Mistero alieno

[Rick Faith]

Il tremolio che sento alla base del primo cervello annuncia l'apertura di un canale telepatico. Sarà Luichetocca che sta tornando all'astronave. "Chi pensa?"
Un brivido mi sale fin sulle antenne. Il formicolio diventa pungente: pensiero agitato in arrivo. "Qui pensa Iocheannusa, ho bisogno di supporto. Luichetocca è con te?"
"Mi dispiace Tucheannusa, ci sono solo Iocheascolta. Cosa accade?"
"Non posso spiegartelo a pensieri, devi venire. Non sono distante dalla nave, fai presto."
Un altro tremolio e il canale si chiude. Cosa sarà successo? Che Luicheannusa sia nei guai? Meglio andare ad ascoltare, sembrava maledettamente serio.
Attraggo a me il meccanismo di discesa e vengo calato sul suolo caldo e compatto del pianeta. Schiocco le antenne e ascolto. Davanti e dietro ci sono centinaia di rocce cave di ferro e carbonio. Le montagne, squadrate come parallelepipedi e anch'esse cave, formano due file ordinate.
Mi secca abbandonare la nave, se Luichetocca dovesse tornare dalla ricognizione avrebbe ragione di adirarsi. Scaricherò la responsabilità su Luicheannusa, in quanto ultimo in grado.
Schiocco di nuovo le antenne. Ecco Luicheannusa, vicino a una parete di roccia dritta e liscia. Cosa starà facendo? Lo raggiungo.
Vibro il cervelletto e apro il canale. "Tucheannusa, eccomi. Pensandomi di venire qui hai disubbidito agli ordini."
Luicheannusa scrolla le appendici superiori. "Non pensarmi cose che già so. Piuttosto, prova ad ascoltare questo. Più lo annuso e più credo d'ingannarmi."
"Non ascolto nulla di strano. È solo una parete di roccia verticale."
La modulazione del pensiero di Luicheannusa è irrequieta. "Ascolta meglio."
Avvicino le antenne e le schiocco. Davanti a me si riforma la parete: calcare, carbonio, sabbia, silicio. All'interno... "All'interno sembrano esserci lunghi elementi ferrosi intrecciati. C'è qualcosa di strano? Non me ne intendo di geologia aliena."
"Non dentro, Tucheascolta, sulla superficie. Non posso pensarti nulla o influenzerei il tuo giudizio."
Schiocco le antenne sulle punte, per concentrarmi al massimo sulla precisione. "Sì... c'è qualcosa."
"Ebbene?"
Sulla superficie della roccia verticale vi sono come dei segni, più sottili della polvere, poco definiti eppure solidi e duraturi. Un cerchio. Un'orbita estremamente eccentrica. Un altro cerchio. Pianeti in un sistema binario molto familiare. "Tucheannusi, ti prendi gioco di me? Sembra rappresentare Casa."
Luicheannusa sfiora il segno. "Non mi burlo di te, Tucheascolti. Capisci ora perché di ho pensato qui? Questo cambia tutto. Non può che essere un artifizio."
"Non può che esserlo. Presto, apri un canale con Luichevede, è qui da molti cicli di stella prima di noi e forse sa qualcosa che non sappiamo."
Non voglio darglielo ad annusare, ma ho paura. E se anche Luichevede ne rimarrà sorpreso? Se su questo pianeta vivevano creature in grado di conoscere Casa e rappresentarla in semplici iscrizioni, ogni conoscenza di Noichesentiamo dovrà essere rimessa in discussione. E se queste creature fossero ancora qui, così evolute, chi ci pensa che non stiano controllando le nostre mosse? E se avessero cancellato ogni loro traccia a eccezione di questa? Dovremmo prepararci al primo contatto con forme di vita aliena?
"Tucheascolti, non serve sovraccaricare un intero cervello di suggestioni. Ecco Luichevede, è già qui."
Apro un altro canale telepatico e tutti i miei stomaci si contraggono come stelle in procinto di esplodere. "Tuchevedi, dall'alto dalla sua conoscenza del mondo alieno, osserva l'iscrizione che Luicheannusa ha trovato! Lui ha fiutato e io ho ascoltato, l'artifizio mostra l'orbita di due pianeti. Sono essi Casa? Pensa sinceramente, cosa sono? Riscaldaci con la tua sapienza."
Schiocco le antenne senza volerlo, il nervosismo mi sta erodendo.
Luichevede si avvicina all'iscrizione aliena sulla parete. Lui vede. Lui sa. Modula il canale per schiarirsi il pensiero. "Il popolo che abitava questo pianeta li chiamava testicoli."

