Il compito

Appuntamento alle 21.00 di lunedì 15 maggio con un tema dello staff di MC e un'edizione all stars con i giudizi finali di Franci Conforti, Davide Mannucci, Masa, Giorgio Lupo, Andrea Lauro, Silvia La Posta, Andrea Vaccaro, Davide Di Tullio, Luca Nesler, Francesco Nucera e Maurizio Bertino!
Cinzia Fabretti
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Il compito

Messaggio#1 » martedì 16 maggio 2023, 0:48

Il nonno lo fissava con gli occhiali abbassati sul naso e due ciuffetti di capelli bianchi sparati ai lati del capo, da gufo.
Cesare spostò il peso da una gamba all’altra.
“Devo scrivere la parola in piedi”
Le sopracciglia folte scattarono in alto.
“In piedi?”
“Sì, insomma, una lettera sotto l’altra”
“In colonna!”
“E ogni lettera deve essere l’iniziale di una parola”
“Un acrostico, parola che viene dal greco. È facile, dai”
“Nonno, non lo studiamo il greco in quarta elementare”
Il gufo abbassò lo sguardo sul giornale brontolando e smise di dargli retta. Cesare tornò a sedersi e di tanto in tanto lanciava occhiate oblique verso l’anziano. Dietro le lenti spesse, le palpebre erano abbassate o no? Allungò il braccio verso il telefonino e il nonno si schiarì la voce. Cesare ritirò la mano.
Almeno ad avere uno spunto! Quelle lettere incolonnate si burlavano di lui. La parola era: Intelligenza. L’argomento del componimento doveva essere quello? La maestra non l’aveva detto, o forse l’aveva fatto mentre lui era distratto. Gli restava il dubbio. E cosa avrebbe potuto dire lui dell’intelligenza, che tutti trattavano un po’ da scemo?
A scuola bastava nulla a distrarlo, si lamentava la maestra, e lui non poteva negarlo, si annoiava a morte e qualsiasi cosa era meglio di quella voce cantilenante, sempre uguale.
La mamma per punizione non lo faceva giocare se non finiva i compiti, ma non lo aiutava. Suo padre non c’era mai. Il nonno avrebbe potuto, ma faceva sempre il confronto con le cose che studiava lui, quando era bambino, e gli faceva capire che avrebbe dovuto già sapere tante cose che invece ignorava.
I compagni, infine, lo prendevano in giro perché parlava poco e male. Non gli venivano le parole, si confondeva, sudava. Nessuno aveva la pazienza di aspettare che scegliesse cosa dire.
Perché in effetti non è che non gli venissero proprio le parole, anzi: gliene venivano tante, troppe, al punto che ci si perdeva. Avrebbe avuto bisogno di calma, ma tutti andavano di fretta e Cesare parlava sempre meno, e sempre peggio.
Dunque, doveva essere scemo.
Quel compito, per esempio. Gli altri l’avevano cominciato già in classe e c’era chi l’aveva anche finito prima della campanella.
Lui era ancora bloccato sulla I. Quante parole aveva trovato che iniziavano con I? Infinite. E dietro ciascuna, un possibile pensiero. Ma il tema? Perché mica poteva infilarci un insetto, per esempio, se doveva essere sull’intelligenza.
Forse.
Aveva visto in TV api che costruivano celle esagonali, perfette e tutte uguali, come lui non avrebbe saputo neanche disegnare col righello. E parlavano: con i gesti, con le ali, con una danza che diceva alle compagne dove trovare con esattezza i fiori, distanti chilometri.
Forse potevano dirsi intelligenti, le api.
Tornò a fissare il nonno-gufo.
“Nonno, cos’è l’intelligenza?”
Il rumore di fogli lo colse di sorpresa. Brusco, il movimento di abbassare il giornale e di girarsi verso di lui.
“Che domanda è? Stai facendo i compiti o ti sei distratto?”
“No, no, è per il compito. Gli animali sono intelligenti?”
“Stai facendo biologia?”
“No, devo scrivere quella cosa di prima… ”
“E gli animali che c’entrano?”
“Cercavo di stabilire chi è intelligente e chi no. Le api sono intelligenti?”
“Certo che no! Ubbidiscono solo all’istinto”
Cesare annuì. Quindi proprio non poteva mettercelo, un insetto.
Venne sera e infine scrisse:

