Il vento soffiava

Appuntamento fissato per lunedì 16 ottobre con un tema del Campione della DECIMA ERA Giuliano Cannoletta e 4000 caratteri a vostra disposizione!
Avatar utente
gcdaddabbo
Messaggi: 336

Il vento soffiava

Messaggio#1 » martedì 17 ottobre 2023, 0:23

Il vento soffiava forte quella sera. La temperatura era crollata tanto che l’auto aveva raccomandato di controllare la pressione degli pneumatici. La pioggia, ora che era tornato a casa, batteva sui vetri quasi volesse entrare a controllare che tutto fosse normale. Era il 16 ottobre; ma erano stati al mare il giorno prima e avevano fatto il bagno.
L’estate era definitivamente finita? Ce ne sarebbe stata un’altra? Più calda? Un inverno infernale per il surriscaldamento globale?
Guardò il cellulare. L’avvisavano che gli avrebbero cancellato una pagina Facebook perché aveva violato le leggi sul Copyright.
La televisione raccontava della guerra in Ucraina, della violenza di Hamas, degli attacchi su Gaza, di un attacco terroristico a Bruxelles.
Aveva voglia di silenzio e di pace. Consultò il sito di Peacelink.
“Moglie, non ce la faccio più. Vado a letto stasera!”

Il frigo nella stanza accanto prese a caricare col suo solito rombo. Non il solito. Era sempre più forte. Non poteva essere. Erano tanti. Ogni volta più intenso. Forse aerei. Bombardieri. IT-Alert cellulare. Non è una esercitazione. Per errore sono state sganciate da aerei decollati da Aviano bombe atomiche B61-12 sulla zona di Prato e su Mosca: riferisce la NATO.
Cosa fare? Non ho in casa rifugi. C’è una base aerea a Gioia del Colle, qui vicino. Non è il caso di andare lì, sarà uno dei posti più pericolosi. Forse è meglio aspettare.
“Mariella! Hai sentito le bombe? Ora ho caldo. Mi abbracci?”
“Hanno telefonato i ragazzi. Vengono a stare da noi. Con tutti i nipotini, come capita nelle feste. Il governo ha messo a disposizione voli straordinari per l’Africa per le famiglie più numerose, ma devono stare tutti insieme. Uno sforzo straordinario per farsi perdonare del rischio che corriamo. Bisognerà adattarsi al luogo in cui saremo sbarcati. Sembra che a noi spetti l’Angola. Ti sta bene l’Angola?”
“Cosa vuoi che ti dica? Mi ricordo qualcosa. Farà caldo in Angola. Prendi tutte le pillole. I costumi da bagno. Anche qualche maglione. Farà freddo all’interno. Le zanzare, i serpenti. Se ci mandano indietro? Non saranno razzisti? Noi, non lo siamo mai stati. Ci vorrebbe una tessera per poterlo affermare. Ma non ho il passaporto. Ci sarà certamente un permesso speciale. Con la guerra finale!”
Portoghese la lingua, proprio come in Brasile. Si capisce qualcosa. Ci si potrebbe adattare.
“La pensione la danno o dovrò lavorare?”
“Io mi sento già male!”
“Magari, in un parco, con giraffe, coccodrilli e anche scimmie. Fenicotteri rosa come quelli che ogni tanto osserviamo. Tu potresti occuparti di baobab o di euforbie. Con le piante qui sai sempre che fare.”
“Sono stanco. Non so. Ti ricordi il fall-out? Che cos’è? La ricaduta delle radiazioni. Forse è meglio restare. Qui c’è poco da fare. Se la guerra è totale. E’ la fine del mondo. Neanche l’Angola si riesce a salvare.”
“Non arrenderti mai! Non fosse altro che per dare una mano ai ragazzi. Per farli stare più tranquilli.”
“Senti? Il letto si muove.”

“Stai dormendo o sei sveglio? Non ho sonno. Non riesco a dormire. Mi racconti una storia?”
“Sì, ma dammi la mano!”
C’era una volta un paese fantastico dove tutti vivevano in pace. Se qualcuno diceva bugie, il naso diventava proboscide, si tappava e lo doveva stappare. Chi poteva, dava a chi non aveva. Le campagne ed i boschi erano pieni di lepri e di volpi. I mari con dei pesci fantastici, ci potevi scherzare. Non c’era inquinamento e la gente si divertiva a camminare e incontrandosi si fermava a parlare. Anche la Luna si fermava ogni notte a scherzare col mare. Il Sole, se bruciava forte, si faceva schermare. Il vento non soffiava mai tanto da poterti far male. La pioggia ti veniva a bagnare ma soltanto per poterti lavare. Sopra i monti la neve si lasciava toccare e potevi anche usarla per un bagno e nuotare.
Si è addormentata e domattina non ricorderà nemmeno una parola di quello che le ho raccontato. Il mio incubo invece non lo posso scordare, ma guardarla dormire: è la fine del mondo!
Questo è proprio reale!



Avatar utente
antico
Messaggi: 7248

Re: Il vento soffiava

Messaggio#2 » martedì 17 ottobre 2023, 0:25

Giovanni, buonasera! Caratteri e tempo rispettati, buona GIULIANO CANNOLETTA EDITION!

