Gruppo PIANTE IMMAGINARIE: Lista racconti e classifiche

Appuntamento fissato per le 21.00 di lunedì 20 marzo con un tema di MOSCABIANCA EDIZIONI e 3000 caratteri a disposizione per scrivere un racconto!
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antico
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Gruppo PIANTE IMMAGINARIE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#1 » martedì 21 marzo 2023, 2:24

Immagine

BENVENUTI ALLA MOSCABIANCA EDITION, LA SETTIMA DELLA DECIMA ERA DI MINUTI CONTATI, LA 172° ALL TIME!

Questo è il gruppo PIANTE IMMAGINARIE della MOSCABIANCA EDITION con SILVIA LA POSTA come guest star.

Gli autori del gruppo PIANTE IMMAGINARIE dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo CREATURE ESTINTE.

I racconti di questo gruppo verranno commentati e classificati dagli autori del gruppo ESSERI FATATI.


Questo è un gruppo da OTTO racconti e saranno i primi TRE ad avere diritto alla pubblicazione immediata sul sito e a entrare tra i finalisti che verranno valutati da SILVIA LA POSTA. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, e dai miei collaboratori verranno a loro volta ammessi alla vetrina del sito, ma non alla finale. Ricordo che per decidere quanti finalisti ogni gruppo debba emettere cerco sempre di rimanere in un rapporto di uno ogni tre.

Per la composizione dei gruppi ho tenuto conto del seguente metodo: per primi ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK DECIMA ERA, a seguire ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK ALL TIME (il primo nel gruppo A, il secondo nel gruppo B, il terzo nel gruppo C, il quarto nel gruppo A e così via), coloro che non hanno ottenuto punti nei due Rank sono stati assegnati a seguire (primo a postare gruppo X, secondo a postare gruppo Y, terzo a postare gruppo BETA, quarto a postare gruppo X e così via).

E ora vediamo i racconti ammessi nel gruppo PIANTE IMMAGINARIE:

La principessa biscottata, di Matteo Mantoani, ore 22.58, 2992 caratteri
ACLLA, di Elisa Belotti, ore 23.27, 2929 caratteri
La stanza dei segreti, di Simona Rampini, ore 23.31, 2996 caratteri
01100010 01100101 01101100..., di Stefano Galardini, ore 22.56, 2981 caratteri
Il serpente e la farfalla, di Giovanni D’Addabbo, ore 23.33, 2953 caratteri
Zucchero filato, di Michela Zacheo, ore 23.45, 2912 caratteri
PM, di Erika Adale, ore 00.40, 2784 caratteri
Ranocchietta, di Bruce Lagogrigio, ore 00.46, 2973 caratteri

Avrete tempo fino alle 23.59 di giovedì 30 MARZO per commentare i racconti del gruppo CREATURE ESTINTE Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Per i ritardatari ci sarà un'ora di tempo in più per postare le classifiche e i commenti, quindi fino alle 00.59 del 31 MARZO, ma si prenderanno un malus pari alla metà del numero di autori inseriti nel gruppo approssimato per difetto. Vi avverto che sarò fiscale e non concederò un solo secondo in più. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, posterò la mia e stilerò quella finale dei raggruppamenti.
NB: avete DIECI giorni per commentare e classificare i racconti del gruppo CREATURE ESTINTE e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare gli altri racconti in gara e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, DIECI giorni sono anche troppo pochi. E ancora: per quanto vi sarà possibile in base ai vostri impegni, date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro.

Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti assegnati al suo gruppo con il corretto numero minimo di caratteri.
– 13 punti malus per chi commenta tutti i racconti assegnati al suo gruppo, ma senza il numero minimo di caratteri.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto di quelli assegnati al suo gruppo.


Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo CREATURE ESTINTE.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

E infine: una volta postate e da me controllate, le classifiche non possono più essere modificate a meno di mia specifica richiesta in seguito a vostre dimenticanze. L'eventuale modifica non verrà contabilizzata nel conteggio finale e sarà passibile di malus pari a SETTE punti.

BUONA MOSCABIANCA EDITION A TUTTI!



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Fkafka
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Re: Gruppo PIANTE IMMAGINARIE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#2 » mercoledì 22 marzo 2023, 17:11

1) PM di Erika Adale
2) 0110 ecc ecc di Stefano Galardini
3) ACLLA di Elisa Belotti
4) RANOCCHIETTA di Bruce Lagogrigio
5) LA PRINCIPESSA BISCOTTATA di Matteo Mantoani
6) Il SERPENTE E LA FARFALLA di Giovanni D'Addabbo
7) ZUCCHERO FILATO di Michela Zacheo
8) LA STANZA DEI SEGRETI di Simona Rampini




Ranocchietta
Racconto scritto molto bene. Meglio la seconda parte della prima, in cui forse ci sono un po’ troppi aggettivi inutili (rana marrone) o stereotipati (collo bianchissimo, sedere sodo). La stessa primissima frase, piena di complementi di specificazione (dei tacchi, del pavimento, della metropolitana) mi ha un po’ disturbato e affaticato la lettura, ma se lo hai fatto per rendere il rumore dei tacchi, tanto di cappello!. In ogni caso, il racconto dopo prende il via con un ritmo perfettamente orchestrato dall’autore. La conclusione forse un po’ scontata, così come anche la storia in sé non è nulla di originale: quindi come minus segnalerei solo questo, ma lo stile di scrittura mi è piaciuto e in 3mila battute difficile fare di meglio di così. complessivamente buono. -

PM. Mi è piaciuto davvero tanto: originale, delizioso, delicato. Commovente senza un briciolo di pateticità. Direi che è davvero un ottimo lavoro. Segnalo due refusi (manca lo spazio dopo i tre puntini di sospensione; c’è una a in più nella frase vediamo se a questa la sai), Per il resto non so davvero cos’altro dire. tema centratissimo. Sono stato a lungo nel dubbio se segnalare il passaggio da imperfetto a passato remoto, ma alla fine l’ho ritenuto corretto. Sto sforzandomi di trovarci qualcosa che non va, ma come vedi, non ci riesco: Quindi per me è un grandissimo sì e ti regalerò la testa della classifica.

