Una camminata notturna di Bruce Lagogrigio
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Una camminata notturna di Bruce Lagogrigio
Il cielo stellato è stupendo. Lontano dalle luci della città ogni stella risalta maggiormente.
“È dal Grande Carro che si parte” dice la guida alpina più avanti. “Prendete le due stelle sul Carro di fronte alla barra. Quelli sono gli indicatori. Seguiteli e troverete la stella polare.”
E che cazzo ha già iniziato la lezione prima di arrivare in cima?
Mara cammina in silenzio al mio fianco. Non sembra affascinata dalle stelle. Forse ha solo freddo. Tiene la luce della torcia elettrica puntata davanti a sé senza far trasparire emozioni. Ho saltato questa dannata camminata notturna per tre anni di fila e adesso che finalmente ci sono venuto mi mette il muso! Quanti tornanti è che non mi parla?
"La finisci di guardarmi così?" Brutto segno. Voce acida.
Cerco di parlare a bassa voce. "Così come?"
Sbuffa. "Come una stronza!"
"Non penso tu lo sia."
"Sì invece."
Scuoto la testa. “Ancora per quella storia?”
"Proprio non capisci? Mi hai ferito chiedendomi una cosa del genere."
"Non devi sentirti offesa. Volevo condividere questo desiderio con te."
"Condividere… proprio così! Vuoi scoparmi insieme a un'altra donna!”
Mi guardo in giro.
“Dai non fare così. Tu mi hai detto che non dovevamo più avere segreti. Di dirci quello che sentivamo senza filtri.”
“Quindi è colpa mia? E se ti chiedessi di fare lo stesso con un uomo?"
Forse potrebbe piacermi... "Ecco il punto! Non me lo chiederesti mai. Perché sei una puritana!"
"Io… Cos’è?"
Un boato tremendo ci investe come un'esplosione. Poi qualcosa che rotola e che cozza. Il rumore della frana copre quello delle grida delle persone. Tutto si riempie di polvere. Il cielo scompare.
***
La luce della torcia mostra solo polvere e sassi.
“Se non ci fosse stato questo muro a secco saremmo morti sicuramente. Non so chi dobbiamo ringraziare. Forza. Torniamo indietro."
Mara scuote la testa. "Dovremmo andare avanti invece. Dovremmo superare la polvere e tornare a vedere le stelle."
"Dopo una cosa così? Non ci penso proprio."
"Non mi ascolti mai."
"Sono io l'uomo."
“E gli altri? Potrebbero esserci feriti.”
“Si arrangino.”
***
Ho le gambe pesanti. Mi sembra di camminare da ore. La luce illumina un tratto di strada pieno di grossi sassi e fra essi spunta un gruppo di persone che cammina lentamente verso di noi.
Urlo senza convinzione: “Tornate indietro.”
Nessuno di loro risponde. Ci superano senza curarsi di noi. Sembrano zombie.
"Vedi…” la voce di Mara è rimasta acida. “Tutti salgono."
"Zitta! Troverò il modo di scendere."
Qualcosa attira la mia attenzione: la torcia illumina una giacca blu della North Face che emerge fra due sassi. È la mia stessa giacca. Un anello d'oro luccica tra le dita. C'è qualcuno lì sotto. Mi avvicino e mi trovo davanti il mio viso insanguinato.
Il cuore si ferma.
“No… non è possibile!”
"Te l'avevo detto di salire!"
La voce di Mara è ovattata come se provenisse da chilometri di distanza.
I sassi sotto di me iniziano a rotolare trascinandomi giù dalla montagna.
Si apre un cratere e il fuoco dell'inferno mi lambisce la carne.
Grido: “Perdonami…”
“È dal Grande Carro che si parte” dice la guida alpina più avanti. “Prendete le due stelle sul Carro di fronte alla barra. Quelli sono gli indicatori. Seguiteli e troverete la stella polare.”
E che cazzo ha già iniziato la lezione prima di arrivare in cima?
Mara cammina in silenzio al mio fianco. Non sembra affascinata dalle stelle. Forse ha solo freddo. Tiene la luce della torcia elettrica puntata davanti a sé senza far trasparire emozioni. Ho saltato questa dannata camminata notturna per tre anni di fila e adesso che finalmente ci sono venuto mi mette il muso! Quanti tornanti è che non mi parla?
"La finisci di guardarmi così?" Brutto segno. Voce acida.
Cerco di parlare a bassa voce. "Così come?"
Sbuffa. "Come una stronza!"
"Non penso tu lo sia."
"Sì invece."
Scuoto la testa. “Ancora per quella storia?”
"Proprio non capisci? Mi hai ferito chiedendomi una cosa del genere."
"Non devi sentirti offesa. Volevo condividere questo desiderio con te."
"Condividere… proprio così! Vuoi scoparmi insieme a un'altra donna!”
Mi guardo in giro.
“Dai non fare così. Tu mi hai detto che non dovevamo più avere segreti. Di dirci quello che sentivamo senza filtri.”
“Quindi è colpa mia? E se ti chiedessi di fare lo stesso con un uomo?"
Forse potrebbe piacermi... "Ecco il punto! Non me lo chiederesti mai. Perché sei una puritana!"
"Io… Cos’è?"
Un boato tremendo ci investe come un'esplosione. Poi qualcosa che rotola e che cozza. Il rumore della frana copre quello delle grida delle persone. Tutto si riempie di polvere. Il cielo scompare.
***
La luce della torcia mostra solo polvere e sassi.
“Se non ci fosse stato questo muro a secco saremmo morti sicuramente. Non so chi dobbiamo ringraziare. Forza. Torniamo indietro."
Mara scuote la testa. "Dovremmo andare avanti invece. Dovremmo superare la polvere e tornare a vedere le stelle."
"Dopo una cosa così? Non ci penso proprio."
"Non mi ascolti mai."
"Sono io l'uomo."
“E gli altri? Potrebbero esserci feriti.”
“Si arrangino.”
