La temperanza

Appuntamento fissato alle 21.00 di lunedì 18 settembre con un tema di Sara Simoni e 3000 caratteri massimi per scrivere un racconto!
Sira66
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La temperanza

Messaggio#1 » lunedì 18 settembre 2023, 23:06

Iggy Pop suona la sua melodia dal cellulare puntuale alle sette: saremo dei viaggiatori, dice, e io mi faccio convincere, ogni giorno.

Piscio nella turca dietro la tenda e ci butto mezzo secchio d’acqua, poi tolgo la maglia e i fuseau, sposto il tavolo contro la parete e in mutande faccio il saluto al sole.
Tutte le mattine, Sofia, ogni cazzo di giorno che dio ti manda, tu fai il saluto al sole, fa niente anche se il sole da qui non si vede! Questo mi dico e anche, saltella! Conta almeno cinquanta saltelli sul posto. Il movimento è fondamentale.

Stendo il telo a terra e mi sciacquo al lavabo troppo stretto, al solito l’acqua schizza fuori, tampono il pavimento e appendo il telo al gancio della tenda che divide il bagno. Una nuvola di fiato fuoriesce dalla mia bocca mentre cerco di pettinarmi i capelli sozzi. Fa un cazzo di freddo e chissà se oggi la stanza verrà riscaldata oppure dovrò picchiare ore contro il tubo per farmi sentire, ma devo abituare il corpo al freddo, altrimenti mi ammalerò ancora.
Resto in mutande con solo due paia di calze ai piedi finché i denti sbattono tra loro: la carne, maledetta, chiede la lana, ma con la mente resisto, non c’è altro modo all’infuori di un allenamento costante. Quando tremo senza controllo, cedo e indosso la tuta e la giacca di pile. Sto diventando brava, ogni volta rubo un secondo in più.

Se ho tenuto il conto per bene domani dovrebbe essere il giorno di pulizie. Ho diritto ad una doccia e alla pulizia della stanza, turca compresa. L’ultima volta l’acqua era gelida e mi sono ammalata, non so quanti giorni sono rimasta a letto con la febbre, il tempo passava senza che me ne rendessi conto. Ricordo occhi che mi guardavano dietro facce coperte e aghi nel braccio, odori nauseanti e parole sommesse. Questa volta non lascerò che mi bagnino i capelli, nossignore.

Scoperchio la pentola con la colazione: l’odore è pungente e macchie di muffa iniziano a costellare i bordi. Con il cucchiaio scarto i pezzi anneriti e verso qualche cucchiaiata di brodaglia nella tazza. Manco si riconosce più che sono stati cereali e acqua: è una poltiglia schiumosa che caccio in bocca e ingoio. Trattengo un conato e respirando a fondo riesco a non vomitare.

Poi sento le chiavi nella toppa, arriva.
Mi rifugio in fondo alla stanza e mi avvolgo nelle coperte nascondendo la testa. Non devi mai guardare, Sofia!

Si avvicina, stringo le coperte più forte.

-Sofia!
Non rispondere, è un trucco! Ti picchierà, poi.

-Sofia, è tutto a posto.
Una mano mi tocca e sposta la coperta dalla mia testa. Abbasso gli occhi e serro le palpebre.

-Alzati, Sofia. Non avere paura, non ti farò del male.
Guardo con un occhio solo. È una signora senza maschera.

-Vieni- mi alza da terra.- Fidati di me, Sofia.
Non so. È gentile però.

Sento le sue mani che mi sostengono sotto le ascelle e poi mi prende in braccio.
-Ora sei libera, Sofia.

I fari delle auto mi accecano e guardo in alto, verso il buio. Vedo gocce di luce.
I am the passenger, I see the stars come out tonight.



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antico
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Re: La temperanza

Messaggio#2 » lunedì 18 settembre 2023, 23:12

Ciao Simona! Tutto ok anche per te con caratteri e tempo, divertiti in questa SARA SIMONI EDITION!