Idea
Nascosta
Tra
Esili
Linee
Luminose,
Ingenua
Gentilezza
Elegante,
Navicella
Zuccherata
d’Allegria.
A scuola, la maestra scarabocchiò un visto.
Isabel durante la ricreazione si sporse a guardare. L’unica tra tutte le persone che aveva intorno, a casa e a scuola, che si fermasse ogni tanto con lui, e che aspettasse mentre metteva in fila le parole.
“Che dice, la tua poesia?”
Cesare deglutì e cercò in giro qualcosa da guardare.
Isabel infilò il viso sotto il suo, a incontrargli gli occhi con i suoi, azzurri e curiosi.
“Di che parla, la tua poesia?”
Le rispose: “Di te”.
“Ah!” Si tirò su la bimba, e sorrise felice.
“Me la spieghi?”
Cesare andò in affanno.
“Sono un’idea nascosta?” Insistette Isabel, e Cesare annuì.
“Bello! Tra tanti pensieri?”
Cesare annuì di nuovo. Poi le indico la luce che pioveva dalle tende a veneziana, tante lamelle chiare che zebravano la classe, e la sedia e il banco dove sedeva durante le lezioni.
“Le linee luminose!” battè le mani Isabel. “E le altre parole?”
E un po’ chinò il viso verso la spalla, con fare birichino.
Cesare non avrebbe giurato sull’ingenuità, in quel momento, ma ai suoi occhi lei era quello: elegante nel muoversi, gentile nei modi, dolce e lieve come un veliero che solcava i sogni. E sempre solare, allegra.
Isabel lo abbracciò. “Grazie Cesare, è una bellissima poesia!”
L’unica a capire che aveva un senso. Intelligente, molto più del nonno e della maestra.
Lui invece era proprio ottuso, si ripeté per anni. Perché per Isabel rimase sempre un caro amico, mentre lui continuò a riempire quaderni e libri della sigla IO e IA.
Io l’Ottuso e Isabel l’Amore.



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antico
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Re: Il compito

Messaggio#2 » martedì 16 maggio 2023, 0:51

Ciao Cinzia! Tutto ok con i parametri, buona ALL STARS EDITION!

alexandra.fischer
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Re: Il compito

Messaggio#3 » martedì 16 maggio 2023, 10:43

Il compito di Cinzia Fabretti Tema centrato. Bellissima l’idea dell’acrostico Intelligenza e anche il suo svolgimento. Il protagonista la usa per dedicare una poesia alla compagna di scuola della quale è innamorato. Bello il dialogo con il nonno, simpatico nel suo aspetto da gufo saggio e severo nel negargli l’uso del telefonino durante il compito. Gli spiega in cosa consiste il compito, ma lo lascia fare. Stupenda l’immagine delle api, anche se di poco aiuto per il Nostro. Belli anche gli acrostici nel finale Io e Ia. Io l’Ottuso e Isabel l’Amore. Amarognolo il fatto che i genitori del protagonista siano assenti dalla sua vita per via dei molteplici impegni.

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BruceLagogrigio
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Re: Il compito

Messaggio#4 » martedì 16 maggio 2023, 23:33

In terza persona. Tempo verbale: Passato remoto. Ambientazione: Attuale. Casa familiare / Scuola elementare. Classe quarta. Tema centrato (a modo suo e che modo!).