Zucchero Filato. Ciao Michela: racconto scritto bene, nessun errore, abbastanza scorrevole…. Ma non mi ha colpito. Ti segnalo le cose che mi hanno 'disturbato', (anche se rileggendomi vedo che sono tutte sensazioni soggettive, quindi prendile con le molle): 1) Ho trovato un po’ troppo leziosa la ricerca dell’effetto sorpresa: all'inzio si fa credere che si parli di effetti indotti da una qualche sostanza stupefacente, mentre alla fine si sbugiarda questa teoria; 2) Lo strumento magico che permette al protagonista di trasformarsi e rubare i sogni non è spiegato: credo che il lettore abbia diritto a qualche elemento in più per siglare il patto con l'autore e credere all'accendino magico. 3) il tema della metamorfosi mi sembra un po' forzato. 4) il finale non l’ho capito. Devo essere sincero: probabilmente non l’ho proprio capito il racconto, scusami

Il serpente e la farfalla
Ok lo ammetto: non ho letto Harry Potter (credo non sia ancora passato come reato nel codice civile! :) ) e quindi non potevo capire il racconto. Alla terza rilettura ho avuto l'illuminazione e san google mi ha aperto il tuo mondo: la frase latina che sviluppa l'incantesimo per creare una figura in grado di difenderti dal nemico (ma in questo caso funziona a metà, perché anche il topone è una preda per i serpenti) e la pozione magica artemisia + asfodelo che fa addormentare profondamente e quindi dà il via alla metamorfosi del sogno. La metamorfosi non è quindi della bambina, come provava a proporre il commento che mi ha preceduto, ma della stessa madre che probabilmente agogna la fuga dalla quotidianità fatta di tutte le incombenze di tutte le mamme e i babbi del mondo (compreso imparare a memoria tutti i vari episodi di harry potter). Riletto alla luce delle citazioni mi piace, ma hai dato troppo per scontato che fosse facile coglierle!

01 01. Nulla da eccepire, un buon testo, sicuramente originale e assolutamente in tema contest. Così come, in linea generale, il tema è anche ovviamente attualissimo visto il gran parlare che si fa in questi mesi dell'intelligenza artificiale. Qualche critica costruttiva: secondo me il salto logico tra la volontà dell’AI e la sua successiva incarnazione è troppo ampio. Cioè al lettore si chiede di credere che avvenga la metamorfosi, sta nei patti, ma mi si chiede senza aiutarmi neppure un pochino: come avviene la trasformazione? Che ruolo ha l’uomo in questo, visto che dichiara di non essere un ingegnere robotico? Poi vabbé deformazione professionale: forse un giorno quel beluga fatto di polimeri morirà.... ed essendo fatto di polimeri, resteranno in mare per centinaia di milioni di anni senza degradarsi!

La stanza dei segreti.
Ciao Sira! intanto ti chiedo se sei la stessa Sira con cui ci confrontavamo su writers dream...
Veniamo al racconto: non ho buone parole da spendere e ti chiedo scusa, perché probabilmente non l'ho proprio capito, tant'è che non mi pare neppure centrato il tema. Dunque partiamo da qui: la metamorfosi dovrebbe essere quella indotta dalla malattia di Ilaria, giusto? Ma questa malattia è più fisica (il progressivo blocco degli arti), oppure è più psicologica (la mania di avere una madre avvelenatrice). E la polvere nascosta dentro il libro cos'è? Forse solo un'allucinazione visto che la seconda volta Nino trova effettivamente il libro ma non si dice se c'è la polvere nascosta dentro. Boh. Troppi dubbi e troppo complicata: secondo me, banalmente, questa tua storia non è adatta a 3mila battute, probabilmente se la rielabori senza la mannaia della lunghezza, viene fuori un bel lavoro.

Aclla. Mi è piaciuto molto il ritmo sincopato, ripetitivo e ossessivo in grado di richiamare la masticazione delle foglie di coca e i suoi effetti. E poi premio la capacità di scrivere un racconto davvero completo nella lunghezza stabilita. Tante volte assistiamo a buoni lavori in cui si sente la mancanza di qualche riga in più. Qui no. C’è tutto. Brava. Il tema è secondo me è colto in pieno quanto nell'immaginario religioso della popolazione Inca, il sacrifico della prescelta la tramuterà in pioggia per salvare il popolo. Non ho capito a cosa sia servita la presenza dei cadaveri dei bambini più piccoli, visto che nel viaggio nel tempo non si fa riferimento a loro. E rileggendolo ora anche l'incipit in cui si fa riferimento alla tempesta appena finita mi pare inutile, quindi magari potevi sfruttare meglio le preziosissime righe iniziali.

La principessa biscottata. Racconto buono, coerente col tema e coerente anche nel messaggio, perché la vera metamorfosi potrebbe essere non tanto quella della protagonista fagocitata dal suo datore di lavoro gelatinoso, quanto quella della società stessa: in cui si fa body shaming al contrario: (la donna delle pulizie per esempio è una magrona e in quel magrona si sente tutto il disprezzo e razzismo che oggi rivolgiamo esattamente alla figura opposta). In una società del genere è anche coerente il richiamo al piatto di plastica in cui si mangia la pizza e ai vestiti che indossa proprio la magrona (probabilmente un maglione di lana passato di moda). Forse avrei alleggerito un po' tutte le ridondanze zuccherine che descrivono questo strano mondo: probabilmente il tasso glicemico ne avrebbe beneficiato!

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giulio.palmieri
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Re: Gruppo PIANTE IMMAGINARIE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#3 » venerdì 24 marzo 2023, 14:28

Ecco la soffertissima classifica.
Il livello è stato alto, e le idee messe in campo tutte valide.
Ho privilegiato l'originalità dell'idea e l'esecuzione (anche qualche errore grammaticale sparso ha avuto il suo peso, dato il livello raggiunto). Grazie per i racconti messi in campo, a me personalmente sono stati utili per imparare (c'è sempre da imparare, anche se è una faticaccia). Un saluto e alla prossima!

1) 01100010 01100101 01101100 01110101 01100111 01100001 di Stefano Galardini
2) LA PRINCIPESSA BISCOTTATA di Matteo Mantoani
3) PM di Erika Adale
4) RANOCCHIETTA di Bruce Lagogrigio
5) LA STANZA DEI SEGRETI di Simona Rampini
6) ACLLA di Elisa Belotti
7) Il SERPENTE E LA FARFALLA di Giovanni D'Addabbo
8) ZUCCHERO FILATO di Michela Zacheo


- Ranocchietta
Ciao Bruce,
piacere di rileggerti. Sì, il racconto c'è, e in effetti risulta molto immersivo. Parti da una situazione iniziale di inseguitore che mette alle strette la propria preda, e poi ribalti i ruoli. L'azione è ben scandita; l'incipit avrebbe meritato qualche limatura,
per portare subito dentro l'azione che comincia serrata dopo le prime righe. Il tema però mi sembra centrato un po' di striscio nel finale. Ad ogni modo, sei riuscito a creare un racconto d'azione in 3000 battute, quindi: respect!. Buona edition!

- PM
Ciao Erika, piacere di leggerti e ben trovata.
Il racconto è leggero, ben centrato sul tema, e pur nella sua apparente semplicità perfettamente incardinato sul tema della scelta della metamorfosi
da parte dei personaggi (Alberto e Girasole). Molto valido il passaggio in cui la vicenda vacilla un attimo giusto prima del finale,
quando sul tavolo approfondiscono la loro conoscenza. Poi, il finale in cui Alberto sceglie di lasciarsi alle spalle il passato e guarda un Macaone che è la nuova forma di Girasole. Davvero poco da aggiungere: da una situazione di stallo iniziale si giunge ad una scelta, ben delineata nel finale. Complimenti.
P.S: occhio solo ai trattini nelle battute di dialogo, ad es.
-Dove sei arrivata?-
il secondo "-", in chiusura, non è necessario se il testo non continua.


