’uso della formula ebraica, che se non erro, corrisponde alla morte. Quindi il povero Josef, che si riteneva un marito adatto alla giovane donna affaccendata in casa, scompare in tanti pezzi di argilla sotto alla pioggia insieme ai fiori. L’inizio della storia è uno splendido acquarello, con la ragazza ignara che sbriga le faccende domestiche. Unico appunto: riguardo alla luce avrei usato arancio, ma è un punto di vista soggettivo. Per il resto, ottima prova soprattutto nei dialoghi. Il Lettore si commuove davanti ai sentimenti di Josef e alla sua difesa. Stupenda l’immagine della pioggia.

Greta di Sarah Santeusanio Tema centrato. Lo scienziato seduttore e arrampicatore sociale trova nella sexy e dotata Greta la sua nemesi. Dopo averla usata e tradita con Linda, mentre lei flirtava con Niccolò, si ritrova a essere un oggetto nelle sue mani. Precisamente nell’esperimento della realtà aumentata, dove i pensieri prendono forma. Quello che per lo scienziato era un sottofondo di conversazione, proprio come la carriera accademica di Greta, si rivela la sua rovina: Greta lo trasforma in un verme usando degli elettrodi e alla fine lo schiaccia. Buffa fine per un uomo che è passato dalla moglie del direttore del centro di ricerche alla professoressa attempata di fisica per salire di grado.

Gizmo di Andrea Furlan. Tema centrato. Racconto complesso, ma in senso buono. Gizmo è il pupazzo spadaccino che protegge Jack dal Mostro Notturno, e lo aiuta a superarne gli inganni. Questa paura è intrecciata ai brutti ricordi di Jack del padre violento e di certo adultero: vedi l’allusione alla zia Susanna. Molto ben reso il crescendo di potere del mostro, visibile nel castello che descrivi. Ed è incredibile che il punto debole del mostro sia il fatto di un eventuale ordine di Jack di andarsene. Invece, Jack è troppo impaurito da lui per farlo. Bella la contrapposizione mondo reale: Jack è sonnambulo per via del trauma causato dal padre e quello fantastico: la trasformazione di Jack nel mostro, che incolpa la madre per via dell’abbandono del padre e la pugnala. Il Mostro simboleggia il senso di colpa di Jack e la sua nevrosi nei riguardi della madre: se il padre la colpiva, di certo aveva ragione lui. Bella la luce verde nella stanza, fredda come gli occhi di Jack nel finale.

Smeraldina di Dario 17 Tema centrato. Storia d’amore fra la gestrice di un pub e l’Elfa Oscura Yarya. Di mezzo c’è anche l’esistenza stessa del pub, perché Yarya è una sorta di portafortuna del locale. Le regala certe birre particolari, come la Smeraldina del titolo. Il Lettore trema quando sente le intenzioni di lei di andarsene, visto che è rimasta lì per scontare un’orgia al femminile per volontà del padre e tornerà solo dopo moltissimo tempo: per la gestrice sarà un problema serio, una volta finite le scorte. Il lieto fine arriva quando la gestrice del pub e madre single di Linda, rivede Yarya, di nuovo in punizione per un’altra orgia al femminile. Carina l’ambientazione marinaresca del pub e anche la presentazione iniziale. Belli anche i nomi delle orge: Ninfee del Vuoto, Ninfe del deserto.

Attenzione:
«Come, te ne vai?»
A carico della storia: davvero Ninfee del Vuoto, o piuttosto Ninfe del Vuoto?

Il fumo di Domenico Foglia. Tema centrato. Storia particolarissima di una ragazza tossicodipendente che si ritrova chiusa in una bara, e ricorda l’estate al mare da bambina con tanto di gusto di cocomero e l’adolescenza, con il padre che le chiede disperato come mai è caduta nel vizio: lo rendi molto bene con le mani callose. Come pure la scena dei due ragazzi che hanno lo stesso vizio di lei, il realismo laccio emostatico, siringhe e droga pesante è da brividi. Come lo è la visita del Vizio nella bara di lei, per l’ultimo trip. Il finale è altrettanto spaventoso, con lei che compare nella stanza dei due giovani asserendo di portare la libertà.
Attenzione:
Il petto palpita
Appoggia la testa fra le mie braccia, la accarezzo.

Fra due mondi di Salvatore Stefanelli. Tema centrato. Metavitosi è un neologismo interessante che spiega bene la condizione del protagonista, sospeso fra il mondo dei vivi e quello dei morti: oscilla, trovandosi tutto sommato bene. Metaforicamente, realisticamente? Al Lettore non è dato saperlo ma è un bene, perché aggiunge mistero alla storia. Il protagonista, Sergio, si è innamorato di Lia, sua vicina di casa e la invita al bar per un aperitivo analcolico. Fin qui tutto bene, lui le fa i complimenti per la bellezza, Lia pare gradire, ma il finale agghiaccia: al momento del bacio di Sergio sotto il portone sul volto di lei c’è il segno della Morte. Quindi si tratta di una storia occasionale.



La mia classifica è soffertissima, siete tutti ottimi autori:

Il ritratto di Andrew Walker di Michael Dag

Josef di David Galligani

Stendhal di Polly Russell

Greta di Sarah Santeusanio

Gizmo di Andrea Furlan

Fra due mondi di Salvatore Stefanelli

Smeraldina di Dario 17

Il fumo di Domenico Foglia

Dash J. Benton
Messaggi: 76

Re: Gruppo MAMMIFERI PREISTORICI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#3 » mercoledì 22 marzo 2023, 1:12

Ciao a tutti, è la prima volta che partecipo e dunque vi chiedo venia se i commenti sono un po’ da principiante! In generale mi è piaciuto molto leggere tutti gli 8 racconti ma devo dire che mi è risultato facile scegliere i miei 3 preferiti (meno facile metterli in ordine).

1. Josef
2. Il ritratto di Andrew Walker
3. Stendhal
4. Greta
5. Smeraldina
6. Gizmo
7. Tra due mondi
8. Il fumo

Stendhal

Il racconto mi sembra ben scritto e riesce a provocare emozioni. Il tema è centrato, con la metamorfosi immaginata (ma non troppo, visto il finale) dal protagonista. Il crescendo di emozioni della crisi di panico/Stendhal è accattivante.
Non sappiamo nulla del protagonista, forse avremmo più empatia per lui se ne conoscessimo qualche dettaglio in più, o un po’ di background per capire perché reagisce così (o perché l’angelo se la prende proprio con lui). Una mancanza che fa sì, a mio modesto avviso, che il racconto si legga bene ma che non rimanga nella memoria. Poi certo, il limite di caratteri è tiranno. Ho apprezzato la critica alla nostra società espressa dalla frase “ sono vivo e sono diventato meno interessante”.

