Il mondo prima

Appuntamento fissato per lunedì 16 ottobre con un tema del Campione della DECIMA ERA Giuliano Cannoletta e 4000 caratteri a vostra disposizione!
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antonio boldri
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Il mondo prima

Messaggio#1 » martedì 17 ottobre 2023, 0:24

Quel bip risuonava ininterrottamente da ore.
Puntuale, preciso, avventizio.
La stanza viveva di vampate improvvise, di passi e fastidiose, rigeneranti, ondate di silenzio, infranto e accompagnato da quel perpetuo suono elettronico. Non c'erano finestre e il passare del giorno si nascondeva dietro alle mura tinteggiate di colori neutri. Nessun raggio di sole che cambiava luce, nessuna nuvola ad oscurarlo, nessun segno che l'oscurità stava arrivando. Poi, senza preavviso, le luci artificiali si spensero in modo severo e perentorio. Dall'androne adiacente cambiavano le voci, fioccavano i saluti e i rumori di nuove scarpe in movimento. Di tanto in tanto una faccia mai vista faceva capolino per scrutare la situazione. Un'occhiata veloce al monitor e una ricerca sfuggente di un mio sguardo per captare un segnale qualsiasi. Le pupille cercavano preoccupazione o sollievo, trovavano soltanto attesa.
Il monitor disegnava le sue curve stondate, incurante del mio viso che bramava di scorgere un'impennata repentina, un cambio, una rottura dell'equilibrio. Che poi, finalmente, giunse. Anarchico e prezioso, il ritmo del bip d'un tratto aveva deciso di cambiare passo, di velocizzarsi, di smuovere quell'impasse, forse compassionevole di chi da ore pazientava. Ad accompagnare la novità mugugni, strilli soffocati, lamenti affannati e liberatori. Ci siamo?
Perfido, lo schermo subitamente tornò al suo consueto incedere; mefistofelico, il bip riprese la sua camminata lenta e regolare. Non ci siamo, non ancora.
Tutto intorno il frastuono delle altre vite che ruotavano intorno alla stanza si acquietava sonnecchiante, segno che la notte ormai era alle porte. Un caffè, una merendina sgraffignata dallo zaino e di nuovo lì, fermo ad osservare, a contemplare una situazione che sembrava non essere in grado di mutare.
D'un tratto il respiro di lei si fece affannato e faticoso, e il bip riprese a correre. Con più violenza, con più forza, tanto che la sua faccia si increspò, dipingendo una smorfia sofferente mai vista prima. Una ragazza vestita di verde sopraggiunse per controllare, guidata dall'intuizione che la fine era vicina. Chissà quante volte quella giovane donna aveva già vissuto una situazione del genere, chissà quante volte aveva cercato di empatizzare con il penare della coppia che respirava la sua stessa aria, sconosciuti che in quel momento pendevano dalle sue labbra, dai suoi movimenti, da una sua banalissima espressione.
Entrò senza frastuono rimanendo a distanza, per poi fuggire dopo qualche secondo con una fretta diversa. Pochi minuti dopo una nuova figura vestita di bianco, più matura, più esperta, prese posto nella stanza; si avvicinò senza preamboli, priva di delicatezza e, muta, fece un cenno col capo.
Era l'inizio della fine.
Istantaneamente, come se aspettassero quel segnale umano, gli scarabocchi del monitor impazzirono, perdendo ogni segno di pace. Lei iniziò a contorcersi di una dolcezza spaventata, prima di crollare nel dolore. Le urla che fino a quel momento era rimaste sopite non potevano più trattenersi e si facevano sempre più frequenti. Ancora e ancora.
Fu un turbine, una scarica di fulmini, una pletora di persone che dicevano a lei, e dicevano a me, cosa fare, come stare, senza spiegare. Il tempo, fino a quel momento immobile, scomparve in un continuo crescere di suoni metallici, ordini ad alta voce, concitazione, corse, esortazioni, follia. Le luci si riaccesero, le grida coprivano altre grida che ancora non si erano esaurite, le facce erano concentrate e paonazze. Sempre più forte, sempre più veloce.
Sempre più.
E poi, tra lacrime, sangue e sudore, atteso e sorprendente, dopo un latrato estremo e straziante, il silenzio.
E, immediatamente, un nuovo gridare.
Un pianto vergine, sottile, fine, istintivo e ricolmo di vita.
E tutto fu istantaneo e cristallino, tutto fu potente e impetuoso, tutto mi fece capire che ogni strada, ogni scelta, ogni momento mi conduceva lì. alla fine del mondo.
Del mondo prima di Enea.



