La Settimana Enigmistica

Appuntamento fissato per lunedì 16 ottobre con un tema del Campione della DECIMA ERA Giuliano Cannoletta e 4000 caratteri a vostra disposizione!
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Shanghai Kid
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La Settimana Enigmistica

Messaggio#1 » lunedì 16 ottobre 2023, 23:40

La Settimana Enigmistica
La nonna sistema la casa in continuazione.
“La casa deve essere sempre presentabile. Anche in momenti così”, e sposta il centrotavola. “Soprattutto in momenti così”, e passa lo straccio sui mobili.
Ha il viso scavato. La pelle di cartapesta. Le sue rughe sono profondissime: sembra il plastico dei rilievi che c’è nell’aula di scienze, quello che usavano cent’anni fa per spiegare le montagne ed ora è grigio e sporco. Chissà perché lo tengono ancora.
“Quando le cose sono vecchie, vanno buttate. Io sono vecchio e tra poco butterete via anche me!”, lo ripeteva spesso il nonno e poi rideva come un pazzo.
Mi sale l’acido dello stomaco in gola a pensarci adesso che il nonno è qui, nella sala dove mangiavamo tutti insieme la domenica, sdraiato e freddo in quella bara con la gente intorno vestita di nero che piange e ripete con un solo fiato Avemariapienadigrazia.
“Ma lo buttiamo via davvero?”, sussurro al papà mentre una signora continua ilsignoreèconte.
“Papi, lo buttiamo via davvero?”, deglutisco.
“Cosa buttiamo via, Vittorio?”, ha lo sguardo di quando facciamo insieme i compiti e non capisco le divisioni.
“Il nonno!”
“Cosa dici?”, il papà torna a far scorrere le dita sulle palline del rosario.
“Ma papi, lo diceva lui! Poi rideva, quindi secondo me scherzava, ma io ho paura che adesso noi lo buttiamo via davvero!”.
Il papà sbuffa, mi prende per mano e mi porta nella camera dei nonni, poi mi afferra il viso tra le mani: “Vitto, capisco che questa non sia la situazione ideale per un bambino e forse aveva ragione tua mamma e non dovevo portarti qui!”.
“Ho dieci anni! Non sono un bambino e poi è il mio nonno quello che c’è di là e che forse voi butterete via!”, mi brucia la gola. Le lacrime mi offuscano la vista.
Il papà mi abbraccia e io piango con la faccia appoggiata al suo petto. Gli bagno la camicia.
“Scusa, a volte i grandi dicono delle cose sbagliate”, le sue mani ruvide mi accarezzano le guance. “Ascoltami, io ora vado di là finchè finisce il rosario, poi se ti va e la mamma è d’accordo ti porto da McDonald’s, ok?”
Vorrei dirgli che non ho nessuna voglia di mangiare niente adesso che il nonno non c’è più e che forse non mangerò mai più , ma gli dico solo: “Ok, papi. Ma giurami che non lo buttate via!”.
Il papà sorride come quando capisco le divisioni: “No, cucciolo. Non lo buttiamo via quel mattacchione di tuo nonno”. Mi fa un buffetto e torna di là.

Sul comodino dal lato del letto dove dormiva il nonno c’è una foto di lui con la nonna il giorno del loro matrimonio. È in bianco e nero. Sono giovani e sorridono.
Apro il cassetto. Ci sono un pacchetto di Golia, le caramelle che mi dava sempre di nascosto dalla mamma, e La Settimana Enigmistica con la BIC nera dentro, il tappo incastrato nei fogli.
Il cuore mi salta in bocca.
Era il nostro passatempo preferito.
A me non piace molto la matematica, soprattutto le divisioni, ma in italiano me la cavo.
“Non sei bravo davvero se non sai fare i cruciverba!”, mi aveva detto il nonno la prima volta che ci avevamo giocato.
“Allora insegnami!”, gli avevo risposto io. “Ma se poi ne finisco uno, mi dai venti Golia!”.
“Affare fatto!”, mi aveva preso sulle ginocchia e mi aveva spiegato tutti i trucchetti. Io avevo pensato che se la mamma sapeva che il nonno mi dava venti Golia lo uccideva, ma poi ho capito la fregatura: le parole da trovare erano difficilissime.
“Non vale! Hai barato, è impossibile!”
“Datti tempo, piccolo! Quanta fretta avete voi giovani!”, aveva tirato fuori due Golia dalla tasca. “Facciamo così, se hai capito bene il trucchetto delle parole con due lettere, ti do una Golia per lettera!”.
Quel ricordo mi fa male, ma non ci penso troppo. Apro La Settimana Enigmistica dove c’è la biro. Cerco con l’indice due spazi bianchi consecutivi.
Tre verticale: “È la fine del mondo”.
Ripenso ai trucchetti che mi ha insegnato il nonno.
Tolgo il tappo dalla BIC e scrivo “DO”.
Scoppio a ridere come faceva lui quando la azzeccavo.
Prendo due Golia dal pacchetto.
“Grazie nonno!”
Ultima modifica di Shanghai Kid il lunedì 16 ottobre 2023, 23:49, modificato 1 volta in totale.



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antico
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Re: La Settimana Enigmistica

Messaggio#2 » lunedì 16 ottobre 2023, 23:43

Ciao Elisa! Seconda nella scorsa edizione e seconda nel Rank d'Era, pronta alla pugna? Parametri tutti ok, buona GIULIANO CANNOLETTA EDITION!

