La discarica - di M.R. Del Ciello (SOSIO EDITION)

Moderatore: Laboratorio

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Sondaggio concluso il lunedì 30 novembre 2015, 8:27

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maria rosaria
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La discarica - di M.R. Del Ciello (SOSIO EDITION)

Messaggio#1 » venerdì 13 novembre 2015, 9:19

Ripropongo qui l'ultima versione corretta, sulla base dei vostri suggerimenti, del Laboratorio di ottobre.
Se volete dargli una letta e fare una critica io sono ben contenta...



LA DISCARICA – di M.R. Del Ciello

— Ci dispiace molto che l’intervento non sia riuscito. Possiamo comunque procurarle un nuovo modello e trattenere il suo.
L’uomo grasso parla senza guardare l’altro negli occhi, continuando a fissare lo schermo del cellulare che ha in mano. Gocce di sudore gli imperlano la fronte.
— Ma quanto mi verrà? — chiede l’altro.
— Non molto, stia tranquillo. Valuteremo bene il suo esemplare. Anche se malridotto ha organi funzionanti alla perfezione. Li abbiamo testati. Le donne degli altri Universi hanno un’ossatura debole ma gli organi interni difficilmente si danneggiano in modo grave.
— Ancora non mi capacito di quanto sia durata poco…— e l’uomo si volta verso il mio corpo immobile. Leggo nei suoi occhi solo disprezzo.
— Succede spesso, sa? — risponde l’altro, quasi a volerlo consolare. — Quelle come la sua, proveniente dall’Universo delle Terre Vicine, sono soggetti deboli e remissivi. Per questo siamo riusciti a dominarli senza grosse difficoltà, — e mentre lo dice strizza un occhio — però, come le dicevo, la loro struttura ossea è debole, hanno una durata complessiva abbastanza breve e per questo costano meno.
— Be’, in effetti… Però mi avevano garantito che fosse praticamente come quelle più costose.
Il venditore abbozza un sorrisetto. — Capisco, capisco. Se mi segue in ufficio possiamo concludere l’affare.
Continuano a parlottare, mio marito con quel tipo calvo e panciuto che non fa che asciugarsi il sudore sulla fronte, poi li vedo chiudere la porta della stanza alle loro spalle.
Rimango in compagnia di una donna, nel letto accanto al mio. E comincio a ricordare qualcosa.

— Fai la giravolta, falla un’altra volta! —le manine di Anna stringono le mie e cominciamo a girare in tondo. Una, due, tre, tante volte, fino a che non perdo i sensi e mi piego prima sulle ginocchia, poi cado lunga per terra.
— Alzati mamma! Facciamolo ancora… — incita lei, continuando a volteggiare nella sala.
Poi, d’improvviso, si blocca. Il cigolio di una chiave che gira nella serratura di casa e lei corre incontro al padre, gli getta le braccia al collo e comincia a sbaciucchiarselo.
— La mia principessa ha fatto stancare anche oggi la mamma?
La piccola, otto anni appena, lancia uno sguardo carico d’odio verso la mia sagoma stesa sul pavimento e sentenzia:
— Stancare quella? È solo un rottame. Quand’è che la cambiamo?
Da un po’ in casa non si parla d’altro: rottamare la mamma. In molti l’hanno fatto e assicurano di essersi trovati bene. Prima o poi accadrà. Mi daranno via in cambio di qualche mamma più efficiente; pare che le nuove generazioni del mio Universo abbiano sviluppato una resistenza maggiore. Ma anche una nuova consapevolezza. Chissà cosa ne sarà di loro…