Giovanni P
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Re: La temperanza

Messaggio#3 » martedì 19 settembre 2023, 12:33

Buongiorno Simona,
Ho letto la tua storia e devo ammettere che ci ho capito davvero poco. Alla fine del raccanto ho pensato a un sequestro di persona, ma non sembra che sia così dato che la protagonista contestualizza un minimo gli eventi con “normali”. Non ci sono spiegazioni sul perché faccia freddo e poi non sono riuscito a cogliere il tema della gara.
Lo stile è buono, piacevole da leggere anche se rivedrei la punteggiatura.
In qualche caso potresti mostrare invece di raccontare, ti faccio l’esempio di:

“mi sciacquo al lavabo troppo stretto”, proverei a mostrare il lavabo

Buona gara e a presto

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MatteoMantoani
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Re: La temperanza

Messaggio#4 » mercoledì 20 settembre 2023, 12:48

Ciao Simona, piacere di leggerti, se non ti ho letto e commentato prima (scusa, non ricordo). Allora, il racconto parte bene, la voce narrante descrive bene questa situazione di sporcizia, povertà e degrado. Si intuisce che c'è un sequestro di persona, e si spera in qualche spiegazione verso la fine che però non arriva. La tizia viene liberata, vabbè.. non c'è semina, liberata da cosa? Chi la imprigionava? Peccato perché come scrittura per me ci siamo, mancano però tutti gli elementi per dare alla storia un significato compiuto e riuscire a coinvolgere il lettore nella giusta maniera. Per me, un lavoro riuscito a metà. Buona gara e buona fortuna per questa nuova Era!

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Manuel Marinari
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Re: La temperanza

Messaggio#5 » mercoledì 20 settembre 2023, 17:38

Ciao Simona, grazie per la condivisione del tuo racconto. La trama che si svolge in un luogo chiuso e di segregazione mi ha lasciato pensare alla protagonista isolata in un carcere. Poi ho letto delle maschere sul volto dei carcerieri della protagonista quindi mi ha confuso, ma si tratta di un dettaglio che non intralcia la lettura minimamente, soltanto la mia interpretazione sul contesto. (Ci torno alla fine). Ho apprezzato il focus sulle tecniche di sopravvivenza individuale che la protagonista è costretta a fare durante l’isolamento per rafforzarsi e non soccombere al freddo, al cibo schifoso e all’ambiente intorno a lei. Yoga, il rimanere senza vestiti sempre più a lungo per temprarsi. Molto ben costruito. Mi ha fatto entrare dentro quella stanza. Il tema è centrato chiaramente: dopo la reclusione, la visione del cielo stellato. L’unico dettaglio che mi sento di dire è che nell’epilogo ci stava bene un riferimento a chi l’avesse tenuta imprigionata, così da completare il racconto. Complimenti. Buona gara.

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Gennibo
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Re: La temperanza

Messaggio#6 » mercoledì 20 settembre 2023, 18:59

Ciao Simona! E piacere di averti letto. Il tuo è un racconto di cui mi è piaciuta molto la voce, però l’impressione che ho avuto è che parte in un modo (saremo dei viaggiatori?) e io vedo una persona adulta, per finire con una bambina (mani mi sostengono sotto le ascelle e mi poi mi prende in braccio).
Al punto della colazione mi chiedo come mai nel cibo c’è la muffa e come mai lei la mangia senza farsi delle domande riguardo la paura di ammalarsi? Ci sta che la fame giochi un ruolo fondamentale, sarebbe interessante se ci fosse anche un conflitto fame/malattia che poi si risolve come hai fatto, con schifo per la muffa ma la fame vince su tutto.
Consiglio di stile: toglierei la maggior parte delle e di congiunzione e cercherei alternative, tipo: Trattengo un conato e respirando a fondo riesco a non vomitare.
Potrebbe diventare: Trattengo un conato, se respiro a fondo riesco a non vomitare.
Ho trovato molto bella la parte finale.
Una prova con potenzialità ma da sistemare.
A presto e buona edition!

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Marco Travaglini
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Re: La temperanza

Messaggio#7 » mercoledì 20 settembre 2023, 23:00

Ciao Simona, piacere di leggerti.