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antico
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Re: Il mondo prima

Messaggio#2 » martedì 17 ottobre 2023, 0:28

Ciao Antonio e benvenuto nell'Arena! Ti consiglio di entrare nel gruppo fb per vivere al meglio l'edizione e per darmi l'opportunità di interagire anche più velocemente con te: non è obbligatorio, sia chiaro. Detto questo: parametri tutti rispettati e quindi buona GIULIANO CANNOLETTA EDITION!

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Manuel Marinari
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Re: Il mondo prima

Messaggio#3 » mercoledì 18 ottobre 2023, 18:01

Ciao Antonio, ho letto il tuo racconto tra i primi del gruppo ma ho lasciato il commento per ultimo. Ho riletto due volte il racconto e c’è qualcosa che non mi arriva diretto. Ti spiego: all’inizio la descrizione di una sala di ospedale è descritta bene e infermieri e medici che si avvicinano alla voca narrante è chiara. Mi arriva anche che sia in uno stato di coma giusto? Ma potrei sbagliarmi. Poi a metà del racconto c’è “lei”, a cui non c’è alcun riferimento fino appunto alla metà del racconto. Poi è chiara la descrizione di un parto e di una nuova nascita. Mi arriva come se qualcosa ti fosse rimasto in canna. Però le descrizioni della sala di ospedale mi sono piaciute moltissimo, il bip del monitor interessante, soprattutto nel vederci una speranza di segnali vitali.
Grazie se riuscirai a rispondermi. buona Edition.

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antonio boldri
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Re: Il mondo prima

Messaggio#4 » mercoledì 18 ottobre 2023, 19:59

Ciao Manuel e grazie per il tuo commento.
La spiegazione sta probabilmente in mezzo a quel che dici. Mi spiego meglio. Durante il travaglio (o almeno quello che ho visto io) le donne hanno una specie di marchingegno (non saprei descriverlo meglio) che registra i parametri vitali del bambino e li trasmette al monitor. Il bip è una licenza che mi sono preso perché non ricordo se c'era davvero ma nella dinamica del racconto ci stava bene. É una situazione molto simile a quella del coma ma serve a registrare appunto le contrazioni e i battiti del bimbo. Quindi effettivamente c'è una vita vera e propria dietro, letteralmente.
Sull'omettere lei fino a metà racconto, più o meno, è stata una scelta voluta, per disorientare un po' chi leggeva e cercare una specie di effetto sorpresa di chi magari si aspetta una cosa (il coma ad esempio) e poi si ritrova davanti ad un'altra.
Però se la sensazione che arriva è quella che mi sia rimasto il colpo in canna probabilmente significa che non sono stato troppo chiaro o comunque che non sono riuscito a rendere perfettamente quel che avevo in testa.
Grazie ancora e dimmi che ne pensi

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Manuel Marinari
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Re: Il mondo prima

