Gruppo MARVIN: Lista racconti e classifiche

Appuntamento alle 21.00 di lunedì 15 maggio con un tema dello staff di MC e un'edizione all stars con i giudizi finali di Franci Conforti, Davide Mannucci, Masa, Giorgio Lupo, Andrea Lauro, Silvia La Posta, Andrea Vaccaro, Davide Di Tullio, Luca Nesler, Francesco Nucera e Maurizio Bertino!
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Gruppo MARVIN: Lista racconti e classifiche

Messaggio#1 » martedì 16 maggio 2023, 2:06

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BENVENUTI ALLA ALL STARS EDITION, LA NONA E ULTIMA DELLA DECIMA ERA DI MINUTI CONTATI, LA 174° ALL TIME!

Questo è il gruppo MARVIN della ALL STARS EDITION con Franci Conforti, Davide Mannucci, Masa, Giorgio Lupo, Andrea Lauro, Silvia La Posta, Andrea Vaccaro, Davide Di Tullio, Luca Nesler, Francesco Nucera e Maurizio Bertino come guest star.

Gli autori del gruppo MARVIN dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo HAL 9000.

I racconti di questo gruppo verranno commentati e classificati dagli autori del gruppo CORTANA.


Questo è un gruppo da SETTE racconti e saranno i primi TRE ad avere diritto alla pubblicazione immediata sul sito e a entrare tra i finalisti che verranno valutati dalle GUEST STARS. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, e dai miei collaboratori verranno a loro volta ammessi alla vetrina del sito, ma non alla finale. Ricordo che per decidere quanti finalisti ogni gruppo debba emettere cerco sempre di rimanere in un rapporto di uno ogni tre approssimato per eccesso.

Per la composizione dei gruppi ho tenuto conto del seguente metodo: per primi ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK DECIMA ERA, a seguire ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK ALL TIME (il primo nel gruppo A, il secondo nel gruppo B, il terzo nel gruppo C, il quarto nel gruppo A e così via), coloro che non hanno ottenuto punti nei due Rank sono stati assegnati a seguire (primo a postare gruppo X, secondo a postare gruppo Y, terzo a postare gruppo BETA, quarto a postare gruppo X e così via).

E ora vediamo i racconti ammessi nel gruppo MARVIN:

Vivere felici, di Matteo Mantoani, ore 23.20, 4576 caratteri
mIA, di Stefano Galardini, ore 00.38, 5000 caratteri
Tutto bene, di Pietro D’Addabbo, ore 01.20, 4646 caratteri MALUS 3 PUNTI
L’UVA, di Giovanni D’Addabbo, ore 00.49, 4708 caratteri
Tu mi dici cosa fare, di Giovanni Pratesi, ore 23.35, 3517 caratteri
Luoghi di Culto, di Dash J. Benton, ore 00.32, 4929 caratteri
Verità artificiale, di Mauro Bennici, ore 00.03, 4985 caratteri

Avrete tempo fino alle 23.59 di giovedì 25 MAGGIO per commentare i racconti del gruppo HAL 9000 Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Per i ritardatari ci sarà un'ora di tempo in più per postare le classifiche e i commenti, quindi fino alle 00.59 del 26 MAGGIO, ma si prenderanno un malus pari alla metà del numero di autori inseriti nel gruppo approssimato per difetto. Vi avverto che sarò fiscale e non concederò un solo secondo in più. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, posterò la mia e stilerò quella finale dei raggruppamenti.
NB: avete DIECI giorni per commentare e classificare i racconti del gruppo HAL 9000 e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare gli altri racconti in gara e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, DIECI giorni sono anche troppo pochi. E ancora: per quanto vi sarà possibile in base ai vostri impegni, date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro.

Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti assegnati al suo gruppo con il corretto numero minimo di caratteri.
– 13 punti malus per chi commenta tutti i racconti assegnati al suo gruppo, ma senza il numero minimo di caratteri.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto di quelli assegnati al suo gruppo.


Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo HAL 9000.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

E infine: una volta postate e da me controllate, le classifiche non possono più essere modificate a meno di mia specifica richiesta in seguito a vostre dimenticanze. L'eventuale modifica non verrà contabilizzata nel conteggio finale e sarà passibile di malus pari a SETTE punti.

BUONA ALL STARS EDITION A TUTTI!



Cinzia Fabretti
Messaggi: 157

Re: Gruppo MARVIN: Lista racconti e classifiche

Messaggio#2 » venerdì 19 maggio 2023, 21:44

Solita premessa: fare una classifica è ingiusto, i valori sono così vicini che lo scarto di più posti davvero non rispecchia il mio pensiero, che vede spesso più racconti sullo stesso piano. Ma la regola è questa e non posso fare diversamente.

1) mIA, di Stefano Galardini
2) Vivere felici, di Matteo Mantoani
3) Tutto bene, di Pietro D’Addabbo
4) Luoghi di Culto, di Dash J. Benton
5) L’UVA, di Giovanni D’Addabbo
6) Verità artificiale, di Mauro Bennici
7) Tu mi dici cosa fare, di Giovanni Pratesi

mIA, di Stefano Galardini
Davvero, davvero bello. L’ambientazione è nitida, i particolari accurati. I personaggi si muovono e parlano con assoluto realismo e il ritmo dell’interrogatorio è coinvolgente. Il finale mi è piaciuto moltissimo, con l’ispettore che è una IA, ma ormai tanto evoluta e cosciente da vivere sentimenti umani, da perdere la calma per l’arroganza e l’insopportabile violenza ai danni di una coscienza inibita a difendersi per non nuocere a un umano. Bello. Bella la macchina umanizzata a confronto con l’umano, che perde i valori che dovrebbero definire la sua natura. Mi hai convinta.

Vivere felici, di Matteo Mantoani
Posso per prima cosa ammettere quanto sia sbalordita dalla capacità di concepire simili racconti in quattro ore scarse? Un’inventiva ‘spaventosa’, a maggior ragione visto lo sviluppo di questo racconto. Dal punto di vista logico, una creatura appena nata che possa muoversi come descrivi, e che continui a farlo con i danni che si procura non è concepibile, ma l’atmosfera orrifica non lascia il lettore libero di pensare a questo. Il finale, poi, è all’altezza della pura malvagità manifestata fino dal primo istante, altro che angelo. Un racconto geniale, cui non assegnerò la prima posizione solo perché all’ammirazione per la capacità d'autore si contrappone il gusto personale che, ahimè, preferisce scene un po’ più soft. Non volermene.

Tutto bene, di Pietro D’Addabbo
Bel racconto. Ci immerge in una situazione vista tante volte e questo è un bene, siamo subito dentro l’atmosfera giusta. Altri, con più competenza di me, hanno già sottolineato piccole cose, in bene e in male. La frase sul cibo nel fornetto da riformulare un po’, i bei tocchi dei droni vecchiotti e dell’odore che scompare in uno spazio asettico. Anche io trovo che lo scopo della missione poteva essere appena più definito, ma soprattutto l’accenno sul cuore che rallenta resta in sospeso. Come il fatto che si renda necessario un nuovo controllo. Come mai Rupert ha chiuso la comunicazione prima del tempo? La figlia era davvero arrivata a casa per parlare con lui o ha un’allucinazione? Sta davvero bene o l’IA trasmette una informazione falsata, e perché? Questi dubbi sul finale mi lasciano appena insoddisfatta, limitando un po’ la valutazione che resta molto buona per il tema centratissimo e per l’atmosfera evocata.