Alla fine ci sono riusciti.
Mi hanno portato in quest’ospedale con la scusa di rimettermi in sesto. Hanno rinunciato alla “rottamazione” e preferito la “riparazione”. All’inizio ero contenta perché questo significava che un po’ si erano affezionati a me e preferivano tenermi con loro, anziché sostituirmi con un modello nuovo e più efficiente. In fondo mi vogliono bene, mi piaceva pensarlo. Ma da questi terrestri ho imparato a vedere oltre le mie fantasie. La “riparazione” costa molto meno e questo deve essere stato il motivo reale della loro scelta.
Nel corso degli interventi per rimettermi in sesto, però, qualcosa non deve essere andata per il verso giusto perché mi trovo ancora qui e invece sarei già dovuta essere a casa.
Pensavo dovessero sostituirmi semplicemente le parti danneggiate, un intervento di routine dopo il quale sarei potuta tornare a vivere in famiglia. Acquisita, ma sempre la mia famiglia. Invece hanno smaneggiato un po’ nel torace, hanno richiuso tutto e ho sentito quelle persone in camice bianco parlare tra loro, senza riuscire a capire cosa stessero dicendo.
– Non ci torni a casa, stanne certa – ha sentenziato la donna stesa nel letto accanto al mio.
Un lieve dolore alla base del collo, come una puntura e tutto è diventato buio.
Quando ho riaperto gli occhi, ho scoperto di essere immobilizzata in questo letto.
A quanto pare ora non sono più al servizio di un compagno, di una famiglia, ma di quanti avranno bisogno di qualche organo da sostituire: un fegato, un rene, un pancreas. Così mi ha spiegato la vicina di letto, anche lei dell’Universo delle Terre vicine.
– Siamo una specie arrendevole e gli abbiamo permesso di diventare i nostri padroni. Questo è il risultato. – La donna accanto a me parla piano, con un filo di voce che tradisce però tutta l’amarezza delle sue parole.
Sempre lei ha parlato di una discarica, poco lontana da qui, dove vanno a finire tutte quelle come noi alla fine del “ciclo di riutilizzo”, come viene chiamato.
Chiudo gli occhi di nuovo, stavolta per mia volontà. Un calore, mai provato prima, mi assale e mi prende alla testa. La chiamano rabbia, qui. Nel mio Universo era un sentimento sconosciuto.
Insieme alla rabbia sento uscire dagli occhi dell’acqua.
Anche questa per me è una cosa nuova: le chiamano lacrime.


Maria Rosaria

alexandra.fischer
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Re: La discarica - di M.R. Del Ciello (SOSIO EDITION)

Messaggio#2 » venerdì 13 novembre 2015, 19:48

Avevo già letto il tuo racconto e l'ho trovato molto migliorato in questa nuova versione. Trovo che la parte del dialogo fra la mamma "rottamata" e la vicina di letto sia veramente notevole; trasmetti tutta la rassegnazione della vicina di letto e anche il fondo di amarezza che la pervade. Lo stesso sentimento lo prova anche la mamma, la quale si sente ormai messa da parte e incolpa il fatto di servire da serbatoio di ricambio all'arrendevolezza della propria razza davanti ai nuovi padroni. Da brividi la figlia di otto anni, per non parlare del marito. Tremo anche per la sorte della nuova mamma.

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Andrea Partiti
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Re: La discarica - di M.R. Del Ciello (SOSIO EDITION)

Messaggio#3 » lunedì 16 novembre 2015, 11:39

Avevo letto il tuo racconto originale, non da commentatore ma da lettore casuale, quindi posso fare un confronto.

Questa versione è decisamente migliore, tutte le informazioni riesci a passarle in maniera efficiente e non ci sono ambiguità, complimenti.

Mi ha colpito davvero tanto la scena con la bambina che parla di rottamare la madre, è davvero cattiva e diretta. La rende inumana e fredda in una sola battuta.

Ti faccio un'unico appunto sull'ultimo aspetto che un po' stride. Nel dialogo iniziale il "marito" usa un linguaggio molto informale, "Ma quanto mi verrà" che sottintende "a costare", quindi stai riportando un linguaggio parlato molto libero.
Però salti alla battuta dopo a una frase estremamente formale come "Ancora non mi capacito di quanto sia durata poco".
Penso che stoni un po', soprattutto perché è il dialogo di apertura e deve avere un ottimo impatto su chi leggere. Sceglierei un registro tra i due e userei sempre quello, penso funzionerebbe in entrambi i casi.
Gli altri personaggi invece sono tutti coerenti, sia il (medico?) che la protagonista che la figlia, questo mi fa credere che tu ci abbia fatto attenzione.

