Lui mi salverà

[Andrea76]

Appena il cameriere se ne va, Roberto infila con la forchetta mezza lombata di vitello e se la porta alle labbra.
“No” gli tocco una mano. “Qui no.”
Intorno a noi i commensali cenano nei loro eleganti vestiti da sera. La sala brilla di sfarzosi tailleur, di completi in doppio petto, di collane d’argento impreziosite da generosi pendenti. Il mio vestito a fiori, abbinato a un paio di sandali bassi, non è abbastanza qui dentro.
“Dobbiamo festeggiare, Giulia” Roberto ha accolto la mia protesta di prima e ha rimesso nel piatto il suo lingotto di vitello. Ora ha iniziato a tagliarlo a pezzi con il coltello. “Devo dirti qualcosa d’importante. Qualcosa che… mi stai ascoltando, cara?”
Si è accorto che ho lo sguardo sperduto nel suo piatto.
“Certo che ti ascolto.” Ho fame, ma la mia bistecca tarda ad arrivare. “Continua, ti prego.”
Roberto addenta un pezzo più piccolo di carne. “Tu sai che guadagno molto bene. Il mercato immobiliare in questo periodo va alla grande e io, a differenza degli altri, riesco ad arrivare al 5% per ogni provvigione.”
Sgrano gli occhi. “Perché tu sì e gli altri no?”
“Perché io sono il più bravo” spalanca la bocca per sorridere: mille grumi sanguinolenti di vitello gli saltellano sulla lingua. “Sono un cavallo di razza, e noi due ormai ci conosciamo già da tre mesi. I tuoi sono pazzi di me, per cui è arrivato il momento per…”
Torna il cameriere con la mia bistecca. Mi mette il piatto sotto il naso, si scusa per il ritardo e se ne va. Io sistemo il tovagliolo sulle ginocchia e comincio a tagliare la carne. “Il momento per cosa?”
“Per sistemarci. Vivere insieme darebbe stabilità a entrambi, non credi?”
“Sì, forse.”
Metto in bocca il primo pezzo di carne: è salato e sugoso. Faccio scivolare indietro la lingua per fargli spazio, ma questo amplifica il processo interno di salivazione. Un sughetto caldo misto a bava mi cola sul mento.
“Vuoi sapere perché ti ho invitata stasera?”
Mi pulisco la bocca con il tovagliolo e gli sorrido. “Sono tutta orecchi.”
Lui posa la forchetta nel piatto e si strofina le mani. “Tu hai un posto fisso al Comune e io sono lanciatissimo nel mio ramo. Ci manca solo un ultimo passo per definire il nostro futuro.”
Nella mia bocca, il pezzo di carne è così grosso che per un attimo sono tentata di sputarlo nel piatto. Poi mi ricordo che siamo in un ristorante di lusso, dove il decoro è la principale regola non scritta.
“Voglio che tu sia mia per sempre” Roberto mette una mano nel taschino della giacca e tira fuori una scatolina di cuoio. “Vuoi sposarmi?”
Provo a chiudere i denti ma la bistecca è così dura che mi blocca l’articolazione delle mandibole. Bevo un po’ d’acqua e cerco di deglutire, ma la carne mi si ferma in fondo alla gola.
Mi alzo in piedi e mi aggrappo con le mani al collo.
“Giulia!”
Boccheggio e, invano, cerco aria. Inizio a barcollare, la stanza gira come la giostra del tagadà. Provo a gridare ma le corde vocali fanno un rumore strano, una specie di cigolio di carrello mal oliato.
A uno dei tavoli, una signora in tailleur grida: “Mio Dio, si sta strozzando!”.
Roberto si alza in piedi ma non fa nemmeno un passo in avanti. Le gambe non mi reggono più, sto per cadere ma qualcuno mi afferra con le braccia da dietro.
Una voce mi dice: “Andrà tutto bene.” Mi prende per la vita e mi batte un pugno sulla gabbia toracica. Una due, tre volte. Il boccone di carne mi schizza via dalla bocca e finisce sul tavolo di una cariatide in smoking.
Poi quella voce dice: “Lo spettacolo è finito, potete riprendere a cenare.”
Mi giro e dietro di me c’è il cameriere di prima, quello che si è scusato per il ritardo. Devo avere ancora la vista annebbiata, perché il suo viso è sfocato e privo di contorni.
“Grazie” gli dico, poi scoppio a piangere.
Lui mi accarezza la guancia: “Si rilassi, lei è viva.”
Roberto mi arriva alle spalle. “Come ti senti? Mi hai fatto prendere uno…”
Non lo ascolto, non più. Guardo incantata il mio salvatore. Non vedo il suo viso ma so che è molto bello.
Così bello che mi toglie il respiro.

[antico]

Ciao Andrea! Parametri ok, buona HYPNOS EDITION anche a te!

[alexandra.fischer]

Tema centrato. Una cena di lusso rovinata da un boccone di carne che rischia di soffocare la protagonista. E non solo, anche la proposta di matrimonio da parte del fidanzato è compromessa, visto che lei è ammaliata dal cameriere che le ha salvato la vita con l’apposita mossa in caso di rischio di soffocamento. Molto ben descritto l’ambiente raffinato, e la voracità del fidanzato con la carne. Anche la ragazza si lascia sfuggire un rivolo di sugo non proprio al massimo visto l’ambiente. Comico l’effetto del pezzo di carne che finisce sullo smoking di un anziano avventore. I personaggi sono ben gestiti, lui è un agente immobiliare che sa di valere, fin troppo. Lei è un’impiegata del Comune, quel che si dice un bel partito.

