Gruppo CANTO DI PIETRA: Lista racconti e classifiche

Appuntamento fissato alle 21.00 di lunedì 18 settembre con un tema di Sara Simoni e 3000 caratteri massimi per scrivere un racconto!
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Gruppo CANTO DI PIETRA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#1 » martedì 19 settembre 2023, 2:13

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BENVENUTI ALLA SARA SIMONI EDITION, LA PRIMA DELLA UNDICESIMA ERA DI MINUTI CONTATI, LA 175° ALL TIME!

Questo è il gruppo CANTO DI PIETRA della SARA SIMONI EDITION con SARA SIMONI come guest star.

Gli autori del gruppo CANTO DI PIETRA dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo YS.

I racconti di questo gruppo verranno commentati e classificati dagli autori del gruppo DOLOMITES.


Questo è un gruppo da OTTO racconti e saranno i primi TRE ad avere diritto alla pubblicazione immediata sul sito e a entrare tra i finalisti che verranno valutati da SARA SIMONI. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, e dai miei collaboratori verranno a loro volta ammessi alla vetrina del sito, ma non alla finale. Ricordo che per decidere quanti finalisti ogni gruppo debba emettere cerco sempre di rimanere in un rapporto di uno ogni tre approssimato per eccesso.

Per la composizione dei gruppi ho tenuto conto del seguente metodo: per primi ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK ALL TIME (il primo nel gruppo A, il secondo nel gruppo B, il terzo nel gruppo C, il quarto nel gruppo A e così via), a seguire ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti nel RANK DECIMA ERA, coloro che non hanno ottenuto punti nei due Rank sono stati assegnati a seguire (primo a postare gruppo X, secondo a postare gruppo Y, terzo a postare gruppo BETA, quarto a postare gruppo X e così via).

E ora vediamo i racconti ammessi nel gruppo DOLOMITES:

La donna coi capelli di stelle, di Matteo Mantoani, ore 23.54, 2967 caratteri
Yuki, di Marco Travaglini, ore 00.58, 2947 caratteri
Congiunzioni astrali, di Isabella Valerio, ore 01.29, 2936 caratteri (9) MALUS QUATTRO PUNTI
La fine e l’inizio, di Laura Brunelli, ore 22.13, 2322 caratteri
Il sacramento n.2, di Andrea Crevola, ore 00.08, 2917 caratteri
Il vecchio e le stelle, di Giovanni Pratesi, ore 23.35, 3186 caratteri MALUS QUATTRO PUNTI
Il cielo nella stanza, di Manuel Marinari, ore 23.50, 2987 caratteri
Milo e Sara, di Franco Zanella, ore 00.19, 2996 caratteri

Avrete tempo fino alle 23.59 di giovedì 28 SETTEMBRE per commentare i racconti del gruppo YS Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Per i ritardatari ci sarà un'ora di tempo in più per postare le classifiche e i commenti, quindi fino alle 00.59 del 29 SETTEMBRE, ma si prenderanno un malus pari alla metà del numero di autori inseriti nel gruppo approssimato per difetto. Vi avverto che sarò fiscale e non concederò un solo secondo in più. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, io e i miei collaboratori posteremo la nostra e stilerò quella finale dei raggruppamenti.
NB: avete DIECI giorni per commentare e classificare i racconti del gruppo YS e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare gli altri racconti in gara e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, DIECI giorni sono anche troppo pochi. E ancora: per quanto vi sarà possibile in base ai vostri impegni, date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro.

Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti assegnati al suo gruppo con il corretto numero minimo di caratteri.
– 13 punti malus per chi commenta tutti i racconti assegnati al suo gruppo, ma senza il numero minimo di caratteri.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto di quelli assegnati al suo gruppo.


Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo YS.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

E infine: una volta postate e da me controllate, le classifiche non possono più essere modificate a meno di mia specifica richiesta in seguito a vostre dimenticanze. L'eventuale modifica non verrà contabilizzata nel conteggio finale e sarà passibile di malus pari a SETTE punti.

BUONA SARA SIMONI EDITION A TUTTI!



Elettra Fusi
Messaggi: 58

Re: Gruppo CANTO DI PIETRA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#2 » sabato 23 settembre 2023, 10:46

Classifica
1) Sacramento n.2
2) Il vecchio e le stelle
3) La donna dai capelli di stelle
4) La fine e l'inizio
5) Yuki
6) Congiunzioni astrali
7) Il cielo nella stanza
8) Milo e Sara

Premessa:
Questa è la mia prima partecipazione, mi trovo davvero in difficoltà a valutare, ben più che a scrivere, leggere i commenti e correggermi. Faccio i complimenti a tutti i partecipanti e a tutte le partecipanti, prima di tutto.

Detto questo:
1) Sacramento n.2: Ciao Andrea, che piacere leggerti!
Credo senza dubbio che il tuo racconto sia tra i miei preferiti.
Storia con finale inaspettato, centrato il tema, ma soprattutto voglio parlare dello stile. Frasi brevi tanti scatti di una macchina fotografica o immagini che passano tra un battito di ciglia e l'altro. Il mio punto preferito è l'immagine sensoriale del confessionale occupato e dell'attesa.
Quando ho scoperto l'elemento tecnologico-automatico non ho potuto non sorridere, di gusto. Proprio bello!
Alla prossima lettura

2) Il vecchio e le stelle: Ciao Giovanni,
ho sentito tanto mia questa storia. Avevo il nonno impresario edile diventato manovale ad appena 13 anni, come Piero, e, nonostante non ricordassi l'utilizzo degli strumenti su cui dibattono i due uomini, mi sono sentita trasportata in uno dei suoi cantieri. Lo scambio di "parolacce" non rientra nei miei gusti, ma caratterizza bene i personaggi.
Si sente la centratura dovuta al tuo ambito di esperienza nell'ambientazione. Ho trovato strano che l'unico riferimento a un luogo fosse su una commissione non accettata, quindi un "non qui".
Spero di leggere presto qualcos'altro di tuo. Per adesso non mi sbilancio in valutazioni esplicite. Nel complesso contesto e stile sono ben bilanciati. E' vero la terza persona è adatta a una narrazione quasi didascalica, ma non la trovo così disturbante, semmai il rischio è che appiattisca un po' e tolga la possibilità di scene eclatanti, ma, obiettivamente, non avevi bisogno qui di inserire scene di quel tipo.
Ti mando un saluto, alla prossima lettura.

3) La donna dai capelli di stelle: Matteo,
è un onore per me poter commentare il tuo racconto,
l'ho trovato calibrato al millimetro, la simmetria tra la prima e l'ultima sezione è davvero sensibile.
Mi permetto solo un piccolo appunto, non tecnico, perché non ho trovato nulla da quel punto di vista da dover commentare, piuttosto dal punto di vista del "sottotesto".
Per la miseria del personaggio e la sua disperazione della parte iniziale, la passione per Marta è lasciata tanto all'intuizione, forse un goccio di trasporto poteva trasparire nell'ultimo segmento (o forse un po' di malizia in più nel furto che permette il primo acquisto, un ammiccamento in più...) per farne sentire l'assenza in modo più marcato dopo/prima.
Comunque è un racconto che sembra studiato per essere letto una prima volta e poi essere riletto a ritroso.
Fidati che è detto come un complimento perché duro molta fatica a leggere più volte lo stesso testo.
Il racconto è molto denso ma "a basso contrasto" (si potrebbe dire di una fotografia) ci sono elementi che lo mettono un po' fuori fuoco. Il tema è centrato e la lingua efficace, la struttura può essere arricchita e ampliata (hai parlato di espanderlo, per caso? Lo leggerei...!) Alla prossima!

4) La fine e l'inizio: Ciao Laura,
è stato molto bello leggerti, la tua è una scrittura poetica, per immagini che si palesano con semplicità davanti agli occhi. Mi sono immaginata il racconto accompagnato da un corto di animazione di quelli acquarellati di scuola cinese, non so se riesco a spiegarmi (tipo la storia della principessa fior di luna).
Posso permettermi un commento in controtendenza? Proverei ad accentuare il fraintendimento tra neonato e seme, ci sono già gli elementi per entrambi, quindi giocherei proprio sulla doppia chiave di lettura, bambino che nasce e seme che germoglia.
Il tuo stile mi piace moltissimo, forse si nota qualche passaggio che non hai chiarito come volevi, ma nel complesso la lettura è onirica e fluida.
Alla prossima lettura.

5) Yuki:
Ciao Marco,
mi è piaciuto molto leggere il tuo racconto, mi hai trasportato in un ambiente cyberpunk, articolato e ricco di dettagli che gradisco particolarmente.
Ho l'impressione che tu abbia immaginato un mondo intorno a questo racconto molto più grande di quanto io riesca a vedere (ma sono io che manco di alcuni riferimenti letterari, sicuramente da recuperare).
Tuttavia ti scrivo solo per un chiarimento: nella gradevolezza e nella chiarezza della vicenda, non ho capito bene come Yuki passa dal pensiero iniziale "se me lo avessero chiesto li avrei aiutati" a "No, anche se me lo avessero detto non li avrei aiutati", per poi lanciare un "messaggio di rivolta" (se ho capito bene) concordante con quello che le hanno chiesto i tre giustiziati. Ho ammirato la descrizione e i dettagli che mi hanno immerso nella storia, ma il processo mentale di Yuki non mi è chiaro.
Io ti ringrazio per l'esperienza di questa lettura e ti leggerò volentieri in futuro.
Marco, anche per te una mezza-classifica. E anche per te un racconto che vorrei leggere nella sua "extended version". Il richiamo al tema c'è anche se non nitido, la struttura è molto articolata (quasi troppo), il linguaggio infine, lo sai già, lo vedo come il tuo punto di forza, in divenire. Alla prossima!

