Il Poema Perduto

Appuntamento alle 21.00 di lunedì 15 maggio con un tema dello staff di MC e un'edizione all stars con i giudizi finali di Franci Conforti, Davide Mannucci, Masa, Giorgio Lupo, Andrea Lauro, Silvia La Posta, Andrea Vaccaro, Davide Di Tullio, Luca Nesler, Francesco Nucera e Maurizio Bertino!
viviana.tenga
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Il Poema Perduto

Messaggio#1 » lunedì 15 maggio 2023, 22:59

Nello studio di Marzio c’era odore di polvere e di chiuso. Le tapparelle erano abbassate quasi del tutto, la fonte principale di illuminazione era il monitor al centro della scrivania, circondato da pile disordinate di vecchi libri e fogli stampati. Sul pavimento, un grosso computer fisso sfoggiava lucine che lampeggiavano e una ventola che faceva un rumore infernale.
“Cielo!” esclamò Lisa, entrando. “Aprila un po’ la finestra, ogni tanto!”
Marzio aveva fatto l’università con lei, ma in pochi li avrebbero detti coetanei. I capelli radi, il colorito malsano e le profonde occhiaie gli facevano dimostrare almeno dieci anni più di quelli che aveva.
“Ci sto riuscendo, Lisa!” esclamò lui con entusiasmo infantile, ignorando il suo commento. “Guarda qua!”
Il monitor mostrava quella che sembrava l’interfaccia di un qualsiasi programma di chat per assistenza clienti. Marzio iniziò a digitare parole in latino.
“Cosa…?” chiese Lisa.
“È un generatore automatico di testi basato su intelligenza artificiale” spiegò lui. “Tipo ChatGPT. Ma l’ho addestrata io, con testi di epoca romana. Tutto quello che sono riuscito a trovare. Tutte le lettere di Cicerone, quelle di Seneca, gli scritti di Cesare, di Ammiano Marcellino, frammenti di autori minori, iscrizioni ufficiali… E adesso io scrivo, e lui mi risponde come mi risponderebbe un antico romano. Capisci il potenziale? Possiamo dialogare con uomini di altre epoche!”
“Uhm… Lo sai, vero, che Cicerone, Seneca e Ammiano Marcellino sono vissuti in periodi storici profondamente diversi tra loro?”
Marzio fece un cenno vago con la mano.
“Lo so, lo so, è un’approssimazione. Un’interpolazione delle diverse sfumature della mentalità romana. Ma in ogni caso: non è una cosa grandiosa? Ho finalmente lo strumento per realizzare il sogno della mia vita…”
“Oh no. Ti prego, Marzio, non dirmi…”
“… Ricostruire il testo dell’opera perduta di Virgilio! Il primo grande poema epico che scrisse, quello che convinse Augusto a commissionargli l’Eneide.”
“Marzio, quel poema non è mai esistito!” sbottò Lisa. “E comunque, di certo non può ricostruirlo un’IA. L'hai detto anche tu, al massimo può simulare un generico intellettuale romano che è un miscuglio di tutti gli autori che conosciamo. Non certo ricreare lo spirito di Virgilio.”
Si sporse a guardare meglio lo schermo.
“Tanto più che la padronanza del latino sembra quella di un giovane monaco medioevale ubriaco.”
“Devo perfezionarlo” ammise Marzio. “Ma ci sto lavorando. Ho trovato un database con altri testi in latino, non tutti strettamente di epoca romana, ma se li aggiungo alla base per il training poi il programma migliorerà nell'uso della lingua. Sono sicuro che si può fare. Lisa, sto per realizzare il sogno della mia vita, capisci? Non mi aspetto il poema esatto parola per parola, lo so anch'io che è impossibile, ma i tratti principali, lo spirito generale... Di sicuro, tutti gli autori successivi l'avevano letto. Di sicuro, nascosta nei loro scritti, c'è la conoscenza, l'influenza diretta o indiretta di quel poema. E la tecnologia moderna può permettermi di estrapolarlo. Lo so. Mi manca poco, me lo sento.”