[antico]

Ciao Federico! Caratteri e tempo ok, buona HYPNOS EDITION anche a te!

[StefanoGalardini]

Ciao Rick! Ben ritrovato!
Per la terza volta mi ritrovo a commentare un tuo racconto e la cosa ti fa gioco, perché ormai è chiaro di quanto sia un fan della tua scrittura. Primo punto: riesci non so come a cambiare stile tono e voce da un racconto all'altro. La tua presenza non si sente, il tuo stile non è immediatamente riconoscibile e in racconti così brevi è un grande pregio. Significa che non standardizzi la tua scrittura, ma trovi sentieri e percorsi nuovi per ogni storia che ti viene in mente. Dai una voce personalissima ad ognuno dei tuoi personaggi e su questo altro grande plauso. Pure qui, non ti smentisci. Dalla prima frase, dimmi che sono nella testa di un alieno senza dirmi che sono nella testa di un alieno. Se fossi Ted Lasso, sarebbe da dire "Barbecue sauce!" (se non cogli la citazione vatti almeno a vedere la scena, perché è fantastica) ma comunque bersaglio colpito in pieno. La sensazione è estranea (straniante?) e tuttavia chiarissima. Nemmeno per un secondo ho il dubbio di non capire quello che succede. La battuta da sorriso seminata qua è là rende bene il tono del racconto senza forzare, senza voler risultare simpatica a tutti i costi. E il colpo di scena finale.... Magari non ci vincerai il Campiello, ma a me ha fatto ridere. Soprattutto per le implicazioni umanissime che comporta, il prendersi troppo sul serio, il credere che l'ignoto sia sempre pericoloso, o che chi è venuto prima abbia in qualche modo maggiore dignità. I tuoi alieni siamo noi. Hanno tutti i nostri difetti senza condividere nessuna caratteristica anatomica.
A me hai catturato anche stavolta. Bravo Rick!

[Sira66]

Ciao Rick,
Iocheleggo sono anche Iochemidiverto: molto carino e divertente il tuo racconto! E se si deve parlare di qualcosa vaga, beh sei tremendamente sul pezzo. A parte lo stracciamento iniziale che mi ha costretta a tornare indietro a leggere, quando mi sono lasciata trasportare da tutto questo strofinio di antenne e apertura dei pensieri me la sono goduta. Applausi. Buona sfida.(detto tra noi: pericoloso eh far arrivare chiunque solo per averlo pensato... un mondo straordinariamente difficile!)

[Andrea Furlan]

Ciao Federico,
Buon racconto, alieno al punto giusto. Interpretazione geniale del tema, la migliore fra i racconti che ho letto. Sono stato subito catturato dal nome degli alieni che li identifica nella loro specializzazione, mi ha incuriosito da subito. Ho solo trovato difficile da seguire il fatto che li indichi a volte come "luiche..." e altre "tuche..." Una complicazione che forse potevi evitare per rendere la lettura più scorrevole. Ottima la descrizione della esplorazione, crea una bella tensione narrativa che invoglia la lettura. La mia interpretazione (spero di aver capito bene) è che gli alieni stiano esaminando delle case umane e che trovino un graffito osceno, interrogandosi sul suo significato e traendo conclusioni sbagliate. Da un lato hai dato un bel registro ironico al tutto, dall'altro sulla rilevazione finale ho pensato "E allora? Tutto qui?" In sintesi, alcuni ottimi elementi ma un po' di fatica nel seguire il filo e il colpo di scena un po' deludente.

[Emiliano Maramonte]

Ciao RIck!
Giunto a metà della lettura ho pensato: "Ma che cavolo sto leggendo?"
Un racconto bizzarro, il tuo, a metà tra Douglas Adams e Monty Python, ma con un sottofondo di serietà che contribuisce a creare un'amalgama assolutamente al di fuori della normalità di Minuti Contati.
Sulle prime avevo pensato alle formiche, poi ho capito che si trattava proprio di alieni con una strana struttura sociale, basata sulle percezioni. Un po' di difficoltà a seguire la trama per via dei giochi di parole sui nomi e anche sull'uso insolito del verbo "pensare". Sul finale sono rimasto in meditazione per diversi minuti, cercando di capire dove fosse la gag e ho avuto difficoltà in quanto, all'apparenza, sembra la conclusione di una barzelletta sporca (e in tal caso verrebbe vanificato il registro ironico ma "pulito" dell'intera storia) oppure potrebbe celare simbolismi che qualificano la razza umana. Ancora non so bene che valore dare al risultato raggiunto.
Per ciò che riguarda il tema, è da ricercare nel carattere poco definito dell'intera trama, ma forse sono lontano dalla verità, e cioè dalla vera interpretazione che avevi in mente.
Un plauso all'idea innovativa, e un pizzico di perplessità per gli sviluppi a partire da buone premesse.