Il ritratto di Andrew Walker

Mi è piaciuto molto lo stile Lovecraftiano che si nota fin da subito, ben prima di essere confermato dalle vicende del racconto. Un incrocio interessante con il finale alla “ritratto di Dorian Gray”, peraltro annunciato dal titolo. Personalmente avrei forse iniziato da “Tutto cominciò…”, e avrei introdotto nel testo qualche informazione sul direttore invece che nel secondo paragrafo (Ho condotto…).
Nel finale (riuscito) mi è mancato il brivido gelido lungo la schiena che ci si aspetta da un racconto alla Lovecraft. In quel senso forse lasciare qualcosa di più all’immaginazione avrebbe aiutato, per esempio lasciare intendere che il disegno potrebbe essere cambiato, ma senza saperlo con certezza.

Josef

Un racconto che mi è sembrato poetico nella sua grande tristezza. Riesce con poche parole a raccontare molto più di quello che c’è sulla pagina. La metamorfosi del golem da essere senza sentimenti a uomo innamorato è chiaramente più prominente che la sua metamorfosi da golem a polvere. Proprio per cercare il pelo nell’uovo, non mi è piaciuto particolarmente l’uso della parola francese silhouette, che stona un po’ con il contesto di piccolo villaggio che hai creato.

Greta
Racconto ben scritto in cui il narratore è più anti eroe che eroe, se non proprio villano. Bel colpo di scena quando la sua “vittima” si rivela scienziato pazzo (una seconda metamorfosi oltre a quella del narratore in verme?). Detto questo, è difficile immedesimarsi col narratore visto che ha dei comportamenti odiosi (se era l’obbiettivo, ci sei riuscito!) Allo stesso tempo la prima persona è forse non ideale visto che il narratore muore (o mi sbaglio?), allora chi racconta?

Gizmo

La ricreazione della stanzetta e delle paure e nevrosi di un bambino che ha assistito a delle scene di violenza famigliare è ben fatta. Tuttavia il dialogo a tre tra Giacomo, Gizmo e il Maledetto è forse poco fluido, un po’ confuso. Anche la metamorfosi del bimbo in essere malefico (con riflessi verdi negli occhi) sembra un po’ innecesaria. Fino a quel punto abbiamo pensato che tutto fosse nella sua testa, nelle ultime righe vediamo che il Maledetto è reale, e forse anche Gizmo? Mi è sembrato forzato.

Smeraldina
Un racconto simpatico che lascia intravedere un world building interessante sullo sfondo. Eppure l’unica metamorfosi che ho individuato è quella del latte in birra, che è forse un po’ troppo marginale rispetto al resto della storia. Anche l’attrazione sessuale della protagonista per l’Elfa oscura finisce per mettere in secondo piano il suo interesse economico per l’oggetto della metamorfosi (la smeraldina appunto), relegando il tema della giornata a qualcosa di non essenziale nella storia.

Il fumo

Ho trovato il racconto un po’ difficile da seguire, ma d’altra parte capisco che sia una confusione voluta, che rappresenta l’alternarsi di viaggi dovuti alla droga e di scene di vita reale. E fin qui tutto bene. Sono però rimasto interdetto dalla trasmutazione: la protagonista si droga tanto da diventare lei stessa la droga? O forse la morte? Ho trovato il salto dall’onirico dovuto alla droga ma ben ancorato nella realtà al fantastico (trasformazione reale della protagonista) un po’ forzato.

Tra due mondi

Mi sembra che in questo racconto la metamorfosi si menzioni ma non avvenga. Si direbbe che Sergio ha finalmente scelto la vita (ecco la metamorfosi!) ma poi vede la morte sul volto di Lia, che immagino significhi che lui non ha in fin dei conti superato la propria dicotomia interna (e quindi in realtà la metamorfosi non c’è stata). Inoltre non sappiamo cosa rende il protagonista speciale: perché è tra due mondi? È solo depresso? O c’è qualcosa in più come fa presagire l’ultima frase?

Dash

Cinzia Fabretti
Messaggi: 157

Re: Gruppo MAMMIFERI PREISTORICI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#4 » venerdì 24 marzo 2023, 12:54

Premessa scontata: è davvero penoso stilare una classifica perché i racconti sono tutti davvero ben scritti. Ma essendo d’obbligo, ecco la mia.

1)Il ritratto di Andrew Walker
2)Stendhal
3)Josef
4)Gizmo
5)Greta
6)Il fumo
7)Smeraldina
8)Tra due mondi



Il ritratto di Andrew Walker di Michael Dag. Tema centrato.
Mamma mia, che bello! Un’idea incredibile, un reietto con un potere inimmaginabile, una famiglia tratteggiata come abusante, che possiamo sospettare invece vittima di una maledizione. Ecco, riassumerei così il miglior pregio di questo testo: in 3000 battute dense, il detto è per forza poco, ma lascia immaginare moltissimo, infiniti scenari. Tutta la mia ammirazione, non sono in grado di individuare un solo punto debole in questo racconto.


Stendhal di Polly Russell. Tema centrato.
Confesso di essere un tipo ansioso, per cui non è difficile trascinarmi in una condizione di tensione. Ciò nonostante credo di poter riconoscere in questo breve racconto una particolare capacità di coinvolgimento. Il crescendo di sensazioni è davvero magnifico, e ho rimpianto che il limite strettissimo di battute ti abbia impedito di approfondire gli eventi, ma proprio non saprei come si potesse fare di più. Molto bello, fino alla piuma grigia che da sola implica la possibilità che sia accaduto qualcosa che va oltre la semplice suggestione, come i presenti hanno creduto.



Josef di David Galligani. Tema centrato.
Una storia tenera, tratteggiata in modo delicato. Usi bene il poco spazio concesso per mostrarci Il protagonista, il suo desiderio, il suo sentimento sincero ma improponibile. Nulla da eccepire, le immagini sfumate dalla pioggia, i fiori bagnati, l’argilla che scorre via disperdendosi chiudono con poetica malinconia questa breve favola. Bravo davvero


Gizmo di Andrea Furlan. Tema centrato.
Altro bel racconto, molto denso. Forse un filo troppo. Ho riletto un paio di volte, prima di essere convinta del tutto di aver afferrato la trama.
Quando nel racconto il mostro parla di qualcuno che è andato via, non ero certa di chi parlasse. Un fratellino morto? Poi non ho pensato subito che il mostro accusasse la mamma, fin lì la mamma è descritta premurosa, racconta le favole, gli regala Gizmo. E il mostro l’accusa e il bambino, che ne ha paura e lo giudica, appunto, un mostro, l’ascolta? Cercavo un’altra lei (perché il mostro parla al femminile) da far sparire. Una baby sitter? Insomma alla prima lettura ero fuori strada. Persino quando parli di Anna, usando solo un nome proprio femminile, per un attimo mi son chiesta se non fosse magari una sorella maggiore. Ciò non toglie che rileggendo, e componendo meglio il quadro, abbia potuto apprezzare la scena vivida e le emozioni forti che le parole sanno comunicare.


