LA FINALE: Classifica di Maurizio Bertino (1 di 11)

Appuntamento alle 21.00 di lunedì 15 maggio con un tema dello staff di MC e un'edizione all stars con i giudizi finali di Franci Conforti, Davide Mannucci, Masa, Giorgio Lupo, Andrea Lauro, Silvia La Posta, Andrea Vaccaro, Davide Di Tullio, Luca Nesler, Francesco Nucera e Maurizio Bertino!
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LA FINALE: Classifica di Maurizio Bertino (1 di 11)

Messaggio#1 » mercoledì 7 giugno 2023, 20:00

Eccoci alla prima classifica di questa lunga FINALE che vede ben undici giudici a decretare l'ordine di arrivo di questa edizione di chiusura della Decima Era. Ho deciso di partire con la mia e nei prossimi giorni pubblicherò quelle degli altri, nell'ordine in cui mi verranno inviate.
Qualità dei finalisti molto elevata con ben tre pollici su e due quasi su su nove racconti, medie per me elevatissime. In generale, bravi tutti e appuntamento a settembre con l'Undicesima Era.


1) Lo scrittore e Alfred, di Stefano Moretto
Bello, originale, fresco, bravo. Perfettamente in tema, si legge che è un piacere e chiude in modo ottimale . Non ho molto altro da aggiungere se non che è il mio preferito di questa edizione e questo nonostante la presenza di pezzi di grandissimo spessore. Per me non può che essere un pollice su decisamente brillante. Complimenti.
2) Vivere felici, di Matteo Mantoani
Un gran pezzo in cui hai messo in campo tutta la tua maestria nella gestione della narrazione ai fini di un'idea solida che hai sviscerato non so se nel modo migliore possibile in assoluto, ma nel caso poco ci manca. Per me un pollice su senza dubbio alcuno e seconda posizione in classifica per una questione di microcentesimi di preferenza personale. Bravissimo.
3) La sfida, di Emiliano Maramonte
Un finale splendido in cui trasmetti il vero senso del tuo racconto e la tua interpretazione della problematica: quindi no negazione, no paura per un futuro sconosciuto, ma un futuro da scoprire insieme nel pieno rispetto dell'unica costante, quella del cambiamento. Molto buono come ci arrivi, ma forse puoi lavorarci ancora meglio perché è chiaro, ma forse con una struttura un pelo ripetitiva, ma non così penalizzante dal non assegnarti un pollice su. Bravo.
4) Mia, di Stefano Galardini
Un ottimo racconto, gestito bene, cui non assegno il pollice su solo per un paio di piccolezze: 1) la scelta dei nomi: se mi chiami Bonatti uno dei protagonisti e sono un italiano, non posso non pensare all'alpinista e così spendo tempo lettura nel cercare di capire se proprio a quello ti riferivi, 2) nel computo complessivo mi è mancata un minimo di semina riguardo a quanto successo con mIA e sono d'accordo che le motivazioni dell'assassino sono presenti, ma l'ispettore avrebbe potuto introdurle proprio per il fatto che lui ritiene il caso come un "caso" e non con il paraocchi del razzismo. E proprio a proposito di questo, in effetti, avresti potuto dare un senso più allargato al tema proprio rimandando ad altro e non solo al discorso IA, ma avresti aumentato, e non di poco, la difficoltà di esecuzione. Pollice quasi su.
5) Credito d’amore, di Mario Mazzafoglie
Un bel racconto perfettamente in tema. Siamo dalle parti, come qualità, del racconto di Moretto anche se qui devo stare un pelo sotto, come valutazione, a causa di un comportamento dell'IA un pelo instabile, a volte troppo rigido e schematico e altre più umano. Credo che il problema stia nel come lo hai reso e andrebbe rivisto sotto quel punto di vista. Pertanto, pollice quasi su.
6) Il compito, di Cinzia Fabretti
Ottima interpretazione del tema: gradisco sempre quando si riesce ad affrontarlo in modo non canonico e pertanto brava. Ho solo un grande dubbio: questi bambini che ragionano un po' da grandi, come quando Cesare riflette sull'ingenuità o meno di Isabel. Questo per sottolineare che non sempre sei riuscita a rimanere nel giusto equilibrio per quanto riguarda la loro caratterizzazione, almeno per come l'ho percepito io. Detto questo, per me qui siamo su un pollice tendente al positivo in modo solido e decisamente brillante, per lo scalino in più c'è da lavorare ancora su questi due ragazzini, magari trovando il modo di inserire Isabel già prima.
7) Il robot pittore, di Giuliano Cannoletta
Un buon racconto con buoni spunti. Non ho sentito con forza il tema, si tratta più di un IO E IL SISTEMA, la IA rimane un pelo decentrata nonostante tutto. Qualche difficoltà sulle prime righe, poi la lettura parte spedita anche se devo rilevarti una sorta di pigrizia nel risolvere la questione del tema libero: la tua soluzione è funzionale, ma percepisco potenzialità inespresse che non hai esplorato. Direi un pollice tendente al positivo in modo solido e brillante, ma manca quel quid per portarlo al piano superiore.
8) Ultimo tornante, di Andrea Furlan
Un racconto molto buono cui però devo rilevare una certa lentezza nel suo dipanarsi e qualche problematica riguardo a cosa può o non può fare la IA perché vero che prende il controllo del corpo del protagonista, ma perché poi gli chiede di rallentare? Quale piano ha ideato per portarlo alla vittoria? Chiaro che in quel punto c'è la questione legata all'utilizzo dell'IA anche dell'altro concorrente, ma la risolvi facendo prevalere uno sull'altro senza trovare un quid. Mi spiego: a parita di orpelli tecnologici, vince comunque il più forte, ma non esce dal tuo testo. Oppure... Proseguivi dritto per la tua strada e facevi prendere il controllo dei corpi fino in fondo con i due che arrivavano appaiati, ma morti. Insomma, hai mancato nel decidere quale direzione dare al testo e ti sei risolto in un finale corretto, ma non contestualizzato a dovere. Per me siamo su un pollice tendente al positivo in modo più che solido, ma non completamente brillante.
9) Tutto bene, di Pietro D’Addabbo
Ho apprezzato le atmosfere a la INTERSTELLAR, limitatamente al rapporto con le persone care lontane, ma il racconto mi è arrivato un po' slegato e ho faticato a empatizzare. In particolare, ho dovuto rileggere più volte l'intro e questo è un problema. Anche il finale non mi è stato chiaro. Ma forse il problema più evidente che ho rilevato è che il focus non mi è sembrato così chiaro nel suo essere incentrato sul rapporto con la IA, che ho visto molto esterna e prettamente riferita alla logistica, neutra. Un buon lavoro, sia chiaro, ma non riesco ad andare oltre un pollice tendente al positivo in modo solido e non brillante.



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