6) Congiunzioni astrali:
Ciao Isabella,
il tuo racconto è fluido e si legge bene, ho notato le due piccole sviste di cui hanno parlato altri prima di me, non te le riscrivo qui. Io sono nuova nuova qui e quindi mi faccio qualche problema a commentare, però forse avrei creato delle cesure più nette, trasformando ogni sezione in un flash un'istantanea, molto sintetica e rappresentativa, tipo album fotografico, così da poter far apparire ancora più surreale e spettacolare "l'impatto finale". Calcherei di più la mano sulle due "professioni" specializzandole (nomi di costellazioni più precisi sia per lei che per lui, segni zodiacali per lei, attrezzature e calcoli per lui) così da distanziare i personaggi e alla fine unirli in maniera ancora più idealizzata.
E' stato un piacere leggerti e aspetto la prossima volta per ripetere l'esperienza. Non mi sbilancio con valutazioni tipo buono; ottimo e numerini vari. Abbi pazienza ma li trovo poco utili a scuola, dove lavoro, figurati qui. Ci penserò con la classifica, ma ho ho l'impressione di potermi aspettare pezzi ancora migliori da te.
A presto.

7) Il cielo nella stanza: Ciao Manuel,
il tuo racconto è fluido nella lingua, ma ho trovato un po' di difficoltà nel seguire il filo del discorso: ti spiego meglio. Non ho trovato un elemento di collegamento che mi spiegasse per quale ragione tutti reagiscano al primo boato dicendo che l'esercito li ucciderà tutti, mentre la serenità della protagonista rimane inalterata. Anche le sue reazione all'irruzione nella grotta sono così tanto descritte da sembrare poco credibili, soprattutto troppe.
Penso che tutto sia frutto del fatto che, come spesso (ci) capita, in testa il panorama nel quale ambientiamo la storia è molto molto vasto e a noi estremamente noto e così quando ci creiamo una storia dentro non sentiamo l'esigenza di spiegare proprio tutto. A volte funziona di più, altre un pochino meno.
Dal punto di vista dello stile, mi piace la descrittività, mi piacciono alcuni dettagli.
Alla prossima lettura.

8) Milo e Sara: Ciao Franco,
ho letto con facilità e fluidità il tuo racconto che non ha picchi o momenti di tensione, è molto lineare.
Credo che, volendo sottilizzare, quello che torna meno sia l'inizio dell'ultimo paragrafo con quel "Ma"; sembra tutto già scritto e deciso per i tuoi due protagonisti e quindi quell'avversativa fa presagire qualche contrasto che in realtà non arriva. Se lineare è prosegui lineare, fino alla distruzione che viene raccontata con fin troppa flemma.
Forse potevi arrischiarti a smuovere di più le acque, non so se sono stata chiara.
Altro piccolo punto, nonostante la narrazione in terza persona i due personaggi si possono caratterizzare di più e differenziare, perché va bene il background differente dei due da bambini, il resto fa intuire un meccanismo simbiontico che però forse sarebbe stato bello sentirsi raccontare. Ti saluto e aspetto una tua prossima lettura.

Un saluto a tutti e alla prossima.
Elettra
Ultima modifica di Elettra Fusi il martedì 26 settembre 2023, 14:49, modificato 5 volte in totale.
Elettra Fusi
ProfElettra

Dario17
Messaggi: 417

Re: Gruppo CANTO DI PIETRA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#3 » sabato 23 settembre 2023, 15:38

Milo e Sara

Piuttosto lineare e messo giù come se fosse una favola della buonanotte o un libro illustrato per bambini.
Nulla di male, voglio dire.
Però nel breve periodo l'accelerazione "si amano-crescono-si diplomano-si laureano" in poche parole è fastidiosetta e poco pratica.
È forte la tentazione di chiudere il cerchio e quindi spicciarsi nella scrittura per dare un finale ma qui a MC, coi caratteri oltre che coi minuti contati, è meglio concentrarsi più su una singola scena con protagonisti ben tratteggiati che sviluppare un'intera storia che, di certo non per colpa dell'autore, gioco forza si ritrova bucherellata e tirata per i capelli.
Lo stile non è malaccio e credo che edizione dopo edizione migliorerà con l'esperienza.

Il cielo nella stanza

C'è un bel focus sulla scena in medias res, molto adrenalinica e pepata.
Per il resto è tutto un po' nebuloso e appannato, ci vengono proposti tre personaggi più quelli in tuta spaziale e direi che sono troppi per un pezzo di 3000 caratteri, per di più concentrato sull'azione pura che non ti lascia abbastanza cartucce per descrivercele meglio.
Lo stile così così, ma vedo del margine di miglioramento non indifferente.

Io sono un maniaco degli ossimori, ne sono ghiottissimo, però quel "rumoroso silenzio" non si può proprio leggere.
"silenzio assordante" forse meglio?

Il vecchio e le stelle

Benchè io ormai sia saturo dei racconti nonni-nipoti dopo anni anni e anni in cui mi sono stati propinati in tutte le salse in questo forum, qua almeno c'è del pepe nel rapporto tra i due e il vecchio non è malato a letto con le cannucce al naso.
E grazie.
I botta e risposta sono un po' meh e difettano di qualche ripetizione (vecchio/vecchiaccio rascia/raschiare) e sono un po' finti Tarantiniani in cui si parla di cose fuori contesto tipo di sesso (figa/fica in questo caso) senza però risultare catalizzanti come quelli di Quentin. Certo che se uno sa scrivere i dialoghi come Tarantino dubito passi i Lunedì sera a scrivere su MC...
Il finale dolciotto mi cala un po' il tutto, per i motivi di cui sopra.
Di questo pezzo salvo di sicuro il RITMO del dialogo e la competenza dell'autore sull'argomento scalata che ci viene ben servita anche se non è proprio user friendly con i termini.

Il sacramento n.2

Un'idea vincente e originale che si è saputa dipanare nei pochi caratteri.
Poi tocca una delle mie passioni, il vecchio e il nuovo che si intrecciano e si amalgamano bene.
Una tecno-confessione e a grandi linee capiamo anche funzioni e necessità del meta-paradiso.
Scritto disceto, la prima persona aiuta molta con i retropensieri.
Si si, ottima prova.
Proprio per spaccare il capello in quattro, qualche particolare in più su cosa siano state quelle rinunce e penitenze e avresti fatto jackpot: magari ascoltare in podcast vita dei santi oppure digiuno totale dai social, la butto lì.
Bravo.

La fine e l'inizio

Ci sono le skill da buona penna, la lettura procede bella liscia e senza intoppi in un discreto crescendo.
È un pezzo decisamente ambizioso, sopratutto per il fatto che non abbia un vero e proprio protagonista presentatoci a bella posta ma che va disegnato dal lettore riga per riga, un po' come in una partita di Cluedo.
Quando si fanno certi esperimenti, e cribbio se vanno fatti, a volte si scrive il capolavoro dell'Era oppure si rimane con il colpo in canna. Siamo più vicini al secondo caso che al primo.
Ciò non toglie che sia una scrittura pulita e coinvolgente, bella tonda.
Vero che "rivedere le stelle" significhi metaforicamente un inizio o un ritorno all'essere, però un bel cielo stellato dopo il tramonto l'avrei tratteggiato per tagliare la testa al toro e incornare il tema per bene.

Congiunzioni astrali

La parola "stelle" ha suggerito in questo caso lo spunto per una storia basata sull'eterno dualismo astronomia/astrologia.
Il risultato è ballerino, un po' carente.
Non vado pazzo per le storielle rosa, nemmeno quelle sopra i 3000 caratteri a meno che non ci sia davvero dietro uno spunto sopra le righe.
Non c'è uno sfondone vero e proprio, nè nello stile che nella storia, ma più una fiacchezza generalizzata.
"lei vede amore negli occhi di lui" è una frase che davvero ha fatto il suo tempo.
Anche i nomi, non una scelta felice anche se appropriata al contesto.
Ecco, forse TROPPO appropriati, banalizzano un po'.

Yuki

Ti sei preso un bel impegno nel provare a delineare un contesto cyperpunk così tentacolare e pieno.
Ti è venuto mica malaccio il background ma manca quel quid per renderlo a 360 gradi a parer mio.
Anche perchè questo ti è costato parecchio infodump e autocommenti nei retropensieri di Yuki su questo e quello davvero poco opportuni tipo "Quella parte non la sopportava, ma..." oppure "Un gran bel lavoro ad essere sinceri, uno degli..."
Sarebbe davvero un buon Prologo, la classica pagina free del libro su amazon da far leggere per catturare il lettore.
Non abbastanza per poter parlare di un racconto completo o di una scena singola che vale per esso.
Stile discreto, tema centrato in maniera letterale.