Greta di Sarah Santeusanio. Tema centrato.
Idea originale, una vendetta consumata in un laboratorio scientifico. Quale che sia l’ambiente, l’epoca e il grado di cultura, i peggiori difetti dell’uomo persistono e avvelenano le relazioni. L’uomo sleale a caccia di sesso, che vede in ogni donna solo un corpo di cui appropriarsi, arriva anche in luoghi dove la genialità dovrebbe selezionare il meglio della umanità. Invece… solo che una scienziata ha risorse negate alle persone comuni, e prendersi gioco di lei è davvero pericoloso. Ripeto, idea originale e buona realizzazione. Non so come potrò stilare una graduatoria, di questo passo!


Il fumo di Domenico Foglia. Tema centrato.
Premetto che sono una persona impressionabile (!). Subito, nella prima scena, ho sofferto di claustrofobia. La capacità di rendere l’ambiente è ottima, e ho ripreso a respirare nella speranza che fosse solo un incubo ricorrente, di quelli in cui ti rendi conto che stai sognando senza riuscire a svegliarti. Poi ho capito che si trattava di droga, ho seguito i ricordi col padre, poi… la parte finale mi ha spiazzato. Era davvero in una bara? Era morta e il risveglio è piuttosto l’ingresso in una dimensione diversa? In cui ha un ruolo determinato dalle sue scelte in vita? Non trovo certezze, e in definitiva questo è il solo motivo per cui non premio di più il racconto, scritto in maniera apprezzabilissima, assai vivida, da brividi.


Smeraldina di Dario 17. Tema (forse) centrato.
Non sono certa di aver individuato la metamorfosi, forse la sostanza che l’elfa trasforma in birra smeraldina? Diciamo che mi aspettavo la metamorfosi di un personaggio e di qui la mia perplessità. Comunque la scena è vivace, l’ambientazione originale, ben ricostruita. I personaggi non brillano per i loro sentimenti profondi, le preoccupazioni di Maria Elena non sono propriamente angosce, e l’elfa oscura è solo a caccia di sesso. Questo rende la scena leggera, ma in fondo non sollecita troppa emozione. In conclusione, per me il racconto si presenta con una forma molto buona, ma non coinvolgente come sarebbe servito.


Fra due mondi di Salvatore Stefanelli. Tema (forse) centrato.
Gentile Stefano, ammetto di essere rimasto indecisa sul significato del tuo racconto. Perché il protagonista ci dice di vivere una condizione particolare, ma essa non ci viene mostrata. Durante il racconto il giovane fa cose normali, cammina, va al bar, incontra la ragazza di cui ritiene d’essere innamorato. Parla, fa battute. La sfiora e tenta di baciarla. Nonostante ciò che ha premesso, non fa nulla che ci parli di anormalità, e dunque non è chiaro al lettore se sia solo una persona disturbata da una ossessione, una convinzione patologica, un disturbo mentale che non ha alcuna valenza reale, o meno.
Con questo dubbio arriviamo fino alla fine, quando la chiusa è ancora più dubbia. Lia si ritrae, e questo non significa nulla, magari non vuole ancora la confidenza che il protagonista chiede. Nel suo sguardo c’è qualcosa di strano: cosa? Sei così vago, che non capiamo se sia solo un’impressione del giovane. E l’ultima frase: la Morte traspare sul suo viso. In che senso? Che sta accadendo? Purtroppo, non avendo ben compreso gli eventi, neppure ho individuato la metamorfosi. E quindi, pur apprezzando la bella forma corretta e le descrizioni, non metterò il racconto tra i migliori.

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GiulianoCannoletta
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Re: Gruppo MAMMIFERI PREISTORICI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#5 » domenica 26 marzo 2023, 10:07

Ciao! Eccomi con l'ingrata classifica e i doverosi commenti.
Ha conquistato il primo posto il racconto che mi ha colpito di più già da una prima lettura.
Grazie a tutti e tutte per i bei racconti.


1) Josef, di David Galligani,
2) Il ritratto di Andrew Walker, di Michael Dag Scattina,
3) Stendhal, di Polly Russell,
4) Gizmo, di Andrea Furlan,
5) Greta, di Sarah Santeusanio,
6) Smeraldina, di Dario Cinti,
7) Il fumo, di Domenico Foglia,
8) Tra due mondi, di Salvatore Stefanelli,


Stendhal, di Polly Russell,
Immagino ti sarai stufata di leggere i miei commenti, invece io non mi sto stufando affatto di leggere i tuoi racconti.
Molto bello, sensazioni vivide, angosciose. Una scena tutto sommato molto semplice che si regge su un'ottima resa stilistica.
Ero indeciso sul titolo, forse troppo rivelatore, ma ci ho pensato e in realtà mi pare funzionale a introdurre al lettore il contesto artistico del racconto.
Ottimo il finale con l'elemento piuma che ci fa intuire un "di più" rispetto alla semplice allucinazione.

Il ritratto di Andrew Walker, di Michael Dag Scattina,
Davvero niente male. L'idea di fondo è potente, un orrorifico ritratto alla Dorian Gray. Ma mi ha colpito soprattutto lo stile, questa prima persona al passato che tanto richiama alcuni classici dell'orrore. Quella formula stile "ultime memorie" tanto usata per infarcire i racconti di credibilità.
Se devo trovare un difetto, credo che la storia avrebbe avuto bisogno di tempi più dilatati, una sorta di crescendo, mentre la seconda parte risulta un po' accelerata. Non penso fosse possibile distribuire la narrazione nei tremila caratteri meglio di quanto hai fatto, penso proprio che la storia sarebbe risultata più adatta ai 4 o 5mila.
Comunque un ottimo lavoro.

Josef, di David Galligani,
Bello, bello.
Mi è piaciuto davvero molto, costruisci bene l'atmosfera e il personaggio di Josef, così impacciato e confuso, è veramente ben riuscito. La rivelazione sulla sua natura mi ha sorpreso, non me l'aspettavo.
Lo stile che hai adottato mi pare adatto al racconto, delicato e un po' distaccato, a tratti poetico.
Non so che altro dire, te l'ho già scritto che mi è piaciuto?

Greta, di Sarah Santeusanio,
Racconto molto carino dove il tema della metamorfosi è interpretato con l'esperimento finale, che ricorda un po' lo spirito da fantascienza della golden age. Il protagonista forse risulta un po' "macchietta", mi sarebbe piaciuto un po' più sfumato, o un po' più tendente ad auto-giustificarsi, visto che è una prima persona. Ma so che i caratteri sono pochi e a volte la caratterizzazione dei personaggi va un po' "spinta" (lo faccio anch'io).
Divertente il finale, avrei quasi preferito se Greta invece che schiacciarlo lo avesse chiuso in una teca per trascorrere tutta la sua vita da verme scavando nella terra. :)

Gizmo, di Andrea Furlan,
Hai scritto un racconto con un livello di difficoltà bello alto, diversi personaggi (in scena o citati) e cambio di punto di vista nel finale. Il risultato per me è più che buono, anche se ho dovuto rileggerlo più di una volta per essere certo di afferrarlo del tutto.
Molto belle le motivazioni del trauma del bambino che emergono via via durante il racconto, avrei preferito che alcune fossero rimaste più "sotto traccia", allusioni che facessero emergere l'indole violenta del padre, invece che parlare esplicitamente delle cinghiate, ma è un gusto personale.
Piccolo appunto da lettore "distratto": il protagonista, chiamato a volte Giacomo a volte Jack a una prima lettura veloce mi aveva confuso :)

Smeraldina, di Dario Cinti,
Mi è piaciuta molto l'idea di fondo della tua storia, questa birra speciale che si scopre essere prodotta dall'elfa.
Sei stato molto bravo a definire il contesto dalle prime battute, dove ci troviamo, la frenesia, la musica, ecc.
Due aspetti mi hanno convinto meno, uno è il finale che mi è sembrato un po' sbrigativo nella risoluzione, ma ci può stare, visti i ton i leggeri e divertenti del racconto.
L'altro è la caratterizzazione di Maria Elena che di fronte all'abbandono dell'elfa è mossa sia dalle motivazioni erotico/sentimentali che da quelle egoistiche/economiche, un po' troppo in troppo poco spazio, rimanendo, a mio avviso, un po' debole in entrambe.