Ciao Cinzia piacere di leggerti. Che dire. Un bellissimo racconto. Delicato, sognante, trasbordante di tristezza: i genitori dileguati /un amore non corrisposto / il ragazzo un po’ “indietro”. Temevo tutti puntassero su robot e intelligenze artificiali (io pure...) e aspettavo con ansia qualcuno che declinasse il tema su qualcosa di diverso. E caspita l’ho trovato. Stile eccellente per me. Complimenti!

Uniche note negative (ma personali):
La digressione sulle api forse è troppo lunga anche se devo ammettere che fa il suo sporco servizio: il ragazzo ha un deficit di attenzione e si perde facilmente in pensieri e distrazioni.
Non mi fanno impazzire le “” senza punto. In una riga c’è.
Inezie! Splendido lavoro per me.
Bruce
L'uomo prudente, con una frase elegante, si cava fuori da ogni garbuglio, e sa usar la lingua con la leggerezza di una piuma. Umberto Eco

viviana.tenga
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Re: Il compito

Messaggio#5 » giovedì 18 maggio 2023, 23:36

Ciao Cinzia,
Sono indecisa su come valutare l'attinenza al tema. Da un lato, nessuno aveva detto che non si potesse ridefinire il significato della sigla IA, quindi quello che hai fatto è legittimo, dall'altro mi sembra un'interpretazione un po' tirata.
Per quanto riguarda il racconto in sé: mi è piaciuto l'inizio e la parte finale, ovvero la caratterizzazione del nonno e quella del rapporto con Isabel. In quella centrale, secondo me il racconto si perde un po'. Capisco l'idea di rendere la dispersività dei pensieri di Cesare, ma visto che parli del fatto che ha "troppe" idee/parole in testa, forse si poteva ottenere lo stesso effetto con un ritmo più sostenuto e una sequenza più incalzante di pensieri che vanno in direzioni diverse.
C'è poi una cosa che non mi è chiara: Cesare ha davvero pensato a Isabel mentre faceva il compito, o ha scelto di dedicarle la poesia solo a posteriori? Il personaggio della bambina compare un po' all'improvviso, senza che Cesare abbia pensato a lei nella scena prima e questo mi ha creato un po' di confusione.

Cinzia Fabretti
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Re: Il compito

Messaggio#6 » venerdì 19 maggio 2023, 9:55

viviana.tenga ha scritto:Ciao Cinzia,
Sono indecisa su come valutare l'attinenza al tema. Da un lato, nessuno aveva detto che non si potesse ridefinire il significato della sigla IA, quindi quello che hai fatto è legittimo, dall'altro mi sembra un'interpretazione un po' tirata.
Per quanto riguarda il racconto in sé: mi è piaciuto l'inizio e la parte finale, ovvero la caratterizzazione del nonno e quella del rapporto con Isabel. In quella centrale, secondo me il racconto si perde un po'. Capisco l'idea di rendere la dispersività dei pensieri di Cesare, ma visto che parli del fatto che ha "troppe" idee/parole in testa, forse si poteva ottenere lo stesso effetto con un ritmo più sostenuto e una sequenza più incalzante di pensieri che vanno in direzioni diverse.
C'è poi una cosa che non mi è chiara: Cesare ha davvero pensato a Isabel mentre faceva il compito, o ha scelto di dedicarle la poesia solo a posteriori? Il personaggio della bambina compare un po' all'improvviso, senza che Cesare abbia pensato a lei nella scena prima e questo mi ha creato un po' di confusione.


Ciao Viviana. In effetti ho creduto nella legittimità di interpretare la sigla a modo mio, se non fosse stato corretto credo che non avrebbero usato la sigla ma una dizione estesa; è scattato il ricordo di quando scribacchiavamo sui libri in una 'lingua segreta', perché non fosse chiaro a chiunque dove andava il nostro pensiero. Quanto alla parte centrale hai ragione, purtroppo avevo dedicato molte più parole a quella, e ho dovuto tagliare per stare nei limiti. Nel tagliare, ho perso il ritmo e anche la scintilla che porta Cesare a scrivere della compagna. D'altronde, la difficoltà di scrivere a una certa ora e con limiti di tempo e battute è, per me, elevatissima e sono comunque contenta di riuscire a partecipare. Grazie per l'attenzione nella lettura

Cinzia Fabretti
Messaggi: 157

Re: Il compito

Messaggio#7 » venerdì 19 maggio 2023, 10:00

BruceLagogrigio ha scritto:In terza persona. Tempo verbale: Passato remoto. Ambientazione: Attuale. Casa familiare / Scuola elementare. Classe quarta. Tema centrato (a modo suo e che modo!).