In bocca al lupo!
Emiliano.

[Rick Faith]

Ciao RIck!
Giunto a metà della lettura ho pensato: "Ma che cavolo sto leggendo?"
Un racconto bizzarro, il tuo, a metà tra Douglas Adams e Monty Python, ma con un sottofondo di serietà che contribuisce a creare un'amalgama assolutamente al di fuori della normalità di Minuti Contati.
Sulle prime avevo pensato alle formiche, poi ho capito che si trattava proprio di alieni con una strana struttura sociale, basata sulle percezioni. Un po' di difficoltà a seguire la trama per via dei giochi di parole sui nomi e anche sull'uso insolito del verbo "pensare". Sul finale sono rimasto in meditazione per diversi minuti, cercando di capire dove fosse la gag e ho avuto difficoltà in quanto, all'apparenza, sembra la conclusione di una barzelletta sporca (e in tal caso verrebbe vanificato il registro ironico ma "pulito" dell'intera storia) oppure potrebbe celare simbolismi che qualificano la razza umana. Ancora non so bene che valore dare al risultato raggiunto.
Per ciò che riguarda il tema, è da ricercare nel carattere poco definito dell'intera trama, ma forse sono lontano dalla verità, e cioè dalla vera interpretazione che avevi in mente.
Un plauso all'idea innovativa, e un pizzico di perplessità per gli sviluppi a partire da buone premesse.

In bocca al lupo!
Emiliano.

Ohh ciao Emiliano! Devo dire che non mi dedico spesso a questo genere e quando ho visto che avresti dovuto commentarmi ho subito pensato "eccallà, chissà quante me tirerà dietro!". Però ero davvero curioso di vedere la reazione di chi per quanto riguarda la fantascienza qui su minuti contati considero un'istituzione.
Mi piace pensare alieni che pur completamente diversi da noi (non hanno nomi, interagiscono con il pensiero, hanno un corpo quasi "indescrivibile"), possiedono un'interiorità umana. Trovo davvero carino poter e far empatizzare e condividere il punto di vista con esseri del genere e ho calcato la mano per evidenziare questo contrasto, o almeno era quella l'intenzione. Non sono un tipo da fantascienza con tecnologia futuristica, come hai capito, ma mi affascina l'aspetto di worldbuilding, di società, di civiltà. Forse alla scorrevolezza della lettura avrebbe giovato magari una caratterizzazione un pelo meno intransigente, visto il poco spazio, ogni volta che ci penso arrivo a una conclusione diversa :D

Il finale con quell'elemento buffo voleva proprio smontare un po' la serietà del tutto. Come società siamo abituati a voler forzare all'interno dei nostri schemi mentali e preconcetti quello che ci circonda, sicuri di avere via visione perfettamente chiara delle cose, con il risultato di prendere spesso cantonate epocali. E così pure dei membri di una razza aliena estremamente più evoluta di noi possono scambiare un pene disegnato sul muro per due pianeti. Che è un po' quello che facciamo quotidianamente :)

[Rick Faith]

Ciao Rick! Ben ritrovato!
Per la terza volta mi ritrovo a commentare un tuo racconto e la cosa ti fa gioco, perché ormai è chiaro di quanto sia un fan della tua scrittura. Primo punto: riesci non so come a cambiare stile tono e voce da un racconto all'altro. La tua presenza non si sente, il tuo stile non è immediatamente riconoscibile e in racconti così brevi è un grande pregio. Significa che non standardizzi la tua scrittura, ma trovi sentieri e percorsi nuovi per ogni storia che ti viene in mente. Dai una voce personalissima ad ognuno dei tuoi personaggi e su questo altro grande plauso. Pure qui, non ti smentisci. Dalla prima frase, dimmi che sono nella testa di un alieno senza dirmi che sono nella testa di un alieno. Se fossi Ted Lasso, sarebbe da dire "Barbecue sauce!" (se non cogli la citazione vatti almeno a vedere la scena, perché è fantastica) ma comunque bersaglio colpito in pieno. La sensazione è estranea (straniante?) e tuttavia chiarissima. Nemmeno per un secondo ho il dubbio di non capire quello che succede. La battuta da sorriso seminata qua è là rende bene il tono del racconto senza forzare, senza voler risultare simpatica a tutti i costi. E il colpo di scena finale.... Magari non ci vincerai il Campiello, ma a me ha fatto ridere. Soprattutto per le implicazioni umanissime che comporta, il prendersi troppo sul serio, il credere che l'ignoto sia sempre pericoloso, o che chi è venuto prima abbia in qualche modo maggiore dignità. I tuoi alieni siamo noi. Hanno tutti i nostri difetti senza condividere nessuna caratteristica anatomica.
A me hai catturato anche stavolta. Bravo Rick!