***
Ho le gambe pesanti. Mi sembra di camminare da ore. La luce illumina un tratto di strada pieno di grossi sassi e fra essi spunta un gruppo di persone che cammina lentamente verso di noi.
Urlo senza convinzione: “Tornate indietro.”
Nessuno di loro risponde. Ci superano senza curarsi di noi. Sembrano zombie.
"Vedi…” la voce di Mara è rimasta acida. “Tutti salgono."
"Zitta! Troverò il modo di scendere."
Qualcosa attira la mia attenzione: la torcia illumina una giacca blu della North Face che emerge fra due sassi. È la mia stessa giacca. Un anello d'oro luccica tra le dita. C'è qualcuno lì sotto. Mi avvicino e mi trovo davanti il mio viso insanguinato.
Il cuore si ferma.
“No… non è possibile!”
"Te l'avevo detto di salire!"
La voce di Mara è ovattata come se provenisse da chilometri di distanza.
I sassi sotto di me iniziano a rotolare trascinandomi giù dalla montagna.
Si apre un cratere e il fuoco dell'inferno mi lambisce la carne.
Grido: “Perdonami…”
L'uomo prudente, con una frase elegante, si cava fuori da ogni garbuglio, e sa usar la lingua con la leggerezza di una piuma. Umberto Eco
Re: Una camminata notturna di Bruce Lagogrigio
Ciao Bruce! Secondo a postare in questa Undicesima Era! Parametri tutti ok, buona SARA SIMONI EDITION!
- BruceLagogrigio
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Re: Una camminata notturna di Bruce Lagogrigio
Ciao Antico! 3000 caratteri giusti giusti. Buona prima edizione a tutti.
L'uomo prudente, con una frase elegante, si cava fuori da ogni garbuglio, e sa usar la lingua con la leggerezza di una piuma. Umberto Eco
Re: Una camminata notturna di Bruce Lagogrigio
Ciao Bruce,
il tuo racconto è ben scritto, ho notato soltanto che in qualche frase la punteggiatura poteva essere curata meglio, ma so che la fretta dei tempi serrati la fa spesso da padrone. Mi pare sia anche in linea con il tema: c'è un cielo stellato che scompare per un'esplosione non meglio precisata, e a riveder le stelle il nostro protagonista non è proprio destinato. Ma la storia in sé non mi ha convinto molto, forse sono solo io che non l'ho colta nel senso giusto. Perché il poveretto finisce lambito dalle fiamme dell'inferno, per non aver cercato di salvare gli altri? O perché è stato "cattivo" con Mara e se ne accorge solo troppo tardi? Quelli che vanno avanti a riveder le stelle si salvano quindi? E Mara, è morta o andrà avanti con gli altri? Mi sono rimaste un po' di domande, insomma. Ti auguro comunque una buona gara!
il tuo racconto è ben scritto, ho notato soltanto che in qualche frase la punteggiatura poteva essere curata meglio, ma so che la fretta dei tempi serrati la fa spesso da padrone. Mi pare sia anche in linea con il tema: c'è un cielo stellato che scompare per un'esplosione non meglio precisata, e a riveder le stelle il nostro protagonista non è proprio destinato. Ma la storia in sé non mi ha convinto molto, forse sono solo io che non l'ho colta nel senso giusto. Perché il poveretto finisce lambito dalle fiamme dell'inferno, per non aver cercato di salvare gli altri? O perché è stato "cattivo" con Mara e se ne accorge solo troppo tardi? Quelli che vanno avanti a riveder le stelle si salvano quindi? E Mara, è morta o andrà avanti con gli altri? Mi sono rimaste un po' di domande, insomma. Ti auguro comunque una buona gara!
- BruceLagogrigio
- Messaggi: 319
Re: Una camminata notturna di Bruce Lagogrigio
Ciao Siria grazie della lettura. Il riferimento a Dante era un grosso indizio. Ti do la soluzione a ogni enigma. Lo smottamento uccide sia il protagonista che Mara e i due si ritrovano a loro insaputa nel Purgatorio avvolto dalla nebbia e con le anime che salgono verso il Paradiso. Il protagonista, il cui difetto fatale è la testardaggine (e invero portatore di altri peccati) imperterrito continua a scendere ritrovandosi, suo malgrado, all'inferno. Sempre storie allegre...
Fammi sapere per la punteggiatura che è spesso un mio punto dolente! Grazie ancora e buona gara anche a te.
Fammi sapere per la punteggiatura che è spesso un mio punto dolente! Grazie ancora e buona gara anche a te.
L'uomo prudente, con una frase elegante, si cava fuori da ogni garbuglio, e sa usar la lingua con la leggerezza di una piuma. Umberto Eco
- gcdaddabbo
- Messaggi: 370
Re: Una camminata notturna di Bruce Lagogrigio
Ciao, Bruce! Piacere di rileggerti. Anche questa volta sono perplesso. Il racconto si legge con piacere e curiosità, fino alla frana, quindi crolla. Capisco che volevi nascondere il finale, ma lasci una serie di dubbi. Siamo scesi addirittura all’inferno rotolando sul pendio della montagna. Corpo o anima? Dannato per aver desiderato un triangolo o per aver beccato l’escursione fatale?
Di nuovo trabocchetti e punti oscuri. Sono morti tutti? Lui scende perché è destinato all’inferno e gli altri salgono perché vanno in paradiso?
Ritorno e rileggo, ma i miei dubbi non si sono sciolti. Mi sento disorientato. Devo completamente cambiare il senso delle cose. Il piacere della lettura affoga in un mare di dubbi.
Buona SARA SIMONI EDITION!
Di nuovo trabocchetti e punti oscuri. Sono morti tutti? Lui scende perché è destinato all’inferno e gli altri salgono perché vanno in paradiso?
Ritorno e rileggo, ma i miei dubbi non si sono sciolti. Mi sento disorientato. Devo completamente cambiare il senso delle cose. Il piacere della lettura affoga in un mare di dubbi.
Buona SARA SIMONI EDITION!