Ciao Cinzia piacere di leggerti. Che dire. Un bellissimo racconto. Delicato, sognante, trasbordante di tristezza: i genitori dileguati /un amore non corrisposto / il ragazzo un po’ “indietro”. Temevo tutti puntassero su robot e intelligenze artificiali (io pure...) e aspettavo con ansia qualcuno che declinasse il tema su qualcosa di diverso. E caspita l’ho trovato. Stile eccellente per me. Complimenti!

Uniche note negative (ma personali):
La digressione sulle api forse è troppo lunga anche se devo ammettere che fa il suo sporco servizio: il ragazzo ha un deficit di attenzione e si perde facilmente in pensieri e distrazioni.
Non mi fanno impazzire le “” senza punto. In una riga c’è.
Inezie! Splendido lavoro per me.
Bruce


Ciao Bruce, che dirti? Grazie per l'apprezzamento, ne sono molto, molto felice. Hai colto l'intento delle api in modo perfetto, sui punti mancanti è mancato la forza dell'ultima rilettura. Chiedo perdono. Buona All Stars Edition!

Cinzia Fabretti
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Re: Il compito

Messaggio#8 » venerdì 19 maggio 2023, 10:01

alexandra.fischer ha scritto:Il compito di Cinzia Fabretti Tema centrato. Bellissima l’idea dell’acrostico Intelligenza e anche il suo svolgimento. Il protagonista la usa per dedicare una poesia alla compagna di scuola della quale è innamorato. Bello il dialogo con il nonno, simpatico nel suo aspetto da gufo saggio e severo nel negargli l’uso del telefonino durante il compito. Gli spiega in cosa consiste il compito, ma lo lascia fare. Stupenda l’immagine delle api, anche se di poco aiuto per il Nostro. Belli anche gli acrostici nel finale Io e Ia. Io l’Ottuso e Isabel l’Amore. Amarognolo il fatto che i genitori del protagonista siano assenti dalla sua vita per via dei molteplici impegni.


Buongiorno Alessandra, grazie per la lettura e l'apprezzamento. Buona All Stars Edition!

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Mario Mazzafoglie
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Re: Il compito

Messaggio#9 » venerdì 19 maggio 2023, 12:09

Ciao Cinzia, un piacere leggerti.
Anche io, come già qualcuno di quelli che hanno commentato, sono combattuto sul tuo racconto.
Ti dico quello che mi è piaciuto e quello che mi ha convinto di meno.
Allora, il racconto mi piace per le emozioni contrastanti che ti fa provare (tenerezza, malinconia, sogno), fattore che apprezzo molto e che trovo sempre più raro nei racconti che leggo. Altro punto a favore, è la tua capacità di scrivere in mostrato, senza però cadere nelle microazioni e nella prosa a scatti, ma anzi dando musicalità e scorrevolezza al testo. Ulteriore plus, la storia in sè, che quella è puro gusto personale, e a me è piaciuta, senza troppi giri di parole.
Le cose che non mi hanno convinto invece, riguardano innanzitutto la parte centrale, dove ti sei persa in uno "spiegone" dopo che, al contrario, eri partita così bene. Altri punti a sfavore, come ti ha già fatto notare qualcuno, riguardano la parte delle api e il fatto che la ragazzina spunti un po' all'improvviso, quando invece poteva tranquillamente essere inserita nella prima parte in qualche pensiero del protagonista.
Il tema non è centratissimo, ma non ne faccio una tragedia.
Per quanto riguarda altre cose, un consiglio per la prima parte: dopo che un personaggio fa un'azione, la frase che pronuncia deve rimanere sulla stessa riga, altrimenti e come se stessi passando il diritto di parola all'altro personaggio e rischi di confondere il lettore.