Stefano tu mi vizi con questi commenti, devo proprio iniziare a corrompere l'antico per averti sempre tra i commentatori!
Non so se ho mai ricevuto un così bel complimento come quello che mi hai fatto qui, quindi non posso che ringraziarti per queste belle parole.
Hai proprio ragione, gli alieni siamo noi e per questo ho voluto renderli all'esterno quanto più distanti possibile a partire dalla struttura sociale fino ovviamente all'aspetto :)

Grazie e con Ted Lasso sfondi una porta aperta, grandissima serie!

[Rick Faith]

Ciao Rick,
Iocheleggo sono anche Iochemidiverto: molto carino e divertente il tuo racconto! E se si deve parlare di qualcosa vaga, beh sei tremendamente sul pezzo. A parte lo stracciamento iniziale che mi ha costretta a tornare indietro a leggere, quando mi sono lasciata trasportare da tutto questo strofinio di antenne e apertura dei pensieri me la sono goduta. Applausi. Buona sfida.(detto tra noi: pericoloso eh far arrivare chiunque solo per averlo pensato... un mondo straordinariamente difficile!)

Ciao Simona, allora qui non posso che essere Iocheringrazio :)
Ammetto che l'inizio mi ha messo in difficoltà. È stata una bella sfida dover far capire che eravamo in un punto di vista alieno con tutte quelle caratteristiche bizzarre (dai nomi, al modo di esprimersi, di comunicare, di percepire il mondo) e non mancano certo margini di miglioramento. Mi sono voluto decisamente complicare la vita, ma è stato super stimolante.
Sono davvero contento di essere riuscito a convincerti, grazie

[Rick Faith]

Ciao Federico,
Buon racconto, alieno al punto giusto. Interpretazione geniale del tema, la migliore fra i racconti che ho letto. Sono stato subito catturato dal nome degli alieni che li identifica nella loro specializzazione, mi ha incuriosito da subito. Ho solo trovato difficile da seguire il fatto che li indichi a volte come "luiche..." e altre "tuche..." Una complicazione che forse potevi evitare per rendere la lettura più scorrevole. Ottima la descrizione della esplorazione, crea una bella tensione narrativa che invoglia la lettura. La mia interpretazione (spero di aver capito bene) è che gli alieni stiano esaminando delle case umane e che trovino un graffito osceno, interrogandosi sul suo significato e traendo conclusioni sbagliate. Da un lato hai dato un bel registro ironico al tutto, dall'altro sulla rilevazione finale ho pensato "E allora? Tutto qui?" In sintesi, alcuni ottimi elementi ma un po' di fatica nel seguire il filo e il colpo di scena un po' deludente.

Ciao Andrea, felice di averti colpito con l'interpretazione del tema. Sui nomi degli alieni ammetto di averci pensato molto e ancora adesso ogni volta che ci ritorno non raggiungo una decisione finale. Forse per gli obiettivi del racconto davvero hai ragione tu e un unico nome sarebbe stato più digeribile senza influenzare troppo senso e atmosfera generale, eppure non riesco neanche adesso a trovare un'alternativa che mi conquisti allo stesso modo. O magari è semplicemente il limite dello scrittore che si innamora troppo di un'idea e le altre gli sembrano sempre mancare di qualcosa.

La tua interpretazione degli eventi è correttissima. Diciamo che nella mia intenzione quella rivelazione finale volta a smontare tutto il mistero, il pathos, la tensione, serviva a mettere a nudo i limiti che noi abbiamo, che a volte ci costruiamo e ci raccontiamo grandi narrazioni partendo da nostri preconcetti praticamente sul nulla. Almeno questa è la lettura che gli ho dato io, ma una volta cliccato su "Invia" nessuna interpretazione è sbagliata

[Domenico]

Ciao Rick,
è un piacere aver letto il tuo racconto!
Mi sono molto divertito. Giochi spesso con le parole e i significati che possono cambiare da regione a regione dello stesso paese. Pensa per mondi diversi!
Portare la semantica a livelli alieni è stata una gran bella idea.
Ho trovato un pochino di resistenza nella scorrevolezza delle prime frasi, ma giusto il tempo di farci l'occhio ma soprattutto l'orecchio. Non ci sono sbavature tecniche.
Molto bravo!