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Andrea76
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Re: La Settimana Enigmistica

Messaggio#3 » mercoledì 18 ottobre 2023, 9:08

Ciao Elisa, devo essere ripetitivo nelle impressioni sulla tua scrittura: è pulita e consente al lettore di non distrarsi mai. Dimostri padronanza nella messa in scena dei personaggi gestendone il controllo delle azioni e dei pensieri in modo che chi legge ha la sensazione che ciascuno di loro non sia mai stato messo lì per caso. Anche in questo senso il terzetto nipote-papà-nonna funziona al meglio nelle interazioni e nella caratterizzazione del personaggio del bambino (invece è superfluo secondo me l'inserimento della prèfica che sembri buttare lì solo per popolare la scena). Forse avrei aumentato di un paio d'anni l'età del piccolo, a meno che non parlassimo di un bimbo particolarmente sensibile e riflessivo. Quello che mi è mancato in questo racconto è una cosa che invece accade spesso nei tuoi scritti: l'ante che è la premessa del post, l'inizio che rappresenta la semina per giungere alla fine. In questo caso ho avuto l'impressione che le due scene fossero slegate. Si tratta di una sensazione a posteriori, nel senso che all'inizio credevo che la fine del mondo fosse proprio la morte del nonno (e infatti mi stava convincendo), poi però la soluzione del cruciverba mi è sembrato un semplice espediente per centrare il tema, il che paradossalmente ha (almeno ai miei occhi) ridimensionato il peso della prima scena. Se l'elemento del cruciverba fosse stato evocato anche all'inizio, probabilmente il racconto sarebbe stato perfetto.

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Marco Travaglini
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Re: La Settimana Enigmistica

Messaggio#4 » giovedì 19 ottobre 2023, 16:26

Ciao Elisa
Il tuo racconto mi sembra davvero ben impostato: le scene sono chiare, i personaggi molto ben caratterizzati, lodevole il fatto che nonostante il nonno sia il morto, io sia riuscito a figurarmelo perfettamente. Ho trovato molto realistico il comportamento del papà che prima cede al nervosismo e poi si pente e cerca di rimediare (mi sono proprio rivisto in questa scena). Anche i dialoghi sono molto ben scritti. Insomma, stilisticamente mi sembra impeccabile e sarebbe anche un bel finale. È con molta tristezza che quindi scrivo che per me questo racconto è quasi fuori tema: se avessi sostituito la tua frase "È la fine del mondo" con "È la fine del tondo" il tuo racconto non sarebbe cambiato di una virgola o sbaglio? Capisco il voler prendere il tema in modo originale, ma qui per me è davvero tanto forzato.
Buona gara.

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Shanghai Kid
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Re: La Settimana Enigmistica

Messaggio#5 » giovedì 19 ottobre 2023, 17:54

Andrea76 ha scritto:Ciao Elisa, devo essere ripetitivo nelle impressioni sulla tua scrittura: è pulita e consente al lettore di non distrarsi mai. Dimostri padronanza nella messa in scena dei personaggi gestendone il controllo delle azioni e dei pensieri in modo che chi legge ha la sensazione che ciascuno di loro non sia mai stato messo lì per caso. Anche in questo senso il terzetto nipote-papà-nonna funziona al meglio nelle interazioni e nella caratterizzazione del personaggio del bambino (invece è superfluo secondo me l'inserimento della prèfica che sembri buttare lì solo per popolare la scena). Forse avrei aumentato di un paio d'anni l'età del piccolo, a meno che non parlassimo di un bimbo particolarmente sensibile e riflessivo. Quello che mi è mancato in questo racconto è una cosa che invece accade spesso nei tuoi scritti: l'ante che è la premessa del post, l'inizio che rappresenta la semina per giungere alla fine. In questo caso ho avuto l'impressione che le due scene fossero slegate. Si tratta di una sensazione a posteriori, nel senso che all'inizio credevo che la fine del mondo fosse proprio la morte del nonno (e infatti mi stava convincendo), poi però la soluzione del cruciverba mi è sembrato un semplice espediente per centrare il tema, il che paradossalmente ha (almeno ai miei occhi) ridimensionato il peso della prima scena. Se l'elemento del cruciverba fosse stato evocato anche all'inizio, probabilmente il racconto sarebbe stato perfetto.


Marco Travaglini ha scritto:Ciao Elisa
Il tuo racconto mi sembra davvero ben impostato: le scene sono chiare, i personaggi molto ben caratterizzati, lodevole il fatto che nonostante il nonno sia il morto, io sia riuscito a figurarmelo perfettamente. Ho trovato molto realistico il comportamento del papà che prima cede al nervosismo e poi si pente e cerca di rimediare (mi sono proprio rivisto in questa scena). Anche i dialoghi sono molto ben scritti. Insomma, stilisticamente mi sembra impeccabile e sarebbe anche un bel finale. È con molta tristezza che quindi scrivo che per me questo racconto è quasi fuori tema: se avessi sostituito la tua frase "È la fine del mondo" con "È la fine del tondo" il tuo racconto non sarebbe cambiato di una virgola o sbaglio? Capisco il voler prendere il tema in modo originale, ma qui per me è davvero tanto forzato.
Buona gara.


Buonasera ragazzi!
Rispondo a entrambi perché mi "contestate" la stessa cosa e quindi rischierei di ripetermi e basta. Innanzitutto grazie per i commenti e per aver evidenziato i lati positivi del mio scritto. Grazie anche per le critiche, sempre utilissime e funzionali. Cerco di dirvi le mie intenzioni così da rendervi partecipi dei miei reali intenti. Sì, volevo dare un taglio più "originale" al racconto, ma la questione del cruciverba non doveva essere un mero espediente per infilarci il tema, che, nei miei intenti aveva una tripla declinazione: 1. La morte come fine del mondo (pdv nonno), 2. La perdita come fine del mondo (pdv protagonista), 3. Il giochetto che ricita il tema come collante affettivo e ricordo che "supera" questa "fine del mondo". In questo senso forse la proposta di Andrea di inserirlo prima invece che in chiusura può essere una buona soluzione.
Mi spiace sia sembrato una forzatura e non un modo per impreziosire un tema già declinato.
Grazie cmq per i vostri preziosissimi appunti!