Avatar utente
gcdaddabbo
Messaggi: 336

Re: Il vento soffiava

Messaggio#3 » martedì 17 ottobre 2023, 0:33

Grazie! Buonanotte!

Avatar utente
MatteoMantoani
Messaggi: 1029

Re: Il vento soffiava

Messaggio#4 » martedì 17 ottobre 2023, 5:20

Ciao Giovanni, piacere di rileggerti!
Racconto interessante, non sapevo nemmeno dell'attentato a Bruxelles, l'ho appena letto nell'ANSA. Evviva. La prima parte è coinvolgente, l'attualità che descrivi riesce molto bene a far calare il lettore nel racconto e la leggo come il preludio alla seconda e terza scena, in cui descrivi una fine del mondo un po' alla Dottor Stranamore, quindi non molto originale ma comunque verosimile.
Forse le tre parti del racconto sono un po' troppo slegate, soprattutto la terza che mi riesce difficile collocare: si tratta dei medesimi personaggi e di un tempo futuro? In Angola? Oppure siamo sempre da noi aspettando di partire?
Scrittura evocativa, come sempre.
Per me un buon racconto che migliorerei solo nell'unione delle tre scene.
Alla prossima e buona gara!

Avatar utente
gcdaddabbo
Messaggi: 336

Re: Il vento soffiava

Messaggio#5 » martedì 17 ottobre 2023, 10:22

MatteoMantoani ha scritto:Ciao Giovanni, piacere di rileggerti!
Racconto interessante, non sapevo nemmeno dell'attentato a Bruxelles, l'ho appena letto nell'ANSA. Evviva. La prima parte è coinvolgente, l'attualità che descrivi riesce molto bene a far calare il lettore nel racconto e la leggo come il preludio alla seconda e terza scena, in cui descrivi una fine del mondo un po' alla Dottor Stranamore, quindi non molto originale ma comunque verosimile.
Forse le tre parti del racconto sono un po' troppo slegate, soprattutto la terza che mi riesce difficile collocare: si tratta dei medesimi personaggi e di un tempo futuro? In Angola? Oppure siamo sempre da noi aspettando di partire?
Scrittura evocativa, come sempre.
Per me un buon racconto che migliorerei solo nell'unione delle tre scene.
Alla prossima e buona gara!

Ciao Matteo, ti ringrazio per gli apprezzamenti. Ho notato che hai postato il tuo commento alle 5:20 e ti immagino in treno verso chissà quale meta da raggiungere. Mi permetto di riportare qui sotto dei legami tra le varie parti che evidentemente non ho ben evidenziato.
1 Consultò il sito di Peacelink.“Moglie, non ce la faccio più. Vado a letto stasera!”
2 Il frigo nella stanza accanto prese a caricare col suo solito rombo. aerei decollati da Aviano bombe atomiche B61-12.
2 “Senti? Il letto si muove.”
3 “Stai dormendo o sei sveglio?
Sul sito di Peacelink puoi trovare la notizia: Dal 16 al 26 ottobre ad Aviano c'è un'esercitazione nucleare NATO con le nuove bombe atomiche B61-12. Immagino sarà sfuggita ai più.
Riassumendo: lui va a letto ed ha un incubo; quando ci va lei e lo sveglia, lui le racconta una storia per farla addormentare. Buona Cannoletta Edition!

Avatar utente
MatteoMantoani
Messaggi: 1029

Re: Il vento soffiava

Messaggio#6 » martedì 17 ottobre 2023, 10:51

gcdaddabbo ha scritto:
MatteoMantoani ha scritto:Ciao Giovanni, piacere di rileggerti!
Racconto interessante, non sapevo nemmeno dell'attentato a Bruxelles, l'ho appena letto nell'ANSA. Evviva. La prima parte è coinvolgente, l'attualità che descrivi riesce molto bene a far calare il lettore nel racconto e la leggo come il preludio alla seconda e terza scena, in cui descrivi una fine del mondo un po' alla Dottor Stranamore, quindi non molto originale ma comunque verosimile.
Forse le tre parti del racconto sono un po' troppo slegate, soprattutto la terza che mi riesce difficile collocare: si tratta dei medesimi personaggi e di un tempo futuro? In Angola? Oppure siamo sempre da noi aspettando di partire?
Scrittura evocativa, come sempre.
Per me un buon racconto che migliorerei solo nell'unione delle tre scene.
Alla prossima e buona gara!

Ciao Matteo, ti ringrazio per gli apprezzamenti. Ho notato che hai postato il tuo commento alle 5:20 e ti immagino in treno verso chissà quale meta da raggiungere. Mi permetto di riportare qui sotto dei legami tra le varie parti che evidentemente non ho ben evidenziato.
1 Consultò il sito di Peacelink.“Moglie, non ce la faccio più. Vado a letto stasera!”
2 Il frigo nella stanza accanto prese a caricare col suo solito rombo. aerei decollati da Aviano bombe atomiche B61-12.
2 “Senti? Il letto si muove.”
3 “Stai dormendo o sei sveglio?
Sul sito di Peacelink puoi trovare la notizia: Dal 16 al 26 ottobre ad Aviano c'è un'esercitazione nucleare NATO con le nuove bombe atomiche B61-12. Immagino sarà sfuggita ai più.
Riassumendo: lui va a letto ed ha un incubo; quando ci va lei e lo sveglia, lui le racconta una storia per farla addormentare. Buona Cannoletta Edition!