Messaggio#5 » mercoledì 18 ottobre 2023, 21:30

antonio boldri ha scritto:Ciao Manuel e grazie per il tuo commento.
La spiegazione sta probabilmente in mezzo a quel che dici. Mi spiego meglio. Durante il travaglio (o almeno quello che ho visto io) le donne hanno una specie di marchingegno (non saprei descriverlo meglio) che registra i parametri vitali del bambino e li trasmette al monitor. Il bip è una licenza che mi sono preso perché non ricordo se c'era davvero ma nella dinamica del racconto ci stava bene. É una situazione molto simile a quella del coma ma serve a registrare appunto le contrazioni e i battiti del bimbo. Quindi effettivamente c'è una vita vera e propria dietro, letteralmente.
Sull'omettere lei fino a metà racconto, più o meno, è stata una scelta voluta, per disorientare un po' chi leggeva e cercare una specie di effetto sorpresa di chi magari si aspetta una cosa (il coma ad esempio) e poi si ritrova davanti ad un'altra.
Però se la sensazione che arriva è quella che mi sia rimasto il colpo in canna probabilmente significa che non sono stato troppo chiaro o comunque che non sono riuscito a rendere perfettamente quel che avevo in testa.
Grazie ancora e dimmi che ne pensi


Mmm ok, il problema sta nella voce narrante che confonde la lettura

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antonio boldri
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Re: Il mondo prima

Messaggio#6 » mercoledì 18 ottobre 2023, 22:17

In che senso confonde la lettura? Non ho capito

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Gennibo
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Re: Il mondo prima

Messaggio#7 » giovedì 19 ottobre 2023, 16:03

Ciao Antonio, ho apprezzato il tuo impegno stilistico che però mi è sembrato poco centrato e non ancora maturo, ma spero di leggerti ancora perché penso che tu abbia delle possibilità.
Riguardo il racconto, non sono riuscita a figurarmi un minimo di storia sufficiente per seguire il susseguirsi degli eventi appassionandomi ad essi.
Il mio consiglio è di non omettere informazioni importanti alla storia, cosa che in questo caso secondo me si nota, (se il punto di vista è in prima persona sul bambino che sta per nascere, come fa a pensare avventizio, come fa lui a sapere cosa succederà?) e il lettore invece di farsi domande del tipo: ma che situazione interessante! Chissà cosa succederà?
Pensa (almeno nel mio caso): Ma cosa sta succedendo? Non capisco cosa sta dicendo, dove vuole arrivare. E anche: perché sta usando questo curioso registro linguistico?
Dopo la tua spiegazione ti direi che sarebbe stato meglio chiarire che il bimbo che doveva nascere, portatore di punto di vista, stava in posto (dentro l'utero, ok ci sono delle descrizioni che potrebbero starci), ma, ad esempio, non poteva sapere alcune cose, tipo vedere il monitor o sapere cosa fosse. All'inizio sembra dentro l'utero, ma poi sembra essere fuori, però prima delle urla e questo mi ha confuso anche in seconda lettura.

Insomma, ci vedo l'impegno, ma anche diverse possibilità di miglioramento.
Spero alla prossima e buona Edition.

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antonio boldri
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Re: Il mondo prima

Messaggio#8 » giovedì 19 ottobre 2023, 16:44

Gennibo ha scritto:Ciao Antonio, ho apprezzato il tuo impegno stilistico che però mi è sembrato poco centrato e non ancora maturo, ma spero di leggerti ancora perché penso che tu abbia delle possibilità.
Riguardo il racconto, non sono riuscita a figurarmi un minimo di storia sufficiente per seguire il susseguirsi degli eventi appassionandomi ad essi.
Il mio consiglio è di non omettere informazioni importanti alla storia, cosa che in questo caso secondo me si nota, (se il punto di vista è in prima persona sul bambino che sta per nascere, come fa a pensare avventizio, come fa lui a sapere cosa succederà?) e il lettore invece di farsi domande del tipo: ma che situazione interessante! Chissà cosa succederà?
Pensa (almeno nel mio caso): Ma cosa sta succedendo? Non capisco cosa sta dicendo, dove vuole arrivare. E anche: perché sta usando questo curioso registro linguistico?
Dopo la tua spiegazione ti direi che sarebbe stato meglio chiarire che il bimbo che doveva nascere, portatore di punto di vista, stava in posto (dentro l'utero, ok ci sono delle descrizioni che potrebbero starci), ma, ad esempio, non poteva sapere alcune cose, tipo vedere il monitor o sapere cosa fosse. All'inizio sembra dentro l'utero, ma poi sembra essere fuori, però prima delle urla e questo mi ha confuso anche in seconda lettura.