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gioco
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Re: La Settimana Enigmistica

Messaggio#6 » giovedì 19 ottobre 2023, 17:54

Molto ben scritto e misurato nello stile, mi e' piaciuto molto e mi e' piaciuta anche la doppia chiave di lettura possibile per la fine del mondo. Complimenti.
Se non posso ballare, allora non è la mia rivoluzione. (E. Goldman)
gioco - Corrado Gioannini

Gaia Peruzzo
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Re: La Settimana Enigmistica

Messaggio#7 » venerdì 20 ottobre 2023, 10:37

Ciao Elisa, il tuo racconto mi è piaciuto davvero tanto e ho trovato molto originale l'idea con cui hai deciso di svolgere il tema! L'ho trovata davvero molto sottile e astuta, insomma di sicuro si differenzia dagli altri racconti come ideazione. Inizialmente mi avevano un po' disorientata alcune scelte di parole come "il volto scavato" o "le lacrime mi offuscano" perché nella mia mente stridevano un po' con la voce narrante della figura di un bambino di dieci anni. Poi, però, arrivando alla fine mi è sembrato che fosse un ricordo di un Vittorio più adulto. O almeno mi ha dato questa sensazione. Come in quei film dove fanno partire il flashback nella testa del personaggio.
Il tuo racconto dolceamaro mi ha fatto provare tanta nostalgia, le immagini sono vivide, e la scelta di puntare su determinati dettagli, come quel particolare tipo di caramelle, l'ho trovata azzeccata, perché ci si può immedesimare nel protagonista. Mi ricordo che, anche io, ci ho messo un bel po' a capire come risolvere quelle parti della settimana enigmistica ahah.
Complimenti davvero e in bocca al lupo!

Modifico un attimo il messaggio, solo perché (da stupida) ho letto dopo le tue risposte ai commenti degli altri. E aggiungo solo che, anche se l'espediente del gioco della settimana enigmistica fosse stato il centro del testo, io l'avrei trovato comunque geniale, perché non ci avrei mai pensato! Cioè secondo me è quell'aggiunta che da al tema qualcosa in più, oltre alla morte del nonno e tutto il resto.

Dario17
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Re: La Settimana Enigmistica

Messaggio#8 » sabato 21 ottobre 2023, 14:25

Oh no, eccolo! Ho ribeccato di nuovo per l'ennesima volta il racconto col nonnino morente/già morto.
Io purtroppo con questa categoria di racconti emotivi ho maturato un rapporto di sconforto pieno dopo averli letti e riletti in tutte le salse e in tutte le merengue possibili immaginabili.
Quindi vado al dunque subito:
È il racconto tecnicamente e stilisticamente migliore del girone.
Il pov del bambino è fatto benone e non è facile.
i dialoghi funzionano.
Ottime le descrizioni.
Credo proprio che potresti benissimo ereditare con pieno merito il posto lasciato da Lauro, ci vedo molto della sua sensibilità nella tua.
Però sono maledettamente divenuto fuori target per questo genere, ai limiti dell'astio.
E devo tenerne conto in classifica per onestà.

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Shanghai Kid
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Re: La Settimana Enigmistica

Messaggio#9 » sabato 21 ottobre 2023, 19:03

Dario17 ha scritto:Oh no, eccolo! Ho ribeccato di nuovo per l'ennesima volta il racconto col nonnino morente/già morto.
Io purtroppo con questa categoria di racconti emotivi ho maturato un rapporto di sconforto pieno dopo averli letti e riletti in tutte le salse e in tutte le merengue possibili immaginabili.
Quindi vado al dunque subito:
È il racconto tecnicamente e stilisticamente migliore del girone.
Il pov del bambino è fatto benone e non è facile.
i dialoghi funzionano.
Ottime le descrizioni.
Credo proprio che potresti benissimo ereditare con pieno merito il posto lasciato da Lauro, ci vedo molto della sua sensibilità nella tua.
Però sono maledettamente divenuto fuori target per questo genere, ai limiti dell'astio.
E devo tenerne conto in classifica per onestà.


Ciao Dario,
innanzitutto ti ringrazio per il commento, i complimenti e anche gli spunti di riflessione che mi hai dato che per me sono sempre utili. Mi sento però di dover rispondere a una considerazione, sperando di aprire una discussione positiva. Per questo premetto che accetto seriamente di buon grado le critiche perchè le trovo l'unico modo possibile per evolvere e che proprio questo mi spinge a questo confronto con te. Mi sento infatti di dissentire dalle tue modalità di approccio valutativo. Mi spiego. Ognuno di noi ha i suoi gusti personali e le sue idiosincrasie e non è che possiamo stare a farci su molte discussioni. Altrettanto disonesto sarebbe dire che questi non pesino nelle nostre valutazioni e trovo che sia giusto così. Ma mi chiedo a cosa serva palesare un astio tanto forte verso una scelta narrativa che personalmente non si apprezza, ma che non è diversa da altre. Leggere un racconto drammatico sulla morte di un nonno non sarà nelle tue corde e non ti piacerà e nessuno sta a dire che è una scelta originale, ma scrivere di Apocalisse lo è? Di zombie? di guerre nello spazio? Ho preso argomenti a caso per dirti che secondo me è un po' tutto inflazionato ormai e che il nostro gusto incide per forza e grazie al cielo nella nostra valutazione finale, ma che, personalmente, trovo un po' sterile il discorso che ci hai fatto intorno.
La mia non vuole essere una polemica, sono davvero interessata a conoscere il tuo punto di vista, perchè magari mi è sfuggito qualcosa o magari la pensiamo solamente diversamente. Però, ecco. Mi andrebbe di aprire un dialogo sulla questione. Grazie mille.
Elisa

Dario17
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Re: La Settimana Enigmistica

Messaggio#10 » sabato 21 ottobre 2023, 21:01

Assolutamente aperto a ogni discussione, non c'è problema.
Anzi, più confronto positivo stimoliamo e più ne usciamo arricchiti tutti.

Non biasimo la scelta della tematica univoca nonni-nipoti, genitori-figli, malattia-salute, ecc... perchè poco originale (hai giustamente fatto esempi di tematiche altrettanto inflazionate come zombie e guerre spaziali) ma perchè la considero una usurata "scorciatoia" qua su MC, un modo spiccio in poche righe di allungare le dita verso il cuore del lettore.
Con questo non voglio additare chi ha deciso o deciderà di impugnare certi argomenti come incapace o poco ispirato, sia ben chiaro: c'è chi prova piacere nella scrittura SOLO partorendo storie del genere, c'è chi vuole allenarsi con MC per diventare il nuovo D'Avenia oppure puntare al Premio Strega, è tutto sano, legittimo e decoroso.

Però dopo aver letto decine di racconti di questo tipo da quando sono iscritto a questo Forum, sia penosi che brillanti, ho deciso che se mi capiteranno tra le mani altri racconti del genere, partiranno tutti con un certo malus e che di conseguenza influenzerà il posizionamento nelle MIE classifiche.
La mia non è una crociata ideologica ma solo una posizione squisitamente personale, condivisibile o meno.