No no :) ero semplicemente sveglio da un po'.
Allora, la faccenda del sogno proprio non mi era arrivata, forse avresti potuto esplicitarla un po' di più. Ma forse è un problema mio: prima di postare la classifica aspetto qualche altro commento così vediamo se sono io a non aver capito, in quel caso rivedrò la mia posizione.

Avatar utente
SalvatoreStefanelli
Messaggi: 351

Re: Il vento soffiava

Messaggio#7 » mercoledì 18 ottobre 2023, 11:35

Ciao Giovanni. Ho letto ieri la tua storia, l'avevo pure commentata ma devo aver sbagliato qualcosa per cui il commento di ieri non c'è. Meglio, perché oggi, dopo aver letto commenti e risposte, ho riletto il racconto e capito meglio lo svolgersi delle scene. Ciò, purtroppo, non migliore il mio parere. Non posso basarmi su ciò che so a posteriori, devo pensare solo ha ciò che vedo nel racconto. Tre parti con non sono chiare, specie le prime due (tra l'altro quel "stasera" che chiude la prima parte mi sembra inutile), dove nella prima non si capisce il collegamento con la seconda e in quest'ultima non si capisce che sta sognando (se lo si capiva, allora alcuni passaggi sarebbero stati più comprensibili e giustificati, dato che i sogni sono spesso assurdi e non lineari). La terza parte sembra totalmente lontana dalle altre due, poetica, fiabesca, che nasconde quasi una denuncia contro lo stato delle cose reali. Inoltre, secondo me, avresti dovuto mettere la fiaba tra virgolette, è comunque lui che parla, e staccarla così dal pensiero finale verso l'amata dormiente. Quella frase "Questo è proprio reale!" doveva forse, ancora una volta, lasciarci intendere che la parte centrale era un sogno ma non trovo ci sia riuscita. Buona vita, sempre e comunque!

Avatar utente
Pretorian
Messaggi: 741

Re: Il vento soffiava

Messaggio#8 » giovedì 19 ottobre 2023, 0:23

Giao, Giovanni e piacere di leggerti.

Non so, ho letto il racconto tre volte e ho comunque avuto bisogno di leggere il commento per capire che la parte centrale fosse stata solo un sogno. Immagino che il tentativo fosse quello di differenziare la parte di sogno con uno stile più surreale e dialoghi che sembrano privi di senso, ma il problema è che anche le parti "reali" sono pervasi da un senso di assurdità che ugualmente presente. Ad esempio, il fatto che il protagonista chiami sua moglie "Moglie" è così formale da sembrare una parodia, mentre la storiella finale sembra non meno assurda del sogno narrato in precedenza.
Nel complesso, il racconto ha un buon to o surrealista, quasi da teatro dell'assurdo, ma senza che si percepisca il retroterra umoristico o morale che dovrebbe dargli una chiave di lettura. E senza una chiave di lettura l'assurdo rimane assurdo.

Alla prossima!

Avatar utente
gcdaddabbo
Messaggi: 336

Re: Il vento soffiava

Messaggio#9 » giovedì 19 ottobre 2023, 10:20

SalvatoreStefanelli ha scritto:Ciao Giovanni. Ho letto ieri la tua storia, l'avevo pure commentata ma devo aver sbagliato qualcosa per cui il commento di ieri non c'è. Meglio, perché oggi, dopo aver letto commenti e risposte, ho riletto il racconto e capito meglio lo svolgersi delle scene. Ciò, purtroppo, non migliore il mio parere. Non posso basarmi su ciò che so a posteriori, devo pensare solo a ciò che vedo nel racconto. Tre parti con? non sono chiare, specie le prime due (tra l'altro quel "stasera" che chiude la prima parte mi sembra inutile), dove nella prima non si capisce il collegamento con la seconda e in quest'ultima non si capisce che sta sognando (se lo si capiva, allora alcuni passaggi sarebbero stati più comprensibili e giustificati, dato che i sogni sono spesso assurdi e non lineari). La terza parte sembra totalmente lontana dalle altre due, poetica, fiabesca, che nasconde quasi una denuncia contro lo stato delle cose reali. Inoltre, secondo me, avresti dovuto mettere la fiaba tra virgolette, è comunque lui che parla, e staccarla così dal pensiero finale verso l'amata dormiente. Quella frase "Questo è proprio reale!" doveva forse, ancora una volta, lasciarci intendere che la parte centrale era un sogno ma non trovo ci sia riuscita. Buona vita, sempre e comunque!

Ciao, Stefano. Mi dispiace che il tuo primo commento sia scomparso e che il tuo parere non sia migliorato. A me sembrava che le varie fasi fossero chiare. In quanto a quel "stasera" vuole indicare che il protagonista solitamente va a letto con la moglie. Eccezionalmente, in questa occasione, colpito dalla sequenza di eventi negativi, decide di andarci prima, da solo. In quanto alle virgolette, forse hai ragione. Sono rimasto incerto. Lui parla, ma la moglie ascolta solo poche parole. Infondo è come se parlasse da solo e la storia la raccontasse a se stesso. Grazie comunque per le tue osservazioni. Cercherò di tenerne conto in futuro. Buona gara!

