Due parti del mondo

[MatteoMantoani]

Lascio che portino via Omar. Gli infermieri mi parlano, ma non riesco ad ascoltare: come si può chiedere a un padre di farsi da parte quando suo figlio sta morendo, come si può mostrargli l'orario delle visite e pretendere che si attenga alle regole dell'ospedale? Veglierò su di te, figlio mio, questo non è il nostro ultimo abbraccio. Dio è grande. Come io amo te, lui ama noi, noi che siamo così piccoli eppure sappiamo amare così tanto.

Largo, fatevi da parte: il mio bambino è ferito! Dov'è quella baldracca della dottoressa? Ah, io vi ammazzo tutti se non prendete subito in cura il mio tesoro! Eccola, la battona! Guai a te se non lo guarisci, ha avuto un grave incidente in strada, qualche pazzo drogato guidava senza riguardo per la sicurezza e il mio bambino si è trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato!
Non mi importa se sembra stare bene e ha solo qualche osso rotto, voglio che abbia le cure migliori e subito, non bado a spese!

La luce della sigaretta illumina i baffi del dottore. Sulle nostre teste gira un ventilatore da soffitto, fa così caldo che anche le mosche sembrano sudare.
Dio è grande, mi ha permesso di baciare le mani al medico di mio figlio, quelle stesse mani che gli asciugano il sangue e lavorano per lui notte e giorno. Non è giusto che debba farlo lui, vorrei essere capace di curarlo io stesso, ma non posso. So a malapena leggere il Corano, ma il dottore ha studiato in India. Mi fissa con occhi stanchi, poveretto, lavora senza sosta a costo di rimetterci il sonno e la salute. Mi mostra le lastre, anche se per me sono solo macchie senza senso, mi fa un discorso su quanto la situazione sia incerta: i macchinari dell'ospedale non sono abbastanza definiti per scattare foto buone, la diagnosi non è chiara. Khartoum non è l'Europa, o l'America, qui dobbiamo confidare in Dio, prima che nella scienza. Ascolto queste parole come fossero il rumore delle onde del mare, un suono inevitabile, che mi entra dentro e si porta via qualcosa.
Ma Dio è grande, Omar è nelle sue mani, e ho fede in lui.

Cosa vuol dire emorragia interna? Razza di lurida mentecatta, odio il tuo rossetto e il tuo trucco da baldracca! Doveva avere solo qualche frattura e ora rischia la vita? Voglio certezze! Non vaghe teorie! Dimmi, dov'eri stanotte? Hai lasciato il mio tesoro qui da solo? Al solo pensiero.. No, non posso immaginare la mia vita senza di lui. Certo che lo devi portare alla tua clinica di Milano, costi quello che costi il mio bambino dovrà avere le cure migliori, non bado a spese! Chiamo subito il mio avvocato, voglio che sappia tutto quello che stai facendo, dovesse andare qualcosa storto io ti levo anche le mutande, tanto sei abituata a togliertele di continuo, puttana che non sei altro!

Le onde del mare mi travolgono dentro, scavano e lasciano il vuoto. Il dottore ha la sua sigaretta tra le dita, la sua voce è calma, tranquilla. Sembra insensibile, ma lo fa per proteggersi e non sentirsi in colpa.
Omar è morto, Dio l'ha chiamato a sé. Non posso fare altro che supplicarlo di non farmi vivere troppo, non voglio stare in questo mondo senza di lui.
Il viso di mio figlio è così sereno, pare che dorma. Mi metto in ginocchio accanto al letto, stringo le lenzuola nei pugni.
Dio è grande, mi porterà presto da te, figlio mio. Perdonami se sono ancora vivo, ti darei la mia vita, ma non posso. Ho fatto quello che potevo, il dottore ha fatto l'impossibile, ma il male era troppo grande e avevamo così poco per combatterlo!
Sarò presto con te, figlio mio.