Il racconto mi ha colpito molto, mi ha ricordato per certi versi alcune atmosfere di 1984. Ammetto che a una prima lettura non fosse tutto chiarissimo, ma alla seconda l’ho apprezzato ancora di più: sei riuscita a rendere perfettamente lo stato mentale di una prigioniera di lunga data che si costruisce delle abitudini per sopravvivere sia psicologicamente che fisicamente. Anche il dettaglio di come venga sollevata facilmente ci chiarisce ancora di più quanto Sofia sia denutrita.
Il tema è centrato metaforicamente, non era necessario secondo me il riferimento a The Passenger (grazie di avermi dato una scusa per riascoltarla). Anzi forse questa per me è una delle poche note stonate perché non mi è chiaro di chi sia il telefono che suona questa canzone tutte le mattine: ho pensato a quello di uno dei carcerieri. Altra cosa negativa è che non abbiamo nessun suggerimento sul fatto che lei stia per essere liberata: dal punto di vista di Sofia ci può stare, ma sarebbe bastata qualche indicazione esplicita sulla rottura della solita routine.
In generale ottima prova, complimenti.


Buona gara.

Sira66
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Re: La temperanza

Messaggio#8 » giovedì 21 settembre 2023, 17:25

MatteoMantoani ha scritto:Ciao Simona, piacere di leggerti, se non ti ho letto e commentato prima (scusa, non ricordo). Allora, il racconto parte bene, la voce narrante descrive bene questa situazione di sporcizia, povertà e degrado. Si intuisce che c'è un sequestro di persona, e si spera in qualche spiegazione verso la fine che però non arriva. La tizia viene liberata, vabbè.. non c'è semina, liberata da cosa? Chi la imprigionava? Peccato perché come scrittura per me ci siamo, mancano però tutti gli elementi per dare alla storia un significato compiuto e riuscire a coinvolgere il lettore nella giusta maniera. Per me, un lavoro riuscito a metà. Buona gara e buona fortuna per questa nuova Era!


Ciao Matteo e grazie per avermi lasciato il tuo commento. Mi sono concentrata nella descrizione del malessere della prigioniera (esatto, un sequestro: è uno spazio chiuso dove non arriva la luce, fa freddo, è uno spazio piccolo dove non c'è modo di muoversi più di tanto, poco pulito e con poco cibo a disposizione) e alla fine mi sembrava irrilevante sapere chi l'ha sequestrata e perché, ma leggere la strategia per tenersi in vita a rivedere il cielo di nuovo e, finalmente, la liberazione. Peccato che la percezione sia di incompiutezza! Buona gara a anche a te.

Sira66
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Re: La temperanza

Messaggio#9 » giovedì 21 settembre 2023, 17:28

Marco Travaglini ha scritto:Ciao Simona, piacere di leggerti.

Il racconto mi ha colpito molto, mi ha ricordato per certi versi alcune atmosfere di 1984. Ammetto che a una prima lettura non fosse tutto chiarissimo, ma alla seconda l’ho apprezzato ancora di più: sei riuscita a rendere perfettamente lo stato mentale di una prigioniera di lunga data che si costruisce delle abitudini per sopravvivere sia psicologicamente che fisicamente. Anche il dettaglio di come venga sollevata facilmente ci chiarisce ancora di più quanto Sofia sia denutrita.
Il tema è centrato metaforicamente, non era necessario secondo me il riferimento a The Passenger (grazie di avermi dato una scusa per riascoltarla). Anzi forse questa per me è una delle poche note stonate perché non mi è chiaro di chi sia il telefono che suona questa canzone tutte le mattine: ho pensato a quello di uno dei carcerieri. Altra cosa negativa è che non abbiamo nessun suggerimento sul fatto che lei stia per essere liberata: dal punto di vista di Sofia ci può stare, ma sarebbe bastata qualche indicazione esplicita sulla rottura della solita routine.
In generale ottima prova, complimenti.


Buona gara.


Grazie Marco di avermi letto e commentato. Mi fa piacere che alcuni punti ti siano arrivati per come li ho pensati e scritti. Su The Passanger in effetti è stata un po' una forzatura, forse perchè lo stavo ascoltando qualche ora prima mi è rimasto dentro e mi sembrava potesse funzionare. Buona gara anche a te!