La volta successiva in cui andò a trovare Marzio, Lisa lo trovò sprofondato nella vecchia poltrona che aveva recuperato anni prima da casa di sua nonna e sistemato in un angolo dello studio a prendere polvere. Aveva gli occhi lucidi e un blocco di fogli in mano.
“Ce l’ho fatta! Guarda Lisa, leggi! Non l’ho ancora fatto vedere a nessuno, tu sei la prima. Ma sento che è lui. Che ho ricostruito il testo perduto di Virgilio.”
Lisa prese le pagine stampate che lui le porgeva. Questa volta, le tapparelle erano tirate su a metà, quanto bastava per leggere.
“È tutto così meraviglioso” disse Marzio, commosso. “La storia del bambino predestinato, segnato da Giove, che deve affrontare lo stregone che ha ucciso la sua famiglia. Il padre che viene trasformato in cervo da Minerva, e appare ad aiutarlo nei momenti di difficoltà. Un percorso dell’eroe classico, eppure per certi versi così moderno…”
Lisa stava sfogliando le pagine, leggendo qualche passaggio qua e là, con la fronte aggrottata.
“Marzio… Perdona la domanda, ma cos’erano di preciso quei testi non strettamente di età romana che hai aggiunto al training?”
Qualcosa nel tono della sua voce fece ammutolire Marzio. La sua espressione si incupì.
“Voglio dire.." chiese lei, a disagio. "Sei proprio sicuro che abbiano influenzato solo la padronanza della lingua, e non il contenuto?”
Marzio rimase in silenzio. Lisa sospirò.
“Ascolta, mi dispiace” disse. "Non so bene come dirtelo. Ma questa è letteralmente una rielaborazione di Harry Potter.”



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antico
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Re: Il Poema Perduto

Messaggio#2 » lunedì 15 maggio 2023, 23:08

Viviana, bentornata! Caratteri e tempo ok, divertiti in questa ALL STARS EDITION!

StefanoGalardini
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Re: Il Poema Perduto

Messaggio#3 » giovedì 18 maggio 2023, 3:12

Ciao Viviana! Piacere di aver letto il tuo racconto! È davvero molto godibile oltre che per il tuo stile molto scorrevole e la piacevolezza del racconto in sé, anche per il fatto che mi ci sono ritrovato: quanti pomeriggi passati dopo le lezioni a pensare di ritrovare il primo libro della poetica di Aristotele! È un topos sempre affascinante e la scelta non banale di un poema perduto di Virgilio (non ricordo se effettivamente esiste o è una tua invenzione) dà a quello che rischierebbe di essere un cliché una veste personale e rinnovata. In generale un buon racconto, forse l'unica pecca è che sia un po' troppo tutto in funzione della battuta finale, ma l'idea di fondo sarebbe interessante che tu la tenessi per ampliarla in un progetto più articolato. Ci hai pensato?

Dash J. Benton
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Re: Il Poema Perduto

Messaggio#4 » giovedì 18 maggio 2023, 18:45

Ciao Viviana e piacere di leggerti. Un racconto scorrevole con un finale ironico. Una bella descrizione iniziale che in poche parole ci da un’idea dell’antro dove lavora Marzio.
Tuttavia mi é sembrato un po’ troppo statico. Mi spiego. I due protagonisti non agiscono, ma parlano di cose che Marzio (che é sempre seduto) ha fatto o sta per fare. Le uniche azioni sono cose minime come Marzio che digita, Lisa che si sporge per vedere lo schermo, o che legge il racconto. Tutto questo fa si che più che un racconto sia un dialogo... niente di male ma mi é mancata l’azione.
Poi non ho capito se Marzio e Lisa abbiano studiato lettere antiche (Marzio scrive fluentemente in latino e Lisa con uno sguardo valuta il livello del latino dell’IA) o informatica, visto che Marzio sta addestrando una IA. Magari tutt’e due ma la cosa é quantomeno insolita e andava forse menzionata.
Ecco, per il resto nulla da dire, mi é sembrato ben scritto.
In bocca al lupo!

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MatteoMantoani
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Re: Il Poema Perduto

Messaggio#5 » giovedì 18 maggio 2023, 22:41

Ciao Viviana, piacere di leggerti.
Racconto divertente, l'idea di usare le IA per ricreare opere del passato perdute è uno spunto interessante che vedrei bene in qualcosa di più che un semplice racconto, ci hai pensato? La scena è semplice e per qualche verso un po' strana (Marzio programma una IA usando computer antidiluviani), ma il riferimento alla letteratura classica latina è intrigante e (almeno in me) ha mantenuto alta l'attenzione (so di essere strano).
Il finale mi ha fatto sorridere e allo stesso tempo mi ha fatto riflettere: perché mai Harry Potter non potrebbe essere simile a un'opera di duemila anni fa? Le storie sono sempre le stesse, ce le raccontiamo in mille modi diversi, ma Lo Squalo e Beowulf sono praticamente la stessa storia, anche se le due versioni sono nate a mille anni di distanza. Che male c'è?
Buona gara e alla prossima!

viviana.tenga
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Re: Il Poema Perduto

Messaggio#6 » venerdì 19 maggio 2023, 0:03

Grazie dei commenti!