Avatar utente
gcdaddabbo
Messaggi: 336

Re: Il vento soffiava

Messaggio#10 » giovedì 19 ottobre 2023, 10:46

Pretorian ha scritto:Giao, Giovanni e piacere di leggerti. Non so, ho letto il racconto tre volte e ho comunque avuto bisogno di leggere il commento per capire che la parte centrale fosse stata solo un sogno. Immagino che il tentativo fosse quello di differenziare la parte di sogno con uno stile più surreale e dialoghi che sembrano privi di senso, ma il problema è che anche le parti "reali" sono pervasi da un senso di assurdità che ugualmente presente. Ad esempio, il fatto che il protagonista chiami sua moglie "Moglie" è così formale da sembrare una parodia, mentre la storiella finale sembra non meno assurda del sogno narrato in precedenza.
Nel complesso, il racconto ha un buon tono surrealista, quasi da teatro dell'assurdo, ma senza che si percepisca il retroterra umoristico o morale che dovrebbe dargli una chiave di lettura. E senza una chiave di lettura l'assurdo rimane assurdo. Alla prossima!

Ciao, caro Pretorian! Mi permetto di chiamarti "caro" giacché i nostri incontri qui, su Minuti Contati, sono ormai numerosi, anche se non sempre amichevoli. Il nostro mondo è assurdo. Le nostre storie sono spesso ancora più assurde. Ti sembrerà assurdo, ma io chiamo spesso mia moglie "Moglie", quando voglio sottolineare che, in quel momento, il nostro non è un rapporto d'amore, ma una convivenza derivata da una cerimonia civile tenuta in una sala pubblica quasi cinquant'anni fa. Lei fa lo stesso con me. Mi chiama "Marito" o "Giovanni Carlo D'Addabbo" invece che Gianni. D'altra parte, io ti sto chiamando Pretorian e non caro Agostino! Scusami! Per me l'assurdo non può essere umoristico quando si parla di "Fine del mondo" in senso reale. La morale è nel cambiamento dei ruoli. Per uno sfortunato e tragico incidente, l'Angola diventa il paese da raggiungere per sfuggire ad un tragico destino. Buona gara!

Avatar utente
Emiliano Maramonte
Messaggi: 1053
Contatta:

Re: Il vento soffiava

Messaggio#11 » giovedì 19 ottobre 2023, 23:14

Ciao Giovanni!
Di fronte ai tuoi racconti resto sempre interdetto; interdetto perché riesci ad affrontare grandi temi in una manciata di righe imboccando però sentieri espressivi tortuosi. Mi ha colpito molto l'idea di immaginare la fine del mondo come una guerra totale di tipo nucleare. Sembra una banalità, ma lo spauracchio atomico è un tropo narrativo senza tempo e fa sempre correre qualche brivido dietro la schiena, al solo pensiero che potrebbe diventare reale. E del tuo racconto mi è piaciuta molto l'idea della fuga in Africa per la popolazione che subisce gli attacchi, quasi un fenomeno di immigrazione al contrario! Inoltre c'è qualche interessante aggancio alla strettissima attualità, che non guasta mai.
(Domanda veloce: perché una bomba atomica proprio su Prato?!?! AHAHA)
D'altro canto, però, lo sviluppo dell'idea presenta qualche inconveniente. Solo dopo aver letto alcune tue spiegazioni ho ricollegato il tutto. Hai avuto l'ambizione di costruire un'architettura a incastro, ma se nei caduto vittima. Purtroppo anche a una seconda e terza lettura, i collegamenti tra i vari elementi non sono chiari. Sì, più o meno avevo pensato a un incubo e a un racconto per far addormentare una persona cara ma si tratta di elementi collocati come pezzi di un puzzle messi sul tavolo distanti l'uno dall'altro.
Giovà, bella l'idea, ma potevi fare meglio. Puoi fare di meglio!

In bocca al lupo!
Emiliano.

PuntiDiDomanda
Messaggi: 117

Re: Il vento soffiava

Messaggio#12 » venerdì 20 ottobre 2023, 20:55

Molto simpatica l’idea del ribaltamento migratorio, ma per il resto non sono convinto. Ti faccio qualche osservazione.

La prima che mi viene riguarda le rime: capisco l’intento nella fiaba, per quanto personalmente mi diano lo stesso molto fastidio (ma avrei apprezzato maggiormente l’idea), però nel resto del racconto perché? C’è quella continua ripetizione di “-are”, “-ale” che martella le orecchie, e in prosa è cacofonica (ma nemmeno poesie o filastrocche insistono così tanto sulla stessa rima). Non a caso nei primi due paragrafi in prima lettura tutto è stato sovrastato dal continuo domandarmi se fosse fatto apposta o meno.

Sul narratore: ci sono diversi cambi repentini tra una prima persona presente, una terza passata e una terza presente, anche all’interno di singoli paragrafi. Cerca di farci attenzione.

Sull’esplicitazione del personaggio punto di vista: arriva troppo tardi. Tendenzialmente in terza persona infastidisce non avere l’identità del protagonista entro poco, e noi qui non ce l’abbiamo proprio. E anche se ammettendo un “lui” generico, comunque entra in scena tardi, alla settima riga, dopo un incipit in cui non so chi mi sta parlando, se devo aspettarmi un narratore esterno, uno onnisciente o cosa.