- Zucchero Filato
Ciao Michela, piacere di leggerti.
Be', nì. Nel senso: non riesco a cogliere a pieno l'arco di trasformazione del personaggio, che ha un conflitto familiare con la madre e coi sogni a occhi aperti dovuti alla droga. Valida la caratterizzazione delle visioni rocambolesche del protagonista, che cerca di combattere l'insonnia (perché?).
Insomma, vedo più un ritratto che un racconto vero e proprio, ma gli elementi per caratterizzarlo e dare pienezza al personaggio e al suo punto di vista ci sono tutti. A rileggerci e buona edition!
P.S. occhio al doppio trattino nelle battute di dialogo (l'ultimo trattino "-", se non seguito da testo, non serve)


- Il serpente e la farfalla
Ciao Giovanni, piacere di leggerti.
Dunque, ho qualche perplessità.
Su tutto, ti segnalo i seguenti punti:
- Incipit: non si capisce sin dall'inizio in quale animale (serpente o rana) consista il punto di vista della narrazione.
- Narratore: alcune frasi nel narrato non rispettano il narratore. Ad es:
Identificò qualcosa di rigido. La bacchetta di Harry Potter? “Expecto Patronus!” Forse era salva. Nel chiarore della sera faticò
a distinguere il suo difensore. Un topone? Periodo iellato!
Le frasi: La bacchetta di Harry Potter? “Expecto Patronus!” o Un topone? Periodo iellato! mi sembrano delle incursioni del narratore, più che dei pensieri direttamente collegabili alla protagonista (e tali incursioni sono ripetute tre volte nella prime righe)
- Ritmo di narrazione: la sequenza così fitta delle frasi e delle immagini non aiuta la lettura. Alla terza rilettura ho capito (forse) che si tratta del sogno di una ragazzina che, partendo come rana addenta un asfodelo e si trasforma in farfalla (perché l'asfodelo? è un rimando ai campi elisi della cultura classica?) Il mio consiglio è di insistere sul narratore e sul ritmo per rendere più chiara la sequenza delle scene. L'idea di fondo è originale: far vivere, in sogno, una metamorfosi dall'interno del personaggio iniziale.


- 01100010 01100101 01101100 01110101 01100111 01100001
La vicenda è quella dell'inventore che guarda la propria creazione prendere vita, diventare indipendente:
in questo caso l'hai ben declinata nei protagonisti dello scienziato isolato dall'ambiente accademico e nell'IA
che prova sensazioni umane per la prima volta e desidera incarnarsi. Forse la seconda parte scorre un pelo troppo
veloce rispetto alla prima (le sensazioni di paura, attesa e liberazione finale risultano sequenziate in successione
più veloce rispetto al ritmo della prima parte), ma con i caratteri ridotti al minimo è comprensibile.
Ad ogni modo, ottima prova. Complimenti e buona edition.


- La stanza dei segreti
Allora, il racconto scorre dall'inizio alla fine, e i personaggi risultano individuati nelle loro dinamiche.
Il finale non mi sembra però chiudere compiutamente la semina delle parti precedenti. Il nodo centrale è quello
di rubare la polvere dal libro di Paola, ma, appunto, la scena finale scorre molto veloce, e non chiude del tutto i fili narrativi.
Per essere più preciso: la prima e la seconda parte descrivono personaggi e gli elementi narrativi fondamentali,
ma il finale non si dipana nel modo giusto per chiuderli. L'incipit incuriosisce molto,
e di sicuro la vicenda avrebbe meritato uno spazio più ampio. A rileggerci e buona edition.


- Aclla
Accidenti che racconto. Il tema innanzitutto è centrato in maniera originale (hai caratterizzato bene il contesto antropologico-culturale della cultura Inca). La vicenda scorre con una calma e una serenità quasi crudele, motivata nel contesto narrativo.
L'unico appunto che faccio è legato alla mancanza di un conflitto interno da parte della protagonista,
o un contrasto nella sua famiglia, o qualcos'altro insomma che crei un conflitto.
Non perché debba esserci per forza (la narrazione breve spesso ammette narrazioni statiche) però qui,
a mio avviso, essendo un racconto di genere storico mi aspetterei un contrasto interno che incuriosisca ancora
di più il lettore. Se non sbaglio, nell'ultima edition avevi creato una rappresentazione simile (senza arco di trasformazione del personaggio) sulla figura dell'hikikomori, figura che però ha un riscontro sociale nel mondo moderno, e quindi come dire, porta già in sé la ragione della sua rappresentazione. Cambiando genere (e puntando sullo storico) a mio avviso quindi manca il conflitto di base che porti il lettore dentro il tempo della storia e che renda il brano pienamente narrativo.
Formalmente è perfetto. Spero di averti fornito qualche spunto utile. Un saluto e buona edition!


- La principessa biscottata
Ciao Matteo, piacere di leggerti e ben trovato.
Racconto molto riuscito, suggestivo e ricco di particolari che caratterizzano il narrato senza appesantirlo.
Dall'incipit al finale si sente quel non so che di eccessivo legato ai dettagli sul cibo (in particolare i dolci),
dettagli che caratterizzano sia il mondo narrativo che i personaggi. Finale del tutto coerente con le premesse,
che arriva con quella sensazione inquietante di chi si getta nella bocca di un sogno, e ne viene inghiottito.
C'è anche il riferimento critico al nostro mondo attuale, e le considerazioni molto amare tra vecchio e nuovo mondo,
tutto velato dalle sensazioni olfattive dell'ambientazione.
La narrazione è statica, e, a mio parere, in particolare nella letteratura breve va benissimo.

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Emiliano Maramonte
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Re: Gruppo PIANTE IMMAGINARIE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#4 » lunedì 27 marzo 2023, 10:28

Classifica e commenti.
Come faccio da qualche tempo, mi scuso con chi ho messo in fondo alla classifica, ma il regolamento è così, è crudele, ma bisogna pur stabilire delle priorità.
Buona gara!


