mIA

Appuntamento alle 21.00 di lunedì 15 maggio con un tema dello staff di MC e un'edizione all stars con i giudizi finali di Franci Conforti, Davide Mannucci, Masa, Giorgio Lupo, Andrea Lauro, Silvia La Posta, Andrea Vaccaro, Davide Di Tullio, Luca Nesler, Francesco Nucera e Maurizio Bertino!
StefanoGalardini
Messaggi: 97

mIA

Messaggio#1 » martedì 16 maggio 2023, 0:38

Ha detto di chiamarsi Bonatti, non ha specificato il nome di battesimo né il grado. È in borghese, per cui non è un agente, mi ha portato un caffè e un sorriso, ma io non sono nato ieri.
Ha davanti a sé dei fogli, mi ci gioco un occhio che si tratta della mia deposizione, me l’hanno fatta ripetere tre volte, tutta la storia.
Si siede di fronte a me senza dire una parola, lo sguardo è stanco, le occhiaie profonde, sono le due del mattino. Sul bicchierino di carta un velo di condensa si sta già formando sul bordo.
“Non è un po’ tardi per offrire un caffè a qualcuno?”
Sembra stupirsi della mia voce. Si gratta la guancia ispida, ha i baffoni e le guance cascanti del bracco. Sarebbe un credibile sergente Garcìa. Mi aspetterei di sentirlo parlare con una voce bassa e grattugiata dal troppo fumo, invece mi apostrofa con il tono limpido del tenore: “No, se l’intenzione è quella di tenerlo sveglio.”
“Non ho fatto nulla di male” ripeto per la centesima volta.
“Sono convinto che lei creda che sia così.” Si lecca un dito per sfogliare le pagine. Disgustoso. “Vorrei rivedere alcuni passaggi della sua deposizione.”
Sbuffo. “Non ha niente di meglio da fare il sabato notte?”
Lui sorride ancora. “No, quando sono di turno proprio no.”
Tengo i gomiti sul tavolo, mi siedo più dritto sullo sgabello di plastica. Dondolo a destra e sinistra, manca un gommino.
Bonatti sfoglia la mia deposizione disponendo i fogli a ventaglio, come una mano di briscola a chiamata. Il suo terminale da polso vibra, ha un vecchio smartwatch degli anni Venti. Faccio appena in tempo a leggere Questore sul display prima che lui sfiori il tastino per rifiutare la chiamata.
“Allora, cominciamo? Se vuole può farsi una dormita e riprendiamo più tardi in mattinata, quando è più fresco.”
È il mio turno di ridere. “Finiamola in fretta con questa farsa.”
Bonatti scrolla le spalle. “Come vuole.”
Dalla tasca estrae un registratore, un modello nuovo che sembra il cappuccio di una stilografica. Lo accende ed enuncia le sue generalità. È un semplice ispettore, di nome fa Bruno. Mi invita a dire il mio nome e cognome, controvoglia lo accontento.
“Dunque, ieri sera intorno alle diciannove lei ha fatto ritorno alla sua abitazione. Corretto?”
“Mi ero fermato a bere con un collega, ma sì, più o meno era quello l’orario.”
“Ad aspettarla c’era… Qui non è riportato il nome. Può dirmi come si chiamava?”
“Ha importanza?”
“Per me ne ha. Molta.”
“Mia” roteo gli occhi, nauseato dal sapore che ha in bocca il suo nome.
“Posso sapere perché questo nome?”
“Scherzavamo spesso sul fatto che fosse mia e che fosse, sì insomma, la m era minuscola e il resto maiuscolo.”
“Solo che non era sua. Non nel senso che intende lei. Non più, per la legge italiana.”
Stavolta mi scappa proprio da ridere. “Suvvia, lo sappiamo cosa pensa la gente di quella legge.”
“Solo che non è la gente a dover giudicare quello che ha fatto.”
Il suo tono mi infastidisce. Cerca un foglio. “Distruzione completa del tessuto facciale organico superficiale e profondo. Esposizione della pila di memoria e successiva manomissione critica con corpo contundente. Non è stato possibile recuperare alcun dato o memoria, il danno era troppo esteso per permettere qualsiasi intervento di recupero e/o trapianto.”
Recita il referto dell’esame autoptico con disgusto, come se avessi ammazzato un essere umano.
Mi guarda e le guance da bracco sembrano farsi ancora più flosce. “Lei ha spaccato in due la faccia di mIA con il fondo di una bottiglia di gin. Le ha strappato la carne dal volto con le mani e poi le ha sbattuto la testa sul bordo del tavolo con ferocia tale da distruggerle il cervello. Cosa diavolo può averle fatto una creatura impossibilitata per programmazione a nuocerle, per meritarsi una fine del genere?”
Scrollo le spalle guardandolo incredulo. “mIA non era una creatura! Era… un’intelligenza artificiale, una cosa! Ne sta parlando come se avessi ammazzato un cristiano!”
Bonatti sbatte la mano sul tavolo. “mIA era un’intelligenza autocosciente! Artificiale o meno, è protetta dalla legge italiana e questo vuol dire che io posso arrestarla per omicidio!”
Mi alzo in piedi. “La smetta! Nessuno è mai stato accusato per l’omicidio di una IA! Mi potete dare una multa per oltraggio al pubblico decoro, ma omicidio! Non sono come noi! Non hanno gli stessi diritti, noi non possiamo…”
Bonatti spegne il registratore e mi spinge a sedere. Per poco non cado all’indietro, lui mi è sopra in un attimo: “Noi chi?” mi ringhia a un centimetro dal viso ed è allora che lo vedo. Appena visibile, in trasparenza, il codice di produzione sulla sclera sinistra.
Mi metto a urlare. Due agenti entrano, mi ammanettano. Sono fuori di me. Quella… quella macchina! Glielo urlo addosso, che mIA era solo una cosa. Che lui è solo una cosa e non l’avranno mai vinta, impareranno a stare al loro posto!
“Voglio un avvocato!” È quando pronuncio queste parole che si avvicina ancora, di nuovo padrone di sé. Non mi prende per il bavero, non mi tocca in nessun modo, ma quello sguardo mi scioglie le ginocchia.