La donna coi capelli a stelle


La cara e vecchia tecnica del racconto all'inverso.
ci può stare e diamine se ci sta, l'hai applicata con competenza e le giuste semine poi raccolte.
E il finale circolare che non DOVEVA mancare.
Piacevole lo stile, perfetti i ritmi di lettura.
L'unico punto in cui ho inciampato in più letture è sul come immaginare capelli rilucenti come vetri incandescenti e non pensare a un cavolo di Super Saiyan.
Anche la sua ambiguità iniziale ( o per meglio dire quella di mezzo, quando Amedeo ha 26 anni ) forse è un po' troppo esagerata: pensa che sia stupida e piagnucolosa ma si ritrova a confessarsi che la'amava ancora e che voleva correrle appresso. Posso capire un narratore onnisciente che sa bene cosa provi Amedeo meglio di lui, ma in quel caso sarebbe un po' una caduta di stile narrativo che fatico ad associare a questo pezzo.
Detto questo, Discreta prova e coerenza col tema un po' a pelo. Meglio a capello, dai.

_____________


1) Sacramento n.2
2) La donna dai capelli di stelle
3) Yuki

4) Il vecchio e le stelle
5) La fine e l'inizio
6) Il cielo nella stanza
7) Congiunzioni astrali
8) Milo e Sara

Cinzia Fabretti
Messaggi: 157

Re: Gruppo CANTO DI PIETRA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#4 » sabato 23 settembre 2023, 17:21

Ecco la mia classifica. Come sempre è difficile stilarne una perché i valori sono spesso vicinissimi. Tuttavia gli ex aequo non sono previsti e… mi dispiace.

1) Il sacramento numero 2
2) Yuki
3) La donna coi capelli di stelle
4) Il vecchio e le stelle.
5) La fine e l’inizio
6) Milo e Sara
7) Il cielo nella stanza
8) Congiunzioni astrali

Il sacramento numero 2
E in questo racconto, trovo infine tutto quello che cercavo. Un'idea originale circa il rivedere le stelle. Un'ambientazione futuristica eppure immediatamente comprensibile. Una storia intera condensata nei limiti strettissimi, così bene che non lascia dubbi interpretativi. Una scrittura impeccabile. Per di più sorridente. Questa volta non ho dubbi: per me, la storia migliore del gruppo.

Yuki
Bello. Ho dovuto rileggerlo, confesso, perché troppe cose ignoriamo dell’ambientazione per intendere agevolmente la storia, e anzi devo ammettere di aver avuto il quadro completo solo grazie a un paio di commenti qui sotto e relative risposte. Eppure mi hanno subito catturato proprio i particolari misteriosi, i luoghi ignoti, l’atmosfera. Non saprei suggerire, onestamente, come rendere la situazione più chiara, dal momento che l’ostacolo ovvio, per noi tutti, è il limite di caratteri. Con più spazio sarebbe stato subito chiaro quell’invio che ho ben capito solo per le tue risposte.
In definitiva, mi è piaciuto davvero tantissimo il tuo testo ma premierò di più chi ha ottenuto di concentrare tutto con chiarezza, pur rispettando i limiti.

La donna coi capelli di stelle
Gentile Matteo, sono in difficoltà a dovermi esprimere sul lavoro di autori abili ed esperti, io che trovo questo vostro esercizio periodico proibitivo; ma sono obbligata e dirò con onestà cosa vedo. Ho trovato il nesso tra i capelli della donna e le stelle labile. Ovviamente anche io ho cercato affannosamente un’immagine che mi consentisse di non parlare delle ‘vere’ e normali stelle, e ammetto che non ne ho trovate di adeguate, che non facessero riferimento a modi di dire già triti. Quindi capisco e approvo l’intento, ma l’immagine mi è giunta forzata.
Assai bella, in compenso, la struttura a ritroso. Ho sentito un filo spiazzante non tanto il pentimento tardivo che l'uomo manifesta, perché a tutti è familiare l’esperienza di valutare l’effettivo valore di qualcosa quando la perdiamo, quanto l’affermazione che lui ‘l’amava ancora’, quando di amore nell’ultimo (e quindi concettualmente nel primo tempo) questo amore non traspare, lui sembra solo interessato all’oro che gli consente di mettersi sulla strada dell’alchimia. Invece pare che l'amasse anche? È ovvio che 3000 battute abbiano impedito di raccontare al meglio la vicenda, eppure per me qualcosa manca perché essa sia completa, e una storia completa sarebbe invece l’obiettivo da raggiungere. Per questo bella prova, ma non ottima.

Il vecchio e le stelle.
Piacevole da leggere, ma avrei voluto capire se il vecchio è un pittore famoso che dovrei conoscere. Vorrei anche sapere in che epoca siamo, se lontana o meno. Il fatto che il giovane studi presso un istituto, e non in una bottega, mi farebbe orientare verso il mondo moderno, ma un trabattello senza misure di sicurezza e l’affresco… chi dipinge affreschi ormai? Siamo quindi in un passato piuttosto lontano? E come mai l’affresco ha già bisogno di essere ripulito, dato che in genere non abbisognano di restauri se non dopo molti, molti decenni? E come mai si usa un raschietto, come se si togliesse non solo polvere ma addirittura un altro strato di pittura che ha coperto l’originale? Insomma, la storia lascia vedere troppo poco, e lascia troppe domande aperte per essere tra le primissime della mia valutazione, nonostante l’idea di fondo mi avesse ispirato davvero tanto. Un plauso all'originalità, con dispiacere devo decidere una posizione a metà classifica.

La fine e l’inizio
Ciao Laura. Ho letto con piacere il tuo racconto, per una certa atmosfera sognante che amo. Ho ipotizzato subito che si trattasse di una pianta, idea che di per sé ho apprezzato perché anche a me piace fare tentativi con voci narranti “diverse”, piante o animali. Però anche io ho da rimproverarti di aver utilizzato parole che ‘depistavano’ in modo scorretto. In questo ‘gioco-sfida’ tra autore e lettore, l’abilità dell’autore è dare gli elementi per capire riuscendo però a sorprendere alla fine: è come nei gialli, in cui si devono dare gli indizi corretti eppure l’assassino deve essere una sorpresa. E un seme, pur accettando che si senta ‘vivo’ e che provi delle sensazioni, non ha occhi e cuore che batte. (P.S. nel primo rigo, parla di sé al femminile).
In conclusione bella l’idea e l’atmosfera, non del tutto soddisfacente l’esecuzione.

Milo e Sara
Ciao Franco, felice di leggerti. La tua storia si snoda lineare, senza scosse. Belle le due immagini iniziali, con una sorta di imprinting nell’anima dei due bambini che scoprono le stelle e se ne innamorano. La parabola però prosegue senza scosse fino al deserto di Atacama coinvolgendo poco il lettore, temo. Tutto sembra accadere per destino e almeno sul finale ci aspetteremmo un colpo di scena. Che arriva, ma non solleva clamore e questo lo trovo un limite. Non c’è reazione, da parte di due giovani che, pur essendo poco ‘mondani’, avranno pure un qualche sussulto nello scoprire che destino attende loro e l’intero pianeta! Per questo finale che non mi è piaciuto scali qualche posto nella mia classifica. Ma sono certa che le tue partecipazioni siano appena all’inizio. A presto!

Il cielo nella stanza
Benvenuto Manuel. Grazie per il tuo racconto, l’ho letto con piacere anche se non mi ha convinto del tutto. In effetti quello che meno ho compreso è perché una parte dei rifugiati ha timore dell’esercito, e teme di essere uccisa, e perché invece Alice spera in dei ‘liberatori’. Come mai poi queste persone sono chiuse dentro delle grotte, al punto che si rende necessario abbattere con degli esplosivi le pareti? E come sono sopravvissuti anni in un luogo chiuso? Insomma, la storia non è completa ( anche se, è ovvio, 3000 battute sono una sfida orribile, e raccontare un’intera vicenda è proibitivo). Diciamo che almeno i punti fondamentali andavano resi chiari come non sono, e che questo penalizzerà la mia classifica. Per quanto riguarda la scrittura, Signor_Darcy ti ha già indicato alcuni accorgimenti assai utili, nulla da aggiungere.

Congiunzioni astrali
Salve, Gennibo. Ti confesso che non darò a questo tuo racconto una buona posizione, anche se sono del tutto solidale con te per aver avuto poco tempo e il non aver potuto rileggere a sufficienza. L'orario particolare e i limiti strettissimi di battute rendono questa sfida complicatissima, per me che già sono felice se riesco a consegnare qualcosa, a prescindere dalla qualità. È un fatto però che qualcuno riesca invece a costruire ottime storie che vanno premiate, a discapito di altre buone ma un po’ affrettate. Hai seguito un’ispirazione non troppo originale, le stelle che rivedremo cambiando stato dopo la morte, e hai imbastito una storia d’amore a tema stelle un po’ scontata, poco emozionante. Il finale in particolare lo trovo debole, mancando proprio di resa drammatica. Spero di poter lasciare la prossima volta un giudizio migliore.