In bocca al lupo per l'edition!

ciao
Domenico

[Rick Faith]

Ciao Rick,
è un piacere aver letto il tuo racconto!
Mi sono molto divertito. Giochi spesso con le parole e i significati che possono cambiare da regione a regione dello stesso paese. Pensa per mondi diversi!
Portare la semantica a livelli alieni è stata una gran bella idea.
Ho trovato un pochino di resistenza nella scorrevolezza delle prime frasi, ma giusto il tempo di farci l'occhio ma soprattutto l'orecchio. Non ci sono sbavature tecniche.
Molto bravo!

In bocca al lupo per l'edition!

ciao
Domenico

Grazie Domenico!
Effettivamente l'inizio mi ha messo a dura prova, tante informazioni fondamentali da dare e altrettatti trabocchetti da evitare (tipo far capire che Iocheascolta si riferisce al suo modo di percepire il mondo e non al fatto di rispondere alla "chiamata telepatica"). Ma del resto più è difficile l'esercizio e più si impara nel cercare soluzioni. Senza MC dubito fortemente avrei passato un lunedì sera a pensare a come rendere un pdv alieno :D

In bocca al lupo per l'edition e alla prossima!

[Davide_Mannucci]

Ciao Federico e ben trovato!
Ecco....e poi arriva lui, con le palle disegnate sul muro a ribaltare tutto!
Gran racconto davvero, ben scritto e divertente. Mi piace come hai descritto le relazioni tra gli alieni, hai una capacità di trasportare il lettore dentro i dettagli, anche quelli più ridicoli e assurdi, davvero fuori dal comune.
Bravo davvero. Il tema lo trovo centrato ma non centratissimo, però nel complesso il racconto è davvero un’ottima priva. Lo volevi portare lì e lo hai portato esattamente lì. Bravissimo!

[BruceLagogrigio]

Ciao Rick (Federico), come promesso sono passato a leggerti! Che dire, sei un pozzo di idee geniali con uno stile unico. Il solo difetto di questo racconto è che a questo giro è nel mio stesso gruppo!
Bruce

[alexandra.fischer]

Tema centrato. Interessante per i personaggi da space opera. A partire dai nomi: Luichetocca, Luicheannusa, Luichevede, Ioche ascolta. E insieme sono coinvolti in un’avventura che trasgredisce il regolamento della nave spaziale. Sono creature aliene, dotate di antenne, multistomaci e comunicano telepaticamente. Il contesto del pianeta, con relativa analisi geologica è molto ben reso. Credono di aver trovato il simbolo di Casa nei due cerchi, ma si tratta di ben altro. Prima temono di essere stati scoperti da alieni più evoluti, e c’è il dubbio che si tratti di due pianeti. Invece, sulla parete rocciosa del pianeta misterioso, c’è un simbolo osceno. Ottima storia, ricca di suspense.

[Il Saggio]

Ciao Rick, il tuo racconto mi ha divertito molto. Ho trovato brillante e originale il discorso dell'alieno multisensoriale, dove ciascun senso ha vita propria. Almeno è cosi che me lo sono immaginato. Anche se devo riconoscere che la declinazione dei nomi ha reso la lettura un po' difficoltosa. Ma nel complesso l'ho trovato pregevole.

Un pollice in su con possibile cumulinembi da nord-ovest

[Rick Faith]

Ma perché non vi ho riposto prima?!? Grazie a voi passerò il resto della giornata con il sorriso!

@Davide_Mannucci
Grazie Davide! Con i tuoi commenti riesci a sollevare lo spirito delle persone come nessun altro :)

@BruceLagogrigio
Ciao Bruce, così mi fai emozionare :D

@alexandra.fischer
Ohh alexandra, grazie per il commento e la graditissima visita inaspettata!

@IlSaggio
Grazie Saggio! Ho immaginato una società in cui i vari individui possiedono un solo senso e si riconoscono in base a esso. L'idea mi ha conquistato da subito, ma effettivamente è stato un bel casino gestire i nomi e ci sono senz'altro margini di miglioramento. Devo dire che è stata una sfida molto stimolante!