Luoghi di Culto, di Dash J. Benton,
Ho gradito questo racconto per la sua linea pulita e discorsiva. Una trama semplice, una IA che ha adempiuto allo scopo per cui è stata creata, che era consentire alla razza umana di sopravvivere. Tuttavia, sorgono degli interrogativi: in che modo ha ottenuto la drastica riduzione degli uomini?
Rispondere a questo, cambia la percezione del racconto. Una macchina che, priva di scrupoli, applichi solo calcoli di opportunità, può definirsi ‘cosciente’? (così si autodefinisce nel racconto: entità cosciente incorporea)
Come si conciliano atteggiamenti tipicamente umani (noia, esasperazione, rassegnazione) con l’aver operato senza remore una pregressa strage? (Perché c’è poco da dire, ridurre drasticamente il numero di umani significa aver fatto strage, ma lei dice che ha fatto SOLO questo, con un atteggiamento che non è UMANO, ma,appunto, da macchina).
Insomma, io ho avvertito una nota stonata tra ciò che l’IA ha operato e il suo parlare, e questo riduce un po’ la valutazione complessiva, comunque buona.

L’UVA, di Giovanni D’Addabbo
Gentile Giovanni, sono indecisa sulla valutazione di un racconto che parte in modo limpido per confondersi un po’ nel cuore del testo. Le frasi tra virgolette a interrompere la narrazione di un anziano mi hanno spiazzato, spezzando il filo. La narrazione riprende e si interrompe la seconda volta. Continuo a non capire, sarà l’anziano che ha dei problemi e cerca aiuto presso dei giovani? La narrazione riprende ancora, e si interrompe per la terza volta, ma da una domanda che non si capisce chi fa a chi. A questo punto, da lettrice non sono contenta, fermarmi a chiedere dove mi trovo e chi sono i soggetti mi tira fuori dal racconto e questo mi fa sentire uno che legge per il dovere di commentare. La parte finale fa un po’ di chiarezza, ma la magia intanto è svanita, quella che l’avvio aveva cominciato a creare. Detto questo non posso lamentare certo la bellezza della scrittura, ma non posso neppure dire di essermi immersa come avrei voluto nel mondo del protagonista.

Verità artificiale, di Mauro Bennici
Devo riconoscere che questo racconto mi ha riservato qualche perplessità. Fin da subito, non mi è stato chiaro cosa dovessi intendere per omicidio digitale, e dunque di quale colpa, con esattezza, fosse accusato il signor Thompson. E andando avanti, non ho capito perché a essere imputato fosse diventato il soggetto che parla: che relazione c’è tra il Thompson, primo accusato, e il capo del reparto IA che parla?
Per il resto, si comprende che gli umani non sono capaci di indirizzare l’IA in modo adeguato, tanto da causare imprevedibili disastri. Tuttavia l’idea di base che l’IA non sia in grado di rilevare la differenza tra scherzo e serietà, tra richieste lecite e non, mi sembra in contrasto con la successiva capacità di Jack di giudicare gli uomini, stabilendo che sono idioti. Mi pare non coerente. In definitiva per la poca chiarezza riscontata non darò a questo racconto un posto di classifica troppo buono, anche se con dispiacere perché sono convinta che a mancare sia stato, di certo, lo spazio per esplicitare i concetti che per l’autore dovevano essere chiari.

Tu mi dici cosa fare, di Giovanni Pratesi
Buongiorno Giovanni. Devo purtroppo accordarmi al giudizio degli altri: il tema non mi sembra centrato. Ho riletto il racconto a distanza di un giorno dalla prima lettura, ma non è migliorato il gradimento: la scenetta familiare è semplice, intima, ma non troppo divertente né istruttiva. Banali difficoltà di una persona non abituata a gestire un elettrodomestico, e un illusorio tentativo di trovare aiuto in una IA generica progettata per tutt’altro. Hai comunque tutta la mia solidarietà, perché da nuova arrivata trovo la difficoltà di queste sfide terribile, e stento a partecipare. Bravissimo quindi solo per riuscire a scrivere in queste condizioni, forse questo tema non era nelle tue corde.

Lidia Malizia
Messaggi: 19

Re: Gruppo MARVIN: Lista racconti e classifiche

Messaggio#3 » sabato 20 maggio 2023, 22:23

Classifica e commenti

1. mIA di Stefano Galardini
2. Vivere felici di Matteo Mantoani
3. Luoghi di culto di Dash J. Benton
4. Tutto bene di Pietro D'Addabbo
5. L’UVA di Giovanni D’Addabbo
6. Tu mi dici cosa fare di Giovanni Pratesi
7. Verità artificiale di Mauro Bennici

mIA di Stefano Galardini (1)
Ciao Stefano. A mio parere, il tuo racconto ha due grandi pregi: dal punto di vista formale ti tiene con il fiato sospeso fino alla fine con uno stile scorrevole e accurato. Dal punto di vista contenutistico, tocca il delicatissimo tema etico e sociale che ruota intorno alle IA, lasciando al lettore tanto da pensare. Secondo me hai saputo rendere immortale il personaggio di mIA nei confronti della quale il lettore, giungendo alla fine del racconto, si scopre emozionato.

Vivere felici di Matteo Mantoani (2)
Ciao Matteo. Leggendoti mi sono trovata a faccia a faccia con un genere fantastico horror che, per i miei consueti gusti, avrei evitato volentieri. Invece, mi sono dovuta ricredere. L’ho letto d’un soffio con una curiosità ed un’impazienza che, alla fine del racconto, si sono trasformate in un soddisfatto sospiro di sollievo.
Credo che il tuo racconto sia scritto molto bene dal punto di vista stilistico narrativo.
A livello di contenuti, richiama diversi concetti psicologici e spirituali di mio gradimento.
E poi, la figura materna che sorride di fronte allo sgretolarsi della carne e che dà speranza rispetto alla sofferenza fisica è la ciliegina sulla torta: il lettore è portato a prefigurare un futuro felice, nonostante tutto!

Luoghi di culto di Dash J. Benton ( 3)
Ciao Dash. E’ stato un piacere leggerti.
A mio parere il tuo racconto è ben scritto, scorrevole e denso di messaggi di natura etica e sociale. Il tema è centrato e invita il lettore a riflettere su ciò che le IA potrebbero riservare al genere umano. L'IA che hai descritto ha una coscienza e anche dei sentimenti, ciò induce alla riflessione ben oltre il tempo dedicato alla lettura. Unico appunto che non toglie nulla al racconto: avrei specificato meglio per cosa sta l’acronimo IO.

Tutto bene di Pietro D’Abbabbo (4)
Ciao Pietro. E' stato un piacere leggerti.
Il tuo racconto fantascientifico mi sembra scritto molto bene. Anche se, a dire il vero, ho dovuto rileggerlo per capire alcuni passaggi. Mi ha lasciato una sensazione di tristezza rispetto a come l’uomo potrebbe un giorno trovarsi a vivere in mano alle IA. Se questo era il tuo intento, lo hai centrato in pieno. Nel finale sembra che A.L.B.A. possa avere un po’ di sensibilità umana “vedrò cosa posso fare." Sarà così?