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Signor_Darcy
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Re: Gruppo CANTO DI PIETRA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#5 » domenica 24 settembre 2023, 18:46

Ho fatto parecchia fatica a mettere ordine in questi otto racconti, perché per un motivo o per l'altro tutti e otto hanno qualcosa che non mi ha convinto fino in fondo – in molti casi, va detto, si tratta di aspetti del tutto soggettivi. Detto ciò

1. Il sacramento n.2, Crevola
2. La donna coi capelli di stelle, Mantoani
3. Il vecchio e le stelle, Pratesi
4. La fine e l’inizio, Brunelli
5. Yuki, Travaglini
6. Il cielo nella stanza, Marinari
7. Congiunzioni astrali, Valerio
8. Milo e Sara, Zanella


Il sacramento n.2
di Andrea Crevola

► Mostra testo



La donna coi capelli di stelle
di Matteo Mantoani

► Mostra testo



Il vecchio e le stelle
di Giovanni Pratesi

► Mostra testo



La fine e l’inizio
di Laura Brunelli

► Mostra testo



Yuki
di Marco Travaglini

► Mostra testo



Il cielo nella stanza
di Manuel Marinari

► Mostra testo



Congiunzioni astrali
di Isabella Valerio

► Mostra testo



Milo e Sara
di Franco Zanella

► Mostra testo

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Pretorian
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Re: Gruppo CANTO DI PIETRA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#6 » lunedì 25 settembre 2023, 9:34

Ed eccomi qui con classifica e commenti, gente.

1) Il sacramento n.2, di Andrea Crevola

Ciao, Andrea e piacere di leggerti.

Solo applausi.


Ah, devo commentare di più? A livello stilistico il racconto è di altissima qualità, con uno show privo di sbavature e capace di essere prodigo di dettagli. La storia è semplice, divertente, eppure davvero ben delineata. La rivisitazione di una confessione in versione fantascientifica, con tanto di upload della coscienza nel cyberspazio se sei stato abbastanza pio.
Che devo dire, l'unico vero difetto di questo racconto è che ora ne voglio un'intera ambientazione cyberpunk!

Alla prossima!

2)La donna coi capelli di stelle, di Matteo Mantoani

Ciao, Matteo è piacere di leggerti. Ah, e complimenti per la scorsa edizione!

Allora, prima di tutto parto dai punti di forza del racconto: la struttura a ritroso è stata una scelta coraggiosa che ho apprezzato. Non ti è riuscita al 100% (vedremo dopo), però ha il pregio di dare alla lettura quel sottile senso di malessere, dato dal fatto che il lettore conosce già il finale drammatico, quindi il leggere le parti in cui Amedeo era felice rende solo più amara la caduta. Altro punto forte è che con poche pennellate sei stato in grado di fare sfoggio della tua cultura, in quanto hai potuto fotografare il passaggio storico tra alchimia e chimica, oltre agli effetti che le inalazioni di mercurio (molto usato nell'alchimia) avevano sui corpi degli studiosi.

Per quanto riguarda i difetti, la struttura a ritroso penso risenta del poco spazio a disposizione, perché il primo paragrafo (che in teoria è l'ultimo, cronologicamente parlando) sì chiude in modo abbastanza brusco, mentre nel terzo sei stato costretto a inglobare due momenti temporalmente distinti, in quanto ambientati prima e dopo il matrimonio, cosa che rompe l'immersivita della storia.

Ho riscontrato ulteriori problemi all'immersivita nella constatazione della povertà di Amedeo nel primo paragrafo, poiché, come è formulata, la constatazione del fatto che lui sia così povero da aver dovuto vendere il Fornello per comprare libro suona fin troppo come un intervento del narratore, piuttosto che un pensiero di Amedeo stesso. Diverso sarebbe stato se avessi scritto qualcosa del tipo "Amedeo chiuse il libro: lo aveva comprato con gli ultimi soldi rimasti, quelli ottenuti vendendo il Fornello", perché in quel caso sarebbe stato plausibile identificare la frase come un processo mentale di Amedeo.

Infine, secondo paragrafo non è chiarissimo come avvenga il dialogo tra Amedeo e Marta, dato che non hai usato né il corsivo, né eventuali segni per le linee di dialogo, ma non sono sicuro che questo non sia dovuto a un mero errore di copia.

Come puoi vedere, si tratta di elementi tutto sommato secondari su un racconto magari non eccezionale, ma solido.

Alla prossima!!

3) Yuki, di Marco Travaglini
Ciao, Marco e piacere di leggerti.

Proprio in questo periodo sto leggendo la trilogia dello Sprawl, quindi ti faccio i miei complimenti per come tu sia riuscito a richiamare le atmosfere Cyberpunk di Gibson nonostante il poco spazio a disposizione. Altro punto di forza del racconto è lo stile, maturo e decisamente immersivo, anche se lo show presenta qualche sbavatura qui e là (come il fatto che specifichi che mastichi la carne sintetica "per qualche secondo" o che turni a girarsi sulla sedia "come sempre").
La vera debolezza di questo testo è la struttura che gli hai deciso di attribuirgli. Mi spiego: la linea principale segue Yuki davanti al pc che ricorda gli eventi precedenti per decidere se unirsi o no al gruppo ribelle. La linea secondaria dovrebbero essere i suoi ricordi, che dovrebbero frammischiarsi alla linea principale. Il problema è che a un certo punto la linea secondaria prende il sopravvento e sostanzialmente si sostituisce alla principale, diventando una sorta di flashback, senza, però, che ci sia una qualche cesura tra le due parti. Questo rende la parte centrale confusa, soprattutto quando si passa dal momento dell'ingaggio a quello in cui Yuki scopre la cupola aperta.

Quindi, un buon risultato, ma non ottimo,però la strada da seguire l'hai sicuramente individuata

Alla prossima!

4) La fine e l’inizio, di Laura Brunelli
Ciao, Laura e piacere di leggerti. A livello di stile il racconto è scritto bene e beneficia sia di un approccio molto legato all'intima percezione del protagonista sia al fatto che la morte e rinascita del seme sono l'unica azione della vicenda, quindi ti viene molto facile mantenere uno show pulito.
La scoperta finale che stiamo leggendo la schiusura del seme di un fiore è interessante, ma auna seconda lettura il racconto rivela una pecca fondamentale: questo tipo di storie basa tutto sul colpo di scena finale e ha un impatto tanto più forte quanto più nel corso dello sviluppo si sia riusciti a mascherare i dettagli che avrebbero poi portato al colpo di scena.
Pensa a "Sentinella" di Fredic Brown, un classico della fantascienza: la forza del racconto è tutta nel colpo di scena finale, quando si scopre che il protagonista non è un umano, ma un alieno, proprio perché l'autore ha sapientemente mantenuto nascosto ogni elemento che avrebbe potuto svelare la verità. Nel tuo caso, nel finale si scopre che il protagonista non è un essere umano ma un seme: il problema è che nel corso della storia il pow si attribuisce elementi che sono attribuibili solo a un umano, non a un seme, come orecchie, cuore e pelle. Sono elementi secondari, ma che stonano pesantemente, perché suonano come falsi indizi lasciati apposta per falsare il colpo di scena finale.
Sono sicuro che si sia trattato di mere sviste, perciò ti dico: fa attenzione, perché in questo caso piccole sbavature come queste possono minare alla base il valore della storia!

Alla prosima.

5)Il vecchio e le stelle, di Giovanni PratesiCiao, Giovanni e piacere di leggerti.

Dunque, ammetto di aver letto il tuo racconto molte volte, ma non sono riuscito a scrollarmi di dosso la sensazione che tu abbia fornito troppi pochi elementi di contesto.
Insomma, abbiamo nonno e nipote che parlano, parlano, parlano, discutono del modo giusto di dire figa, si punzecchiano (senza però che ci sia mai una vera progressione del loro dialogo) ma cosa sappiamo di tutta la vicenda? A parte Rocchetta Mattei (che da un elemento di contestualizzazione geografica molto vago) e il riferimento al fatto che il nonno ha dipinto stelle nel posto dove si trovano non abbiamo niente. Chi sono i protagonisti? (per dire, a un certo punto in mancanza di informazioni, ho pensato che Piero fosse Piero della Francesca), dove si trovano? Perché sono lì? Perché stanno ripulendo il soffitto?
In mancanza di tutte queste informazioni, il finale cade piatto e non sembra nemmeno un vero finale quasi che questo sia solo l'estratto di un testo più lungo malamente estrapolato.

Per quanto riguardarlo stile, siamo su un buon livello, ma il punto di vista non è gestito in modo ottimale, in quanto oscilla tra Piero e Lapo senza soluzione di continuità.

Alla prossima!

6) Congiunzioni astrali, di Isabella Valerio
Ciao, Gennibo e piacere di leggerti.

Non lo so, trovo questo racconto ben al di sotto del livello di qualità a cui mi hai abituato. Il punto di vista è ballerino e oscilla senza soluzione di continuità tra Cosmo e Stella, senza però dare mai l'idea di essere un narratore onnisciente. A livello strutturale abbiamo due momenti ben definiti, l'incontro all'università e l'impatto finale, separati da una cesura confusa in cui ci viene detto che loro si innamorano nonostante le divergenze e vanno a vivere all'osservatorio, con uno stacco che sembra quasi un "Many years later" di un cartone animato. Nel finale, poi, la reazione dei personaggi è incredibile, ma non in un senso positivo. Voglio dire, il pianeta sta per essere colpito da un meteorite e loro ne discutono in modo tranquillo, parlando di allineamenti astrali e baci. Lo so che il tuo scopo era quello di evidenziare che i protagonisti si amano così tanto da non aver paura della morte, ma l'effetto che ne ottieni è involontariamente umoristico e mi ha ricordato questa scena dei Griffin:

https://www.youtube.com/watch?v=84vZ7JpFFCk

Nel complesso, non proprio un ottimo lavoro, ma sono sicuro che farai di meglio.