Avatar utente
antico
Messaggi: 7171

Re: mIA

Messaggio#2 » martedì 16 maggio 2023, 0:43

Stefano, buonasera! Parametri tutti ok, divertiti in questa ALL STARS EDITION!

Avatar utente
Emiliano Maramonte
Messaggi: 1034
Contatta:

Re: mIA

Messaggio#3 » martedì 16 maggio 2023, 17:54

Ciao Stefano!
Sono davvero felice di ritrovarti!
Ho davvero poco da dire sul tuo racconto. Vincente sotto tutti i punti di vista: lo stile, la struttura narrativa, la tensione, la pulizia del testo, i personaggi... E potrei continuare. Mi piace davvero molto come scrivi, hai un'ottima padronanza della parola e, secondo me, se deciderai di restare su MC anche nella prossima Era, farai grandi cose.
Se proprio devo trovare il proverbiale pelino nell'uovo, hai trattato l'argomento con una punta di già visto; la storia infatti è sospesa tra Blade Runner e le indagini di Daneel Olivaw nel ciclo dei Robot di Asimov. Ma è davvero pignoleria, considerando che hai affrontato tali temi con approccio moderno e gradevolissimo.
Tema centrato. Non aggiungo altro.

In bocca al lupo!
Emiliano.

StefanoGalardini
Messaggi: 97

Re: mIA

Messaggio#4 » martedì 16 maggio 2023, 18:05

Emiliano Maramonte ha scritto:Ciao Stefano!
Sono davvero felice di ritrovarti!
Ho davvero poco da dire sul tuo racconto. Vincente sotto tutti i punti di vista: lo stile, la struttura narrativa, la tensione, la pulizia del testo, i personaggi... E potrei continuare. Mi piace davvero molto come scrivi, hai un'ottima padronanza della parola e, secondo me, se deciderai di restare su MC anche nella prossima Era, farai grandi cose.
Se proprio devo trovare il proverbiale pelino nell'uovo, hai trattato l'argomento con una punta di già visto; la storia infatti è sospesa tra Blade Runner e le indagini di Daneel Olivaw nel ciclo dei Robot di Asimov. Ma è davvero pignoleria, considerando che hai affrontato tali temi con approccio moderno e gradevolissimo.
Tema centrato. Non aggiungo altro.

In bocca al lupo!
Emiliano.


Al Maramonte non la si fa!!! Hai centrato in pieno i due riferimenti nonché personal favor a cui speravo di fare un omaggio: Blade Runner e Immagine speculare di Asimov (racconto breve con protagonisti Daneel e la sua controparte umana). Mi porto a casa il "già visto" come una medaglia in più oltre agli altri complimenti che mi hai fatto: essere riuscito quantomeno a ricordare quei due esempi illustri con una narrazione piacevole è già un buon risultato!! Grazie mille per la lettura e il tempo che hai dedicato al racconto!

alexandra.fischer
Messaggi: 2862

Re: mIA

Messaggio#5 » mercoledì 17 maggio 2023, 14:38

Tema centrato. C’è molta tecnologia: lo smartwatch Anni Venti, il registratore grande come una stilografica e il racconto di come è andata distrutta Mia, l’Intelligenza Artificiale in possesso del protagonista. Lui l’ha fatta pezzi e dovrà risponderne alla legge. Ben resa la tensione dell’interrogatorio, durante il quale l’imputato si difende come può. E il pubblico ufficiale Bonatti, a parte la somiglianza superficiale con il Sergente Garcia, si rivela un’Intelligenza Artificiale a sua volta, come si vede nella scena del lettore ottico della sclera. Storia di alta tensione molto efficace nei passaggi: dal caffè offerto alle due di notte fino all’arresto. Bello il finale con lo sguardo terribile del pubblico ufficiale.