L’UVA di Giovanni D'Addabbo (5)
Ciao Giovanni. E’ stato un piacere leggerti.
Il tuo racconto evidenzia le difficoltà oggettive che le generazioni contemporanee potrebbero avere a contatto con le IA. L’aspetto che mi ha colpito maggiormente è che sembrerebbe che l’IA sia molto più somigliante all’essere umano di quanto non siamo soliti pensare: dalle sue argomentazioni sembra che abbia una coscienza (ed anche molto critica, direi!) e che sia dotata anche di umorismo.
Dal punto di vista formale secondo me si potrebbero migliorare i dialoghi (e l’uso delle virgolette). Sono stata costretta a rileggerlo per capire chi dice cosa. E forse andrebbe gestito meglio il punto di vista.

Tu mi dici cosa fare di Giovanni Pratesi (6)
Ciao Giovanni. E’ stato un piacere leggerti.
Secondo me il tuo racconto è ben scritto, il tema è attuale ma, come evidenziato anche negli altri commenti, non è proprio centrato. Anche se la trama non è ben definita, nel finale, a mio parere, si trova il messaggio più importante del brano: “nessuno può pensare al posto tuo”, tema cruciale che gravita intorno alle IA.

Verità artificiale di Mauro Bennici (7)
Ciao Mauro. E' stato un piacere leggerti.
Il tuo racconto pone all’attenzione del lettore lo scottante tema dell'IA applicata alla giustizia seppur in un mondo di fantasia. L’ho riletto più volte, ma tuttora mi sfuggono dei passaggi. La stesura dei dialoghi secondo me si può migliorare così come lo stile che mi sembra un po’ contorto. Ma il messaggio finale che ho percepito è abbastanza chiaro: tentare di creare un’entità ad immagine e somiglianza dell’uomo è un’impresa impossibile!

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Pretorian
Messaggi: 727

Re: Gruppo MARVIN: Lista racconti e classifiche

Messaggio#4 » domenica 21 maggio 2023, 11:29

Buongiorno ed ecco i miei commenti e la classifica:

1)Tutto bene, di Pietro D’Addabbo
Ciao, Pietro è piacere di leggerti.
Devi farti i miei complimenti: questo racconto testimonia il tuo grande miglioramento e l'impegno che stai profondendo nella scrittura ed è almeno due o tre scalini superiore ai tuoi vecchi lavori. Ho apprezzato l'interazione tra ALBA e il protagonista, così come la tristezza derivante dai contatti sporadici con la famiglia e per le giornate sempre uguali, obbligo data la scarsità di risorse e il lungo viaggio. Dove penso che avresti potuto fare meglio è nel finale, non proprio chiarissimo e nel poco spazio dato all'obiettivo della missione.
In ogni caso, resta un buon racconto.

Alla prossima!



2)Vivere felici, di Matteo Mantoani
Ciao, Matteo è piacere di leggerti. Allora questa storia, da un lato dimostra la tua grande maestria nella scrittura, in particolare nella capacità di creare scene molto ben delineate: l'immagine del protagonista anche striscia fuori all'utero e si disfa sui rostri metallici, fino a cadere in una sorta di secondo utero che ne accoglierà la seconda vita come cervello in salamoia è potente. Si vede che non hai voluto solo fare una scena gore, ma che hai voluto inserirla in un contesto con reminescenze bibliche e anche psicabalitiche (L'IA che diventa madre e Angelo). Dall'altra parte, nonostante abbia letto più volte il racconto non ho ben capito il perché di questa scena. Mi spiego, L'IA si presenta come una sorta di entità onnipotente, che rende felici gli uomini immergendoli in un sogno di eterno piacere. Ma se è così onnipotente, al punto da impiantare nelle loro menti ricordi e concetti (anche quello di una porta sfondata da un ariete d'asseduo a quanto pare) che bisogno ha di far scarnificare gli uomini sui rostri per ridurli a puro cervello. Questo è l'unico punto debole che ho individuato nella tua storia: l'aver presentato una vicenda interessante e ben descritta, ma che si regge su premesse non proprio solidissime.

Alla prossima!


3)L’UVA, di Giovanni D’Addabbo
Ciao, Giovanni è piacere di leggerti. Il racconto è scritto molto bene, soprattutto la prima parte, che scorre in modo avvincente sia dal punto di visto narrativo che di scrittura. Verso la fine il racconto presenta qualche problema, soprattutto per il fatto che non mi sembrano chiarissime le motivazioni di Spartaco. Se posso dare un suggerimento, separerei le diverse parti del racconto con un diverso tipo di scrittura, magari usando il grassetto o il corsivo.
Ottimo lavoro, comunque.

All an prossima!!



4)Verità artificiale, di Mauro Bennici
Buongiorno, Mauro è piacere di leggerti. Devo dire che l'approccio al tema mi ha stupito. L'addove molti altri (me compreso) hanno portato avanti i grandi temi, tu ti sei posto una semplice domanda: come reagirebbe una IA alla semplice stupidità umana? Domanda legittima e sviluppata in un modo interessante. Sulla trama, niente da dire, mentre mi sento di poterti dare un paio di suggerimenti sullo stile. In primis, attento ai tempi verbali: metter tutto al tempo passato e poi inserire una frase al passato remoto rompe l'immersivita del racconto, perché non essendo un qualcosa che traspare dalle emozioni del personaggio punto di vista, è un chiaro intervento dell'autore.
Inoltre è un'ottima idea quella di inserire dei beat tra le linee di dialogo, ma puoinlasciar correre tre o quattro linee prima di farlo, per non esagerare. Anche il tipo di beat va scelto accuratamente: asciugarsi il sudore o arrossire sono gesti che tradiscono nervosismo, un nervosismo che non sembra trovare corrispondenza nel resto della vicenda.

Buon lavoro, nel complesso.

Alla prossima!!



5)Luoghi di Culto, di Dash J. Benton
Ciao Dash e piacere di leggerti.
Penso sia la prima volta che ti commento, quindi piacere anche di conoscerti e benvenuto.
Dunque, dal punto di vista narrativo il racconto è ancora acerbo con molti elementi che rendono palese l'intervento del narratore nel testo. Ad esempio, quando interrompi il discorso del Don e lo sintetizzi "comincia a parlare male di..." o quando specifichi alcuni elementi che sono impliciti nell'azione, come il fatto che il protagonista distolga lo sguardo da Lia per imbarazzo o che urli per il dolore. A livello di trama, non mi sono chiari due elementi:
- Come ha fatto IO ha sterminare quasi interamente l'umanità? Da come lo descrivi sembra niente più di un IA avanzata, che tra l'altro sembra abbandonata nelle rovine;
- Perché Don Calvi tuona contro omosessuali e neri? Da come IO parla sembra che Calvi abbia frainteso quanto si siano detti in precedenza, ma nulla nelle opinioni di IO sembra andare in quella direzione. Paradossalmente, se per IO il problema era la sovrappopolazione e Calvi ha frainteso le sue parole, l'omosessualità dovrebbe essere ben accetta, perché crea legami che non hanno scopo procreativo.