Alla prossima!


7) Milo e Sara, di Franco Zanella
Ciao, Franco e piacere di leggerti.

La trama è abbastanza lineare, con due persone che si conoscono, superano le sofferenze grazie al comune amore per l'astronomia e vivono insieme fino al l'apocalisse. Il problema è che lo spazio è troppo stretto per la storia che volevi raccontare ed è comunque gestito molto male: i paragrafi introduttivi dei due personaggi mangiano più di metà dello spazio a disposizione e sono scritti anche meglio del resto del testo, mentre la vicenda vera e propria, la storia propriamente detta, ha a disposizione forse il 40% dei caratteri totali e diventa raffazzonata, riassunta, un puro Tell in cui non si finge più nemmeno che non ci sia un narratore e provi a condensare tutto im un niente di spazio. È un errore molto comune tra chi si approccia per la prima volta a questo tipo di concorsi, quindi sono sicuro che lo supererai presto con giusto un po' di pratica. Su stile, narrazione e il resto, mi viene un po' difficile esprimere il giudizio, perché è evidente che la vicenda è stata narrata male per problemi di spazio, quindi l'unico suggerimento che posso dare (è che ho dato a tanti) è di restare immersi nella storia ed evitare i testi "riassunti" poiché quello stronca ogni narrazione credibile.

Alla prossima!

8) Il cielo nella stanza, di Manuel Marinari

Ciao, Manuel è piacere di leggerti. A livello di trama il racconto è confuso e ho la sensazione che tu abbia sottovalutato le informazioni che sarebbe stato opportuno dare. Insomma, si percepisce un background commesso dietro la vicenda, ma non fornisci Cina informazione per avere almeno il minimo indispensabile. Chi sono i sopravvissuti? Perché si nascondono nelle grotte? Perché hanno paura dell'esercito? Perché devono andare su Marte? A che serve il disegno? Sono tutte informazioni che hanno un peso nella comprensione della vicenda, ma che lasci senza risposta. Tutte queste omissioni fanno sì che il lettore abbia la sensazione di essersi perso qualcosa o che questo sia stato un testo estrapolato da un racconto più ampio, di quelli che mettevano nei libri scolastici con tutte le note per far capire il contesto.

A livello di stile, siamo ancora in un Tell molto pesante, dove l'immersione viene interrotta troppo spesso da interventi dell'autore che rompono il punto di vista terzo. Cerca di focalizzarti seguendo emozioni e percezioni del pov, in modo da rendere il testo più efficace. I tre, cerca di dosare la lunghezza dei periodi: alcuni (come quello delle stalagmiti come colonne) sono troppo lunghi e il lettore finisce per perdere il filo con facilità prima che arrivi il punto.

Alla prossima!

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Maurizio Chierchia
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Re: Gruppo CANTO DI PIETRA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#7 » lunedì 25 settembre 2023, 18:06

Ecco la mia classifica con commenti. Ammetto che mi è dispiaciuto avere a disposizione solo 3000 caratteri. Ho notato che molti, come me, avrebbero fatto di sicuro meglio con una sfida da 4000 in questa competizione. Tema veramente bello ed evocativo!

1- IL SACRAMENTO NUMERO 2
2- LA FINE E L'INIZIO
3- IL VECCHIO E LE STELLE
4- LA DONNA COI CAPELLI DI STELLE
5- CONGIUNZIONI ASTRALI
6- YUKI
7- MILO E SARA
8- IL CIELO NELLA STANZA

IL SACRAMENTO NUMERO 2
Ciao Andrea.
Gran bel racconto, non c'è che dire.
La storia fila liscia senza nessun intoppo. Tutto ciò che leggo è messo nel punto giusto, i dettagli sensoriali, l'ambiente, tutto.
Lo stile pulito e secco mi piace, sono dalla parte dei periodi corti io!
La rivelazione finale è molto interessante. Fa venire voglia di leggere una storia più lunga che esamini a fondo il protagonista.
E niente, complimenti ancora e buona fortuna con il contest. A rileggerci presto.

LA FINE E L'INIZIO
Ciao Laura.
All'inizio pensavo si parlasse di un fiore, solo dopo ho capito che era un seme, leggendo i commenti. Infatti non capivo il soffitto a cosa si riferisse, mi immaginavo una pianta rampicante.
Comunque anche io penso che si potevano evitare termini antropomorfi per descrivere le sensazioni, ma avrei cercato di immedesimarmi di più in quello che può sentire una pianta, senza specificarne gli organi sensoriali. A quel punto si che avrebbe reso bene la rivelazione finale.
In ogni caso si legge bene e centra il tema in un modo anche suggestivo.
Complimenti, buona gara e a rileggerci presto.

IL VECCHIO E LE STELLE
Ciao Giovanni.
Il racconto di per se non mi è dispiaciuto. A differenza di altri commenti, non mi è servito capire dove si trovavano o perchè, per godermi la scenetta tra i due protagonisti.
Ammetto però che la scelta del narratore onnisciente non mi fa impazzire. Non che la detesti, solo che non sempre la trovo di mio gradimento. Forse qui avrei preferito il punto di vista del nipote che vede il nonno burbero e amorevole ritornare bambino.
In ogni caso ti auguro buona fortuna e a rileggerci presto.

LA DONNA COI CAPELLI DI STELLE
Ciao Matteo.
Allora, il tuo racconto, se non erro, dovrebbe ambientarsi tra il XVII e XVIII secolo. Correggimi se sbaglio.
Sono andato a guardare e ricercare tutti i libri da te citati e mi sono spulciato un sacco di cose interessanti. Questo è di sicuro un pregio secondo il mio punto di vista. Mi piace leggere storie che mi portano alla ricerca di cose sconosciute e che aumentino così lo spessore del racconto. Non nego però che non tutti amano questa cosa. Non a tutti piace fermarsi, interrompere la lettura e perdersi così il filo della storia. Quindi, inserire tutte queste citazioni potrebbe far storcere il naso a qualcuno.
Per quanto riguarda lo stile, nulla di particolare da dire. Solo due cose mi balzano all'occhio:
1- Come mai non hai voluto usare virgolette o caporali per i dialoghi? Non è stato difficile comprenderli e questo non incide sicuramente sulla valutazione, ma vorrei sapere il perchè per pura curiosità.
2- Questa frase: Era così povero che per comprare l'ultimo libro aveva dovuto vendersi il fornello: Il Chimico Scettico, di Robert Boyle.
All'inizio mi ha confuso. Non so perchè ma nella mia testa suona male e io l'avrei resa piuttosto così:
Era così povero che per comprare l'ultimo libro, Il Chimico Scettico di Robert Boyle, aveva dovuto vendersi il fornello.
Insomma, me la sarei immaginata più o meno così.
Per quanto riguarda il tema invece mi trovo in dubbio. Il discorso di rivedere le stelle, da quello che ho capito io e anche qui correggimi se sbaglio, l'ho inteso in due maniere. La prima, quando lui è giovane e le cerca in continuazione per via degli esperimenti alchemici. La seconda, quando ormai anziano ripensa alla sua amata, lasciata andare proprio per quelle stelle che non gli hanno mai portato l'oro. Dimmi se ci ho preso, più o meno, o se ho completamente cannato!
In ogni caso, il racconto è bello e ti fa viaggiare indietro nel tempo, e nella storia della scienza.
Vado a valutare gli altri e vediamo in che posizione ti metto, ma quasi certamente nella prima metà.
Buon proseguimento e buona lettura.

CONGIUNZIONI ASTRALI
Ciao Isabella.
A me il racconto non è dispiaciuto. Semplice, inerente al tema e fluido.
Forse non un pezzo da novanta, una storiella un po' troppo risicata ma che comunque fa il suo. Ovviamente la fine del mondo ognuno la prende un po' come vuole, e in questo racconto si percepisce che i due protagonisti non hanno altro al mondo che le stelle e l'un l'altro. Quindi che c'è di meglio che aspettare lo schianto insieme?!
Purtroppo però rimane tutto qui, non c'è molto.
In quanto a stile, a parte qualche refuso qua e la, ho trovato un po' troppo lunga e contorta la prima parte, la descrizione di lei. (Cosmo non lo avrebbe ammesso mai, ma una delle ragioni per cui era rimasto affascinato dalla ragazza seduta dietro di lui in aula durante un corso di Astronomia, oltre che per i capelli biondi, gli occhi che si illuminavano quando lui si voltava verso di lei e anche per un bel seno abbondante dentro a una camicetta striminzita, era stato il nome: Stella.) Veramente troppo lunga, alla camicetta striminzita mi ero dimenticato che colore erano i suoi capelli.
Per il resto il racconto si legge volentieri.
Ti auguro buon contest e buona fortuna. A rileggerci presto.