Sto riprendendo a scrivere dopo un periodo piuttosto lungo di interruzione e sono molto felice di essere riuscita a partecipare a questa edizione di MC per avere un po' di feedback su come sono messa :D

Un po' di risposte:

StefanoGalardini ha scritto:Ciao Viviana! Piacere di aver letto il tuo racconto! È davvero molto godibile oltre che per il tuo stile molto scorrevole e la piacevolezza del racconto in sé, anche per il fatto che mi ci sono ritrovato: quanti pomeriggi passati dopo le lezioni a pensare di ritrovare il primo libro della poetica di Aristotele! È un topos sempre affascinante e la scelta non banale di un poema perduto di Virgilio (non ricordo se effettivamente esiste o è una tua invenzione) dà a quello che rischierebbe di essere un cliché una veste personale e rinnovata..


Mi fa molto piacere che ti sia piaciuto! No, l'idea di un poema perduto è inventata di sana pianta XD

Dash J. Benton ha scritto:Tuttavia mi é sembrato un po’ troppo statico. Mi spiego. I due protagonisti non agiscono, ma parlano di cose che Marzio (che é sempre seduto) ha fatto o sta per fare. Le uniche azioni sono cose minime come Marzio che digita, Lisa che si sporge per vedere lo schermo, o che legge il racconto. Tutto questo fa si che più che un racconto sia un dialogo... niente di male ma mi é mancata l’azione.


Nulla da dire, hai perfettamente ragione. Grazie per l'osservazione!

Dash J. Benton ha scritto:Poi non ho capito se Marzio e Lisa abbiano studiato lettere antiche (Marzio scrive fluentemente in latino e Lisa con uno sguardo valuta il livello del latino dell’IA) o informatica, visto che Marzio sta addestrando una IA. Magari tutt’e due ma la cosa é quantomeno insolita e andava forse menzionata.


Ammetto che questo è un punto su cui ho riflettuto mentre scrivevo, ma alla fine non ho esplicitato. L'idea era quella di una specializzazione nel settore "digital humanities" (sono percorsi di studi che uniscono discipline umanistiche e competenze digitali; conosco un paio di persone che hanno fatto studi del genere, ma mi rendo conto che sono cose un po' particolari e non conosciutissime) e che Marzio avesse poi sviluppato ulteriori competenze informatiche per conto suo.

MatteoMantoani ha scritto: La scena è semplice e per qualche verso un po' strana (Marzio programma una IA usando computer antidiluviani),


Uhm... Se ho dato l'idea di un computer antidiluviano non era voluto, semplicemente ho immaginato che Marzio fosse il tipo un po' paranoide che non vuole usare il cloud e si crea la sua IA su un server locale (quindi, un fisso un po' ingombrante, che immagino sia quello che ha creato l'effetto retrò)

MatteoMantoani ha scritto:Il finale mi ha fatto sorridere e allo stesso tempo mi ha fatto riflettere: perché mai Harry Potter non potrebbe essere simile a un'opera di duemila anni fa? Le storie sono sempre le stesse, ce le raccontiamo in mille modi diversi, ma Lo Squalo e Beowulf sono praticamente la stessa storia, anche se le due versioni sono nate a mille anni di distanza. Che male c'è?


Faccio una confessione sulla genesi del racconto: visto che avevo l'idea, ma non sapevo dove andare a parare, ho cercato ispirazione chiedendo a chatGPT quale poteva essere la trama di un ipotetico poema perduto di Virgilio. Diciamo che non è venuto fuori Harry Potter, ma una cosa che sembrava tantissimo un fantasy young adult contemporaneo (dei dell'Olimpo che si affidano a un giovane mortale per sconfiggere un'armata di giganti malvagi), e da lì ho avuto l'idea per il finale.
Detto questo, le storie sono sempre le stesse, e infatti Marzio, che verosimilmente non ha letto Harry Potter, ci casca. Per Lisa invece la cicatrice a forma di saetta ("bambino segnato da Giove") e il padre animagus che si trasforma in cervo con l'aiuto di Minerva (nome dell'insegnante di Trasfigurazione nella saga di Harry Potter) sono delle coincidenze un po' eccessive.

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gcdaddabbo
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Re: Il Poema Perduto

Messaggio#7 » domenica 21 maggio 2023, 15:43

Ciao, Viviana! Piacere di incontrarti e di leggerti! A sorpresa, in un tema su rapporti tra Io e IA, mi sono ritrovato ad andare nel passato a riscoprire Virgilio. L’idea è simpatica, il testo scorrevole, ma la storia non mi ha preso. Tutto quell’elenco di autori latini non mi sembra essenziale alla definizione del racconto. I rapporti tra Marzio (nome bellicoso) e Lisa restano formali. L’unico lampo è legato alla scoperta di Harry Potter. Intendiamoci una storia su una lingua morta è normale che non brilli per vivacità, nonostante la passione per Virgilio di uno dei protagonisti. Sono curioso di rileggerti in altre occasioni. Buona ALL STARS EDITION!

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Pietro D'Addabbo
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Re: Il Poema Perduto

Messaggio#8 » domenica 21 maggio 2023, 20:57

Ciao Viviana, piacere di leggerti.