Alla prossima!




6)mIA, di Stefano Galardini
Ciao, Stefano è piacere di leggerti.

Prima ancora di parlare della storia in sé, il racconto fa emergere una gestione problematica dei periodi. Mi spiego.

"È in borghese, per cui non è un agente, mi ha portato un caffè e un sorriso, ma io non sono nato ieri."

Hai collegato queste frasi con delle virgole, come se fossero parte di un unico periodo, ma non penso sia corretto. Sia dal punto di vista del verbo che del significato, sono due periodi diversi, che sarebbe stato meglio separare con un punto dopo" agente". Posto che non ho ben chiaro cosa perché non possa essere un agente se è in borghese.


"Si siede di fronte a me senza dire una parola, lo sguardo è stanco, le occhiaie profonde, sono le due del mattino"

Stessa cosa qui. In questo caso abbiamo tre diversi soggetti quindi sarebbe stato meglio avere tre diverse frasi separate da punto.

"Si gratta la guancia ispida, ha i baffoni e le guance cascanti del bracco."

Idem

Insomma, penso di aver reso l'idea.

Per quanto riguarda la storia, manca un elemento fondamentale, che è perché il protagonista abbia aggredito MIA. Bonatti glielo chiede, ma lui svia verso la questione se una IA sia o meno senziente è non risponde. Mancando questo dettaglio, ci manca un elemento fondamentale delle motivazioni del protagonista e questo fa sì che manchi un vero motore emotivo alla Storia. Se il protagonista fosse stato una sorta di luddista delle IA avrebbe avuto senso per lui concentrarsi su questo elemento, ma qui sembra che ci siano altri motivi, dato che sembra intuire che lui è mIA stessero abitualmente insieme.

Insomma,non proprio una gran prova, Stefano, ma ci sono tutte le premesse per migliorare.

Alla prossima!




7)Tu mi dici cosa fare, di Giovanni Pratesi

Ciao Giovanni e piacere di leggerti.

Purtroppo, il racconto non mi ha convinto per niente. A livello di scrittura ci sono molte frasi che sarebbe stato meglio separare con un punto o con un altro segno di ibterpunzione, come i due punti, ma hai scelto di usare la virgola, rendendo la lettura confusa. A livello di trama... La trama non c'è! Un uomo deve fare la lavatrice, ma non ci riesce. Stop, niente progressione, né tensione narrativa, né altro. Avresti potuto fare concludere la storia due righe prima e non sarebbe cambiato nulla e la frase finale della moglie, che funge quasi da morale alla storia, non serve a compensare la mancanza di un finale.

Inoltre... Dov'è L'IA in questa storia?

Alla prossima!

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Emiliano Maramonte
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Re: Gruppo MARVIN: Lista racconti e classifiche

Messaggio#5 » domenica 21 maggio 2023, 17:52

Consegno l'ultima classifica di questa Era e forse di tutta la mia "carriera" qui a MC.
In bocca al lupo a tutti, buona gara e buona estate!

CLASSIFICA

1. MIA di Stefano Galardini
2. LUOGHI DI CULTO di Dash J. Benton
3. VIVERE FELICI di Matteo Mantoani
4. TUTTO BENE di Pietro D'Addabbo
5. L'UVA di Giovanni D'Addabbo
6. VERITA' ARTIFICIALE di Mauro Bennici
7. TU MI DICI COSA FARE di Giovanni Pratesi


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COMMENTI

VIVERE FELICI di Matteo Mantoani
Tu sei il primo di questa ultima Edition, e il girone parte con il botto.
E' indubbio che ormai hai acquisito una capacità narrativa notevole. Con questo racconto hai creato un'atmosfera pazzesca, sospesa tra horror, fantascienza e weird. C'è una specie di entità superiore che genera creature condannandole a un supplizio terrificante che poi culmina con un'estasi salvifica. C'è un che di mistico in tutto questo, e un'intersecazione con alcuni temi religiosi.
Verso la fine c'è un po' di confusione dovuta ai troppi corsivi che non consentono di capire immediatamente chi stia parlando. Ho dovuto rileggere il finale tre volte, e ho capito che il "nuovo nato" viene "scorporato" e diventa puro pensiero, al cospetto della sua creatrice.
E' un racconto complesso, devo ammettere, che va meditato anche dopo la lettura per il gran numero di implicazioni filosofiche che pone sul piatto. Tema credo centrato. In ogni caso ti faccio i complimenti per l'atmosfera inquietante e avvolgente che riesci a creare.

MIA di Stefano Galardini
Sono davvero felice di ritrovarti!
Ho davvero poco da dire sul tuo racconto. Vincente sotto tutti i punti di vista: lo stile, la struttura narrativa, la tensione, la pulizia del testo, i personaggi... E potrei continuare. Mi piace davvero molto come scrivi, hai un'ottima padronanza della parola e, secondo me, se deciderai di restare su MC anche nella prossima Era, farai grandi cose.
Se proprio devo trovare il proverbiale pelino nell'uovo, hai trattato l'argomento con una punta di già visto; la storia infatti è sospesa tra Blade Runner e le indagini di Daneel Olivaw nel ciclo dei Robot di Asimov. Ma è davvero pignoleria, considerando che hai affrontato tali temi con approccio moderno e gradevolissimo.
Tema centrato. Non aggiungo altro.

TUTTO BENE di Pietro D’Addabbo
Mi fa piacere che tu ti sia cimentato con la fantascienza. Il risultato, secondo me, è altalenante. Nel complesso la storia è interessante e ha la giusta profondità emotiva, che oltretutto ricorda un po' Interstellar, nella famosa scena in cui Cooper rivede la figlia cresciuta per l'effetto relativistico. Nel tuo racconto manca qualche input di contorno, considerando che hai (scusa l'espressione) ciurlato nel manico nella parte iniziale. Avresti potuto asciugarla a favore di un finale più robusto in cui sarebbe stato più chiaro il background della missione e del perché del viaggio, anche se, da un indizio iniziale, ho ricostruito che l'umano, inviato dalla Terra in un'astronave, sta inseguendo la cometa Swift-Tuttle (cometa progenitrice delle Perseidi, tra l'altro...) forse per salvare l'umanità... da un impatto? Gradevole il rapporto tra Rupert e l'IA, che permette di centrare il tema.
Sei sicuramente migliorato rispetto alle prime tue prove qui a MC, ma devi ancora sbozzare lo stile e farlo tuo davvero. Ad esempio: "Rupert si sposta nella zona cucina, gli apparecchi sono già in funzione, qualcosa tenta di abbandonare un colore smorto dentro il fornetto, non un olezzo sfugge allo sportello." Frase poco chiara e sicuramente da riformulare.