Il fumo, di Domenico Foglia,
Un racconto con un coefficiente di difficoltà bello alto, nel punto di vista di una ragazza in overdose.
Per me, per buona parte del racconto te la sei cavata più che egregiamente, un frenetico mosaico di immagini filtrate dal pensiero della protagonista, che riescono insieme a spiazzarci e darci informazioni importanti. Qualche passaggio un po' più confuso, ma nella normalità di un racconto scritto in poco tempo.
Mi ha convinto meno il finale, dove il viaggio onirico pare diventare metamorfosi reale senza una semina convincente. Lo stesso fumo arriva solo nel finale e dal testo non si capisce bene cosa sia.
Se avessi voglia di rimetterci mano, potresti pensare di inserire il fumo già dalle prime scene, come un'ossessione sempre presente, utilizzandolo per calcare degli aspetti del carattere che poi si rispecchieranno nella dipendenza.
Ad esempio, la stessa scena di lei bambina al mare può essere usata per introdurre l'elemento della "voracità" (lei che vuole continuare a mangiare anguria e la mamma che le dice che ne ha già mangiata troppa) e il personaggio del fumo, per poi svilupparlo sul versante droga in altri flash successivi.
Spero che si sia capito cosa volevo dire, comunque era una semplice suggestione che mi è venuta in mente rileggendo il tuo racconto.

Tra due mondi, di Salvatore Stefanelli,
Un racconto particolare, non sono sicuro di averne colto il significato, sarei curioso di avere altri dettagli.
A una prima lettura ho immaginato che il protagonista non avesse controllo del suo oscillare fra la vita e la morte. Per cui nel finale si ritrova "morto" nel momento meno opportuno (e lo intuisce dallo sguardo di lei). A una lettura successiva qualche dubbio mi ha assalito.
Sulla forma ti direi che non mi ha convinto la scelta della prima persona presente, che preferisco nei racconti in cui il tempo della storia e il tempo del racconto più o meno coincidono, mentre nel tuo testo, soprattutto la seconda parte, è parecchio accelerata. A mio avviso sarebbe stato più incisivo scritto al passato, ma sono gusti personali!
“Uno scrittore argentino che ama molto la boxe mi diceva che in quella lotta che si instaura fra un testo appassionante e il suo lettore, il romanzo vince sempre ai punti, mentre il racconto deve vincere per knock out.”
Julio Cortázar

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Fagiolo17
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Re: Gruppo MAMMIFERI PREISTORICI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#6 » lunedì 27 marzo 2023, 15:15

Ecco la mia classifica. avevo dimenticato quanto fosse difficile da stilare.

1. Il ritratto di Andrew Walker
2. Stendhal
3. Josef
4. Gizmo
5. Greta
6. Smeraldina
7. Il fumo
8. Tra due mondi

Il ritratto di Andrew Walker, di Michael Dag Scattina
Ciao Michael,
un ottimo racconto in stile lovecraftiano. Partendo da un inizio che già ci dice che le cose finiranno male, in una ambientazione fine ottocentesca con orrori eldritchiani, ci presenti un retelling di Dorian Gray al contrario.
il racconto funziona anche nei 3.000 caratteri, ma in un paio di passaggi gli eventi accadono troppo veloci. lo spazio è tiranno, quindi c'è poco da fare.
Unica cosa che non mi è piaciuta quel DISTURBANTEMENTE. non perché è un avverbio, non sono un nazi dell'avverbio. ma perché suona proprio male e non mi aggiunge niente. "gli occhiali e la barba identici ai miei" avrebbe avuto lo stesso effetto disturbante su me lettore.
un ottima prova!

Stendhal, di Polly Russell
Ciao Polly
allora, racconto che mi è piaciuto un sacco. la descrizione del quadro e del suo prendere vita è molto figa e dettagliata e mi ha trasportato all'interno della scena.
i dettagli con gli insetti sono i miei preferiti, non perché io ami particolarmente gli insetti, ma credo che sia quel tocco un po' horror e un po' weird che accende la scena e gli dà quel qualcosa in più.
per me un'ottima prova, sicuramente da podio.

Josef di David Galligani
Ciao David,
il tuo racconto mi è piaciuto, con poche pennellate sei riuscito a descrivere la difficoltà nel rapportarsi di Josef, con quel suo esitare prima di bussare, con battute di dialogo indecise ma realistiche.
purtroppo a causa dei 3.000 caratteri succede tutto un po' troppo in fretta e per dedicarti alla chiusa poetica (che mi è piaciuta, sia chiaro) hai lasciato poco tempo all'intervento del Rabbi e alla trasformazione da essere umano a polvere.
più che altro al rendersi conto di Josef di non essere una persona, di non poter amare.
è comunque un racconto dove il non detto è importante e lascia trasparire molto più di quanto c'è in superficie.

Gizmo, di Andrea Furlan
Ciao Andrea,
racconto interessante con questo cambio di prospettiva dal sogno del piccolo al suo sonnambulismo omicida. il passaggio coi tre personaggi in scena è stato un filo confusionario e ho dovuto rileggerlo per comprenderlo appieno, con le memorie del bambino che si mischiano alla voce dell'ombra che lo corrompe.
il secondo paragrafo è un po' troppo didascalico con la mamma che ci dice che il padre è andato via e che il bambino soffre di sonnambulismo. anche se capisco la necessità di dovere cambiare punto di vista per poterci mostrare cosa succede, avrei preferito fossero passate queste informazioni in modo da sembrare meno forzate a favore del lettore
comunque un buon racconto, che fa il suo!

Greta di Sarah Santeusanio
Ciao Sarah,
parto dalle cose positive, mi è piaciuto il tema del racconto, la riscossa di questa Greta sfruttata dal professore che si prende la sua rivincita trasformandolo in verme. mi piacciono molto queste dimostrazioni di potere vendicative.
cosa invece non mi è piaciuto: la battuta di chiusura, non mi convince proprio, troppo didascalica e spiegosa.
e poi il pdv maschile, che non è abbastanza credibile. è tipo un porco schifoso viscido che però non ce l'ha fatta. fa dei pensieri e ha degli atteggiamenti che non rivedo nello stereotipo dell'uomo viscido, che è quello che dovrebbe essere questo professore.
un racconto comunque gradevole.