Magari nelle prossime tre Ere avremo una inusuale esplosione di racconti erotici, che sempre in modo spiccio tenterà di solleticare l'interesse dei lettori/ delle lettrici (in maniera diversa, ovviamente).
E allora, saturo di belle chiappe, di addominali scolpiti e/o di amplessi infuocati, deciderò di penalizzare anche loro.

Concludo linkandoti un post di Matteo Mantoani che meno di due mesi fa ha espresso il mio stesso scontento sugli stessi argomenti. Essendo Mantoani, credo si sia spiegato 10 volte meglio di me, quindi barbaramente ne approfitto:

viewtopic.php?f=240&t=5764&p=63831#p63831

Ad maiora!
Dario

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Shanghai Kid
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Re: La Settimana Enigmistica

Messaggio#11 » sabato 21 ottobre 2023, 22:25

Dario17 ha scritto:Assolutamente aperto a ogni discussione, non c'è problema.
Anzi, più confronto positivo stimoliamo e più ne usciamo arricchiti tutti.

Non biasimo la scelta della tematica univoca nonni-nipoti, genitori-figli, malattia-salute, ecc... perchè poco originale (hai giustamente fatto esempi di tematiche altrettanto inflazionate come zombie e guerre spaziali) ma perchè la considero una usurata "scorciatoia" qua su MC, un modo spiccio in poche righe di allungare le dita verso il cuore del lettore.
Con questo non voglio additare chi ha deciso o deciderà di impugnare certi argomenti come incapace o poco ispirato, sia ben chiaro: c'è chi prova piacere nella scrittura SOLO partorendo storie del genere, c'è chi vuole allenarsi con MC per diventare il nuovo D'Avenia oppure puntare al Premio Strega, è tutto sano, legittimo e decoroso.

Però dopo aver letto decine di racconti di questo tipo da quando sono iscritto a questo Forum, sia penosi che brillanti, ho deciso che se mi capiteranno tra le mani altri racconti del genere, partiranno tutti con un certo malus e che di conseguenza influenzerà il posizionamento nelle MIE classifiche.
La mia non è una crociata ideologica ma solo una posizione squisitamente personale, condivisibile o meno.

Magari nelle prossime tre Ere avremo una inusuale esplosione di racconti erotici, che sempre in modo spiccio tenterà di solleticare l'interesse dei lettori/ delle lettrici (in maniera diversa, ovviamente).
E allora, saturo di belle chiappe, di addominali scolpiti e/o di amplessi infuocati, deciderò di penalizzare anche loro.

Concludo linkandoti un post di Matteo Mantoani che meno di due mesi fa ha espresso il mio stesso scontento sugli stessi argomenti. Essendo Mantoani, credo si sia spiegato 10 volte meglio di me, quindi barbaramente ne approfitto:

viewtopic.php?f=240&t=5764&p=63831#p63831

Ad maiora!
Dario


Grazie Dario per aver argomentato così approfonditamente il tuo punto di vista. Ognuno fa le scelte che crede, anche fossero ideologiche, e non sono qui a contestarle perché sarebbe veramente stupido. Capisco il tuo discorso e fai bene a portare avanti quello che ritieni giusto. L'unica cosa che mi dispiace, bada bene, non perché si sta parlando di un mio racconto, ma in generale, é che scrivere qualcosa di drammatico o emotivo venga preso come una "scorciatoia". Ognuno cerca nella narrativa quello che vuole. Minuti Contati é una palestra eccezionale per esercitarsi nella scrittura e io stessa ho scritto, sia qui che in altri contesti, racconti di diverso genere, chiaramente seguendo le mie attitudini, il mio modo di intendere la scrittura e anche le mie capacità. Nulla di male se sei saturo di certe letture o non ti piacciono, é solo questa cosa di considerarle "un trucchetto" che un po', lo ammetto, mi rammarica. Qui nessuno vince un Nobel o guadagna qualcosa che non sia la propria crescita personale nella scrittura, un bel confronto e tante letture formative sotto diversi profili e quindi mi chiedo perché credere che si scelga una declinazione pensando a una scorciatoia? É come se io dicessi che i racconti pulp (Che io stessa ho scritto non qui ma in altre occasioni) sono una scorciatoia per colpire il lettore con immagini forti...
Non so, magari non ho capito io, ma credo che ognuno di noi, quando legge il tema, si lasci suggestionare e faccia del proprio meglio come gli viene. Usare "scorciatoie" in un contesto così é, a mio modesto parere, solo controproducente.
Detto questo, non ho chiaramente nulla da dire rispetto alla tua visione personale e alla tua scelta che fai bene a portare avanti.
Grazie per lo scambio, magari ti rompo in privato.
A rileggerci!

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MatteoMantoani
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Re: La Settimana Enigmistica

Messaggio#12 » domenica 22 ottobre 2023, 14:03

Cari amici,
mi fischiavano le orecchie, e allora sono passato a lasciare anche io un commento per Elisa e Dario con l'idea di approfondire in modo costruttivo questa discussione molto interessante.
Mi scuso per la lungaggine, forse davvero sarebbe utile disquisire di queste questioni teoriche e filosofiche in un altro luogo (non c'era l'idea di una sezione apposita in questo forum?), senza togliere spazio ai commenti al racconto di Elisa.
Invito chi vuole e chi ne sa più di me ad aggiungersi alla discussione, quello che sto per dire è solo la mia opinione, e comunque la scrittura non è una scienza esatta, quindi possono esserci più interpretazioni tutte valide.