Eccolo! Eccolo, il mio bambino! Ma come ti hanno conciato? Eri così bello, e ora ti tocca tenere addosso questo stupido collare a cono! Ma tu riconosci la mamma, vero? Me lo dai un bacetto? Ah, la tua linguona sulle mie labbra mi scalda così tanto il cuore!
Mi è costata una piccola fortuna farti guarire, grazie a me quella puttana della tua veterinaria potrà comprarsi sei quintali di botox e farsi un culo nuovo, ma non voglio pensarci. Nella mia vita ci sei solo tu, Rex, bello della mamma.

[antico]

Ciao Matteo! Caratteri e tempo ok, divertiti in questa Hypnos Edition!

[MatteoMantoani]

Ciao Matteo! Caratteri e tempo ok, divertiti in questa Hypnos Edition!

Grazie mille, Maurizio!

[StefanoGalardini]

Ciao Matteo! Comincio da te e intanto ti dico che è stato un vero piacere leggerti. Hai una bella penna, questo è innegabile. Sai dosare tempi e ritmi e parole, in un racconto come questo, che "nasconde" è importante e tu lo fai bene. Leggendolo pensi di aver capito tutto, e invece come spesso succede, non avevi capito nulla e il mondo è molto più ingiusto di quello che pensavi. Anche se forse al mondo la giustizia non c'è mai stata.
Dovevi pesare bene detto e non detto e l'hai fatto. In un tipo di racconto dove lo stile, il saper raccontare è la chiave di tutto, tu hai dimostrato di saper raccontare davvero bene. Mi è piaciuto un sacco!

[MatteoMantoani]

Ciao Matteo! Comincio da te e intanto ti dico che è stato un vero piacere leggerti. Hai una bella penna, questo è innegabile. Sai dosare tempi e ritmi e parole, in un racconto come questo, che "nasconde" è importante e tu lo fai bene. Leggendolo pensi di aver capito tutto, e invece come spesso succede, non avevi capito nulla e il mondo è molto più ingiusto di quello che pensavi. Anche se forse al mondo la giustizia non c'è mai stata.
Dovevi pesare bene detto e non detto e l'hai fatto. In un tipo di racconto dove lo stile, il saper raccontare è la chiave di tutto, tu hai dimostrato di saper raccontare davvero bene. Mi è piaciuto un sacco!

Ciao Stefano. Wow! Che commentone, mi hai fatto iniziare la giornata nel modo migliore, ti ringrazio davvero :)
Buona gara e grazie ancora!

[Emiliano Maramonte]

Ciao Matteo!!!
Ti trovo in splendida forma :-D
Il racconto è molto ben scritto è fa emergere un messaggio forte in un modo intelligente. Crei un pesante contrasto tra due realtà antitetiche, immergendo totalmente il lettore nella vicenda con un artificio che ho amato in Stephen King ("Dolores Claiborne"), ossia una sorta di presa diretta. E c'è poco da dire sulla tronfia arroganza della padrona di Rex e la composta dignità del padre di Omar, quasi a voler esecrare uno stile di vita occidentale opulento ma vuoto. Infine un plauso al colpo di scena.
Un po', perplesso, invece, per il tema. Ho avuto difficoltà a rinvenirlo, ma sicuramente è una difficoltà mia: da te mi aspetto una grande consapevolezza in tal senso.

In bocca al lupo!
Emiliano.

[Davide_Mannucci]

Ciao Matteo e ben trovato!
Ho apprezzato il racconto aiutato e cullato da una scrittura che trovo molto più matura. Hai fatto e stai facendo un percorso di presa di coscienza e consapevolezza della tua scrittura che sarebbe invidiabile se non fosse che non ho niente da invidiare a nessuno! AHAHAHAHAHHA
Naturalmente scherzo. Stai diventando così bravo da poterti utilizzare come un manuale di scrittura. Ok, terminati i complimenti devo dirti che il racconto fa cagare....! Ma nooooo Mannucci....nooooo.
Ok...smetto di fare l’imbecille e ti faccio una standing ovation. Mi hai catturato e il contrasto tra le due linee narrative mi ha entusiasmato. Notevole lo stile e superiore alla media la capacità di immergere il lettore nella storia.
Direi uno dei tuoi migliori racconti su MC. Il tema lo trovo centrato perché non è poi così definito :D.
No, sul serio...credo che l’abilità più grande sia centrare il tema dando l’impressione di non averlo fatto e secondo me ci sei riuscito. Termino la lettura soddisfatto a 360 gradi. Non so come siano gli altri racconti ma dovranno essere perfetti se ti vogliono superare.