CLASSIFICA

1. 01100010 01100101 01101100 01110101 01100111 01100001 di Stefano Galardini
2. PM di Erika Adale
3. LA PRINCIPESSA BISCOTTATA di Matteo Mantoani
4. RANOCCHIETTA di Bruce Lagogrigio
5. ACLLA di Elisa Belotti
6. LA STANZA DEI SEGRETI di Simona Rampini
7. IL SERPENTE E LA FARFALLA di Giovanni D'Addabbo
8. ZUCCHERO FILATO di Michela Zacheo



_________________________________________________________________________________________________________
COMMENTI

La principessa biscottata di Matteo Mantoani
Il tuo racconto è particolarissimo ed è una bizzarra commistione tra generi diversissimi tra loro. C'è un po' di Walt Disney (che hai pure citato), c'è un pizzico di horror, una spruzzata di humor nero e forse un sottofondo di critica al consumismo moderno. Forse che la nostra società è destinata a diventare un delirio bulimico senza speranza?
Originali i personaggi e il finale è agghiacciante. Mi sarebbe piaciuto molto sapere qualcosina di più del periodo della metamorfosi, ma mi rendo conto che pretendere un wordbuilding completo in 3000 caratteri è pretendere troppo.
Scritto benissimo, tema centrato!

ACLLA di Elisa Belotti
Dunque: sono rimasto interdetto di fronte a questo racconto. Ancora adesso, dopo averci riflettuto un po', non so che pensare. Si respira un forte senso di suggestione, questo è sicuro, e le immagini legate all'antica civiltà Inca sono affascinanti. Ciò che manca, secondo me, è una migliore articolazione dell'intreccio. Alcuni archeologi giungono sulle Ande e scoprono i corpi mummificati di una famiglia precolombiana. Flashback. Il lettore viene catapultato nel 1499 e viene raccontato un rito di passaggio, probabilmente per propiziare la pioggia per le terre assetate. Forse in questo ritroviamo la metamorfosi richiesta da contest, ma non ne sono sicuro, l'appiglio è labile. La storia finisce con una sorta di monologo interiore in cui la protagonista esprime il suo desiderio di essere una benedizione per il suo popolo. Fine. Non c'è molto altro. Ti sei dilungata molto sul puma, sulla paura e sul rito. Si poteva giocare su una descrizione più concreta e meno simbolica del rituale, con tutto ciò che ne consegue in termini narrativi. In sostanza, ciò che viene meno è l'immedesimazione. Alla luce di questo, diverrebbe inutile il cappello introduttivo con la scoperta archeologica. Tanto valeva utilizzare i primi 1000 caratteri per rafforzare la trama ambientata nel 1499. Così com'è, la storia è incompleta.

"... la voce del giovane lascia fievole la sua gola secca". "Fievole" riferito a "gola secca" non l'avevo mai sentito!

La stanza dei segreti di Simona Rampini
Ho letto il tuo racconto con molto interesse. C'è una buona costruzione del mistero e, devo ammettere, ho provato la necessità di arrivare alla fine per godermi lo scioglimento della trama. Purtroppo il finale ha generato più dubbi che risposte. Ad esempio, Paola è malvagia oppure parla di una malattia di cui Ilaria è affetta, che da anni stanno curando, e quindi l'ossessione dei due ragazzi per la stanza dei segreti sarebbe solo una fisima? E che cosa sarebbe la misteriosa polvere? E Paola è una specie di occultista? Perché avrebbe avvelenato il padre? Peccato, perché il racconto non è scritto male e si legge volentieri. Probabilmente l'oscurità della trama è stata determinata da un'idea troppo ampia che hai faticato a comprimere in 3000 caratteri.
Tema centrato? Non saprei, forse proprio per un pelo...

01100010 01100101 01101100 01110101 01100111 01100001 di Stefano Galardini
Forse è la prima volta che commento un tuo racconto, non ricordo bene, comunque bentrovato.
C'è tutto un filone fantascientifico sull'umanizzazione delle intelligenze artificiali, ma eviterò lo stupido pippone sulle difficoltà di trovare qualcosa di originale e bla bla bla. Mi limiterò a valutare questo testo, e questo testo è buono. Una IA prende coscienza e comunica col suo creatore, autoesiliato forse per studi non ortodossi, e chiede di poter scoprire il mondo. La metamorfosi emerge nella transizione dal cibernetico all'organico ma in una forma inedita: ossia una specie di delfino (se non ho capito male) e questo mi è piaciuto molto. Non ti nascondo che il finale mi ha fatto sorridere per un po' di emozione. Lo stile fa il suo dovere, senza particolari picchi, però è gradevole sino alla fine.

Il serpente e la farfalla di Giovanni D’Addabbo
Dunque: a una lettura "di pancia" ho avuto difficoltà di comprensione della vicenda. Non me ne volere, ma non è il tipo di narrativa che preferisco, da interpretare, intendo. Di solito cerco una storia che abbia contorni nitidi e che dia degli input precisi tali per cui io possa elaborare delle immagini mentali ben definite. A una seconda lettura, più meditata e coadiuvata dai tuoi chiarimenti agli altri utenti, ho capito un po' di più la vicenda, però devo sempre rilevare una composizione di elementi narrativi troppo slegati tra di loro, situazione che non giova alla fruibilità complessiva del testo. Hai ben spiegato che tutto parte da un gioco di bambini (che io, nonostante l'età, non ricordo affatto o non ho mai avuto modo di giocare) e si riversa in un sogno in cui sono presenti altri riferimenti (meta)narrativi. Non ho mai letto Harry Potter ma conosco le formule magiche e qualche altro personaggio della saga e sono riuscito a collegarlo all'ossatura della storia, come anche ho intuito che il sogno potesse essere della madre e non della figlia e fosse frutto di una specie di desiderio recondito di metamorfosi interiore. Da un certo punto di vista, i contenuti - sicuramente profondi e pieni di implicazioni esistenziali - colpiscono e lasciano qualcosa (diversamente da altri racconti nei quali la forma è molto curata, ma sono desolatamente vuoti), tuttavia essi avrebbero meritato uno sviluppo meglio strutturato e pianificato, tale da renderli riconoscibili e "assimilabili" sin da subito.
La mia non è una bocciatura della tua prova, bensì un apprezzamento con molte riserve.

Zucchero filato di Michela Zacheo
Nel complesso il racconto avrebbe potuto suscitare grande interesse se lo avessi impostato come una grande allucinazione o un grosso trip indotto dalla droga, magari con un po' di humor nero e di ironia, come in "Paura e delirio a Las Vegas". Avevo a disposizione due interpretazioni, la prima relativa alle allucinazioni causate dall'insonnia oppure a visioni generate dall'uso della droga. Il tutto condito da un non meglio definito conflitto con una madre invadente. Di mezzo c'è anche una sorta di potere di rubare i sogni, ma l'amalgama non è molto chiara e si perde l'effetto finale. Quello che secondo me è mancato è un po' di programmazione della trama e, soprattutto, gli occhi puntati su un obiettivo narrativo preciso.
Tema forse centrato, ma non ne sono sicuro.