Sapevo che con il mio commento alla classica della scorsa edizione avrei sollevato un po' un vespaio, ma alla fine sono diverse edizioni che tengo una posizione di quel tipo, solo che è solo il mese scorso che l'ho esplicitata così apertamente.
Ho letto il racconto di Elisa e il commento di Dario che, forse in un modo un pochino brusco, ha sottolineato qualcosa su cui sono in realtà d'accordo: le storie che sfruttano i rapporti famigliari per creare empatia (quello che io chiamo "il vizietto") le abbiamo lette ventordici volte. C'è un termine tecnico per questo tipo di escamotage: cliché.
Tolgo il dubbio a tutti, per me un cliché è per definizione sempre una scorciatoia, il cliché è la prima idea che ti viene in mente, quella meno originale, che hai visto da altre parti e che ormai ti è entrata nel DNA. Chi usa i cliché è da bastonare? Chi è senza peccato, lanci il primo bastone! Tutti noi usiamo i cliché. Io uso e ho usato i cliché, perché a volte, anzi, il più delle volte, funzionano! Se lo scrittore è pigro, lo è spesso ancora di più il lettore. Al lettore piace ritrovare la solita roba, la cosa che lo conforta, lo coccola, lo fa sentire a casa. Viviamo nell'era delle scale mobili nei centri commerciali: siamo tutti pigri, e la letteratura si è adeguata.

I cliché che ho usato io, qui su Minuti Contati e altrove, e che mi hanno fatto arrivare in alto nelle classifiche sono:
- Padri che seppelliscono i figli https://www.minuticontati.com/vetrina/d ... del-mondo/
- Padri che si ricongiungono con figli ribelli https://www.minuticontati.com/vetrina/i ... -di-tanja/
- Bambine che raccontano in prima persona (ma poi qui Nesler mi ha tirato le orecchie) https://www.minuticontati.com/vetrina/d ... ti-uguali/
- Famiglie Mulino Bianco https://latelanera.forumfree.it/?t=7877 ... y654128237
- Amori perduti e relativi rimpianti https://www.minuticontati.com/vetrina/l ... di-stelle/
- Robot che si ribellano ai creatori https://www.minuticontati.com/vetrina/vivere-felici/
- Racconti in cui "è tutta un'illusione" https://www.minuticontati.com/vetrina/l ... -del-mare/
- di sicuro altri che adesso non ricordo ...

Chi vuole potrà tirare fuori il tema della differenza tra tropoi e cliché, ma per me la differenza tra le due cose è così labile che possiamo fare finta che non esista (il tropos è semplicemente tollerato di più).
Riguardo all'uso del tema dell'amore, sia questo amore indirizzato verso un familiare o addirittura un cane, è di certo un escamotage veloce per cercare l'empatia del lettore (il famoso Lauro ha smesso di arrivare secondo quando ha vinto la Ferrero Edition con la storia di un padre che consola il figlio per la morte del suo cane), ma.. anche qui: funziona! Se vuoi scrivere per gli altri, devi capire cosa piace agli altri.
Lo sappiamo, l'abbiamo visto qui su Minuti Contati, campioni di Ere che hanno iniziato scrivendo fantascienza hanno vinto solo quando hanno imparato a scrivere storie sentimentali. Questa roba piace.. anche negli ambienti come questo, frequentati da scrittori!
Andiamo in libreria: il genere "rosa" è il genere più venduto, e anche nella più geniale storia di fantascienza occorre infilare una storia d'amore tra due personaggi altrimenti la trama non arriva al lettore.. Se leggete "Bel Ami", di Maupassant (quindi siamo nell'Ottocento), c'è un bellissimo passaggio in cui viene insegnato al protagonista un trucco giornalistico: si può raccontare la storia più avventurosa che si vuole, ma occorre sempre infilarci la storia d'amore altrimenti nessuno se la caga.
Il fatto è però che l'amore è il cliché per antonomasia, quindi è facilissimo associarlo a qualcosa di già visto e che costituisce quindi il cliché del cliché. Ma comunque, attenzione: a mio parere, non occorre essere originali per avere successo. Moccia, Volo, Sparks.. usano così tanto i cliché che sono diventati cliché viventi, ma hanno uno stuolo di fan che si suiciderebbero in massa al primo cenno e, comunque, riescono a vivere unicamente scrivendo (cosa che vorremmo tutti fare). Non vinceranno mai il Nobel, né scriveranno romanzi di una certa qualità o apprezzati dalla critica accademica, ma incontreranno il gusto di un vasto pubblico. Ci sputeremmo sopra? Io no. Vorrei veramente essere in grado di scrivere a mia volta storie di adolescenti che si fumano canne e poi si accoppiano in riva al mare, o di vecchietti che si amano e lottano contro l'Alzheimer.. Ma non ne sono capace, e comunque le storie di quel tipo non mi piacciono, semplicemente mi annoiano. Ho sempre pensato che la lettura sia uno strumento per evadere dalla realtà o per imparare cose nuove: ma se quando leggo mi ritrovo nella stessa realtà e mi vengono mostrate cose che già ho visto.. è peggio del telegiornale.
Ho provato a scrivere racconti puramente sentimentali, qui su Minuti Contati, ma non sono mai riuscito a farli piacere, perché a me fa schifo scriverli. Non fraintendetemi: ammiro e invidio chi ci riesce, per me ha una marcia in più e potrà fare breccia più facilmente nel mondo dell'editoria.
Tuttavia, i sentimenti se usati senza cliché possono dare luogo a storie veramente memorabili e che sì vorrei essere in grado di scrivere. Un esempio tra tutti: ecco un bellissimo racconto di Agostino a tema sentimentale, ma allo stesso tempo originale e intelligente, che mi aveva colpito e che mi è rimasto nella memoria come un modello da imitare.
https://www.minuticontati.com/forum/vie ... php?t=4198
Continuo a prendere esempi da racconti di Minuti Contati, i diretti interessati mi perdoneranno, o al massimo mi prenderanno a schiaffi quando ci vedremo a Stranimondi.
Prendiamo il nostro Giuliano, che per me è uno di quelli che sa meglio di tutti usare i rapporti familiari per creare empatia. Di seguito il racconto con il quale ha vinto la CIF edition, cioè l'edizione in cui i giudici facevano parte del Collettivo Italiano di Fantascienza (di cui fa parte Emiliano Maramonte).
https://www.minuticontati.com/vetrina/f ... del-tempo/
Il mio racconto (di fantascienza) è invece arrivato terzo.
https://www.minuticontati.com/vetrina/stalker/
Da notare che il racconto di Giuliano non era né di fantascienza né originale (era la fotocopia de "Le Pagine della Nostra Vita", libro di Sparks ricettacolo di ogni cliché più bieco, dal quale hanno poi tratto un vomitosissimo film che se è possibile fa ancora più cagare). Potete immaginare quanto ho rosicato? Ho ancora la polverina dei denti in bocca dopo due anni.
Ma Giuliano quando vuole invece sa essere originale, pur giocando sempre con i legami familiari. Ecco un suo racconto decisamente più bello e che per me uno dei migliori che ho mai letto su Minuti Contati.
https://www.minuticontati.com/vetrina/fajah/
Mi piacerebbe davvero esplorare di più la differenza tra racconto sentimentale che sfrutta cliché e quello che invece è più originale.
Magari, qui chiedo all'Antico: sarebbe bello organizzare qualcosa (una Sfida, una Olimpiade, qualcosa.. anche non a 20k caratteri) con tema "Storia d'amore senza cliché". Una sfida del genere per me sarebbe un esercizio molto interessante, vorrei davvero imparare dagli altri a scrivere racconti sentimentali fatti bene, e qui tra noi c'è più di qualcuno che potrebbe insegnarmelo.