Smeraldina, di Dario Cinti

Ciao Dario,
il tuo è un racconto divertente, o meglio è una scena divertente, perché a mio avviso non funziona come racconto.
abbiamo il problema della proprietaria del locale, col suo mutuo, coi suoi clienti da soddisfare e la nostra elfa oscura che se ne deve andare perché ha finito di scontare la sua pena e finalmente il padre l'ha perdonata.
mi ha divertito che venga punita per le orge e che si lamenti del sesso nel nostro mondo.
però perché fosse un vero racconto avrei preferito sentire la disperazione della proprietaria che rischiava di chiudere o la gioia dell'elfa che era di nuovo libera.
così mi è passata solo la scena simpatica.

Il fumo di Domenico Foglia
Ciao Domenico,
mi dispiace ma non sono riuscito a capire il tuo racconto. abbiamo un protagonista sotto effetto di droghe che si immagina in altri luoghi, nella bara, nei suoi ricordi coi genitori... e ci viene mostrata una persona che è alle prese con la droga da tempo. poi a un certo punto ha un incontro con questo Fumo e diventa egli stesso Fumo (credo).
e qui ho creduto che fosse davvero in una bara e fosse morto.
poi c'è la frase che mi ha confuso di più: Non sono persa, sono ancora me stessa. Era solo l’ennesimo trip. Quel deficiente chissà con cosa l’ha tagliata, stavolta. Non ci andrò più da lui.
e poi da lì si ritrova chissà dove, nel trip di qualcun altro forse? o nella stanza dove già era mentre si faceva con altra gente? non saprei, è qui che mi perdo e da lì in poi è tutto molto fumoso.
capisco il tentativo di essere nebulosi, ma purtroppo mi sono perso e non sono riuscito a capire che cosa stesse succedendo e questo ha penalizzato la fruizione del racconto. mi spiace.

Tra due mondi di Salvatore Stefanelli
Ciao Salvatore,
racconto molto onirico il tuo, di cui mi pare di aver perso qualcosa.
il protagonista che ondeggia tra i vivi e i morti, è depresso? cosa lo spinge a considerarsi in questa situazione fin da prima della sua nascita?
e quando si incontra con Lia e vede in lei la Morte (con la M maiuscola, quasi che fosse impersonificata) è di fronte a un'altra persona con le sue stesse difficoltà o a qualcosa di diverso? c'è qualcosa di "fantastico" o è solo un'allegoria?
Purtroppo non essere riuscito a capire certi dettagli importanti ha penalizzato il mio gradimento del racconto. sono arrivato alla fine con troppi interrogativi e poche certezze, mi spiace.

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antico
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Re: Gruppo MAMMIFERI PREISTORICI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#7 » martedì 28 marzo 2023, 14:15

Avete ricevuti cinque classifiche. Oltre a quella de L'INQUISITORE, ne dovete ancora ricevere altre quattro.

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christianfloris
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Re: Gruppo MAMMIFERI PREISTORICI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#8 » mercoledì 29 marzo 2023, 11:59

1. Gizmo
2. Greta
3. Smeraldina
4. Josef
5. Il fumo
6. Il ritratto di Andrew Walker
7. Stendhal
8. Tra due mondi


Gizmo

La citazione dai Gremlins non poteva passare inosservata, fin dal titolo. Ed è il racconto che mi ha incuriosito di più. Senz’altro ben costruito, che affronta anche un tema molto doloroso e lo trasfigura in una declinazione horror-fantasy. I fantasmi dei sensi di colpa e degli errori degli adulti si affacciano come ombre inquietanti e sinistri mostricciattoli in un contesto di quotidianità. Ed è proprio questo l’aspetto terrificante: la normalità della realtà che diviene incubo delirante.
Finale che chiude col brivido, azzeccato e molto coinvolgente, che dà un senso alla metamorfosi del tema. Ma questo è dovuto all’impalcatura che lo sorregge, dove ogni cosa va al suo posto. C’è soltanto un po’ di difficoltà nella prima parte, nel seguire chi dice cosa quando i dialoghi si fanno concitati. Ma la prova è senz’altro la più brillante che ho letto di te da quando partecipo a MC e merita la finale col primo posto. Bravo, ottimo lavoro.

La mia valutazione è 9,75.


Greta

Ti faccio i miei complimenti, Sarah. Hai costruito un racconto coerente con le premesse, dove ogni periodo e ogni elemento è funzionale a presentarci due personaggi che possono essere potenzialmente veri (quante storie leggiamo di amori o flirt che nascono tra i laboratori o nei ripostigli di un ospedale e che, a volte, sono soltanto leve di arrivismo per far carriera?). Molto bene il finale che spiazza e che chiude anche con una buona ironia: un aspetto che, nelle prove delle edition, si tende a sottovalutare e che invece è importante abbia il suo giusto peso. Stile asciutto ma ben calibrato, scene equilibrate, tema colto in pieno. Di sicuro la tua prova migliore, da quando ho avuto modo di iniziare a leggerti. Da finale.

La mia valutazione è 9,5.

Smeraldina

Ssssì, funziona. Qualche difficoltà nel comprendere e contestualizzare chi siamo, quanti siamo, perché e soprattutto come (il dove è chiaro fin da subito, in un pub), ma la verve dei dialoghi elimina (o quanto meno, nasconde bene) i difetti potenziali ed effettuali. Interessanti questi mondi paralleli gestiti come delle sliding doors in un contesto fantasy. Soltanto un appunto: si capisce che la scena finale si svolge nel pub a concerto e serata finiti. Così però, è un po’ avulsa dal flusso complessivo della narrazione. Il tema della metamorfosi, più che su un piano corporeo, è trattato su un livello di più esistenze e vite che s’incarnano su assi spazio-temporali differenti. Strano, maledettamente strano. Un’architettura sghemba che però sta quasi per miracolo in piedi (Gaudì, hai presente? Ecco). E che, per quanto mi riguarda, dovrebbe andare in finale.