Cesare spostò il peso da una gamba all’altra. “Devo scrivere la parola in piedi”
Le sopracciglia folte scattarono in alto. “In piedi?”


Così sarebbe stato corretto.

A rileggerti.

Cinzia Fabretti
Messaggi: 157

Re: Il compito

Messaggio#10 » venerdì 19 maggio 2023, 17:18

Mario Mazzafoglie ha scritto:Ciao Cinzia, un piacere leggerti.
Anche io, come già qualcuno di quelli che hanno commentato, sono combattuto sul tuo racconto.
Ti dico quello che mi è piaciuto e quello che mi ha convinto di meno.
Allora, il racconto mi piace per le emozioni contrastanti che ti fa provare (tenerezza, malinconia, sogno), fattore che apprezzo molto e che trovo sempre più raro nei racconti che leggo. Altro punto a favore, è la tua capacità di scrivere in mostrato, senza però cadere nelle microazioni e nella prosa a scatti, ma anzi dando musicalità e scorrevolezza al testo. Ulteriore plus, la storia in sè, che quella è puro gusto personale, e a me è piaciuta, senza troppi giri di parole.
Le cose che non mi hanno convinto invece, riguardano innanzitutto la parte centrale, dove ti sei persa in uno "spiegone" dopo che, al contrario, eri partita così bene. Altri punti a sfavore, come ti ha già fatto notare qualcuno, riguardano la parte delle api e il fatto che la ragazzina spunti un po' all'improvviso, quando invece poteva tranquillamente essere inserita nella prima parte in qualche pensiero del protagonista.
Il tema non è centratissimo, ma non ne faccio una tragedia.
Per quanto riguarda altre cose, un consiglio per la prima parte: dopo che un personaggio fa un'azione, la frase che pronuncia deve rimanere sulla stessa riga, altrimenti e come se stessi passando il diritto di parola all'altro personaggio e rischi di confondere il lettore.

Cesare spostò il peso da una gamba all’altra. “Devo scrivere la parola in piedi”
Le sopracciglia folte scattarono in alto. “In piedi?”


Così sarebbe stato corretto.

A rileggerti.


Grazie per le parole gentili, sono felice che nel complesso ti sia piaciuto. Rifletterò su come sistemare meglio la parte centrale. Grazie per l'indicazione su azione e frasi pronunciate, in teoria so che è corretto così come dici, ma ancora non mi è entrato nella pratica, così se non ho abbastanza tempo o lucidità per rivedere con attenzione, le cose scritte male rimangono sul foglio. Questa cosa di scrivere fino all'una di notte è aldilà delle mie forze! (Ma non mi arrendo)

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Daniele
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Re: Il compito

Messaggio#11 » martedì 23 maggio 2023, 9:22

Ciao Viviana, piacere di averti letto!
Difficilissimo.commentare questo racconto, ahia!
L'attinenza al tema ler me c'è, è chiaro che per IA si intendesse intelligenza artificiale, sottinteso, ma non dichiarato, tu l'hai centrato in modo letterale e quindi per me è ok, anzi, apprezzatissimo per l'originalità.
Scrivi in stile mostrato con qualche ibridazione e la cosa non mi dispiace. Ogni tanto, soprattutto in racconti così brevi, un aiuto al lettore con qualche spiegazione non mi infastidisce se non stona troppo col resto del racconto.
Riesci a evocare emozioni diverse e riesci a lasciare un buon sapore alla fine della lettura con un che di romantico. È un racconto "strano" ma personalmente ho apprezzato.