- BruceLagogrigio
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Re: Una camminata notturna di Bruce Lagogrigio
gcdaddabbo ha scritto:Ciao, Bruce! Piacere di rileggerti. Anche questa volta sono perplesso. Il racconto si legge con piacere e curiosità, fino alla frana, quindi crolla. Capisco che volevi nascondere il finale, ma lasci una serie di dubbi. Siamo scesi addirittura all’inferno rotolando sul pendio della montagna. Corpo o anima? Dannato per aver desiderato un triangolo o per aver beccato l’escursione fatale?
Di nuovo trabocchetti e punti oscuri. Sono morti tutti? Lui scende perché è destinato all’inferno e gli altri salgono perché vanno in paradiso?
Ritorno e rileggo, ma i miei dubbi non si sono sciolti. Mi sento disorientato. Devo completamente cambiare il senso delle cose. Il piacere della lettura affoga in un mare di dubbi.
Buona SARA SIMONI EDITION!
Ciao Pietro. Ti ringrazio molto per il feedback. Ammetto che il titolo originale aveva un riferimento al Purgatorio ma l' ho cambiato perché mi sembrava troppo scontato. A quanto pare è stato un errore! Esattamente: in alto il paradiso e in basso l'inferno. Un vero peccato che il piacere sia naufragato. Buona edition!
L'uomo prudente, con una frase elegante, si cava fuori da ogni garbuglio, e sa usar la lingua con la leggerezza di una piuma. Umberto Eco
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Re: Una camminata notturna di Bruce Lagogrigio
Ciao!
Non sviscero completamente le questioni puramente stilistiche, tra parti di raccontato quando servirebbe mostrare (“mi guardo in giro”), consecutio temporum sbagliata (esempio principale: Mara si chiede che cosa sia il boato tremendo, ma quest’ultimo arriva dopo la sua domanda. Si potrebbe pensare che lei abbia sentito qualcosa che al POV non è arrivato, ma il dialogo non lo chiarisce. Senza contare che il “cos’è” arriva subito dopo il “puritana” del protagonista, quindi in un primo momento viene addirittura da chiedersi se lei non conosca il termine), termini poco specifici, qualche virgola mancante eccetera.
Mi concentro solo sulla cosa più importante, ovvero il filtro del personaggio. La nota positiva è la tempestività dei momenti introspettivi, che mi sembrano piazzati nei momenti giusti, soprattutto all’inizio (poi un po’ si diradano, ma col limite di caratteri è comprensibile). La stonatura è che si crea da subito una distanza di flusso informativo, e ci butta fuori dal POV: il protagonista conosce il motivo per cui la fidanzata è scazzata, può non averlo in mente ma lo sa. È strano che vedendola così non gli venga il pensiero, ma soprattutto è strano che l’unica ipotesi considerata sia il freddo. Lei ha messo il muso specificatamente a lui (la sua ipotesi è questa), non è giustificabile dal freddo, e lui non sembra farsi alcuna altra domanda.
Il problema vero del racconto, però, è che non si capiscono le dinamiche del viaggio nell’aldilà. Intanto si chiarisce troppo tardi il fatto che ci siano finiti, ma poi perché lui va all’inferno e gli altri no? Niente di ciò che si vede nel racconto pare giustificare questa cosa. Per come è strutturato sembra quasi sia perché lui voleva fare il threesome (so che non è così, però è la motivazione principale che si evince dal testo), ma anche se fosse il tema rimane sospeso, perché poi nulla “spiega” il motivo per cui quella cosa sia sbagliata. Anche il “perdonami” alla fine fa intendere sia quello il peccato.
La seconda possibilità è l’ignorare i feriti o eventuali morti – avrebbe più senso – ma in quel momento lui è già morto.
Ho letto il commento in cui scrivi che il difetto è la testardaggine, però anche se fosse (e sì, si capisce che è testardo, ma non in modo da identificarlo come difetto fatale) la testardaggine mostrata nel testo non mi sembra tale da giustificare addirittura una discesa all’inferno.
Buona gara!
Non sviscero completamente le questioni puramente stilistiche, tra parti di raccontato quando servirebbe mostrare (“mi guardo in giro”), consecutio temporum sbagliata (esempio principale: Mara si chiede che cosa sia il boato tremendo, ma quest’ultimo arriva dopo la sua domanda. Si potrebbe pensare che lei abbia sentito qualcosa che al POV non è arrivato, ma il dialogo non lo chiarisce. Senza contare che il “cos’è” arriva subito dopo il “puritana” del protagonista, quindi in un primo momento viene addirittura da chiedersi se lei non conosca il termine), termini poco specifici, qualche virgola mancante eccetera.
Mi concentro solo sulla cosa più importante, ovvero il filtro del personaggio. La nota positiva è la tempestività dei momenti introspettivi, che mi sembrano piazzati nei momenti giusti, soprattutto all’inizio (poi un po’ si diradano, ma col limite di caratteri è comprensibile). La stonatura è che si crea da subito una distanza di flusso informativo, e ci butta fuori dal POV: il protagonista conosce il motivo per cui la fidanzata è scazzata, può non averlo in mente ma lo sa. È strano che vedendola così non gli venga il pensiero, ma soprattutto è strano che l’unica ipotesi considerata sia il freddo. Lei ha messo il muso specificatamente a lui (la sua ipotesi è questa), non è giustificabile dal freddo, e lui non sembra farsi alcuna altra domanda.
Il problema vero del racconto, però, è che non si capiscono le dinamiche del viaggio nell’aldilà. Intanto si chiarisce troppo tardi il fatto che ci siano finiti, ma poi perché lui va all’inferno e gli altri no? Niente di ciò che si vede nel racconto pare giustificare questa cosa. Per come è strutturato sembra quasi sia perché lui voleva fare il threesome (so che non è così, però è la motivazione principale che si evince dal testo), ma anche se fosse il tema rimane sospeso, perché poi nulla “spiega” il motivo per cui quella cosa sia sbagliata. Anche il “perdonami” alla fine fa intendere sia quello il peccato.