La mia valutazione è 9,25


Josef

Declinazione del tema interessante e originale, considerato il poco tempo a disposizione (e la stanchezza di fine giornata). C’è una dimensione onirica che si percepisce non dico da subito ma quasi, quando il lettore attento capisce che si sta preparando un acquazzone e il vento inizia a corrompere i fiori facendo volare via i petali: un piccolo segno del disfacimento/metamorfosi che si presenterà più avanti. Un punto in più per aver avuto la lucidità e l’inventiva di recuperare la frase in aramaico del ritorno alla polvere che segna la fine di ogni vita umana.
Veniamo ora agli aspetti migliorabili.
D’accordo che siamo in una dimensione mistico-fiabesca-onirica, ma questo rabbi che compare alle spalle del golem come se fosse uscito da un buco spaziotemporale creatosi nell’antico borgo in pietra, forse poteva essere annunciato un attimo prima (magari dallo stesso vento che, all’improvviso, muta d’intensità?).
A mio sommesso avviso, i due aggettivi qualificativi arancione e aggraziata non aggiungono né tolgono nulla alla funzionalità della narrazione (è importante che la luce sia arancione e non gialla paglierina? E come facciamo a dire che la silouhette è aggraziata? Siamo in PoV onnisciente? Siamo in focalizzazione interna sul protagonista che però ancora non è comparso sulla scena?). Il termine silouhette mi sembra fuori contesto: meglio forse figura, per evitare di entrare in ripetizione più avanti con figura alta e massiccia avresti potuto usare semplicemente uomo. Certo, poi avresti dovuto a tua volta trovare una soluzione per l’uomo anziano che compare e che a questo punto entrerebbe in ripetizione con uomo, usato al posto di figura per definire il golem: è tutto concatenato, ma non è impossibile da gestire trovando alcuni sinonimi adeguati.
Il finale (“tutti i granelli di qualcosa…”) è spiegato. L’ultima frase non l’avrei messa, avrei chiuso con i granelli di argilla trascinati via dall’acqua, lasciando l’interpretazione finale al lettore.
A parte questi dettagli che, secondo la mia valutazione soggettiva, possono essere limati, si tratta senz’altra di una prova più che buona. Non da finale, ma più che buona.

La mia valutazione è 9.

Il fumo

Bello. Un viaggio attraverso le distorsioni di percezione che la droga pesante provoca in chi la assume. Nonostante il forte rischio di avvitarsi in un soliloquio prevalentemente interiore, i dialoghi ci ancorano per quanto possibile alla realtà devastata e devastante. Un flash col padre in lacrime (chissà risalente a quanto), un trip collettivo con altri tossicodipendenti, frammenti di dettagli con la mente del tutto disorientata nel tempo. Racconto che non ha un apice ma, come già detto per un altro caso, non è il punto centrale della questione. C’era la concreta possibilità che tra ricordi, neuroni bruciati dall’eroina, crisi di astinenza e parti di scene reali innestate dove non si sa, il racconto si smarrisse in un labirinto inestricabile. Invece la cosa buona è che funziona e che mette anche a disagio, in modo claustrofobico e fastidioso. Hai anche tentato di descrivere la sensazione che dà l’eroina (“un bagliore mi acceca”), quando arriva ai centri nervosi. Non ti metto sul podio perché qualche altra prova mi ha impressionato più della tua, ma ciò non toglie che si tratti di un lavoro ben fatto. Senza l’utilizzo di effetti speciali o diavolerie moderne.

La mia valutazione è 8,75.


Il ritratto di Andrew Walker

Lo stile diaristico è sicuramente fra le tue migliori corde (già apprezzato, in questa edizione, nel racconto del pirata che passa in rassegna il suo passato) e sicuramente questa tua incursione nel fantasy-horror sfrutta al meglio questa tua capacità. In questo caso, hai senz’altro fatto un omaggio a Oscar Wilde e al suo Dorian Gray: non solo il titolo ma il finale, in tal senso, è da leggere come un’unica, grande citazione.
Il racconto non ha un vero e proprio climax, ma in questo caso non costituisce un problema: nel senso che si mantiene su un livello di tensione medio-alto fin dall’inizio. Il suo limite intrinseco è che è troppo didascalico: sono personaggi che vediamo agire su un foglio, ma non prendono la consistenza corporea di protagonisti a tutto tondo. Non parlo dell’arco di trasformazione di un personaggio, in 3.000 battute non si può nemmeno accennare a un percorso di questo tipo: è proprio il fatto che qualche dialogo ben strutturato, intervallato opportunamente nelle pur ben congegnate descrizioni, avrebbe giovato a renderci il protagonista e la serie di personaggi che gli ruotano intorno più inquietanti.
Una prova decisamente discreta, ma a mio modesto avviso non da podio.

La mia valutazione è 7,5

Stendhal

Rispetto ad altre tue prove che ho avuto modo di leggere e apprezzare in passato, questo è un lavoro che mi sembra inferiore alle attese. Certamente la “voce” è la tua, riconoscibile, ben modulata, ma il racconto in sé presenta diverse pecche.
L’incipit ti butta dentro in fretta. Forse troppo in fretta, manca un minimo di contestualizzazione per far comprendere che ci troviamo dentro una galleria d’arte o uno spazio simile. L’informazione su Catia che dà buca, alla fin dei conti, è irrilevante per far avanzare la narrazione: forse introduce una punta di disappunto nell’animo del protagonista, ma non è un fattore scatenante la sindrome di Stendhal. Meno fluida rispetto ad altre volte anche la descrizione della metamorfosi (tema centrato), registro una leggera ridondanza nella spiegazione delle sensazioni che, invece che aiutare, tende a frenare la lettura (“qualcosa mi schiaccia lo sterno, qualcosa preme”: il concetto è chiaro, ne avrei scelto una. Oppure: “e lo trattengono, gli impediscono di librarsi”: sono due azioni diverse, ma se si prova a leggere tutto il periodo a voce alta si tende a incespicare). La cesura tra le due sequenze ci sta per far sentire il salto temporale ma – paradossalmente – è soltanto adesso che finalmente s’intuisce l’ambientazione (e per di più in modo indiretto): dal fatto che una guardia giurata presta soccorso al protagonista (e perciò siamo dentro un edificio sorvegliato, un museo o comunque uno spazio chiuso). Anche il dialogo tra la stessa guardia giurata e il protagonista è un po’ troppo infarcito di didascalie che tendono a frammentare il corso del racconto. Buono il colpo di scena, anche se sa di già visto: forse in qualche scena di film thriller con venature paranormali.
Il mestiere non manca, non è in discussione questo aspetto: però la brillantezza e la scioltezza di altre tue prove (con le quali è inevitabile fare il paragone) stavolta non l’ho rintracciata. Si galleggia purtroppo fra le posizioni di retrovia.

La mia valutazione è 7,25.

Tra due mondi

L’aspetto che mi ha colpito di più della tua prova è l’originalità nella declinazione del tema, che ci porta su una strada interiore e sul lungo preambolo iniziale che ha quasi il tono di una confessione. Il racconto, a mio modesto avviso, ha un grosso limite nel fatto che tende a descrivere quasi tutte le scene, lasciando poco spazio all’interazione dei protagonisti attraverso le battute di dialogo. Il finale arriva un po’ fiacco, non l’ho percepito forse per tutta l’importanza che tu stesso volevi senz’altro attribuirgli. Lo stile è fresco, forse è un po’ da rivedere la costruzione complessiva del racconto che, ribadisco, ha uno sviluppo del tema non convenzionale.

La mia valutazione è 6,75.

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antico
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Re: Gruppo MAMMIFERI PREISTORICI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#9 » giovedì 30 marzo 2023, 19:40

Oltre a quella de L'INQUISITORE, dovete ancora ricevere tre classifiche.

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AndreaCrevola
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Re: Gruppo MAMMIFERI PREISTORICI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#10 » giovedì 30 marzo 2023, 20:00

Ciao a tutti, ecco la mia classifica e i commenti (non in ordine di punteggio, ma di lettura), che sono stati anche postati nei rispettivi spazi.