Bravo!!!

[Sira66]

Ciao Matteo,

complimenti per il tuo brano che è costruito su un progetto chiaro (nonostante il tema!) e ci leggo la considerazione etica su quanto sia poco definito il modo di reagire al dolore, che dipende anche dall'emisfero in cui ci si trova a nascere. Sottolinei bene la disparità di atteggiamento ingannandoci fino alla fine sulla comparazione drammatica. Mi è piaciuto e ti auguro una buona gara.

[Andrea Furlan]

Ciao Matteo,
Devi sapere che sei uno degli autori di cui leggo subito il racconto appena ho finito di scrivere il mio. Come in altri casi, anche questa volta non mi hai deluso: secondo me racconto che merita subito la finale!
Ottima la costruzione, la struttura, l'immedesimazione in entrambi I personaggi. Forse ho trovato un po' stucchevole la parte di Omar, un po' "buonista" per intenderci, anche se non ho mai amato questo termine. Invece ottima quella della padrona di Rex, anche se l'avevo interpretata al maschile fino alla fine.
Perfetto il colpo di scena, molto azzeccato e che ribalta ogni tipo di convinzione costruita fino a quel punto.
Come Emiliano, sono rimasto un po' perplesso sull'aderenza al tema, che per me è stato davvero difficile da sviluppare. Sarei curioso di sentire la tua spiegazione su questo punto.

[alexandra.fischer]

Tema centrato. Storia ambientata a Khartoum, dove un uomo in preda all’angoscia per la sorte del figlio si affida al medico che ha studiato in India affinché lo salvi, malgrado sia stato investito da un’auto. In un altro posto, c’è una vicenda simile, un bambino ferito, investito anche lui, solo che cambia nettamente il linguaggio e anche il modo di riferirsi alla dottoressa. Il finale è spiazzante. Nel primo caso il bambino muore, nel secondo invece, il bambino, che si rivela un cane, si salva. Colpisce il fatalismo del padre nel primo caso e l’aggressività della padrona del cane nel secondo. Buona prova, per me.

[MatteoMantoani]

Ciao Matteo!!!
Ti trovo in splendida forma :-D
Il racconto è molto ben scritto è fa emergere un messaggio forte in un modo intelligente. Crei un pesante contrasto tra due realtà antitetiche, immergendo totalmente il lettore nella vicenda con un artificio che ho amato in Stephen King ("Dolores Claiborne"), ossia una sorta di presa diretta. E c'è poco da dire sulla tronfia arroganza della padrona di Rex e la composta dignità del padre di Omar, quasi a voler esecrare uno stile di vita occidentale opulento ma vuoto. Infine un plauso al colpo di scena.
Un po', perplesso, invece, per il tema. Ho avuto difficoltà a rinvenirlo, ma sicuramente è una difficoltà mia: da te mi aspetto una grande consapevolezza in tal senso.

In bocca al lupo!
Emiliano.

Ciao Emiliano! Grazie mille per i complimenti, devo proprio recuperare questo "Dolores Claiborne" che hai citato altre volte come esempio virtuoso di scrittura.. Il tema stavolta mi è servito come seme, ma il messaggio del racconto lo copre un po'. L'idea originaria era quella della vaghezza delle diagnosi mediche (da una parte del mondo per scarsità di risorse, dall'altra.. be', perché la medicina mica è una scienza esatta! ;) Lo si può trovare in due punti: "radiografie poco definite" e "voglio certezze, non supposizioni".
Grazie mille ancora, e alla prossima!