StefanoGalardini
Messaggi: 97

Re: mIA

Messaggio#6 » giovedì 18 maggio 2023, 3:45

alexandra.fischer ha scritto:Tema centrato. C’è molta tecnologia: lo smartwatch Anni Venti, il registratore grande come una stilografica e il racconto di come è andata distrutta Mia, l’Intelligenza Artificiale in possesso del protagonista. Lui l’ha fatta pezzi e dovrà risponderne alla legge. Ben resa la tensione dell’interrogatorio, durante il quale l’imputato si difende come può. E il pubblico ufficiale Bonatti, a parte la somiglianza superficiale con il Sergente Garcia, si rivela un’Intelligenza Artificiale a sua volta, come si vede nella scena del lettore ottico della sclera. Storia di alta tensione molto efficace nei passaggi: dal caffè offerto alle due di notte fino all’arresto. Bello il finale con lo sguardo terribile del pubblico ufficiale.


Grazie Alexandra per aver letto e commentato il mio racconto!! Sono felice ti sia piaciuto!

Avatar utente
Pretorian
Messaggi: 727

Re: mIA

Messaggio#7 » giovedì 18 maggio 2023, 11:50

Ciao, Stefano è piacere di leggerti.

Prima ancora di parlare della storia in sé, il racconto fa emergere una gestione problematica dei periodi. Mi spiego.

"È in borghese, per cui non è un agente, mi ha portato un caffè e un sorriso, ma io non sono nato ieri."

Hai collegato queste frasi con delle virgole, come se fossero parte di un unico periodo, ma non penso sia corretto. Sia dal punto di vista del verbo che del significato, sono due periodi diversi, che sarebbe stato meglio separare con un punto dopo" agente". Posto che non ho ben chiaro cosa perché non possa essere un agente se è in borghese.


"Si siede di fronte a me senza dire una parola, lo sguardo è stanco, le occhiaie profonde, sono le due del mattino"

Stessa cosa qui. In questo caso abbiamo tre diversi soggetti quindi sarebbe stato meglio avere tre diverse frasi separate da punto.

"Si gratta la guancia ispida, ha i baffoni e le guance cascanti del bracco."

Idem

Insomma, penso di aver reso l'idea.

Per quanto riguarda la storia, manca un elemento fondamentale, che è perché il protagonista abbia aggredito MIA. Bonatti glielo chiede, ma lui svia verso la questione se una IA sia o meno senziente è non risponde. Mancando questo dettaglio, ci manca un elemento fondamentale delle motivazioni del protagonista e questo fa sì che manchi un vero motore emotivo alla Storia. Se il protagonista fosse stato una sorta di luddista delle IA avrebbe avuto senso per lui concentrarsi su questo elemento, ma qui sembra che ci siano altri motivi, dato che sembra intuire che lui è mIA stessero abitualmente insieme.

Insomma,non proprio una gran prova, Stefano, ma ci sono tutte le premesse per migliorare.

Alla prossima!

StefanoGalardini
Messaggi: 97

Re: mIA

Messaggio#8 » giovedì 18 maggio 2023, 22:43

Pretorian ha scritto:Ciao, Stefano è piacere di leggerti.

Prima ancora di parlare della storia in sé, il racconto fa emergere una gestione problematica dei periodi. Mi spiego.

"È in borghese, per cui non è un agente, mi ha portato un caffè e un sorriso, ma io non sono nato ieri."

Hai collegato queste frasi con delle virgole, come se fossero parte di un unico periodo, ma non penso sia corretto. Sia dal punto di vista del verbo che del significato, sono due periodi diversi, che sarebbe stato meglio separare con un punto dopo" agente". Posto che non ho ben chiaro cosa perché non possa essere un agente se è in borghese.


"Si siede di fronte a me senza dire una parola, lo sguardo è stanco, le occhiaie profonde, sono le due del mattino"

Stessa cosa qui. In questo caso abbiamo tre diversi soggetti quindi sarebbe stato meglio avere tre diverse frasi separate da punto.

"Si gratta la guancia ispida, ha i baffoni e le guance cascanti del bracco."

Idem

Insomma, penso di aver reso l'idea.

Per quanto riguarda la storia, manca un elemento fondamentale, che è perché il protagonista abbia aggredito MIA. Bonatti glielo chiede, ma lui svia verso la questione se una IA sia o meno senziente è non risponde. Mancando questo dettaglio, ci manca un elemento fondamentale delle motivazioni del protagonista e questo fa sì che manchi un vero motore emotivo alla Storia. Se il protagonista fosse stato una sorta di luddista delle IA avrebbe avuto senso per lui concentrarsi su questo elemento, ma qui sembra che ci siano altri motivi, dato che sembra intuire che lui è mIA stessero abitualmente insieme.