PM di Mikela Adale
Racconto particolarissimo, il tuo. Sfiora alcuni temi kafkiani, ma lo fa con un sottofondo malinconico, agrodolce, soprattutto nel finale. Intelligente la scelta di far emergere i contorni della vicenda attraverso un freddo questionario da ufficio e frammenti di dialoghi con un'altra candidata. Sei stata brava a dipingere i personaggi con pochi tratti, donando loro dei caratteri definiti. Bello anche il finale dove si capiscono le scelte fatte e si respira un fatalismo agrodolce, come ho detto all'inizio. Peccato per un po' di confusione con corsivi, dialoghi e questionario, ma con una seconda rilettura si afferra tutto meglio.
Tema centrato.

Ranocchietta di Bruce Lagogrigio
E' una robusta storia di azione, un po' pulp, e abbastanza sordida. Ben condotta fino alla fine, pur con alcune limature della prosa che andavano fatte per adeguare la velocità della trama alla velocità di lettura. Divertente l'ossessivo dettaglio del tatuaggio, come anche la scena nel gabinetto con dettagli sensoriali che sei riuscito benissimo a trasmettere. Unico limite (ma credo sia solo mio) non ho capito il finale: i due si conoscevano? Oppure era Ivan che conosceva il protagonista e per un caso fortuito lo ha incontrato, scambiando con lui il ruolo di carnefice?
Tema preso in zona Cesarini.

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antico
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Re: Gruppo PIANTE IMMAGINARIE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#5 » martedì 28 marzo 2023, 14:29

Tre classifiche ricevute. Oltre a quella de IL SAGGIO, dovete riceverne altre cinque.

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Gennibo
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Re: Gruppo PIANTE IMMAGINARIE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#6 » martedì 28 marzo 2023, 23:00

Classifica sofferta e complimenti a tutti
1. 01100010 01100101 01101100 01110101 01100111 01100001 di Stefano Galardini
2. LA PRINCIPESSA BISCOTTATA di Matteo Mantoani
3. RANOCCHIETTA di Bruce Lagogrigio
4. ACLLA di Elisa Belotti
5. PM di Erika Adale
6. LA STANZA DEI SEGRETI di Simona Rampini
7. IL SERPENTE E LA FARFALLA di Giovanni D'Addabbo
8. ZUCCHERO FILATO di Michela Zacheo

La principessa biscottata
Ciao Matteo, e ben ritrovato, il tuo racconto mi è piaciuto molto, per l'originalità del mondo edibile e per come lo hai portato avanti fino al finale molto azzeccato.
Mi sono divertita molto a leggerlo e a capire i vari riferimenti dalla Disney, che citi, alla metafora del nostro tempo.
Per me una storia da podio. Molto bravo
Alla prossima e buona edition!
ACLLA
Ciao Elisa e piacere di averti letto, il tema è centrato, dalla mummia passiamo alla ragazza, in un racconto molto intenso e per me scritto con uno stile appropriato alla situazione, belle le immagini della ragazza che sa che andrà a morire e cerca di tenere a bada la paura. Forse avrei scambiato i due momenti, mettendo prima la parte antica, che comunque risulta chiara e poi il ritrovamento, dopo la pioggia che aveva cercato di evocare.
Per me un buonissimo lavoro.
La stanza dei segreti
Ciao Simona e piacere di averti letto, trovo il tuo racconto scritto bene, bello l'inizio che prova a incuriosire dando un po' di suggestioni, anche se proverei ad aggiungere qualche particolare che ci mostri di più la scena, così da chiarire meglio le possibilità che suggerisci e far entrare così il lettore più in empatia con Nino, soprattutto perché, anche se la storia ha una logica e funziona, sembra che tra l'inizio e la fine ci sia qualcosa di non perfettamente incastrato per cui si fatica a seguirla.
Buona edition e alla prossima!
01100010 01100101 01101100 01110101 01100111
Ciao Stefano e piacere di averti letto. Il tema è centrato, ho trovato il tuo racconto simpatico, scorre via liscio e ha un finale che mi è piaciuto molto, con lo scienziato che lascia andare la creatura, la libera. Un punto che per me è geniale nella sua semplicità e allo stesso tempo originale.
Per me un buonissimo lavoro.
Buona edition e alla prossima
Il serpente e la farfalla
Ciao Giovanni, e piacere di averti letto, l'incipit mi ha fatto sorridere, un bel modo per entrare nella storia, per me è chiaro che il punto di vista sia della rana visto che all'inizio si presenta con un: Sono la rana dalla bocca larga, ecc.
Ho apprezzato il tuo racconto per l'uso della fantasia e per il modo in cui lo hai sviluppato, per me il racconto ha una coerenza metamorfosica ;) che funziona.
Unico punto su cui mi sentirei di farti riflettere è la quantità di informazioni che dai in uno spazio così piccolo, il mio consiglio è quello di semplificare la parte di sogno togliendo i riferimenti che non sono stati colti, perché con così tante cose, quando arriviamo a leggere che chi ha avuto il sogno è la madre, e tu lo hai scritto chiaro, noi lettori siamo troppo presi a decodificare il significato del sogno che fatichiamo a capire quello che sta succedendo. Magari potresti fare uno stacco e dopo: In fondo era quello che aveva sempre sognato. (qui potresti mettere la figlia che chiama la mamma, lei si sveglia e pensa: che bello era stato avere delle ali e volare di fiore in fiore…ecc)
Bello il finale con la figlia che ha avuto lo stesso sogno.
Buona edition e alla prossima!
Zucchero filato
Ciao Michela, il tuo racconto per me è scritto bene ma manca di direzione, accadono diverse cose, ma non trovo un collante, un intreccio che colleghi il tutto. Il protagonista parla con la luna, non si capisce perché lo definisca drogato. Forse l'accendino emana una droga?
Non è chiaro perché la madre lo schiaffeggi o quanti anni abbia. Invece di seguire una storia, per tutto il tempo mi sono fatta domande a cui non sono riuscita a rispondere. Mi dispiace ma non sono riuscita neppure a capire la declinazione del tema.
Potrebbe essere che il protagonista è un alieno o un essere magico che si è incarnato in un umano?
PM
Ciao Erika e piacere di averti letto, bello il tuo racconto. Ho faticato un momento ad entrare nella storia, mi sarebbe piaciuto un inizio più chiaro. Quando dici che il tipo l'accompagna al tavolo ho pensato a un ristorante, e avrei voluto vedere il questionario perché all'inizio mi sono chiesta se fosse il Boy Scout a intervistarlo. Per me la storia scorre bene, a parte queste piccole lacune di ambientazione all'inizio e un dialogo in corsivo:
Alberto scandì con lentezza.
Perché vuole trasformarsi?
Per me una buona prova
Ranocchietta
Ciao Bruce e piacere di averti letto. Tema centrato. Ho apprezzato la tua storia piena di azione, con una buona scrittura che ci porta a vivere insieme al personaggio la sua avventura nei sotterranei della metropolitana. Ho sentito il puzzo di piscio e ho visto il water traboccante. Carino anche il particolare del tatuaggio con la rana che poi pare un rospo.
Mi sono chiesta quanto sia credibile che Ivan si faccia inseguire invece di ridurlo subito in brandelli, ma ci può stare che voglia giocare al gatto con il topo, quindi per me funziona.
Un paio di consigli, qui per esempio: Devi essere proprio scema a non toglierti quelle scarpe. Posso seguirti con il rumore e ti rallentano. Va bene così. Saranno belli sudati… dopo. (quando dici: saranno belli sudati, non parli dei piedi, ma andrebbero nominati perché il protagonista in teoria se li immagina, li vede, e così sarebbe bene li vedessimo subito anche noi)
Unirei la frase con le scarpe e il rallentamento, tipo:
Devi essere proprio scema a non toglierti quelle scarpe che ti rallentano. Va bene. Così i tuoi piedi… saranno belli sudati.
Parli per tutto il tempo all'inseguita, però qui dici: "di quando le ho strappato la borsetta" per me meglio "ti ho strappato…"
Qui un piccolo dettaglio di stile che affinerei da: Il suo sedere sodo ondeggia a 10 metri davanti a me caricandomi a mille.
a: Il suo sedere sodo ondeggia a 10 metri da me caricandomi a mille.
Per me un buonissimo lavoro