L’UVA di Giovanni D’Addabbo
Ti informo che poco fa ho commentato D'Addabbo Junior e ora passo al secondo componente della famiglia... :-D.
Allora, cosa mi è piaciuto del tuo racconto? Due elementi: 1 - l'excursus storico in poche righe della storia dell'informatica. In pochi passaggi mi hai fatto rivivere la mia gioventù (col Vic20, il Commodore 64 e 128, il 386 il 486... e via dicendo) e il mio attuale lavoro. 2 - La conclusione che permette in qualche modo di riannodare i fili della narrazione, che, però appare a tratti contorta.
Manca, infatti, un po' di chiarezza. Tanto per cominciare, dovevi separare e distinguere le diverse sezioni narrative, magari con il corsivo o con altri artifici grafici; così com'è il testo non è di immediata comprensione e ciò non giova alla riuscita del coinvolgimento. Inoltre c'è un certo "rimescolamento" di punti di vista. Proprio nell'incipit (nella prima frase) ti rivolgi a qualcuno, lasciando intendere una prima persona, poi ci sono degli inserti come se ci fosse un personaggio terzo che parla, poi riprende la narrazione in prima e così via. Sono rimasto disorientato. Mi rendo conto che hai scelto proprio questo meccanismo per arrivare a una confluenza di linee narrative, ma è un percorso a tratti tortuoso.
Ho apprezzato i riferimenti a Asimov e agli ultimi sviluppi sull'intelligenza artificiale, e ho afferrato la sotterranea critica a un certo tipo di progresso che potrebbe prendere il sopravvento sull'umanità e condizionarla pesantemente. Proprio sotto questo profilo, se tu avessi battuto di più il martello narrativo (soprattutto nel finale), il racconto sarebbe stato un livello sopra.

TU MI DICI COSA FARE di Giovanni Pratesi
Parto dal tema. Hai tentato in tutti i modi di farcelo stare ma lo hai appena sfiorato in due modi che posso solo ipotizzare: 1 - l'accenno alla richiesta di aiuto fatta a ChatGPT da parte del protagonista; 2 - un concetto molto ampio di "intelligenza artificiale" coincidente con l'insieme degli apparati elettrici/elettronici con cui abbiamo a che fare quotidianamente. Peccato che l'ossatura del racconto, stando al tema proposto dai giudici, doveva in qualche modo generare una sorta di confronto/interazione tra umano e artificiale alla base della costruzione dei personaggi e della trama.
Per quanto riguarda il tuo testo in generale mi sembra sia stato scritto di getto e sull'onda di una quasi totale scarsità di idee per affrontare il contest di questo mese. Il racconto soffre di numerosi inconvenienti tecnici e stilistici ed è carente nella parte della costruzione di una vera e propria trama. C'è un personaggio che vuole rendersi utile con la moglie e allora si accinge a mettere in funzione una lavatrice, con risultati assai discutibili. Oltre a questo c'è poco altro, se non forse l'unica piccola scintilla di interesse rappresentata dalla lezione finale della moglie, condivisibile come verità dei nostri tempi.

LUOGHI DI CULTO di Dash J. Benton
A me il racconto è piaciuto. L'umanità non impara mai dai propri errori, nemmeno quando un'intelligenza artificiale semidivina paternalistica la decima per cercare di rimediare ai suoi errori. A me la vicenda è sembrata piuttosto chiara; non è proprio necessario sapere il come IO abbia agito per il suo terrificante scopo, ma non mi sarebbe dispiaciuto saperne un pelino di più. Bello l'arco di trasformazione del protagonista che all'inizio ha dei dubbi sui pregiudizi instillatigli dal prete, poi alla fine abbraccia certezze positive.
Non mi addentro sulle questioni etiche e morali generate dalla decisione estrema di IO, perché altrimenti ci infileremmo in discussioni infinite sulla razionalità di una macchina che cerca di preservare valori umani usando però misure distruttive di dubbia eticità... Alla fine mi sono goduto il racconto, e va bene così.

VERITA’ ARTIFICIALE di Mauro Bennici
Sono un appassionato di fantascienza di vecchissima data, quindi ho salutato con interesse la parte iniziale del racconto, laddove viene imbastito un processo in cui è sotto accusa un progettista di sistemi intelligenti (artificiali) per malfunzionamenti in alcuni "Jack", ossia individui sintetici adoperati per le più disparate mansioni automatizzate. La prima parte è abbastanza gradevole, anche se migliorabile sotto il profilo stilistico e dei dialoghi.
Purtroppo il vero problema è la seconda parte. Ho fatto grande fatica a capire gli sviluppi della trama e, soprattutto, il risultato finale. Ho capito che, in qualche modo, i Jack si sono ribellati perché non capiti dagli esseri umani ai quali, oltretutto, rimproverano una programmazione fatta troppo a immagine e somiglianza degli uomini. E gli uomini, alla fine, si beccano pure l'epiteto di "idioti". Ho capito che volevi mettere in risalto l'imperfezione e la stupidità umana, però ci sei arrivato attraverso strade narrative tortuose che non hanno giovato alla lettura e alla comprensione complessiva del testo. Ho apprezzato il tentativo di mettere a confronto umano e artificiale, però manca, secondo me, una maggiore consapevolezza nella costruzione della trama, che, nel tuo caso, hai un po' abbandonato a se stessa.
Il tema, comunque, è centrato, nonostante tutto.

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antico
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Re: Gruppo MARVIN: Lista racconti e classifiche

Messaggio#6 » martedì 23 maggio 2023, 12:24

Quattro classifiche ricevute. Oltre a quella de IL SAGGIO, dovrete riceverne altre tre.

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Andrea Furlan
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Re: Gruppo MARVIN: Lista racconti e classifiche

Messaggio#7 » mercoledì 24 maggio 2023, 0:57

Ciao a tutti e soprattutto ai nuovi che hanno osato tentare la fortuna nella nostra community: siete penne interessanti che avrei voglia di rileggere ancora.
Mi sono piaciuti i diversi modi in cui avete interpretato il tema, tutti mi hanno dato qualcosa e vi ho letto con piacere.
Ecco la mia classifica, piuttosto sofferta per le prime posizioni, in particolare per Pietro e Dash che se potessi metterei a parimerito.

1 - mIA di Stefano Galardini
2 - Vivere felici di Matteo Mantoani
3 - Tutto bene di Pietro D'Addabbo
4 - Luoghi di Culto di Dash J. Benton
5 - L'uva di Giovanni D'Addabbo
6 - Verità artificiale, di Mauro Bennici
7 - Tu mi dici cosa fare di Giovanni Pratesi


Vivere felici di Matteo Mantoani
Ciao Matteo,
Come d'abitudine, anche questa volta ho letto il tuo racconto appena finita l'edizione, mi ha lasciato perplesso perchè non l'ho capito subito, pur affascinandomi. Poi ho fatto passare del tempo, e ho voluto di proposito leggere prima i commenti degli altri, che invece mi impongo sempre di fare una volta stilato il commento. Ora lo posso apprezzare pienamente: mi ha ricordato un po' Matrix, e anche quei film horror fantascientifici dove i protagonisti sono chiusi in un ambiente ostile e devono sopravvivere per forza. Creature costrette a un'esistenza estrema fra dolore e piacere, un'entità divina che si occupa di loro in tutto e per tutto, su entrambe le cose. Molto bello, duro ed evocativo, complimenti. Forse la cosa che mi ha lasciato perplesso, senza farmi capire bene alle prime letture, è stata l'insistenza su rostri e punte, il cammino terribile di questa creatura che passa da un utero all'altro, molto irreale ma disturbante al punto giusto. Bravissimo, complimenti!


mIA di Stefano Galardini
Ciao Stefano,
Ottimo racconto dove hai saputo dosare molti elementi diversi:, il rapporto conflittuale fra imputato e poliziotto, razzismo prepotente sintetizzato da quel "non sono come noi!" urlato dal protagonista, tensione palpabile, stile asciutto che da le informazioni chiave in pochissimo spazio, struttura efficace, il nome della IA fra i più evocativi e azzeccati dell'edizione, ideale per la storia che volevi raccontare. Unico appunto il calo di tensione che ho trovato nel finale: forse una scelta diversa avrebbe dato ancora più valore aggiunto a un racconto davvero ottimo.