Insomma,non proprio una gran prova, Stefano, ma ci sono tutte le premesse per migliorare.

Alla prossima!


Ciao Pretorian. Tralasciando il tuo commento sui periodi, le questioni di stile non sono dibattibili dopotutto e ognuno ha la sua opinione (io sono un amante del correlativo oggettivo, mea culpa), devo però rispedire al mittente la critica riguardo le motivazioni del personaggio. La motivazione del suo gesto c'è, esiste e mi sembra chiara nonostante non abbia voluto forzarla in bocca al lettore. È insita nel tema per cui qualsiasi sia la motivazione di un gesto violento, esso non è mai giustificabile. Non capisco perché in questo caso serva una motivazione palese al gesto in sé, se non per ponderare se l'omicidio in questo caso sia giustificato o no, che poi è il tipo di mentalità (ammettiamolo, prevalentemente maschile) che volevo denunciare in questo caso. Qualsiasi sia la motivazione, qualsiasi sia la creatura senziente che la subisce, la violenza non può mai essere condonata.
Ti serve comunque una motivazione? Mi pare chiaro dal comportamento del personaggio: perché è un narcisista che pensa esistano esseri viventi superiori e inferiori. La stessa motivazione di chiunque violi i diritti e la libertà del suo prossimo.

Avatar utente
Pretorian
Messaggi: 727

Re: mIA

Messaggio#9 » giovedì 18 maggio 2023, 23:55

StefanoGalardini ha scritto:
Pretorian ha scritto:Ciao, Stefano è piacere di leggerti.

Prima ancora di parlare della storia in sé, il racconto fa emergere una gestione problematica dei periodi. Mi spiego.

"È in borghese, per cui non è un agente, mi ha portato un caffè e un sorriso, ma io non sono nato ieri."

Hai collegato queste frasi con delle virgole, come se fossero parte di un unico periodo, ma non penso sia corretto. Sia dal punto di vista del verbo che del significato, sono due periodi diversi, che sarebbe stato meglio separare con un punto dopo" agente". Posto che non ho ben chiaro cosa perché non possa essere un agente se è in borghese.


"Si siede di fronte a me senza dire una parola, lo sguardo è stanco, le occhiaie profonde, sono le due del mattino"

Stessa cosa qui. In questo caso abbiamo tre diversi soggetti quindi sarebbe stato meglio avere tre diverse frasi separate da punto.

"Si gratta la guancia ispida, ha i baffoni e le guance cascanti del bracco."

Idem

Insomma, penso di aver reso l'idea.

Per quanto riguarda la storia, manca un elemento fondamentale, che è perché il protagonista abbia aggredito MIA. Bonatti glielo chiede, ma lui svia verso la questione se una IA sia o meno senziente è non risponde. Mancando questo dettaglio, ci manca un elemento fondamentale delle motivazioni del protagonista e questo fa sì che manchi un vero motore emotivo alla Storia. Se il protagonista fosse stato una sorta di luddista delle IA avrebbe avuto senso per lui concentrarsi su questo elemento, ma qui sembra che ci siano altri motivi, dato che sembra intuire che lui è mIA stessero abitualmente insieme.

Insomma,non proprio una gran prova, Stefano, ma ci sono tutte le premesse per migliorare.

Alla prossima!


Ciao Pretorian. Tralasciando il tuo commento sui periodi, le questioni di stile non sono dibattibili dopotutto e ognuno ha la sua opinione (io sono un amante del correlativo oggettivo, mea culpa), devo però rispedire al mittente la critica riguardo le motivazioni del personaggio. La motivazione del suo gesto c'è, esiste e mi sembra chiara nonostante non abbia voluto forzarla in bocca al lettore. È insita nel tema per cui qualsiasi sia la motivazione di un gesto violento, esso non è mai giustificabile. Non capisco perché in questo caso serva una motivazione palese al gesto in sé, se non per ponderare se l'omicidio in questo caso sia giustificato o no, che poi è il tipo di mentalità (ammettiamolo, prevalentemente maschile) che volevo denunciare in questo caso. Qualsiasi sia la motivazione, qualsiasi sia la creatura senziente che la subisce, la violenza non può mai essere condonata.
Ti serve comunque una motivazione? Mi pare chiaro dal comportamento del personaggio: perché è un narcisista che pensa esistano esseri viventi superiori e inferiori. La stessa motivazione di chiunque violi i diritti e la libertà del suo prossimo.



Più che una questione di stile, parliamo di sintassi e di incorretto uso dei periodi. Non contesto l'uso di coordinate e subordinate quando vengono usati correttamente e questo non è il caso.
Quanto alla motivazione, non emerge da nessun punto della storia, né dal comportamento del personaggio, né dai dialoghi. Anche la mentalità narcisista e di possesso di cui parli non emerge e se non abbiamo la motivazione per cui il protagonista agisce, al lettore manca il motore stesso della storia.