Insomma, ci vedo l'impegno, ma anche diverse possibilità di miglioramento.
Spero alla prossima e buona Edition.


Ciao,
anzitutto grazie per il commento. Per quanto riguarda l'impegno stilistico in cosa lo trovi non maturo? Te lo chiedo perchè anch'io talvolta non sono proprio convinto della composizione delle frasi e mi chiedo: troppi aggettivi? Frasi troppo complesse? Troppe subordinate? Se mi aiuti a capire te ne sono grato perchè può davvero essermi utile per correggere il tiro.
Per quanto riguarda la storia in effetti non ho connotato molto. Ho giocato più sull'effetto emotivo e sul disegnare l'ambientazione e le sensazioni piuttosto che concentrarmi sulla dinamica; è un mio atavico difetto, non so se sono in grado di correggerlo ma ci proverò.
Il pdv è sul babbo che è in attesa della nascita ed in sala travaglio con la mamma. Tuttavia se questo pdv non si riesce a capire in modo chiaro è evidente che probabilmente devo correggere un po' il tiro e soprattutto magari devo evitare un ingresso in medias res oppure se lo faccio devo evidentemente definire un po' meglio il contesto.
Ho cercato volutamente di rimanere parzialmente oscuro ma evidentemente è stato un tentativo non andato molto a buon fine. Ciao e alla prossima

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gcdaddabbo
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Re: Il mondo prima

Messaggio#9 » venerdì 20 ottobre 2023, 0:04

Ciao, Antonio. Piacere di leggerti! Devo confessarti che del tuo racconto non ho capito nulla. Ho pensato dapprima che si trattasse di un’esercitazione per lo studio degli aggettivi qualificativi. L’Enea nell’ultima riga mi ha fatto pensare che si riferisse alla caduta di Troia. Solo dopo la tua risposta al primo commento è apparso un timido raggio di sole. Il tema è la fine del mondo, è normale che non si pensi alla nascita di un bambino.
Spero di rileggerti presto con una storia per me più comprensibile. Buona gara.

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antonio boldri
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Re: Il mondo prima

Messaggio#10 » venerdì 20 ottobre 2023, 0:30

gcdaddabbo ha scritto:Ciao, Antonio. Piacere di leggerti! Devo confessarti che del tuo racconto non ho capito nulla. Ho pensato dapprima che si trattasse di un’esercitazione per lo studio degli aggettivi qualificativi. L’Enea nell’ultima riga mi ha fatto pensare che si riferisse alla caduta di Troia. Solo dopo la tua risposta al primo commento è apparso un timido raggio di sole. Il tema è la fine del mondo, è normale che non si pensi alla nascita di un bambino.
Spero di rileggerti presto con una storia per me più comprensibile. Buona gara.


Ciao,
Beh gli aggettivi qualificativi hanno il proprio perché, almeno per me, come ti sarai accorto.

Il collegamento con la caduta di Troia non riesco a metterlo insieme a un monitor, bip ricorrenti e camici verdi ma, boh, tutto ci può stare. Magari a suo tempo li usavano al posto delle tuniche.

Riguardo l'essere off topic può essere, ma a giudicare da quel che ho letto, tra settimane enigmistiche e scacchi mi sembra di essere in buona compagnia e che le indicazioni non siano così letterali.
Del resto quando ti nasce un figlio finisce davvero un mondo, anche se immediatamente ne inizia un altro.

Ciao e grazie del commento

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Signor_Darcy
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Re: Il mondo prima

Messaggio#11 » venerdì 20 ottobre 2023, 10:41

Ciao Antonio e benvenuto.
Racconto difficile, che richiede almeno una rilettura e la cui forma non aiuta (un consiglio che ai tempi hanno dato anche a me: cerca di essere più parsimonioso sull’uso degli aggettivi).
Il collegamento col tema è un po’ stiracchiato, ma assume senso rileggendo il titolo.
Giocherei meglio anche con gli a-capo, per esempio con “Poi, senza preavviso, le luci […]”
L’impressione è che scrivi piuttosto bene, ma ovviamente c’è da lavorarci su (questo forum serve soprattutto a questo) per mettere lo stile al servizio del racconto, invece del contrario.
Bello l’utilizzo dell’elemento sonoro (il monitor, le urla, il crescere di suoni metallici, ordini, eccetera).