Tutto bene di Pietro D'Addabbo

Ciao Pietro,
Mi sono goduto il tuo racconto, meglio a una seconda lettura con maggiore calma. Ritmo lento e regolare adatto alla storia che racconti, solitudine che si sente da ogni parola, il rapporto conflittuale fra il protagonista e la sua IA che si ammorbidisce a tratti, facendo intuire l'interazione con qualcosa di più di una semplice macchina. Bello, semplice e efficace. Forse avrei usato un conflitto più chiaro e forse un pochino più di ambientazione a servizio dell'idea generale e per dare un contesto un po' più preciso, ma per questo ultimo punto si tratta di scelte personali. Anche io non ho trovato chiaro il finale, purtroppo per la spiegazione che hai dato sarebbe servito più spazio. Comunque bravo!


L'uva di Giovanni D'Addabbo

Ciao Giovanni,
Mi allineo con i giudizi degli altri: il tuo racconto mi è piaciuto, soprattutto nel lungo racconto dell'evoluzione dell'informatica che ho trovato molto efficace e evocativo. Sono convinto che le nostre generazioni abbiano avuto la fortuna di vivere questa evoluzione straordinaria, dal pennino alle IA e all'internet delle cose. In una pagina sei riuscito a rendere 50 anni di storia in maniera esemplare. Ho trovato molto meno chiara la comprensione del resto del testo, cosa che come ti hanno indicato altri mi ha un po' allontanato dalla lettura: l'ho capita e apprezzata solo dopo aver letto le tue spiegazioni. Sarebbe bastato poco per chiarire, ma comunque ho apprezzato l'insieme. Bravo!


Tu mi dici cosa fare di Giovanni Pratesi

Ciao Giovanni,
Il tuo racconto purtroppo non mi ha preso molto, l'ho trovato sbilanciato nella struttura e senza un obiettivo chiaro. L'introduzione della IA è un po' un pretesto e quindi il tema a mio avviso non è completamente centrato. Bella la descrizione dello sforzo pigro del protagonista che alla fine rinuncia alla sfida: un conflitto che regge comunque la storia in modo discreto, anche in contrapposizione con la moglie pragmatica e efficiente. A mio avviso chiarendo meglio dove volevi arrivare e bilanciato le parti iniziale e finale avresti ottenuto un risultato molto migliore.


Luoghi di Culto di Dash J. Benton

Ciao Dash,
bel racconto, dove le informazioni vengono date in poco spazio, sono chiare ed efficaci, cosa che apprezzo sempre molto soprattutto su Minuti Contati. Sembra molto già visto – distopico nella prima parte, ma poi il tono ironico e profetico della seconda mi ha spiazzato piacevolmente e l’ho trovato una nota originale. Rispetto al dibattito che ho letto negli altri commenti, tendo a pensarla come Emiliano: non ha grandissima importanza come IO abbia “controllato” la popolazione e in che modo i suoi messaggi siano stati dati e forse travisati. In fondo a un DIO si perdona questo e molto altro. Nell’economia del racconto funziona tutto a mio avviso, compresi i messaggi etici che hai inserito. Mi ha incuriosito e l’ho letto molto volentieri. Tema chiaramente centrato. Complimenti!


Verità artificiale, di Mauro Bennici

Ciao Mauro e ben arrivato fra di noi!
Concordo con chi mi ha preceduto nella grossa differenza fra prima e seconda parte del tuo racconto: l’inizio mi ha incuriosito a partire da questa frase che ho trovato molto interessante “Jack è il nostro ultimo algoritmo di intelligenza artificiale, progettato per essere un umano perfetto.”, in cui metti a fuoco in poche parole l’essenza di tutta la storia, l’antitesi fra uomo e macchina. A tratti l’interazione con il pubblico mi ha ricordato alcuni episodi di Black Mirror, cosa che secondo me ha arricchito il testo, veicolando l’idea di fondo. Purtroppo la storia si perde nella seconda parte che ho trovato difficile da seguire, nonostante fosse ancora chiara l’intenzione di fondo. La scelta di usare molto il dialogo può essere buona, ma come ti hanno fatto notare altri ho trovato lo stile in questo senso ancora un po’ acerbo. Insomma, luci ed ombre, ma non ti preoccupare, dopo il secondo anno in MC i problemi saranno tutti risolti! 

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Domenico
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Re: Gruppo MARVIN: Lista racconti e classifiche

Messaggio#8 » mercoledì 24 maggio 2023, 10:44

Ciao a tutti!
Questa edition è stata ricca di racconti che mi hanno molto divertito e fatto pensare. Tutti diversi tra loro sia nello stile che per l'idea messa in campo. Complimenti a tutti!
Per me è stato molto difficile stilare una classifica. Alla fine le posizioni le ho scelte in base alle differenze nelle sbavature tecniche o di presentazione di un racconto rispetto ad un altro e poi in base ai miei gusti personali in quanto lettore.
Ecco la mia personale classifica e relativi commenti:

1) Vivere felici: Matteo Mantoani
Ciao Matteo,
che bello incontrarci di nuovo. Sono contento di averlo letto per primo. Mi ha lasciato quella sensazione come di aver bevuto un buon prosecco durante un aperitivo.
Il tuo stile è sempre perfetto, pur così diverso da una edition all'altra. Molto bravo!
Questo racconto mi ha ricordato un po' il film Martyrs dove il tema è infliggere un martirio a delle persone qualunque per dargli la possibilità di diventare santi, solo per il gusto di scoprire cosa si celi dall'atra parte. Così come nel racconto immagini una IA che ci tortura per poi darci l'eterna felicità.

2)Luoghi di Culto, di Dash J. Benton
Ciao Dash,
è stato un piacere leggere il tuo racconto.
Il tema dell'abbattimento del genere umano per evitare l'estinzione non è nuovissimo, ma sei riuscito a declinarlo in uno spaccato di vita quotidiana di una 'tribù' locale in modo molto particolare. Tecnicamente e stilisticamente è scritto molto bene. Scivola che una bellezza. Racconto ricco di elementi incastrati perfettamente. Mi ha divertito e fatto pensare.
Complimenti!