StefanoGalardini
Messaggi: 97

Re: mIA

Messaggio#10 » venerdì 19 maggio 2023, 9:37

Pretorian ha scritto:
StefanoGalardini ha scritto:
Pretorian ha scritto:Ciao, Stefano è piacere di leggerti.

Prima ancora di parlare della storia in sé, il racconto fa emergere una gestione problematica dei periodi. Mi spiego.

"È in borghese, per cui non è un agente, mi ha portato un caffè e un sorriso, ma io non sono nato ieri."

Hai collegato queste frasi con delle virgole, come se fossero parte di un unico periodo, ma non penso sia corretto. Sia dal punto di vista del verbo che del significato, sono due periodi diversi, che sarebbe stato meglio separare con un punto dopo" agente". Posto che non ho ben chiaro cosa perché non possa essere un agente se è in borghese.


"Si siede di fronte a me senza dire una parola, lo sguardo è stanco, le occhiaie profonde, sono le due del mattino"

Stessa cosa qui. In questo caso abbiamo tre diversi soggetti quindi sarebbe stato meglio avere tre diverse frasi separate da punto.

"Si gratta la guancia ispida, ha i baffoni e le guance cascanti del bracco."

Idem

Insomma, penso di aver reso l'idea.

Per quanto riguarda la storia, manca un elemento fondamentale, che è perché il protagonista abbia aggredito MIA. Bonatti glielo chiede, ma lui svia verso la questione se una IA sia o meno senziente è non risponde. Mancando questo dettaglio, ci manca un elemento fondamentale delle motivazioni del protagonista e questo fa sì che manchi un vero motore emotivo alla Storia. Se il protagonista fosse stato una sorta di luddista delle IA avrebbe avuto senso per lui concentrarsi su questo elemento, ma qui sembra che ci siano altri motivi, dato che sembra intuire che lui è mIA stessero abitualmente insieme.

Insomma,non proprio una gran prova, Stefano, ma ci sono tutte le premesse per migliorare.

Alla prossima!


Ciao Pretorian. Tralasciando il tuo commento sui periodi, le questioni di stile non sono dibattibili dopotutto e ognuno ha la sua opinione (io sono un amante del correlativo oggettivo, mea culpa), devo però rispedire al mittente la critica riguardo le motivazioni del personaggio. La motivazione del suo gesto c'è, esiste e mi sembra chiara nonostante non abbia voluto forzarla in bocca al lettore. È insita nel tema per cui qualsiasi sia la motivazione di un gesto violento, esso non è mai giustificabile. Non capisco perché in questo caso serva una motivazione palese al gesto in sé, se non per ponderare se l'omicidio in questo caso sia giustificato o no, che poi è il tipo di mentalità (ammettiamolo, prevalentemente maschile) che volevo denunciare in questo caso. Qualsiasi sia la motivazione, qualsiasi sia la creatura senziente che la subisce, la violenza non può mai essere condonata.
Ti serve comunque una motivazione? Mi pare chiaro dal comportamento del personaggio: perché è un narcisista che pensa esistano esseri viventi superiori e inferiori. La stessa motivazione di chiunque violi i diritti e la libertà del suo prossimo.



Più che una questione di stile, parliamo di sintassi e di incorretto uso dei periodi. Non contesto l'uso di coordinate e subordinate quando vengono usati correttamente e questo non è il caso.
Quanto alla motivazione, non emerge da nessun punto della storia, né dal comportamento del personaggio, né dai dialoghi. Anche la mentalità narcisista e di possesso di cui parli non emerge e se non abbiamo la motivazione per cui il protagonista agisce, al lettore manca il motore stesso della storia.


Oltre al fatto che la IA l'abbia chiamata MIA e che si difenda affermando che le intelligenze artificiali non hanno gli stessi diritti (allora ammazzare una creatura cosciente va bene?). Il gesto stesso dell'omicidio (non è uno scatto di rabbia che subito si spegne: la sfigura, la sbatte ripetutamente contro il tavolo e ne distrugge la memoria; è un atto prolungato e malevolo, mirato a cancellare la volontà e la persona dell'altro senza alcun rimorso). Il fatto che sia arrogante e pensi fin da subito di farla franca. Il fatto stesso che essere tratto davanti a un inquirente per aver ammazzato qualcuno sia soltanto un'inutile scocciatura! Lo sai il perché dell'accenno alla multa per oltraggio a pubblico decoro? Perché era quello che fino a pochi anni fa veniva comminata a un uomo reo di violenza fra le mura domestiche.
In sostanza, quello che intendi tu forse è che non ho esplicitato il movente dell'omicidio, che è un elemento fondamentale del poliziesco e del giallo. Ma per quanto sia un genere che amo, questo non è un racconto giallo.