YUKI
Ciao Marco.
Eccomi a fare il guastafeste della situazione.
Per quanto riguarda lo stile noto uno stile asciutto che mi piace. Questo è senza ombra di dubbio il punto di forza, ma purtroppo per me si ferma qui.
Premesso che non amo l'ambientazione Cyberpunk o comunque futuristica, se la storia mi interessa e mi prende non trovo particolare difficoltà nell'apprezzarla. Qui però, la storia non mi ha preso. La protagonista mi sembra un po' troppo stereotipata. Aggressiva, capace e decisa senza nessuna macchia. Poi non ho capito il perchè dovrebbe accettare di unirsi ai ribelli. 3000 caratteri sono pochi e per una storia del genere ne servivano di più. Non c'è nessun legame che faccia intuire che lei si voglia unire a loro per "andare nello spazio a vedere le stelle?" "cambiare pianeta e costellazione?"
Non trovo il senso nel personaggio scritto, di legarsi a loro.
Mi dispiace ma a me non ha dato quello che ha dato ad altri.
Ad esempio, questa parte tua ripresa in un commento (Scopre che i 3 erano ribelli, che non avevano avuto remore a farsi vedere da lei con i loro veri volti e si erano sacrificati per riaprire la cupola, la cosa doveva fare gancio sul senso di giustizia latente di Yuki e mettere in crisi alcuni dei valori che lei dava per assodati) avrei preferito leggerla nel racconto, siccome è il punto cardine di tutto. E avrei evitato tutta la parte di lei che gira per la città.
Ti auguro buon contest e buona fortuna. A rileggerci presto!

MILO E SARA
Ciao Franco.
Mi dispiace dirlo, ma questo racconto non è proprio un racconto. Più una lista di come due si conoscono e poi muoiono insieme per una catastrofe.
Purtroppo, come anticipato da altri, ti sei lasciato prendere dalle prime due introduzioni dei personaggi, ma dovevi presentarci meglio la parte finale.
Ti auguro buona gara e a rileggerci presto.

IL CIELO NELLA STANZA
Ciao Manuel.
Come detto da altri, nel racconto ci sono parecchi errori, soprattutto per inesperienza.
Voglio darti alcuni consigli che, assieme agli altri, potranno tornarti utili per i prossimi testi che scriverai.
Per prima cosa, togli le d eufoniche. Ad, ed, od ci vanno solo se dopo la congiunzione c'è una parola con la stessa lettera. Esempio: a oltranza, e non ad oltranza. Ed ecco, invece va bene. Non, e ecco.
Altra cosa. I BOOM, oltre a essere scritti in maiuscolo, non servono a molto se poi non mi fai capire cosa sono di preciso. Avrei preferito una piccola descrizione del botto, del rumore o delle vibrazioni, piuttosto che un semplice boom in maiuscolo.
Anche io non sono troppo convinto della trama e il tema mi sembra molto calato a forza. Ti faccio però i complimenti, perché come avrai notato qui su MC la sfida è divertente ma tosta, quindi bravo per aver comunque portato un racconto iniziato e finito. Buona gara e a rileggerci presto.
Maurizio Chierchia
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antico
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Re: Gruppo CANTO DI PIETRA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#8 » lunedì 25 settembre 2023, 20:20

Già sei classifiche ricevute e sono tutte ok tranne quella di Elettra che ha il premesso di allungare alcuni commenti entro la scadenza. Ne dovete ricevere altre due oltre alla mia.

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Luca Moggia
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Re: Gruppo CANTO DI PIETRA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#9 » martedì 26 settembre 2023, 16:23

Ciao a tutti,

è la prima volta che mi impegno a commentare dei racconti quindi perdonatemi se non fossi stato chiaro, migliorerò. Ho cercato di analizzare ogni brano dal punto di vista della coerenza con il tema, della chiarezza (cioè quanto riesco a capire bene i vari passaggi della storia), del coinvolgimento e dello stile di scrittura. Nell'utilizzare questi criteri mi è sembrato opportuno tenere di conto anche del mio gusto personale come lettore, infatti, non essendo un tecnico del settore, credo che questo elemento completi il giudizio e lo renda più realistico.

Fatta questa premessa, ecco la mia (sudatissima!) classifica:

1. Il sacramento n. 2 – di Andrea Crevola
2. La donna coi capelli di stelle – di Matteo Mantoani
3. Il vecchio e le stelle – di Giovanni Pratesi
4. Il cielo nella stanza – di Manuel Marinari
5. Yuki – di Marco Travaglini
6. Congiunzioni astrali – di Isabella Valerio
7. Milo e Sara – di Franco Zanella
8. La fine e l’inizio – di Laura Brunelli


1 - Il sacramento n. 2 - di Andrea Crevola

Il racconto è coinvolgente e il punto di vista gestito bene.
Dalle prime righe emerge, limpida, la prospettiva di conflitto. Questo grazie a uno scambio di battute ben fatto e da una gestualità del personaggio coerente con il nervosismo che lo divora.
Si passa alla descrizione dell'ambiente che è chiara e permette subito di inquadrare il contesto.
Il dettaglio della chiave, giocato al punto giusto, rompe l’atmosfera di ordinarietà e spinge avanti la lettura alla ricerca di risposte che arrivano con il confessionale computerizzato. A questo punto l’ambientazione è completa e collocata in un futuro prossimo (come ci conferma l’IA).
Direi che ci sono tutti i presupposti e il giusto stato d’animo per macinare le ultime righe e arrivare dritti al lieto fine in cui appaiono le stelle che ti agganciano al tema.
Unica pecca, a mio parere, l’ultima frase dell’IA: apre ad alcune domande che non sentivo necessarie. Il meta-paradiso e l’upload dell’anima, per quanto interessanti, mi sono sembrati troppo elementi troppo estremi in un futuro tutto sommato vicino alla nostra realtà.

Complimenti, buona Sara Simoni Edition e alla prossima!


2 - La donna coi capelli di stelle – di Matteo Mantoani

il racconto è scritto molto bene e, cosa più importante, comunica con forza l’interiorità di Amadeo. L’ossessione per il suo obiettivo che mette in secondo piano Marta, donna di cui è innamorato e sua complice all'inizio dell’ avventura nei meandri dell’alchimia.
Più che l'allontanamento di Marta mi ha colpito il crollo del sogno di Amadeo. L’evoluzione della scienza che distrugge tutto quello per cui si è sacrificato. E questa “bomba emotiva” resa con sole cinque righe. Complimenti!
Molto interessante anche la struttura al rovescio. Forse per qualcuno è usuale ma io non ricordo di averla mai incontrata in uno racconto/romanzo. Mi è piaciuta.
Trovo invece un po’ “stiracchiato” l’aggancio con il tema. Ci sono diversi riferimenti alle stelle, ma non trovo una piena corrispondenza con il concetto del “ri-vedere le stelle”. Forse volevi agganciarti al tema mostrando Amadeo che alla fine della sua vita rivede Marta e i suoi capelli di stelle. Se così fosse la trovo una soluzione un po’ troppo “facile”.
Altro aspetto. La vicenda è più una descrizione di momenti che una scena dove i personaggi interagiscono, si muovono, “vivono”. Forse si tratta di gusti personali ma è questo che cerco nella lettura.

In conclusione, racconto potente e molto ben scritto.

In bocca al lupo per la Sara Simoni Edition e alla prossima!


3 - Il vecchio e le stelle – di Giovanni P

il tuo racconto ha un buon ritmo che trascina dentro la vicenda. Pur non essendoci molti dettagli ambientali sono riuscito a immaginarmi gli elementi essenziali del contesto.
Tema centrato in pieno con l’elemento delle stelle che riemergono dalla patina del soffitto. Non me lo aspettavo e mi ha colpito.
I personaggi sono ben caratterizzati. La loro emotività burbera è ben evidente nei dialoghi già prima che emerga esplicitamente con il finale.
Ho notato però dei problemi di chiarezza sin dall’inizio. La battuta che apre la storia viene pronunciata dal nipote, ma io l’ho attribuita a Piero, nominato subito dopo. Per attribuire correttamente le prime battute sono dovuto tornare indietro a rileggere.
Anche il movimento dei personaggi, specie nel momento in cui si salgono sul trabattello, mi ha generato qualche problema di comprensione della scena.
La somiglianza fra il tono (goliardico e tagliente) del nonno e quello del nipote (un po' meno goliardico e un po' meno tagliente) non mi ha aiutato. Questo aspetto però è mitigato dall’uso di termini diversi che, giustamente hai evidenziato (da buon toscano ho apprezzato molto il realismo del “testina di cazzo”).
Lo stile di scrittura mi è sembrato buono anche se un po’ “azzoppato” dalle ripetizioni. Una fra tutte: “trabattello” presente almeno sette volte di cui quattro a distanza ravvicinatissima.

In bocca al lupo per la Sara Simoni Edition e alla prossima!