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GiulianoCannoletta
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Re: Il compito

Messaggio#12 » mercoledì 24 maggio 2023, 17:06

Ciao Cinzia, è sempre un piacere leggerti.
Un racconto denso di tenerezza, mi sono piaciute molto alcune immagini che evochi (il nonno gufo, le lettere che si burlano di lui...). Ho apprezzato anche la digressione sulla api, mi pare proprio ben riuscita, lasci che il lettore si perda nei pensieri collaterali di Cesare, perdendo il filo principale del discorso, proprio come capita a lui. In generale hai tratteggiato bene, in maniera delicata e convincente, le sue difficoltà di attenzione e le sue preoccupazioni.
L'aspetto che mi ha convinto meno è Isabel, che spunta solo nel finale e ha una grande importanza nell'equilibrio del racconto. Penso che sarebbe stato meglio introdurla prima, magari come uno dei pensieri che tormentavano il protagonista, per poi chiudere il cerchio con la sua presenza nel finale.
A rileggerci presto!
Giuliano
“Uno scrittore argentino che ama molto la boxe mi diceva che in quella lotta che si instaura fra un testo appassionante e il suo lettore, il romanzo vince sempre ai punti, mentre il racconto deve vincere per knock out.”
Julio Cortázar

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Stefano.Moretto
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Re: Il compito

Messaggio#13 » giovedì 25 maggio 2023, 21:35

Ciao Cinzia
Mi piace come hai deciso di dare al tema un'interpretazione totalmente tua, sfruttando gli acronimi per nascondere parole diverse dall'intento originale. Sotto questo aspetto, l'unica nota negativa è che Isabel per essere veramente il "tema" dovrebbe avere un qualche tipo di rilevanza o quantomeno essere citata prima della fine, mentre qui la sua esistenza inizia quando il compito è già terminato e la parte centrale del racconto si basa in pratica su come il protagonista mette insieme le parole. Non sarei così puntiglioso di solito su questo, ma mi sembra necessario dato che il racconto si basa sull'interpretazione "alternativa" che hai dato al tema.
Per il resto mi piace molto come hai portato per iscritto lo stato di deficit d'attenzione. A mio parere rende molto bene l'idea della condizione psicologica in cui si trova e come viene vissuta anche a livello relazionale.

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L'inquisitore
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Re: Il compito

Messaggio#14 » lunedì 29 maggio 2023, 11:58

Ciao Cinzia, e piacere! Racconto particolare, con delle pecche nell'essere leggermente più verboso del dovuto e qualche scivolatina stilistica, ma con un cuore grande così. Più che altro sei riuscita a darglielo questo cuore costruendo un ottimo title drop finale e una motivazione al tutto che, alla fine, risulta credibile.
Nell'insieme è un racconto completo con un bel messaggio e un finale carezzevole. Se riuscissi a snellire la parte delle riflessioni rimarcando sui problemi di attenzione di Cesare sarebbe sicuramente da pollice su. Per ora rimane quasi su e ti invito a spostare il racconto in laboratorio per dargli un'aggiustatina (non so se il laboratorio funziona ancora, ma mi pare che ci siano dei tempi d'attesa ragguardevoli.)
Pollice quasi su!

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massimogrilli
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Re: Il compito

Messaggio#15 » domenica 2 luglio 2023, 12:13

Bellissimo racconto! Ottima idea quella del compito-acrostico, mette subito in chiaro il tema e crea nel contempo un conflitto immediato.
Quanto ho odiato il nonno saccente che crede senza ombra di dubbio che le api non siano intelligenti! A tal proposito a differenza di altri ho trovato azzeccata quella parentesi di "narrato" (parere soggettivo ovviamente).
La seconda parte personalmente l'ho trovato un po' meno efficace. Su ciò concordo con quello ti hanno già detto in molti.
Quoto anche il consiglio di fare attenzione ad andare a capo nei giusti momenti durante i dialoghi, perché aiuta molto a figurarsi la scena nel modo corretto.

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