La seconda possibilità è l’ignorare i feriti o eventuali morti – avrebbe più senso – ma in quel momento lui è già morto.
Ho letto il commento in cui scrivi che il difetto è la testardaggine, però anche se fosse (e sì, si capisce che è testardo, ma non in modo da identificarlo come difetto fatale) la testardaggine mostrata nel testo non mi sembra tale da giustificare addirittura una discesa all’inferno.
Buona gara!
Re: Una camminata notturna di Bruce Lagogrigio
Ciao Bruce,
che bello rincontrarsi per questa nuova epoca!
Il racconto mi è piaciuto molto. Scorre bene, la tecnica è giusta e il ritmo è ben condensato.
L’idea mi è arrivata chiaramente e l’ho letto facilmente.
Caratterizzi bene i personaggi e scendi il giusto nei dettagli, impresa non facile vista la scarsità di caratteri per questa edizione.
Il tema per me è centrato e finalmente ho letto un racconto che prende le distanze dalla consueta interpretazione sui rapporti famigliari.
In più incontra i miei gusti personali da lettore. Oscillare tra reale e irreale, rappresentare persone e spiriti, interpretare il passaggio tra la vita e la morte, non è facile. Bravo!
In bocca al lupo per la gara!
Ciao
Domenico
che bello rincontrarsi per questa nuova epoca!
Il racconto mi è piaciuto molto. Scorre bene, la tecnica è giusta e il ritmo è ben condensato.
L’idea mi è arrivata chiaramente e l’ho letto facilmente.
Caratterizzi bene i personaggi e scendi il giusto nei dettagli, impresa non facile vista la scarsità di caratteri per questa edizione.
Il tema per me è centrato e finalmente ho letto un racconto che prende le distanze dalla consueta interpretazione sui rapporti famigliari.
In più incontra i miei gusti personali da lettore. Oscillare tra reale e irreale, rappresentare persone e spiriti, interpretare il passaggio tra la vita e la morte, non è facile. Bravo!
In bocca al lupo per la gara!
Ciao
Domenico
„Che Dio mi conceda la serenità di accettare ciò che non posso cambiare, la tenacia di cambiare ciò che posso e la fortuna di non fare troppe cazzate.“
Re: Una camminata notturna di Bruce Lagogrigio
Ciao Bruce, mi piace del tuo racconto il modo in cui è scritto: pochi dettagli ma messi al momento giusto aiutano a percepire l'interiorità e i pensieri del personaggio. Il protagonista non è una bella persona (o comunque ha commesso il classico errore fatale che tu sei bravo a mettere in scena) e a me questa cosa piace molto. Della serie, ai santi preferisco di gran lunga i peccatori.
Ho due dubbi: "Rivedere le stelle" mi sembra più il contesto che il fulcro del racconto: il vero tema della storia è l'ottusità del suo protagonista di cui lo stesso pagherà un conto salatissimo a causa della propria indolenza. Forse il tema del contest qui è usato più come pretesto che come fine della storia, almeno questa è stata la mia sensazione.
La seconda perplessità è il finale che secondo me non aggiunge niente al personaggio, il quale viene punito per le proprie debolezze senza accennare a un cambiamento nel suo modo di pensare e di agire. Forse in quel "Perdonami" c'è una nuova consapevolezza dentro di lui, ma mi è arrivato troppo debole per definirlo un vero e proprio arco di trasformazione. E non sono per gli happy endings a tutti i costi, lo preciso, tanto che avrei trovato avvincente una storia in cui mi avessi parlato di un "buono" che nonostante questo finiva all'Inferno (sarebbe stato un esempio di quanto la vita sia anti-meritocratica).
In ogni caso ho apprezzato molto il tuo modo di scrivere, per cui spero di rileggerti in futuro.
A presto!
Ho due dubbi: "Rivedere le stelle" mi sembra più il contesto che il fulcro del racconto: il vero tema della storia è l'ottusità del suo protagonista di cui lo stesso pagherà un conto salatissimo a causa della propria indolenza. Forse il tema del contest qui è usato più come pretesto che come fine della storia, almeno questa è stata la mia sensazione.
La seconda perplessità è il finale che secondo me non aggiunge niente al personaggio, il quale viene punito per le proprie debolezze senza accennare a un cambiamento nel suo modo di pensare e di agire. Forse in quel "Perdonami" c'è una nuova consapevolezza dentro di lui, ma mi è arrivato troppo debole per definirlo un vero e proprio arco di trasformazione. E non sono per gli happy endings a tutti i costi, lo preciso, tanto che avrei trovato avvincente una storia in cui mi avessi parlato di un "buono" che nonostante questo finiva all'Inferno (sarebbe stato un esempio di quanto la vita sia anti-meritocratica).
In ogni caso ho apprezzato molto il tuo modo di scrivere, per cui spero di rileggerti in futuro.
A presto!
- BruceLagogrigio
- Messaggi: 319
Re: Una camminata notturna di Bruce Lagogrigio
PuntiDiDomanda ha scritto:Ciao!
Non sviscero completamente le questioni puramente stilistiche, tra parti di raccontato quando servirebbe mostrare (“mi guardo in giro”), consecutio temporum sbagliata (esempio principale: Mara si chiede che cosa sia il boato tremendo, ma quest’ultimo arriva dopo la sua domanda. Si potrebbe pensare che lei abbia sentito qualcosa che al POV non è arrivato, ma il dialogo non lo chiarisce. Senza contare che il “cos’è” arriva subito dopo il “puritana” del protagonista, quindi in un primo momento viene addirittura da chiedersi se lei non conosca il termine), termini poco specifici, qualche virgola mancante eccetera.
Mi concentro solo sulla cosa più importante, ovvero il filtro del personaggio. La nota positiva è la tempestività dei momenti introspettivi, che mi sembrano piazzati nei momenti giusti, soprattutto all’inizio (poi un po’ si diradano, ma col limite di caratteri è comprensibile). La stonatura è che si crea da subito una distanza di flusso informativo, e ci butta fuori dal POV: il protagonista conosce il motivo per cui la fidanzata è scazzata, può non averlo in mente ma lo sa. È strano che vedendola così non gli venga il pensiero, ma soprattutto è strano che l’unica ipotesi considerata sia il freddo. Lei ha messo il muso specificatamente a lui (la sua ipotesi è questa), non è giustificabile dal freddo, e lui non sembra farsi alcuna altra domanda.