[StefanoGalardini]

Ciao Andrea! Piacere di leggerti! Situazione tragicomica (ma con i tempi che corrono e gli elementi che ci sono in giro, anche con risvolti tristemente antropologici!) con salvamento finale. Hai la capacità di gestire molto bene l'azione, gli scambi di battute, hai quel microscopio anatomico in punta di penna che a tratti è molto efficace e di certo sai tratteggiare un personaggio odioso (lui, ma pure lei non è un bijoux!)
Il punto principale su cui sono un po' dubbioso è il tema, che è un po' poco definito, passami il gioco di parole. Però in ottica metaletteraria potrebbe essere anche una gran figata così!
Piccola osservazione, ma è solo deformazione professionale: manda il cameriere a fare un corso di BLSD perché non è così che si fa la manovra di Heimlich!!!
Nel complesso un buon racconto, vivace e divertente.

[Sira66]

Ciao Andrea, piacere di ritrovarti. Bel racconto, leggero e ben costruito. I personaggi sono tratteggiati chiari in poche parole e questo è una gran bella abilità di scrittura. Scorre tutto liscio e si legge con piacere. Sul tema non dico nulla, perchè secondo me si prestava a mille e una interpretazione, essendo tutto così poco definito. Appunto. Buona gara!

[Emiliano Maramonte]

Ciao Andrea! Bentrovato!
Questo racconto è molto particolare. Dico subito che è scritto bene e scorre fino quasi alla fine quando lo stile si fa più legnoso rispetto all'inizio.
Mi è piaciuta molto tutta la dinamica tra i protagonisti al ristorante, che hai descritto alla grande! Sono riuscito a visualizzare i movimenti e ho vissuto le sensazioni collegate all'atto del masticare e a certi dettagli disgustosi che lasciano trasparire i caratteri delle persone.
Nel complesso la storia ha un suo senso e una sua logica, ma mi ha lasciato perplesso proprio nel finale. Da quello che ho percepito, sei arrivato "affaticato" al climax e hai giocato tutto sull'elemento del viso sfocato per implementare il tema. In sostanza, il tema non è connaturato all'ossatura della trama, bensì lo si ritrova, con una forzatura, solo per un dettaglio, quindi mi verrebbe da dire che non è pienamente centrato.
Comunque, lavoro più che sufficiente.

Buona gara!
Emiliano.

[Andrea Furlan]

Ciao Andrea,
Un buon racconto che ho letto e seguito volentieri, mi ha ricordato una delle scene più spassose di Mrs Doubtfire. Forse un po' sbilanciato nel ritmo: la prima parte si perde in dettagli sul cibo e i tempi, mentre l'ultima l'ho trovata un po' troppo frettolosa. Ottima ambientazione e costruzione dei personaggi, anche se mi ha un po' confuso il punto di vista: nella prima lettura all'inizio sembrava che il pdv fosse di Roberto, poi diventa chiaro. Un po' di perplessità sull'aderenza al tema come ti hanno rilevato altri, ma personalmente l'ho trovato molto difficile, quindi ci sta. In sintesi una buona costruzione con qualche elemento migliorabile.

[Domenico]

Ciao Andrea,
è stato un vero piacere leggerti. Il racconto ha un buon ritmo e sei stato molto bravo nel descrivere l'ambientazione, l'atmosfera e i dialoghi tra i protagonisti. Tecnicamente non ci sono sbavature.
Però ho trovato la declinazione del tema espressa nella sola singola scena finale e non come mood dell'intero racconto.
Questo mi ha un po' perso come lettore, per un racconto che altrimenti sarebbe stato perfetto.


Buona edition!
saluti
Domenico

[Davide_Mannucci]

Ciao Andrea, un piacere leggerti di nuovo!
Ti dico subito che il tuo racconto mi è piaciuto moltissimo, lo ritengo davvero ben gestito, il tema secondo me è centrato e pure in maniera delicata. Ho apprezzato i dettagli della carne in bocca. Hai gestito tutto in modo sapiente perché non ci si immagina nemmeno lontanamente che la trama possa improvvisamente virare sul pericolo di soffocamento. O almeno non. lo immaginavo io e su di me ha avuto un effetto wow...
Ottimo lo stile.
Prova più che buona

A presto

[Il Saggio]

Ciao Andrea

Stilisticamente solido, il racconto ha però un problema di "centratura". lI driver della storia è il rapporto tra un uomo e una donna. Ho trovato brillante l'idea del pezzo del pezzo di carne come oggetto simbolico di una relazione evidentemente infelice. La donna non riesce ad ingoiare il boccone, l'uomo lo tritura senza problemi. La coppia tematica sembrerebbe disperazione/entusiasmo, ma poi si passa alla mancanza di respiro simboleggiato dal pezzo di carne incastrato in gola e alla nuova cotta.
Capisco l'aggancio del pezzo di carne incastrato, ma non mi è chiaro perchè focalizzarsi sulla masticazione praticamente dall'inizio alla fine del racconto, se hai deciso di ridimensionarne la portata simbolica alla fine. Il cameriere entra in scena verso metà del racconto, ma non lascia nessuna impressione nella donna. Questa cosa non la si può considerare una semina, per tanto il finale mi risulta casuale, volutamente d'effetto.

per me un pollice tendente verso l'alto ma colla bonaccia