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antonio boldri
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Re: Il mondo prima

Messaggio#12 » venerdì 20 ottobre 2023, 12:54

Signor_Darcy ha scritto:Ciao Antonio e benvenuto.
Racconto difficile, che richiede almeno una rilettura e la cui forma non aiuta (un consiglio che ai tempi hanno dato anche a me: cerca di essere più parsimonioso sull’uso degli aggettivi).
Il collegamento col tema è un po’ stiracchiato, ma assume senso rileggendo il titolo.
Giocherei meglio anche con gli a-capo, per esempio con “Poi, senza preavviso, le luci […]”
L’impressione è che scrivi piuttosto bene, ma ovviamente c’è da lavorarci su (questo forum serve soprattutto a questo) per mettere lo stile al servizio del racconto, invece del contrario.
Bello l’utilizzo dell’elemento sonoro (il monitor, le urla, il crescere di suoni metallici, ordini, eccetera).


Ciao,
grazie dei consigli. L'aggettivazione è una cosa che mi intriga perchè mi piace rendere più dettagliata possibile la situazione che sto descrivendo, sia essa un'emozione, un'ambientazione o altro. Però è vero che appesantisce un po' la lettura, soprattutto se viene applicata con frequenza. Cercherò di snellirla.
Concordo riguardo il collegamento col tema, anche se ho letto che anche altri lo hanno preso in senso molto ampio, ma mi piaceva come idea e per di più è anche il titolo di una canzone che mi piace, non ho saputo resistere.
Ti ringrazio riguardo l'apprezzamento sul sonoro e farò più caso sia al registro che agli "a capo" anche perchè, come giustamente dici, siamo qui (almeno io) per imparare e migliorare, non certo per vincere qualcosa. Quindi ogni consiglio costruttivo e spiegato è super ben accetto. Alla prossima!

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Gennibo
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Re: Il mondo prima

Messaggio#13 » venerdì 20 ottobre 2023, 22:57

antonio boldri ha scritto: Per quanto riguarda l'impegno stilistico in cosa lo trovi non maturo? Te lo chiedo perchè anch'io talvolta non sono proprio convinto della composizione delle frasi e mi chiedo: troppi aggettivi? Frasi troppo complesse? Troppe subordinate?

Ciao Antonio, la tua è una domanda di non facile e breve risposta, in generale posso dirti che le parole vanno scelte con cura.
A questo proposito posso darti due suggerimenti di lettura, un romanzo e un manuale di stile:
1) Il peso della farfalla di Erri De Luca (chiediti: quale registro linguistico usa? E perché?)
2) È più facile scrivere bene che scrivere male di Massimo Birattari

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Re: Il mondo prima

Messaggio#14 » sabato 21 ottobre 2023, 13:53

Mi unisco purtroppo alle persone che non hanno troppo capito quale fosse il punto di vista e cosa stesse succedendo con precisione. Sono riuscito a ricostruirlo solo dai commenti.
Ci sono dei punti positivi comunque: a livello di atmosfera e preparazione della scena secondo me hai creato qualcosa di interessante e immediatamente riconoscibile: la stanza d'ospedale, i suoni, i colori dei camici, sono situazioni familiari che creano una scena in testa che siamo abituati a conoscere. Il sovvertimento del punto di vista ci può stare ma forse basterebbe che avvenisse una singola volta, in una fase più inziale, così da ribaltare l'aspettativa con un primo shock immediato e poi proseguire in maniera più chiara.
Credo che sia un errore che ho fatto anch'io comunque: non avendo le idee chiare su come io volevo percepire la scena ho mantenuto possibili e "simultaneamente vere" varie ipotesi narrative. Credo che sia qualcosa che per come scrivo io (poi magari per te funziona diversamente) succede abbastanza spesso in prima scrittura. Solo in un secondo momento (rieditando il racconto ) riesco davvero a scremare e scegliere tra i vari scenari (o punti di vista) che ho mantenuto possibili fino a quel momento. Spero di essermi spiegato bene perché sto sostanzialmente ragionando ad alta voce mentre scrivo. Spero che questo ragionamento un po' autorefererenziale possa in qualche modo servirti da consiglio.