Il problema vero del racconto, però, è che non si capiscono le dinamiche del viaggio nell’aldilà. Intanto si chiarisce troppo tardi il fatto che ci siano finiti, ma poi perché lui va all’inferno e gli altri no? Niente di ciò che si vede nel racconto pare giustificare questa cosa. Per come è strutturato sembra quasi sia perché lui voleva fare il threesome (so che non è così, però è la motivazione principale che si evince dal testo), ma anche se fosse il tema rimane sospeso, perché poi nulla “spiega” il motivo per cui quella cosa sia sbagliata. Anche il “perdonami” alla fine fa intendere sia quello il peccato.
La seconda possibilità è l’ignorare i feriti o eventuali morti – avrebbe più senso – ma in quel momento lui è già morto.
Ho letto il commento in cui scrivi che il difetto è la testardaggine, però anche se fosse (e sì, si capisce che è testardo, ma non in modo da identificarlo come difetto fatale) la testardaggine mostrata nel testo non mi sembra tale da giustificare addirittura una discesa all’inferno.
Buona gara!
Ciao!
Per prima cosa ti ringrazio per la profonda analisi a livello quasi da editor!
Sei chiaramente un puritano (non ho resistito) della scrittura immersiva, per cui è normalissimo che trovi molti errori sotto quell’aspetto. Piace tantissimo anche a me come stile, ma mi concedo qualche sgarro tipo il “guardarmi attorno” come hai prontamente notato.
La questione del freddo è proprio per far capire quanto sia egocentrico il protagonista. Per lui la disputa del threesome non era per nulla un problema ed è sinceramente stupito del fatto che lei ce l’avesse ancora con lui per quella storia.
Per quanto riguarda l’aldilà: lui finisce all’inferno per il semplice motivo che percorre il purgatorio al contrario! I suoi peccati per quanto numerosi erano stati perdonati.Le persone che incontra sono altri dannati che scontano la loro pena, ma che lui prende per escursionisti ed di conseguenza il lettore: Anche questa è immersività ;)
Grazie ancora e buona gara!
Bruce
L'uomo prudente, con una frase elegante, si cava fuori da ogni garbuglio, e sa usar la lingua con la leggerezza di una piuma. Umberto Eco
- BruceLagogrigio
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Re: Una camminata notturna di Bruce Lagogrigio
Domenico ha scritto:Ciao Bruce,
che bello rincontrarsi per questa nuova epoca!
Il racconto mi è piaciuto molto. Scorre bene, la tecnica è giusta e il ritmo è ben condensato.
L’idea mi è arrivata chiaramente e l’ho letto facilmente.
Caratterizzi bene i personaggi e scendi il giusto nei dettagli, impresa non facile vista la scarsità di caratteri per questa edizione.
Il tema per me è centrato e finalmente ho letto un racconto che prende le distanze dalla consueta interpretazione sui rapporti famigliari.
In più incontra i miei gusti personali da lettore. Oscillare tra reale e irreale, rappresentare persone e spiriti, interpretare il passaggio tra la vita e la morte, non è facile. Bravo!
In bocca al lupo per la gara!
Ciao
Domenico
Ciao Domenico, contentissimo anche io di rincontrarti!
Mi hai risollevato il morale stavo quasi per attaccare la penna al muro.
Grazie!
L'uomo prudente, con una frase elegante, si cava fuori da ogni garbuglio, e sa usar la lingua con la leggerezza di una piuma. Umberto Eco
- Shanghai Kid
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Re: Una camminata notturna di Bruce Lagogrigio
Ciao Bruce,
piacere di leggerti!
Allora, devo dire che l'idea di base è molto carina e per tutta la prima parte (considerando la tua suddivisione in tre paragrafi), la storia scorre bene, poi si fa tutto più confuso. Devo ammettere di aver faticato a capire bene cosa fosse successo e anche a lettura conclusa, quando tutto si fa più chiaro, rimangono comunque diversi interrogativi aperti. Penso che la mancanza di tempo e il numero risicato di caratteri non ti abbiano propriamente aiutato in questo. Sono inoltre d'accordo con Andrea sul fatto che più che il tema, "riveder le stelle" è per te uno spunto.
Il punto di maggior pregio del tuo testo, sempre secondo me, è la caratterizzazione dei personaggi. Mi piace anche come hai gestito il primo dialogo: molto pulito, ritmato e scorrevole.
Buona prova.
A rileggerci,
Elisa
piacere di leggerti!
Allora, devo dire che l'idea di base è molto carina e per tutta la prima parte (considerando la tua suddivisione in tre paragrafi), la storia scorre bene, poi si fa tutto più confuso. Devo ammettere di aver faticato a capire bene cosa fosse successo e anche a lettura conclusa, quando tutto si fa più chiaro, rimangono comunque diversi interrogativi aperti. Penso che la mancanza di tempo e il numero risicato di caratteri non ti abbiano propriamente aiutato in questo. Sono inoltre d'accordo con Andrea sul fatto che più che il tema, "riveder le stelle" è per te uno spunto.
Il punto di maggior pregio del tuo testo, sempre secondo me, è la caratterizzazione dei personaggi. Mi piace anche come hai gestito il primo dialogo: molto pulito, ritmato e scorrevole.
Buona prova.