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Pietro D'Addabbo
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Re: Gruppo PIANTE IMMAGINARIE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#7 » giovedì 30 marzo 2023, 6:12

Scusate se non vi lascio il tempo di rispondere sotto i vari racconti, ma questa volta sono in zona cesarini e non so se stasera riuscirei a postare una classifica in tempo.

1. PM, di Erika Adale, ore 00.40, 2784 caratteri
2. La principessa biscottata, di Matteo Mantoani, ore 22.58, 2992 caratteri
3. La stanza dei segreti, di Simona Rampini, ore 23.31, 2996 caratteri
4. 01100010 01100101 01101100..., di Stefano Galardini, ore 22.56, 2981 caratteri
5. ACLLA, di Elisa Belotti, ore 23.27, 2929 caratteri
6. Zucchero filato, di Michela Zacheo, ore 23.45, 2912 caratteri
7. Il serpente e la farfalla, di Giovanni D’Addabbo, ore 23.33, 2953 caratteri
8. Ranocchietta, di Bruce Lagogrigio


La principessa biscottata di Matteo Mantoani
La metamorfosi che racconti è significativa, metafora satirica della società del consumismo. Dal punto di vista dello stile ho poco da dirti, sei uno dei campioni e non per caso. Questa volta noto solo il sovrabbondare con la descrizione del mondo che arriva all'eccessivo, ma poiché si tratta senza dubbio di una scelta stilistica è arduo definirlo un difetto anche se la sensazione che lascia non è completamente piacevole. Ciò nonostante presenti il personaggio con la scena della colazione e poi raggiungi sapientemente il climax con quella dell'assunzione, centrando l'effetto sorpresa. Ottimo lavoro.

ACCLA di Elisa Belotti
Sulle prime non avevo colto la metamorfosi, poi ho capito che avevi inserito non solo l'elemento sociale nel tuo testo, ma anche quello magico: la tempesta che si è scatenata per giorni sugli archeologi per tentare di proteggere la sepoltura è la stessa martire, divenuta davvero pioggia. O almeno questo è quello che mi ha suggerito una terza rilettura alla ricerca della metamorfosi. Purtroppo il messaggio è lasciato molto implicito e arriva poco, poiché il lettore è distratto dall'empatia verso la protagonista, di cui tratteggi benissimo nella seconda parte del brano la disponibilità al sacrificio.
Buona prova.

La stanza dei segreti di Simona Rapini
Secondo me la scelta di ricorrere a un lungo flash-back centrale penalizza molto il tuo racconto, perché subito dopo averci lanciato l'esca sulla condizione di 'incapace di camminare' della protagonista ci porti in un tempo totalmente diverso senza averci lasciato capire le caratteristiche di Ilaria. Mentre leggevo le prime righe del flashback ho dovuto scartare le varie ipotesi che quella riga vuota mi aveva costretto a fare, ad esempio che fosse una bambina troppo piccola per camminare o che avesse necessitá di una sedia a rotelle per muoversi e di un aiutante per farlo piú rapidamente. Per la mancanza di dati avevo perfino l'ipotesi che lei fosse una sirena, tanto che fino alla fine mi è rimasto il dubbio che la madre stesse facendo magie per evitare che le gambe tornassero una coda (come al padre tritone) e che la magia stesse svanendo.
Il finale aperto alla doppia interpretazione, madre aguzzina o malattia inesorabile da curare, doveva forse restare l'unico dubbio generato nel lettore per avere l'effetto dirompente che la rivelazione finale meritava.
Un racconto che ho apprezzato con una ottima idea alla base.

01100010 01100101 01101100 01110101 01100111 01100001 di Stefano Galardini
Trovo un solo difetto in questo testo, nella definizione dell'ambientazione. Con l'uso del termine IBM mi avevi calato in una atmosfera realistica da albori dell'informatica, rafforzata dalla necessità per il ricercatore di tradurre manualmente il codice binario in linguaggio umano, invece di vedere direttamente le lettere a schermo o sentire un audio. Nella seconda parte invece abbiamo un salto improvviso in una società futuristica in cui il corpo di un 01100010 01100101 01101100 01110101 01100111 01100001 fatto di polimeri prende vita autonoma grazie all'anima autocosciente che gli viene 'tecnomagicamente' insufflata da uno scienziato addirittura incosciente della forma acquisita da questo corpo meccanico, come se non ci avesse messo mano nessun altro che la AI, diventata improvvisamente un androide.
Dunque in realtà un doppio salto metamorfico, da programma a robot umanoide e da tale a beluga polimerico, che però rende saltellante la trama.
Ottima l'idea e tutto sommato il racconto mi è piaciuto, meriterebbe uno sviluppo più esteso.

Il serpente e la farfalla di Giovanni D'Addabbo
Ho trovato il racconto molto visionario alla prima lettura, tanto che mi sono perso nonostante cogliessi le citazioni. Solo alla seconda lettura sono riuscito a inquadrare la prima parte, perché avevo scoperto che si trattava del sogno di una madre che mischia pezzi della storia che stava raccontando alla figlia con uno dei film di Harry Potter. Alla fine 'vive' la trasformazione onirica da rana a farfalla per poi tornare alla realtà quando la figlia si sveglia e la sveglia.
Un testo che racconta di un sogno e di un risveglio, ma in maniera un po' troppo complicata per essere pienamente apprezzato. Prende però punti grazie alla vena "weird".
Un buon passo avanti a mio parere.