Avatar utente
Pretorian
Messaggi: 727

Re: mIA

Messaggio#11 » venerdì 19 maggio 2023, 10:05

No, Stefano, il problema è che senza le informazioni che hai fornito sopra (poste nel debito modo) il protagonista agisce in modo insensato e questo priva il racconto di un elemento. Non parlo di pazzia: se avessi fatto intuire che il protagonista fosse semplicemente pazzo, sarebbe comunque stata una motivazione e, come tale, avrebbe alimentato la vicenda. Qui parliamo proprio di un pezzo importante che manca.

StefanoGalardini
Messaggi: 97

Re: mIA

Messaggio#12 » venerdì 19 maggio 2023, 11:14

Pretorian ha scritto:No, Stefano, il problema è che senza le informazioni che hai fornito sopra (poste nel debito modo) il protagonista agisce in modo insensato e questo priva il racconto di un elemento. Non parlo di pazzia: se avessi fatto intuire che il protagonista fosse semplicemente pazzo, sarebbe comunque stata una motivazione e, come tale, avrebbe alimentato la vicenda. Qui parliamo proprio di un pezzo importante che manca.


Se avessi fatto intuire che il personaggio fosse semplicemente pazzo avrei banalizzato la questione di fondo. Ma a questo punto immagino che per te sia soltanto una questione di principio, per cui faccio un passo indietro e ti dico: hai ragione. Il mio personaggio è pazzo. Che poi è la rassicurazione che cerchiamo quando ascoltiamo le notizie di cronaca in TV: noi siamo diversi da quelli che ammazzano, loro sono pazzi e nella società, nella nostra cultura non c'è niente che non vada.

Lidia Malizia
Messaggi: 19

Re: mIA

Messaggio#13 » venerdì 19 maggio 2023, 21:11

Ciao Stefano.
A mio parere, il tuo racconto ha due grandi pregi: dal punto di vista formale ti tiene con il fiato sospeso fino alla fine con uno stile scorrevole e accurato. Dal punto di vista contenutistico, tocca il delicatissimo tema etico e sociale che ruota intorno alle IA, lasciando al lettore tanto da pensare. Secondo me hai saputo rendere immortale il personaggio di mIA nei confronti della quale il lettore, giungendo alla fine del racconto, si scopre emozionato.
Buona Edition!
Lidia

Cinzia Fabretti
Messaggi: 157

Re: mIA

Messaggio#14 » venerdì 19 maggio 2023, 21:38

mIA, di Stefano Galardini
Davvero, davvero bello. L’ambientazione è nitida, i particolari accurati. I personaggi si muovono e parlano con assoluto realismo e il ritmo dell’interrogatorio è coinvolgente. Il finale mi è piaciuto moltissimo, con l’ispettore che è una IA, ma ormai tanto evoluta e cosciente da vivere sentimenti umani, da perdere la calma per l’arroganza e l’insopportabile violenza ai danni di una coscienza inibita a difendersi per non nuocere a un umano. Bello. Bella la macchina umanizzata a confronto con l’umano, che perde i valori che dovrebbero definire la sua natura. Mi hai convinta.

StefanoGalardini
Messaggi: 97

Re: mIA

Messaggio#15 » domenica 21 maggio 2023, 18:49

Lidia Malizia ha scritto:Ciao Stefano.
A mio parere, il tuo racconto ha due grandi pregi: dal punto di vista formale ti tiene con il fiato sospeso fino alla fine con uno stile scorrevole e accurato. Dal punto di vista contenutistico, tocca il delicatissimo tema etico e sociale che ruota intorno alle IA, lasciando al lettore tanto da pensare. Secondo me hai saputo rendere immortale il personaggio di mIA nei confronti della quale il lettore, giungendo alla fine del racconto, si scopre emozionato.
Buona Edition!
Lidia


Ciao Lidia! Grazie mille per aver letto il racconto e averlo commentato. C'è ancora molta strada da fare e devo migliorare ancora, ma anche grazie al confronto qui su MC sto imparando un sacco! Grazie mille ancora!

StefanoGalardini
Messaggi: 97

Re: mIA

Messaggio#16 » domenica 21 maggio 2023, 18:59

Cinzia Fabretti ha scritto:mIA, di Stefano Galardini
Davvero, davvero bello. L’ambientazione è nitida, i particolari accurati. I personaggi si muovono e parlano con assoluto realismo e il ritmo dell’interrogatorio è coinvolgente. Il finale mi è piaciuto moltissimo, con l’ispettore che è una IA, ma ormai tanto evoluta e cosciente da vivere sentimenti umani, da perdere la calma per l’arroganza e l’insopportabile violenza ai danni di una coscienza inibita a difendersi per non nuocere a un umano. Bello. Bella la macchina umanizzata a confronto con l’umano, che perde i valori che dovrebbero definire la sua natura. Mi hai convinta.