3) L’uva: Giovanni D’Addabbo (gcdaddabbo)
Ciao Giovanni,
questo è il tuo secondo racconto che commento, e come il primo mi è piaciuto molto. Hai uno stile e una tecnica davvero bella. L'intera vita di un uomo con sullo sfondo il progresso tecnologico, il fallimento degli studi e dei corsi che avrebbero dovuto permettere chissà cosa, e che invece non sono serviti a nulla. Ma soprattutto, l'essere trattati con superficialità dai propri stessi figli.
Hai dosato tutti questi elementi e calibrato bene tutte le parti. Elementi pennellati con riferimenti visivi, senza mai spiattellarli in faccia al lettore, come 'Va a crisc figl' , in quattro parole c'è tutta l'angoscia di un padre.
L'unica pecca, a mio modesto parere, è che avresti dovuto aggiungere qualche segno 'grafico' per far capire meglio al lettore a chi appartenesse la voce che parlava in quel momento.
Per il resto nulla da dire, anzi,
complimenti!

4) Mia: Stefano Galardini
Ciao Stefano,
il tuo racconto è davvero figo! mi ha fatto venire in mente tutte le volte che prendo a calci gli elettrodomestici (soprattutto il pc) quando non funzionano.
L'idea di un mondo in cui anche gli esseri 'artificiali' sono equiparati agli esseri viventi e quindi con tutti i diritti e i doveri, è davvero particolare. Sicuramente, per me, è qualcosa di nuovo. Il tuo racconto mi ha divertito e fatto pensare.
Gran bel lavoro!
Bravo!

5) Tutto bene: Pietro D’Addabbo
Ciao Pietro,
piacere di incrociarti!
il racconto è ricco nell'ambientazione, negli elementi di scena e sei stato molto bravo a farmi immergere pienamente in questa navetta interstellare. Però, penso, che sia un po' sbilanciato nel ritmo. Per buona metà del racconto ci mostri tanti elementi e la vita di routine del protagonista, mentre poi nel finale tutto si muove troppo velocemente e chiudi rapidamente nel climax finale.
Il racconto è molto carino, l'idea è bella e la mostri bene. Però avresti potuto inserire qualche semina in più e dilatare un po' il finale.
Questo sempre a parere mio.

6) Verità artificiale, di Mauro Bennici
Ciao Mauro,
benvenuto su Minuti Contati.
Come prova di iniziazione devo dire che l'hai superata alla grande. Non è facile affrontare una edition, mentre tu sei stato bravo a centrare il tema, e soprattutto a scrivere nei giusti parametri.
Bravo!
Detto ciò, il racconto mi è piaciuto nell'idea. L'intelligenza artificiale capo espiatorio della deficienza umana.
Però l'esecuzione lascia un po' di sbavature, come per esempio: l'omicidio digitale che hai inserito all'inizio del racconto senza prima darmi qualche informazione maggiore; oppure la seconda parte che è un po' troppo macchinosa e non scorre facilmente.

7) Tu mi dici cosa fare: Giovanni Pratesi
Ciao Giovanni,
non ti scrivo niente, perché il mio commento sarebbe in linea con i precedenti. Ho letto che eri un po' a corto di idee, a me capita sempre! :-)
Infatti è un peccato. Ho letto altri tuoi racconti ed erano sempre molto accattivanti.
Ma purtroppo minuti contati è anche questo!
Però devo dire che il racconto, almeno, mi ha strappato un sorriso. Io nel protagonista mi ci sono molto immedesimato!

In bocca al lupo a tutti per l'edition e per il finale d'era! ci si rivede a settembre!
ciao

Domenico
„Che Dio mi conceda la serenità di accettare ciò che non posso cambiare, la tenacia di cambiare ciò che posso e la fortuna di non fare troppe cazzate.“

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Gennibo
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Re: Gruppo MARVIN: Lista racconti e classifiche

Messaggio#9 » mercoledì 24 maggio 2023, 15:27

Ecco qui la mia classifica soffertissima, complimenti a tutti!

1 mIA di Stefano Galardini
2 Tutto bene di Pietro D’Addabbo
3 Vivere felici di Matteo Mantoani
4 L’UVA di Giovanni D’Addabbo
5 Luoghi di Culto di Dash J. Benton
6 Tu mi dici cosa fare di Giovanni Pratesi
7 Verità artificiale di Mauro Bennici



Verità artificiale di Mauro Bennici,
Ciao Mauro e piacere di leggerti per la prima volta. Del tuo racconto mi è piaciuta l’idea e il tentativo di mostrare una scena in tribunale, la parte che ho preferito è il finale, arrivarci però non è stato facile. Ho faticato a seguire la storia. Penso che la prima ragione sia il flusso informativo e la sua gestione.
Ti faccio un piccolo esempio: Tu parti con un dialogo, ma capiamo come viene detto solo dopo che è stato pronunciato, le due cose sarebbero da invertire, tipo:
Il giudice pronunciò con aria solenne: – Racconti tutto dall’inizio…
Poi potresti mettere la pausa con l’aula che diviene muta e attenta (così chiarisci dove siamo) e infine l’imputato.
Lo stile è da affinare, ma non preoccuparti, sei nel posto giusto, questa palestra è un buon posto per accrescere in consapevolezza.
Ad esempio, questa frase puoi migliorarla: Ci fu recapitato un ordine di comparizione in tribunale molto strano. Ad essere richiesto era il CEO, me come capo del reparto IA e Jack. (quel me, risulta un po’ strano).
Penso che se rivedi il racconto senza i tempi stretti del contest tu possa affinarlo al meglio.
Buona edition e spero di rileggerti presto.

Luoghi di Culto di Dash J. Benton
Ciao Dash e piacere di averti letto, anche a me il racconto è piaciuto. Buona la scrittura e bella l’idea di mostrare come l’uomo (purtroppo) non impara dai suoi errori.
Mi sarebbe piaciuto un ribaltamento dei pregiudizi, tipo che fino a poco prima erano i neri e gli omosessuali ad essere discriminati, questa volta sarebbero potuti essere i bianchi ad essere mal visti, così come le coppie che possono procreare e aumentare la popolazione.
Per me una buona prova, anche qui, facilmente migliorabile.
Buona Edition e alla prossima!

Tu mi dici cosa fare di Giovanni Pratesi
Ciao Giovanni, io ho trovato il tuo racconto simpatico, senza troppe pretese. Per me la storia c’è, anche se non brilla in originalità, e gioca sull’imbranataggine del protagonista che in più non è per nulla motivato. Ho notato un desiderio di migliorare e rendere lo stile scorrevole, cosa che ho apprezzato, anche se c’è spazio per l’affinamento. Speravo che il problema si concentrasse sul rapporto tra una lavatrice intelligente (IA) e un umano nulla volente fare (Io) con sviluppi da scoprire.
Per me una prova sufficiente ma migliorabile da diversi punti di vista.
Alla prossima e buona edition!

L’UVA di Giovanni D’Addabbo
Ciao Giovanni e piacere di rileggerti, ho trovato molto simpatico il tuo racconto, mi è piaciuto quando hai scritto che la IA si offende a essere chiamata Robot. Giusto, lei è una forma molto più evoluta :D
Concordo con chi ha suggerito il corsivo per aiutare la comprensione del testo.
Meglio ancora, differenziare anche il parlato al telefono da ciò che dice la moglie, ad esempio, qui il protagonista sta parlando con Mary al telefono? Che immagino sia la figlia, e poi però risponde la moglie.
Ma potrebbe essere anche che il marito chiama la moglie e lei risponde di andare a stendere i panni.