Bene, ma il succo qual è? Stringi Mantoani che ci hai rotto..
Concludo così: per mio gusto personale, i racconti che puntano sui rapporti familiari e allo stesso tempo sfruttano i relativi cliché sono inferiori a quelli che (anche senza fare uso di tematiche legate ai sentimenti e quindi a empatia minore) si sforzano di essere più originali. Invito quindi la nostra bella cerchia di scrittori a usare questo bello spazio per sforzarsi a essere un po' più creativi, perché se non lo facciamo qui.. dove altrimenti?
Se però ti capita la giornata no e ti occorre cadere nel "vizietto" perché hai poche idee, va bene, ma vedi di non cadermi nel cliché, potresti anche trovare il Mantoani che ti mette fuori podio, e qualche altro deviato che la pensa come lui.
Altra cosa: invito tutti a postare le classifiche nel modo più sincero possibile. Se ti piace di più un racconto di astronavi, mettilo prima di quello in cui i nonni si vogliono bene, senza paura di passare per "il cattivo insensibile".

Alla fine della fiera, cosa ne penso del racconto di Elisa? Originale e con tema ben declinato nella seconda parte, la prima per me è un cliché e serve appunto a creare empatia in modo veloce, ma per sviluppare il tema espresso nella seconda parte probabilmente c'erano soluzioni più originali. Elisa ha più volte dimostrato di essere in grado di inventare storie molto originali e intelligenti, e questo racconto non è per me tra i suoi migliori. Ma su Minuti Contati c'è la serata in cui sei più a corto di idee.. e allora ti può capitare di ripiegare su un cliché, qualcuno che comunque apprezza la storia lo trovi (anzi, se usi le tue carte nel modo migliore riesci ad avere anche più successo di una pensata originale), quindi va bene lo stesso.. ma rimane che potevi fare di più.

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Proelium
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Re: La Settimana Enigmistica

Messaggio#13 » domenica 22 ottobre 2023, 14:37

Nemmeno io qui c'entro assolutamente nulla, mi permetto solo di fare i complimenti al buon Matteo Mantovani per lo slancio accurato del suo contributo: chi si spende così tanto per commentare, riflettere e favorire dibattiti costruttivi su MC (e non solo) è una risorsa davvero preziosa. Grande Matteo!

Francesco

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antico
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Re: La Settimana Enigmistica

Messaggio#14 » domenica 22 ottobre 2023, 16:53

Facciamo un po' d'ordine.

Qui non poniamo limiti al genere e pertanto chiunque può scrivere qualunque cosa rispettando tre semplici paletti:
- un tema
- un tempo limite
- un numero massimo di caratteri.
Dopodichè il racconto viene immesso in un'Arena che ho sempre considerato come una riproposizione in piccolo di quella della società più allargata e lì gli autori/autrici si trovano alla mercè del giudizio di chiunque, senza alcun filtro e questo è il motivo per cui non opero mai censura limitandomi a controllare che i tono rimangano nel lecito.
Chiarisco però subito che puntare il dito urlando (come ha fatto con quei toni Dario nel suo primo messaggio, ma ci sta sbagliare eh, non sto giudicando) o anche solo reiterando il messaggio negli anni che qualcuno possa BARARE cadendo nel VIZIETTO di scrivere testi con una particolare sensibilità per vincere più facilmente è ai limiti di quanto sopra.
Si parla di cliché, ma in questi decenni di letture online sono più le volte che mi sono schiantato contro i soliti cliché di genere (ragazzi, i racconti sulla falsariga de LA SENTINELLA di Pohl non si contano a migliaia, ma a strafantamilioni di miliardi e tutte le volte l'autore e l'autrice di turno lì a pensare di avere scritto chissà cosa, come i racconti dove un Dio crea un mondo e lo distrugge e mille altri ancora). In un primo momento arrivavo e bocciavo e nella mia testa mi ero confuso da solo arrivando a pensare che bocciavo per la reiterazione del clichè e non per l'effettiva qualità del testo. Sta proprio qui la discriminante perché non so più dove l'ho letto, ma ogni storia è già stata scritta o pensata, non possiamo pensare di fare qualcosa di assolutamente originale MA possiamo fare del nostro meglio nel cercare di scriverla nel modo migliore possibile e nel mentre infondendoci dentro quel quid che ci distingue in quanto esseri umani unici: quella sensibilità che ognuno di noi ha formato nel tempo attraverso una infinita miriade di microeventi che sono arrivati a scolpirne l'anima nello stesso modo in cui vento, pioggia, neve e/o chissà cos'altro definiscono ogni singola vetta del nostro pianeta e degli infiniti altri dell'universo.