A rileggerci,
Elisa
- Stefano.Moretto
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Re: Una camminata notturna di Bruce Lagogrigio
Ciao Bruce,
mi piace il modo in cui hai sfruttato il palese rimando dantesco del tema per dargli la stessa accezione originale in salsa più moderna. Se posso permettermi, gli "zombie" che non interagiscono col personaggio mentre salgono sono un indizio troppo grosso, solitamente in questi casi per non far capire in modo così palese al lettore che il personaggio è morto si usano individui che dicono cose sconnesse o che "sembrano normali ma non troppo"; un esempio su tutti, il padre di Elisabet nel terzo film di Pirati dei Caraibi, quando incrociano la sua barchetta mentre cercano di ritornare nel mondo dei vivi (anche se lì viene palesato immediatamente che non è come sembra).
Forse il problema principale del racconto è aver voluto mettere troppa carne al fuoco: il "desiderio di poliamorosità", chiamiamolo così che fa figo usare neologismi, da alcuni è stato visto come il motivo per il mandare il personaggio all'inferno dato che tendenzialmente si tende a considerare questo genere di attività peccaminosa, e stiamo appunto parlando di un racconto su paradiso e inferno; invece, da come l'ho recepito, il personaggio finisce all'inferno perché –sostanzialmente– è stato un pezzo di sterco a fregarsene se qualcuno aveva bisogno del suo aiuto dopo la valanga, mentre se avesse proseguito sarebbe tranquillamente andato in paradiso (dove, con tutta probabilità, ci sarebbero state la sua ragazza e una sua amica ad attenderlo).
Avresti potuto usare un motivo di litigio meno divisivo, tipo, a caso, che non ha lavato i piatti sporchi la sera prima. O che non ha tirato giù la tavoletta del bagno. O che ha detto che gli piace twilight. Insomma, cose che non si dovrebbero fare, ma che non dovrebbero essere punite addirittura con la dannazione eterna.
mi piace il modo in cui hai sfruttato il palese rimando dantesco del tema per dargli la stessa accezione originale in salsa più moderna. Se posso permettermi, gli "zombie" che non interagiscono col personaggio mentre salgono sono un indizio troppo grosso, solitamente in questi casi per non far capire in modo così palese al lettore che il personaggio è morto si usano individui che dicono cose sconnesse o che "sembrano normali ma non troppo"; un esempio su tutti, il padre di Elisabet nel terzo film di Pirati dei Caraibi, quando incrociano la sua barchetta mentre cercano di ritornare nel mondo dei vivi (anche se lì viene palesato immediatamente che non è come sembra).
Forse il problema principale del racconto è aver voluto mettere troppa carne al fuoco: il "desiderio di poliamorosità", chiamiamolo così che fa figo usare neologismi, da alcuni è stato visto come il motivo per il mandare il personaggio all'inferno dato che tendenzialmente si tende a considerare questo genere di attività peccaminosa, e stiamo appunto parlando di un racconto su paradiso e inferno; invece, da come l'ho recepito, il personaggio finisce all'inferno perché –sostanzialmente– è stato un pezzo di sterco a fregarsene se qualcuno aveva bisogno del suo aiuto dopo la valanga, mentre se avesse proseguito sarebbe tranquillamente andato in paradiso (dove, con tutta probabilità, ci sarebbero state la sua ragazza e una sua amica ad attenderlo).
Avresti potuto usare un motivo di litigio meno divisivo, tipo, a caso, che non ha lavato i piatti sporchi la sera prima. O che non ha tirato giù la tavoletta del bagno. O che ha detto che gli piace twilight. Insomma, cose che non si dovrebbero fare, ma che non dovrebbero essere punite addirittura con la dannazione eterna.
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Re: Una camminata notturna di Bruce Lagogrigio
BruceLagogrigio ha scritto:Per prima cosa ti ringrazio per la profonda analisi a livello quasi da editor!
Sei chiaramente un puritano (non ho resistito) della scrittura immersiva, per cui è normalissimo che trovi molti errori sotto quell’aspetto. Piace tantissimo anche a me come stile, ma mi concedo qualche sgarro tipo il “guardarmi attorno” come hai prontamente notato.
La questione del freddo è proprio per far capire quanto sia egocentrico il protagonista. Per lui la disputa del threesome non era per nulla un problema ed è sinceramente stupito del fatto che lei ce l’avesse ancora con lui per quella storia.
Per quanto riguarda l’aldilà: lui finisce all’inferno per il semplice motivo che percorre il purgatorio al contrario! I suoi peccati per quanto numerosi erano stati perdonati. Le persone che incontra sono altri dannati che scontano la loro pena, ma che lui prende per escursionisti ed di conseguenza il lettore: Anche questa è immersività ;)
Forse il fulcro dell'incomprensione sta nella "facilità" con cui dal purgatorio si può finire all'inferno. È possibile che, nel momento in cui metti in ballo un'ambientazione così forte e connotata, anche con una citazione importante che richiama la Commedia (quindi si calca ancora più la mano sul fatto che l'inferno è una punizione enorme per motivazioni molto profonde), al lettore venga spontaneo cercare una motivazione forte che non sia un semplice "ha sbagliato strada", in un contesto serio? Di conseguenza, lo stesso lettore può appigliarsi all'unico spunto precedente che potrebbe condurlo a una soluzione che vada in quella direzione.
Anche perché se ci pensi il dialogo threesome/puritana è importante, crea il conflitto principale della storia, e quel conflitto non si risolve mai prima della fine, né in positivo né in negativo.
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Re: Una camminata notturna di Bruce Lagogrigio
BruceLagogrigio ha scritto:Ciao Domenico, contentissimo anche io di rincontrarti!
Mi hai risollevato il morale stavo quasi per attaccare la penna al muro.
Grazie!
Ma figurati, quale appendere la penna! So che è una mezza battuta, però non pensarci nemmeno. Alla fine siamo sette lettori che, come te, commentano con le loro impressioni; non abbiamo la verità in tasca, non siamo un campione rilevante e, se pure avessimo ragione su tutto, al massimo possiamo darti spunti per riflettere e migliorare la scrittura.
Lo dico a te anche per dirlo a me stesso: le critiche fanno male, leggerle scoraggia sempre un minimo, anche quando sei pronto a riceverne, però sono utilissime e nessuno ti giudica come autore o persona.
Sbagli un racconto? Con quello che impari il prossimo sarà migliore.