“Mary? Puoi venire un attimo? Sta succedendo qualcosa di preoccupante. Ho paura. Ho provato ad usare la macchinetta che ci hanno portato i ragazzi. Sa cose che non dovrebbe
sapere. Mi ha chiesto se non mi sento un fallito.”
“Lascia stare quell’aggeggio! La lavatrice ha finito. Spegni e vieni a stendere i panni.”
Comunque, a parte questi dettagli, per me è una bella prova.
Alla prossima e buona edition!

Tutto bene di Pietro D’Addabbo
Ciao Pietro e piacere di averti letto, un bel racconto il tuo, anche a me ha ricordato Interstellar.
Bella l’idea di lui che dipinge i volti delle persone a lui care accanto alla finestra-quadro che gli mostra le stelle. Bella anche l’immagine dei droni che portano via le cose, compreso l’odore :D
Peccato per il finale non chiarissimo, e che ho capito solo quando lo hai spiegato, ma ti capisco, anche a me è successo in diverse occasioni di combattere contro il sonno.
Comunque una buona prova.
Alla prossima e buona edition!

mIA di Stefano Galardini
Ciao Stefano e piacere di leggerti, il tuo racconto mi è piaciuto molto, compresa la gestione dei protagonisti. L’alcol è uno di loro, senza tante spiegazioni dice molto del personaggio incriminato. Bene che durante la narrazione si aprono delle domande che sta al lettore rispondere a propria discrezione.
Quando parli di codice di produzione sulla sclera anche io mi sono vista le immagini di Blade Runner :D
Per me un’ottima prova, da podio.
Alla prossima e buona edition!

Vivere felici di Matteo Mantoani
Ciao Matteo e piacere di averti letto! Apprezzo molto il tuo stile, la tua inventiva e la tua capacità di creare mondi. Il tema è centrato. L’atmosfera agghiacciante, che sebbene non amo, ho comunque apprezzato per come l’hai gestita. Unica cosa che non mi è chiara è la ragione per cui AI fa tutto questo; se la cosa più importante per lei è rendere felice l’umano, perché lo fa soffrire in quel modo?
Una prova da podio che come la volta scorsa mi trova a mettere te e Stefano ai primi posti.

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Re: Gruppo MARVIN: Lista racconti e classifiche

Messaggio#10 » giovedì 25 maggio 2023, 12:10

Dovete solamente più ricevere la classifica de IL SAGGIO.

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Re: Gruppo MARVIN: Lista racconti e classifiche

Messaggio#11 » venerdì 26 maggio 2023, 10:55

Giovanni Pratesi squalificato per non avere postato la sua classifica, pertanto la vostra classifica sarà calcolata estraendolo da ogni classifica da voi ricevuta.

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Re: Gruppo MARVIN: Lista racconti e classifiche

Messaggio#12 » lunedì 29 maggio 2023, 8:52

Ecco la mia classifica:


1. Tutto bene

Per me il racconto più bello di questo gruppo, lo dico senza mezzi termini. Stilisticamente solido, sei riuscito a mettere in scena il dramma della tecnologia "invadente" semplicemente mostrandola nella suo bulimia, talmente espansa da tarpare qualsiasi tentativo di relazionarsi con il prossimo fino al paradosso di tradurre un emozione di un asettico check medico. Un compito arduo che però noto non tutti sono riusciti ad apprezzare. Il tuo racconto mi ha emozionato, perché ho percepito la sensibilità di trattare un tema controverso in un modo che ho visto fare a pochi in questo girone.
Pollice verso su, a respirare l'aria rarefatta dell'Everest

2. Vivere felice

Come al solito a colpirmi nei tuoi racconti e l'ironia amara di cui trasudano. Mettendo da parte la questione stilistica su cui ormai ho poco da dire (ci sono un paio di microspiegoni, ma sticazzi), questo racconto si sbuccia come una cipolla per arrivare al cuore della storia: la IA ci porterà finalmente al quel paradiso a cui aneliamo da millenni, ma sarà un illusione biochimica, una specie di droga universale. Anche sta volta, devo metterti in cima alle mie preferenze.
Pollice verso su, ad indicare il paradiso.

3. L'UVA

un racconto che non lascia adito a fraintendimenti. Il patetismo che ne emerge cela nemmeno troppo velatamente il messaggio forte di una tecnologia che ci ha letteralmente addomesticati, rendendoci schiavi del nostro stesso progresso al punto che ironicamente il marito preferirà far flirtare la moglie con la IA, piuttosto che vedersi tagliato fuori dalla gabbia tecnologica che si è costruito. Un racconto buono, da media classifica per me.
Pollice verso l'alto con qualche scossa di assestamento

4. Verità artificiale

racconto dal potenziale enorme, che mostra le tue doti da narratore, ma che purtroppo si impantana in una certa confusione della messa in scena. Ho apprezzato tantissimo l'ironia, ma ho dovuto leggerlo un paio di volte per riannodare il bandolo, lasciandomi ancora qualche dubbio su alcuni punti del racconto stesso.
Riconosco però una certa propensione al racconto e ti invito per tanto a continuare a partecipare.
Per me pollice verso l'alto ma un po' di ruggine

5. Luoghi di culto

ho molto appezzato la morale del racconto. Anche l'intreccio ha una sua coerenza e riconosco delle qualità scrittorie. Tuttavia in alcuni momenti i personeggi mi sono sembrati abbastanza unidimensionali (in una società post apocalittica la probabilità che il padre faccia un discorso moralistico sul razzismo cosi schierato mi è apparsa piuttosto bassa, solo perché immagino che il rispetto di un programma progressista non sia proprio in cima alle priorità in una società della sopravvivenza come mi pare tu l'abbia delineata)
per me un pollice verso l'alto, ma con accenni di temporali da est

6. MIA

Le atmosfere noir sono un chiaro omaggio a "Anche gli androidi sognano pecore elettriche" e ci sta, vista l'influenza sull'immaginario collettivo in materia di IA. Il racconto ha una buna dose di conflitto, tipico degli interrogatori polizieschi. Quello che mi lascia un po' perplesso è l'oggetto del contendere. Il poliziotto dice ha infranto la legge l'inquisito dice sostanzialmente che non è cosi. Ma se c'è una legge a cui far riferimento (come immagino quello sull'omicidio) non basterebbe il fermo e poi la detenzione? L'inquisito se ne esce con la storia "che nessuno è mai stato arrestato per aver ucciso una IA" ma se c'è una legge, mi sembra poco realistico contestarla. Non so, questa cosa mi è sembrata poco realistica, un po' debole, su un racconto che stava procedendo bene. E poi il finale. Resta aperto. Non è ironico, semplicemente non sappiamo come andrà a finire. Dal mio punto di vista è un difetto perché lascia aleggiare un significato che poi non si afferra. Attenzione, non sto dicendo che non mi piacciono i racconti che si possono interpretare in modi diversi, sto semplicemente dicendo che qui l'autore ha preferito lasciare il finale monco, per quanto allusivo.
Per me un pollice verso l'alto ma con turbolenze da sud

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