CLASSIFICA
1) Il ritratto di Andrew Walker,
2) Stendhal, di Polly Russell,
3) Gizmo, di Andrea Furlan,
4) Josef, di David Galligani,
5) Greta, di Sarah Santeusanio,
6) Smeraldina, di Dario Cinti,
7) Il fumo, di Domenico Foglia,
8) Tra due mondi, di Salvatore Stefanelli,

Stendhal, di Polly Russell
Ciao Polly, piacere di averti letto.
A me il racconto è piaciuto per come è scritto e per come viene affrontata la progressione del malessere / allucinazione della / del protagonista (non ho capito bene il sesso… anche se ho dato per scontato fosse una donna). Il tema mi sembra centrato.
Critiche costruttive: mi sembra accada poco… non è necessariamente un male dal mio punto di vista, tuttavia il 70% del testo è una descrizione di come il personaggio si sente e il tutto si risolve col fatto che viene accompagnato all’uscita. La presenza della piuma in tasca è un po’ gratuita, a mio avviso.
“un’ala” ;-)


Il ritratto di Andrew Walker, di Michael Dag Scattina
Ciao Michele, piacere di averti letto.
Una rivisitazione weird del Ritratto di Dorian Gray, raccontata come un resoconto clinico da parte di quella che - alla fine - è la vittima del potere del ragazzo. Secondo me un buon racconto, che mi ha attirato fino all’ultima riga d’un fiato. L’unico passaggio un po’ meno solido è l’errore commesso dal dottore: d’un tratto, gli offre carta e matita, senza grandi spiegazioni se non che il ragazzo non desse motivi di preoccupazione. Ecco, avrei provato a motivare meglio questa scelta del narratore. Tema ok.

Josef, di David Galligani
Ciao David, piacere d’averti letto.
Racconto gradevole e lineare. Il nome Josef m’aveva subito fatto pensare a Kafka e a Praga, sebbene poi il racconto prenda un’altra direzione. Il tema della creatura mostruosa innamorata della fanciulla è un classico, ma non ho percepito una trattazione da “cliché”.
Critiche costruttive: la descrizione iniziale della casa in pietra, mi ha fatto pensare a un tempo passato, tuttavia la presenza dell’acqua corrente (?) e di altri dettagli mi hanno confuso. È un golem che esiste ai giorni nostri oppure no? Te lo segnalo perché questo dettaglio mi ha un po’ rovinato la partenza del racconto. La formula in ebraico l’avrei evitata, parere mio personale.

Greta, di Sarah Santeusanio,
Ciao Sarah, piacere d’averti letto.
Cosa mi è piaciuto: il tono di voce del protagonista che, pur non essendo qualcuno con cui ci si vorrebbe immedesimare, risulta avere personalità. Tema ok.
Cosa non mi è piaciuto (critiche costruttive): l’accenno alla realtà aumentata (non è quello che descrivi, quindi - per me che so cos’è - è sembrato un passaggio dove non ti sei documentata abbastanza e quindi il racconto mi è “scaduto”. Il finale: la scelta della prima persona rende poco credibile che ci possa raccontare al passato quanto avvenuto. Proverei a ri-scrivere in terza persona, ma forse viene meno il tono di voce del protagonista (vedi sopra).

Gizmo, di Andrea Furlan
Ciao Andrea, piacere di averti letto.
Il racconto è interessante. Mi è piaciuto lo sviluppo della trama e le due situazioni / scene che portano all’epilogo. Un racconto di ispirazioni “kinghiana”, direi, in cui il male prende la forma di oggetti e soggetti inaspettati e per questo ancora più terrificanti. In questo caso, direi, la metamorfosi è più spirituale che fisica… ma per me va bene.
Cosa non mi è piaciuto (commenti costruttivi): la prima parte l’ho percepita un po’ confusa: tra avvenimenti reali, voce del cattivo, pensieri del protagonista… si rischia un po’ di fare minestrone. Può darsi sia semplicemente una questione tipografica, che si risolve andando un po’ più spesso a capo. Lo evidenzio perché nel finale usi il “corsivo” per denotare la voce del bambino (che è diventato il mostro? non l’ho capito bene) e secondo me ci si confonde.

Smeraldina, di Dario Cinti
Ciao Dario, piacere d’averti letto.
Tema centrato, ma ho un giudizio ambivalente sul tuo racconto. Da un lato l’ho trovato interessante, creativo e “fuori dai bordi” (cosa che a me piace e apprezzo), dall’altro durante la lettura mi sono sentito smarrito e in difficoltà a seguire un filo logico. Confesso che - arrivato all’interruzione prima del finale - avevo solo un grande “boh” in testa :-) Il finale rimedia in parte questa sensazione di smarrimento e si risolve senza aver seminato per bene gli ingredienti che lo avrebbero reso plausibile. Mi è piaciuta invece molto la parte iniziale, con la descrizione del locale e il personaggio di Bellatrix, che ho trovato ben caratterizzato (ma poi scompare a discapito di due personaggi che non vengono approfonditi il giusto, dato che sono centrali)

Il fumo, di Domenico Foglia
Ciao Domenico, piacere d’averti letto.
Il racconto per me è positivo. Il tema c’è e mi è piaciuta soprattutto la parte iniziale, dove la protagonista passa da uno scenario di allucinazione mentale all’altro per effetto della droga. La seconda parte, invece, la trovo di qualità inferiore, come se (perdonami se interpreto le tue intenzioni) volessi andare per forza a parare in un colpo di scena soprannaturale. Ci sta, ovvio, ma l’ho trovato forzato e affrettato. Forse, per migliorarlo, spiegherei meglio cosa accade nel momento in cui la protagonista si trasforma: ho riletto un paio di volte per capire (può essere un mio limite, ovvio), ma è giusto segnalarlo.
“Una lacrima come un taglierino che gli taglia il viso.” lo trovo sgraziato. Cambierei il verbo.

Tra due mondi, di Salvatore Stefanelli
Ciao Salvatore, piacere di averti letto.
Aspetti positivi del tuo racconto: il protagonista è simpatico, ha personalità e mette voglia di proseguire per capire cosa sarà di lui. È anche “curioso”, nel senso che la sua situazione pare promettere degli sviluppi interessanti. Lo stile è buono e non ho notato nulla da rilevare. Giusto le virgolette attorno a “Cavolo…”: è un pensiero del protagonista come gli altri.
Lati su cui lavorare (critiche costruttive): mi sembra che tu abbia girato un po’ troppo attorno al tema. Quasi metà del racconto è dedicato a comunicare lo stato del protagonista, ma secondo me hai calcato troppo la mano togliendo spazio a degli avvenimenti che potevano rendere più interessante la seconda parte. Il finale mi lascia qualche dubbio: è fulmineo (va bene) ma poco preparato: è colpa di Sergio se Lia sta per morire? Cosa sta accadendo realmente?