Sira66
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Re: La temperanza

Messaggio#10 » giovedì 21 settembre 2023, 17:31

Gennibo ha scritto:Ciao Simona! E piacere di averti letto. Il tuo è un racconto di cui mi è piaciuta molto la voce, però l’impressione che ho avuto è che parte in un modo (saremo dei viaggiatori?) e io vedo una persona adulta, per finire con una bambina (mani mi sostengono sotto le ascelle e mi poi mi prende in braccio).
Al punto della colazione mi chiedo come mai nel cibo c’è la muffa e come mai lei la mangia senza farsi delle domande riguardo la paura di ammalarsi? Ci sta che la fame giochi un ruolo fondamentale, sarebbe interessante se ci fosse anche un conflitto fame/malattia che poi si risolve come hai fatto, con schifo per la muffa ma la fame vince su tutto.
Consiglio di stile: toglierei la maggior parte delle e di congiunzione e cercherei alternative, tipo: Trattengo un conato e respirando a fondo riesco a non vomitare.
Potrebbe diventare: Trattengo un conato, se respiro a fondo riesco a non vomitare.
Ho trovato molto bella la parte finale.
Una prova con potenzialità ma da sistemare.
A presto e buona edition!


Ciao Isabella e grazie per avermi letto e commentato. Sofia è una ragazza sequestrata, mi spiace che non sia stato chiaro (da lungo tempo, dato che mette in atto varie strategie di sopravvivenza e risulta poi così leggera e fragile). Ti ringrazio per i suggerimenti sulle congiunzioni. Buona gara anche a te!

Sira66
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Re: La temperanza

Messaggio#11 » giovedì 21 settembre 2023, 17:35

Manuel ha scritto:Ciao Simona, grazie per la condivisione del tuo racconto. La trama che si svolge in un luogo chiuso e di segregazione mi ha lasciato pensare alla protagonista isolata in un carcere. Poi ho letto delle maschere sul volto dei carcerieri della protagonista quindi mi ha confuso, ma si tratta di un dettaglio che non intralcia la lettura minimamente, soltanto la mia interpretazione sul contesto. (Ci torno alla fine). Ho apprezzato il focus sulle tecniche di sopravvivenza individuale che la protagonista è costretta a fare durante l’isolamento per rafforzarsi e non soccombere al freddo, al cibo schifoso e all’ambiente intorno a lei. Yoga, il rimanere senza vestiti sempre più a lungo per temprarsi. Molto ben costruito. Mi ha fatto entrare dentro quella stanza. Il tema è centrato chiaramente: dopo la reclusione, la visione del cielo stellato. L’unico dettaglio che mi sento di dire è che nell’epilogo ci stava bene un riferimento a chi l’avesse tenuta imprigionata, così da completare il racconto. Complimenti. Buona gara.


Ciao Manuel. Grazie per i tuoi commenti. Ho pensato che fosse meno interessante sapere chi e come l'avesse imprigionata, delle sue strategie di sopravvivenza, sulle quali ho posto rilievo in quanto unica ragione rimasta per restare in vita e poter rivedere le stelle, come nella canzone. Ti auguro una splendida gara!

Sira66
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Re: La temperanza

Messaggio#12 » giovedì 21 settembre 2023, 17:38

Giovanni P ha scritto:Buongiorno Simona,
Ho letto la tua storia e devo ammettere che ci ho capito davvero poco. Alla fine del raccanto ho pensato a un sequestro di persona, ma non sembra che sia così dato che la protagonista contestualizza un minimo gli eventi con “normali”. Non ci sono spiegazioni sul perché faccia freddo e poi non sono riuscito a cogliere il tema della gara.
Lo stile è buono, piacevole da leggere anche se rivedrei la punteggiatura.
In qualche caso potresti mostrare invece di raccontare, ti faccio l’esempio di:

“mi sciacquo al lavabo troppo stretto”, proverei a mostrare il lavabo

Buona gara e a presto


Ciao Giovanni, grazie per il tuo commento. Mi spiace che non sia stato chiaro che Sofia era prigioniera e che ogni azione era compiuta per sopravvivere in attesa di poter rivedere la luce delle stelle, cosa che alla fine accade, viene liberata. Accolgo il tuo suggerimento sul mostrare per la prossima occasione. Buona gara anche a te!