[MatteoMantoani]

Ciao Matteo e ben trovato!
Ho apprezzato il racconto aiutato e cullato da una scrittura che trovo molto più matura. Hai fatto e stai facendo un percorso di presa di coscienza e consapevolezza della tua scrittura che sarebbe invidiabile se non fosse che non ho niente da invidiare a nessuno! AHAHAHAHAHHA
Naturalmente scherzo. Stai diventando così bravo da poterti utilizzare come un manuale di scrittura. Ok, terminati i complimenti devo dirti che il racconto fa cagare....! Ma nooooo Mannucci....nooooo.
Ok...smetto di fare l’imbecille e ti faccio una standing ovation. Mi hai catturato e il contrasto tra le due linee narrative mi ha entusiasmato. Notevole lo stile e superiore alla media la capacità di immergere il lettore nella storia.
Direi uno dei tuoi migliori racconti su MC. Il tema lo trovo centrato perché non è poi così definito :D.
No, sul serio...credo che l’abilità più grande sia centrare il tema dando l’impressione di non averlo fatto e secondo me ci sei riuscito. Termino la lettura soddisfatto a 360 gradi. Non so come siano gli altri racconti ma dovranno essere perfetti se ti vogliono superare.

Bravo!!!

Questo è uno dei classici esempi di quando leggere un commento al racconto diverte più del racconto stesso :D grazie mille per i complimenti e per la simpatia che mi ha allietato la giornata. Spero tanto di riaverti come commentatore perché so che, comunque vada, lascerai un commento che mi metterà di buon umore.
Alla prossima e buona gara!

[MatteoMantoani]

Ciao Matteo,

complimenti per il tuo brano che è costruito su un progetto chiaro (nonostante il tema!) e ci leggo la considerazione etica su quanto sia poco definito il modo di reagire al dolore, che dipende anche dall'emisfero in cui ci si trova a nascere. Sottolinei bene la disparità di atteggiamento ingannandoci fino alla fine sulla comparazione drammatica. Mi è piaciuto e ti auguro una buona gara.

Ciao Sira, grazie per il commento. La tua interpretazione del tema ci sta benissimo, anche se io avevo pensato alla vaghezza delle diagnosi mediche, e poi sviluppato questo sull'idea di un mondo ingiusto (come spiegavo a Emiliano).
Grazie ancora, e alla prossima!

[MatteoMantoani]

Ciao Matteo,
Devi sapere che sei uno degli autori di cui leggo subito il racconto appena ho finito di scrivere il mio. Come in altri casi, anche questa volta non mi hai deluso: secondo me racconto che merita subito la finale!
Ottima la costruzione, la struttura, l'immedesimazione in entrambi I personaggi. Forse ho trovato un po' stucchevole la parte di Omar, un po' "buonista" per intenderci, anche se non ho mai amato questo termine. Invece ottima quella della padrona di Rex, anche se l'avevo interpretata al maschile fino alla fine.
Perfetto il colpo di scena, molto azzeccato e che ribalta ogni tipo di convinzione costruita fino a quel punto.
Come Emiliano, sono rimasto un po' perplesso sull'aderenza al tema, che per me è stato davvero difficile da sviluppare. Sarei curioso di sentire la tua spiegazione su questo punto.

Ciao Andrea, grazie mille del commento e del posizionamento in classifica!
Il tema, come spiegavo a Emiliano, mi è servito come seme per sviluppare la storia, ma certamente non è il centro della storia. Ho interpretato il tema come "poco definito --> vaghezza", e cosa può esserci di più vago della scienza medica? :) Da una parte c'è un mondo in cui tutto è approssimativo per mancanza di mezzi, e dall'altra un mondo in cui la medicina è imprecisa e basta, forse perché più una cosa è costosa meno è efficace.
Buona gara e alla prossima! E grazie ancora!

[MatteoMantoani]

Tema centrato. Storia ambientata a Khartoum, dove un uomo in preda all’angoscia per la sorte del figlio si affida al medico che ha studiato in India affinché lo salvi, malgrado sia stato investito da un’auto. In un altro posto, c’è una vicenda simile, un bambino ferito, investito anche lui, solo che cambia nettamente il linguaggio e anche il modo di riferirsi alla dottoressa. Il finale è spiazzante. Nel primo caso il bambino muore, nel secondo invece, il bambino, che si rivela un cane, si salva. Colpisce il fatalismo del padre nel primo caso e l’aggressività della padrona del cane nel secondo. Buona prova, per me.

Ciao Alexandra! Grazie mille per essere passata! Ormai so che quando lo fai è sintomo che ho scritto qualcosa di buono, e speriamo che anche questa volta mi porterai fortuna!
Grazie mille ancora, e alla prossima!