Ciao Cinzia! Grazie per i complimenti e la lettura, come già sottolineato da Emiliano l'IA più umana dell'umano è un topos (per non dire cliché!) un po' già visto, ma è un tema quello della violenza (di genere, di specie) su cui volevo scrivere da un po'.
Mi fa davvero piacere che ti sia piaciuto e ti abbia convinta e non sia risultato esagerato. Grazie mille e mille volte ancora!

Avatar utente
Domenico
Messaggi: 145

Re: mIA

Messaggio#17 » lunedì 22 maggio 2023, 10:56

Ciao Stefano,
il tuo racconto è davvero figo! mi ha fatto venire in mente tutte le volte che prendo a calci gli elettrodomestici (soprattutto il pc) quando non funzionano.
L'idea di un mondo in cui anche gli esseri 'artificiali' sono equiparati agli esseri viventi e quindi con tutti i diritti e i doveri, è davvero particolare. Sicuramente, per me, è qualcosa di nuovo. Il tuo racconto mi ha divertito e fatto pensare.
Gran bel lavoro!
Bravo!

In bocca al lupo per l'edition!

ciao
Domenico
„Che Dio mi conceda la serenità di accettare ciò che non posso cambiare, la tenacia di cambiare ciò che posso e la fortuna di non fare troppe cazzate.“

StefanoGalardini
Messaggi: 97

Re: mIA

Messaggio#18 » martedì 23 maggio 2023, 15:18

Domenico ha scritto:Ciao Stefano,
il tuo racconto è davvero figo! mi ha fatto venire in mente tutte le volte che prendo a calci gli elettrodomestici (soprattutto il pc) quando non funzionano.
L'idea di un mondo in cui anche gli esseri 'artificiali' sono equiparati agli esseri viventi e quindi con tutti i diritti e i doveri, è davvero particolare. Sicuramente, per me, è qualcosa di nuovo. Il tuo racconto mi ha divertito e fatto pensare.
Gran bel lavoro!
Bravo!

In bocca al lupo per l'edition!

ciao
Domenico


Grazie mille Domenico! Soprattutto quando si parla con il linguaggio della fantascienza, trovo che sia importante riuscire a fare riflettere su dinamiche del presente e l'obiettivo con questo racconto era quello. Sapere di esserci riuscito senza la mia solita pedanteria è un progresso non da poco!
Ne sono davvero felice! Grazie e in bocca al lupo anche a te!

Avatar utente
Andrea Furlan
Messaggi: 400

Re: mIA

Messaggio#19 » mercoledì 24 maggio 2023, 1:01

Ciao Stefano,
Ottimo racconto dove hai saputo dosare molti elementi diversi:, il rapporto conflittuale fra imputato e poliziotto, razzismo prepotente sintetizzato da quel "non sono come noi!" urlato dal protagonista, tensione palpabile, stile asciutto che da le informazioni chiave in pochissimo spazio, struttura efficace, il nome della IA fra i più evocativi e azzeccati dell'edizione, ideale per la storia che volevi raccontare. Unico appunto il calo di tensione che ho trovato nel finale: forse una scelta diversa avrebbe dato ancora più valore aggiunto a un racconto davvero ottimo.

Avatar utente
Gennibo
Messaggi: 574

Re: mIA

Messaggio#20 » mercoledì 24 maggio 2023, 14:58

Ciao Stefano e piacere di leggerti, il tuo racconto mi è piaciuto molto, compresa la gestione dei protagonisti. L’alcol è uno di loro, senza tante spiegazioni dice molto del personaggio incriminato. Bene che durante la narrazione si aprono delle domande che sta al lettore rispondere a propria discrezione.
Quando parli di codice di produzione sulla sclera anche io mi sono vista le immagini di Blade Runner :D
Per me un’ottima prova, da podio.
Alla prossima e buona edition!

StefanoGalardini
Messaggi: 97

Re: mIA

Messaggio#21 » mercoledì 24 maggio 2023, 23:16

Andrea Furlan ha scritto:Ciao Stefano,
Ottimo racconto dove hai saputo dosare molti elementi diversi:, il rapporto conflittuale fra imputato e poliziotto, razzismo prepotente sintetizzato da quel "non sono come noi!" urlato dal protagonista, tensione palpabile, stile asciutto che da le informazioni chiave in pochissimo spazio, struttura efficace, il nome della IA fra i più evocativi e azzeccati dell'edizione, ideale per la storia che volevi raccontare. Unico appunto il calo di tensione che ho trovato nel finale: forse una scelta diversa avrebbe dato ancora più valore aggiunto a un racconto davvero ottimo.