QUINDI

No, non sono nel modo più assoluto d'accordo sul fatto che si debba fare ostruzione all'espressione altrui perché siamo qui proprio per cercare di affinare il nostro modo di esprimerci e ben vengano gli esperimenti sull'utilizzo dell'empatia esattamente come quelli sul genere e non è corretto etichettare gli sforzi altrui come BARARE o come VIZIETTO e non vorrei più sentire un discorso basato su queste fondamenta perché assolutamente ribaltabili verso chiunque in quanto NO, nessuno qui è chiamato a inventare la ruota MA (e qui rilancio) se proprio vogliamo cercare di spingerci verso il nuovo ALLORA ognuno deve prima cercare di comprendere come utilizzare gli strumenti al meglio e l'essere capaci di creare empatia nel lettore, pur non essendo l'unico, è uno dei più importanti di questi strumenti. Visto che siamo in argomento, ne approfitto per sottolineare che se Matteo imparasse a gestire l'empatia nei suoi racconti potrebbe davvero fare quel salto di qualità che gli permetterebbe di arrivare a scrivere qualcosa di unico perché l'unico modo per usare al meglio uno strumento (e in questo caso lui, da quello che ho capito, lo userebbe senza eccedere, ma cercherebbe di sintetizzare quel quid di cui parlavo sopra) è di imparare a usarlo senza stigmatizzarlo e per imparare si deve fare anche esercizio di umiltà e cercare di apprenderlo da chi è avanti in quel particolare tipo di percorso e questo racconto di Elisa potrebbe essere utile a molti, non solo a lui.

Apprezzo tuttavia l'analisi che ha cercato di fare Mantoani perché può portare, nell'affrontarla con una sana discussione collettiva, a una bella crescita per la community, ma non è questo il luogo perché qui si dovrebbe cercare di parlare del racconto di Elisa, della qualità del suo approccio, del fatto che il suo quid ci abbia convinti o meno a prescindere da quello che ognuno di noi pensa su questo tipo di utilizzo dell'empatia in un testo. Ma questo è lo stesso esercizio, E SIA BEN CHIARO, che fanno tutti coloro qui, e sono tanti, che valutano bene un racconto di genere anche quando quel genere è quanto di più lontano dai loro gusti personali. Quindi torniamo a parlare del racconto di Elisa e facciamolo nella giusta cornice e rimandiamo questa discussione a una sezione che aprirò a breve.

E buona continuazione di edizione a tutti.

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MatteoMantoani
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Re: La Settimana Enigmistica

Messaggio#15 » domenica 22 ottobre 2023, 17:40

Grazie mille Antico!
Inquino solo un momento questo thread un'ultima volta per confermare quanto hai detto (e che avevo scritto sopra a mia volta): io voglio veramente imparare a scrivere racconti sentimentali, dandogli comunque quel tocco di originalità che per me è importante, e sento che da autori come Elisa posso solo imparare a gestire l'empatia nei racconti, che con spirito di autoanalisi ho più volte indicato come punto di miglioramento dei miei lavori.
Il mio commento non era quindi un attacco a nessuno, ma solo uno spunto di riflessione che spero potremo raccogliere in futuro nel posto giusto.
Rimando altre discussioni sul tema alla sezione dedicata e ringrazio per l'attenzione

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antico
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Re: La Settimana Enigmistica

Messaggio#16 » domenica 22 ottobre 2023, 17:46

MatteoMantoani ha scritto:Grazie mille Antico!
Inquino solo un momento questo thread un'ultima volta per confermare quanto hai detto (e che avevo scritto sopra a mia volta): io voglio veramente imparare a scrivere racconti sentimentali, dandogli comunque quel tocco di originalità che per me è importante, e sento che da autori come Elisa posso solo imparare a gestire l'empatia nei racconti, che con spirito di autoanalisi ho più volte indicato come punto di miglioramento dei miei lavori.
Il mio commento non era quindi un attacco a nessuno, ma solo uno spunto di riflessione che spero potremo raccogliere in futuro nel posto giusto.
Rimando altre discussioni sul tema alla sezione dedicata e ringrazio per l'attenzione


Ho appena creato l'Arena dedicata e fatto un post per informare, quindi se vorrai continuare su questo tema (e su mille altri) sarò ben lieto di farlo in quel luogo :)

Dario17
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Re: La Settimana Enigmistica

Messaggio#17 » domenica 22 ottobre 2023, 17:50

antico ha scritto:Chiarisco però subito che puntare il dito urlando (come ha fatto con quei toni Dario nel suo primo messaggio, ma ci sta sbagliare eh, non sto giudicando) o anche solo reiterando il messaggio negli anni che qualcuno possa BARARE cadendo nel VIZIETTO di scrivere testi con una particolare sensibilità per vincere più facilmente è ai limiti di quanto sopra.


Lascio un ultimo commento di fortissime scuse ad Elisa, se la lettura del primo messaggio le ha lasciato addosso il disagio che reca un dito puntato contro e delle urla.
Non era assolutamente intenzionale e mai un post nei suoi topic o in quelli di altri avrà certe mire.
Campo libero ai prossimi commenti sul suo racconto.

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Fagiolo17
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Re: La Settimana Enigmistica

Messaggio#18 » lunedì 23 ottobre 2023, 11:56

Ciao Elisa e piacere di averti letto.
esulo dalla diatriba sul "sole cuore amore", ho già commentato nel nuovo topic, e vado dritto sul tuo testo.
allora, a me piace di più la prima parte rispetto alla seconda. anche se il pdv del bambino è difficile da tenere e ha qualche scivolone per essere un piccolo di 10 anni, mi piace come si intestardisce sulla frase del nonno detta quando era in vita.
già da quella parte il tema per me era azzeccato. la fine di una vita, la perdita di una persona cara, è sempre la fine del mondo.
mi piace meno la seconda parte anche se il finale con il cruciverba mi era piaciuto tanto.
mi sembrano troppo scollegati le due scene.
Forse se avessi cominciato con il protagonista che trova il cruciverba e avessi fatto un po' di flashback riferito al nonno, quando facevano i cruciverba insieme, tagliando anche del tutto la scena al funerale, avrebbe avuto ancora più forza. ma come sempre, col senno di poi...
comunque complimenti per il racconto e in bocca al lupo per questa edizione.

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AndreaCrevola
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Re: La Settimana Enigmistica

Messaggio#19 » martedì 24 ottobre 2023, 22:32

Ciao Elisa, piacere di aver letto il tuo racconto.
Un bambino assiste al funerale del nonno a cui era molto legato. Ha una piccola discussione con il padre perché teme che il nonno venga gettato via come un oggetto vecchio. C’è quindi un cambio di scena che porta il bambino a ripensare ai momenti passati a compilare cruciverba insieme al nonno. Si giunge così al collegamento con il tema del contest e al finale.
Premetto che avevo pensato anche io a questa declinazione, tuttavia avevo faticato a dare una sostanza plausibile all’idea. Nel tuo caso, credo tu ci sia riuscita portando l’attenzione del lettore su un rapporto familiare. Un aspetto positivo che però stiracchia il racconto su due scene che sembrano giustapposte senza una concreta connessione a eccezione dei sentimenti che il bimbo prova nei confronti della figura del nonno defunto.
Dal punto di vista stilistico non ho osservazioni particolari. Mi è piaciuta la scena iniziale, con la descrizione dei gesti della nonna indaffarata a tenere tutto in ordine come accompagnamento delle battute di dialogo.