[Domenico]

Ciao Matteo!
il tuo è il primo racconto che leggo del tuo gruppo ed è stato come aver gustato un buonissimo antipasto!
Complimenti! il tema è centrato e declinato benissimo, mi hai divertito e fatto riflettere. È vero, bisogna avere culo anche in base alla zona del mondo dove si nasce. Scritto benissimo e non ho letto proprio nessuna sbavatura. Vorrei tanto poter scrivere come te! :-)

In bocca al lupo per l'edition!

ciao
Domenico

[MatteoMantoani]

Ciao Matteo!
il tuo è il primo racconto che leggo del tuo gruppo ed è stato come aver gustato un buonissimo antipasto!
Complimenti! il tema è centrato e declinato benissimo, mi hai divertito e fatto riflettere. È vero, bisogna avere culo anche in base alla zona del mondo dove si nasce. Scritto benissimo e non ho letto proprio nessuna sbavatura. Vorrei tanto poter scrivere come te! :-)

In bocca al lupo per l'edition!

ciao
Domenico

Ciao Domenico, sbaglio o eri tu su La Tela Nera un annetto fa?
Grazie mille per il commento, e grazie per le tue parole gentili, se in questi anni sono un po' migliorato è merito di questa community (e anche de la Tela Nera), quindi tutto merito vostro e di chi mi aiuta a riconoscere i miei errori. Grazie anche per il posizionamento in classifica, alla prossima e buona gara anche a te!

[Domenico]

Ciao Matteo!
il tuo è il primo racconto che leggo del tuo gruppo ed è stato come aver gustato un buonissimo antipasto!
Complimenti! il tema è centrato e declinato benissimo, mi hai divertito e fatto riflettere. È vero, bisogna avere culo anche in base alla zona del mondo dove si nasce. Scritto benissimo e non ho letto proprio nessuna sbavatura. Vorrei tanto poter scrivere come te! :-)

In bocca al lupo per l'edition!

ciao
Domenico

Ciao Domenico, sbaglio o eri tu su La Tela Nera un annetto fa?
Grazie mille per il commento, e grazie per le tue parole gentili, se in questi anni sono un po' migliorato è merito di questa community (e anche de la Tela Nera), quindi tutto merito vostro e di chi mi aiuta a riconoscere i miei errori. Grazie anche per il posizionamento in classifica, alla prossima e buona gara anche a te!

ciao Matteo,
no, mi dispiace ma non ho mai fatto parte della TelaNera.
Probabilmente mi hai incrociato perchè seguo PenneArruffate e i suoi componenti... :-)

ciao
Dom

[Il Saggio]

I tuoi racconti hanno sempre qualcosa da dire, sono centrati e si sviluppano solidi intorno ad una tema che, come una colonna vertebrale, rende stabile tutto l'intreccio. Anche questa volta ho trovato la tua performance convincente, ma a questo punto posso anche permettermi di pretendere (si fa per dire, ovviamente) l'eccellenza da te.
Le voci dei due personaggi sono molto simili. Non il tono (uno speranzoso e l'altro arrabbiato), ma proprio il registro linguistico.
Entrambi sembrano usciti dalla stessa università, sembrano venire tutti e due dalla stessa esperienza di vita. Usano gli stessi termini (a parte le parolacce), la stessa sintassi, insomma sembrano la stessa persona ma poste in situazioni di stress diverse. Ora, capisco perfettamente che in quattro ore non si possa pretendere una cura stilistica tanto dettagliata, ma in una prossima occasione potresti provarci. Il tizio inviperito usa parole troppo lunghe, frasi troppo elaborate per un incazzatura. Di solito chi è arrabbiato usa frasi brevi, che escono di pancia. E che dire della scelta delle parole? Il poveraccio che perde suo figlio, sembra di origini umili ma usa un linguaggio da laureato ad Harvard. Anche qui, ci starebbe stato bene un sintassi semplice, pochi termini generalisti, qualcosa che mostri appunto l'umiltà delle suo origini, senza ricorrere ad una noiosa descrizione fisica.

per me un pollice su quasi convinto