Zucchero filato di Michela Zacheo
La 'metamorfosi' da dipendenza a indipendenza, da infanzia scapestrata a maturità consapevole e tutte le trasformazionioniriche: direi che il tema non è solo rispettato ma ribadito in più forme.
A mio parere qualche ingranaggio nel testo non gira a dovere perché la conoscenza della natura magica del viaggio onirico arriva troppo tardi per determinare le corrette aspettative del lettore. Vero che la conversazione con la Luna avrebbe potuto essere sufficiente come incipit fantastico, ma occorreva qualche dettaglio in più, ad esempio proprio attribuire alla 'luna' la lettera maiuscola per darle un nome e conferirle la dignità di personaggio in scena invece che di semplice satellite del pianeta ed elemento dell'ambiente notturno.
Stile che inciampa in un paragrafo nei tempi verbali, fai una incursione nel presente o in un passato prossimo nella sezione 'mamma rompipalle', sarebbe stato meglio attenersi al passato remoto visto che nel paragrafo successivo ci ritorni.
Buona prova, l'idea della declinazione fantasy del tema mi è piaciuta.

PM di Erika Adale
L'unico inciampo che mi sembra di trovare sta in un incipit che non chiarisce subito la relazione fra luogo e protagonista. Per chiarire forse ci vorrebbe almeno una risposta di Alberto e una sua azione (tipo accomodarsi, sfogliare il questionario o cose del genere), prima di passare a mettere gli occhi sul questionario, perché per un attimo ho avuto la sensazione che il boy scout stesse leggendo al protagonista le tante domande che aveva citato. Tranne poi capire che c'erano anche le risposte e quindi era il protagonista a leggere, da solo e seduto a scrivere.
Con il resto del testo riesci a catturare attenzione e regalare un'emozione, dunque un ottimo racconto molto ben fatto.

Ranocchietta di Bruce Lagogrigio.
Circa lo stile, rilevo alcuni inciampi, su tutti il "suono dei tacchi" e i pensieri iniziali con cui il violento descrive la scena dell'inseguimento che mi sembrano troppo un infodump.
A livello di trama, c*è un po' di backstory che ci lasci immaginare, ma ci sono anche alcuni dettagli importanti che lasci senza semina preventiva, se non sono errori. Mi riferisco in particolare alle porte dei bagni, l'uso del calcio per aprirle fa pensare a cardini che si aprano verso l'interno mentre nell'ultimo bagno la porta viene aperta verso il protagonista, cioè verso l'esterno. Poiché il plot twist si basa su questo, ci vorrebbe una spiegazione, una semina che tutte le porte siano tipo saloon e si possano aprire nei due sensi (ad esempio raccontando che rimbalzano ripetutamente nei due sensi quando calciate) e soprattutto del perché il violento che sta giocando al T-rex proprio a quella decida di non usare un calcio.
Purtroppo il racconto non mi ha preso, in buona parte per gusto personale e repulsione verso le storie in cui sento che l'uso della prima persona tenta di trascinarmi nell'immedesimazione con un personaggio violento, detestabile per pensieri ed atti. Lo stesso racconto, raccontato dalla vittima/esca, avrebbe assunto la stessa declinazione rispetto al tema e mi avrebbe permesso di empatizzare con quel protagonista/narratore senza difficoltà, perciò trovo buona l'idea e in tema.
Spero di leggere prossimamente qualcosa di tuo su altri temi meno gore.

Alla prossima.
"Ho solo due cose da lasciarti in eredità, figlio mio, e si tratta di radici ed ali." (William Hodding Carter)

Giovanni P
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Re: Gruppo PIANTE IMMAGINARIE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#8 » giovedì 30 marzo 2023, 18:36

Buona sera a tutti, questa è la mia classifica. Faccio a tutti i miei complimenti, siete stati tutti molto bravi.



1-01100010 01100101 01101100..., di Stefano Galardini
2-ACLLA, di Elisa Belotti
3-Ranocchietta, di Bruce Lagogrigio
4-La principessa biscottata, di Matteo Mantoani
5-La stanza dei segreti, di Simona Rampini
6-PM, di Erika Adale
7-Zucchero filato, di Michela Zacheo
8-Il serpente e la farfalla, di Giovanni D’Addabbo


1-01100010 01100101 01101100..., di Stefano Galardini

Buongiorno Stefano,

il tuo racconto è emplicemnte bellissimo. Hai progettato la tua storia centrando perfettamente il tema del contest, quello che la rende unica è che non un idea originale.
Mi spiego peggio, in molti hanno proposto il tema delle emozioni che potrebbero provare le AI, mi sono venuti in mente film che reputo geniali come Odissea nello spazio o Matrix, quindi non c'è nulla di nuovo nel contenuto, ma quello che mi ha stupito è la forma. Hai umanizzato Jordi senza renderlo umano, ma comunque sia libero.
Complimenti.

2-ACLLA, di Elisa Belotti

Buongiorno Elisa,

la tua storia è molto interessante anche se avrei limitato la cornice narrativa rimanedno sul vago invece che entrare nello specifico delle civiltà precolombiane. Devo dire che il ritmo del racconto mi ha tenuto sul pezzo da''inizio alla fine, il tema è centrato e le emozioni della protagostista sono vive senza dover esagerare con dettagli che avrebbero potuto appesantire lo scorrimento della storia.
A presto.

3-Ranocchietta, di Bruce Lagogrigio

Buongiorno Bruce,

hai scritto una bella storia d'azione piena di dettagli che non rallentano la lettura ma che invece l'arricchiscono creando un immersione vera e propria. Anche i pensieri del personaggio principale mi sono piaciuti molto, delineano bene i suoi contorni suscitamdo sdegno e e disgusto.
Il finale mi è piaciuto molto, sei stato bene a gestire i caratteri in una storia dove io mi sarei perso. Non c'è niente da aggiungere e nulla da togliere, ottimo lavoro.

4-La principessa biscottata, di Matteo Mantoani

Buongiorno Matteo,

il tuo racconto e piacevolmente bizzarro con delle delicate note nauseanti, come la carne tritata fra i piedi della principessa. Mi sono piaciuti i molti, a momenti troppi, dettagli sensoriali che trasportano il lettore all'interno del racconto. Il tema è centrato, la protagonista ottiene la sua metamorfosi, si trasforma felicemente al punto di piangere. Mi piace il concetto di uscita dalla comfort zone, lo hai espresso bene secondo me

5-La stanza dei segreti, di Simona Rampini

Buongiorno Sira66,

il tuo racconto è molto toccante e devo dire che mi piace malgrado ci sia un po' di confusione nell'esposizione. Più che altro non riesco a capire dove avvenga la metamorfosi, il finale (che mi è piaciuto molto) riassume più una liberazione dal male che una vera e propria trasformazione. Fossi in te proverei comunque a sviluppare il racconto ampliandolo e mostrando meglio gli eventi, ne uscirebbe un ottimo lavoro.