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Luca Moggia
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Re: Il mondo prima

Messaggio#15 » sabato 21 ottobre 2023, 15:18

Ciao Antonio,

per questione di gusti strettamente personali non sono amante della scrittura ricercata ma ammiro la la varietà del lessico che utilizzi. Per me è impossibile richiamare alla mente tutte quelle parole nel tempo di un’Arena.
Altra cosa che mi è piaciuta è la “potenza” della scrittura con una forte carica espressiva. Le virgolette sono volute perché essendo una sensazione, più che una percezione razionale, non saprei come meglio dirlo.

Questi, che a parer mio sono dei punti di forza della tua scrittura, rappresentano, altrettanto a mio parere, anche dei punti di debolezza.

In una prima lettura, pur avendo capito le grandi linee della storia (un futuro padre che assiste alla nascita del figlio dentro una sala parto) ho avuto difficoltà nel figurarmi le singole immagini di contesto. Problema che si ripresenta nelle seguenti letture.

Credo che questa situazione dipenda dall’uso di una scrittura fortemente incentrata sulle emozioni del protagonista e fatta di immagini costruite con abbondanti metafore e aggettivi.

Quello che manca secondo me è la parte di narrazione più “esterna”, quella che costruisce la scena ossia il contesto, le movenze dei personaggi, i dialoghi. Qualcosa insomma che avvicini il testo a un racconto e lo allontani dall’ambito poetico.

E’ come se tu avessi proiettato verso il lettore una luce molto forte che, pur colpendolo emotivamente, lo abbaglia e gli fa perdere i contorni delle cose.

Stile potente dunque, che necessita però di un maggior controllo espressivo per una resa finale più chiara e fruibile al lettore.

Detto ciò, in bocca al lupo per la Cannoletta Edition e spero di rileggerti.

Alla prossima!
"A volte, impazzire è una risposta appropriata alla realtà" - Philip K. Dick

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antonio boldri
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Re: Il mondo prima

Messaggio#16 » sabato 21 ottobre 2023, 16:44

srcm ha scritto:Mi unisco purtroppo alle persone che non hanno troppo capito quale fosse il punto di vista e cosa stesse succedendo con precisione. Sono riuscito a ricostruirlo solo dai commenti.
Ci sono dei punti positivi comunque: a livello di atmosfera e preparazione della scena secondo me hai creato qualcosa di interessante e immediatamente riconoscibile: la stanza d'ospedale, i suoni, i colori dei camici, sono situazioni familiari che creano una scena in testa che siamo abituati a conoscere. Il sovvertimento del punto di vista ci può stare ma forse basterebbe che avvenisse una singola volta, in una fase più inziale, così da ribaltare l'aspettativa con un primo shock immediato e poi proseguire in maniera più chiara.
Credo che sia un errore che ho fatto anch'io comunque: non avendo le idee chiare su come io volevo percepire la scena ho mantenuto possibili e "simultaneamente vere" varie ipotesi narrative. Credo che sia qualcosa che per come scrivo io (poi magari per te funziona diversamente) succede abbastanza spesso in prima scrittura. Solo in un secondo momento (rieditando il racconto ) riesco davvero a scremare e scegliere tra i vari scenari (o punti di vista) che ho mantenuto possibili fino a quel momento. Spero di essermi spiegato bene perché sto sostanzialmente ragionando ad alta voce mentre scrivo. Spero che questo ragionamento un po' autorefererenziale possa in qualche modo servirti da consiglio.