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Mario Mazzafoglie
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Re: La Settimana Enigmistica

Messaggio#20 » mercoledì 25 ottobre 2023, 0:13

LA SETTIMANA ENIGMISTICA - Elisa Belotti

Ciao Elisa, un piacere leggerti.
Il tuo è sicuramente un buon racconto, ma perdonami se io non riesco a esserne così entusiasta come ti ha commentato prima di me.
Nel senso, secondo me la storia è carina e soprattutto tratta un argomento in cui più o meno tutti possiamo identificarci (chi da padre, chi da figlio) .... Spero nessuno da nonno, per ora :)
Quella che non mi è piaciuta tanto è stata la costruzione.
Cerco di spiegarmi: all'inizio parti con la nonna che sistema la casa, nonna che poi sparisce per il resto del racconto. Poi appare il nonno che dice cose, e dopo una riga scopriamo che invece è morto. Poi addrizzi il tiro, ma a mio avviso quelle prime dieci righe fanno solo un po' di confusione.
Per quanto riguarda il tema, anche secondo me è un po' forzato ma sempre perchè non c'è stata una costruzione ottimale. Per esempio bastava far esclamare a Vittorio nella prima parte: "E adesso con chi li faccio i cruciverba?" per seminare un attimo quel tipo di finale. Esempio buttato lì, eh, però già avrebbe dato più senso al tutto.
Per cui ti dico che sono combattuto, perchè il racconto in sè mi piace, ma la costruzione è a mio avviso da rivedere.
Alla prossima, buona edition.

FilippoR
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Re: La Settimana Enigmistica

Messaggio#21 » mercoledì 25 ottobre 2023, 22:18

Ciao Elisa,
la storia globalmente mi ha convinto e la chiusura, per quanto mi è arrivata inaspettata, mi ha convinto pure lei. E tema rispettato.
L'età dell'io narrante è la cosa che mi ha convinto meno, me lo figuravo più grande.
Due appunti marginali su queste frasi:
"Chissà perché lo tengono ancora." > Ero concentrato sul viso e mi ha un attimo spiazzato (però rileggendola mi sono accorto del mio errore).
“Quando le cose sono vecchie, vanno buttate. Io sono vecchio e tra poco butterete via anche me!”, lo ripeteva spesso il nonno e poi rideva come un pazzo. > Avrei preferito capire prima che era il nonno e non verso la fine.

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BruceLagogrigio
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Re: La Settimana Enigmistica

Messaggio#22 » giovedì 26 ottobre 2023, 11:15

In prima persona. Tempo verbale presente. Ambientazione. Attuale / Ambiente familiare (casa del nonno). Tema centrato.

Ciao Elisa. Bello stile, praticamente perfetto. Tempi, immersione, POV (l’unica appunto che forse sembra un po’ più grande dei 10 anni, sopratutto per un maschio)…, mi sembra tutto ottimo. Ho apprezzato la prima frase della nonna che fa intuire subito qualcosa di tragico. Buonissimo come hai declinato il tema. Per tutto il racconto si è sospesi ad attendere solo quello. La rivelazione.
Direi un racconto un poco inferiore allo scorso, come idea, ma eguagliare sarebbe stata un’impresa ardua.
Buona gara.

Bruce.
L'uomo prudente, con una frase elegante, si cava fuori da ogni garbuglio, e sa usar la lingua con la leggerezza di una piuma. Umberto Eco

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L'inquisitore
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Re: La Settimana Enigmistica

Messaggio#23 » domenica 29 ottobre 2023, 13:27

Ciao Elisa! Sono d'accordo con i diversi commenti che mi hanno preceduto: lo stile è molto pulito e chiaro, ma la costruzione non è ottimale. Né nelle prime righe come detto da Mario, né nel collegamento tra le due scene. Solo la seconda scena sarebbe stata sufficiente rendendo la prima superflua. L'espediente della settimana enigmistica come momento intimo di ricordo è molto carino, dipinge una situazione interessante. Concordo con chi non ha trovato molto credibile la voce del protagonista bambino di dieci anni, il suo pdv non è molto coerente con linguaggio e considerazioni. Anch'io ho avuto l'impressione che quello della seconda parte non fosse lo stesso, della stessa età, ma non ci sono nemmeno elementi che lo possano escludere, quindi un po' di confusione.
Non sono invece d'accordo con chi dice che il tema non sia c'entrato: usare il tema come titolo del pezzo di una sua parte simbolica per me è un espediente legittimo.
Aggiungo una notarella tecnica: troppi esclamativi. Consiglio sempre gli esclamativi solo nelle frasi urlate, perché il contesto spesso suggerisce già l'intonazione e trovare un esclamativo porta l'enfasi a un livello maggiore. L'effetto è di qualcuno che esulta o urla quando invece non dovrebbe farlo.
Pollice tendente al positivo per questo tuo racconto.
Alla prossima!

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GiulianoCannoletta
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Re: La Settimana Enigmistica

Messaggio#24 » mercoledì 8 novembre 2023, 18:08

Ciao Elisa, sempre un piacere leggerti.
Nel racconto emerge una sensibilità che ho sempre apprezzato nei tuoi scritti.
La prima parte mi pare un po' più ingessata, anche i dialoghi tendono a essere ripetitivi, credo che potresti ridurla tranquillamente.
Molto bello l'espediente delle parole crociate, mi ha rimandato in un attimo col pensiero alla casa dei miei nonni.
A rileggerci presto.
“Uno scrittore argentino che ama molto la boxe mi diceva che in quella lotta che si instaura fra un testo appassionante e il suo lettore, il romanzo vince sempre ai punti, mentre il racconto deve vincere per knock out.”
Julio Cortázar

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