Sulla specificità: ci sono alcuni passaggi in cui i termini non sono calzanti. Penso all’auto che “aveva raccomandato” di controllare la pressione (in che senso? Ha parlato al tizio? Per un attimo mi sono immaginato uno sci-fi con le macchine senzienti), all’estate “definitivamente finita” (un avverbio di modo identico al verbo che dovrebbe caratterizzare), alla TV che racconta (sì, ok, gergalmente lo capisco, però…) eccetera.

Sui dialoghi: nel sogno (che non si capisce essere tale) non c’è alcuna parte recitata, le battute sono sospese, ed è un peccato anche perché avresti potuto sorreggere la costruzione del sogno con azioni e descrizioni particolari. D’accordo, i caratteri sono limitati, però di passaggi tagliabili penso ce ne fossero, sia nel primo paragrafo sia nella fiaba. È come se avessi tre arti e te ne tagliassi due apposta, così. Che si può fare per creare un certo effetto, ma qui non mi sembra funzioni.

A ogni modo, apprezzo sempre la sperimentazione e chi non si siede sulle “solite cose”, quindi mi complimento per il coraggio e il tentativo, anche se per stavolta non penso abbia funzionato. Sono curioso di leggerne altri.
Buona edizione, ciao!

Avatar utente
gcdaddabbo
Messaggi: 336

Re: Il vento soffiava

Messaggio#13 » sabato 21 ottobre 2023, 17:29

Emiliano Maramonte ha scritto:Ciao Giovanni! Di fronte ai tuoi racconti resto sempre interdetto; interdetto perché riesci ad affrontare grandi temi in una manciata di righe imboccando però sentieri espressivi tortuosi. Mi ha colpito molto l'idea di immaginare la fine del mondo come una guerra totale di tipo nucleare. Sembra una banalità, ma lo spauracchio atomico è un tropo narrativo senza tempo e fa sempre correre qualche brivido dietro la schiena, al solo pensiero che potrebbe diventare reale. E del tuo racconto mi è piaciuta molto l'idea della fuga in Africa per la popolazione che subisce gli attacchi, quasi un fenomeno di immigrazione al contrario! Inoltre c'è qualche interessante aggancio alla strettissima attualità, che non guasta mai.
(Domanda veloce: perché una bomba atomica proprio su Prato?!?! AHAHA) D'altro canto, però, lo sviluppo dell'idea presenta qualche inconveniente. Solo dopo aver letto alcune tue spiegazioni ho ricollegato il tutto. Hai avuto l'ambizione di costruire un'architettura a incastro, ma se nei caduto vittima. Purtroppo anche a una seconda e terza lettura, i collegamenti tra i vari elementi non sono chiari. Sì, più o meno avevo pensato a un incubo e a un racconto per far addormentare una persona cara ma si tratta di elementi collocati come pezzi di un puzzle messi sul tavolo distanti l'uno dall'altro.
Giovà, bella l'idea, ma potevi fare meglio. Puoi fare di meglio!In bocca al lupo!Emiliano.

Ciao Emiliano! La prima parte del racconto, come hai notato, è di strettissima attualità e tutto il resto è probabilmente quello che sarebbe realmente accaduto se non ci fosse stato Minuti Contati! Alle 21:00 mi sono alzato dalla sedia davanti al televisore perché ero nauseato dalla sequenza di notizie tragiche ed anche Peacelink mi aveva regalato la notizia dell'esercitazione con bombardieri e bombe atomiche di ultima generazione. Davanti al computer ho scritto di getto. Mi capitava spesso al liceo, tanti anni fa. Facevo prima un compito scritto di getto, poi un secondo svolgimento secondo i canoni convenzionali. Alla professoressa piaceva più il primo, poi il voto lo metteva sul secondo. "Prato" ha il nome di un prato con erba e animali e "Mosca" quello di un insetto comune dove gli animali vivono e pascolano in natura. Insomma le bombe e gli uomini per distrazione colpevole distruggono quel poco che resta di naturale. Lettura a più strati. Sono consapevole che è impossibile che chi legge percepisca tutto. Pazienza se cado vittima delle mie lambiccate stratificazioni. Mi basta continuare a divertirmi e ad imparare dai racconti degli altri. Viva il lupo!