Ciao e grazie per il commento.
In realtà non c'è un sovvertimento del punto di vista ma un solo unico punto di vista, che è quello della voce narrante, ossia del padre che è in sala parto. Mi appare però evidente, visto che non sei il primo a non riuscire a centrare il punto di vista, che questo sia un problema mio che non riesco a trasmettere bene. Quindi ti (e mi) chiedo: quali sono i passaggi che ti portano a valutare che ci sia un altro e diverso punto di vista? Perché io non riesco a capirlo perché probabilmente sono troppo dentro al racconto. Grazie per le tue dritte e anche se vorrai darmene altre.

Ciao

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antonio boldri
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Re: Il mondo prima

Messaggio#17 » sabato 21 ottobre 2023, 16:48

Luca Moggia ha scritto:Ciao Antonio,

per questione di gusti strettamente personali non sono amante della scrittura ricercata ma ammiro la la varietà del lessico che utilizzi. Per me è impossibile richiamare alla mente tutte quelle parole nel tempo di un’Arena.
Altra cosa che mi è piaciuta è la “potenza” della scrittura con una forte carica espressiva. Le virgolette sono volute perché essendo una sensazione, più che una percezione razionale, non saprei come meglio dirlo.

Questi, che a parer mio sono dei punti di forza della tua scrittura, rappresentano, altrettanto a mio parere, anche dei punti di debolezza.

In una prima lettura, pur avendo capito le grandi linee della storia (un futuro padre che assiste alla nascita del figlio dentro una sala parto) ho avuto difficoltà nel figurarmi le singole immagini di contesto. Problema che si ripresenta nelle seguenti letture.

Credo che questa situazione dipenda dall’uso di una scrittura fortemente incentrata sulle emozioni del protagonista e fatta di immagini costruite con abbondanti metafore e aggettivi.

Quello che manca secondo me è la parte di narrazione più “esterna”, quella che costruisce la scena ossia il contesto, le movenze dei personaggi, i dialoghi. Qualcosa insomma che avvicini il testo a un racconto e lo allontani dall’ambito poetico.

E’ come se tu avessi proiettato verso il lettore una luce molto forte che, pur colpendolo emotivamente, lo abbaglia e gli fa perdere i contorni delle cose.

Stile potente dunque, che necessita però di un maggior controllo espressivo per una resa finale più chiara e fruibile al lettore.

Detto ciò, in bocca al lupo per la Cannoletta Edition e spero di rileggerti.

Alla prossima!


Ciao Luca e grazie per il tuo parere. Effettivamente la parte su cui si impernia il racconto è emotiva piu che narrativa e capisco cosa dici quando parli di una luce che abbaglia.
Cercherò di dosare questo aspetto per le prossime volte. Grazie ancora per la tua visione del mio racconto, ogni commento argomentato mi aiuta a capire e, sicuramente, migliorare.
Alla prossima

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SarahSante
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Re: Il mondo prima

Messaggio#18 » domenica 22 ottobre 2023, 21:36

Ciao Antonio,
il tuo racconto mi ricorda uno dei primi che ho scritto in questa arena in cui raccontavo con un certo impatto emotivo un fatto (che si rifaceva a un qualcosa che mi era accaduto realmente) senza prestare abbastanza attenzione all'impianto narrativo della storia, cosa che a suo tempo mi fu infatti rimproverata.
La tua scrittura è ricca, anche troppo e a volte il gusto per la bella parola sembra prevalere sulla narrazione. Sull'uso di tanti aggettivi mi hai fatto ricordare l'insegnante di un corso che ammonendoci sull'uso di troppi aggettivi ci diede la seguente formula: aggettivi=sostantivi -20%. Vedo comunque potenzialità nella tua scrittura, si tratta solo di farle crescere

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Daniele
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Re: Il mondo prima

