ex novo - Brushy one string

Moderatore: Laboratorio

Richieste di Grazia

Sondaggio concluso il lunedì 30 novembre 2015, 8:27

Merita la grazia
2
67%
Il racconto andrebbe revisionato
1
33%
 
Voti totali: 3

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AmbraStancampiano
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ex novo - Brushy one string

Messaggio#1 » venerdì 13 novembre 2015, 19:52

Piccola Premessa: Brushy one string esiste veramente!
Allego video: https://www.youtube.com/watch?v=E8H-67ILaqc&list=RDE8H-67ILaqc
Aiutatemi a rendergli giustizia con un mito delle origini inventato :)

Brushy one string - storia immaginaria

Brushy è un ragazzo povero come tanti altri, vive in una comunità ghetto di baracche di lamiera e roulotte alle porte di Kingstone, in mezzo ai campi di granturco, e oggi ha fame ed è di pessimo umore.
E’ stato un lungo viaggio fino in città, per proporre al banco dei pegni la vecchia chitarra di suo padre. Un viaggio inutile, l’impiegato dietro lo spesso vetro antiproiettile gli ha riso in faccia:
- Quella chitarra? Tu devi essere matto oppure stupido; è tutta rovinata e ha una corda sola!
- Ma è l’unica cosa che possiedo man, ed io ho fame.
- Allora vai al rifugio per mendicanti, ma fuori da qui!

Brushy non ci sta: non ha soldi, né un lavoro, ma non si sente un mendicante. In più, il rifugio ha chiuso i battenti da quasi un anno, ormai. Sono tempi duri, non c’è abbastanza ricchezza per pensare anche agli altri.
Brushy si rimette in cammino verso la sua bidonville, la chitarra legata dietro la schiena; sarà pure inutile e rovinata, ma è l’unica cosa che possiede.
Non spera in un passaggio, ma a volte i piani del destino vanno oltre il concetto umano di speranza: sulla strada passa uno sgangherato pick up azzurrino, che si ferma accanto a lui.
- Yo mate, sei un musicista? Salta su, allieterai il nostro viaggio.
Brushy non se lo fa ripetere due volte: salta sul pick up e prende posto nel vano di carico, insieme ad altra gente. C’è un ragazzo che sta suonando un secchio di latta come se fosse uno djambè, il ritmo è travolgente, tutti gli altri passeggeri battono le mani. Si chiama Dixie.
Dixie finisce il pezzo che sta suonando, poi si ferma e chiede a Brushy di accompagnarlo con la chitarra:
- Anche volendo non potrei, mate - e gli mostra la chitarra rotta, con una corda sola - non la vogliono nemmeno al banco dei pegni.
- Embè? Questo per caso ti sembra un tamburo? La musica non dipende dagli strumenti, ma dall’anima e dallo swing. Avanti, prova.
Brushy chiude gli occhi, cerca di concentrarsi. Gli torna in mente un vecchio ricordo di quando era bambino: suo padre, seduto a suonare sulle scalette fuori della porta di casa. Gli guarda le mani; mani che volano tra le corde, ed ipnotizzano i suoi occhi di bambino. Mentre ci pensa, le sue mani vanno da sole; sta suonando senza rendersene conto, finchè Dixie non lo blocca:
- Yeah mate! E’ proprio quello che intendevo. Questo è swing! E adesso canta.
- Ma io non conosco molte canzoni…
- Che importa? Inventatela! Cantaci quello che desideri di più.
Intanto nella testa di Brushy il ricordo continua, doveva essere stata una gran giornata quella, e sua madre stava cucinando. Nell’aria si spande un ottimo profumino di pollo col granturco. La fame lo morde allo stomaco, cattiva come un serpente; lui allora apre la bocca e comincia a cantare:
- Yaw… A chicken in the corn…
I suoi compagni di viaggio non lo sanno, ma è appena nata una stella.