Avatar utente
gcdaddabbo
Messaggi: 336

Re: Il vento soffiava

Messaggio#14 » sabato 21 ottobre 2023, 18:11

PuntiDiDomanda ha scritto:Molto simpatica l’idea del ribaltamento migratorio, ma per il resto non sono convinto. Ti faccio qualche osservazione.
1 La prima che mi viene riguarda le rime: capisco l’intento nella fiaba, per quanto personalmente mi diano lo stesso molto fastidio (ma avrei apprezzato maggiormente l’idea), però nel resto del racconto perché? C’è quella continua ripetizione di “-are”, “-ale” che martella le orecchie, e in prosa è cacofonica (ma nemmeno poesie o filastrocche insistono così tanto sulla stessa rima). Non a caso nei primi due paragrafi in prima lettura tutto è stato sovrastato dal continuo domandarmi se fosse fatto apposta o meno.
2 Sul narratore: ci sono diversi cambi repentini tra una prima persona presente, una terza passata e una terza presente, anche all’interno di singoli paragrafi. Cerca di farci attenzione.
3 Sull’esplicitazione del personaggio punto di vista: arriva troppo tardi. Tendenzialmente in terza persona infastidisce non avere l’identità del protagonista entro poco, e noi qui non ce l’abbiamo proprio. E anche se ammettendo un “lui” generico, comunque entra in scena tardi, alla settima riga, dopo un incipit in cui non so chi mi sta parlando, se devo aspettarmi un narratore esterno, uno onnisciente o cosa.
4 Sulla specificità: ci sono alcuni passaggi in cui i termini non sono calzanti. Penso all’auto che “aveva raccomandato” di controllare la pressione (in che senso? Ha parlato al tizio? Per un attimo mi sono immaginato uno sci-fi con le macchine senzienti), all’estate “definitivamente finita” (un avverbio di modo identico al verbo che dovrebbe caratterizzare), alla TV che racconta (sì, ok, gergalmente lo capisco, però…) eccetera.
5 Sui dialoghi: nel sogno (che non si capisce essere tale) non c’è alcuna parte recitata, le battute sono sospese, ed è un peccato anche perché avresti potuto sorreggere la costruzione del sogno con azioni e descrizioni particolari. D’accordo, i caratteri sono limitati, però di passaggi tagliabili penso ce ne fossero, sia nel primo paragrafo sia nella fiaba. È come se avessi tre arti e te ne tagliassi due apposta, così. Che si può fare per creare un certo effetto, ma qui non mi sembra funzioni.
A ogni modo, apprezzo sempre la sperimentazione e chi non si siede sulle “solite cose”, quindi mi complimento per il coraggio e il tentativo, anche se per stavolta non penso abbia funzionato. Sono curioso di leggerne altri. Buona edizione, ciao!

Ciao, PuntiDiDomanda! Provo a risponderti.
1 Le rime mi sono scappate. Sin da piccolo mi capitava di inventare filastrocche di getto ed una mia nipotina di 10 anni fa lo stesso. Non è una cosa voluta. Ci capita quando facciamo le cose di getto. Ti assicuro che ne ho eliminate molte. In fondo il martellamento però ci stava giacché il protagonista (io) aveva un incubo in cui sognava di essere in un bombardamento nucleare.
2 Scusami! Applico le regole quando faccio Matematica. Quando scrivo, preferisco tentare di dare sensazioni, emozioni.
3 Capisco. Abbiamo dei canoni narrativi. Prova a rileggerti una qualsiasi delle centinaia di novelle di Pirandello. Intendiamoci: non voglio paragonarmi a lui. Spesso il protagonista lo si scopre tardi. Qui il protagonista non c'è. Direi che ci sono tre fasi: la realtà mondiale, l'incubo, la realtà quotidiana che si rigenera nel sogno fantastico.
4 La mia auto quella mattina mi aveva ricordato di controllare la pressione degli pneumatici. Il repentino calo di temperatura rispettando una nota legge della termodinamica aveva ridotto la pressione. Sono stato dal gommista, ora è tutto risolto.
5 Avevo controllato il numero dei caratteri prima della terza fase. Ho tagliato parecchio. Uno dei miei racconti "Oggetti non identificati" puoi trovarlo pubblicato nella vetrina tra quelli di astronomia.
Ti ringrazio per i suggerimenti. Mi complimento con te per la tua curiosità. Buona gara ed a risentirci!

Avatar utente
Domenico
Messaggi: 145

Re: Il vento soffiava

Messaggio#15 » martedì 24 ottobre 2023, 22:06

Ciao Giovanni,
è stato un vero piacere leggere il tuo racconto!
Il testo mi ha fatto salire un'ansia incredibile, mi hai fatto riaffiorare le paure e le angoscie che stiamo vivendo in questi tempi.
Se questo era l'intento, ci sei riuscito benissimo.
Hai gestito il ritmo molto bene, lento nelle parti introspettive e veloce nelle parti ansiogene.
Un racconto molto attuale, ed effettivamente questo è un periodo storico proprio da fine del mondo.
Complimenti!

Buona edition!
Ciao
Domenico
„Che Dio mi conceda la serenità di accettare ciò che non posso cambiare, la tenacia di cambiare ciò che posso e la fortuna di non fare troppe cazzate.“

Avatar utente
Andrea Furlan
Messaggi: 411

Re: Il vento soffiava

Messaggio#16 » martedì 24 ottobre 2023, 23:19

Ciao Giovanni,
fra i diversi tuoi racconti che ho letto e commentato, questo è il mio preferito. Si riconosce il tuo stile, questa volta ancora più reale perché parte da fatti veri, immersi nella serata particolare in cui abbiamo scritto. Almeno io, non la dimenticherò per lungo tempo, avendola passata a leggere i messaggi di allarme sull’attentato qui a Bruxelles. Ma anche molto surreale e onirico per diversi elementi, inclusa la destinazione africana e le rime. Per me è stato chiarissimo che si trattasse di un sogno, e anche i collegamenti fra le tre parti. La chiusura, dolcissima e piena d’amore, alla prima lettura sembra arrivare come un forte plot twist e invece pensandoci con calma riesce a racchiudere il senso di tutto il resto, che è poi quello che cerchiamo tutti. Come rilevato da altri, ci potranno anche essere errori formali e alcune parti non chiare, ma me ne frego. Mi ha emozionato molto, grazie.