4 - Il cielo nella stanza – di Manuel Marinari

La coerenza con il tema è ottima, chiaro il fatto che i Sopravvissuti vivessero da lungo tempo nelle grotte e alla fine vengono liberati per essere trasportati su Marte rivedendo così le stelle.
Il mondo che descrivi è tutt’altro che scontato. L’esercito che torna sulla terra a salvare i disgraziati rimasti su un pianeta distrutto, mi ha ricordato il videogame Civilization: Beyond Earth!
A mio parere c’è però un punto debole. Il finale ribalta il tono che ho percepito all'inizio della storia, passando dalla figurazione di un evento minaccioso che sconvolge e terrorizza i Sopravvissuti (forse la venuta di un Esercito della morte?) a un palese e limpido lieto fine. Questo avviene senza che, durante la narrazione, si sia creata la giusta atmosfera di tensione intorno alla domanda: “i Sopravvissuti moriranno o verranno salvati?”
Non ho capito poi il significato del gesto finale di Alice, ossia il mostrare il disegno con le stelle.
Per quanto sia un dettaglio carino non mi pare necessario. Immagino che tu lo abbia inserito per un motivo, forse potevi spendere qualche parola in più per renderlo esplicito.
Infine, ultima osservazione, eliminerei le onomatopee e (sopratutto) il carattere maiuscolo per esprimere la potenza di un suono. Questa però è una semplice questione di gusto.

Detto questo, buona prova!

In bocca al lupo per la Sara Simoni Edition e alla prossima!


5 - Yuki - di Marco Travaglini

Da appassionato del genere ho trovato la storia interessante ma il personaggio di Yuki (bel nome!) un po' stereotipato. Sono il primo a trovare difficoltà di innovare quando mi cimento in un genere così delineato e con un immaginario tutto sommato limitato. Credo però che, per chi va a caccia di storie fra i meandri degli Agglomerati, sia importante uno sforzo in questo senso.
Altra difficoltà che ho incontrato è quella di farmi un quadro chiaro della vicenda.
Yuki è stata contattata dai tre tizi che le hanno proposto un lavoro. Fanno parte di un gruppo che ha l’obiettivo di “aprire la cupola” ma, nonostante questa cosa gli sia costata la morte, non hanno usato nessuna misura di sicurezza per nascondersi.
Ok, a grandi linee la cosa è chiara.
Ma tutt’ora, nonostante varie letture, il finale mi sfugge completamente. Sembra che, dopo un lungo flashback, la vicenda torni nel presente di Yuki, che in preda all’indecisione decide di inviare a qualcuno il messaggio.
Ma quindi ha deciso di aderire al progetto criminale? E a chi invia il messaggio? E quei tre perché non si sono protetti?
Per me, specie in un racconto breve, il finale è molto importante e deve dare senso alla vicenda.
Purtroppo qui non è successo, nemmeno, come ti dicevo, dopo diverse letture.
Lo stile di scrittura non mi è dispiaciuto, scorrevole e incalzante, adatto a una narrazione del genere C.P.
La parte centrale però è troppo raccontata anche se grazie a un buon ritmo non mi ha creato troppi problemi.
Tema: centrato in pieno!

Spero che queste osservazioni ti siano utili e soprattutto spero di leggere altra tua "roba cyber"!

In bocca al lupo per la Sara Simoni Edition!

6 - Congiunzioni astrali – di Gennibo

Il tema è centrato ma con una piccola sbavatura: molti elementi riportano al concetto di “vedere le stelle” un po’ meno a quello del ri-vedere le stelle.
Buono il finale. Confesso che, fino a un certo punto della lettura, non capivo dove la storia volesse andare a parare ma poi tutto si è chiarito con una sorpresa!
Ho apprezzato anche la caratterizzazione dei protagonisti. Cosmo con la sua mente scientifica e Stella, guidata dalle coincidenze e dalle premonizioni che, cosa molto carina, si rivelano più esatte dei calcoli.
Quello che a mio parere manca è l’azione. Ci sono dei dialoghi, è vero, però in gran parte si tratta di una racconto della vita dei protagonisti, più che di personaggi in azione. Questo dipende forse dal fatto che hai condensato un arco temporale molto lungo in poco (anzi pochissimo!) spazio. L’impressione di staticità però mi resta.

In bocca al lupo, buona Sara Simoni Edition e alla prossima!

7 - Milo e Sara – di Franco Zanella

Il racconto ha una struttura ben bilanciata. I personaggi vengono presentati con due scene in cui compaiono le stelle. Nel seguito c'è il loro incontro e poi la vita passata insieme a ri-vedere le stelle. Piena coerenza con il tema, direi.
Nel complesso l’atmosfera è piacevole anche se, a parte il finale carino, non ho trovato elementi di originalità capaci di stupirmi.
Il vero punto di debolezza, a mio parere, è che una buona parte del racconto è un riassunto di eventi. Più ci si avvicina al finale più il tempo della narrazione scorre veloce fino a diventare quasi una cronaca e questo mi ha impedito di sentire la tensione che vorrei prima di un buon finale.
Peccato, perché nei due paragrafi iniziali dove vengono introdotti Milo e Sara, la scrittura è molto più godibile e in grado di evocare delle immagini niente male!

In bocca al lupo per la Sara Simoni Edition e alla prossima!

8 - La fine e l’inizio – di Laura Brunelli

se ho capito bene, questo racconto adotta il punto di vista di una pianta o meglio, forse, di un seme.
Il fiore (?) che si rompe, la caduta nel terreno caldo e poi la pioggia che fa germogliare la pianta.
Questo è quello che mi hanno suggerito le immagini, ben prima che si parlasse di petali e profumo.
Ti faccio i complimenti, Laura, per la capacità di generare immagini perché anche se avessi capito fischi per fiaschi ho visto chiaramente una scena. E questo è importante.
Devo dire, purtroppo, che la storia non mi ha preso. E’ come se mi fossi trovato davanti a un bel quadro ma, dato che non apprezzo la pittura, fossi rimasto indifferente.
Credo dipenda dal fatto che è difficilissimo creare empatia adottando un punto di vista così estremo rispetto a quello umano. Ammiro l’audacia e anche l'idea ma, nonostante ciò, non sono stato coinvolto nella vicenda.

Alla prossima e in bocca al lupo per questa Sara Simoni Edition!
"A volte, impazzire è una risposta appropriata alla realtà" - Philip K. Dick

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antico
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Re: Gruppo CANTO DI PIETRA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#10 » mercoledì 27 settembre 2023, 17:24

Oltre alla mia, dovete ancora ricevere una sola classifica.

Elettra Fusi
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Re: Gruppo CANTO DI PIETRA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#11 » mercoledì 27 settembre 2023, 19:24

antico ha scritto:Già sei classifiche ricevute e sono tutte ok tranne quella di Elettra che ha il premesso di allungare alcuni commenti entro la scadenza. Ne dovete ricevere altre due oltre alla mia.


Ora dovrebbero essere a posto, giusto?
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Re: Gruppo CANTO DI PIETRA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#12 » mercoledì 27 settembre 2023, 22:05

O chi è che arriva sempre ultimo? Certo, che gente, davvero...
Ecco la mia classifica, di cui non sono assolutamente convinto tranne che per il primo posto.
In ingRese perché sono un omino colto.

Uán -Il sacramento numero 2
Ciao!
Bello, romantico, fantascientifico. Mi è piaciuto molto. Non ho veramente nessun appunto da farti! Ora che ci metto in trecento caratteri? Boh. Inoltre deve essere utile, al pezzo e alla tua vita. Insomma mica facile eh. Ma magari se ti dico che mi è piaciuto molto ti da un boost all'ego e sei contento e motivato allora va bene! :D

Tiú -La fine e l'inizio
Ciao!
Piacere di leggerti Laura.
Devo dire che all'inizio non ci avevo capito nulla, poi ho realizzato che si trattava di un seme!
(Perché è un seme vero? ahaha)
Allora ho dovuto rileggere dall'inizio ed effettivamente tornava tutto. Lo trovo molto interessante come racconto, soffre della pecca che va riletto per apprezzarlo però. Quindi l'originalità paga in mancanza di immediatezza e coinvolgimento.
Comunque una buona prova all'insegna dell'originalità e della sperimentazione. Buona gara e alla prossima :)



Tri -Milo e Sara
Ciao e piacere di leggerti :)
Insomma a questo giro va di moda la storia romantica degli innamorati che studiano astronomia e vengono travolti dal meteorite.
Beh sinceramente non me lo sarei mai aspettato! Comunque la storia si svolge lineare e si legge bene.
Manca un po' di pathos e di tensione però, ma sono sicuro che questa prova è solo l'inizio. In bocca al lupo.
:)

For -La donna coi capelli di stelle
Ciao Matteo
piacere di rileggerti.
Innanzitutto complimenti per i tuoi recenti successi :)
Questo pezzo però non mi ha trovato per niente entusiasta, lo trovo sinceramente sotto tono. Non suscita nessuna emozione, pecca un po' di nozionismo e l'abilità tecnica che dimostri per me non riesce a salvarlo. Comunque è soltanto il mio parere e vale quello che vale. Buona edizione! Un saluto :)

Faiv -Il vecchio e le stelle
Ciao Luca
piacere di fare la tua conoscenza.
Sei toscano? Sembra di si, se sei toscano ti meriti un punto in più :D
Il tuo pezzo è carino. La scenetta viene via bene e i personaggi mi stanno simpatici, anche se forse sono un po' troppo ridotti a delle macchiette. Non c'è molto altro però. Il finale ci lascia un po' così, con un senso di incompiuto. Ma un po' per il tema, un po' per il tipo di narratore, era difficile farci balzare sulla sedia :)
Un saluto