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Re: Una camminata notturna di Bruce Lagogrigio
Ho letto tutti i commenti dopo aver riletto per tre volte il racconto e devo dire che è un vero peccato che tu non abbia sfruttato tutte le sue e le tue potenzialità. Leggo pure una battuta su penne da appendere al chiodo e...spiacente Bruce ma ormai sei condannato all'Inferno Minuti Contati ed esso è eterno.. ;)
Ci sono due grosse criticità nel racconto: una è la punteggiatura non sempre curata benissimo (anche io sono caduto nell'equivoco "Cos'è e puritana"); l'altra è l'aver forse dato troppo per scontato che si capisse bene la struttura Paradiso, Purgatorio, Inferno. A volte si ha tutto ben chiaro nella testa (e tu ce l'avevi e si capisce dalle spiegazioni che hai dato e dall'inizio ben strutturato) e si risparmiano caratteri credendo che sia chiaro anche per il lettore.
Direi che per questo racconto la valutazione è sul pollice tendente al positivo ma molto al pelo e non tocca il pollice ni perché le potenzialità sono evidenti e perché l'idea era davvero ottima. Quindi togli il chiodo e stucca il muro che non hai niente da appendere!
Ci sono due grosse criticità nel racconto: una è la punteggiatura non sempre curata benissimo (anche io sono caduto nell'equivoco "Cos'è e puritana"); l'altra è l'aver forse dato troppo per scontato che si capisse bene la struttura Paradiso, Purgatorio, Inferno. A volte si ha tutto ben chiaro nella testa (e tu ce l'avevi e si capisce dalle spiegazioni che hai dato e dall'inizio ben strutturato) e si risparmiano caratteri credendo che sia chiaro anche per il lettore.
Direi che per questo racconto la valutazione è sul pollice tendente al positivo ma molto al pelo e non tocca il pollice ni perché le potenzialità sono evidenti e perché l'idea era davvero ottima. Quindi togli il chiodo e stucca il muro che non hai niente da appendere!
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Re: Una camminata notturna di Bruce Lagogrigio
Andrea76 ha scritto:Ciao Bruce, mi piace del tuo racconto il modo in cui è scritto: pochi dettagli ma messi al momento giusto aiutano a percepire l'interiorità e i pensieri del personaggio. Il protagonista non è una bella persona (o comunque ha commesso il classico errore fatale che tu sei bravo a mettere in scena) e a me questa cosa piace molto. Della serie, ai santi preferisco di gran lunga i peccatori.
Ho due dubbi: "Rivedere le stelle" mi sembra più il contesto che il fulcro del racconto: il vero tema della storia è l'ottusità del suo protagonista di cui lo stesso pagherà un conto salatissimo a causa della propria indolenza. Forse il tema del contest qui è usato più come pretesto che come fine della storia, almeno questa è stata la mia sensazione.
La seconda perplessità è il finale che secondo me non aggiunge niente al personaggio, il quale viene punito per le proprie debolezze senza accennare a un cambiamento nel suo modo di pensare e di agire. Forse in quel "Perdonami" c'è una nuova consapevolezza dentro di lui, ma mi è arrivato troppo debole per definirlo un vero e proprio arco di trasformazione. E non sono per gli happy endings a tutti i costi, lo preciso, tanto che avrei trovato avvincente una storia in cui mi avessi parlato di un "buono" che nonostante questo finiva all'Inferno (sarebbe stato un esempio di quanto la vita sia anti-meritocratica).
In ogni caso ho apprezzato molto il tuo modo di scrivere, per cui spero di rileggerti in futuro.
A presto!
Ciao Andrea e piacere di rincontrarti. Sono davvero contento ti sia piaciuto!
I due dubbi:
Non ancora letto tutti i racconti e quindi potrei benissimo sbagliarmi, ma mi pare che molti abbiano utilizzato il tema più come contesto o come spunto senza che sia poi centrale nel racconto e sono andati lo stesso molto bene. Anzi nel mio è quasi più centrale che in molti altri.
Secondo dubbio ti do ragione al 100%. Creare un vero arco di trasformazione in 3000 caratteri è molto difficile. Però c'è chi ci riesce e ci è riuscito quindi è u aspetto su cui devo lavorare. L'intento della frase finale era proprio quello, per cui complimenti per l'occhio.
Ancora grazie!
L'uomo prudente, con una frase elegante, si cava fuori da ogni garbuglio, e sa usar la lingua con la leggerezza di una piuma. Umberto Eco
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Re: Una camminata notturna di Bruce Lagogrigio
Shanghai Kid ha scritto:Ciao Bruce,
piacere di leggerti!
Allora, devo dire che l'idea di base è molto carina e per tutta la prima parte (considerando la tua suddivisione in tre paragrafi), la storia scorre bene, poi si fa tutto più confuso. Devo ammettere di aver faticato a capire bene cosa fosse successo e anche a lettura conclusa, quando tutto si fa più chiaro, rimangono comunque diversi interrogativi aperti. Penso che la mancanza di tempo e il numero risicato di caratteri non ti abbiano propriamente aiutato in questo. Sono inoltre d'accordo con Andrea sul fatto che più che il tema, "riveder le stelle" è per te uno spunto.
Il punto di maggior pregio del tuo testo, sempre secondo me, è la caratterizzazione dei personaggi. Mi piace anche come hai gestito il primo dialogo: molto pulito, ritmato e scorrevole.
Buona prova.
A rileggerci,
Elisa
Ciao, grazie del commento. Effettivamente ho notato che mi piace molto scrivere i dialoghi per cui sono molto contento che hai apprezzato quella parte. Resta da sistemare tutto il resto ;).
Saluti.