Avatar utente
gcdaddabbo
Messaggi: 336

Re: Il vento soffiava

Messaggio#17 » mercoledì 25 ottobre 2023, 23:27

Domenico ha scritto:Ciao Giovanni,
è stato un vero piacere leggere il tuo racconto!
Il testo mi ha fatto salire un'ansia incredibile, mi hai fatto riaffiorare le paure e le angoscie che stiamo vivendo in questi tempi.
Se questo era l'intento, ci sei riuscito benissimo.
Hai gestito il ritmo molto bene, lento nelle parti introspettive e veloce nelle parti ansiogene.
Un racconto molto attuale, ed effettivamente questo è un periodo storico proprio da fine del mondo.
Complimenti! Buona edition! Ciao Domenico

Ciao Domenico. Ti ringrazio per queste parole! I complimenti mi permettono di riprendere un po' di fiducia. Mi sento compreso.
Non volevo farti salire l'ansia, ma era inevitabile che trasmettessi almeno in parte le sensazioni che provavo nel momento in cui scrivevo. Nel finale c'è un invito a rifugiarsi, per quanto possibile, in un mondo fiabesco.
Buona gara!

Avatar utente
gcdaddabbo
Messaggi: 336

Re: Il vento soffiava

Messaggio#18 » mercoledì 25 ottobre 2023, 23:36

Andrea Furlan ha scritto:Ciao Giovanni, fra i diversi tuoi racconti che ho letto e commentato, questo è il mio preferito. Si riconosce il tuo stile, questa volta ancora più reale perché parte da fatti veri, immersi nella serata particolare in cui abbiamo scritto. Almeno io, non la dimenticherò per lungo tempo, avendola passata a leggere i messaggi di allarme sull’attentato qui a Bruxelles. Ma anche molto surreale e onirico per diversi elementi, inclusa la destinazione africana e le rime. Per me è stato chiarissimo che si trattasse di un sogno, e anche i collegamenti fra le tre parti. La chiusura, dolcissima e piena d’amore, alla prima lettura sembra arrivare come un forte plot twist e invece pensandoci con calma riesce a racchiudere il senso di tutto il resto, che è poi quello che cerchiamo tutti. Come rilevato da altri, ci potranno anche essere errori formali e alcune parti non chiare, ma me ne frego. Mi ha emozionato molto, grazie.

Ciao Andrea, sono contento che il mio racconto ti sia piaciuto e che ti abbia emozionato. In fondo quello che cerchiamo di fare è trasmettere messaggi fatti di parole, meglio se a questi alleghiamo frammenti di anima. Grazie a te, buona gara e buon lavoro!

Avatar utente
Rick Faith
Messaggi: 228

Re: Il vento soffiava

Messaggio#19 » giovedì 26 ottobre 2023, 1:45

Ciao Giovanni, felice di rileggerti. Devo dire che non c'è un singolo tuo racconto che mi abbia lasciato indifferente in questo anno e qualche mese di arene. Spesso è difficile distinguere quando crei e quando mescoli nella prosa esperienze e ricordi personali, i tuoi scritti sono sempre pieni di slanci, suggestioni, richiami, scene. Senza dubbio il risultato è una scrittura incredibilmente espressiva e personale, che lascia qualcosa a prescindere da stili, classifiche e analisi.
A me la parte centrale è piaciuta molto, una cascata di pensieri che sono scesi giù come un bicchier d'acqua. Onestamente nemmeno io avevo capito si trattasse di un sogno, ma la cosa non mi ha disturbato per niente. Credo che l'esercitazione Nato sarà con bombe finte e non ci sarà il rischio, ma specialmente in un racconto tutto può essere. Io quella parte me l'ero fatta andar bene.
All'inizio invece ho fatto un poì di fatica, ci sono un po' troppi spunti spaziali e temporali in poco spazio. l'auto, poi si passa in casa, subito dopo il ricordo del giorno prima in spiaggia. Per un momento mi sono chiesto cosa stavi cercando di dirmi. Avrei fatto un attacco un po' più lineare, tanto per far capire il periodo dell'anno dici proprio la data.
Sempre un piacere leggerti Giovanni, alla prossima!

Avatar utente
gcdaddabbo
Messaggi: 336

Re: Il vento soffiava

Messaggio#20 » giovedì 26 ottobre 2023, 13:31

Rick Faith ha scritto:Ciao Giovanni, felice di rileggerti. Devo dire che non c'è un singolo tuo racconto che mi abbia lasciato indifferente in questo anno e qualche mese di arene. Spesso è difficile distinguere quando crei e quando mescoli nella prosa esperienze e ricordi personali, i tuoi scritti sono sempre pieni di slanci, suggestioni, richiami, scene. Senza dubbio il risultato è una scrittura incredibilmente espressiva e personale, che lascia qualcosa a prescindere da stili, classifiche e analisi.
A me la parte centrale è piaciuta molto, una cascata di pensieri che sono scesi giù come un bicchier d'acqua. Onestamente nemmeno io avevo capito si trattasse di un sogno, ma la cosa non mi ha disturbato per niente. Credo che l'esercitazione Nato sarà con bombe finte e non ci sarà il rischio, ma specialmente in un racconto tutto può essere. Io quella parte me l'ero fatta andar bene. All'inizio invece ho fatto un po' di fatica, ci sono un po' troppi spunti spaziali e temporali in poco spazio. l'auto, poi si passa in casa, subito dopo il ricordo del giorno prima in spiaggia. Per un momento mi sono chiesto cosa stavi cercando di dirmi. Avrei fatto un attacco un po' più lineare, tanto per far capire il periodo dell'anno dici proprio la data.
Sempre un piacere leggerti Giovanni, alla prossima!