Qui giace il mio cervello, che poteva fare tanto e ha deciso di fare lo stronzo.

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antico
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Re: ex novo - Brushy one string

Messaggio#2 » martedì 17 novembre 2015, 11:39

Il personaggio è vincente, la confezione mi lascia con qualche incertezza. Prima cosa: eviterei espressioni tipo "allieterai il nostro viaggio", mi sembra decontestualizzata. In alternativa, ribalto il discorso, lo renderei uno stile da allargare a tutto il racconto, quindi lo enfatizzerei ancora di più, ma non so quanto potrebbe essere funzionale.
Il focus è il fare il massimo con il minimo, Brushy in quest'ottica dev'essere quasi figura da accompagnamento, non celebri l'artista, ma racconti il come e il perché. Il protagonista vero è il contesto e la capacità di creare. In questa forma attuale mi sembri subire il personaggio, rendilo tuo e usalo ai tuoi scopi, adattalo, solo in questo modo potrai dargli vita e spessore.

alexandra.fischer
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Re: ex novo - Brushy one string

Messaggio#3 » martedì 17 novembre 2015, 18:46

Mi piace la storia di Brushy, proprio una favola a lieto fine. Il tema è profondo (la possibilità di realizzare i propri sogni arriva anche nelle situazioni più buie) e lo ritengo il racconto adatto a regalare un po’ di ottimismo ai lettori. L’inizio è cupo (banco dei pegni che rifiuta l’offerta di Brushy, il rifugio per bisognosi chiuso) e anche la fiducia che Brushy ha nel proprio talento è al minimo (metafora della chitarra con una corda sola). Questo, fino al passaggio sul pick-up, dove Brushy ritrova l’aria di famiglia suonando e cantando (non è più un orfano infelice. In un’immagine del passato legata allo swing, si trova sulle scale di casa sua, con il padre. E la madre sta preparando Corn on the Cob).

Attenta a allieterai il nostro viaggio. In effetti, detto da un musicista, sembra strano (suona e canta anche lui. Cambierei la frase così: anche le tue note allieteranno il nostro viaggio).

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Andrea Partiti
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Re: ex novo - Brushy one string

Messaggio#4 » giovedì 19 novembre 2015, 22:26

Ho letto il racconto ascoltando la musica giusta di sottofondo.

Bello il personaggio, bella l'ambientazione, nella mia mente è la Kingston di Belafonte, perché me l'hai evocata con Kingstone e con i personaggi che presenti, anche se la musica non è Calypso o Mento come genere ha comunque i ritmi giusti per essere nato con quella musica attorno.

Siccome i personaggi sembrano tutti essere semplici e spontanei, poco acculturati se vuoi, con gli epiteti in inglesi che amplificano l'effetto, diversi dei dialoghi cozzano con questa immagine. il "Salta su, allieterai il nostro viaggio" già citato, "Anche volendo non potrei" troppo fine come struttura verbale, non rende bene lo slang e smorza la frase, io proverei a restare sul presente tutto il tempo "non so suonare", "vorrei, ma non sono capace", forme meno composte. Mi spingerei fino a cambiare "Cantaci quello che desideri di più" con "Cantaci quel che ti piace", ma non voglio essere invadente.

Serve ancora una revisione, prima che il racconto sia pronto alla sfida, ma il tema musicale mi entusiasma, quindi resto nei paraggi!

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Jacopo Berti
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Re: ex novo - Brushy one string

Messaggio#5 » domenica 22 novembre 2015, 12:05

Ciao Ambra, piacere di leggerti!
Sono d'accordo coi commenti precedenti: cerca di eliminare dal dialoghi (ma forse anche dalla narrazione focalizzata) gli elementi di un linguaggio "controllato". Te ne hanno già segnalati, ma ne aggiungo uno: la "d eufonica" è un vezzo, non la sento realistica in "ed io ho fame".