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Re: Una camminata notturna di Bruce Lagogrigio
Stefano.Moretto ha scritto:Ciao Bruce,
mi piace il modo in cui hai sfruttato il palese rimando dantesco del tema per dargli la stessa accezione originale in salsa più moderna. Se posso permettermi, gli "zombie" che non interagiscono col personaggio mentre salgono sono un indizio troppo grosso, solitamente in questi casi per non far capire in modo così palese al lettore che il personaggio è morto si usano individui che dicono cose sconnesse o che "sembrano normali ma non troppo"; un esempio su tutti, il padre di Elisabet nel terzo film di Pirati dei Caraibi, quando incrociano la sua barchetta mentre cercano di ritornare nel mondo dei vivi (anche se lì viene palesato immediatamente che non è come sembra).
Forse il problema principale del racconto è aver voluto mettere troppa carne al fuoco: il "desiderio di poliamorosità", chiamiamolo così che fa figo usare neologismi, da alcuni è stato visto come il motivo per il mandare il personaggio all'inferno dato che tendenzialmente si tende a considerare questo genere di attività peccaminosa, e stiamo appunto parlando di un racconto su paradiso e inferno; invece, da come l'ho recepito, il personaggio finisce all'inferno perché –sostanzialmente– è stato un pezzo di sterco a fregarsene se qualcuno aveva bisogno del suo aiuto dopo la valanga, mentre se avesse proseguito sarebbe tranquillamente andato in paradiso (dove, con tutta probabilità, ci sarebbero state la sua ragazza e una sua amica ad attenderlo).
Avresti potuto usare un motivo di litigio meno divisivo, tipo, a caso, che non ha lavato i piatti sporchi la sera prima. O che non ha tirato giù la tavoletta del bagno. O che ha detto che gli piace twilight. Insomma, cose che non si dovrebbero fare, ma che non dovrebbero essere punite addirittura con la dannazione eterna.
Ciao Stefano ti ringrazio tantissimo per i consigli e la recensione.
Effettivamente leggendo gli altri racconti ho notato che in molti si sono concentrati solo sulle stelle tralasciando il rimando dantesco (se non per qualche nome). Ciò ha reso il mio forse un po' più originale di quanto mi aspettassi.
Tra l'altro nell'intervista la Simoni aveva detto che ci sarebbe stato un riferimento ad un classicissimo della letteratura italiana e quindi mi aspettavo un Dante o un Manzoni.
Direi che sugli zombie non posso darti torto, però nella mia breve esperienza mi sono accorto che una cosa che potrebbe essere scontata per uno lo è meno per un altro lettore. Le frasi sconnesse potevano anche starci ma non con i 3000 caratteri del contest!
Sulla carne al fuoco invece non posso darti che piena ragione. Ho aggiunto la "poliamorosità" per dare una buona dose di conflitto nella storia anche se effettivamente esso non si risolve se non con il "perdonami" finale gridato dal protagonista. Se fosse stato un conflitto blando probabilmente il racconto avrebbe perso interesse (ma forse sto ragionando più a livello romanzo).
(dove, con tutta probabilità, ci sarebbero state la sua ragazza e una sua amica ad attenderlo) e niente qui mi hai spezzato.
Ciao!
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Re: Una camminata notturna di Bruce Lagogrigio
PuntiDiDomanda ha scritto:BruceLagogrigio ha scritto:Ciao Domenico, contentissimo anche io di rincontrarti!
Mi hai risollevato il morale stavo quasi per attaccare la penna al muro.
Grazie!
Ma figurati, quale appendere la penna! So che è una mezza battuta, però non pensarci nemmeno. Alla fine siamo sette lettori che, come te, commentano con le loro impressioni; non abbiamo la verità in tasca, non siamo un campione rilevante e, se pure avessimo ragione su tutto, al massimo possiamo darti spunti per riflettere e migliorare la scrittura.
Lo dico a te anche per dirlo a me stesso: le critiche fanno male, leggerle scoraggia sempre un minimo, anche quando sei pronto a riceverne, però sono utilissime e nessuno ti giudica come autore o persona.
Sbagli un racconto? Con quello che impari il prossimo sarà migliore.
Ciao, la mia frustrazione non è stata tanto dovuta ai commenti (che effettivamente sono stati tutti costruttivi), ma più perché nelle scorse edizioni c'era stata una continua crescita e pensavo che lo studio svolto durante la pausa estiva desse più frutti: e invece mi sembra di dover ricominciare tutto da capo... Vediamo, se la prossima edizione se mi sento in forma sicuramente sarò presente! Grazie ancora.
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Re: Una camminata notturna di Bruce Lagogrigio
IL GLADIATORE ha scritto:Ho letto tutti i commenti dopo aver riletto per tre volte il racconto e devo dire che è un vero peccato che tu non abbia sfruttato tutte le sue e le tue potenzialità. Leggo pure una battuta su penne da appendere al chiodo e...spiacente Bruce ma ormai sei condannato all'Inferno Minuti Contati ed esso è eterno.. ;)
Ci sono due grosse criticità nel racconto: una è la punteggiatura non sempre curata benissimo (anche io sono caduto nell'equivoco "Cos'è e puritana"); l'altra è l'aver forse dato troppo per scontato che si capisse bene la struttura Paradiso, Purgatorio, Inferno. A volte si ha tutto ben chiaro nella testa (e tu ce l'avevi e si capisce dalle spiegazioni che hai dato e dall'inizio ben strutturato) e si risparmiano caratteri credendo che sia chiaro anche per il lettore.
Direi che per questo racconto la valutazione è sul pollice tendente al positivo ma molto al pelo e non tocca il pollice ni perché le potenzialità sono evidenti e perché l'idea era davvero ottima. Quindi togli il chiodo e stucca il muro che non hai niente da appendere!
Grazie Gladiatore e molto piacere di conoscerti. Addirittura tre volte?
Sì, hai ragione, molto del disappunto era proprio che l'idea era tutto sommato buona ma i risultati non altrettanto. Starò sicuramente più attento alla punteggiatura alla prossima. Ho notato che molto spesso tendo a dare per scontato troppe cose. Credo sia un problema che ha sopratutto chi si è abituato per molto tempo (come me) a scrivere per se stesso.
Be' se l'inferno è scrivere per MC sono ben contento di farne parte!
Grazie... e allora vado a stuccare!
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