Messaggio#19 » giovedì 26 ottobre 2023, 0:17

Ciao Antonio, piacere di leggerti.
Confesso che ho fatto davvero fatica a leggere il racconto. Inizi con una parte descrittiva e dopo un lungo paragrafo si capisce che è scritto in prima persona. Alterni raccontato a tentativi di mostrato e la cosa mi ha fatto fare fatica a interpretare.un po' il tutto. Soprattutto in un racconto breve secondo me avresti dovuto fare una scelta iniziale sullo stile e portarla fino in fondo. Hai delle parti descrittive molto buone secondo me, e delle ottime intenzioni per quel che riguarda la trama che però non viene fuori a causa dello stile. Non sono un fan della scrittura troppo asciutta e degli elenchi puntati, ma qui hai davvero frasi troppo complesse, troppi aggettivi e un punto di vista po' sfocato che mi hanno reso difficile e appesantito la lettura.
Secondo me devi un po trovare ancora il.tuo equilibrio sotto questo punto di vista, ma minuticontati serve soprattutto a questo.
A rileggerti presto!

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Re: Il mondo prima

Messaggio#20 » giovedì 26 ottobre 2023, 16:34

Tema centrato. Da una morte una nuova vita. Ecco il senso del racconto. L’ambientazione ospedaliera è convincente. Prima l’infermiera e dopo il medico arrivano a vegliare sulla giovane donna in fin di vita. E il protagonista aiuta il Lettore a immergersi nell’atmosfera concitata dell’ospedale. Come racconto è riuscito, ma attenzione a latrato: meglio scrivere un urlo, un grido. Quel bip ripetuto è qualcosa che non si dimentica.

LeggErika3
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Re: Il mondo prima

Messaggio#21 » giovedì 26 ottobre 2023, 23:05

Ciao Antonio, ho apprezzato moltissimo l’interpretazione del tema, vera e non scontata. Un bambino spazza via il mondo come lo si interpretava prima, niente resta uguale dopo la sua nascita. Ho gradito meno la caratterizzazione del contesto, che dimostrava più un immaginario personale che un tentativo di descrizione realistica. Il monitoraggio fetale non fa bip bip ma tump tump, i grafici non si aggrovigliano (eventualmente sono montagne sempre più alte…) e via di questo passo. Secondo me, se descrivi il parto di un aliena su Alfa Centauri, vale tutto: ma se nasce Enea in un ospedale del mondo occidentale devi cercare di aderire alla realtà, altrimenti diventa difficile quel minimo di identificazione che ci fa godere della narrazione.

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IL GLADIATORE
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Re: Il mondo prima

Messaggio#22 » giovedì 2 novembre 2023, 16:42

Ho letto il racconto tre volte prima di cominciare a intuire qualcosa. Ho visto che il problema della compressione lo avevano avuto anche altri e mi sono chiesto perché, visto che il racconto presenta un potenziale e un qualcosa che mi piace. Purtroppo, vuoi per l’uso eccessivo di aggettivi, vuoi per la ricerca forse esagerata di termini forzati (latrato, avventizio) lo stile viene notevolmente appesantito. Il finale mi è piaciuto molto, perché la fine del mondo prima di Enea è stato un plot twist che non mi aspettavo. Credo che con un po’ di lavoro sullo stile e sulla scelta delle parole tu possa davvero toglierti delle soddisfazioni con la scrittura perché dal tuo testo si nota una sensibilità non comune. Io adoro la prosa ricercata e la scelta delle parole in modo oculato, quasi come se si stesse scrivendo una poesia, ma in un racconto di pochi caratteri la cosa può diventare caotica e penalizzante.
Detto questo, un pollice tendente al positivo ma al pelo.

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GiulianoCannoletta
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Re: Il mondo prima

Messaggio#23 » mercoledì 8 novembre 2023, 18:25

Ciao Antonio, piacere di averti letto.
Un racconto che va letto con calma, assaporando ogni frase. A mio gusto, in un racconto di questa lunghezza la pazienza viene ben ripagata, su testi più lunghi forse farei un po' di fatica.
Un appunto che mi sento di fare, secondo me è meglio far emergere il tipo di narratore fin dalle prime righe, riduce la possibilità che il lettore fraintenda.
A rileggerci presto!
“Uno scrittore argentino che ama molto la boxe mi diceva che in quella lotta che si instaura fra un testo appassionante e il suo lettore, il romanzo vince sempre ai punti, mentre il racconto deve vincere per knock out.”
Julio Cortázar

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