Altre osservazioni:
- Attenta al verbo essere a inizio frase con l'apostrofo anziché con l'accento. È una cosa che mi fa venire i brividi. Ma, anche uscendo dalla mia prospettiva soggettiva di grammar nazi, è un errore.
- In "un vecchio ricordo di quando era bambino", 'vecchio' mi pare superfluo. È il classico aggettivo di 'ricordo' e non aggiunge niente. Secondo me dovresti cercare qualcosa di diverso o semplicemente toglierlo.
- "ottimo profumino" non mi suona bene. Secondo me 'profumo' è già qualificato come positivo, "profumino" ancora di più.

Non chiedo ancora la grazia perché credo che tu lo possa migliorare con piccoli accorgimenti.
«Se avessimo anche una Fantastica, come una Logica, sarebbe scoperta l'arte di inventare» (Novalis, Frammenti)

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AmbraStancampiano
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Re: ex novo - Brushy one string

Messaggio#6 » domenica 22 novembre 2015, 16:21

ciao timetrapoler,
da buona grammar nazi, sento il bisogno di rispondere riguardo la "E" con l'apostrofo e non con l'accento: la mia tastiera non mi permette di fare diversamente. E credimi, ogni volta rabbrividisco anch'io -_-'.

Grazie a tutti per i commenti, presto posterò la seconda stesura :)
Qui giace il mio cervello, che poteva fare tanto e ha deciso di fare lo stronzo.

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Jacopo Berti
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Re: ex novo - Brushy one string

Messaggio#7 » domenica 22 novembre 2015, 17:56

Dando per scontato che tu abbia già provato col tastierino numerico (alt 212), ci saranno pure ulteriori modi, se anche a tu rabbrividisci. Alla peggio un copia/incolla!
Attendo la nuova varsione :)
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chiara.rufino
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Re: ex novo - Brushy one string

Messaggio#8 » mercoledì 25 novembre 2015, 15:29

Ah, gli ultimi...Chissà perché :p.
Scherzi a parte, mi è piaciuto molto il tono che hai dato alla vicenda; nonostante Brushy venga dal nulla, il tono del racconto non è né grottesco né melodrammatico e sa di rivalsa sin dalle prime righe.
Belli anche i personaggi di contorno che lo accolgono e lo fanno partire con loro, sembra l'inizio di una saga o di un romanzo breve.
Aspetto la seconda stesura, visto che i commenti alla grammatica te li hanno già fatti:D.
404 Patience Not Found

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angelo.frascella
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Re: ex novo - Brushy one string

Messaggio#9 » sabato 28 novembre 2015, 1:04

Ciao Ambra.

Il tuo racconto mi è piaciuto molto.
PUNTO DI FORZA: Sembra davvero una di quelle storie mitizzate sui grandi personaggi, in cui non si capisce mai quanto ci sia di vero ma che contribuiscono a crearne l'aura leggendaria.
PUNTO DI DEBOLEZZA: Non amo molto il narratore onniscente nei racconti moderni, ma si tratta di un gusto personale. E, tutto sommato, come racconto delle origini ci può anche stare
COSA CAMBIEREI: giusto quei passaggi che ti hanno indicato gli altri (comprese le d eufoniche).

A questo punto: CHIEDO LA GRAZIA

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Flavia Imperi
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Re: ex novo - Brushy one string

Messaggio#10 » lunedì 7 dicembre 2015, 18:08

Ciao Ambra!
Davvero bello questo racconto, una sorta di fiaba moderna, dai toni che mi hanno ricordato "Fratello dove sei".
Avrei preferito se avessi usato il punto di vista del personaggio invece che onniscente, comunque avrei cercato di mantenere un linguaggio coerente con lui sempre, per es.:
ma a volte i piani del destino vanno oltre il concetto umano di speranza
Questo "spiegone" stona un po'.
Fantastici i suoi ricordi e il finale.

CHIEDO LA GRAZIA
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