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antico
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Re: Gruppo MAMMIFERI PREISTORICI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#11 » giovedì 30 marzo 2023, 20:02

Mancano ancora due classifiche.

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Andrea76
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Re: Gruppo MAMMIFERI PREISTORICI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#12 » giovedì 30 marzo 2023, 20:36

Ecco la mia classifica con commenti:

1. STENDHAL, di Polly Russell
Un bel pezzo in cui la tecnica di scrittura fa il suo dovere nel senso che fa arrivare emozioni al lettore. Funziona l’idea di alternare i dettagli dei disegni con i sintomi sempre più invasivi provati dal protagonista. Funziona perché immerge completamente il lettore nel personaggio. Molto buona anche la chiusura con il richiamo circolare all’incipit.

2. IL FUMO, di Domenico Foglia
Il racconto è scritto così bene che si riesce, almeno da parte di mia, ad andare oltre gli aspetti nebulosi della storia. La scrittura è vivida e produce sensazioni a pelle, almeno per quanto mi riguarda, Rimane una sensazione d’incompiuto, è vero, come in un viaggio – appunto – in cui non si capisce bene né dove né quando si valica il reale per entrare nell’irreale. Però, a mio avviso, questa impalpabilità degli eventi non infastidisce, ma affascina.

3. JOSEF, di David Galligani
Bella la messinscena di questo racconto, mi sono ben immaginato un ambiente rurale e le ombre serali di un paesaggio di campagna. Struggente e a tratti poetico il personaggio del Golem che vorrebbe osare di più ma poi rimane prigioniero del suo aspetto che lo rende impotente nel raggiungere l’oggetto del suo desiderio. “Sì, la forma è tutto: è il segreto della vita.” È a questa massima di Wilde che mi ha fatto pensare il tuo racconto.

4. GRETA, di Sarah Santeusanio
Amo le storie con gli anti-eroi, per questo ho apprezzato il tuo racconto. Forse avresti potuto calcare più la mano e rappresentare il desiderio del protagonista in una forma ancora più estrema che ne accentuasse la bassezza d’animo. Le fantasie sessuali del Nostro in realtà mi sono sembrate più naturali che volgari, e questo un po’ ha inficiato sull’idea respingente che volevi dare di lui. Per quanto mi riguarda avrei comunque provato pietà per lui e per la sua tragica fine, e tu avresti vinto in pieno la sfida di farmi empatizzare con un personaggio totalmente negativo.

5. TRA LA VITA E LA MORTE, di Salvatore Stefanelli
Una bella idea, almeno secondo la mia chiave di interpretazione. L’idea, cioè, che l’amore – o quantomeno l’innamoramento – produca una metamorfosi nel protagonista rigenerandolo, salvo la successiva caduti nel limbo di una non-vita in cui il Nostro ripiomba dopo il rifiuto della sua amata. Lo stile mi ha convinto meno: ci sono troppe esplicitazioni e troppe spiegazioni – citi ripetutamente la parola metamorfosi e questo mi è sembrato un ingenuo richiamo al tema – mentre se ti fossi affidato più ai dialoghi e al non detto, avresti portato in maniera naturale chi legge a riflettere sull’amore e sulle sue bipolari sfumature.

6. GIZMO, di Andrea Furlan
Mi è piaciuto come hai costruito la scena, e ho apprezzato molto il dettaglio della spada del di Gizmo. Ho trovato alcuni passaggi un po’ nebulosi durante il dialogo a tre, ma a una seconda lettura ho compreso tutto e la prima parte, considerando la difficoltà tecnica del tuo racconto, è davvero buona. Peccato per il finale, in cui il passaggio dal mostrato al raccontato secondo me toglie un po’ di mordente all’omicidio della madre.

7. IL RITRATTO DI ANDREW WALKER, di Michael Dag
L’idea di base è davvero buona, con un quadro che rappresenta la versione mostruosa di un uomo e con la progressiva inversione di ruolo dei due elementi. Un’idea che potrebbe essere adattata a una novella se non a un romanzo, mentre condensata in un instant-story perde forse di efficacia e di impatto emotivi, affidata com’è a una sorta di riassunto per altro ben scritto ma a mio avviso asettico rispetto all’esplosività dell’idea che lo ha generato.

8. SMERALDINA, di Dario Cinti
Manca una vera e propria metamorfosi nel racconto, o se tale doveva essere la trasformazione del latte in birra mi è parsa comunque marginale rispetto alla storia. Dialoghi divertenti e ben costruiti, anche se la caratterizzazione di Maria Elena rimane un po’ incompiuta. In realtà, come ti è già stato scritto, il punto debole di questa storia è proprio la mancata metamorfosi della protagonista.

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Re: Gruppo MAMMIFERI PREISTORICI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#13 » giovedì 30 marzo 2023, 20:44

Come sempre sul gong, imparerò mai? Ormai mi sento così in colpa quando arrivo vicino la scadenza che ho paura di trovarmi l'Antico ad aspettarmi nel parcheggio.
Comunque, ecco la mia classifica. Grazie per l'ennesima bella esperienza e perdonatemi se ahimè vi ho maltrattato nel posizionamento in classifica, soddisfare tutti non appartiene alle regole del gioco purtroppo!

Classifica:
1) Il ritratto di Andrew Walker, di Michael Dag Scattina
2) Stendhal, di Polly Russell,
3) Greta, di Sarah Santeusanio,
4) Smeraldina, di Dario Cinti,
5) Il fumo, di Domenico Foglia,
6) Gizmo, di Andrea Furlan,
7) Josef, di David Galligani,
8) Tra due mondi, di Salvatore Stefanelli,

Commenti:
Stendhal, di Polly Russell
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Il ritratto di Andrew Walker, di Michael Dag Scattina
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Josef, di David Galligani
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Greta, di Sarah Santeusanio
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Gizmo, di Andrea Furlan
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Smeraldina, di Dario Cinti
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Il fumo, di Domenico Foglia
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Tra due mondi, di Salvatore Stefanelli
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Re: Gruppo MAMMIFERI PREISTORICI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#14 » giovedì 30 marzo 2023, 23:47

Avete ricevuto tutte le classifiche, nei prossimi giorni vi arriverà quella de L'INQUISTORE.

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Re: Gruppo MAMMIFERI PREISTORICI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#15 » sabato 1 aprile 2023, 18:51

CLASSIFICA
1. Josef, di David Galligani
2. Il ritratto di Andrew Walker, di Michael Dag
3. Stendhal, di Polly Russell
4. Smeraldina, di Dario 17
5. Greta, di Sarah Santeusanio
6. Gizmo, di Andrea Furlan
7. Il fumo, di Domenico Foglia
8. Fra due mondi, di Salvatore Stefanelli

COMMENTI

Stendhal, di Polly Russell
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Il ritratto di Andrew Walker, di Michael Dag Scattina
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Josef, di David Galligani
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Greta, di Sarah Santeusanio
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Gizmo, di Andrea Furlan
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Smeraldina, di Dario Cinti
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Il fumo, di Domenico Foglia
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Tra due mondi, di Salvatore Stefanelli
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