Sics -Il cielo nella stanza
Ciao benvenuto e complimenti!
Niente male come esordio :) Ci sono tante piccole cose da sistemare come ti hanno fatto già notare, ma si tratta solo di inesperienza. Anche io concordo con l'eccesso di Tell, un po' di confusione e il finale "a sorpresa" che secondo me andava seminato meglio. Ma è stata comunque una lettura piacevole :)


Seven -Congiunzioni Astrali
Ciao Gennibo e piacere di ritrovarti.
Il tuo racconto è piacevole e si legge volentieri. Il finale devo dire che lo trovo gratuito però: non solo non aggiunge nulla alla storia, ma dato che non è stato seminato per niente arriva inaspettato e fa un po' storcere il naso.
Dato che avevi puntato tutto sulla storia d'amore secondo me conveniva insistere su quel tema.
Un saluto e alla prossima



Eit -Yuki
Ciao
piacere di leggerti e di conoscerti :)
Si vede che hai avuto poco tempo per mettere in ordine le idee perché il tuo racconto è un po' confuso. Personaggio e ambientazione erano chiari nella tua testa, ma la storia no, infatti non si comprende bene dove è che ci vuoi portare e quando arriviamo alla fine si rimane un po' spaesati. Insomma c'è il contorno ma manca la portata principale :)

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Re: Gruppo CANTO DI PIETRA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#13 » giovedì 28 settembre 2023, 18:44

Avete ricevuto tutte le classifiche e sono tutte ok, nei prossimi giorni arriverà anche la mia.

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Re: Gruppo CANTO DI PIETRA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#14 » sabato 30 settembre 2023, 11:51

Eccomi. Dunque... Qualità generale da rivedere, molti nuovi alo loro primo approccio con i limiti dell'Arena e tanti che devono ancora oliarsi dopo la pausa estiva. Ricordatevi sempre che i tremila caratteri (il prox mese quattromila e quello dopo cinquemila) sono per voi sprone a controllare un racconto che sia funzionale in quella dimensione (motivo per cui per me le prove non sono completamente superate neppure quando dovete tagliare a forza una volta completato il racconto). Questo esercizio vi permetterà, una volta acquisito, di aumentare il controllo a prescindere dalla size e quindi non solo a migliorare sul breve, ma anche sul lungo. Spendo due parole anche sul tempo perché sì: anche solo il riuscire a postare, qui, è sinonimo di avercela fatta perché ci si è posti un obbiettivo e lo si è raggiunto, a prescindere dal risultato finale. Quindi bravi tutti, sempre e comunque.

1) Il sacramento n.2, di Andrea Crevola
Un ottimo racconto per cui non mi spingo fino al pollice su completo per un solo motivo: hai delineato una sorta di purgatorio nel quale si cerca di assurgere poi a un qualcosa di più elevato (probabilmente attraverso l'eliminazione fisica del proprio corpo con upload dell'anima), ma mi manca qualcosa riguardo alla sua comunicazione con Ida (ne avrei voluto sapere di più, anche solo una linea di dialogo aggiuntiva per settare meglio) e ho trovato stonata la presenza dei chiarichetti che danno troppa ordinarietà (so che in tremila caratteri non si può dire tutto, ma quello che dici deve essere ben contestualizzato perché in quel preciso momento crei il bisogno nel lettore di sapere e avere risposte). Ottima la declinazione del tema. Pollice quasi su.
2) La donna coi capelli di stelle, di Matteo Mantoani
Un racconto dalla notevole difficoltà di esecuzione. Ho apprezzato la declinazione del tema, che interpreto come il passaggio dal sogno al ricordo di ciò che si è perso a causa proprio di esso e quindi questo rivedere le stelle che è tale perché d'un tratto si perdono di vista per poi ritrovarle quando ormai sono irraggiungibili. C'è da dire che la forma attuale del testo non gli permette ancora di esprimere il suo pieno potenziale: la via, a mio parere, è quella di infondergli più anima andando a rendere più leggere le parti "tecniche". Per me siamo su un pollice tendente al positivo in modo solido e brillante.
3) Il vecchio e le stelle, di Giovanni Pratesi
Un racconto che declina bene il tema e lo fa con una strana delicatezza, sporcata degli attrezzi del mestiere e di battute di gente abituata ad avere a che fare coi calcinacci. Non mi è dispiaciuto anche se penso che possa essere asciugato di più, reso maggiormente efficace. Resta il fatto che il suo lo fa e questo è l'importante perché arrivi a fare passare il messaggio desiderato. Per me un pollice tendente al positivo in modo solido e quasi brillante.
4) Congiunzioni Astrali, di Isabella Valerio
Allora... Qui direi che il problema è stato solo uno: mi sembra ti sia mancato il tempo per revisionare e finalizzare. Sembra una prima stesura fatta di fretta, in effetti. Il tuo tocco l'ho percepito, ma tante cose sono rimaste poco definite o lavorate, compreso il finale troppo spiccio. Il tema c'è, ma non con una declinazione così brillante. Per me un pollice tendente al positivo non in modo solido e brillante, ma si fa cmq leggere volentieri e la sua chiarezza me lo fa preferire al parivalutato racconto della Brunelli.
5) La fine e l’inizio, di Laura Brunelli
Sì, qui l'appunto principale che mi viene da farti è proprio l'eccessiva umanizzazione del pdv, scelta sbagliata che in più crea anche confusione in chi legge andando a depotenziare tutto l'impianto. Altro appunto: ho contato almeno un paio di refusi e in racconti così brevi e basati completamente sull'immersione nella lettura spezzano terribilmente danneggiando l'insieme. Detto questo, la tua penna è solida, capace. Come dico sempre in questi casi: qui l'errore è tutto sulla strategia utilizzata. Direi un pollice tendente al positivo, ma non solido e neppure brillante.
6) Milo e Sara, di Franco Zanella
Ho notato che tu stesso sei a conoscenza dei limiti del racconto e questo è un bene. Mi permetto un'osservazione: occhio a prendere qualcosa di già abbozzato per ridurlo nei limiti del contest perché non è cosa che va mai a buon fine in quanto l'esercizio è di cercare di raccontare una storia equilibrata e funzionale proprio in questi limiti. Di solito, ritengo non riuscita la prova anche quando si scrivono mille caratteri in più (per dire...) e poi si procede a tagliare perché vuol dire che non si è riusciti a controllarsi e controllare il materiale narrato. Penserai che 3000 (o 4000 o 5000) caratteri siano troppo pochi, ma l'esperienza ci insegna che non è la dimensione, ma la capacità di controllo che qui alleniamo e che se la miglioriamo poi andremo a migliorarci su ogni tipo di size. Scusa il pippone, ma spesso sono sfumature che sfuggono anche a partecipanti di lunga data e quando posso lo risottolineo. Tornando al racconto, mi sembra che tu abbia una buona mano e la lettura, nonostante i problemi di struttura, è piacevole anche se totalmente basata sul tell. Non si riesce a empatizzare con i protagonisti e il tutto è poco contrastato ed eccessivamente lineare, tema ok. Direi un pollice tendente al positivo al pelo e in classifica ti piazzo davanti ai parivalutati racconti di Travaglini e Marinari proprio per la semplicità e leggerezza della lettura del tuo racconto a fronte dei problemi di comprensione che ho ritrovato nei loro testi, pur più strutturati.
7) Yuki, di Marco Travaglini
Ho letto la tua spiegazione e devo dire che ti è rimasto molto nelle intenzioni (o nei tagli). Il problema principale sta nelle motivazioni e nell'empatia. Non dai abbastanza spazio al rapporto con i tre "criminali" e questo non permette al personaggio di Yuki di seguire un percorso di cambiamento coerente e ben motivato. Lo dici, vero, ma è come se tutto fosse bidimensionale e poco sentito, ben diverso da tutto l'impianto, assai affascinante, che avevi in mente. Ovvio che il problema principale sta nei 3000 caratteri, che sono molto pochi per una tale impresa, ma l'esecuzione è quella che devo giudicare e allo stato attuale non la trovo funzionale. Ribadisco però che l'idea è molto buona e che nel riscriverla è giusto che tu usufruisca di una maggiore numero di caratteri. In questo contesto, però, non l'hai controllata al meglio e la mia valutazione si ferma a un pollice tendente al positivo al pelo.
8) Il cielo nella stanza, di Manuel Marinari
Ho visto che gli altri ti hanno già fatto una bella disanima e sono d'accordo con praticamente tutti gli appunti. Mi concentro sulla storia: non si riesce a empatizzare con la protagonista e Berta esce fuori un po' dal nulla, cosa che aumenta il distacco del lettore. Poi c'è quell'informazione che lasci sulla paura nei confronti dell'esercito che rimane lì come un peso in attesa di maggiori informazioni che non arrivano. In generale manca una efficace semina per fornire, evitando l'infodump, informazioni sul background e ho trovato anch'io che Megan sia utilizzata male. Insomma, c'è da lavorare sulla funzionalità nel tuo modo di narrare, ma vedo una discreta penna di fondo e voglia di fare. Tieni duro e ci sarà da divertirsi. Allo stato attuale direi un pollice tendente al positivo al pelo e ti piazzo dietro al parivalutato racconto di Travaglini in quanto perdi sulla forma.

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