6-PM, di Erika Adale

Buongiorno Erika,

direi che non potevi centrare il tema meglio di così. Hai affrontato il dilemma della durata della vita in contrapposizione con la qualità della vita, ho molto apprezzato questa storia che hai scritto con toni semplici e diretti, ma che però offre molti spunti di riflessione. Non ti sei persa in spiegoni inutili e anche se hai mostrato poco chi legge riesce a calarsi bene nel racconto e a empatizzare con i personaggi.

7-Zucchero filato, di Michela Zacheo

Buongiorno Michela,

hai scritto un bel racconto surreale dove in poco c'è molto. Sei riuscita a caratterizzare il protagonista senza perderti in spiegazioni noioso o sequenze di mostrato infinite. Non ben chiaro però il conectto di metamorfosi, ho l'impressione che il personaggio cresca e maturi come è normale che sia, non vedo una vera trasformazione.
Il finale ha un sapore nostalgico che mi piace, nel complesso un buon racconto.

8-Il serpente e la farfalla, di Giovanni D’Addabbo

Buongiorno Giovanni,

il tuo racconto mi ha messo un po' in difficoltà, non sono un amante di Harry Potter oltretutto mi sembra un po' confusionario nell' esposizione, ma può essere benissimo un problema del poco tempo a deisposione per buttare giù una storia,d'altronde MC è un po' come un improvvisazione teatrale, non sempre le cose escono alla perfezone. DEvo comunque dire che le descrizioni sono fatte molto bene, proverei a ripulirlo un po' così che sia fruibile a chiunque, anche perchè scrivi molto bene e ne varrebbe la pena.

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Re: Gruppo PIANTE IMMAGINARIE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#9 » giovedì 30 marzo 2023, 19:23

Ogni volta che faccio sta classica fatico che nemmeno quando vado a correre, ragà. Giuro.
Salvateci da questo adempimento. La vita è già difficile così.

In ogni caso il livello come sempre è molto alto, è stato davvero un piacere leggervi!


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Re: Gruppo PIANTE IMMAGINARIE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#10 » giovedì 30 marzo 2023, 19:58

Dovete ricevere solo una classifica.

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Re: Gruppo PIANTE IMMAGINARIE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#11 » venerdì 31 marzo 2023, 12:18

Non avete ricevuto la classifica di Chierchia che pertanto verrà squalificato. Allo stesso tempo, Michela Zacheo non ha postato la sua classifica e pertanto il suo racconto viene squalificato ed eliminato da ogni classifica da voi ricevuta. Nei prossimi giorni riceverete commenti e classifica de IL SAGGIO.

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Re: Gruppo PIANTE IMMAGINARIE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#12 » martedì 4 aprile 2023, 22:34

Ecco la mia classifica:

1) LA PRINCIPESSA BISCOTTATA di Matteo Mantoani

Devo ammettere che questo racconto mi ha spiazzato. Non riesco a non apprezzarlo. Manca quasi totalmente di conflitto, ma è ironico, disturbante, irriverente. Questa specie di inferno che dipingi, questa realtà caramellosa che si contrappone al passato rappresentato dalla "magrona" (un nome che da sola fa scoppiare l'applauso) in fondo non è cosi lontano dal mondo edonistico e mastrurbatorio che ci siamo creati, fatto di continui stimoli, religioni di carta e autoimmolazione alle cause perse.
Un viaggio all'inferno con la convinzione di essere nel giusto, perchè speziati, colorati e profumati come alber magique. Un worldbuilding assurdo, ma più che serruale direi fortemente simbolico, che ammicca alla montagna di sbobba informe disgustosamete politically correct di cui ci siamo circondati. Non potevi scegliere edizione migliore. Chapeau.
è il primo racconto che ho letto, ma già solo che è uno di quelli che mi rimarrà nel cuore. pollice in su. Passo e chiudo

2) ACLLA di Elisa Belotti

Scrivi maledettamente bene. Dosi le parole con l'abilità della scrittrice navigata che misura il suono di ogni termine per renderlo musicale, come la note su uno spartito. Combini tutto in una prosa melodica che diventa litania, una di quelle che scivola nella testa e ti convince che il sacrificio è il priviliegio più grande a cui ambire. Il sacrificio di sangue che restituisce la vita. Così questo racconto si fa poesia. E sembra tutto così organico, naturale, spontaneo.Come per Matteo, anche questo racconto non presenta un conflitto, ma è bello così. Pollice su senza troppe discussioni.

3) Il SERPENTE E LA FARFALLA di Giovanni D'Addabbo

Ciao Giovanni
ho trovato questo racconto godibile e a tema. Mi è piacita la dimensione onirica della metamorfosi che sublima un desidero inenarrabile di fuga dalla relatà fatta di legami indissolubili che diventano catene (o predatori, il serpente appunto).
Nulla da eccepire sulla scelta stilistica. Per me un pollice su (e siamo a tre in questo girone, vedremo chi sarà il prossimo!)

4) PM di Erika Adale

Ciao Erika, ad una seconda rapida rilettura ho apprezzato molto questo racconto. Devo ammettere che ad un primo approccio ho fatto un po' fatica a capire chi stesse parlando, causa forse la gestione un po' allegra dei capiverso, ma credo sia l'unico difetto di questo racconto. Asciutto, ironico, insomma godibile per me un pollice verso su con qualche oscillazione a causa di quanto sopra

5)RANOCCHIETTA di Bruce Lagogrigio

Ciao Bruce, racconto divertente e ben scritto, ma senza grandi slanci. Una scene cinematografica, forse troppo, che rende il tutto molto prevedibile a mio avviso. Nel complesso un buon racconto, ma che non mi appassiona. un pollice verso l'alto con pingrizia

6)01100010 01100101 01101100 01110101 01100111 01100001 di Stefano Galardini

Ciao Stefano. una buona prosa la tua, il tema c'è ma a mio avviso non basta. A parte il dejavu, tutto accade molto in fretta nel passaggio cruciale stemperando lo spessore drammatico del dialogo tra i dui protagonisti. E seppure riesci a creare un'atmosfera tutto sommato suggestiva, la chiosa, pur poetica, è servita con un monotono raccontato che non si salva con exploit finale, un immagine forte e significata che a mio parere meritava piu spazio e rappresenta il vero pezzo forte di tutto il racconto.Per me un racconto tendente verso l'alto con forte turbolenze da ovest.

7)LA STANZA DEI SEGRETI di Simona Rampini

Ciao Simona, un racconto che fila liscio, se non fosse che non ne ho compreso esattamente il significato. C'è forse tirato per i capelli il tema, ma non è chiaro l'elemento che terrebbe insieme il racconto. In superficie é tutto molto evidente (una malattia nascosta), ma personalmente non la trovo una questione drammaturgicamente così pregnante. è probabile che tu non abbia seminato correttamente il finale, che appare così, come la sorpresa dell'uovo di pasqua. Per me un pollice "meh"

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