Ottimo racconto, comunque, penso che meriti essere salvato!

viviana.tenga
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Re: La discarica - di M.R. Del Ciello (SOSIO EDITION)

Messaggio#4 » mercoledì 18 novembre 2015, 13:27

Non avevo letto nessuna versione precedente del racconto, ma così com'è devo dire che mi è piaciuto molto. Ambientazione e trama sono molto chiare, soprattutto mi è piaciuto come hai saputo rendere il senso di normalità intorno alle cose terribili di cui parla il racconto. Unico piccolo appunto:

pare che le nuove generazioni del mio Universo abbiano sviluppato una resistenza maggiore. Ma anche una nuova consapevolezza. Chissà cosa ne sarà di loro…

Toglierei l'accenno alla nuova consapevolezza, perché sembra preludere a qualcosa di importante, ma poi rimane uno spunto non sviluppato.
In ogni caso CHIEDO LA GRAZIA

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Spartaco
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Re: La discarica - di M.R. Del Ciello (SOSIO EDITION)

Messaggio#5 » martedì 24 novembre 2015, 10:00

Coraggio, Maria Rosaria. Mancano pochi giorni alla chiusura del Laboratorio, ma ti manca poco per poter richiedere la grazia.

alexandra.fischer
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Re: La discarica - di M.R. Del Ciello (SOSIO EDITION)

Messaggio#6 » giovedì 26 novembre 2015, 18:35

Chiedo la grazia

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maria rosaria
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Re: La discarica - di M.R. Del Ciello (SOSIO EDITION)

Messaggio#7 » giovedì 26 novembre 2015, 18:53

Scusatemi, lo so che dovrei commentare i racconti di novembre ma questo per me è proprio un periodaccio.
Proverò in questi pochi giorni che mancano alla fine del mese ma non se ci riuscirò.
Intanto grazie a tutti.
Maria Rosaria

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maria rosaria
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Re: La discarica - di M.R. Del Ciello (SOSIO EDITION)

Messaggio#8 » sabato 28 novembre 2015, 15:52

Forse ce la posso fare...
SFIDO SPARTACO

E grazie a tutti per i commenti.
Maria Rosaria

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Spartaco
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Re: La discarica - di M.R. Del Ciello (SOSIO EDITION)

Messaggio#9 » sabato 28 novembre 2015, 23:46

Eccomi a te. Potrei promuovere il racconto, ma ti propongo di rivederlo ancora.
Ho sentito la mancanza di un elemento che faccia intuire nelle prime battute che il racconto è in prima persona. Quando arriva il pensiero della protagonista ho provato una sensazione di smarrimento. In generale proverei a snellire le frasi.
Ti faccio un paio di annotazioni:

L’uomo grasso parla senza guardare l’altro negli occhi, continuando a fissare lo schermo del cellulare che ha in mano. Gocce di sudore gli imperlano la fronte.

L’uomo grasso parla senza distogliere lo sguardo dallo schermo del cellulare che ha in mano.
Qui la frase andava bene anche prima, ma c'erano degli elementi inutili e subito dopo ripetevi "l'altro".

— Ancora non mi capacito di quanto sia durata poco…— e l’uomo si volta verso il mio corpo immobile. Leggo nei suoi occhi solo disprezzo.

Non capisco la "e" dopo il dialogo. Ricorda sempre di mettere la maiuscola a inizio frase che in questo caso è quella "e".

gli getta le braccia al collo e comincia a sbaciucchiarselo

Basta un "sbaciucchiarlo"

Dimmi tu cosa vuoi fare, hai ancora una settimana a disposizione e credo che con una snellita e poche modifiche questo racconto potrebbe migliorare ulteriormente.

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Spartaco
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Re: La discarica - di M.R. Del Ciello (SOSIO EDITION)

Messaggio#10 » domenica 29 novembre 2015, 11:50

Dopo una notte di riflessioni ho deciso di promuovere il tuo racconto, sarai presto sul sito. Complimenti!

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