Franco Zanella
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Re: La temperanza

Messaggio#13 » sabato 23 settembre 2023, 11:18

Buongiorno Simona,
La prima parte del tuo racconto mi è piaciuta: la descrizione della protagonista, della sua situazione e della sua forza d’animo nel resistervi, ma la seconda mi ha lasciato più dubbi che sensazioni positive. Non mi è chiaro se si tratta di un rapimento o di una detenzione legale, ad esempio la regolarità del giorno di pulizia sembra indicare un’ufficialità ma il fatto che i guardiani indossino una maschera indica il contrario, e anche la modalità di liberazione mi risulta oscura. Mi è sembrato un po’ forzato anche il riferimento al rivedere le stelle.
Buon proseguimento e buona scrittura.

Sira66
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Re: La temperanza

Messaggio#14 » lunedì 25 settembre 2023, 15:59

Franco Zanella ha scritto:Buongiorno Simona,
La prima parte del tuo racconto mi è piaciuta: la descrizione della protagonista, della sua situazione e della sua forza d’animo nel resistervi, ma la seconda mi ha lasciato più dubbi che sensazioni positive. Non mi è chiaro se si tratta di un rapimento o di una detenzione legale, ad esempio la regolarità del giorno di pulizia sembra indicare un’ufficialità ma il fatto che i guardiani indossino una maschera indica il contrario, e anche la modalità di liberazione mi risulta oscura. Mi è sembrato un po’ forzato anche il riferimento al rivedere le stelle.
Buon proseguimento e buona scrittura.


Ciao Franco, ti ringrazio per i tuoi commenti. Mi dispiace per la sensazione finale di confusione. Si trattava in effetti di un sequestro e penso che la modalità di liberazione non fosse indispensabile al racconto che si svolge tutto in una stanza e con un'unica protagonista e il suo PdV (fuori da quella stanza succedono cose, comprese le azioni necessarie a liberarla, ma lei non può certo vederle). Buona gara anche a te!

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AndreaCrevola
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Re: La temperanza

Messaggio#15 » lunedì 25 settembre 2023, 21:57

Ciao Simona, piacere di averti letto.
Una donna vive la sua routine da prigioniera finché un giorno riceve una visita inaspettata da parte della sua salvatrice. Il tema mi pare soddisfatto. Visto che è legato al verso della canzone, potevi usarlo come una specie di mantra che la protagonista ripete tra sé e sé per farsi coraggio: sarebbe stato più presente e meno forzato nell’ultima riga.
Un però: di chi è il cellulare che suona? Lasci intendere che sia della donna (o forse così avevo inteso io), ma questo mi ha portato a pensare che non fosse prigioniera… non so, è un dettaglio che porta più confusione che chiarezza. Se proviene da fuori della cella, possibile che dopo la protagonista sia ignara di quel che avviene per la sua liberazione?
Ci sono delle domande senza risposta: perché è in questa situazione? Chi la trattiene? Perché ha paura di lui / lei?
La parte della liberazione giunge un po’ improvvisa. Rende la protagonista un po’ troppo passiva rispetto agli eventi. Non è necessariamente un male, ma la donna sembra un deus ex-machina, oltretutto fortissima visto che prende in braccio Sofia :-)

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Laura Brunelli
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Re: La temperanza

Messaggio#16 » giovedì 28 settembre 2023, 17:06

Ciao Simona, piacere di leggerti.
Tema centrato. Buono lo stile e, almeno all’inizio la caratterizzazione della protagonista. Ma il racconto presenta parecchie problematiche, almeno dal mio punto di vista. Ho faticato molto a capire che Sofia fosse prigioniera. Sia per la presenza del cellulare, sia per il modo in cui si muove all’inizio. Sinceramente pensavo più a una baraccopoli o a un’ambientazione post apocalittica.
Più avanti il riferimento alle maschere mi ha fatto pensare a un qualche tipo di segregazione, e ho pensato a Maze Runner.
Il riferimento al cellulare depista parecchio. Se è ancora carico può significare solo due cose, o lei è rinchiusa da poche ore, oppure ha accesso alla corrente e, soprattutto, dato che non dici nulla che possa far pensare al contrario, all’esterno della struttura.
Insomma, un racconto che mostra buone potenzialità, ma anche ampi margini di miglioramento.
Alla prossima e buona edition