Ciao Federico. Mi riempi di elogi. Ti ringrazio. Sono contento che i miei racconti non ti lascino indifferente. Scrivo per inviare messaggi. Cosa sarebbe la nostra esistenza senza i geni e i "meni" lasciati al futuro? Ho scritto la prima parte di getto descrivendo sostanzialmente quello che in quel giorno che è proprio quello della prova su Minuti Contati mi era successo. L'idea è proprio quella di una comunicazione lanciata ai posteri alla vigilia della fine del mondo. Una di quelle scatole della memoria. Un affettuoso saluto! Buona gara!

Avatar utente
antico
Messaggi: 7248

Re: Il vento soffiava

Messaggio#21 » martedì 31 ottobre 2023, 18:52

Allora, c'è del genio in te e in questo racconto lo evidenzi più di altre volte. T'invito però a lavorare di più sui vari passaggi perché anch'io non ho capito, se non dopo avere letto la tua spiegazione, l'esatto evolversi della vicenda. Ma, lo ripeto, c'è del genio nel tuo modo di vedere il mondo e nel come lo hai espresso qui. Certo, siamo dalle parti del linguaggio dell'assurdo (del resto, la vita è un tutto assurdo) e il lettore deve lasciarsi andare sulle onde di tale follia ed è proprio per questo che devi aiutarlo quel minimo da permettergli di darti una chance. Per me qui siamo su un pollice tendente al positivo in modo assolutamente brillante anche se poco solido.

Avatar utente
GiulianoCannoletta
Messaggi: 520

Re: Il vento soffiava

Messaggio#22 » mercoledì 8 novembre 2023, 18:21

Ciao Giovanni, sempre un piacere leggerti.
Dalle tue storie emerge spesso una gran voglia e un'esigenza di raccontare e affrontare certi argomenti. In questo caso le paure di un'escalation che si trasformano in un incubo da dormiveglia dove le angosce del sogno si mischiano col reale. Forse il racconto risulterebbe più solido con un po' di pulizia e chiarezza in certi passaggi.
A me, personalmente, è piaciuto molto l'effetto onirico che mi ha lasciato addosso.
A rileggerci presto!
“Uno scrittore argentino che ama molto la boxe mi diceva che in quella lotta che si instaura fra un testo appassionante e il suo lettore, il romanzo vince sempre ai punti, mentre il racconto deve vincere per knock out.”
Julio Cortázar

Avatar utente
gcdaddabbo
Messaggi: 336

Re: Il vento soffiava

Messaggio#23 » venerdì 10 novembre 2023, 16:24

antico ha scritto:Allora, c'è del genio in te e in questo racconto lo evidenzi più di altre volte. T'invito però a lavorare di più sui vari passaggi perché anch'io non ho capito, se non dopo avere letto la tua spiegazione, l'esatto evolversi della vicenda. Ma, lo ripeto, c'è del genio nel tuo modo di vedere il mondo e nel come lo hai espresso qui. Certo, siamo dalle parti del linguaggio dell'assurdo (del resto, la vita è un tutto assurdo) e il lettore deve lasciarsi andare sulle onde di tale follia ed è proprio per questo che devi aiutarlo quel minimo da permettergli di darti una chance. Per me qui siamo su un pollice tendente al positivo in modo assolutamente brillante anche se poco solido.

Grazie per il "genio"! Devo confessare che, se c'è davvero, è molto nascosto e non certo informatico. E' la prima volta che mi accorgo, per esempio, che il giudizio finale è anche in fondo al racconto e che si ha la possibilità di rispondere al supervisore.
Fa comunque piacere sentirselo dire (c'è del genio in te") così come dispiace non prendere punti. Se però confronto il mio piccolo mondo con la realtà che mi giunge distorta e/o attutita l'assurdità del mondo grande con le sue ingiustizie non può non colpirmi. Se non posso più lottare per cambiare le cose, mi è comunque impossibile ignorarle.

Avatar utente
gcdaddabbo
Messaggi: 336

Re: Il vento soffiava

Messaggio#24 » venerdì 10 novembre 2023, 16:28

GiulianoCannoletta ha scritto:Ciao Giovanni, sempre un piacere leggerti.
Dalle tue storie emerge spesso una gran voglia e un'esigenza di raccontare e affrontare certi argomenti. In questo caso le paure di un'escalation che si trasformano in un incubo da dormiveglia dove le angosce del sogno si mischiano col reale. Forse il racconto risulterebbe più solido con un po' di pulizia e chiarezza in certi passaggi.
A me, personalmente, è piaciuto molto l'effetto onirico che mi ha lasciato addosso.
A rileggerci presto!

Grazie Giuliano! Spero di avere la possibilità di leggere altri tuoi racconti. Buon lavoro!

Torna a “Giuliano Cannoletta Edition - la SECONDA dell'UNDICESIMA ERA - 176° ALL TIME”

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 2 ospiti