Il tuo purtroppo mi sembra un racconto poco aderente al tema, che era "Io e IA". È vero che i due protagonisti usano una IA per ricostruire un poema perduto, ma non vediamo nessuna interazione fra IA e protagonisti. Il computer è semplicemente un mezzo usato dai ricercatori, non una entità con cui relazionarsi. Sostituendo il computer con un mese passato in biblioteca a fotocopiare spezzoni di libri antichi si sarebbe potuti giungere allo stesso finale.
Però mi hai strappato più di un sorriso proprio con il finale, in cui il più nerd dei due studiosi non riconosce gli elementi comuni al romanzo del maghetto.
Alla prossima.
"Ho solo due cose da lasciarti in eredità, figlio mio, e si tratta di radici ed ali." (William Hodding Carter)

maurob
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Re: Il Poema Perduto

Messaggio#9 » lunedì 22 maggio 2023, 15:51

Ciao Viviana,
Racconto che si apre a una valanga di domande e questo è bene. Mi hai fatto pensare al teorema della scimmia instancabile. Vai e vai verranno riscritti tutti i poemi del mondo in tutte le lingue e tutte le salse. Anche noi riusciremo a distinguere una copia da un plagio, un titolo originale da uno parafrasato? Se una AI dovesse rivedere un testo indonesiano di 1000 anni fa in italiano, cosa potremmo fare noi? Ce ne accorgeremmo?
Lo stile è gradevole e veloce. Non ho ben compreso che rapporto ci sia tra i due protagonisti.

viviana.tenga
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Re: Il Poema Perduto

Messaggio#10 » lunedì 22 maggio 2023, 22:04

Pietro D'Addabbo ha scritto:Ciao Viviana, piacere di leggerti.

Il tuo purtroppo mi sembra un racconto poco aderente al tema, che era "Io e IA". È vero che i due protagonisti usano una IA per ricostruire un poema perduto, ma non vediamo nessuna interazione fra IA e protagonisti. Il computer è semplicemente un mezzo usato dai ricercatori, non una entità con cui relazionarsi. Sostituendo il computer con un mese passato in biblioteca a fotocopiare spezzoni di libri antichi si sarebbe potuti giungere allo stesso finale.
Però mi hai strappato più di un sorriso proprio con il finale, in cui il più nerd dei due studiosi non riconosce gli elementi comuni al romanzo del maghetto.
Alla prossima.


Ciao Pietro,
Mi rendo conto anch'io che sul tema sono arrivata un po' tirata. La mia idea era quella che Marzio vedesse l'IA come una specie di figura salvifica in grado di aiutarlo a realizzare il sogno della sua vita, nonostante vi si approcci in maniera un po' ingenua, e che questo creasse un legame forte tra umano macchina. Però la tua critica è legittima, di sicuro l'attinenza è minore che in tanti altri racconti di questa edizione.

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Pietro D'Addabbo
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Re: Il Poema Perduto

Messaggio#11 » martedì 23 maggio 2023, 11:59

viviana.tenga ha scritto: La mia idea era quella che Marzio vedesse l'IA come una specie di figura salvifica in grado di aiutarlo a realizzare il sogno della sua vita, nonostante vi si approcci in maniera un po' ingenua, e che questo creasse un legame forte tra umano macchina.


Se avessi calcato la mano nel descrivermi la differenza di relazione che il ricercatore ha nei confronti dei suoi due colleghi di ricerca (umana e artificiale) non avrei avuto critiche. Che Marzio veda nella IA la compagnia giusta per realizzare i propri sogni piuttosto che Lisa sarebbe stato un tema più coinvolgente.
Alla prossima.
"Ho solo due cose da lasciarti in eredità, figlio mio, e si tratta di radici ed ali." (William Hodding Carter)

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antico
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Re: Il Poema Perduto

Messaggio#12 » sabato 27 maggio 2023, 18:33

Un buon racconto che paga dazio d'essere finito in un gruppo davvero valido che non permette incertezze nella stesura. Sul tema, lo ritengo ok, ma in altri la declinazione è stata più brillante. Sull'esecuzione, molto bella l'idea, ma con talmente tante falle che fa strano che i due protagonisti non si confrontino di più sull'argomento. Un testo scritto è frutto di una rielaborazione personale passata al setaccio di un'intera vita di eventi unici e pertanto l'impresa in cui si è impegnato il protagonista appare impossibile in partenza e l'unico modo per mantenerla verosimile era mostrare la follia dello stesso con, di conseguenza, una maggiore interazione di Lisa. La soluzione da te adottata di chiuderlo con una sorta di battuta non mi soddisfa appieno perché mette in risalto proprio le problematiche non affrontate. Per me un pollice tendente al positivo in modo solido, ma non così brillante.

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