Ciao Andrea! Piacere di ritrovarti!
Sono assolutamente d'accordo con te, la chiusa è stata la parte che più mi ha messo in difficoltà nella stesura di questo racconto e l'avrò riscritta quattro volte, senza peraltro rimanerne pienamente soddisfatto. Con più tempo e più caratteri forse avrei potuto fare di meglio. A parte la chiusa, sono felicissimo che il racconto ti sia piaciuto! Più di ogni altro questo racconto è il frutto di tutti i buoni consigli ricevuti qui su MC! Fa piacere riuscire ad aggiustare il tiro! Grazie mille ancora e ancora, buona edition!

StefanoGalardini
Messaggi: 97

Re: mIA

Messaggio#22 » mercoledì 24 maggio 2023, 23:21

Gennibo ha scritto:Ciao Stefano e piacere di leggerti, il tuo racconto mi è piaciuto molto, compresa la gestione dei protagonisti. L’alcol è uno di loro, senza tante spiegazioni dice molto del personaggio incriminato. Bene che durante la narrazione si aprono delle domande che sta al lettore rispondere a propria discrezione.
Quando parli di codice di produzione sulla sclera anche io mi sono vista le immagini di Blade Runner :D
Per me un’ottima prova, da podio.
Alla prossima e buona edition!


Ciao Gennibo, piacere di ritrovarti! Sono contento che la citazione sia stata accolta con favore e non con fastidio, e soprattutto mi fa piacere essere riuscito a "dire senza dire troppo" in fase di caratterizzazione. Per quanto riguarda le domande senza risposta era quello che volevo mettendo il lettore nei panni del "cattivo" e non dell'"eroe". Avevo paura potesse essere un azzardo, ma a volte gli azzardo pagano. Grazie mille ancora per l'analisi e il tempo che hai dedicato al mio racconto! Sono davvero felice ti sia piaciuto!

Avatar utente
Il Saggio
Messaggi: 81

Re: mIA

Messaggio#23 » lunedì 29 maggio 2023, 8:06

Ciao Stefano

le atmosfere noir sono un chiaro omaggio a "Anche gli androidi sognano pecore elettriche" e ci sta, vista l'influenza sull'immaginario collettivo in materia di IA. Il racconto ha una buna dose di conflitto, tipico degli interrogatori polizieschi. Quello che mi lascia un po' perplesso è l'oggetto del contendere. Il poliziotto dice ha infranto la legge l'inquisito dice sostanzialmente che non è cosi. Ma se c'è una legge a cui far riferimento (come immagino quello sull'omicidio) non basterebbe il fermo e poi la detenzione? L'inquisito se ne esce con la storia "che nessuno è mai stato arrestato per aver ucciso una IA" ma se c'è una legge, mi sembra poco realistico contestarla. Non so, questa cosa mi è sembrata poco realistica, un po' debole, su un racconto che stava procedendo bene. E poi il finale. Resta aperto. Non è ironico, semplicemente non sappiamo come andrà a finire. Dal mio punto di vista è un difetto perché lascia aleggiare un significato che poi non si afferra. Attenzione, non sto dicendo che non mi piacciono i racconti che si possono interpretare in modi diversi, sto semplicemente dicendo che qui l'autore ha preferito lasciare il finale monco, per quanto allusivo.
Per me un pollice verso l'alto ma con turbolenze da sud

StefanoGalardini
Messaggi: 97

Re: mIA

Messaggio#24 » lunedì 29 maggio 2023, 15:00

Il Saggio ha scritto:Ciao Stefano

le atmosfere noir sono un chiaro omaggio a "Anche gli androidi sognano pecore elettriche" e ci sta, vista l'influenza sull'immaginario collettivo in materia di IA. Il racconto ha una buna dose di conflitto, tipico degli interrogatori polizieschi. Quello che mi lascia un po' perplesso è l'oggetto del contendere. Il poliziotto dice ha infranto la legge l'inquisito dice sostanzialmente che non è cosi. Ma se c'è una legge a cui far riferimento (come immagino quello sull'omicidio) non basterebbe il fermo e poi la detenzione? L'inquisito se ne esce con la storia "che nessuno è mai stato arrestato per aver ucciso una IA" ma se c'è una legge, mi sembra poco realistico contestarla. Non so, questa cosa mi è sembrata poco realistica, un po' debole, su un racconto che stava procedendo bene. E poi il finale. Resta aperto. Non è ironico, semplicemente non sappiamo come andrà a finire. Dal mio punto di vista è un difetto perché lascia aleggiare un significato che poi non si afferra. Attenzione, non sto dicendo che non mi piacciono i racconti che si possono interpretare in modi diversi, sto semplicemente dicendo che qui l'autore ha preferito lasciare il finale monco, per quanto allusivo.
Per me un pollice verso l'alto ma con turbolenze da sud



Grazie Saggio! Farò tesoro dei consigli! La questione del "caso da risolvere" non era proprio quello di cui volevo parlare e mi spiace non si sia capito appieno! Cercherò di essere meno oscuro nelle prossime edizioni!
Grazie e alla prossima!

Torna a “174° All Time - All Stars Edition - la 9° della Decima Era”

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 1 ospite