Sira66
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Re: La temperanza

Messaggio#17 » sabato 30 settembre 2023, 13:27

AndreaCrevola ha scritto:Ciao Simona, piacere di averti letto.
Una donna vive la sua routine da prigioniera finché un giorno riceve una visita inaspettata da parte della sua salvatrice. Il tema mi pare soddisfatto. Visto che è legato al verso della canzone, potevi usarlo come una specie di mantra che la protagonista ripete tra sé e sé per farsi coraggio: sarebbe stato più presente e meno forzato nell’ultima riga.
Un però: di chi è il cellulare che suona? Lasci intendere che sia della donna (o forse così avevo inteso io), ma questo mi ha portato a pensare che non fosse prigioniera… non so, è un dettaglio che porta più confusione che chiarezza. Se proviene da fuori della cella, possibile che dopo la protagonista sia ignara di quel che avviene per la sua liberazione?
Ci sono delle domande senza risposta: perché è in questa situazione? Chi la trattiene? Perché ha paura di lui / lei?
La parte della liberazione giunge un po’ improvvisa. Rende la protagonista un po’ troppo passiva rispetto agli eventi. Non è necessariamente un male, ma la donna sembra un deus ex-machina, oltretutto fortissima visto che prende in braccio Sofia :-)

Grazie Andrea di aver letto e commentato. Bella l'idea del mantra, magari la userò per migliorare il racconto. Sulla questione cellulare, hai ragione, avrei dovuto spiegare meglio ma a volte il poco spazio impone delle scelte non sempre azzeccate. Le domande invece che restano in sospeso, è una scelta, proprio per aumentare il senso di totale ignoranza di Sofia, nel senso che ignora cosa accade fuori dalla sua prigionia, compreso il salvataggio. Ne produrrò un racconto più ampio forse, inserendo maggiori informazioni. Buona gara!

Sira66
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Re: La temperanza

Messaggio#18 » sabato 30 settembre 2023, 13:27

Laura Brunelli ha scritto:Ciao Simona, piacere di leggerti.
Tema centrato. Buono lo stile e, almeno all’inizio la caratterizzazione della protagonista. Ma il racconto presenta parecchie problematiche, almeno dal mio punto di vista. Ho faticato molto a capire che Sofia fosse prigioniera. Sia per la presenza del cellulare, sia per il modo in cui si muove all’inizio. Sinceramente pensavo più a una baraccopoli o a un’ambientazione post apocalittica.
Più avanti il riferimento alle maschere mi ha fatto pensare a un qualche tipo di segregazione, e ho pensato a Maze Runner.
Il riferimento al cellulare depista parecchio. Se è ancora carico può significare solo due cose, o lei è rinchiusa da poche ore, oppure ha accesso alla corrente e, soprattutto, dato che non dici nulla che possa far pensare al contrario, all’esterno della struttura.
Insomma, un racconto che mostra buone potenzialità, ma anche ampi margini di miglioramento.
Alla prossima e buona edition


Grazie Laura dei tuoi commenti, ne farò buon uso per il futuro. Buona gara anche a te!

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antico
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Re: La temperanza

Messaggio#19 » lunedì 2 ottobre 2023, 11:15

Il problema sul contesto l'ho percepito anch'io: inizialmente pensavo fosse una detenzione legale e solo sul finale mi sono accorto che non lo fosse. Ti dirò che fino alla colazione stavo addirittura pensando che fosse in un appartamentino mini mini di un futuro distopico o magari anche non futuro. Il cellulare è un problema non problema perché senza sim e connessione ci può anche stare che le venga lasciato. Ottima la resa dei suoi esercizi di sopravvivenza, ma l'errore principale, a mio parere, sta nel non avere mostrato sufficientemente le ferite della sua anima: è troppo razionale e attiva e infatti ci si chiarisce la situazione solo nel momento in cui si nasconde dietro il lenzuolo. Quindi ecco, non ci immergi in lei, ci mostri solo la sua razionalità senza farci percepire la sua sofferenza e questo ci porta lontani dal racconto, confusi. E non ce lo fa apprezzare per per quelli che sarebbero i suoi giusti meriti. Per tutto quanto detto, per me siamo su un pollice tendente al positivo in modo solido, ma non brillante.

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